La saga di Fast And Furious tra donne, motori, tamarri e dolori

Per stemperare l’attesa del sesto capitolo ho deciso di ripercorrere la saga di Fast And Furious visto che, da 12 anni a questa parte, sta infestando i cinema.
Un risultato non banale per una serie di film basati su un concetto, in effetti, abbastanza banale.

Il fatto è che, la saga di Fast And Furious, con i primi episodi è riuscita a far esaltare i fans del mondo di cui parla, schifando gli altri, poi con gli ultimi episodi è piaciuta a tutti gli altri schifando proprio i fans. Insomma una roba da dissociati.

Eppure, checché se ne dica, questa saga ha un sacco di roba buona dentro.

Il primo Fast And Furious esce nel 2001 per via un’esigenza piuttosto semplice: a Hollywood si sono accorti che le macchine piacciono un casino ai giovani. Infatti, in quegli stessi anni, escono film come Fuori In 60 Secondi (2000) e The Italian Job (2003), remake dell’omonimo film del anni ’69 con Michael Caine, dove per remake si intende che anche in questo film un gruppo di persone usa le Mini per fare una mega rapina.

Fast And Furious è liberamente ispirato all’articolo Racer X del giornalista Ken Li che parla di gare di auto clandestine. Siccome trarre una sceneggiatura da un articolo di una rivista è un’impresa un po’ impossibile, la Unversal e la Original Films ingaggiano ben tre sceneggiatori: David AyerErik Bergquist e Gary Scott Thompson per scrivere il film. I tre, non sapendo che cosa si possa raccontare sulle gare clandestine di auto truccate, e dovendo anche scrivere in fretta, studiano un’escamotage: prendono la sceneggiatura di Point Break, si armano di scolorina e matita et voilà, tirano fuori la storia di un giovane e insospettabile agente dell’F.B.I. che, per venire a capo di una serie di rapine a dei camion, si infiltra in una banda di gente che fa le corse di auto clandestine per smascherarli. Alla fine, il giovane agente dell’F.B.I., lascerà scappare il capo di questa banda, con cui è diventato amico, rovinandosi la carriera. Non è che i tre, poi, abbiano lavorato moltissimo.
Il regista è Rob Cohen, uno che spazia dal fantasy di Dragonheart, alla storia di San Bruce Lee con Dragon, all’action spompo dello Stallone degli anni ’90 di Daylight – Trappola Nel Tunnel.

Le premesse non erano molto buone, ma la produzione è riuscita ad azzeccare le mosse vincenti prendendo prima, come co-protagonista, Vin Diesel, che incarna senza fatica alcuna la sintesi della tamarraggine carismatica che deve avere il personaggio di Domic Toretto, poi ci mette dentro auto vere, con elaborazioni vere e gare automobilistiche clandestine abbastanza credibili, e scegliendo come vero protagonista del film il NOS, il propellente che spinge le auto a folle velocità, mica come il GPL o il Metano.

Alla fine le trovate registiche di Rob Cohen, che fa entrare la telecamera fin nei pistoni delle auto, una serie di battute dall’alto tasso di tamarraggine testosteronico di Vin Diesel, tipo “Vivo la vita ad un quarto di miglio alla volta“, e Dominic Toretto che riesce a far impennare un’auto come fosse una Ducati qualsiasi, il film sfonda al botteghino.

Per la grande legge di Hollywood, secondo la quale se fai dei soldi con un film puoi farne di più con un sequel pure se non hai più un cazzo da dire, viene messo subito in cantiere 2 Fast And 2 Furious (2003).

2 Fast And 2 Furious però incontra subito gravi problemi: Rob Cohen, Michelle Rodriguez e Vin Diesel hanno mollato il colpo e non vogliono più partecipare alla serie perché impegnati in altri progetti di tutto rispetto, come xXx, Cohen e Diesel insieme, e The Chronicles of Riddick, solo Vin Diesel, che ci credeva un casino in questo film, infatti è venuta fuori una mezza puttanata.
La produzione quindi deve correre ai ripari. Il regista scelto è John Singleton, ma sostituire Vin Diesel è un po’ più dura: dove lo prendi un altro tabbozzo inespressivo, ma con un carisma capace di trascinare le masse al cinema?
Da nessuna parte, quindi puntano su una spalla comica per Paul Walker, ingaggiando Tyrese Gibson, e ci aggiungono un po’ di figa, che schifo non fa, ingaggiando Eva Mendes.
Per la storia si arrangiano riprendendo quella del primo, inseriscono un paio di variazioni sul tema ed ecco pronto il film.

Il pubblico però accusa la mancanza di Diesel, l’attore non l’alimentazione della macchine, e l’assenza del feeling dell’originale, quindi non apprezza molto. Il film, però, incassa un sacco di soldi lo stesso.

Visti gli incassi di 2 Fast And 2 Furious, la Universal è decisa a produrre un terzo film, ma deve ponderare bene le mosse perché potrebbe rivelarsi un flop.
Cambia totalmente sceneggiatori e regista: arrivano Chris Morgan a scrivere e Justin Lin a dirigere The Fast And The Furios: Tokyo Drift (2006).

Arrivati al terzo film di gare clandestine di macchine elaborate ormai non si sa più che cazzo si possa raccontare. Ma Morgan e Lin hanno un’idea fulminante: “Cambiamo gare!
Così trasportano la saga in Giappone dedicandosi alla disciplina del drifting, ossia guidare le macchine di traverso facendo le sgommate.
Il pezzo però è che riescono a convincere Vin Diesel a tornare quel tanto che basta per inserirlo nei trailer e spingere il film.
Tutti i fans si fiondano al cinema per vedere il ritorno di Vin che fa le impennate con la macchina e ci rimangono di merda. The Fast And The Furios: Tokyo Drift è West Side Story, con le macchine che fanno le sgommate al posto delle canzoni, e Vin Diesel appare per cinque secondi alla fine del film, ossia la scena messa nei trailer.
Però alla fine la gente si diverte, che vedere le macchine guidate tutte di lato sulle rampe a chiocciola dei parcheggi è uno spasso, e anche questo terzo film spacca come incassi e quindi è il momento di mettere in cantiere il 4 e convincere Vin Diesel e tutti gli altri a tornare nella serie.

Complice anche il fatto che tutti quello che ha fatto Vin Diesel dopo il primo Fast And Furious è stato un sonoro flop, compreso il videogioco Wheelman, e ormai le case di produzione gli sparano appena si avvicina per chiedere di fare un film, Vin accetta di buon grado di partecipare a Fast And Furious: Solo Parti Originali (2009).

