“Il Signore Degli Anelli” il libro contro i film

Come dicevo l’altro giorno, quando ho parlato degli adattamenti cinematografici, io ho preferito i film de “Il Signore Degli Anelli” al libro.

Mi attirerò le ire di tutti, ma ho le mie ragioni e le spigherò nel post.

Prima di vestirvi con il vostro completo antisommossa, con tanto di manganelli e torce, e venirmi a prendere sotto casa, tengo a ribadire che non ho detto che il libro di Tolkien è brutto, ma che io ho preferito i film. Poi se prendete questo post con la giusta ironia, io non mi offendo mica.

Il Signore Degli Anelli” è un’opera scritta da Tolkien tra il 1937 e il 1949. Un sacco di tempo.
Tolkien ha compiuto un’impresa monumentale, cominciata con “Lo Hobbit“. Ha creato un mondo incredibilmente dettagliato, con le sue razze, i suoi mostri, la sua mitologia e la sua storia. Non ha solo preso creature fantasy e si è limitato a buttarle lì, alla rinfusa, ma le ha contestualizzate, le ha dotate di linguaggi scritti e parlati, con tanto di grammatica, grafia e fonemica.
Una cosa che, credo, rimarrà unica nella storia della letteratura. Nessuno si è mai imbarcato in un’altra impresa simile, infatti, “Il Signore Degli Anelli“, è un’opera unica nel suo genere ed è anche uno dei libri più letti in assoluto. Persino più di Dan Brown e di “50 Sfumature Di Grigio“. Ma sempre meno della Bibbia.

Tolkien, tra l’altro, non si è messo lì a scrivere un saggio, o a pubblicare degli appunti, ma ha tradotto e inserito tutto in un romanzo epico come pochi ce ne sono stati. O meglio, tutto è stato fatto per scrivere il romanzo, questo denota l’abnegazione e la passione con cui è stato scritto. È come se uno prendesse la laurea in ingegneria aerospaziale perché vuole riparare la caldaia che non funziona.

Tolkien, con “Il Signore Degli Anelli“, ha dato il la, tanto per cominciare, al genere fantasy moderno, e di questo gliene siamo tutti grati. Senza di lui “Dungeons & Dragons“, non sarebbe mai nato; senza “D&D” non ci sarebbero stati i Giochi di Ruolo cartacei e senza i GdR cartacei non sarebbero arrivati i GdR live, né quelli per computer, quindi ora non avremmo “World Of Warcraft“, e una marea di cinesi schiavizzati per giocare a WoW 24 ore su 24, per livellare comprare oggetti e rivenderli su E-Bay, sarebbero senza lavoro. Senza i GdR per pc non ci sarebbero i JRPG, quindi anche gli otaku giapponesi, e una marea di wannabe otaku occidentali son saprebbero che fare.

Il Signore Degli Anelli” quindi è il padre di un sacco di divertimento per noi nerd e non solo.

Io sono entrato in contatto con “Il Signore Degli Anelli” in giovane età, quando mi sono avvicinato a D&D e ai GdR. Nel gruppo in cui giocavo c’era un giocatore che aveva un nano ladro chiamato Bilbo Baggins. Quando, in una pausa di gioco, gli chiesi come mai avesse scelto quel nome, mi guardò con stupore e mi chiese: “Ma come, non conosci Il Signore Degli Anelli?!“.
Dovetti ammettere che non lo conoscevo. Poi scoprì che mio fratello ne aveva una copia.
Intanto in giro avevo sentito dire che era un capolavoro, così mi decisi a leggerlo. Lo trovai di una lentezza e pesantezza disarmanti.

Quando si finiva a parlare de “Il Signore Degli Anelli“, e io dicevo che mi aveva annoiato tanto da dover prendere degli antidepressivi per finire di leggerlo, venivo sempre preso per il culo. Tutti decantavano il libro come una delle cose più belle e divertenti che avessero mai letto. Ma proprio tutti.
Giunsi alla conclusione che forse non capivo un cazzo io. Così decisi di provare a rileggerlo. Magari la prima volta non ero dell’umore giusto, magari non era il momento, magari lo avevo preso male, magari boh… non avevo davvero capito un cazzo.

Così decisi di leggerlo una seconda volta. Lo trovai ancora più noioso e pesante della prima, infatti ci misi tipo il doppio del tempo a finirlo. Quando era il momento di leggere mi cadeva addosso una cappa di ansia.

