MasterChef seconda stagione: esempi di sociologia spiccia applicata

Oggi permettetemi di prendermi una pausa da film, fumetti, cartoni, videogiochi e tutto il resto per parlare della seconda stagione di MasterChef.

Tranquilli non voglio buttarmi sui reality show, ma sto guardando questo programma e mi sono venute delle stupide e superficiali riflessioni da fare. Non che io sia un sociologo o un antropologo, ma mi sembra che questo reality sia riuscito a racchiudere in sé tutti gli stereotipi umani che affollano il nostro paese.

Praticamente MasterChef è riuscito dove il Grande Fratello ha fallito.
Il Grande Fratello, in teoria, sarebbe dovuto essere una finestra sull’Italia e gli italiani. Avrebbe dovuto mostrare i vari tipi di persone che affollano il nostro paese e restituire uno specchio dell’Italia in cattività, senonché hanno cominciato a riempire la casa di tamarri ignoranti e semianalfabeti, il cui unico scopo è quello di diventare ricchi e famosi per non dover mai lavorare in vita loro… no, beh, forse non ha proprio fallito.

MasterChef, invece ha raccattato gente di varia estrazione sociale, cultura, provenienza, e li ha messi l’uno contro l’altro in un gioco al massacro per accaparrarsi 100 mila euro, scrivere un libro di ricette e realizzare il sogno della loro vita: diventare, manco a farlo apposta, uno chef.

Io, che il massimo delle mie capacità culinarie è farmi un piatto di ceci con la mozzarella e il tonno in scatola, quando guardo programmi come MasterChef mi emoziono e mi prende la voglia di imparare a cucinare, quindi mi metto a fare robe tipo: rondelle di mozzarella tagliata fresca, con tartare di tonno in scatola su un letto di ceci, il tutto condito con olio a crudo, sale e pepe quanto basta.

Però a MasterChef ci va gente che sa cucinare davvero. O almeno crede di saperlo fare. Sì, perché alle selezioni si presentano delle bestie che probabilmente non sanno nemmeno dov’è la cucina di casa loro e presentano delle trappole mortali tipo: risotto all’onda mantecato che steso sul piatto cementifica e diventa un disco di 800 chili o Tagliatelle al… non so era una roba verde che ha trasformato le tagliatelle in una palla di gomma, giuro. Il migliore è stato un buffone che è arrivato con una tanica di azoto liquido per fare il gelato al pomodoro e un uovo messo dentro un barattolo con una melassa sotto e si è pure lamentato che i giudici l’hanno preso per il culo.

Alla fine comunque qualcuno è stato scelto, poi c’è stata una seconda scrematura, una terza, i giudici hanno liberato i cani e alla fine sono rimasti 18 concorrenti, rappresentativi del mondo in cui viviamo.
È di loro che vorrei parlare oggi, non di tutti e 18, ma di quelli che mi hanno colpito di più.

Ma andiamo con ordine.

I Giudici

Da sinistra a destra: Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco.
Probabilmente li conoscete già e non c’è bisogno che ve li presento.
Loro tre, nel giudicare i piatti dei concorrenti, applicano una variante del famoso gioco “Poliziotto Buono e Poliziotto Cattivo” che si chiama: “Poliziotto Cattivo, Poliziotto Stronzo e Poliziotto Bastardo“, interpretando di volta in volta uno dei tre ruoli, a sorpresa.
Applicano l’antica arte dell’Insulto e Umiliazione dei concorrenti, senza mai scendere in volgarità, quando i piatti non piacciono. Ognuno dei tre si è specializzato in un determinato campo di eccellenza per rompere i coglioni fare le pulci. Barbieri giudica l’impiattamento del cibo, che la pietanza può essere anche buona, ma se è impiattata male parte il cazziatone. Parola d’ordine: “Questo è un Mappazzone“. Mappazzone è un termine tecnico dell’alta cucina.
Cracco invece punta più a incutere soggezione e mettere a disagio chi gli sta davanti. Con i suoi occhi severi e penetranti, fissa i concorrenti per un tempo compreso tra i 40 minuti e i 3 giorni di fila, mentre assaggia lievemente schifato i loro piatti. Poi sentenzia se il piatto è buono oppure no. L’ultima volta che ha sorriso era l’82.
Bastianich invece è il re dello spettacolo. Ha preso in prestito il linguaggio pulito e i toni accomodanti di Gordon Ramsay, per aggiungerli alla sua abilità innata di tirare i piatti in giro per lo studio. In genere vince la puntata chi riesce a schivarlo… o almeno a non svenire. Aspetto di vedere le ultime puntate, perché secondo me arriverà al punto di imbottire uno dei concorrenti di Tritolo per farlo detonare mentre dice: “Quela mmerda che hai preparatto. Non è un piato di ristorante!“.