Questo quarto film è la vera svolta della serie, quella che fa incazzare i fans accaniti delle macchine alimentate a NOS con i neon anche nel cassettino del cruscotto: le gare sono solo un contorno e la serie è diventata un vero action movie pieno di automobili. Certo, una gara c’è, ma è solo un contentino e non basta a soddisfare la fame di quelli che vogliono sentire le turbine fischiare, le gomme sgommare, e vedere 513 cambi di marcia in meno di 38 secondi.
La storia è quella di Brian O’Conner che dopo il secondo film è stato reintegrato nell’F.B.I. che, ancora una volta, deve fare l’infiltrato. La variante è che deve catturare un megaspacciaotre di droga che importa cocaina negli Stati Uniti usando delle gallerie sotterranee. Dominic Toretto invece vuole infiltrarsi nella stessa banda perché gli hanno ucciso Letty (Michelle Rodriguez).
Alla fine ce la fanno, Toretto si vendica schiacciando l’assassino con la sua macchina lanciata a 500 all’ora, ma finisce al gabbio pure se ha dato una grossa mano, e un sacco di manate, per la riuscita dell’operazione.

Ovviamente è un successo, visto che attira anche chi non è fan delle gare, ma apprezza enormemente vedere volare gli schiaffi, vedere aprire i finistrini a gomitate, che la manovella è troppo mainstream, vedere le sparatorie e vedere le macchine impennarsi, contro ogni logica e legge fisica. Il film è un tripudio di testosterone, facce brutte, tamarrate e spacciatori di droga messicani che finiscono male.

Finalmente arriviamo al film migliore della serie, Fast And Furious: Fast Five (2011).

Tornano tutti i protagonisti dei film usciti fino a quel momento, tranne quelli di Tokyo Drift che si svolge dopo, ma con l’aggiunta di Dwayne “The Rock” Johnson, che mezza tonnellata di muscoli in più fa sempre bene.
La Universal, visto il successo del precedente film, dà a Justin Lin un sacco di soldi per fare quello che vuole. Lui e Chris Morgan prendono la sceneggiatura di The Brazilian Job, sequel mai fatto di The Italian Job, si mettono lì con la scolorina e la adattano alla serie.
La storia parte con Brian O’Conner che fa evadere Toretto, facendo ribaltare un autobus pieno di detenuti, e continua con un piano semplice semplice per rubare 4 macchine di lusso da un treno in corsa, che viaggia in mezzo al deserto verso uno strapiombo. Lin e Morgan si mettono a prendere per il culo i vari Ocean’s Sticazzi di Steven Soderbergh facendo organizzare alla banda un piano raffinatissimo per svaligiare una cassaforte e poi risolvendo tutto con un blindato militare che sfonda i muri e due macchine che si trascinano una cassaforte enorme per le strade di Rio distruggendo mezza città. Cassaforte che, Vin Diesel, userà come nunchaku per seminare panico, morte e distruzione su un ponte. Nel mezzo del film c’è abbastanza spazio per una scena di mani in faccia tra Diesel e The Rock, così, per non farci mancare niente.
C’è pure il colpo di scena in mezzo ai titoli di coda: Letty non è morta… non rompete le palle con gli spoiler che si vede la Rodriguez nel trailer del 6.

In Fast Five le gare sono messe al bando (ce ne sarebbe una, ma si svolge fuori campo e quella che si vede è in amicizia) proprio per distaccarsi totalmente dagli inizi e voltare pagina in vista dei prossimi due film, mantenendo però il focus sulle macchine che vengono usate ovunque, anche in modo pretestuoso.

Negli ultimi due capitoli della saga l’ironia è la parte preponderante e fa accettare qualsiasi assurdità si veda su schermo. Il tutto è finalizzato al divertimento e alla spettacolarità più pura delle scene d’azione, mettendo al bando invasivi approfondimenti psicologici che appesantirebbero dei film fatti per spaccare macchine e scatenare l’adrenalina.

La saga di Fast And Furious è la risposta disimpegnata ad un genere action che punta sempre più spesso a dimostrarsi serioso e compassato.
Può non piacere ai puristi del tuning, quelli che rinunciano a mangiare per comprasi le minigonne nuove, ma la scelta di aprire la serie anche ai non appassionati è stata intelligente ed evita la monotonia e la rindondanza di situazioni sempre uguali, rendondala una delle serie originali, nel senso di non tratte da qualche altro media, più longeve. anche perché arrivare a fare un quinto capitolo bello è davvero dura.

Io ho cominciato ad apprezzarla veramente dal quarto film e ora fremo per vedere il sesto al cinema.

Voi che ne pensate?

Uè, figa, te capì?!

 

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

46 pensieri su “La saga di Fast And Furious tra donne, motori, tamarri e dolori

  1. Vidi il primo capitolo quando avevo circa 15 anni e lo odiai. Non per la qualità cinematografica eh, perché al tempo, pur vedendo già parecchi film, non ci capivo na sega (come adesso insomma), bensì perché proprio non riuscii a mandarlo giù, mi annoiai a morte e lo trovai persino un po’ ridicolo. L’anno scorso, forte dei 22 anni e di una cultura cinematografica un po’ più solida, ho visto il quinto capitolo: un film indecente, ignorante e completamente irreale, ma a differenza del primo mi son divertito un sacco a guardare le scene e a commentarle con sonori “eeeeeeh si come no” e “ma dai ma che cazzo è!”. Quindi mi sa che mi becco pure il 6 e andrò a vederlo preparato: voglio studiare nuovi insulti e nuove pernacchie e vediamo se mi diverte comunque come il 5.

    PS: Lo giuro, prima o poi riuscirò a scrivere un commento di senso compiuto.

    • Ciao Denis, il primo capitolo annoiò anche me, gli altri li vidi in dvd, ma dal quarto, come dico, ha cominciato a piacermi quell’azione ignorante e tamarra, la trama risicata e le scene d’azione pompate.
      Mi mette di buon umore e mi diverte, al cinema di intrattenimento puro e semplice non si può chiedere di più, per quanto mi riguarda :D

  2. Personalmente non mi fanno impazzire come film, sono un’americanata bella e buona! ma Anche per questo funzionano! proprio, come dici tu MrC, perchè non si prendono troppo sul serio! Non sopporto i film del cavolo che devono darsi per forza di cose un tono che se no sembrano scemi! Quattro macchine pompate, due omaccioni pieni di muscoli che si picchiano e gnocca quanto basta! cosa si può volere di più? Li ho guardati tutti proprio perchè per quanto semplici almeno non sono tutti uguali e cambiano ogni volta! In definitiva… Chiamerò un paio di amici, lo andremo a vedere e poi giù a monetine nelle sale giochi a forza di corse!