Intendiamoci, non sono un idiota, capivo tutto il lavoro che c’era dietro e capivo anche perché piacesse, ma a me proprio non andava giù.

Innanzi tutto si capisce benissimo che le intenzioni di Tolkien per questo libro erano completamente diverse da come poi si è sviluppato. All’inizio è chiaro che il libro doveva avere toni molto più leggeri, doveva raccontare le frizzanti e sbarazzine avventure di 4 Hobbit alla scoperta del mondo.
La storia cambia tono, più o meno, quando i 4 Hobbit arrivano a Brea e incontrano Grampasso, Aragorn. Da quel momento in poi il libro diventa più oscuro, più serio. Non si scherza più, non ci sono più momenti come Tom Bombadil e le canzoni allegre e tutto il resto. Da quel momento il libro passa da “4 Hobbit Pazzarelli In Libertà” a “Il Signore Degli Anelli“, come lo conosciamo.

Nel 2001 esce al cinema il primo film tratto dall’opera di Tolkien. Il regista è Peter Jackson, noto più per i suoi assurdi film splatter che per altro, e aveva proposto una versione del libro tradotta in 2 film. La New Line Cinema usmò l’affarone e gli disse, testuale: “Senti Ciccio, ma se i libri sono 3 perché non fai 3 film?” e così Jackson si trovò a rivedere le sceneggiature per spremere fuori un terzo film.

Jackson è un appassionato di Tolkien, ma è anche uno che di cinema se ne intende un minimo, quindi, anche avendo a disposizione 3 film, non si abbandonò all’errore che farebbe qualunque fan nelle stesse condizioni: tradurre parola per parola il libro in immagini. Cominciò a tagliare qua e là le parti più pesanti, noiose e inutili, ciao ciao Tom Bombadil; segò via alcuni personaggi che apparivano per poche pagine e che non sarebbero serviti ad altro, ciao ciao Glorfindel; e rimaneggiò le cose in modo che funzionassero sullo schermo.

Per fare un esempio su tutti, ma ce ne sarebbero anche altri, prendiamo il famoso “Consiglio Di Elrond” che porta alla decisione di formare “La Compagnia Dell’Anello“. Nel libro sono una sessantina di pagine di storia sociopolitica della terra di mezzo, raccontata in un dialogo tra circa 20, 25 personaggi, nani, elfi, uomini, hobbit, signore delle pulizie, gente che passa di lì per caso, molti dei quali saltano fuori all’improvviso, senza essere stati presentati e parlano, parlano, parlano, parlano, parlano, parla…. ZZZzzzZZZzzz…

… Scusate devo essermi appisolato un attimo…. Dicevo? Ah, sì, il “Consiglio Di Elrond“. Nel libro è una lunghissima e stremante tribuna politica fantasy, nel film sono una decina di minuti in cui si parla dell’argomento chiave, l’unico davvero interessante: distruggere l’Anello. Non ci si perde in chiacchiere inutili e ci si racconta la rava e la fava.

Così come la scena tagliata con Tom Bombadil che tanto ha fatto arrabbiare i fan del libro. Visivamente parlando sarebbe stato quantomeno ridicolo vedere un omone gigante che balla e canta tutto il tempo, con i 4 Hobbit che lo guardano estasiati. Su, siamo seri, ammesso e non concesso che funzioni in un libro, al cinema di sicuro non avrebbe funzionato. In più è totalmente inutile, così come tutta la parte nei Tumulilande che precede l’incontro con Bombadil.

Ovviamente il libro è “magico” anche per queste cose, ma non io personalmente non le digerisco, non è scritto in modo appassionante, non ha pathos.
Come si legge su Wikipedia, il romanzo non fu apprezzato tantissimo al momento dell’uscita, ma fu poi rivalutato negli anni ’60 e ’70, anni molto politici, quando si diffuse a macchia d’olio ovunque, diventando la pietra miliare che è oggi. Fu anche grazie alla lettura politica della storia, con le forze del bene che combattevano il malvagio tiranno dell’est, molti ci videro un’allegoria della Seconda Guerra Mondiale, benché Tolkien negò sempre tutto, dicendo che quello che si leggeva non aveva doppi fini o interpretazioni politiche.

