“HomoLAGmachia”, l’antica sfida tra l’uomo e il LAG

LAGGAQuando qualcuno si mette al pc o impugna il pad per qualche partita online pensa che il nemico da battere sia un giocatore sconosciuto di un qualche paese straniero. Niente di più sbagliato, il vero nemico è molto più subdolo e si annida ovunque, nella connessione internet, nei cavi nelle connessioni tra pad e console, console e Tv, peggio dei nemici dell’igiene, ed è il LAG.

Avevamo già spiegato nel nostro Nerdabolario cosa è il LAG, ma, per una serie di post che pubblicherò prossimamente, è meglio approfondire l’argomento. Anche perché c’è ancora molta gente all’oscuro di questa piaga questo problema, che infesta le nostre partite online e spesso anche quelle offline. Schiere di giocatori ignari che si buttano in partite già perse in partenza a causa del LAG, gente che, frustrata senza sapere il vero motivo della loro noobbaggine incapacità, abbandona i videogiochi e poi finisce male, si dà alla droga o, peggio, finisce a fare l’impiegato alle poste. Certo altri sono proprio scarsi in generale, quindi a loro, con questo post, fornirò una buona scusa per giustificare le loro pessime statistiche e le loro patetiche prestazioni al gioco.

Quindi cominciamo il nostro viaggio alla conoscenza del LAG, sperando di non annoiarvi troppo, a tale scopo mi farò aiutare dal cagacazzo dall’Omino Delle Domande (ODD) che alberga in me. Tra l’altro il post è un po’ lungo, però non è che dovete lavorare per forza, è lunedì mattina, prendiamocela con calma, no?

Innanzitutto la prima cosa da tenere a mente è che i giochi attualmente girano ad una media di 60 frame per secondo (FPS), ossia hanno 60 frame di animazione per ogni secondo, ovviamente pc molto performanti possono far girare i giochi molto più velocemente aumentando il numero di FPS, ma su console e su pc normali la media è quella, se non inferiore. Un frame dura circa 16 millisecondi (1 diviso 60), quindi un LAG di 30 millisecondi equivale alla perdita di 2 frame di animazione. Questo è importante per capire l’effetto del LAG sui giochi.

Cominciamo con il definire il LAG, visto che non ho voglia di scrivere una definizione mia Wikipedia ci viene in aiuto dicendo:

LAG è un termine inglese e vuole dire “ritardo”. La parola LAG coincide anche con l’abbreviazione dei termini LAtency Gap, che sono termini che indicano sempre una differenza (gap) causata da latenza delle informazioni (latency). In realtà l’origine del termine non è sicura in quanto fa parte dello Slang inglese. L’uso del termine è principalmente diffuso in ambienti legati al gaming online e via LAN.

Dunque il LAG è un ritardo… che non c’entra niente con il ritardo del ciclo della propria fidanzata, quello non è LAG, quello è un errore di base nell’uso degli anticoncezionali.

È fondamentale capire che esistono diversi tipi di LAG.

Il primo che andiamo a vedere, il più semplice, è il “LAG Occhio-Cervello-Mano“, più comunemente conosciuto come: “Riflessi“. Ossia è il tempo che ci impiega un’informazione ad essere vista, trasmessa al cervello che la elabora e l’invio del segnale stesso al nostro corpo, che nel caso del gaming è la mano sul pad o sul mouse, per la reazione allo stimolo iniziale. In una persona adulta e allenata, sotto i 30 anni, il tempo impiegato per il giro è di circa 100 millisecondi, per una persona media senza alcun allenamento è di 150 millisecondi, per un pantofolaio anziano il cui unico sport è cambiare canale alla Tv è di 200 millisecondi, ben più di un frame di animazione.

ODD: Si può scendere sotto i 100 millisecondi per una reazione migliore?
Io: Sì, basta eliminare la parte dove il cervello elabora l’informazione e trasmette il segnale di reazione al corpo.

ODD: Come si fa?
Io: Semplicemente abituandosi a reagire “d’istinto” ad una determinata cosa, ossia quando il corpo è così abituato allo stimolo visivo che reagisce senza che il cervello debba dirgli niente.

ODD: Ma se…
IO: Omino Delle Domande, lasciami andare avanti che sennò facciamo notte!

Queste reazioni si chiamano in genere: “riflessi condizionati” e sono tipici di chi si allena molto in una determinata attività, come gli sportivi o i videogamer. I riflessi condizionati fanno la differenza tra un gamer “professionista” ed un nabbo gamer alle prime armi. Prendiamo ad esempio un FPS, il gamer pro appena vede muoversi qualcosa di colorato sul suo schermo gira la mira in quella direzione e spara, il gamer alle prime armi invece appena vede la stessa cosa deve capire cosa sta vedendo, solo dopo, con un “LAG” anche di un secondo abbondante, gira la mira in quella direzione e spara. Con l’allenamento il gamer alle prime armi ridurrà questo tempo di reazione fino quasi ad annullarlo.