  3. Io dal 4 capitolo in poi ho trovato questa “saga” goduriosa ma anche il primo non mi era dispiaciuto…
    Ovviamente aspetto con ansia di vedere il 6…ormai ci siamo…i trailer promettono bene…che cattiva che “sembra” Letty…
    Grazie MrChreddy bel ripassino :-))

  4. io lo aspetto a gloria. non sono fanatico di macchine (aka a parte che in quella che uso ci va il gasolio) ma i film della serie mi sono piaciuti, meno di tutti il 2 e il 3 però vabbè non c’era il diesel. sono film che mi fanno proprio fare “WAAAAAAA!” (rumore di sorpresa/esaltazione/divertimento). poi in questo nuovo c’è un carroarmato, caspita! botte esplosioni macchine che fanno delle robe mitologiche un carroarmato, penso che mi piacerà.

    ps mi ricordo che quando andai a vedere il 4, dopo la manovra leggendaria del diesel contro il cattivo ci fu la standing ovation di tutta la sala. a ripensarci mi piego sempre dal ridere

  5. VIsti tutti, tranne Tokyo Drift.
    L’ultimo non me lo ricordo proprio, ma dovrei averlo visto.

    Niente, come dicevi tu, se vuoi divertirti sono l’ideale.

    Macchine maranze e lo zarro per eccellenza
    gnocche vestite al limite del fetish

    spacconate

    e corse clandestine.

    Perché, diciamocela tutta, chiunque di noi
    vedendo le macchine e le gnocche che hanno

    se potesse

    rinascerebbe tamarro.

      • Ok,
        ma senza arrivare a Vin Diesel

        tu li vedi i tamarri “veri”, nel quotidiano, come girano?

        Cioè, io mi devo fare, perdonate l’espressione

        UN xxxx COSI’
        (non guardate li mani, guardate li bracci) (cit.)

        tra cene, regalini, aperitivi echipiùnehapiùnemetta
        per arrivare al nazionalpopolare

        e loro si portano a presso della gnocca un tanto al chilo
        chiavi in mano.

        Vabbè, magari sono un po’ volgarotte, quello sì

        ma ci passo sopra.

        • Beh, non vorrei ovviamente essere un ragazzino tamarro con i jeans sotto al culo e le mutande di fuori, ma uno tipo Vin, che comunque ha carisma, pieno di gnocca perché no… poi magari basta essere ricchi e nemmeno tamarri, eh :D

  6. A me è sempre piaciuta tantissimo questa saga, fin dal primo episodio. Il fatto è che ogni tanto ho bisogno di foraggiare la mia vena tamarra, e quali film migliori di questi per raggiungere l’intento? :D

  7. Io penso che è ora di finirla con questo “cinema” (solo tra virgolette) che non è neanche di serie “B”, almeno, soprattutto ai tempi, il cinema di serie “B” aveva una sua precisa accezione nobile. Oggi, neanche quella. Questo “cinema” va a riempire le lacune di autostima di individui in cerca di conferme; che già quelli che non possono recuperarla spendendo coi cerchioni nuovi, e la macchina “figa”, ecco ripiegano sul virtuale (quello gli rimane); su film oggettivamente dementi, sciocchi e morbosamente sessuali, dove il termine “macho” ha tutta la sua profonda accezione negativa. Nulla a che vedere neanche con delle sane “tette & culi” onestamente trattate. Degrado, dovrebbe essere il nome da mettere a questi prodotti iper-incellofanati-confezionati for dummies

    • Ciao tripla D,

      ho letto il tuo commento e mi piace il taglio bello polemicone che accende la discussione come piace a mmia.

      (e infatti mi ci butto a capofitto per la gioia del Mister, immagino)

      Toh, ti metto pure la freccetta verso l’alto, che non serve a niente ma fa tanto piacere.

      Nel merito condivido meno.

      Io sono un onnivoro (o quasi) del cinema

      Ho visto tutti i Fast and Fourious MA ANCHE i quattrocento colpi di Truffaut
      Ho visto l’allenatore nel pallone MA ANCHE tutti i film di Woody Allen

      Ho visto un sacco di film spazzatura MA ANCHE tutta la cinematografia di Stanley Kubrick e buona parte di quella di Bunuel

      e così via.

      (mi fermo perché sembro Veltroni).

      Posso dirti che, i film che tu metti nel cinema senza virgolette hanno e avranno un grande valore artistico

      mentre Fastenfurius di artistico c’ha solo le terga della sorella di Toretto.

      Però,
      (perché c’è sempre un però altrimenti io le scatole a chi le rompo?)

      dicevo, però

      questi film hanno un valore “storiografico” a livello cinematografico

      nel senso che tra una ventina d’anni lo rivedranno e capiranno tante cose sui nostri tempi, su ciò che la gente faceva, vedeva e voleva vedere.

      E poi se serve ad avvicinare i pischelli al cinema, ben venga

      (cinema inteso in senso lato, perché dal cinema come struttura è meglio che stanno lontani, ché mi rovinano il film perché parlano e fanno i fenomeni per far colpo sulle pischelle).

      Saluti

    • Ciao DDD, io invece penso che il tuo commento sia completamente sbagliato.

      Questo non è cinema di serie B, e non vuole esserlo. E’ cinema di serie con ingenti investimenti di soldi e ingentissime entrate, sono film di serie A.

      Poi, per fortuna, non sono così seri, anzi, sono molto divertenti da vedere pure per me che di macchine non ci capisco una mazza e di cui non me ne frega niente. Li vedo per lo spettacolo, per l’azione e me ne frego poco della storia e delle sceneggiatura.

      Vado per divertirmi.

      Ma a parte questo, che uno può anche deprecare questi film, ma a te cosa ti cambia? Ti costringono a vederli? Ti ci trascinano in catene? Ignorali. Pure io ignoro i cinepanettoni e vivo meglio che a incazzarmi perché li fanno.

      Ultima cosa, puoi dire quello che vuoi sui film in questione, ci sta tutto, li puoi insultare, sputergli addosso, quello che vuoi, ma non puoi farlo con il pubblico che li va a vedere, perché offendi le persone. Le offendi perché, semplicemente, tu non sai i motivi per cui vanno a vedere e apprezzano questi film.
      Poi se uno ha la passione per le macchine e investe tutto quello che ha in cerchioni e lici al neon, non vedo a te che fastidio dia o che cosa cambi nella tua vita.