A mio avviso, i film sono decisamente migliori del libro. Raccontano una grande storia nel modo migliore, senza annoiare. PJ secondo me ha fatto un gran lavoro di adattamento, ripulendo tutto quello che andava ripulito e mantenendo il succo e l’atmosfera del romanzo. Una sintesi perfetta, con tutta la parte emozionale che al libro manca.

Ora la brutta notizia è che l’adattamento de “Lo Hobbit” sarà diviso in 3 film distinti. Per “Il Signore Degli Anelli” è anche una cosa sensata, ma “Lo Hobbit” è un libercolo leggero leggero, si legge in un pomeriggio, come faranno e cosa ci metteranno per dilatarlo in 3 film non riesco a immaginarlo, spero che non rovinino tutto solo per tentare di guadagnare di più, anche perché sarà davvero difficile bissare il successo della trilogia di “ISDA“.

Oh, se per caso venisse fuori che ha successo e decidessero di trasporre anche “Il Silmarillion“, scordatevi che me lo leggo, quello ha annoiato tutti, anche quelli che hanno adorato i libri di “ISDA“.

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

28 pensieri su ““Il Signore Degli Anelli” il libro contro i film

  1. Che soddisfazione leggerti MrChreddy! Il punto è che nn riusciva proprio a coinvolgermi…per me nn è mai cosa facile…ma MrChreddy per esempio mi emoziona sempre! :D :O
    P.s. Lo Hobbit sono riuscita a leggerlo e mi è piaciuto..almeno così mi pare di ricordare… ;)

  2. Io devo commendare il tuo coraggio. Mi fu regalato molte lune or sono ed ebbi a stento il desiderio di cominciarlo, dopo averne vista l'imponente mole.

    Concordo, assolutamente

  3. Anch'io ho accolto decisamente male la notizia che Lo Hobbit sarà una trilogia… non ha proprio senso. Spero almeno che facciano tre film corti, da un'oretta e mezzo l'uno massimo (ma non so perché ne dubito)

    • E invece, Brunez, secondo me faranno 3 film belli lunghi e usciranno pure le Extende Edition in Blu-ray…

      Proprio non capisco come faranno, forse sarà tutto tipo moviola, lentissimo, che per vederlo normale lo devi mandare avanti a 2X :)

  4. concordo su tutto, il libro è di sicuro una pietra miliare, ma anche io l'ho trovato molto meno "appagante" rispetto al film, come se volesse mandare un messaggio diverso, molto più descrittivo. del resto Tolkien ha creato un'epica intera gettandone le basi dal nulla e formando un paesaggio immenso che permette, secondo me, a chiunque di trovare il suo "posto al sole". LOTR parla di guerre, di amore, di onore, di morte, religione e morale, ma anche di canzoni, tradizioni, mestieri, allegria e spensieratezza, e credo sia anche per questa molteplice sfaccettatura del suo target ideale che si è imposto come paradigma del fantasy, e questo certamente senza scomodare le profondissime interpretazioni allegoriche e morali a cui si presta facilmente l'opera.

  5. Ovviamente non condivido nulla, ma anche questo è il mio parere personale.

    Il libro non è tanto più lungo di molti altri classici della letteratura, è scritto bene, il contesto creato è monumentale e la trama scorre di brutto.
    Praticamente è un Ivanhoe versione fantasy. Ricordo che anche Ivanhoe al liceo non era piaciuto ad alcuni compagni…si erano lamentati dei caratteri scritti "troppo in piccolo" delle "troppe pagine" e delle descrizioni troppo lunghe. Hanno preso tutti 3. Effettivamente la Gazzetta ha meno pagine ed è scritta più in grande.

    A me ha annoiato il film, indipendentemente dai tagli a personaggi e situazioni che tanto hanno disturbato i precisini della minkia: quando ho visto l'extended edition del Ritorno del Re con Bilbo che parte sulla nave degli elfi volevo morire sul divano.

  6. Come dicevo nell'altro post su lo hobbit, non critico PJ, ha fatto dei bellissimi film.

    Tuttavia, citando un tuo discorso fatto sul post degli adattamenti cinematografici, direi che il paragone proprio non sussiste, sono due media diversi.

    Per amare tolkien bisogna amare il genere, il fantasy (quello vero, non i fantastici che chiamano "fantasy" ora) quello dove il 90% del lavoro è fatto sulla costruzione di un mondo inventato, popolato da altre razze e popolazioni (anche umane, ma in un altro contesto) e la geopolitica che tanto affermi di apprezzare (lol) i quali valori, la visuale del mondo, il modo di vivere e tante altre cose sono diversi dai nostri. Il tutto offre spunti di riflessione assortiti, e ti immerge in un altro mondo.

