The Last Stand, il ritorno di Schwarzenegger, ma con calma

In questo periodo estivo gli spunti di discussione interessanti latitano. Ne approfitto per vedere e recuperare roba che mi è sfuggita durante l’anno.

Uno dei film che mi son visto è The Last Stand, ovvero il ritorno al cinema di Arnold Schwarzenneger dopo ben 8 anni di inattività causa carriera politica.

Io, che son venuto su con quei film, ero curioso di vederlo, ma dai trailer non mi sembrava granché, ma i trailer, si sa, sono fuorvianti. Peccato che quello di questo film è invece veritiero.

Il cinema action degli anni ’80 e inizio ’90 era ripartito tra tre grandi star: Sylvester Stallone, Bruce Willis e Arnold Schwarzenneger. Poi c’erano alcuni che raccoglievano le briciole in produzioni minori, come Jean Claude Van Damme.

Come eravamo…

La differenza tra i 3 era che Schwarzenneger, dopo una serie iniziale di film abbastanza seri, incappò in alcuni film in cui l’ironia era un’innegabile arma vincente, nonché ebbe anche il discreto culo di partecipare ad alcune pietre miliari, come i due Terminator, PredatorTrue Lies, Last Action Hero e Total Recall.
Negli anni ’90 finì per partecipare a commedie costruite su di lui che giocavano con il suo fisico e il suo status di eroe violento mettendolo in situazioni di ordinaria quotidianità.

Stallone i bei film li ha fatti tutti all’inizio, poi cominciò a ripetere a oltranza lo stesso personaggio nello stesso canovaccio con risultati risibili, tipo Cobra o Rambo III. Quando si decise a cambiare corde, partecipò a commedie dal risltato disastroso, tipo Oscar e Fermati O Mamma Spara.

Bruce Willis invece sguazzava nei panni dell’eroe perdente, che rimette insieme i pezzi per risolvere le situazioni.

Il risultato fu che Stallone, alla fine degli anni ’90 non se lo cagava più nessuno, Willis saltava da un filmetto all’altro e Schwarzenneger, dopo una serie di brutti flop, si diede alla carriera politica, da sempre suo pallino. Non è che uno si sposa una Kennedy se non ha velleità di diventare presidente americano.
Però Schwarzy è austriaco e per essere presidente devi essere americano da almeno sette generazioni, quindi si accontentò di diventare Governatore della California lasciando il cinema ad altri.

Nel 2012 i suoi mandati sono finiti, Schwarzy non può più essere rieletto, quindi decide che è cosa buona giusta tornare al cinema.
La domanda è: il pubblico lo vuole ancora?

La risposta è effettivamente ardua da trovare, bisogna fare delle prove, tipo fare capolino in Mercenari 2 e provare a fare un film come protagonista.

Come siamo… tornati.

The Last Stand è il film da protagonista di Schwarzy per vedere se è ancora appetibile per il pubblico.
Però se devi fare una prova mica puoi mettere su colossal da milioni e milioni di dollari. È un po’ come quando decidiamo che cominciamo ad andare in bicicletta, mica andiamo a comprarne una in fibra di carbonio aliena da 5000 euro, cominciamo con una da 50 € del Decathlon, facciamo qualche giro e, se funziona, ne prendiamo una più bella, fino ad arrivare a quella da 5000 €.

The Last Stand è la bicicletta da 50 € del Decathlon. Costa poco, ha poche pretese e permette di vedere la resa e se vale la pena andare avanti.

Prima regola dei film d’azione: sparare come non ci fosse un domani

Questo si vede in tutto a cominciare dalla storia: un superspacciatore intergalattico fugge dall’F.B.I. e con una Corvette che fa i 1000 all’ora, e non ha bisogno di benzina, si lancia verso il Messico passando per l’ameno paesino dove Scharzy fa lo sceriffo.
Schwarzy era un superpoliziotto ritiratosi in un quel luogo tranquillo per passare la vecchiaia senza dover fare niente di più che preoccuparsi delle auto in divieto di sosta. Quando gli arriva la notizia che il megaspacciatore senza scrupoli passerà dalle sue parti, lui dice: “Nossignore!“, prende i suoi strampalati vice e organizza una strenua resistenza contro la gang del cattivone.

Insomma, non è proprio Shakespeare.

Gli attori intorno a lui sono quasi tutti giovani di belle speranze che lavorano ancora per qualche tozzo di pane, senza chiedere cifre folli, tipo  e . Poi c’è  che è anni che prova a entrare nel cinema, ma proprio non ce la fa e si trova ancora nei panni dello psicopatico del villaggio. E infine qualche navigato vecchio attore che o fa quello, oppure sta alla bocciofila a giocare con gli altri anziani, tipo  e .
Stupisce la presenza, assolutamente sprecata, di . Evidentemente ha bisogno di lavorare pure lui.

Giovani e meno giovani di belle speranze… infrante

 ce la mette tutta a mettere insieme un po’ di scene d’azione decenti con il budget risicato che ha a disposizione e, a tratti, ci riesce pure e mostra senza timore qualche divertente scena di gente che muore male o salta in aria, senza lesinare sul sangue.
Purtroppo non tutto funziona bene, l’inseguimento con le macchine ferme in mezzo ai campi di pannocchie è una buona idea sulla carta, ma poi sullo schermo non funziona, troppo lungo e poco pathos. La conseguente scazzottata è, anch’essa, troppo lunga e poco credibile, anche per un film del genere.

Schwarzy ce la mette tutta, ma ha 65 anni e si vede. Le battuttone fulminanti che l’hanno reso famoso, non funzionano più come una volta e l’ironia sbatte contro il muro della prevedibilità.
Arnole è invecchiato e il personaggio che era una volta non è più tanto fresco nelle menti di chi paga il biglietto per andare al cinema. È difficile fare i conti con questa cosa, si finisce per fare battute che capiscono in pochi, mentre tutti gli altri si annoiano.
È un film innocuo, non fa male e non fa bene, passa come l’acqua fresca, non ci si riesce nemmeno a incazzare per le stupidate.

Chi è il prossimo che dice che sono vecchio? Avanti, chi è?!

Al di là della scarsa qualità del film, che in genere viene fuori sulla distanza al botteghino, il pubblico non era molto interessato proprio a rivedere Arnold in azione in un ruolo da protagonista, infatti il film è andato male fin dal primo week end incassando molto meno delle aspettative.
Magari con gli altri progetti in cantiere Schwarzy si rifarà, sempre se andranno in porto.
Ora non resta che aspettare di vedere se come spalla funziona in The Escape Plan accanto a Stallone, da lì penso che verrà deciso se Schwarzy merita di tornare nel reboot di Terminator e nel nuovo Conan.
Non che se ne senta proprio il bisogno di questi film, intendiamoci.

