Topolino 3000 e tanti bei ricordi

Settimana scorsa è scoppiato un piccolo caso editoriale: è uscito Topolino 3000, ossia il numero 3000 del settimanale Topolino, il che significa che sono quasi 58 anni che viene pubblicato ogni settimana Topolino. Una vita intera.

Le edicole sono state prese d’assalto, è stato esaurito in pochissimo tempo ovunque. Io, siccome sono pirla, me ne ero completamente dimenticato. Sono riuscito a recuperarlo solo grazie all’edicola del mio amico Ivan che è riuscito a trovarmene uno.

Me lo sono letto tutto d’un fiato.

Cominciamo con un po’ di dati tecnici. Il numero 3000 di Topolino è più grande degli altri, sono 322 pagine, ha pochissima pubblicità e 14 storie autoconclusive che hanno come tema di base il numero 3000.

Ogni storia ha un protagonista uno dei personaggi di Topolino: Gambadilegno, Topolino, Paperon De Paperoni, Indiana Pipps, Paperino, Paperinik, Eta Beta, i Bassotti, Nonna papera, GastoneQui, Quo e Qua, Archimede e tutti i vari compirmari.

Ogni storia è scritta e disegnata dai vecchi e nuovi autori che hanno decretato il successo della testata, da Giorgio Cavazzano a Catsy, più vari, bellissimi, disegni dedicati agli auguri a Topolino.

La storia che mi è piaciuta di più è Archimede, Edi E Il Cacciatore Di Passato, scritta da Roberto Gagnor, disegnata da Claudio Sciarrone e colorata da Elisa Braglia. È la storia più amarcord del numero, parla di come si possono misurare le decadi con la tecnologia che le ha caratterizzate. Ma soprattutto parla di come questa tecnologia è legata ai ricordi e alle emozioni che ci riporta alla luce. Chi non si ricorda le cassettine o i cd con le compilation fatte per la tipa che non ci piaceva? Io me le ricordo e un pochino mi mancano. Questa storia è perfetta per i ricordi che questo numero mi ha portato alla mente.
La seconda storia migliore è anch’essa legata all’amarcord e svela un paio di retroscena proprio su Topolino: Eta Beta L’Uomo Del 3000, scritta da Fabio Michelini e disegnato da Francesco D’Ippolito. Eta Beta, alla ricerca del primo numero di Topolino in cui è apparso, si trova a dover ricostruire la collezione perfetta di tutti i 3000 numeri, con tanto di Gadget, regali, monetine e bandierine. Credo che oggi sia quasi impossibile che esista una collezione del genere.
La curiosità è che il numero 1370 di Topolino non esiste per via di uno sciopero dei tipografi che ha fatto saltare una settimana di pubblicazione, passando dal numero 1369 al 1371.

All’inizio del numero, tra l’altro, ci sono i risultati del sondaggio, che la testata ha lanciato a gennaio, su quale fosse per i lettori il personaggio preferito. Beh, ha vinto Paperino con il 12% dei voti, secondo Zio Paperone, terzo, con il 4%, Topolino.
Non posso dire di essere stupito. Paperino penso sia il personaggio più amato in assoluto, da me lo è, perché è quello più simile a noi, in cui è più facile identificarsi. Topolino è sempre stato il perfettino, quello intelligente, bravo, simpatico, pieno di amici, insomma, l’odioso primo della classe al cui confronto è impossibile fare bella figura, figuriamoci immedesimarsi. Paperino invece è lo squattrinato a cui, se qualcosa potrebbe andare male, di sicuro ci va. Paperino è tutti noi che ci incazziamo in coda in auto o alle poste, che facciamo i salti mortali per arrivare a fine mese, che ci sentiamo sempre un po’ sottovalutati, che aspettiamo l’occasione per far vedere quanto in realtà valiamo.
Secondo me non c’era bisogno di fare un sondaggio, bastava che chiedessero a me qual era il personaggio preferito.

Io erano tipo 500 anni che non leggevo un Topolino, me ne sono capitati in mano molti perché colleziono le macchinine montabili allegate per vari motivi, ma letto davvero no.

Questo Topolino 3000 invece l’ho divorato. La prima cosa che mi ha colpito è stato l’odore delle pagine, identico a quello che sentivo da piccolo, quando dei Topolino la casa era invasa.
Ne avevamo tantissimi, io e mio fratello, alcuni più vecchi di noi, presi da nostro padre.
Una volta, mi ricordo, che JibLaIena,io e nostro padre ci siamo finiti in foto su Topolino. È stato durante una Minimarcia di Topolino, una maratona che si svolgeva a Milano, mio fratello ed io non ce la facevamo più, mio padre ci prese in braccio entrambi, uno sulle spalle, l’altro in braccio e ci portò al traguardo. Un fotografo immortalò il momento e la foto finì sul Topolino che parlava di quella Minimarcia. Probabilmente il più emozionato era nostro padre, che mio fratello ed io eravamo un po’ piccoli per capire.
Purtroppo quel numero di Topolino è andato perso in qualche trasloco o in qualche azione di pulizia di nostra madre. Peccato mi piacerebbe averlo, però non mi ricordo né il numero, né l’anno di uscita, né altro. Pazienza.