Ad affrontare, completamente disarmati, i giudici ci sono:

I Concorrenti

Regina

23 anni, è detta La Sognatrice.
Lei non ha mai idea di quello che cucina finché il cibo non le parla e le dice come vuole essere cucinato. Giuro.
Accompagna i suoi piatti con una favola, contestualizzandoli in un mondo incantato fatto di Re e Regine, Unicorni e Elfi. Le favole che racconta ai giudici prima che assaggino le sue creazioni, sono molto più belle di quanto siano buoni i suoi piatti. Infatti è stata eliminata subito.
Probabilmente ora si aggira tra i boschi di Acireale in cerca dell’Unicorno Rosa che le ha suggerito di preparare il piatto che l’ha fatta eliminare.

Letizia

24 anni, romana, benestante è La Scaricatrice Di Porto.
Fate conto di prendere una principessa bionda e abbandonarla nel peggior quartiere di Roma per farla allevare dai peggio burini che il mondo possa offrire.
All’apparenza sembra una ragazza dolce, come tante, poi apre la bocca e inanella una serie di frasi in tamarrese usando le bestemmie come virgole.
Ha confuso la sicurezza in se stessi con l’arroganza spinta, guadagnandosi l’odio dei giudici. Un paio di volte Bastianich e Cracco si sono trattenuti a stento dal metterle le mani addoso e colpirla forte.
Verso le ultime puntate, dopo una serie di sconfitte, ha abbassato un pochino la cresta, forse perché sentiva la fine vicina, e infatti è stata eliminata.
Probabilmente non manca a nessuno e ora starà facendo a braccio di ferro o una gara di rutti in uno dei peggiori bar di Caracas.

Federico

33 anni, ingegnere, Il Buonino.
Federico è un incrocio tra Jim Caviezel che fa Gesù e Charles Manson, con un tocco di Alan Moore. Occhio stralunato e inquietante, barbone da 15 chili, capelli lunghi, assolutamente banale in cucina.
Se fosse una donna sarebbe una casalinga: sempre nel suo angolino a fare i compitini, senza dar fastidio a nessuno, senza mai fare niente di eclatante o di particolarmente buono.
Il suo ingrediente principale è il valium, tutto quello che prepara è noioso e banale. Non riesce nemmeno a rispondere ai giudici se non spalancando gli occhi.
È stato eliminato senza colpo ferire, probabilmente ora è a casa che si fa crescere la barba.

Michele

34 anni, veterinario dei cavalli è meglio conosciuto come Il Bello E Inutile.
Aveva cominciato bene, poi si è spento piano piano, fino a diventare una presenza impalpabile della trasmissione.
Quando portava il piatto al banco per l’assaggio dei Giudici, Barbieri si spaventava perché non vedeva nessuno, ma sentiva la voce. Cracco lo chiamava Casper.
È stato eliminato per aver sfilettato un salmone utilizzando un trapano a percussione, della dinamite e una smerigliatrice con il disco in adamantio. Ma nessuno se ne è ancora accorto che se ne è andato, in pochi si ricordano di un concorrente di nome Michele e nessuno di loro ha ben presente che faccia abbia.
Probabilmente ora è in compagnia di qualche cavallo. Dalle stalle alle… stalle, di nuovo.

Margherita

26 anni, impiegata è La Bambolina.
Margherita è l’esatto opposto di Letizia: un Orsetto Del Cuore in carne e ossa.
Tutta tenerella, dolcissima, con la vocina così sottile e alta che i cani impazziscono quando parla.
Fa tutto con amore e con il cuore. È talmente buona che emana luce. Al gabinetto caga arcobaleni.
Riempie i piatti di pomodorini tagliati a cuoricino e li condisce con olio, sale e tutto l’amore del mondo.
Anche lei è stata eliminata dopo qualche puntata. Ora guarda la trasmissione sdraiata su una nuvola di zucchero filato con gli altri Orsetti Del Cuore e i Mini Pony.

Agnese

22 anni, è quella Completamente Fuori.
Piange sempre, sia se le cose le vanno bene, sia se le vanno male.
È tutto un insieme di facce buffe, che sembra il Jim Carrey dei tempi migliori, compone delle canzoncine ad hoc per i suoi piatti.
Dopo che ha provato a cuocere degli hamburger americani dentro il coppapasta è stata eliminata.
Ora finirà a fare la cuoca alla Melevisione, sempre che non trovino i suoi modi troppo sopra le righe ed eccessivamente infantili.