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

72 pensieri su “The Last Stand, il ritorno di Schwarzenegger, ma con calma

  1. Effettivamente Shwartzy mi ha fatto crescere… prima coi film d’azione in cui era forte solo lui e poi coi film in cui si pretendeva fosse anche simpatico… ed invece era solo grottesco!
    Gli ultimi film che ricordo suoi (ultimi in ordine di tempo) sono i Terminator in cui faceva il robot… ed infatti questo ha un suo perchè! Zero recitazione, zero espressione, pura presenza e sguardo da duro.
    Questo film non l’ho visto e mi interessa più o meno quanto vedermi l’intero cofanetto di Sex And the City, ma penso che quando passerà lo vedrò, fosse anche solo per passare una serata.
    Grazie MrC

    • Beh, tra questo e il cofanetto di Sex and the City direi che questo è meglio… sulla fiducia, perché SATC non l’ho mai visto.

      Comunque, spezzando una lancia su quello che hai detto, è vero Arnold non sapeva recitare e tutto il resto, ma è stato bravo a prendere in giro proprio quei suoi handycap… oltre al fatto che le battute in inglese dovevano scrivergliele facili apposta, sennò non riusciva a pronunciarle :D

      • Ah si si, per quello hai ragione… non so se è stato il primo in assoluto, ma di sicuro è stato uno dei primissimi attoroni da action tutto muscoli ed adrenalina a sapersi prendere in giro. Basti pensare a “last action hero” o “poliziotto alle elementari”…
        Poi copiati anche da attori come Vincenzino Gazolina (Vin Diezel) o The Rock (Dwayne Johnson)…
        Sarebbe interessante ora che l’inglese lo capisco un pò meglio, riguardare certi film in lingua originale…

        P.S. Curiosità sul nostro “maestro muscoloso di vita”: mio fratello mi ha raccontato di aver visto un dietro le quinte del primo Conan con Shwartzy. La famosa scena in cui Conan scappa dai cani e si rifugia nella grotta dove scopre “il segreto dell’acciaio” (cioè, prendi una spada rugginosa e sbattila fino a temprarla e renderla cromata… sorvoliamo! :D ) nella realtà finiva con Arnold che mentre saliva sulle rocce veniva raggiunto dai cani e morso perdendo anche sangue… il regista entusiasta perchè era tutto più veritiero… Shwartzy invece che piangeva come un bambino rendendo di fatto le scene inutilizzabili. :D

        • Mah, credo sia arrivato prima Bruce Willis a sdoganare l’autoironia nel cinema action con i suoi Die Hard.
          Poi Schwarzy ha cavalcato, giustamente, l’onda estremizzandola e sfociando in commedie che prendevano in giro proprio i film che gli hanno dato da mangiare fino al giorno prima, come True Lies e Last Action Hero.

          Per Conan, non faccio fatica a credere che Milius era contento pure se Arnold fosse stato completamente sbranato dai cani. :D
          E non faccio fatica a credere che Arnold piangesse, puoi essere muscoloso quanto vuoi, ma i denti fanno male a tutti XD

          • Mentre per Predator, Commando e Terminator, solo Schwarzy poteva rendere giustizia ai personaggi …

            … invece per CONAN bastava qualsiasi altro culturista di tal fatta e probabilmente sarebbe stato anche più bravo a recitare;

            .. per Total Recall (sottovalutato nella filosofia) qui il Buon Schwarzy ha fatto addirittura danni, non era – affatto – la sua parte. Serviva un “Willis” invece.

          • Non so chi è “arrivato prima”, ma di sicuro l’autoironia di Bruce Willis pochi altri l’hanno avuta e l’hanno tutt’ora! Però non classificherei i vari Die Hard o Hudson Hawk o L’ultimo Boyscout o anche FBI protezione testimoni sullo stesso piano di un Poliziotto alle Elementari o I Gemelli o True Lies o anche di Last Action Hero (in cui il cattivo era Tywin Lannister, ricordiamolo!!!).
            A mio avviso sono categorie diverse… o forse sono solo attori troppo diversi per essere paragonati. Bruce Willis è il duro con la battuta pronta che ne piglia e ne dà… Shwartzy è il duro solo lui o il “troppo grosso per fare quello”!!!
            Insomma, non è che abbia le idee così chiare nemmeno io, ma non mi hai convinto MrC! ;)

            • Nono, Anadol, mi hai frainteso.

              Intendevo dire che Arnold è riuscito a essere autoironico nei film action, gli ultimi, poi sfociando addirittura in commedie come quelle che hai citato tu.

              Bruce ha cominciato come comico e cabarettista, poi con Die Hard è diventato un action hero, più o meno. :)

  2. Condivido un filmetto senza pretese…visto proprio per sostenere il buon vecchio Schwarzy che mi ha alquanto impressionato da quanto appare invecchiato!

    • Sì, è invecchiato ed è fuori forma, Cris.

      Stallone sembra invecchiato meglio, ma ad aiutarlo ci sono stati i chirurghi plastici.

      Quello invecchiato “bene” è Bruce ;)

      • Beh Schwarzy è il più vecchio se nn sbaglio.

        Concordo Bruce avrà fatto un qualche patto col Diavolo…è sempre uguale :D

        Stallone si mantiene bene…anche fisicamente è ben messo …vorrei vedere Jimmy Bobo e anche Escape Plan ovviamente :-))

        P.s. tutte le serie di Sex&theCity sono cariche di…pathos. Nn offendiamo please ;)

  3. Stallone tiene botto per una cosa sottovalutata, al di là della sua prestanza fisica e chirurgie plastiche annesse: ha cuore e umanità; Schwarzy, no. Bruce Willis non è propriamente accomunabile ai due “cugini” palestrati; la dicotomia riguarda solo loro e non Bruce Moonlighting Willis, è ben altro il discorso per lui, mooooolto più articolato. Solo in apparenza partecipa alle frequenze delle loro iconografia e di quel tipo di “Macho”. Schwarzy è stato un grande in diversi ruoli e non fosse stato per lui, col cazzo che Terminator e Predator avrebbero funzionato…. e anche quel capolavoro incompreso di The LAst Action Hero poteva essere fatto solo da Schwarzy. MA fermo rimane il fatto che Schwarzy manca di umanità e cuore. Non ne ha. Inutile girarci intorno. Naturale che sarebbe stato lui a subire il declino peggiore, e gli sta bene. LA Legge del Karma non è pizza e fichi.

    • A me personalmente, Schwarzy non ha mai fatto del male, quindi non lo giudico a livello personale :D

      Stallone è sicuramente una spanna avanti, cinematograficamente parlando, infatti i suoi più grandi successi se li è scritti da solo, insomma Rocky non è “casualmente” bello. Poi purtroppo è rimasto un po’ incastrato nel ruolo da macho inflessibile e alla lunga l’ha pagata scivolando nel ridicolo. Quando si è dato alla commedia l’ha fatto troppo di fretta e troppo male in film che non meritavano assolutamente.