Mi ricordo che, come tanti, su Topolino ho imparato un sacco di cose, tra cui l’interpretazione delle storie e dei dialoghi e a legere tra le righe, che quello che raccontavano le storie non era confinato tra i bordi delle vignette, ma li travalicava.
Alle elementari lo leggevo insieme al mio amichetto Peo, durante i pomeriggi, leggevamo una pagina a testa ad alta voce e lui leggeva i baloon con i “??” e i “!!” come: “Checcosa??” e “Eggià!!“. Questa cosa poi mi è rimasta e ancora me la ricordo a mille anni di distanza.

Di una cosa son sicuro, che gran parte dei disegnatori di oggi hanno cominciato copiando Paperino e Co. dalle pagine di Topolino. Io l’ho fatto, non sono diventato un grande disegnatore, ma anche questo è un ricordo che mi porto dietro.

Poi, vabbè, si cresce e la voluta ingenuità delle storie di Topolino fa un po’ a pugni con quello che si incontra nella vita: le ragazze, le uscite con gli amici, le ragazze, il motorino, le ragazze, il cinema, le ragazze, i supereroi, le ragazze, il computer e le ragazze, e passa la voglia di leggerlo, che l’amore paltonico e infinito di Minnie e Topolino o di Paperina e Paperino non hanno più molta presa, relegando le storie del Topolino ad una roba per bambini.
A me è successo così, a molti altri no, sono rimasti fedeli a quel mondo e l’hanno seguito fino ad oggi senza noia, magari passando da lettori ad autori. Io invece non sono più riuscito a seguirlo, ma il numero 3000 invece sì, accettando il buonismo di Topolino ancora una volta, come facevo da piccolo. È stata una fatica far scendere il sopracciglio alzato e fare un sorriso su quelle storie, però è stato bello lasciarsi andare una volta e magari più avanti, magari al numero 4000, potrei ripetere l’esperimento.

Voi, invece, che ricordi avete con i fumetti di Topolino?

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

18 pensieri su “Topolino 3000 e tanti bei ricordi

  1. Io non sono mai stato uno che legge (ho letto 2 libri in vita mia), però mi ricordo che da piccolo (penso 9-10 anni) avevo letto per caso un topolino e mi ero appassionato cosi ho fatto l’abbonamento per 2 anni… Letteralmente me li mangiavo, mi piacevano un sacco… poi però sono cambiate un po’ di cose e ho smesso di leggerli.
    Quando ho letto che sarebbe uscito il 3000 mi sono detto “devo averlo!!!” solo che me ne sono totalmente dimenticato :S

    • Anche io avevo l’abbonamento, quando era passato alla Mondadori. Poi ho smesso di leggerlo che “ero diventato grande”, questo numero è stato un bel tuffo nel passato :)

      Anche io mi ero dimenticato, meno male che ho amici con l’edicola :)

      • io me ne sono ricordato, quando il giorno dopo è entrato il mio capo tutto felice con una copia del 3000… in quel momento mi sono sentito un pirla :)

  2. Io sono stato abbonato 7 o 8 anni a Topolino e in più ero uno di quelli che andavano a cercare i numeri ai mercatini o li scambiavo con altri bambini. Risultato: avevo quasi 1500 numeri unici in casa, tutti letti parola per parola ovviamente. Poi il muro vicini a dove li tenevo ha deciso di avere un tubo dell’acqua rotto che li ha bagnati e rovinati quasi tutti, me ne rimasero solo qualche centinaio che ho poi regalato man mano che crescevo. Leggendo il tuo articolo mi è tornata una grande nostalgia addosso, anche se ormai non lo leggo più e non riesco più a divertirmi a leggerlo quando me ne capita uno tra le mani.
    Resta il fatto che mi ha cresciuto e che se ora ho una camera piena zeppa di manga è grazie a lui :)
    Topolino mi ha insegnato un sacco di cose e mi ha reso curioso, non lo dimenticherò mai.

    *calde lacrime virili

    • Azz, che sfiga nera… intendo per il tubo nel muro!

