Blockbuster è morto, HMV è in coma e anche la FNAC non si sente molto bene

Il post di oggi doveva avere tutt’altro argomento, poi ieri sera mi è capitato di leggere il post del blog di Selbmann sul possibile fallimento della famosa HMV, storica catena londinese di vendita di musica e video.

L’anno scorso, a marzo, ha chiuso definitivamente Blockbuster.

Da noi in Italia, la FNAC, altra catena di elettronica ed editoria di alto livello, è in mano ad un liquidatore e il suo futuro è molto incerto.

Il cinema, nel 2012, ha avuto un calo di incassi dell’8%, il numero di biglietti invece è sceso del 10%, la differenza è dovuta al maggior costo dei film in 3D.

Leggendo i giornali si punta il dito sulla pirateria per spiegare questa situazione. Secondo me non è proprio così.

Ok, la pirateria è una piaga, sono d’accordo, ma non è il solo male che porta a chiusure e fallimenti di tutte queste realtà.

Il post di Selbmann su HMV, di cui dicevo all’inizio, riporta degli stralci di un articolo di Willard Foxton in cui dice, per farla breve, che il fallimento di HMV è anche colpa nostra perché ci stiamo spostando sui download, più o meno legali, e non compriamo più nei negozi. Poi parte con un delirio dicendo che se queste catene chiudono avremo meno possibilità di scelta, ma di questo ha già parlato lei.

Io sinceramente non mi sento in colpa se HMV fallisce, l’ultima volta che sono stato a Londra ho speso 90 € in dvd e cofanetti speciali che in Italia non ci sono e non sono mai arrivati.

Così come non mi sento in colpa se Blockbuster è fallito, ma non per colpa della pirateria, o meglio non solo, c’è di base anche una pessima gestione da parte della dirigenza.

Quando andavo da Blockbuster a noleggiare un film mi trovavo a dover pagare 5 €, circa, per il noleggio di un film per 3 giorni. Ma chissenefrega dei 3 giorni, a me il film basta tenerlo una sera, ci metto 2 ore a vederlo, non 3 giorni! Alla videoteca vicino a casa mia pago 1,50 € e lo tengo 12 ore.
Tra l’altro per il noleggio a 5 euro, mi trovavo spesso per le mani un dvd completamente graffiato. Tutte le volte era una lotta per farlo leggere al lettore dvd. Ero arrivato, per ogni film, a fare riti sacrificali e voodoo per propiziare la visione del film senza salti e blocchi del lettore. Ho il giardino pieno di vitelli squartati, sacrificati sull’altare del dio dei dvd.
Questo sempre se trovavo il film che mi interessava. Mi è capitato, un paio di estati fa, di avere voglia di rivedermi “Lawrence D’Arabia“. Ho girato 3 Blockbuster senza trovarlo, però ognuno aveva 30 copie di “Natale Al Cesso” con De Sica. Anche a comprarlo su internet non mi sarebbe arrivato subito, quindi mi son trovato costretto a procurarmelo per vie traverse.
Infine, ciliegina sulla torta, i commessi ignoranti. Gente che il cinema, e i videogiochi, non sapevano nemmeno dove stavano di casa. Chiedevo se era uscito un film e mi guardavano con il tipico sguardo del bovino, c’era la vastità dello spazio siderale nei loro occhi, non avevano idea di cosa stessi parlando. Più volte mi è capitato di dover fare lo spelling del titolo perché non sapevano scriverlo sul computer. Il titolo era italiano.

Ovviamente sui commessi sto generalizzando, non erano tutti così, ma molti sì, forse perché non poteva fregargliene di meno di quello che stavano facendo.

Adesso anche FNAC sta fallendo… forse, non si sa niente di preciso ancora. Ma anche qui la pirateria c’entra poco, mentre c’entrano molto di più i folli piani d’espansione della dirigenza.
Volevano arrivare ad avere 15 negozi nel giro di 7 anni.
Hanno cominciato ad aprirli ovunque, anche nei centri commerciali. Alcuni di fronte ai Mediaworld.
Mediaworld, come prezzi, se la mangia a colazione la FNAC. Fa niente che la FNAC offre prodotti di una fascia più alta rispetto a Mediaworld, al signor Gargiulo, che è indeciso se comprare il 28 pollici della Inno-Hit o il 32 pollici della Telefunken e che ha tenuto il 14 pollici a tubo catodico fino a ieri, non frega niente se i commessi FNAC sono più competenti di quelli di Mediaworld, che sono più o meno al livello di quelli di Blockbuster, o se FNAC ha roba migliore, lui va dove la roba costa meno, in un centro commerciale.
Forse avrebbero dovuto continuare ad aprire negozi nei centri delle città come hanno sempre fatto, invece che nei centri commerciali, magari aprendone meno e con più calma.
Ora ci sono 600 posti di lavoro a rischio e la perdita di un punto di riferimento per gli appassionati. Se volete saperne di più, o dare il vostro sosetgno, come hanno fatto tanti artisti italiani e stranieri, potete rivolgervi alla loro pagina su Facebook.