      In sintesi, sui film puoi dire quello che vuoi, sulla gente che li vede no.
      Cominci dalla parte del torto in principio. :)

  8. Un saluto a satanasso e a MrChreddy … le cose non stanno propriamente così, siccome non sono nato ieri e come voi e anche come satanasso ingoio cinema partendo dai film Muti degli anni “20 passando per Bergman, e finendo con i Trannsofrmers .. so benissimo di cosa sto parlando. Il concetto non è se la frustrazione è o meno sindacabile da ME; il concetto è (che siccome non me la faccio raccontare) è che questi prodotti sono tesi ad allineare e omologare il pubblico. Sono prodotti morbosi per solleticare la mancanza di autostima che nelle nostre generazioni sotto mille maschere eufemistiche. Io ho esordito con “è ora di finirla con questo Cinema” .. proprio a intendere l’indirizzo primigenio della missiva/invettiva … questa è merda placcata d’oro e confezionata appositamente. Per questo ho sottolineato la questione dei film di serie “B” che furono, poiché facevano appello, per quanto buzzurri e farlocchi come impostazioni, a sani richiami ancestrali; nonché spesso e volentieri a denunce anti-conformiste messe tra le righe. Posso divertirmi anche io con questi sughi e fast-food alla McDonald .. ma è ora di puntare il dito anche verso chi pensa di mascherare queste scelte con “divertimento” .. non è vero: sono suggestioni psicologiche elaborate a tavolino da produttori meschini. Sarebbe ora di una bella sveglia e una sana provocazione ci Sta.

    • Nun c’ho capito un cazzo… :D

      Scherzo.

      Quello che penso, DDD, è che partiamo da due punti di vista completamente diversi. Tu prendi questi film troppo seriamente, io no.

      Credo che questi film servano proprio da contrappunto ai vari Bergman, Kubrick e compagnia cantante che, se facessero solo loro i film, i cinema sarebbero vuoti, o ci saremmo solo io, te e Satanasso a vederli.
      Non si può andare sempre al ristorante di Cracco a spendere 120 € per 20 grammi di risotto fatto alla figosa e 30 grammi di carne cucinata dentro un vulcano Islandese. Ogni tanto bisogna anche andare al McDonald’s a mangiarsi un sano hamburger ignorante con la salsa misteriosa che prima è buona, poi te ne penti per il resto della notte.

      Poi, come dici tu, i film di serie B hanno, o hanno avuto, una forte componente di denuncia (non proprio tutti tutti, ma molti sì), F&F non la ha e non gli interessa di averla, infatti non sono film di serie B.

      Non penso che i produttori di F&F siano meschini e tendano ad omologarci tutti verso il basso. Penso che producano questi film con il solo scopo di fare soldi e ci riescono.
      Chi si fa abbindolare e prende seriamente in quello che vede è un idiota al di là della saga di F&F, lo è da prima di entrare al cinema, non lo diventa vedendo il film. Scusami, ma questa “merda placcata oro” non penso proprio abbia il potere di abbindolare le persone o di instillare nella loro testa una idea che sia una. Con me non l’ha fatto.

      Ritengo anche che F&F sia una saga molto più onesta di tante altre più blasonate, come ad esempio Matrix.
      F&F non vuole essere più di quello che è: macchine che impennano, tamarri che fanno a botte, tutto viene risolto e giustificato in modo assurdo dalla parola FAMIGLIA.
      Matrix (solo per rimanere in tema con l’esempio) invece vuole essere molto di più e alla fine non risulta essere niente.
      Transformers (visto che lo citi) è un’altra serie di film che, oltre ad essere allo stesso livello dei F&F, non è nemmeno divertente, è la noia allo stato brado (con il 2 mi sono pure addormentato al cinema durante lo scontro finale e il 3 mi ricordo che è durato 6 mesi), è il nulla assoluto, ma ha l’aggravante di considerarsi come un punto di riferimento per questo genere di film.

      Se poi vuoi proprio scagliarti contro qualcosa, allora fallo contro il cinema italiano, contro i cinepanettoni, contro le commediole senza arte né parte che produciamo e che non sono compensate da niente.
      Non basta La Grande Bellezza o Tornatore a compensare merda su merda italiana che esce al cinema. Questo sì che omologa e offende l’intelligenza della gente.

      Questo è quello che penso io. Per fare il cinema bello ci vuole anche il cinema brutto, per fare quello colto, ci vuole anche quello ignorante.
      Si possono apprezzare entrambi dando il giusto peso ai vari prodotti.
      Se si misura uno con il metro dell’altro ci si fa scoppiare il fegato.
      Poi, nessuno obbliga nessuno a vedere niente, sono sempre nostre scelte. :)

      Spero di aver risposto giusto stavolta, che mi sa che la prima ho frainteso il tuo commento… :P

      • Se l’hai frainteso è perché sono stato troppo acido, quindi ritiro i miei “strali” che potevano urtare la sensibilità altrui. Mi cospargo il capo di cenere.

        Tornando al discorso, certo, hai risposto con valide, meno valide e validissime argomentazioni (a mio vedere, sia chiaro). Credo vi sia un errore di prospettive, lì dove tu hai tracciato delle iperboli che sono un po fuori luogo. Capiamoci, a me il Cinema che debba essere “cosa da intellettuali” o da “alte sfere” me ne può fregare di meno, sia mai! … però (e c’è un però bello grande)… non è così semplice. Vale anche per la musica. Certo, ho tenuto fuori i cine-panettoni, belle bestemmie (per usare un eufemismo) però non rimanerci male; tra Tornatore e i cine-panettoni c’è soltanto un livello differente di tamarraggine stilistica. Anzi ti dirò di più, se fossi costretto a scegliere, farei sparire Tornatore e senza neanche la minima riserva.

        Il punto è che non bisogna toccare gli estremi in antitesi, per poter dare legittimità a quel che si agita nel mezzo, tra prodotti più o meno di intrattenimento. Sempre per toccare un esempio che ho tirato fuori, il primo Transformer è un cartone animato, un fumetto, ufficialmente ispirato a un cartone animato … non è minimamente paragonabile ai concetti che hanno ispirato i “F&F” … che sono prodotti che si ispirano subdolamente non al “NERDISMO” bensì ai più puerili bassi istinti, colorati di ogni forma di non-plausibilità senza voler toccare il surreale finanche fosse l’assurdo. Si basano, scusate il francesismo, sul famoso assunto di chi ha l’uccello più grosso e che al Cinema (come i produttori sanno) il popolino può cercare strade galvanizzanti o per dire che i cerchioni sono come quelli del suo Tuning o perché un giorno sognerà di averli …

        .. il discorso di prendere con leggerezza e goliardia il Cinema, sono il primo a difenderlo e, mi spiace, non è questo il caso. NERD per dirne un altra, ma anche con aspetti filosofici fantascientifici (per il secondo episodio soprattutto) possono essere i vari RIDDICK, che sono molto più rispettabili.