    Un film non sarà mai in grado di fare una cosa del genere, con tutto l'impegno, così come un libro come Il Signore degli Anelli non potrà piacere a (o perlomeno non verrà adorato da) chi non apprezza questo genere, un pò morto al momento secondo me (il fantasy che gira adesso è davvero carente dal punto di vista delle ambientazioni).

    • Mattia, sono perfettamente d'accordo con te.

      Non vorrei essere frainteso, ma Tolkien ha creato un mondo incredibile partendo da 0. Non penso che altri siano mai riusciti a fare una roba del genere. Questo lo riconosco e lo ammiro.
      Purtroppo non mi piace la sua prosa e la sua epica. Ha un modo di scrivere che mi annoia.
      Ovviamente parlo per me, milioni di appassionati nel mondo sono pronti a smentirmi all'istante.

      Se devo scegliere preferisco cose più dirette e più incalzanti.

      Certo è che il vero fantasy è nato e morto con Tolkien, quello di adesso è, nella migliore delle ipotesi, lettura da cesso.

      Si eleva solo Martin, ma i suoi libri è più Fanta-Politica che Fantasy vero e proprio :)

      Cmq se vuoi continuare a seguirci, Tolkien a parte, non ci fa di certo dispiacere :D

  7. premessa: io non sono un tipo da libri..ho sempre letto poco e per tirarmi fuori la voglia di leggere di solito mi dovevano sparare le pagine per via endovenosa!!!

    detto ciò

    dopo aver visto i film per 5/6 volte mi son chiesto..chissà come sarà sto benedetto libro che ha portato a compiere questi tre capolavori inimitabili..

    così con lo spirito di un vero pazzo ho trovato la forza di cominciare a leggere questo libro che alla vista sembra piu un blocco di cemento!!

    ho cominciato con ”lo hobbit” per poi terminare con il signore degli anelli (cose che ancora oggi spaccio come impresa personale U,U), sta di fatto che io, a differenza tua, devo dire che ho preferito il libro ai film, mai avrei pensato di dire una cosa simile, eppure mi trovo qui a scriverla!!

    nel libro son riuscito a cogliere meglio gli stati d’animo dei personaggi e in secondo luogo ho trovato tutto piu verosimile al mondo fantasy in cui è ambietata la vicenda.

    nel film molte cose non hanno senso se si pensa all’economia del racconto..

    in piu v’è stata aggiunta una cosa che a parer mio è un errore di fondo clamoroso..

    quando Frodo si trova ad osgiliath (nel film) viene visto dal nazgul mentre sta per infilarsi l’anello, azione evitata da Sam..

    questo nel libro non avviene, e il motivo è ben chiaro, la missone di Frodo è segretissima, se il signore dei Nazgul lo avesse visto, la priorità di Sauron non sarebbe piu stata attaccare Gondor bensì catturare il vero portatore scoperto in quell’occasione ( ricordo che Sauron è convinto in quel momento che l’anello lo abbia Pipino, dovuto dal fatto che ha osservato nel palantir, la palla di Saruman)

    questa, che può essere un’osservazione da maniaco :D, fa crollare un po il senso di molte situazioni future del film a mio avviso, facendone perdere la credibilità

    questo resta comunque l’esempio piu grande, ce ne sarebbero altri ma evito per non tediare

    in sostanza si, nel libro alcune parti sono noiose, lo ammetto (barbarbero, la storia degli hobbit….) ma nel complesso è molto piu travolgente dei film..almeno secondo me :D

    • Ciao Uj, quelle espresse nel post sono mie osservazioni personali, non è la verità assoluta.

      E’ ovvio che il libro sia più completo, abbia più informazioni e più cose, però per portarlo al cinema ha dovuto subire tagli e adattamenti. Evidentemente nel secondo film non sapevano che mettere, visto che inizialmente PJ ne aveva pensati 2, quindi ha inserito la storia di Frodo a Osgiliath e tutto il resto. Errore? Nel libro sì, nel film no perché, in modo molto furbo, hanno spostato alcune cose da Sauron a Saruman, quindi l’attacco alla Città Bianca è un’iniziativa di Saruman e non di Sauron che deve recuperare l’Anello.