Con tutto questo non voglio dire che la pirateria è esente da colpe, anzi, però non è l’unica causa e, secondo me, nemmeno la principale. Il tutto va anche contestualizzato con la situazione economica mondiale contingente.
A volte uno si trova anche “costretto” a scaricare se vuole vedere qualcosa che sa che non uscirà in Italia, tipo “The Raid” di cui ho parlato ieri.
Poi si potrebbe parlare anche della qualità della roba che cercano di venderci, ma c’è questo post che ne parla in modo divertente ed approfondito.

Dal canto mio posso dire che sono un collezionista, uno a cui piace avere i film, i giochi, in originale e li compro anche volentieri.
Però a volte mi sento un po’ preso per il culo, ad esempio quando escono edizioni di un film e dopo pochi mesi esce un’altra edizione con più speciali, importanti per me, o altre cose che non c’erano nella prima.
La tentazione di cominciare a scaricare a manetta è tanta, se devo rinunciare a parte degli extra, o devo aspettare mesi che esca un’edizione più completa, se mai uscirà, allora mi scarico il film in alta definizione e mi tengo quello.

Anche il calo degli incassi al cinema dicono spesso sia causa della pirateria. Siamo sicuri?
Il costo dei biglietti dei film non c’entrano proprio niente?
Una famiglia di 4 persone per vedere un film non in 3D spende, circa, 40 € il sabato o la domenica pomeriggio. Se il film è in 3D si arriva a 50 €. Anche i fidanzati che vogliono andare al cinema a vedersi un film spendono tra i 16 e i 25 €, a seconda se è 3D o no.
Io stesso andavo al cinema almeno 2 volte la settimana una volta, ora purtroppo sono costretto a rinunciare, nonostante abbia la tessera che mi assicura degli sconti.

Insomma, economia a puttane e scelte manageriali azzardate, secondo me, sono le maggiori cause dei fallimenti di queste catene. La pirateria c’entra, ma fino ad un certo punto ed è anche figlia di quello che succede, se tutti avessero accesso a prezzi decenti alle cose originali non si sbatterebbero a scaricare, per me è così.

Però non sono un economista e non ho studiato il mercato, parlo per quello che vedo, spero di non aver fatto la figura del qualunquista e di non aver detto troppe minkiate.

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

15 pensieri su “Blockbuster è morto, HMV è in coma e anche la FNAC non si sente molto bene

  1. Come ben sai, sono d’accordo con te.

    Semplicemente i negozi non hanno quello che cerco. Non trovo da nessuna parte il dvd di Svegliati Ned!
    Questo Natale ho regalato ad un amico il dvd dei Goonies e a mio fratello quello di Willow. Ho comprato a mia madre il cd di Robbie Williams.
    Prima spendevo una fortuna in cd che presto mi annoiavano o nei quali c’era… tipo UNA canzone carina, le restanti facevano cacare,

    Se ora compro un cd o un dvd è perchè mi piace particolarmente.

    E poi, non sottovalutiamo che la diffusione di musica gratis in rete ci fa conoscere artisti che altrimenti non potremmo conoscere! Ne parlai anche tempo fa su Notapolitica http://notapolitica.it/2012/1/27/selbmann_politica-27-01.aspx

  2. Ciao Davide, qui vicino a dove lavoro io ce n’è uno, prima era un BB ora un BB Village…
    Credo sia proprio un’altra società vagamente legata a BB, o che ne sfrutta il nome, anche perché mi pare che BB sia fallita un po’ ovunque, non solo in Italia.

    Però sono mie supposizioni, non mi sono mai informato sul serio…

    • Non penso sia un’altra società, in questo nuovo negozio ho ritrovato gli stessi dipendenti, e per giunta quando chiedevano se avevi la schedina ti davano quella vecchia del blockbuster!!!, per non parlare dei prodotti, sempre gli stessi dal vecchio BB, secondo me hanno trovato una scappatoia e hanno riaperto in qualche città :D

  3. Oh, quale onore! :D

    Comunque concordo con te, Selbmann.