      Essì, anche io la penso come te, mi son sforzato per leggere con il giusto piglio “incantato” questo numero 3000, ma è stato uno sforzo che, per ora, rimarrà unico. Son troppo un giovane cinico dall’arido cuore post romantico :D

  3. I ricordi di una vita, come credo chiunque sia over 30. Difficilissimo non trovare qualcuno che non ne abbia letto nemmeno uno. In soffitta ho ancora uno scatolone con parecchi numeri e raccolte, se i topi non l’hanno usato come motel credo che in casa troveranno presto uno scaffale (mi sto trasferendo quindi ora posso fare quello che la mia dolce metá decide che posso fare :-D )
    L’emozione di avere quel “muretto” giallo in cameretta.. Tenuto fermo dal manuale delle giovani marmotte che faceva da contrappeso.. Quei piccoli concetti spiegati a menti ancora imberbe.. Ricordo con nostalgia le storie dove si spiegava “l’equo canone” o quello che sembrava dovesse essere il nostro futuro “la lira pesante” e poi diciamocelo, chi non sbavava sulle pubblicità dei giocattoli?

    Comunque mrcreddy ti sei dimenticato una cosa fondamentale.. Pura tifoseria.. Topolino o Paperino? Nel nostro cuore c’era spazio per uno solo.. ;-)

    • Nuooooo, cazzo hai ragione!!!!

      Pensa che volevo proprio scriverlo poi mi sono dimenticato, ma all’inizio c’è il risultato del sondaggio che hanno fatto a Gennaio sul personaggio preferito del Topolino! Mannaggia, accidenti a me che non prendo appunti quando penso :P

      Ora aggiorno il post con la risposta ;)

      P.S.
      “mi sto trasferendo quindi ora posso fare quello che la mia dolce metá decide che posso fare :-D ”

      Hai ragione, se vuoi un consiglio, approfitta subito di tutto all’inizio, sono più propense a lasciarti fare quello che vuoi, poi più passa il tempo, più diventano rigide XD

  4. Accidentamme!
    Me lo sono perso.

    Un tempo compravo Topolino con regolarità.
    Poi passai a DYD.

    Però Topolino mi scandiva la vita.

    Spesso mi ricapitava in mano qualche numero vecchio,
    magari in qualche cestone:

    Paperino con le pinne e la maschera,
    e sentivo il profumo di quell’estate…

    Topolino vestito da Babbo Natale,
    e rievocavo quel Natale…

    e così via.

    Il numero 2000 lo comprai dopo un’attesa spasmodica.
    Mi ricordo perfettamente anche l’edicola.
    Facendo due calcoli è successo grosso modo 19 anni fa.

    Avevo 13 anni.
    Pazzesco.
    Ero un bambino.

    Non sapevo fossimo arrivati a 3000, e ora è finito ovunque.

    Se ti dimentichi di comprare il Topolino n.3000 vuol dire che s’è chiusa un’epoca.
    Cioè, s’era già chiusa virtualmente, ma ora è come se fosse stato messo nero su bianco.

    E il Satanasso di 13 anni
    non me lo perdonerà mai.

    • Ma non è che io e te siamo la stessa persona? Sto cominciando ad avere seri dubbi, perché siamo troppo simili in tante cose XD

      Comunque, secondo me, a cercare mi sa che il Satanasso 13nne riesce a procurarselo il numero 3000 ;)

      • Io invece penso che abbiamo gusti e interessi diversi, però abbiamo lo stesso gusto per lo scambio civile e amichevole di idee anche diverse,

        ma con quel bel retrogusto polemico

        (sempre amichevole e civile, of course)

        che non fa venire il diabete.

        Purtroppo, fammelo dire, ci sono tanti blogger che si prendono troppo sul serio,

        dopo un po’ iniziano a sentirsi degli oracoli
        e se qualcuno (io, in genere…) dissente

        con un tono leggero e canzonatorio

        è capitato che il capomastro s’incazzasse e iniziasse a trattarti come un troll o come un imbecille

        che non ha capito
        che non ha compreso
        che non può capire.

        Ecco,
        a me piace venire qui, su questo blog,
        e lasciar scritte due minchiate

        perché finalmente il padrone di casa, ossia tu, caro Mister,
        ha capito che il blogger non è un “etoile”

        (spero si scriva così, chè la figuremmme è dietro l’angolo)

        ma uno che mette il disco
        e poi si balla tutti.

        Lo scambio di idee, l’approfondimento, spesso anche la discussione con uno che la pensa diversamente

        è molto importante.

        Così come è importante l’ironia che ci metti.

        Ma ancor più importante è l’autoironia, che per me, da sempre, è sinonimo di grossa intelligenza e che francamente un po’ ti invidio

        (in senso buono, come si suol dire)

        Vengo qui ogni giorno e mi sentivo di sottolineare questa cosa.