Guido

48 anni, romano, è Lo Stagnaro.
Una vita da idraulico con la passione per la ristorazione. Uno dei più simpatici.
Mi ricorda il camionista di Mario Brega in “Bianco, Rosso E Verdone“: “Sta mano può esse fero o può esse piuma. Oggi è stata piuma.
La sua idea di alta cucina è la pasta e fagioli con le cotiche, impiattata usando una betoniera e un badile, roba che Barbieri a momenti gli viene un ictus quando vede il suo piatto.
È stato eliminato, che le sue attitudini sono più da trattoria di quartiere che da ristorante stellato.
Ora starà a fare i nodi ai tubi a mani nude.

Suien

25 anni, disoccupata, è La Nipotina… dopo spiego perché.
È il primo vero caso umano della trasmissione, sposata con un ragazzo disoccupato, due figli, è a MasterChef perché la vede come l’ultima occasione di cambiare vita.
Non l’ha mai menata con la sua condizione privata, al contrario di altri in altre trasmissioni, tranne che quando sentiva che l’avrebbero eliminata, ma alla fine era solo un accenno.
Spero che ora abbia trovato un posto in qualche ristorante, come aiuto cuoco o robe del genere. Non aveva attitudini da chef vero e proprio, ma era competente in quello che faceva.
Il fatto che, in Italia, una ragazza di soli 25 anni veda in MasterChef l’ultima occasione per cambiare vita, la dice lunga sulle condizioni in cui versa il nostro paese.

Paola

39 anni, è La Milanotta.
Tipico prodotto dell’entroterra milanese, quella Milano da bere che andava di moda un po’ di tempo fa.
Paola è una che parla e agisce. I risultati sono minimal, ma sempre centrati, i giudici le rimproverano di non sbattersi abbastanza, non capendo che a Milano ci si comporta così: è inutile sbattersi per tirare fuori una mezza cagata, se la stessa cosa puoi farla con uno sforzo decisamente minore, mantenendo le forze per tempi peggiori.
È stata eliminata per una sfida sulle chiacchiere. Lei che le chiacchiere non le ha mai mangiate perché non le piacciono… o era il contrario.
Ora si starà facendo il giro di tutti i ristoranti belli di Milano… come cliente.

Daiana

53 anni di Follonica, è La Nonna… di Suien, ovviamente in trasmissione, non nella vita vera.
Sposata con un uomo e fidanzata con un altro, è la tipica casalinga brava a far da mangiare. Non c’entra niente con l’alta cucina, si trova più a suo agio a fare 4 chili di pasta che non i piatti minimal tipicamente richiesti dai giudici.
Se la cava sempre ed è ancora in trasmissione. Da quando hanno eliminato Suien è diventata un’Arpia, litiga, rinfaccia, spernacchia chiunque le faccia il minimo torto.
Mi chiedo perché sia ancora dentro nonostante ci sia stata la possibilità di eliminarla. Alla fine del gioco si vincono 100.000 euro e la possibilità di diventare uno chef o comunque lavorare nel campo. Una di quell’età, senza esperienza, può mai diventare uno chef? Probabilmente sì, se ha una vasta conoscenza della cucina sulle spalle. Ma se la vasta conoscenza della cucina sta nel fare il Lampredotto in 8 modi diversi, forse è un pochino poco.

Marika

27 anni, napoletana atipica, è La Bella.
Stranamente Marika non è andata a fare Veline, ma è andata a MasterChef per dimostrare di saper fare qualcosa, oltre ad essere bella.
Si incazza da morire quando le dicono che deve accendere il cervello per cucinare, che non ci sta ad essere considerata bella e basta.
Nonostante la provenienza napoletana, non si mette a friggere qualunque cosa le capiti tra le mani, ma anzi, ci tiene a variare quello che prepara per far vedere di essere brava.
Non so, a me andrebbero bene anche i lacci delle scarpe in salamoia, serviti da lei.

Nicola

41 anni, è Il Lavapiatti.
Lavora come sguattero lavapiatti nella cucina di un ristorante, ma sogna di diventare lo chef, solo che non gliene danno l’occasione, probabilmente perché ne sa più dello chef per cui lavora. Tipico.
Accetta le critiche e gli insulti dei giudici con mestizia. Ha imparato a frustate e altre punizioni corporali che allo chef non si risponde. Mai.
Sembra un personaggio uscito da un cartone animato della Disney.
Purtroppo non ha la tecnica per prevalere sugli altri concorrenti ed è stato eliminato. Ora sarà tornato ai ceppi nella cucina dove lavora.