Sviscerato il LAG intrinseco del nostro organismo possiamo passare al secondo tipo di LAG, quello che in genere fa venire l’ulcera ai giocatori incalliti e li fa diventare dei bestemmiatori professionisti, ossia il “LAG Della Linea Dati“. Questo LAG è il ritardo che esiste nelle connessioni internet. È influenzato da diversi fattori:

1- Distanza fisica dal nodo del provider, ossia la prima centralina che riceve il nostro segnale e lo invia al server, e dal numero di utenti che si appoggiano su quel nodo, più utenti ci sono più la banda disponibile per singolo utente è minore, un po’ come la Tangenziale Est di Milano che è bella spaziosa la domenica quando siamo in giro in 5, ma il lunedì mattina diventa l’Inferno in Terra quando la usa qualche migliaio di automobilisti. In genere il tempo richiesto da questo scambio di informazioni è denominato PING.

2- Qualità fisica della linea. Ossia proprio l’età e lo stato di usura delle linee. Qui in Italia siamo messi maluccio: le linee sono antiche vecchie e belle usurate, in compenso una ADSL da 7 Mega ce la fanno pagare come l’oro.

3- Il tipo di connessione che il gioco richiede, ossia se si gioca online appoggiandosi a Server Dedicati oppure se il gioco sfrutta il famigerato P2P (Peer To Peer). Nel primo caso tutti quelli che stanno giocando in quel momento al medesimo gioco online si collegano ad un server dove risiede la partita vera e propria ed è molto più veloce come modalità. Nel secondo caso invece un singolo utente ospita la partita sul proprio pc/console e tutti gli altri si collegano a lui. Questo metodo, lo capirete da voi stessi, è molto più lento e a rischio di LAG e disconnessioni, ma molto più economico per il produttore del gioco, in quanto non deve comprare e dedicare server a quel gioco. Diventa molto più costoso per i giocatori perché poi devono andare a farsi curare il fegato e a mettersi in lista per un trapianto. In più alcuni provider tendono a bloccare le porte destinate al P2P per aumentare la velocità di navigazione in internet. Cioè impediscono alla gente di scaricare, quindi occupare molta banda, per permettere a tutti di navigare in internet.

Quindi il LAG della linea dati dipende dall’insieme di questi 3 fattori. È inutile mettere server dedicati ultraveloci, potenti e performanti se si gioca con linee vecchie e rovinate, o ci si trova a 2 km dal proprio nodo in una zona molto popolata, o si gioca con qualcuno che ospita la partita in P2P che ha una linea vecchia, o è lontano dal suo nodo. Una distanza accettabile dal nodo dovrebbe essere circa 500 metri, anche meno. Per chi volesse approfondire l’argomento reti può vedere su Wikipedia.

ODD: Come si fa ad aprire le porte per il P2P?
Io: Noi non possiamo farlo, dobbiamo chiederlo al nostro provider, dicendo che quelle porte ci servono per giocare, se il provider dicesse che non è possibile farlo, noi possiamo “minacciare” di cambiare gestore in quanto quelle porte sono essenziali per la nostra attività videoludica. In genere a tale minaccia qualcosa si muove. Se il provider dovesse invece rimanere reticente allora possiamo davvero cambiare provider. Alice di Telecom Italia ha una linea dedicata ai gamer. Non ho idea però di come funzioni e se valga la pena, quindi se qualcuno decidesse di farla, lo fa a suo rischio e pericolo.

ODD: Ma che effetto causa il LAG ad un giocatore che lo subisce?
Io: Semplice, chi è soggetto al LAG è come se giocasse nel passato, vede le cose come erano un attimo prima, quindi potrebbe sparare ad un giocatore che intanto si è spostato, o peggio, gli è alle spalle. Oppure vede gli altri che appaiono e scompaiono come se si teletrasportassero da un punto ad un altro. Tipo Nightcrawler degli X-Men, non so se hai presente…
ODD: No… non lo conosco…
Io: Vabbè, lascia stare…

ODD: E chi invece gioca con qualcuno che sta subendo il LAG?
Io: Il fortunato bastardo giocatore che invece non subisce il LAG vede gli altri fermi in un punto, oppure li vede muoversi a scatti o molto lentamente.