      Certo Willis è di tutt’altra razza rispetto ai 2, infatti è stato chiamato da grandi registi anche per non fare quei film lì, ma tra la 2^ metà degli anni ’80 e l’inizio dei novanta nell’immaginario collettivo erano loro 3 gli Action Hero per eccellenza.

      • Non mi sono spiegato bene allora, pardòn. A livello cinematografico l’umanità è una cosa che o ce l’hai o non ce l’hai. Non è colpa di nessuno. Vado per esasperazioni: Chaplin, al di là della sua Talentuosità (sono un suo studioso), aveva un’umanità che lo permeava in ogni cellula, idem Keaton nonostante fossero agli antipodi “della & nella” loro genialità.

        Al buon Schwarzy, e lo ripeto, non tolgo nulla delle sue indubbie qualità gigionesche e di caratterista di un certo tipo, così come di Eroe così come di Macho, ma non ha umanità. Non te la puoi inventare questa cosa. Lui è sempre stato un politico e un atleta, prima di ogni cosa, la sua anima è votata al controllo; è un arte impersonale la sua. Non avrebbe fatto il politico di serie “A” e con tali ambizioni soprattutto. A livello inconscio (perché di questo parlo) il pubblico non lo freghi; alla lunga capisce con chi aveva a che fare. Con un attore di plastica, questo è quanto. La Vita (in senso karmico) torna ad ognuno il dovuto.

        Sul fatto che nell’immaginario collettivo erano loro gli eroi, sì, è così. Mi riferivo ad una critica più completa e da cinefili, prima che da spettatori.

        • Ah, ok, no io intendevo per il grande pubblico erano loro i 3.

          Poi sì, la vera rivalità era tra Schwarzy e Sly, Bruce era il 3° incomodo, ma stava sulle sue… anche perché è arrivato un bel po’ dopo :)

          Io questa “stronzaggine morale” di Arnold non l’ho mai sentita sinceramente, però può benissimo essere :)

  4. Nota di passaggio: – il signor ROSSI “doppiatore”, spero gli sia dedicato un girone dell’inferno apposito. Metaforicamente, il suo lavoro, non so se accomunarlo alla diarrea o ad un sacco di pattumiera dell’umido in decomposizione.

  5. Volevo buttare lì una piccola opinione male imbastita
    e peggio in arnese:

    a me la voce e il doppiaggio di Alessandro Rossi non dispiace affatto.
    Poi, siamo d’accordo che molto gli ha dato la natura

    con quel timbro vocale

    che ti fa scoppiare il subwoofer al primo dialogo.

    Fermo restando che i miei doppiatori preferiti sono:

    (perché io sono uno schifosissimo svogliato

    che i film mica li guarda in lingua originale)

    Roberto Pedicini (quello di Kevin Spacey, per intenderci)

    con una meravigliosa voce viscida e cattiva

    e “la voce delle voci”

    Hal Douglas
    la voce fuoricampo dei trailers americani (“in a wwwwuuuuoooooorld…”).

    Sprecato in malo modo il solito patrimonio di pixel
    passo a Schwarzenegger.

    Signori miei,
    facciamoci il callo.

    E’ passato di moda il walkman
    le naj oleari
    le timberland
    i capelli cotonati
    il commodore

    e pure Schwarzenegger.

    Hai voglia a insistere…

    C

    • Ciao Messere, sì non se ne sentiva bisogno di questo film e, personalmente, per quanto sia affezionato a Schwarxenneger, non mi mancava.

      Il mondo è andato avanti, così i film, così gli action Hero. Vedere un 65nne che spara ancora con il mitra a canne rotanti è un po’ triste.

      L’ho visto per curiosità, ma non funziona :)

  6. con tutto l’affetto per shwartsy… non si sentiva il bisogno neanche di questa recensione!! parlaci di pacific rim! io l’ho visto (sprecato) in un cinemino di serie c stasera e mi é piaciuto un botto! avanti
    un curioso di sentire la tua opinione

  7. Non c’è ruolo che non ha rovinato, il Rossi. SI addice infatti ai cartoni animati, in quanto la sua timbrica e i suoi toni (non riguarda soltanto il fatto che sia baritonale) sono appunto CARICATURALI, come deve essere giustamente nei cartoni animati. Gli ho mandato anche una mail e gli ho scritto che dovrebbe solo vergognarsi. Non solo perché non è il suo mestiere, ma ruba spazio agli altri.

    Quello di Kevin Spacey è un altro che dovrebbe darsi una misura. Messer Satanasso te stai confondendo le belle voci, con i bei doppiaggi. Il problema evidente di cui stasera al cinema ho avuto l’ennesima comprova, è che in italia i doppiatori sono diventati personaggi e in realtà non si calano nella parte e non annullano la loro personalità (come DEVE fare il doppiatore onesto e professionale), ma impongono un “Trend vocale” che acchiappa, perché è diventato un MUST, perché è riconoscibile, appunto; fasullo.

    Quello di Spacey così come Luca Ward si sono trasformati in feticci, in doppiatori innamorati della loro voce e non del film. Per rispetto all’intelligenza e all’onore dei doppiatori non riporterò insieme al nome di questi fasulli, quelli di coloro che invece sanno fare il loro mestiere.

    Altri da mandare a casa:

    Nanni Baldini

    Oreste Baldini

    .. che se ne vadano e lascino spazio a ragazzi competenti.

    Fuori Tema

    ANNUNCIO PER NON SPRECARE SOLDI

    Non andate a vedere Pacific Rim …. non ho parole per una simile produzione

    • E ttttte pareva che non mi bruciavi pure Pedicini.
      T’avessi detto Gilberto Govi in veste da doppiatore
      me l’avresti bruciato paro paro.

      Che poi a me sembra uno dei più misurati.
      E di quelli che s’adatta al ruolo dell’attore che sta doppiando.

      Vabbè, allora fammi il nome di un doppiatore che secondo te è valido.

      No, dai, la storia dell’intelligenza e dell’onore non attacca.
      Proprio come la giri la giri non mi convince.

      A sto punto non si può dire che

      un attore,

      un regista,

      un cameraman,

      un truccatore,

      un magazziniere

      sia bravo rispetto ad altri

      per non ledere l’intelligenza e l’onore
      (e pure il patriottismo, sì sì dai, il patriottismo ci sta).

      Scherzi a parte,
      dai, su, mi piacerebbe sapere un buon doppiatore

      secondo il tuo giudizio.

      • Si adatta dove?? :) che ogni volta la sua inflessione nasale la amplifica film dopo film fino a diventare un marchio di fabbrica. Ogni attore da lui doppiato che sta recitando una parte nervosa, deve trasformarsi in Pedicini che in maniera autoreferenziale porta tutto in una schizzata ironico/sarcastica di rabbia vera, come quella di un bambino che gli hanno rubato il lecca lecca. E poi, l’ho precisato: sta peggiorando, non ho detto che non è un buon doppiatore. TE stesso ne hai dato conferma col tuo ragionamento, sei innamorato della sua voce; del doppiaggio, te ne frega di meno.