        Su MATRIX lasciatelo dire, l’hai sparata grossa :) .. è un po come per CHAPLIN (in divergenza con Keaton ed entrambi MAESTRI) idolatrato da tutti e sopravvalutato lì dove dovrebbe essere valutato. Idem per MATRIX: un successo basato su un popolino che di quel film ha capito una beata fava e non solo filosoficamente, anche stilisticamente.

        • Sì ppppperò
          bisogna stare attenti a non scadere nel radical chic.

          Sennò si diventa come il Prof. Guidobaldo Maria Riccardelli,

          che guardava e commentava film come l’Uomo di Aran,
          Dies Irae
          il gabinetto del Dr Caligari
          e il più classico dei classici

          Lacorazzatapotemkin.

          Voglio dire

          i più bassi istinti e le frustrate voglie di rivalsa
          hanno ispirato i più grandi film di tutti i tempi.

          Tra transformers e fastenfurius io non vedo differenze:
          il fatto che sia ispirato

          ad un fumetto

          o cartone animato

          o depliant dell’Ikea
          (che pure lì la roba te la monti e te la smonti a piacimento)

          non vuol dire granché.

          Il cinema può essere spazzatura e il fumetto no?
          Mah, non credo.

          Il problema, al solito, è sempre a monte.

          Perché la gente si soddisfa coi cinepanettoni o con le tamarrate tipo Fast and Furious?

          Perché non riesce a bilanciare le due cose?

          C’è il cinema arte
          e il cinema intrattenimento.

          Se escludi uno dei due avrai una visione parziale.

          Il fatto che la gente voglia vedere cinepanettoni e macchine truccate

          è l’effetto, non la causa.

          La causa è che non si abbraccia mai una visione globale delle cose.

          O ci si spara l’Atalante per darsi un tono

          o si guardano sempre film commerciali per non far la figura del vecchio trombone.

          Siamo sempre là.

          • Anche quelli dell’istituto Luce li puoi guardare come Film, chi decide cosa è e cosa non è propaganda? ..secondo quale parametro? quello della storia scritta dai vincitori ? (per dirne una) …

            ..attenzione, perché dal mancare una visone globale passiamo al relativismo becero. Non è vero che c’è il cinema Arte e il cinema intrattenimento. C’è Arte e c’è merda. Poi all’interno del Cinema Arte ci sono anche i film che sanno intrattenere, mentre quella che non è Arte .. sono prodotti votati a vari tipi di propaganda (su cui si dovrebbero aprire un po di discorsi) :)

            • No, un momento.
              Una cosa è la propaganda e un’altra è il fine commerciale

              .

              Anche il film artistico mira ad un ritorno economico ma, almeno in linea teorica, non si fa condizionare da questo.

              E comunque, cosa vorrebbe dire che non c’è il cinema intrattenimento?

              Transformers cosa sarebbe? Arte?
              Perché secondo la tua divisione manichea o è arte o è merda.

              Inutile scadere nei sofismi del tipo “il cinema è un’arte a prescindere”, perché a questo punto la suoneria del mio cellulare è musica, e quindi arte anch’essa.

              Piuttosto si venga al dunque:

              dire che esiste l’arte che sa intrattenere
              è una roba che non esiste al mondo.

              Ma perché esiste anche l’arte che non sa intrattenere?
              La Gioconda sa intrattenere o no?

              E i Promessi Sposi? Intrattengono?

              E dai…

              • Noi qui, per colpa di nessuno, non si ha lo spazio per delineare qualcosa su cosa sia l’arte e la propaganda in maniera esaustiva. Quindi di manicheo, al limite, c’è solo usare i termini in “soldoni”, ma visto che non andiamo d’accordo, ritentiamo. Tutto è partito dall’assunto che, a mio avviso, questo “cinema” (inteso dei F&F) deve sparire. Continuo a sostenerlo. Quello dei “Transformers” (insisto con questo esempio perché ormai è in ballo) invece NO. Perché?

                Andiamo nel concreto. Io so disegnare, faccio ritratti in bianco e nero, sin da bambino mi riesce molto bene. Questa io la chiamo Arte. Bene. Bontà vostra credermi. A volte è capitato che sul lungo mare c’erano dei caricaturisti eccellenti che a pagamento ti facevano, appunto, la caricatura. C’è il lucro, c’è il commercio e c’è, appunto, arte. Poi capitava che incontravo “disegnatori” che facevano delle cagate mostruose, non perché meno bravi, ma perché applicavano degli standard per ricalcare i visi dei clienti, e venivano fuori cose tecnicamente valide (su per giù), ma prive di quella capacità di dire della loro visione attraverso la caricatura, al punto che non c’era (la caricatura non è uno scherzo da farsi) “anima” nei loro disegni. Da qui era evidente che si trattava di processi tecnici privi di una reale espressione artistica, ma votati esclusivamente a ricalcare dei “codici” al minimo sindacale per propinarti un disegno della tua faccia, metterci una un po di “satira” e “goffaggine” rubata dai tuoi lineamenti, e fotterti 10 o più Euro. Non solo, tanti andavano via pure galvanizzati e solo per dire di averla una caricatura, ma così non era. Ecco che io, con gli amici, asserivo senza mezzi termini (da qui il finto manicheo) .. questa non è arte, ma neanche col cazzo!!! .. eppure era ed è arte. Come la mettiamo?? insomma, era Arte oppure No? ..ecco che nasce l’inghippo o il cosiddetto paradosso, perché da una parte è ufficialmente Arte, da un’altra è un sonoro magheggio e inganno….

                …. indi sulla base di questo paradosso, ebbene sì: rispetto ad un “F&F” i Transformers sono Arte. “F&F” … NO, perché i “F&F” sono magheggi, inganno e in aggiunta: prodotti meschini, perché meschini? (di nuovo) …

                ..perché i Transformers sono espressione artistica e GIOCO, per quanto prodotti commerciali, votati al lucro, sono comunque “caricature” oneste proposte al cliente. Fanno sognare i bambini e il processo artistico non inanella inganni psicologici per irretire un Ego Ipertrofico, pacchiano e pornografico. Un Transformers si presta a più letture, è gioco (che non è univocamente accomunabile all’intrattenimento) … c’è una volontà dichiarata a giocare col pubblico in relazione a immaginari esplicitati come FANTASIA e magia. Non mettono in gioco veri e propri programmi psicologici per calamitare i bassi istinti e soltanto quelli; con l’aggravante di proporli in una “salsa” pseudo realista che non appartiene a nessuna volontà di onestà nei confronti dell’Arte.