    A volte, per quanto uno si impegni, proprio non ce la fa a trovare le cose che gli interessano. Spesso nemmeno nei negozi online italiani ed è costretto a rivolgersi a quelli esteri. Io ogni tanto compro da Amazon americano perché ha più roba che mi interessa… usando dei trucchi per la spedizione in Italia :P

    Siamo un mercato che è considerato al pari di quello africano. Non scherzo, non è una battuta.

  4. vogliamo parlare dei libri “splittati” in piu’ volumi nella versione italiana rispetto alla versione originale? Pagando quindi 2 o anche 3 volte il prezzo “onesto”?

    • Un “Trono di Spade” a caso? :D

      Poi la cosa ridicola è che ora si stanno diffondendo gli e-book reader e i libri costano esattamente come quelli di carta, o pochi centesimi meno. A questo punto non bisogna stupirsi se la gente scarica a nastro.

  5. sfoderiamo tutte le mie conoscenze.. allora premetto che faccio di mestiere lo stampatore e so cosa costa la carta sporca d’inchiostro da noi e quella sporcata in cina (e ahimè hanno imparato, sui volumi immensi a sporcarla come da noi)

    Gioco anche a Warhammer 40k (che nerd sarei se no?) bon, un codex (un libretto del proprio esercito) costa circa 30/32 euro.. per 100 pagine.. vi assicuro è un furto.. ma è un testo proprietario con regole di quel preciso sistema di gioco.. ergo, mastichi amaro e tiri avanti. Squillino le trombe, annunciata la versione digitale su apple store! evvai! finalmente uno spiraglio per averli tutti per puro feticismo.. costo? invariato.. 32 euro.. ma scusate.. sono i pdf del libro che vi siete strapagato portato in digitale.. non hai più il costo della carta.. dell’inchiostro.. del trasporto.. e mi prendi per il culo? a me che lo faccio di mestiere??

    ‘spetta che no mica finito.. andiamo nel tecnico, ma giusto per farvi capire a chi sono in mano le “multinazionali” o le grandi realtà.. compro una macchina da stampa digiitale (un investimento da parecchi zeri) bon ci lavoro.. ditta seria nei primi anni, poi tutto a un tratto decidono che devono vendere di più.. crisi.. concorrenza.. vero terzo segreto di fatima.. i maya.. assumono un orda di venditori (a me chiameranno 3 persone diverse della stessa ditta per propormi una cosa che mi hanno venduto loro) cosa succede? mettono macchine anche nelle parocchie.. mi uccidono il mercato (il mio vicino di 80 anni ce l’ha in garage) e non assumono tecnici per riparare quel bordello di macchine in più (sono delicate e richiedono una manutezione mensile) ora hanno installato nel nord italia 120/150 macchine e hanno 3 tecnici.. fate voi i conti.. in compenso hanno 30 venditori..

    questo è il destino delle realtà italiane.. non me ne vogliano i laureati, ma non serve a un cazzo mettere a capo di un azienda uno che è uscito con 110elodebacioecalcionelculoaccademico, se non ha mai fatto 5 minuti in “catena di montaggio” e poi si lamentano che vanno male e che la concorrenza li schiaccio.. e figa.. sulla carta tutto torna alla perfezione.. in strada con la carta di solito ci si pulisce il deretano.. scusate lo sfogo.. ma quando ce vo’, ce vo’

    • Io compravo i manuali di DnD e avevo il sospetto di essere inculato ogni volta che sborsavo i 30 euro… ora ho la conferma.

      Purtroppo le cose che funzionano nel resto del mondo in Italia, stranamente, falliscono, o vengono modificate in modo che i consumatori vengano spremuti come limoni, e quando poi “si ribellano” è colpa loro se le ditte falliscono.

      Delle macchine di stampa digitale non me ne intendo, ma della storia che hai raccontato sì. Il fine è vendere l’impossibile, fa niente poi se perdi i clienti che tanto hanno già comprato.
      Lo si vede in tutto, le offerte sono per i nuovi clienti, quelli vecchi chissenefrega.

      • credo che fatto e finito un manuale da 100 pagine possa costare (sulle tirature che fanno) 5/6 euro al pezzo tutto compreso.. e sono stato generoso..

        è una realtà assurda.. io conosco un venditore che a un certo punto ha osato dire “ma non è che…” il giorno dopo è stato costretto a licenziarsi perchè accusato di essere in combutta coi clienti e aver frodato l’azienda.. ma è da pazzi..

        a volte spero si svegliarmi nel sarcofago tipo matrix con un tubo in gola e uno nel… piuttosto che essere solo un numerino nel foglio di excel della realtà..