        I nomi te li faccio, tranquillo, ma prima se si è cinefili e non fan, se non si è riconosciuto che – a prescindere – il doppiaggio è diventata una questione di feticcio, allora non siamo Nerd ma Bimbominkia.

        Francesco Pezzulli
        Giancarlo Giannini
        Adriano Giannini
        Gianni Musy (pace all’anima sua)
        Dario Penne (ma sta peggiorando)
        Fabio boccaleria (ma sta peggiorando)
        Claudio Sorrentino (era mooolto bravo, si è fermato)
        Renato Mori (un po appiattito)
        Luca Ward, molto bravo (dopo il Gladiatore è andato a puttane, un feticcio senza senso)
        Pino Locchi (pace all’anima sua)
        Roberta Greganti
        Enrico Maria Salerno (stra-sottovalutato ..e pace all’anima sua)
        Stefano De Sando (può migliorare)

        Un altro peggiore:

        Carlo Valli (ormai è fottuto, diventato feticcio di sé stesso, insostenibile, che si impicchi).

        Pedicini … non credo sarà recuperabile, ormai ogni doppiaggio è una masturbazione del suo Ego

        Sono andato a memoria, poi posso fare una ricerca e menzionarne altri

        In assoluto che MAI ha saputo doppiare (tranne che per i cartoni animati) sono ROSSI, i BALDINI, ACCOLLA e sopravvalutatissimo AMENDOLA…

        .. che fa una sega a PROIETTI quando ha doppiato il primo ROCKY

        … per il resto, comunque, i Film non dovrebbero essere doppiati. Non fosse così, in America, non si sarebbero neanche appassionati al neoralismo italiano, alle nostre commedie e a BERGMAN

        • Quando arrivate alle mani intervengo :D

          Scherzi a parte, il doppiaggio è fatto di voci e di tecnica.

          Dando per assodato che se uno è doppiatore deve avere una bella voce, ci sono belle voci e pessima tecnica (Luca Ward, Pino Insegno) e ci sono belle voci e grandissima tecnica (Ferruccio Amendola e Giancarlo Giannini).

          I nomi dei doppiatori non li conosco come voi, però riconosco le voci. Quando doppiava Amendola caratterizzava ogni personaggio in modo completamente diverso e non ci facevi caso che sentivi Amendola, ma sentivi Stallone e De Niro.
          Ora nella maggior parte dei doppiaggi riconosco il doppiatore: “Ah, quello è quello di Kevin Spacey (non conosco il nome) che fa il cattivo! Ah, quello è quello che doppia la pubblicità del lassativo e ora fa il protagonista!” e via dicendo.
          Quando succede mi dà enormemente fastidio e, in genere, quella è l’ultima volta che mi vedo quel film doppiato. :)

        • Spero di non sbagliarmi, perché di andare a controllare proprio non ne ho voglia

          (e quando io non ho voglia di far qualcosa, amen).

          Perfettamente d’accordo sui Giannini
          Musy
          Boccanera
          Ward

          sulla parabola discendente di Pannofino

          (hai notato che peggiorano come doppiatori quando iniziano a fare gli attori?)

          e ovviamente Enrico Maria Clint Eastwood

          Per niente d’accordo su Pezzulli (troppo ragazzino)
          Sorrentino (mah, voce bitonale)

          mai piaciuto Carlo Valli (Robin Williams, giusto?)

          e ovviamente Pedicini, che reputo il migliore.

          Come dicevo ad un altro commentatore
          evito sempre di scendere troppo sul tecnico

          perché lo lascio a chi ci ha studiato davvero cinema.

          I miei giudizi si soffermano solo sul “mi piace/non piace” ed eventualmente perché.

          Questo perchè, non è il tuo caso, per carità,
          ma è un fatto che da quando internet ti dà la possibilità di un’infarinatura con due click

          piovono tuttologi da ogni dove.

          Ecco, non vorrei trovarmi invischiato in quella spirale.

          Rimango nel mio confortevole status di cialtrone dichiarato…

          Sul doppiaggio non transigo. Ché se devo sbattermi tutto il film per leggere i sottotitoli,
          (visto che il mio inglese è moooolto scolastico)

          faccio prima a comprarmi la sceneggiatura e leggerla un po’ alla volta.

          P.S. Come detto, io non sono manco nerd.
          Pagherei di tasca mia però per essere un bimbominchia.
          Avrei, come minimo, 15 anni in meno.

          Vuoi mettere?

          Che bisogna fare?

          Look emo,
          mi faccio tutta la tournee degli one direction, giuro

          (tanto i tappi nelle orecchie non li nota nessuno).

          e inizio a scrivere “xkè” e frasi tipo codicefiscale.

          Sono disposto a tutto.

          • Ho detto Nerd per dare proprio quel tono nobile a cui ti sei riferito tu stesso, quando parli di “mi piace non mi piace”, appunto, in tono nobile. Una cosa che può esser genuina, cosa che per un bimbominkia non può accadere.

            Mi dai comunque conferma che per quanto non sia il caso di scendere in “deliri” tecnici, in qualche modo stai dicendo che sono le voci a cui dai la priorità e non il lavoro che DEVONO fare. Devono non perché lo dici Te o lo dico io; devono e basta e sono pagati per farlo. Quindi o si dimostra che un doppiatore non deve, se ne ha voglia, essere al servizio dell’opera … oppure non servono chissà che tecnicismi. Rossi è LAMMERDA, i Baldini sono LAMMERDA: – prodotti di autocompiaciemnto spinti a prescindere da espedienti auto-referenziali. Pidicini è sulla stessa strada di Rossi, lo si sente prima ancora che incomincia a doppiare, su su, non nascondiamolo dietro a un dito.

            Su PEZZULLI posso darti ragione proprio per dare ragione a quanto espongo. PEZZULLI è perfettamente annullato, cede la sua anima al suo lavoro; così come, nella medesima impostazione di ragazzino, Di Caprio è costretto a fare quando interpreta. Di Caprio è un grande attore ma senza il “Fisic Du role” e senza la “Voce Du Role” e, appunto per questo, la sue mancanze chiamiamole fisiche sono assorbite in positivo nelle sue performance che trascendono e diventano recitazione di serie “A”. Pezzulli è invisibile allo stesso modo e si mette al servizio di Di Caprio; lo spettro delle emozioni lo elabora senza caricaturare – MAI – i personaggi, MAI. Pedicini a confronto è, di fatto, un dilettante; ancor di più per il fatto che con un potenziale maggiore, invece di sfruttarlo, in mala fede e con espedienti legati al marketing del feticcio sempre più di moda, lo ritorce in processi auto-referenziali, stereotipati e sempre più mono-corde. Che vada avanti così, che ti devo dire, che ROSSI lo farà sedere alla sua destra tra qualche anno.