                “F&F” è merda allo stato puro, pari solo ai più beceri Cinepanettoni; come non si possa, ripeto con tutto il cuore, come non si possa non farsi un esamino di coscienza critica, su questi prodotti elaborati meschinamente, dice veramente molto di quella propaganda di cui parlo. Un alienazione e una spersonalizzazione votata al degrado. Ogni cosa genuina viene bruciata senza neanche un appunto di “magia” e “immaginazione” .. questo, e più ci ragiono sopra e più ne prendo tristemente atto, è veramente il “cinema” peggiore che si possa produrre. Una vergogna alla decenza.

                • Per manicheo intendevo dire che estremizzavi in due categorie: “arte” e “merda”.

                  Io credo che in mezzo ci siano tanti film
                  che non sono nè l’uno nè l’altro.

                  Ma puro e semplice intrattenimento.
                  Transformers non credo proprio sia arte cinematografica…

                  Che se stiamo lì a quantificarlo in “magia”
                  i puffi e candycandy diventano opere d’arte inestimabili.

                  Transformers, come Fast and Furious e tante altre saghe
                  vogliono solo realizzare l’entertainment

                  non c’è corrente artistica
                  non c’è obiettivo artistico
                  non c’è un piffero di arte.

                  Poi è chiaro che se si cerca di incastrare il Transformers di turno in espressione artistica

                  perché il film mi sfigura tra un Godard e un Bergman

                  e quindi lì a cercare il significato nascosto sul garage robotico nel giardino del ragazzino che s’innamora di Megan Fox,

                  ma ogni volta che c’ha da schiacciare arriva Optimuspraim
                  aka la personificazione di uno Scania

                  a disturbare le operazioni,

                  e allora diciamo pure che gli autobot sono espressioni artistiche

                  un po’ come i 30 cm di dimensione artistica della canzone di Elio.

                  Ma la realtà secondo me è che sia per effe and effe
                  sia per Transformers

                  siamo difronte a mero intrattenimento più o meno cinico o favoleggiato.

                  Perché, come ci diceva De Sica in Miracolo a Milano

                  certe volte buongiorno vuol dire solo buongiorno.

                  • Infatti i “puffi” (i cartoni animati) e Candy Candy sono Arte. Non c’è bisogno che esasperi la cosa al concetto di “Opere d’arte inestimabili”, perché vedi, questa è quella dialettica che ho già “denunciato” e, con tutto il rispetto, Satanasso, con me non attacca. Te lo dico senza provocazione, ma prendo atto di questo viziaccio, sintomo di svicolate alle argomentazioni; un viziaccio che si ostenta facilmente e che non è all’altezza della tua sensibilità. Indi a dimostrare che c’è un nervo scoperto troppo teso, altrimenti non servirebbero escomatage di linguaggio; è logica, non un opinione.

                    Transformers è un prodotto privo di meschinità, che palesa e rende edotti sia inconsciamente che consciamente gli spettatori che di fantasia e “magia” trattasi. Non è un prodotto subdolo. “F&F” è un prodotto che mira esclusivamente al più becero machismo, propaganda un modello ipocrita, fazioso, pornografico e infantile … cinematograficamente non racconta storie, ma visualizza situazioni, che è un’altra cosa.

                    Ovviamente possiamo andare avanti all’infinito a dire che per te non c’è un piffero d’arte, e io a dire il contrario, quindi non se ne verrà fuori. Mi consola (se pur di magra consolazione trattasi), che le fughe dialettiche sono il sintomo ciclico che si perpetua (sono anni che le conosco sui forum) quando si osa toccare il “giocattolo” di un FAN. Amen e buona visione

                    • Nervo scoperto?
                      No, niente di tutto questo, non mi scaldo per così poco, anzi,ci sguazzo.

                      Ho semplicemente utilizzato una figura retorica ben definita:

                      l’iperbole.

                      Il tutto proprio per mantenere la discussione sul giocoso ed evitare che il mister si cali le flebo di caffè.

                      Detto questo,

                      potrai anche non crederci, ma non sono un fan di Fast and Furious.

                      Uno me lo sono anche perso, penzambò.

                      Li ho visti,
                      come ho visto un miliardo di altre boiate

                      non li definisco arte, come mi pare nessuno abbia fatto qui sopra,

                      ma ci aggiungo, tra i film non artistici, anche Transformers
                      che, a mio schifosissimo parere, è una boiata paro paro.

                    • Mi fa piacere tu non sia un FAN e tu non abbia nervi scoperti, quindi non te ne avrai se non mi è stata concessa la sfera di cristallo per cogliere i moventi e ogni sfumatura che si distacca dalle logiche di un’iperbole in un confronto ;)

                      .. anch’io aggiungo una cosa: Transformers è una boiata e, come dici Te, anche paro paro. Sai che novità. Nulla che contraddica quanto sostengo. Confermo che non siamo d’accordo, nulla di male. Confido sempre in emorroidi a grappolo per i produttori degli “F&F” … amen broh o yeah and yep

        • Faccio un paio di precisazioni: Nerd non significa solo appassionati di fumetti, videogiochi o fantascienza, questa è la definizione che ne dà Big Bang Theory.
          Nerd è uno che studia e cerca di capire le cose, senza accontentarsi della superficie e che, per questo motivo, è anche un po’ asociale.
          Ora, io non sono abbastanza intelligente per capire tutto, ma mi piace scavare un po’ la crosta delle cose per comprenderle meglio.

          Detto questo, ho detto Tornatore intendendo che è uno che ci prova a fare del buon cinema, non sempre ci riesce, però almeno ci prova.

          Matrix sicuramente non l’hanno capito proprio i Wachovsky che, a fronte di un primo bel film che lasciava aperti degli interrogativi, hanno fatto due cagate per spiegare quegli interrogativi, senza nemmeno riuscirci.
          I due seguiti di Matrix sono seghe a 56 mani, inutili e del tutto sbagliati, sia come estetica del mondo in cui si svolgono, sia come concezione.
          Che poi uno dice: dai almeno ci sono gli effetti speciali belli. E invece ci sono pure i peggiori effetti speciali dal King King degli anni ’30 ad oggi.