      Con questo non voglio difendere i film, ma solo spiegare la logica che c’è dietro ad alcune scelte. Io ho preferito i film di gran lunga, fermo restando che il libro, benché non mi sia piaciuto, è comunque un’opera monumentale. :)

  8. Arrivo in ritardo. Scusatemi. Cinematograficamente la trilogia ha soltanto un errore evitabile e uno inevitabile. Per quanto concerne l’adattamento sono sostanzialmente d’accordo con McChreddy, ed è soltanto UNO l’errore che non può essere perdonato a PJ … nella trasposizione; uno e gravissimo, non ci sono alibi né perdono. Chi lo sa, o chi ritiene di sapere qual’è l’unico errore?

    • Io non ho letto il libro
      (e non me lo sogno manco)

      però mi pare di aver sentito che Frodo era bello vecchiotto nel libro
      mica il bambocc… Elijah Wood.

      (E poi, ‘a professsssò, “qual è” si scrive senz’apostrofo…
      eh eh eh)

      (si scherza, eh, perché pure nei miei commenti ci sono strafalcioni e anacoluti come se piovesse…)

      • Con la grammatica non vado d’accordo, non è uno strafalcione, è proprio ignoranza .. anzi, se mi si fanno notare questi errori posso evitare di ripeterli :)

        Vera anche quella di Frodo che non era un bamboccione, ma non è quella. C’è stato un tradimento totale in una precisa sequenza dal significato indiscutibile. Mi stupisce che gli stessi puristi non abbiano fatto casino su questo, invece di rompere il cazzo per Bombadil. Io che non sono un appassionato di Tolkien (per quanto lo apprezzi) e che concordo pure con le licenze poetiche (come spiega MrChreddy) sparse in tutta la trilogia da PJ … trovo inaccettabile una simile scelta. Pazzesco che gli altri abbiano fatto scena muta.

        La sequenza traditrice è puttana e brevissima, un piccolissimo cambiamento, MA il significato però è profondo ed eterno. Ha distrutto tutto in un nano-secondo. Serve la premessa per chi non ha studiato Il Signore degli Anelli.

        La figura di Gollum è quanto di filosoficamente più eccelso sia mai stato trasfiguarato in un romanzo Fantasy. Probabilmente la figura tra le più geniali nella storia dei personaggi inventati nella letteratura di tutti i tempi. Sul GOLLUM si potrebbero aprire tavole rotonde e scrivere fior di Tesi in quanto riesce a dare voce alla rappresentazione del “Bene & Male” come nessuno ha saputo intavolare. La famosa frase “il mio tessssoro” vive di una coscienza precisa, nell’amare il proprio dolore e la propria “croce”; e così come Gollum Ama e Odia, Tolkien ha dato Vita attraverso un Fantasy ad una fine rappresentazione psicologica e fisiologica dell’ego e delle paure umane che, senza esagerare, FREUD è un coglione. Non solo, il MALE stesso, allegorizzato nell’anello, vive di Vita propria e anche quello è studiato nella sua influenza e significato.

        LA sequenza è il Finale. Cioè quando viene distrutto l’Anello. Tolkien come lo struttura? Nel Libro … IL Gollum si appropria dell’anello staccando con un morso il dito di Frodo, ballando di gioia, come un bambino, scivola e cade nel fuoco. Tutto qui. Semplicemente. Frodo, sempre come un deficiente, passivamente, come uno zombie, lascia che sia.

        Se uno dicesse: – beh?? tutto qui?? e allora?? ..e allora non hai capito un cazzo dopo esserti letto 1000 pagine di un libro e facevi prima a leggerti la storia dei Mini Pony.

        L’anello, quello che ancora un po cambiava l’universo, viene distrutto grazie a un essere posseduto che balla di gioia e scivola nel fuoco come un cretino. A significare che il MALE che ha penetrato e rotto il cazzo in tutte le pagine di un libro infinito, si annulla da solo. Non c’è alcuna lotta tra Frodo il puro di cuore e il Gollum trasfigurato nella schizofrenia cui il MALE infetta. Tolkien non ha dato nessun sapore epico alla fine dell’anello, nessun momento eroico, nulla di stereotipato, anche qui, GENIALMENTE, ha dato un risvolto inaspettato a come il MALE viene sconfitto. In un certo senso ha giocato anche di Ironia: – il MALE, ha mostrato Tolkien, è cosa seria solo per chi si genuflette ad esso, ma visto dalla VITA è un cretino che si uccide da solo, stupidamente. Dopo un epopea della Madonna, Tolkien lascia al momento topico per eccellenza il sapore dell’ignoranza e dell’inettitudine. Non c’è coraggio in Frodo, non c’è voglia di catarsi nel momento finale, non c’è vendetta, non c’è azione, non c’è dinamicità. Tutte cose che comunque Tolkien le usa e alla grande nella sua storia, quindi non è che non le conosce.