            • Poi, senza malizia alcuna, io tutti i film li studio in lingua originale e so l’inglese quanto Te. Però ci tengo e mi appassiono, i raffronti li faccio e adesso che io possa perderci tempo e a Te non ti va, non c’è nulla di male. Però non puoi criticare me in questo senso quando tu valuti i doppiatori senza prenderti la briga di capire quanto abbiano o meno stravolto e rovinato processi artistici rispetto agli originali. Se la tua prospettiva è solo dalla parte del doppiatore, scusa eh, grazie al cazzo che poi non puoi costruirti una data sensibilità. TI assicuro che ci sono film che al cinema mi hanno lasciato con l’amaro in bocca e poi rivisti in originale mi hanno fatto piangere per la loro bellezza.

              • Il modo in cui hai scritto quaquaraquà mi ha fatto ribaltare…

                Praticamente hai trasformato il Giorno della Civetta di Sciascia nel ballo del qua qua di Romina Power.

                (si scherza, si scherza, eh)

                Dunque, facciamo un po’ d’ordine, ché sta piattaforma incasina l’ordine cronologico e del chirispondeachi

                (Mister, e poi dici che non ho ragione… :))

                Ma cosa intendi che tu “studi” i film?

                Cioè tu hai fatto qualche scuola di cinema, chessò, il Dams, Accademie varie

                compri libri specialistici e ti spari sti tomi

                o vai a balzelloni su internet?

                No, perché per me fa differenza.

                Vabbè, in ogni caso fai bene a vederli in lingua originale
                ma siccome io,

                prima di tutto,

                perseguo il fine ricreativo

                se devo star lì a leggere sotto tutto il film mi rompoerca’
                come direbbe Proietti.

                In realtà, tu mi tratti Pedicini come fosse un esordiente,

                mentre, e qui potrei sparare la cazzata, mi pare che che sia addirittura insegnante di doppiaggio da qualche parte.

                Altro che sedersi alla destra di qualcuno.

                Io, in realtà, le valutazioni tecniche le faccio anche,
                però francamente mi do un limite nell’oggettivazione di tali valutazioni.

                E questo perché, nella materia in cui io ho studiato per una vita e ho sputato sangue

                sono costretto a parlare con gente che le spara a casaccio

                solo perché ha letto questa o quella cagata su qualche blog e/o sito specialistico (in cosa Dio solo lo sa).

                Allo stesso modo, perciò, evito di usurpare le conoscenze acquisite da chi ha intrapreso degli studi di settore.

                • Non sono accreditato di nulla. Non ho titoli e l’arte non è fatta di titoli. Studio cinema per amore e passione. Che Pedicini insegni doppiaggio vale quanto l’autorevolezza di Piero Angela che difende la versione ufficiale dell’undici Settembre.

                  Anche se si scherza, si “abusa” e si parafrasa un poderoso adagio letterario, il “qua qua ra qua” lo trovo ficcante per delineare certi fantocci così come i fasulli che fanno della prosopopea e degli espedienti un modo per garantirsi il posticino al Sole.

                  Sul discorso dell’oggettivazione mi pare tu stia svicolando, correggimi se sbaglio, altrimenti il discorso lo pieghiamo senza tanti fronzoli al relativismo et OPLÀ OPLÀ tutto a tarallucci e vino e continuiamo a parlare tanto per schiacciare tasti su una tastiera. In sostanza, il ricorso (nella dialettica di un dibattito) al Principio dell’Autorità è un modo evanescente per controbattere. Non è che posso venirti dietro a “zig zag” perché Te non ti fai pipponi mentali, o prendi le cose in maniera leggera (sacrosanto diritto) però di dibattere .. col cazzo che lo fai.

                  I Titoli, sempre per rimanere in tema, sono quelli che lo Status Quo garantisce affinché gli schemi di comodo e i tornaconti non vengano destabilizzati. Dillo a Godard cosa pensa dei titoli, o a Truffault, o a Carmelo Bene o a Buster Keaton .. :)

                  Neanche io esurpo conoscenze: io sputtano dei vigliacchi profittatori e disonesti intellettualmente. Ben diverso il discorso.

                  Perciò man mano che me la butti sempre più tra il serio e il faceto, dimmi Te come uno dovrebbe relazionarsi in un discorso visto che i “il gira e rigira” è tutto tuo. Con tutto il rispetto. Te non hai tempo se non per logiche ricreative (che Dio ti benedica), però ti arroghi sensibilità che tu stesso non ti concedi e, per soprammercato, io dovrei passare per una sorte di intellettualoide perché dei pezzenti qua qua ra qua lavorano di merda, rubano spazio alla gente competente e hanno una spocchia più lunga del cazzo di Siffredi.

                  … ma va cagher và, Satanasso ;) (in amicizia)

                  • E mica io ho parlato di titoli.

                    Io ho parlato di “studiare” e su quali fonti.

                    Perché un conto è farsi, mi si conceda, “un mazzo così”

                    con scuole e accademie varie

                    un altro è dire l’arte non ha titoli e allora sotto con l’arte un tanto al chilo.

                    Tu mi dici: non sono accreditato in nulla, non ho fatto scuole nè niente, però sono 5 anni che leggo tomi su tomi sul cinema, sulla regia ecc.

                    Allora ok, tutto a posto.

                    Un altro è dire: vedo film e leggo recensioni (degli altri) a mazzi da 15

                    che già mi sta meno bene.

                    Perché sì, l’arte non ha bisogno di titoli,
                    ma di studi, veri, quelli sì.

                    Poi il talento fa il resto, ma non è che un bel giorno Giotto prende e fa un cerchio.

                    Eh no.

                    Tanto più che tu non fai arte
                    fai critica

                    e quindi non sei mica un artista
                    saresti un critico

                    e anche lì non è che prendi e fai.

                    Studi e sbatti, sbatti e studi.

                    Te lo direbbero anche Truffaut (senza L)
                    Buster Keaton.

                    e Carmelo Bene

                    ma sono morti tutti.

                    Godard è ancora vivo, ecco, a lui puoi chiedere.

                    • Non so perché, giuro, ma Truffaut ogni volta lo metto con la “L” .. il mio inconscio deve essere distorto sui nomi francesi .. e il bello è che quando lo scrivo, mi domando “ma era con la “L” o senza??” .. e poi mi dico “certo! è con la “L”! è francese” … BAH non capisco :-(

                      Studiare per farsi un mazzo così per fare cosa? .. cos’è “pubblicità progresso” la tua ? :D

                      Ma non spariamo cagate. Quindi uno che insegna Regia non può fare un film di merda? ..perché guarda, il senso di quel che dici lo puoi sintetizzare qui e, ancora una volta, non ho ancora sentito una contro argomentazione del fatto che Mr Pedicini non si stia trasformando in un feticcio ..

                      .. ovvio, mi potrai dire, beh, Te portami le prove!.. ma qui di prove non se ne possono portare. Neanche posso dimostrare lo scempio che commette ROSSI ad ogni doppiaggio, giuro che solo a nominarlo mi viene voglia di assoldare un Killer.