        Non è un granchè,
        ma fattela bastare.

        Chè di meglio non mi viene.

        • Mi hai commosso… e grazie :D
          Ora non sto a risponderti che sono un cazzone e tutte quelle robe lì perché poi diventa una serie di sviolinate vicendevoli e non mi piace :D

          Però ti dico che ho visto La Migliore Offerta e mi è piaciuto molto, soprattutto Geoffrey Rush, mentre Strugess mi sta proprio sulle balle.
          Peccato che sapessi già il finale, l’avrei apprezzato ancora di più, anche perché è spiazzante.
          Però ottimo film, se tutti i registi italiani facessero film con questo piglio, saremmo a cavallo.

          • Figurati. Non necessitava di ringraziamenti.
            Era solo un modo per dirti che,

            a mio pezzenterrimo parere,

            la strada è quella giusta per mettere su qualcosa di bello.

            Sono lontano anni luce da quelli che sono i gusti nerds
            eppure mi piace imparare sempre qualcosa di nuovo.

            Vabbè…

            per il resto:

            ho visto “La grande bellezza” di Sorrentino:

            dunque, ti avverto: il film è lento e un po’ lunghetto
            ma ha una forza evocativa molto forte.

            Mi spiego:
            anche nei momenti più “lenti” o meno comprensibili hai sempre la sensazione che valga la pena guardare quello che stai guardando.

            Ma il meglio del film è l’interpretazione di Toni Servillo:

            due ore e mezzo di recitazione (il film è lui, sia chiaro)
            da Dio.

            Non scade mai nella macchietta, nell’ enfatico o nello stucchevole.
            Passa con agilità dal riflessivo, al cinico, al superficiale al decadente, allo strafottente

            sempre al momento giusto.

            Oscura tutti gli altri.

            Penso sia il miglior attore italiano in questo momento.

            Inoltre ti consiglio Killer Joe.
            Niente male.In partenza pare l’ennesima emulazione di Tarantino,

            ed in effetti lo è

            però non si perde mai e il film ha belle scene
            ed ha un finale pazzesco.

          • Avevo scritto una risposta ma è sparita nel nulla…

            Vabbè
            riassumo:

            niente ringraziamenti.

            Volevo solo dirti che mi sembra tu abbia imboccato una buona strada per fare qualcosa di bello.

            Valorizzi la discussione, non fai la punta al piffero sugli OT e non OT

            (basti pensare che i Promessi Sposi è pieno di digressioni e non c’è un moderatore che dice: “ehi, stiamo parlando di Renzo e Lucia, sei OT”)

            (già, prima si chiamavano digressioni, ora sono Offfffftopic
            che tristezza immensa)

            Altra cosa:
            ho visto “la grande bellezza” di Sorrentino

            ti avverto, film un po’ lento, ma non hai mai la sensazione di annoiarti veramente

            Toni Servillo su tutti
            un’interpretazione da Dio

            fa una decina di personaggi differenti in uno solo, senza mai sbagliare una posa.

            Il più grande attore italiano in questo momento.
            Senza se
            e senza ma.

            Inoltre consiglio Killer Joe:

            sulle prime sembra la solita emulazione di Tarantino
            ed in effetti lo è.

            Ma tiene botta,
            sa osare
            scene forti

            e un finale pazzesco.

            • Killer Joe vedo di recuperarlo, la Grande Bellezza invece mi sa che me lo vedo quando esce in DvD, non è per snobismo, ma perché certi film preferisco vederli a casa senza nessuno che rompe :D

  5. Preso! Anch’io non lo compravo da un pezzo, ma questo non potevo perdermelo!
    (E pensare che l’ho scoperto solo il giorno stesso, grazie a Tito Faraci su twitter!)
    Una cosa su Topolino (personaggio): hai scritto quello che dicono sempre tutti, ovvero che non lo sopportano perché è il re dei precisini della fungia (copyright doc manhattan)! Be’ io invece la penso come Faraci, uno sceneggiatore che ha contribuito notevolmente a “riabilitarlo” negli ultimi anni, secondo cui il Topo è stato, ed è ancora, un personaggio frainteso: https://www.facebook.com/photo.php?v=10151578964277492

    E anche in questo numero, già nella quarta vignetta, proprio Faraci non ha perso occasione per mettere una bella inversione di ruoli, con Pippo che fa il saccente con Topolino!

    • Ciao Andreaaa, io sinceramente il Topo non lo seguo e la sua evoluzione non l’ho colta, impossibile in un paio di storie, senza seguire tutto l’andamento.
      Sono ancora ancorato alla vecchia concezione di Topolino e preferisco, in ogni caso, ancora Paperino.

      Ora mi guardo l’intevista a Tito Faraci, grazie mille ;)

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