          Comunque Transformers è tratto da una linea di giocattoli, infatti è prodotto anche da Hasbro.
          Il fatto che ci siano fumetti e cartoni è del tutto accessorio, sono nati per pubblicizzare le macchine e il film non si ispira esattamente a quelli, riprende vagamente la storia dei Trasformers alieni, ma il resto è completamente diverso.
          A questo punto tra i giocattoli Transformers e le automobili “giocattolo” con i cerchi inlega da 20″, i neon sotto, e gli impianti stero da 20000 watt, non ci vedo molta differenza :)

          In ogni caso, non cerco e non voglio convincerti che F&F è una bella saga (non dico che siano capolavori, intendiamoci), non lo pensi e hai tutto il diritto (del resto nemmeno io cambio idea :))

          Dico solo che le critiche fai a F&F si adattano molto di più a Twiligth :)

          • Intanto grazie MrChreddy per l’approfondimento del termine NERD. Ho apprezzato. Ora però, non te la prendere perché te lo dico con tutto il rispetto (e non per fare il solito discorso di circostanza e accondiscendenza), ma te di Matrix non capisci un beato cazzo. Te lo dico non da appassionato della Saga o da Fan. Anzi, ho studiato per anni l’argomento e posso anche asserire che sono film sottilmente votati ad essere deteriori per la coscienza collettiva. Mentre da cinefilo, tutta la trilogia è un assoluto capolavoro. Il fatto che all’interno dei due seguiti ci sono disdicevoli scorciatoie, non pregiudica l’alta qualità del prodotto. Come diceva un critico su “C’era una volta in America”: chi lo dice che i capolavori devono essere perfetti? ;)

            … ora purtroppo non ho il tempo e la voglia per aprire un simile discorso, quindi hai tutto il diritto per mandarmi a cagare, ma come si dice e tocca dire a volte: ho già dato e con grande passione e fatica :)

            LA differenza tra Transformers (il primo) e i F&F c’è ed è addirittura concettuale, ma ancora non l’hai notata. L’approccio della coscienza collettiva, del pubblico, non è quello di un retaggio che li vede assorbiti in un transfert emotivo attinente la realtà (tuning, in questo caso) bensì (per Transformers) sono le dinamiche surreali a renderlo “fumetto”; renderlo “giocattolo”. Che abbia o meno tradito la linea della Hasbro, non pregiudica – ASSOLUTAMENTE – il retaggio del Film “giocattolo”. Indi l’approccio commerciale nessuno lo mete in dubbio, io non l’ho fatto e vale quanto F&F … quello che cambia o meglio, è divergente: è il sentimento morboso insito in prodotti meschini come i primi F&F (cioè l’imprinting che gli viene dato). Transformers non è un prodotto meschino; F&F, Sì

            • Vabbè, credo che le osservazioni di entrambi siano state sviscerate ed esposte a dovere e che il discorso stia diventando un tantino sterile… perché quando si comincia a fare filosofia, processi alle intenzioni e a discutere del sesso degli angeli vuol dire che si è al capolinea di ogni discussione.
              Senza offesa, ma mi sto annoiando, perché io ho le mie idee e tu le tue e abbiamo due punti di vista diametralmente opposti.

              Dai concordo anche sui Matrix, per chi ha voglia di perdere anni a sviscerare lo sviscerabile e a farsi seghe mentali, sono delle figate assurde pregne di significati che a noi poveri idioti sono celati (te la servo su un piatto d’argento, affonda pure se ti appaga).
              Solo che essendo un idiota non trovo che i Matrix meritino il mio tempo e le i miei sforzi per essere studiati così a fondo. Mi basta aver capito il senso generale e aver visto i film successivi dei Wachoski.

              E sì, ti do anche ragione su Trasformers, in confronto a F&F è oro che luccica oro. Grazie Michael Bay, non vedo l’ora di vedere cosa farà esplodere con le Tartarughe Ninja.

              :)

              • .. è il contrario; non ho sviscerato nulla. Non è lì che Matrix è un capolavoro. Questo infatti dice dei preconcetti in uso in quest’era. Mi hai subito etichettato tra i Fan della serie, quelli che, appunto, si fanno le pippe su tutti i rimandi e contro-rimandi dei “matrix”. Non è un problema mio. Io ti parlo di Cinema, non di approfondimenti. Comunque sì, hai ragione. La cosa è sterile, su questo hai ragione. Quindi tieniti la tua che io mi tengo la mia. Per la battuta su Michael Bay, invece, hai perso un po di punti, evidentemente pensi di parlare con uno sprovveduto … che “sia oro che luccica” è un vecchio espediente dialettico trito e ritrito sui forum, l’esasperazione di concetti altrui per poter legittimare un’ironica “uscita” dal dibattito :) .. scusa .. ma sono abituato a toni più alti nelle discussioni, queste cose, come già detto, le mangiavo a colazione una ventina d’anni fa. Soprattutto non è all’altezza con la tua sensibilità generale quando argomenti di cinema; contento Te, contenti tutti, anche io :)

                • E allora non ho capito davvero niente di quello che vuoi dire di… tutto.

                  La saga di Matrix da cinefilo è un capolavoro? Spiegami cosa intendi.

                  Perché io ti giuro che il primo lo so praticamente a memoria, gli altri 2 ho fatto davvero fatica a vederli una seconda volta.
                  Se non parliamo del significato dei film di che cosa stiamo parlando?

                  Transformers e Michael Bay, anche qui, allora, non ho capito cosa intendi e di che cosa stai parlando.
                  Perché per me Transformers, il primo e soprattutto i seguiti, è un film pubblicitario per una linea di giocattoli, esattamente con il primo F&F, i seguiti molto meno, sono spot pubblicitari per il tuning.

                  Poi del transfer della coscienza collettiva che si identifica in vin Diesel e spende migliaia e migliaia di dollari per pimparsi la macchina me ne frega zero. Se anche i produttori fanno i film per ‘sti qua, che comunque dal 4° film in poi li criticano proprio perché non si parla più di tuning, a me importa meno di zero.
                  Io non li prendo sul serio, se hai letto il post forse ti sarai reso conto del tono ironico che ho usato, li vedo perché per 2 ore mi distraggono e mi divertono, esattamente come fanno i film di botte marziali con Tony Jaa o The Raid.
                  Non li considero capolavori, non li considero film imprescindibili, non li considero pietre miliari, ma li considero un buon passatempo per farsi due risate con gli amici.

                  Quindi, ripeto, di che cosa stiamo parlando?
                  Nel senso, c’è davvero una base a tutto il discorso oppure è solo filosofia e lana caprina?

                  • Semplice: – se io faccio una critica che dice della meschinità di certe produzioni, due sono le cose: o mi si risponde subito che è roba di “lana caprina” (sacro santo diritto) quindi a prescindere si decide di non voler scendere a questi discorsi, oppure si decide di controbattere accettando il confronto. Quel che non è giusto invece è controbattere e poi quando comoda dire che è “lana caprina” ci si risente pure, e svicolando ai concetti che inevitabilmente devono essere messi in gioco.