        Nel film questa cosa viene trasformata nell’ennesima lotta e viene CANCELLATO il CONCETTO profondo di come sia stato il CASO a decidere della sorte (appunto il monte chiamato FATO ;-) ci siamo? ) e non il coraggio di un eroe, di qualsiasi pasta fosse fatto un eroe. Non importava. Il MALE ASSOLUTO, per Tolkien, era scivolato su una buccia di banana. Niente di più importante nella storia de Il Signore degli Anelli.

        Peter Jakson è un vigliacco e lo ha fatto con tutte le intenzioni, basta vedere quando lui stesso spiega cinicamente la scelta facendoci una risatella sopra, e facendo finta di non sapere cosa significava. Il pezzo di merda.

        • Gran bella disamina.

          Non voglio difendere Jackson, però in quanti avrebbero capito quel finale lì al cinema?
          Non parlo degli appassionati, ma di quelli che non sapevano nemmeno che ci fosse un libro d’origine alla storia.

          Però hai ragione, i fanatici non si sono lamentati di questa cosa… il che mi fa sospettare che in molti non l’abbiano capita nemmeno nel libro :)

          Io entrambe le letture sono arrivato in fondo che non ne potevo più e volevo che finisse, quindi nemmeno mi son soffermato a pensare alla scelta. Lo ammetto, sono un ignorante :)

  9. Sono 4 anni che sto leggendo il silmarillion. Non scherzo. Ogni tanto mi armo di coraggio, lo apro, e poi dopo un paio di giorni lo poso di nuovo. Mi incuriosisce da morire, però al contempo non ce la faccio, è troppo una polpetta.
    Per quanto riguarda libri vs film onestamente non riesco proprio a decidermi. Hanno i loro lati positivi entrambi, ed entrambi i loro negativi. Ai posteri l’ardua sentenza (?)

    • Ti capisco, il Simmarillion non è nemmeno un romanzo, è una serie di appunti rilegata dai figli, penso sia una delle robe peggiori da leggere in assoluto.

      Sì, ci penseranno i “posters” a decidere cosa è meglio :D

  10. Il film tratto dal libro fa cagare, ha rovinato un capolavoro letterario fantasy. peter jackson (scritto volutamente in minuscolo) DEVE MORIRE.

    • Questi commenti intelligenti sono il sale della vita.

      non vedo come Peter Jackson abbia rovinato il libro. E’ stato riscritto dopo il film? E’ stato modificato? E’ stato tolto dal mercato?
      Non mi pare, quindi cosa ha rovinato?
      Volevi un film che seguisse pedissequamente il libro parola per parola? A che serve un’operazione del genere?
      Poi perché dovrebbe morire? Perché gli haters come te si sentano appagati?

      Volevo cancellarti questo illuminante commento, ma ho deciso di lasciarlo perché almeno ho le prove che la gente come te esiste davvero, che quando lo racconto in giro nessuno ci crede.

      Ciao e torna presto.

  11. Mi ricordo ancora il giorno in cui ho aperto per la prima volta lo Hobbit: ero alle medie e guardando lo scaffale stracolmo di libri del piccolo studio dei miei vedo un libro grigio con un drago che sputa fuoco su un tesoro.. mi ritorna in mente il desiderio di leggere quel libro che avevo avuto da bambino quando mi capitava di vedere quella copertina.. Ho aperto il libro e sono caduto in un mondo magnifico che è continuato in quell’opera stupenda che è il signore degli anelli.

    Questo breve racconto per dire che ho un rapporto affettivo con il libro ed il film mi avrebbe fatto storcere il naso comunque dato che avrebbe preso a mazzate i personaggi come me li ero immaginati sostituendoli con quelli del film.