Ivan

34 anni, siciliano, Il Pulcino.
Una volta ha litigato con l’italiano, quindi ora conosce una cinquantina di parole in tutto. Con quelle cerca di comporre frasi di senso compiuto. Anche ai suoi piatti cerca di dargli un po’ di senso compiuto, ma non sempre ci riesce.
Di punto in bianco ha cominciato a chiamare Bastianich: Sir. Non ho ancora capito il perché.
È un tenerone, ingenuo e inconsapevole del mondo che lo circonda, sta affrontando le prove della trasmissione un po’ come Mister Magoo affronta la pericolosissima impalcatura su ci non sa di essere capitato.
Appena apre gli occhi… appena si rende conto della situazione in cui è, probabilmente muore di spavento o scappa.
Un po’ come quando ti tuffi e solo dopo scopri che sei in una zona di squali bianchi mangiauomini… e la barca è ormai lontana.

Tiziana

41 anni, romana, è L’Avvocato.
Fa proprio l’avvocato. Anche in trasmissione. Per ogni cosa che le viene detta comincia un lungo dibattimento, con testimoni, prove a carico, colpi di scena plateali e sceneggiate davanti alla giuria.
Ha sempre una cosa da dire su tutto, ma non accetta che qualcuno le dica niente. Ovviamente deve avere l’ultima parola. Sempre, signor giudice.
È la più odiata dagli altri concorrenti, mi stupisco che non abbiano ancora provato ad ucciderla nel sonno.
Io, se dovessi avere a che fare con lei, probabilmente affitterei un Hummer con il parabufali davanti e la schiaccerei contro il muro.
Son convinto che appena esce da masterchef, fa causa a metà dei concorrenti, a 2 giudici, Cracco si salva perché lei lo ama, a metà dei dipendenti Magnolia e a MySky HD. Sì, proprio al decoder.

Andrea

37 anni, di Vimodrone (MI) è L’Eterno Secondo.
Uno dei più più bravi all’interno della cucina, ma gli manca quel qualcosa per diventare il migliore.
Sempre agitatissimo e nervoso è un gran leccaculo e paraculo. È il classico che sta dietro al capo e compensa le sue carenze attitudinali con delle gran passate di lingua senza ritegno e senza vergogna.
Drante una prova, mentre Bastianich assaggiava il suo risotto, lui gli ha sussurrato: “L’ho fatto con il suo vino…“, come per chiedere di avere un minimo di considerazione in più. Cracco poi gli ha detto che meno male che c’era il vino in quel risotto.
Ha dimostrato di avere la spina dorsale di una vongola quando, avendo la possibilità di saltare la prova per andare direttamente alla puntata successiva, ha scelto di salvarsi senza nemmeno provare a giocare.
In ogni caso, se li sta facendo amici tutti i vari concorrenti. La volta che gli mettono un sacco sulla testa e lo prendono a colpi di mattarello per 4 ore di fila, nessuno si stupirà.
Secondo me è uno dei due possibili finalisti, ma non ha il carattere per condurre una cucina tutto da solo, dopo due settimane lo troverebbero impiccato in bagno. L’unica cosa che temo è che se dovesse perdere, diventerebbe un supercattivo.

Maurizio

33 anni è Il Robot Da Cucina.
L’aspetto del mostro di Frankenstein accompagnato alla capacità emotiva di Terminator e la sudorazione di un ciccione in una sauna a 400°. Un Bimby umano.
È senza dubbio il mio preferito, l’unico che ha un piglio da chef vero, conosce il cibo, non ha paura di sperimentare e ha il carattere per condurre una cucina.
Se non vince lui vuol dire che al mondo non c’è giustizia e meritocrazia.
Dovrebbe imparare ad essere un pochino più concreto, sembra che le ricette gliele dettino gli alieni dalla quinta dimensione blu.
Secondo le mie previsioni arriverà in finale con Andrea e vincerà. Poi Andrea lo rapirà e lo farà sparire nel nulla, visto che si trasformerà in un supervillain.

Ecco, questi sono gli stereotipi che quest’anno sono stati scelti a MasterChef, direi che la varia umanità è ben rappresentata.

Voi lo seguite? Che ne pensate?

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

7 pensieri su “MasterChef seconda stagione: esempi di sociologia spiccia applicata

  1. Ho seguito la prima stagione e mi è piaciuta molto. Purtroppo non avendo Sky questa me la sto perdendo, e spero che a fine serie decidano di trasmetterla in chiaro su cielo.