                    • Uno che insegna regia

                      o anche solo che l’abbia studiata

                      può tranquillamente fare film pessimi.

                      A livello artistico e/o estetico.

                      Però, almeno sulla carta, sul piano tecnico non dovrebbe fare strafalcioni.

                      Poi, ripeto, qui si parla non tanto di registi

                      (ed anche lì bisogna farsi il… le ossa)

                      ma di critici

                      che sappiano perché un film è girato e montato in una certa maniera, perché, a cosa corrisponde, etc.etc.

                      Perché Pedicini è bravo?

                      Perché a te sembrerà monocorde
                      però lui ti doppia Kevin Spacey e Jim Carrey
                      che proprio simili non sono

                      anche nei ruoli che di solito interpretano.

                      Uno di solito fa il viscido bastardo
                      l’altro il pazzoide ingenuo e schizzato

                      (con tanto di linguacce e storture).

                    • Bada che ti stai dando zappate sui piedi: – io Pedicini non l’ho messo tra i cattivi doppiatori, ho scritto che sta peggiorando. C’è un mare di differenza. Mi segui? Ad essere RADIAtTI dovrebbero essere ROSSI, e i BALDINI, e un altro che non ricordo il nome.

                      Per Pedicini: – le sue inflessioni stanno diventando sempre più caricaturali, questo è un fatto che non posso comprovare. Questa è la critica.

                      L’appello al Principio di Autorità l’hai messo giù Te ed è una sonora beffa nel dibattito, un modo per fare a Zig Zag tra gli argomenti e allontanarsi dal focus.

                      Poi, perché?? ROSSI non è un doppiatore professionista? .. e io devo farmi raccontare le favolette per cosa? .. in mondo italiota dove essere pagliacci è la norma? ..e pure tutti studiati, come si suol si dire. Capirai che scoperta. In un mondo dove sono i laureati che ti bombardano di chemio, quale etica credi ci sia per un lavoro del cazzo come il doppiatore. Perché non è un posto di raccomandati quello? .. è diventato come per i Notai, che si passano la licenza in maniera filiare. E se permetti, quando vedo gente che DISONESTAMENTE ruba il lavoro a giovani ragazzi e pure fa la spocchiosa e rovinando anche processi artistici altrui, dovrebbero essere presi a calci in culo da qui fino a Natale.

                      Lui sta andando verso il monocorde, ebbene sì, prima non lo faceva, ora sì, e sta buttando la sua inflessione caratteristica nasale con le parole mezze ingoiate quando il suo personaggio fa il duro ..

                      … così come ha fatto quell’INETTO con le sue inflessioni, sì quello che doppia Ciuchino … e che ha messo il suo “ciuchino” in ogni dove, perché fa figo, … perché ha creato un trend … lo stesso Trend che fa fare la OLA al pubblico di Zombie con i “comici” (scusate la bestemmia) di Colorado.

                      Che sulla carta non faccia strafalcioni e poi non è capace di essere neutrale nel riportare il più possibile il suo personaggio all’originale cosa ti dice ? ..

                      .. te l’hai detto chiaro e lo stai dicendo in tutte le lingue, sei un FAN di Pedicini, ben venga. Ma te stesso ammetti che di studiare i film in lingua originale e poi fare i raffronti così da poter comprendere con cognizione di causa la sensibilità di un doppiatore te ne frega relativamente. Quindi relativamente troverai tutte le ragioni che vuoi.

                      MA il discorso è un altro.

                    • Scopro or ora di essere un fan di Pedicini

                      (cioè, e io che credevo di essere un fan della f…a)

                      manco fan di un attore, di un regista
                      no, di un doppiatore sono fan.

                      Peggio non mi poteva andare…
                      Ho solo detto che secondo me è il doppiatore migliore
                      (che non vuol dire perfetto).

                      Poi… ti dirò
                      ho fatto un po’ di casino nel leggere il commento

                      e molte cose non le ho capite

                      Ad esempio:
                      cos’è il Principio d’Autorità?

                      Che c’entrano gli Zombie di Colorado?
                      Perché fanno la ola?
                      Anzi, già che ci siamo, un passo indietro…

                      …chi sono gli zombiedicolorado?

                      Poi non ho capito la storia dei laureati che ti bombardano di chemio

                      e per forza

                      lo fanno i medici che, stando alla logica, sono laureati
                      per l’appunto

                      in medicina.

                      La storia delle “licenze” da notaio (ehm…) diciamo che non è proprio così

                      vabbè a parte che il notaio è un pubblico ufficiale
                      e c’è un concorso da sostenere
                      bello tosto

                      (eufemismo degli eufemismi degli eufemismi)

                      è tutta una storia che non starò qui a sciorinarti.

                      Senti, veniamo a cose serie:

                      posso essere fan di Belen anziché di Pedicini?

                      Così, è una cosa mia,
                      preferisco
                      cioè, dai,
                      pure con gli amici

                      ma che figura di merda

                      “io sono fan di Megan Fox”
                      “io sono fan di Mila Kunis”
                      “io sono fan di Kate Beckinsale”

                      “io sono fan di Pedicini”

                      eddai!

                      Mi va bene anche qualcosa di vintage

                      chessò
                      io sono fan di Sofia Loren

                      eh? Che ne dici?

                    • Eh sì, purtroppo sì. Vabbè, aldilà del lato umano della faccenda (un uomo che muore a 64 anni, nel 2013, è andato via troppo presto), a me, che appunto vedo solo film doppiati è come se fossero morti Eddie Murphy e Homer Simpson in un colpo solo.
                      Quella mitica risata di Eddie in Beverly Hills Cop ha contribuito a farmi amare il cinema.
                      Grazie di tutto, Tonino, grandissimo doppiatore, ti sono debitore.
                      E non credo di essere il solo.

                    • Non lo sapevo. Mi spiace. Pace all’anima sua. Artisticamente ne risentirà il buon Homer

                    • Stai giocando Sata (dopo un po è infantile) .. a me piace fino a che siamo in sintonia, però nella discussione, di fatto, non entri e ad ogni intervento trovi una scusa per gigioneggiare ed essere goliardico oltre misura; su di un termine, su una parola, su una frase, l’importante è far sì che tutto venga relativizzato in un modo o nell’altro.

                      Se i tuoi sono discorsi da Fan non è colpa mia e te lo spiego, perché voglio essere gentile.