  6. io dico solo che la fanno facile là in alto a gestire sti tipi di business come se la pirateria non esistesse e poi dare la colpa alla pirateria… sti manager pensavano di poter continuare a fare i soldi prezzando in modo esagerato dvd, cd etc. da vendere ai niubbi che non sanno usare p2p e ddl ma non mi pare una gran strategia, e s’è visto

  7. Ciao Brunez, non voglio contraddirti, ma il ricarico non è altissimo su quel materiale, è già molto alto il prezzo di base.
    Poi ovviamente dipende anche dalla quantità di materiale che ordinano.

    Cmq ciò non toglie che ci fanno pagare le cose troppo care, prima o poi uno si scoccia e scarica

  8. L’articolo cerca di dare una visione complessiva del fenomeno, purtroppo tuttavia si cade con superficialità su argomenti “facili” come la pirateria.

    Cari ragazzi, nel 2013 ciò che conta per i mercati europei è il mercato.

    Inutile lamentarsi, utile scioperare se l’obiettivo è ritardare il licenziamento di un massimo di 6 mesi, inutile se scioperando si pretende il posto fisso.

    Le pretese dei lavoratori nel 2013 purtroppo funzionano solo con aziende parastatali come Fiat o Alitalia, la lezione e la storia dei movimenti sindacali italiani vale meno di zero nell’economia ultraveloce del presente.

    Fnac fattura non solo poco a fine 2012, ma rischia di collassare se non applica un cambio di strategia e di posizionamento nel mercato.

    La pirateria è una di tante componenti in gioco, ragionando appena un poco di più si arriva al vero motivo.

    Oggi un film o una serie tv me la posso vedere su:

    – mediaset premium play

    – mediaset premium payperview

    – sky cinema

    – sky cinema ppv

    – itunes

    – ipad

    – streaming

    – masterizzando un file su un cd

    Oggi un libro lo posso scaricare su:

    – samsung note

    – ipad

    – kindle

    – kobo

    – iphone

    E’ assurdo oggi pretendere che un’azienda fallisca ignorando i trend di mercato che sono inequivocabili.

    Purtroppo in casi del genere, invece di scioperare si dovrebbe cercare un altro lavoro.

    E se non si trova un altro lavoro nella propria città lo si cerca in un altra.

    E se il proprio lavoro non ha mercato si cambia lavoro.

    E se si ha un mutuo, l’errore è stato quello di aver fatto un mutuo, non certo di lavorare per Fnac.

    Dalle corporation europee non si può pretendere nulla, tra mercati asiatici in crescita e digitali l’unica cosa da chiedere è un mercato sempre più versatile a far accedere più player per condividere il rischio.

    Il problema non sono le corporations che inseguono inevitabilmente il libero mercato, ma le abitudini dei cittadini che devono cambiare. La cultura italiana purtroppo non ha nulla a che vedere con il presente economico della globalizzazione. I posti fissi non esistono, le case di proprietà sono un lusso.

    Italiani benvenuti nel presente.

    • Ciao Dciacc, grazie per aver commentato, ma non ho capito molto bene il senso della tua risposta.

      Ok, editoria, musica e film si stanno spostando verso il digitale, e son d’accordo.
      Comunque televisori, iPad, computer e altre robe me li devo comprare per guardare la roba che compro in digitale, o sbaglio?
      Posso comprarli su internet o in un negozio fisico, cambia poco.

      Il problema di Fanc, HMV e tutti gli altri, visto che la fai facile, è che i dipendenti rimasti a piedi sono solo la punta dell’iceberg.

      Perché insieme a Fnac falliscono un sacco di altre realtà: fornitori medio-piccoli, trasportatori, magazzini, società di pulizie ecc…ecc… I 600 dipendenti a piedi, sono solo l’inizio.

      Detto questo, a tutti piacerebbe trovare un altro posto di lavoro subito, ma non è così facile.
      Io sono a Milano e ti assicuro che di posti di lavoro non ce ne sono. Solo interinali, a progetto, collaborazioni, stage e tutti pagati una miseria, che o mangi o ci paghi le bollette.

      Poi magari hai ragione tu, non apriamo il mutuo, rimaniamo in casa con i nostri genitori finché non schiattano e ce la lasciano (sempre se sia loro), non compriamo la macchina, il frigorifero, andiamo dal dentista, non facciamo niente, in pratica, che preveda anche solo 2 rate per essere pagato.
      Come dici tu: rassegnamoci, emigriamo, stiamo zitti, non manifestiamo che diamo fastidio a quelli che non vogliono sentire che c’è gente che non avrà più un lavoro. Massì, siamo italiani, lasciamoci morire, facciamoci mangiare, benvenuti nel futuro.

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