    Ad ogni modo il grande fratello non ha fallito:

    “senonché hanno cominciato a riempire la casa
    di tamarri ignoranti e semianalfabeti, il cui unico scopo è quello di
    diventare ricchi e famosi per non dover mai lavorare in vita loro”

    Non so te ma io sono circondato da queste persone

    • In effetti, Sonny, mentre scrivevo quella roba sul grande fratello ho pensato proprio: “in effetti ci hanno azzeccato con la selezione” :D

      Comunque, se ti metti a pesare in qualche torrente, le puntate di MasterChef le trovi ;)

  2. Poche balle, mi hai stanato.

    Lo seguo anch’io.

    E di gusto, anche.

    Ma, a dirla tutta, dei concorrenti mi importa poco.

    Loro sono il contorno, gli sparring partners.

    Io lo guardo per i giudici.

    Sono affascinato dal fatto che sanno tutto. Tutto.

    Cracco pulisce un salmone usando una katana e due dita, senza guardare il pesce ma i concorrenti. Lo divide perfettamente in due, con la spina perfettamente visibile.

    Ne fa dieci porzioni che sembrano fatte a macchina.

    Il tutto senza sporcarsi manco un’unghia.

    Qualunque cosa assaggino la beccano al volo, se nel piatto ci spruzzi dentro dell’aria compressa loro se ne accorgono.

    Se la carne la cuoci 2 minuti e un nanosecondo, loro si accorgono che è stopposa

    Se la cuoci 1 minuto 59 secondi, loro si accorgono che è cruda.

    Io non lo paragonerei al Grande Fratello per un semplice motivo:

    c’è un sacco di roba da imparare, che serve anche se non hai intenzione di cucinare manco un uovo sodo in vita tua

    ma quella volta che vai con una fanciulla in un ristorante coi controc… stellato, per fare la tua bella figura,

    (poi ti darai all’accattonaggio spinto per i prossimi due mesi, dato il conto, ma questa è un’altra storia)

    puoi sciorinare la tua sapienza gastronomica (d’accatto) e che, sì, insomma, quando mangi il piranha al profumo di caffè ci dev’essere quel buon retrogusto di arancia sifonata che leghi i sapori

    e, oh, fai la tua porcaccia figura, da palato ultrafino,
    di quello che ste robe le mangia tutti i giorni

    (occhio a non esagerare però… chè la figuraccia è dietro l’angolo)

    mica lo sa la tua lei che la sera prima ti sei ingurgitato i bastoncini di merluzzo direttamente dalla scatola

    senza manco scongelarli, per fare prima.

    Però,

    c’è sempre un però.

    Nella cucina di masterchef c’è carenza di cappelli e copricapi
    (che sarebbero obbligatori in cucina)

    e di un asciugamano da pugile per quello che,

    sarà anche il più bravo,

    ma suda manco ci si fosse buttato lui in padella.

    Saluti.

    • Satanasso, mi hai piegato :D

      I giudici sono molto bravi e competenti è vero, non sono mica gli ultima pirla che passavano per strada.
      Poi vabbè, fanno lo show è ovvio.

      Lo sfilettamento del salmone da parte di Cracco è stata un esperienza mistica. Con le sue capacità potrebbe sfilettare un salmone vivo e lasciarlo libero di nuotare ancora un po’, così, scarnificato.

      Mi piace sta cosa di impararsi a memoria le tecniche e le frasi per sciorinarle all’occorrenza… eh, sì, se son da solo a casa i bastoncini di pesce li mangio davvero ancora congelati, faccio finta siano ghiaccioli fritti :D

  3. Io ho notato un’altra cosa “sociologica” di questo Masterchef: premetto che ho guardato solo qualche video sparso su YouTube perché mi è sempre sembrato troppo finto per appassionarmi, ma nella versione USA appoggiano i piatti e spesso prima li svuotano, nella versione italiana li fanno praticamente volare lanciandoli. Io credo che gli autori della versione italiana, anche presi dalla “grandefratellite” abbiano voluto dargli una spinta molto tamarra e bifolca. Ricordate che i reality sono lo specchio della mente degli autori, non dell’Italia.

    • Mah, lo show è lo show, Bastianich lancia i piatti e si è costruito quel personaggio lì. In Italia siamo tutti istrionici e plateali, queste cose le accettiamo di buon grado e ci piacciono, negli USA son molto più composti e guardano di più le apparenze :)

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