    Ora capisco perfettamente che il libro non è per tutti, vi sono parti lunghissime e contemplative.. Io ricordo che in quelle parti “vivevo” effettivamente la storia, mi lasciavo trasportare ed immaginavo ogni singola cosa e questo non è una cosa messa lì perchè il signor Tolkien si era fatto un mazzo così e lo voleva far vedere ma, con il preciso scopo, di fartci immergere in quel mondo totalmente descrivendo il ciuffo d’erba, il soffio del vento, ed anche perché no la “tediosità” di una lunga discussione.

    Il mondo per quanto fantasy è reale ed in quanto tale non è solo rose e fiori o combattimenti e sangue (dipende dai gusti ;) )

    Ora veniamo alle pecche dei film, che proprio mi hanno infastidito.
    Non sono i tagli di personaggi e pezzi di storia(salvo uno) che più o meno possono starci dato che uno ha davanti un librone e deve farci tre film.
    La cosa che generalmente mi ha indispettito è la mancanza di epicità dei personaggi, da eroi epici i personaggi si sono trasformati in esperti di capriole e mosse “super fighe” quelle che fanno dire “ohhh guarda legolas!!”
    Non parliamo del cavolo di nano relegato a fare la parte comica.. Per Dio stiamo parlando di un Nano burbero che massacra orchi da una vita, un guerriero straordinario..
    Perchè deve essere comico? nel libro è protagonista di situazioni comiche e di battute ma ribadisco non è mai Gimli a far ridere ma la situazione..
    Passiamo ad un altro personaggio “secondario” il re di Rohan nel film la sua morte è di poco diversa da quella del libro ma, quel poco cambia..
    Mi direte:
    Come facevi a rendere quella differenza in un film??
    Rispondo semplicemente non è un problema mio ma del film..

    Un altra cosa che non mi è piaciuta sono i fantastici fantasmi, per renderli spettacolari li si è resi super uber ultra potenti.. nel libro ci sono, arrivano tardi ma, tutti devono continuare a combattere e di brutto per farcela.. nel film sono un incantesimo di livello epico schiantato sopra una banda di straccioni… Che cavolo è servito tutto? vedendo il film non vi siete chiesti perché quella merda di Aragon non si sia mosso prima per andare a chiamare i fantasmi e sconfiggere in un colpo solo il grosso delle forze di Sauron evitando una sanguinosa battaglia?

    Detto questo sono dei bei film ma non li riesco proprio a guardare, secondo me non andrebbero confrontati con il libro dato che sono proprio due cose diverse, nel modo di essere presentati, nel modo di essere fruiti e nel modo di raccontare la storia.

    Scusami per questa lunghissima pappardella

    • Figurati Giorgio.

      Bella disamina, per fortuna i gusti son gusti e non li abbiamo tutti uguali, altrimenti sarebbe una noia. Io tanto ho odiato i libri, tanto ho amato i film. No Lo Hobbit non mi piace, anzi.

      Per il resto, grazie per la testimonianza :D

  12. Ma possibile solo io, non un lettore accanito, per niente, ho trovato interessantissimo oltre al libro de Il Signore degli Anelli anche il Silmarillion? Cazzo è quello il libro che mostra tutta la genialità di Tolkien, la grandezza del suo lavoro e quanto al di sopra degli altri scrittori si è elevato. Quella è l’Opera Ultima della mitologia Tolkeniana, il Signore degli Anelli non è altro che la visione dilatata e romanzata di uno misero capitolo del Silmarillion. Almeno a me la lettura di questo “universo” perchè libro non può essere definito, ha lasciato senza parole, completamente preso dalla grandezza dell opera e da quanto lontano può arrivare la mente umana. La creazione di un mondo e la sua completa storia, con le sue popolazioni, con i suoi personaggi storici, con le loro lingue, le loro gesta ecc ecc racchiusa in un rettangolino di carta… Non sará un romanzo, sarà un libro difficile da digerire e tutto quanto, ma come si fa da quando leggi che in principio era Eru Illuvatar a non essere trascinati dal vortice di dei, eroi, mostri, nomi, guerre, duelli ecc ecc. Per me è stato come avere un universo parallelo racchiuso in alcuni centimetri cubi e poterlo esplorare fino in fondo, dalla sua creazione a quello che poi sarebbe diventato il signore degli anelli. E non è per niente vero che tutto questo è stato creato solo per dare credibilitá al signore degli anelli. Il suo romanzo più famoso per Tolkien non era che una storiella, la conseguenza di un lavoro piu grande

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