ODD: Non mi è molto chiaro…
Io: Immaginavo, fai un sacco di domande e non capisci una mazza, ora ti faccio vedere un simpatico cartone animato che spiega bene come funziona il LAG

Dopo aver visto il cartone possiamo passare all’ultimo tipo di LAG: il “LAG Input“. Il LAG input è quel lag subdolo che si annida tra gli accessori che usiamo per giocare ed è, fondamentalmente, il ritardo tra quando premiamo il bottone e l’omino sullo schermo comincia l’azione. Questo LAG è influenzato da diversi fattori:

1- Lag tra controller (pad, tastiera e mouse) e macchina da gioco (pc o console). È intrinseco nella tecnologia che usiamo. I pad wireless a infrarossi o blue tooth hanno un ritardo di invio segnale. Una leggenda metropolitana dice che si aggiri intorno ai 22 millisecondi.

2- Connessione tra macchina per giocare e monitor/Tv. Ossia i cavi HDMI che usiamo. Se questi cavi sono lunghissimi o sono quelli che abbiamo comprato alla Coop nel cestone a 2,50 € è possibile che facciano schifo e introducano del LAG per via dei materiali di costruzione scarsi. Diciamo che un buon cavo è lungo massimo 2 metri e deve essere di una buona marca, costando tra i 20 e i 30 Euro. I cavi HDMI placcati oro sono una stronzata, il placcaggio oro andava bene sui cavi analogici, tipo Scart per intenderci, perché su quelli il segnale era elettrico, quindi una migliore conduzione elettrica non danneggiava il segnale. Attualmente il segnale è digitale, quindi il fatto che siano placcati oro non influenza minimamente la qualità dell’invio dei dati. Evitate di comprarli placcati, sono fumo negli occhi per spendere di più e non avere nessun beneficio.

3- Tv o monitor, ma questo richiede una spiegazione a parte più complessa.

In ogni caso qui c’è un lungo articolo, in inglese, che spiega bene il LAG Input, c’è anche un video in mezzo all’articolo, guardate almeno quello.

TV e Monitor Per Giocare

Cominciamo con il dire che i migliori Tv per giocare sono i vecchi CRT, loro erano davvero 0 LAG.
Oggigiorno i Tv e i monitor ad alta definizione hanno dei sistemi di processamento immagine per migliorare la definizione, contrasto, luminosità, colore e rendere tutto più bello e brillante e farti sentire meno pirla dopo aver speso 2000 euro per comprarli.
Questi sistemi ovviamente creano un ritardo nel mostrare l’immagine che gli arriva, visto che la devono rielaborare prima. Quando e dove è possibile, quindi, bisogna attivare la famigerata “Modalità Gioco“, o “Game Mode” o come si chiama, su ogni Tv che non fa altro che disattivare parte di quei filtri e rendere più veloce la visualizzazione dell’immagine.
Il LAG Input dei Tv e dei monitor, però, non è dichiarato da nessuna parte: i 2, 4, 6, 8 millisecondi che vediamo sulle schede tecniche si riferiscono al “Tempo di Risposta“, ossia il tempo che un pixel ci mette a cambiare colore. Questo non influisce sul LAG Input, ma evita solo “l’Effetto Scia” e “l’Immagine Residua“, che sono altre cose rispetto al LAG Input.

ODD: Ma allora come faccio a sapere quanto LAG Input ha il mio Tv/monitor?
Io: Bisogna fare dei test in casa. Si prende un CRT e il Tv o il monitor da provare. Si collegano entrambi ad un PC duplicando il desktop. Si fa partire un cronometro che abbia anche i millisecondi e si fanno una marea di foto che inquadrino entrambi i TV. Poi si confrontano le foto e si fa la media tra la differenza dei millisecondi tra le foto dei 2 display, la differenza di tempo in più rispetto al CRT è il LAG Input del proprio Tv o monitor. Oppure si cercano su Google i siti che fanno questo tipo di test e ci si fida dei loro risultati.

ODD: E se lo faccio e il mio Tv/monitor ha del LAG Input?
Io: Ti attacchi…

ODD: Ma esistono Tv e monitor a 0 LAG?
Io: Sì. Il migliore in assoluto è lo Iiyama  ProLite 2210HDS, ma è fuori produzione, lo si trova solo usato e a prezzi altini. Pare, ma è da prendere con il beneficio del dubbio, che l’Asus VH236H sia 0 LAG. Entrambi questi monitor sono utilizzati durante i tornei di Picchiaduro (giochi di combattimento) che sono i giochi che in assoluto risentono maggiormente del LAG Input, quindi la comunità internazionale li ha scelti come monitor perfetti per giocare.

ODD: Capito. Ma i nuovi Tv e monitor 3D?
Io: Ecco quelli se si vuole giocare seriamente credo sia meglio lasciarli stare dove stanno… che poi del 3D ne parliamo male un’altra volta.

ODD: Tutto chiaro, finalmente, grazie mille!!!
Io: Prego, quando vuoi sono qui, fammi pure delle domande, anche tra i commenti. Spero di non averti annoiato.
ODD: Ma no, figurati, anzi mi sono divertito, se mi viene in mente qualcosa da chiederti te lo scrivo qui sotto!

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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