                      Quando ad un certo punto del dibattito si esula dallo scendere nello specifico quando è soltanto nello specifico che il dibattito può avere un senso e ci si appella al Principio di Autorità (“se lo ha detto il Dottore allora è certamente così”, così va meglio il principio di Autorità?); quando si ammette che con cognizione di causa non ti è interessato avvicinarti ai tecnicismi perché per Te è principalmente una questione ricreativa (sacro santo diritto) però ti arroghi sensibilità di giudizio che tu stesso ammetti di non voler acquisire; quando il tuo “Secondo me è il miglior doppiatore” però non te ne frega un cazzo di quanto possa stravolgere la parte di un attore straniero da lui doppiato; quando le tue lacune (per tua stessa ammissione) sono dettate da un tuo modo relativo e superficiale di studiare la faccenda …

                      … ecco che fai due cose, da una parte ti nascondi dietro il dito di “Chi ha studiato ne sa più di te” come se chi ha studiato non fosse soggetto ad omologarsi al Trend che meglio garantisce il posticino al Sole, dall’altra porti avanti la tua bandiera senza cognizione di causa …

                      .. ecco che il tuo è un discorso da FAN .. se non ti sta bene, smettila di prendere per il culo perché mi hai stancato. L’ironia è cosa sana e intelligente, ma ha la sua misura che stai oltrepassando.

                    • No, scusami, c’è una cosa che non ho capito:
                      mi dici che sono un fan di un doppiatore

                      e hai la pretesa che ti dia una risposta seria?

                      Non mi pare di averti nè offeso, nè, come dici tu,
                      preso per il culo

                      e, soprattutto, non ti ho dato nessun tipo di appellativo,
                      cosa che tu, ad esempio, fai con regolarità impressionante

                      (infantile, fan, ecc.ecc.).

                      A me, guarda, entrano da un orecchio,
                      fanno un giro di valzer
                      ed escono dall’altro.

                      Dicevo, non ho offeso nessuno, nè preso per il culo

                      (che io intendo come uno scherno sul personale, cosa che assolutamente non ho fatto, anche perché non ti conosco)

                      Ti ho risposto in maniera giocosa,
                      non hai gradito,
                      ti chiedo scusa e amen.

                      Ma per il resto non prendo lezioni da nessuno.

                      Quale sia lo stile con cui devo rispondere,
                      una volta posto che non sono stato offensivo

                      può dirmelo solo il padrone di casa, il Mister,
                      che invito sempre a farmi presente se qualcosa che dico non va bene

                      dopodiché, visto che, appunto, sono in casa d’altri,
                      dopo aver ricevuto le direttive del padrone della baracca

                      decido se adeguarmi
                      o porgere distinti saluti ed eclissarmi.

                      Io, e parlo solo per me,
                      preferisco non prendermi troppo sul serio,
                      e seguire l’onda ironica del Mister

                      (poi che ci si riesca o meno, viene dopo)

                      pur continuando a sostenere la mia idea che più che il principio dell’autorità

                      va salvaguardato il principio della competenza.

                      Altrimenti non vedo a cosa valgano i sacrifici fatti per una vita per avere una preparazione in qualcosa

                      tu non sei d’accordo? A posto così.

                      Tutto il resto mi pare superfluo.
                      A mio sindacabilissimo giudizio.

                      Saluti.

                    • In maniera giocosa hai risposto altre volte, se poi si passa il limite come ho notato, ogni tre per due (e ho argomentato bene il perché), costringi il tuo interlocutore a diventare scemo per venire dietro alle tue “non-risposte”, ma ti pare giusto? e allora dico che mi prendi per il culo. Come devo chiamarlo?

                      E anche qui, insisti un’altra volta. Non è che ti abbassi a dirmi perché mi sbaglierei a dire che il tuo è un discorso da Fan, ma continui a spostare il discorso, pensi che sei giocoso così o riguardi il non prendersi sul serio?

                      Ho detto che una simile presa di posizione è da FAN, non ho detto mica che sei un figlio di puttana, ci sei? ..

                      Lo rispiego ancora una volta:

                      .. quando si dice che qualcuno è il migliore, allora il dibattito verterà sul perché è da considerarsi tale. Se invece si dice che qualcuno ti piace e lo preferisci, allora diventa una questione di gusti. Nessuno dice niente e, nel qual caso, non puoi più (di logica) permetterti di sostenere la causa del “miglior doppiatore” esimendoti tu stesso da un confronto che richiede ineluttabilmente altri parametri. Parametri che non ti è garbato studiare (e sta bene, è una scelta) ma che non possono permetterti però di giocare alla Carlona con chi invece debitamente dimostra come sono necessari a determinare l’onestà la professionalità di un doppiatore.

                      Non riguarda “il non prendersi troppo sul serio” (come dici Te), riguarda il minimo sindacale di logica nelle discussioni, Messer Satanasso. Dai, Cristoforo Colombo. Te lo dico senza volerti provocare. Fosse vero quel che dici, allora avresti dovuto dirmi che a te piace Pedicini e ti sta bene così, e non giocare di sponda facendo appello al principio di autorità e, per soprammercato, svicolare al problema FONDANTE della neutralità che il professionista deve riservare al suo doppiato.

                      Tra dire “mi piace” e dire “il migliore” .. c’è di mezzo il rispetto e il senso che si dà a un dibattito. Questo è un fatto. Riguarda il confrontarsi con giudizio.

                      Bada che se a me mi prendi per il culo o mi mandi a cagare, o giochi sui miei “tic” … non mi dà fastidio, se invece giochi di sponda è provocatorio, fai tu, non so che dirti. Peccato. Con tutto il rispetto.

                    • Ma vuoi davvero che ti spieghi perché non reputo seria la storia del fan di Pedicini?

                      Se tu, anziché star lì ad inalberarti perché l’interlocutore non s’adegua alla dialettica da cinefilo critico d’avanguardia dei film d’essai che hai imbastito

                      avessi letto tra le righe della mia battuta

                      forse non c’era neanche bisogno di spiegare tutto daccapo.

                      Ma secondo te io, a 32 anni suonati, posso essere un fandipedicini?

                      Si può apprezzare qualcuno più di qualcun altro, ma,
                      a meno che io non sia della materia,

                      stare lì a dissertare con l’aria da cinefilo navigato su qualcosa in cui non sono specializzato

                      mi renderebbe ridicolo.

                      Guardo cinema, mi piace, mi appassiona, nel mio piccolo cerco di informarmi

                      ma finisce là.

                      Poi, ovviamente, scambio pareri e giudizi, che male c’è…

                      Ho detto che secondo me Pedicini è il doppiatore migliore.
                      E allora?

                      Bum!

                      Etuseifandipedicini perché blablablablablabla

                      Maddai!

                      Cosa vuoi che ti spieghi, che è una minchiata fatta e finita, questa cosa del fan?

                      Che l’uso del termine “fan” è quantomeno improprio?

                      (anzi FAN, che se ci aggiungiamo una S divento un Aulin)

                      E’questo che vuoi che argomenti? Mah.

                      E invece la butto in caciara e così alleggeriamo il tutto.

                      Ma poi, anche ‘sta storia del “passi il limite” “non passi il limite”…

                      ma quale sarebbe sto limite?

                      Ho offeso qualcuno? No.
                      E allora, ripeto, dove sarebbe sto benedetto limite?