                    Te, giustamente, te ne puoi fregare dei “transfert”, chi ti dice nulla … ma io non l’ho messo come argomento fine a Sé stesso … bensì dimostrano proprio che simili prodotti vigono esclusivamente in base ad un rapporto morboso con il pubblico, e se non lo si è capito ancora nel 2013, due sono le cose; o si fa finta di non capirlo o si è veramente ingenui per non vederlo.

                    Il discorso di “Michael Bay” l’ho messo soltanto a parametro dove la questione non è l’americanata del prodotto in sé (indiscutibile) e dei gadget/giocattoli che ne derivano; allora fosse per questo, sarebbero a 360° per IDIOTI anche i vecchi Guerre Stellari ….

                    .. la questione è che un Transformers è un film che può far sognare anche i bambini, è un film genuino per diversi aspetti, a seconda della consapevolezza e dell’età; un film che attinge alla fantasia e dove il “Bene e il Male” vengono palesati senza morbosità (per quanto infantile) e i protagonisti non giocano sui pruriti di chi “ce l’ha più grosso”, e ti prego non dirmi che devo spiegarla a un uomo cinefilo e che abbia almeno più di vent’anni questa cosa. Dio mio.

                    F&F è un prodotto pornografico, che non ha neanche l’onore di mostrare “tette e culi” a un livello adolescenziale di arrapamento (come ci sta in altri modi) ma si basa anche lì a chi ce l’ha più grosso, se pur sono femmine. Si tratta di troieggiamenti e puttanazze (come direbbe Fantozzi); patetici PLOT elaborati a tavolino senza la minima volontà di fare cinema Osé, di impatto, come i film di genere degli anni che furono facevano; dove, insieme alla classica Pupa del Boss dal bel Culo, c’era una vena cattiva, vietata, che rompeva gli schemi, una vena severa, mai accomodante. Erano distorsioni ma artistiche, d’autore, della Vita, della violenza, il sangue e gli inseguimenti. La figa aveva valenza cruda, spietata … quindi non giocavano sulla morbosità di illudere, ma ti portavano in un mondo che era sopra le righe.

                    Raccontavano storie (anche se brutte) raccontavano storie; e NON che rappresentavano situazioni.

                    Che Michael Bay sia un coglione, è fuori da ogni dubbio, infatti Transformers (il Primo) è di Spielberg, mica di Bay. Il resto è di Bay. Infatti Spielberg che è un gran bastardo (nel senso cattivo) e che fa propaganda ad alto livello, ha fatto confezionare un prodotto per adolescenti, ma almeno sono prodotti che hanno la compiacenza di non essere pornografici … al limite goderecci, stereotipati, finti, ma giocano onestamente col pubblico. Lo dichiarano.

                    E quando dico pornografia lo dico nella sua accezione più squallida, cioè quella che utilizza i bassi istinti subdolamente, mascherandoli con l’azione più idiota e imbelle mai vista prima, senza alcuna cognizione di causa con la realtà … e senza essere un film di fantasia, finanche anti-conformista magari appena appena surreale.

                    Come si possano spezzare lance a favore di questa merda pornografica, veramente non è comprensibile da parte di chi ami il Cinema perché non è neanche intrattenimento.

                    Sia chiaro, proviamo con una metafora: – non è che esiste fare l’amore con la donna che si ama, esistono anche quelle belle e sane scopate con una tipa nei cessi di una discoteca …

                    .. qui invece stiamo parlando di fottersi una bambola gonfiabile e pure di quelle degli anni “80 fatte in cellophane, e chiamarlo pure intrattenimento.

                    • Allora, tu hai detto che questi film sono merda pura e semplice che fanno leva sui bassi istinti del pubblico e tutto il resto.

                      Io ti ho risposto che, secondo me, questi film non sono né da odiare, né da insultare, così come non lo è il pubblico che li guarda perché, semplicemente, non tutto il pubblico che li guarda non è omogeneo e non tutti li guardano per le stesse motivazioni.
                      In altre parole, si può dire che un film è per deficienti, ma non si può dire che chi apprezza quel film è un deficiente. C’è passato Mereghetti anni fa su questa cosa e ha peso la sua, giusta, dose di botte.
                      Poi ho detto anche che io e te partiamo da due punti di vista totalmente differenti, tu li prendi troppo sul serio e gli dai un peso e un’importanza che non hanno, io li prendo per quelli che sono, dando il peso che meritano di avere, facendomi 2 risate quando li guardo e poi basta.

                      Appurati i nostri due punti di vista diametralmente opposti, che altro rimane da dire?

                      Vuoi convincermi che F&F siano il male assoluto del cinema? Che è merda che caga merda? Che è pornografia?
                      Ok, capisco il tuo pensiero e sull’ultima sono d’accordo con te, ma per il resto non vedo il motivo di accanirsi così qui, come se i F&F li facessi io.

                      Io, vedendo gli F&F, non mi faccio le bambole gonfiabili anni ’80, ma prendo quelle bambole e vado al mare per fare il pirla con gli amici in acqua e rompere i coglioni ai bagnanti serissimi che quelle bambole le disprezzano… forse perché vorrebbero farsele, ma si vergognano di ammetterlo anche a se stessi perché si sentono troppo uomini duri e puri e se qualcuno li scopre poi chissà cosa pensa…

                      Ops, scusa, ho fatto un processo alle intenzioni e della psicologia spicciola da domenica pomeriggio in salotto, ma non mi riferivo a te direttamente, sia chiaro.

                      A me sembra che te la prendi perché questi film non sono altro e perché non vogliono essere altro.
                      E’ come incazzarsi perché Super Quark è serio e parla di scienza e storia e non è, per dire, Colpo Grosso.
                      Ma guardati Colpo Grosso e lascia stare Super Quark.

                      Ripeto, una volta che entrambi abbiamo espresso i nostri pensieri e siamo arrivati alla conclusione che sono contrastanti e che non riusciremo mai a farci cambiare idea a vicenda (cosa che a me sinceramente frega poco), ma ci siamo capiti su quello che vogliamo dire, tutto il resto del discorso è inutile e noioso. Non ci credo che non ti sei ancora rotto i coglioni dopo due giorni di questa roba :)

  9. Comunque non è vero che il secondo e il terzo capitolo fecero sfracelli di incassi. Proprio il contrario. Hanno incassato abbastanza per pensare a un sequel ma ebbero risultati mediocri.

    In genere i sequel incassano di più o almeno tanto quanto il film precedente, invece in FF il secondo e il terzo film incassarono meno del primo.
    FF prima del quarto capitolo, quello che ha cambiato le carte in tavola, era un franchise che stava tirando le cuoia, ormai agognante.

    In questo è atipico nel panorama dei blockbuster hollywwodiani perchè è risorto dalle proprie ceneri.

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