                      Lo stabilisci tu? Secondo quale legge da te scritta e promulgata?

                      Dai, su,
                      cerchiamo di essere un po’ più leggeri,

                      anziché giocare a fare i novelli Canova.

                      O almeno,
                      se non vuoi farlo tu

                      e ti piace prenderti molto sul serio

                      lascia agli altri la libertà di rispondere ed esprimere i giudizi sul cinema

                      come meglio credono

                      anche al cazzeggio

                      senza dare giudizi col bazooka
                      del tipo: l’ho detto io e quindi è vero per forza…

                      E se qualcuno cerca di riportare il tutto sulla terra
                      te la prendi pure.

                      Se poi non ti sta bene quando qualcuno, un po’ scherzosamente, osa mettere in dubbio il tuo Sacro Verbo,

                      hai tutto il diritto di troncare la discussione, prendere le distanze e buonanotte.

                      Mica m’offendo, sai?
                      Anzi, come vedi, ti chiedo pure scusa.

                      Ma, ti prego,
                      niente lezioni.

                      Né di cinema
                      né, soprattutto,

                      di vita.

                      Ri-saluti.

                    • Dico questa poi mi auto-banno.

                      Non c’è nessuna specializzazione da mettere in campo, Satanasso. Il nome te lo sei scelto giusto che scassi il casso. (battuta senza malizia). Ti avesse offeso, ritienila già ritirata.

                      Te lo rispiego la terza volta.

                      C’è un concetto la cui semplicità è imbarazzante. Nel doppiaggio ci sono dei parametri che non serve essere nessuno per analizzarli, ma semplicemente interessati alla cosa. Il doppiatore deve rendere nella nostra lingua un’interpretazione recitativa altrui. Anche lui (il doppiatore), come l’attore che sta doppiando, deve calarsi nella parte. Anche l’attore quando recita, se sappiamo essere un bravo attore, ad esempio sappiamo che più ricicla fuori-misura una sua caratteristica più lo si può criticare negativamente. Essere neutrali è il sacrificio affinché si renda invisibile la sua personalità in nome di un processo artistico che di quella personalità, in maniera sacrosanta, non deve saperne nulla. Il doppiatore in sostanza deve rispettare al meglio delle sue possibilità l’opera altrui.

                      Se un “attore” porta la sua personalità senza adattarla alla parte, ecco che, con diversi gradi di differenza, abbiamo attori più o meno bravi fino ad arrivare al livello CHIAVICA. Che so io, parliamo di un ENZO IACCHETTI che, qualsiasi cosa faccia, è sempre la faccia da culo del Drive In degli anni “80 quella che vedi, caratteristiche e deficienze annesse. Però funziona, però a qualcuno piace, a molti fa ridere e lui fa il suo sporco lavoro, trasforma un Trend in un mantra. Vecchia storia. Ripropone quello che sa avere successo e questo al di là dell’oggettiva funzione di quello che un attore che vuole dirsi migliore possa esprimere.

                      Se Te parli di un miglior doppiatore, per quanto tu lo faccia a cuor leggero, e un interlocutore asserisce che in realtà sta diventando il feticcio di sé stesso e se continua così siederà alla destra di ROSSI, due sono le cose:

                      1) o continui a cuor leggero e dici che a Te sta bene così e automaticamente l’interlocutore ti dirà che è un sacrosanto diritto;

                      2) oppure devi abbassarti a ragionare sui parametri che possono essere analizzati con la semplice logica.

                      Detto questo, probabilmente mi leverò dai coglioni di questo Sito, visto che non piace neanche a me scendere a questi livelli di spiegazione, però chiudo il cerchio perché ci tengo.

                      Te non solo avevi ammesso candidamente che per te è una cosa ricreativa quindi non stai a guardare quanto Pedicini possa essere o meno uno che rispetta il suo lavoro raffrontando le sue performance con quelle del doppiato, ma addirittura, avendo visto che io avevo fatto una premessa che ci teneva a parlarne seriamente, non è che dici “ok questo discorso non mi interessa” ma si dovrebbe abbassare il tono di una discussione perché il tuo giudizio è dichiaratamente parziale, per scelta. Però ti arroghi che io sarei una sorta di intellettualoide solo perché ritengo corretto farne una buona discussione che si basa non su chissa quali conoscenze, ma sul minimo sindacale della logica di una professione.

                      … Della serie che non mi serve studiare Teologia e fare dieci anni di seminario per sapere che un buon prete che rispetta il segreto della confessione, è un buon prete e quello che invece dice tutto alla parrucchiera il giorno dopo, non lo è, affatto. Ci sono cose che è semplicissimo capirle, basta solamente non limitarsi alle apparenze più elementari.

                      Pedicini con le sue inflessioni sta creando un suo personaggio, sempre più innamorato della sua voce che del lavoro che DEVE fare. Di cui DEVE portare il massimo rispetto perché io che pago, pretendo che faccia bene il suo lavoro. Per bene intendo onestamente, e non certo che non possa sbagliare. La malafede, evidente, non è perdonabile e se questa evidenza la si può nascondere dietro un dito solo perché si è deciso di non verificare i fatti, non è una giustificazione che può entrare nel merito.

                      Il discorso di portare avanti un discorso da Fan lo stai esasperando Te. Se io ti dicessi che per me Goldrake è il miglior cartone animato e te mi portassi delle argomentazioni che ragionano sul perché tale asserzione è una mezza verità, se sono onesto intellettualmente ti potrei dire solo due cose:

                      1) guarda, è la mia passione, è non c’è nulla che potrebbe farmelo preferire ad un altro cartone animato;

                      2) ok, dimostrami che tecnicamente è un prodotto inferiore e perché magari sfrutta o plagia idee già viste disonestamente (la butto così come ipotesi)…

                      .. bene in tutti e due i casi, avrei reagito a cuor leggero e non da Fan, nel senso che la mia onestà non permette al mio gusto di trascendere la razionalità dei discorsi.

                      Mentre te, tra il serio e il faceto, ti sei fatto rincorrere, fino al punto, come adesso, di farmi passare per un pedante rompi-coglioni. E questa è colpa mia, lo so. Dovrei non nutrire troppe speranze in questi casi, perché so dove vanno a finire.

                      Non c’entra tu sia un Fan o meno di Pedicini, come di Robert De Niro (butto a caso) o di Maradona, c’entra il comportamento che rende evidente come delle maniere di rapportarsi siano tipiche dei Fan, quelle cioè che ad un certo punto della discussione denigrano delle semplice logiche poggiandosi una volta sul principio d’autorità, una volta sul “ma si dai non scaldarti”, una volta ammettendo che non vuoi entrare troppo nel merito quando quello è l’unico merito che può dare serenità ad un dibattito.

                      Quindi faccio la cosa migliore affinché anche questo pippone abbia più senso. Mi levo dal cazzo e auguro buon lavoro a MrChreddy e buona permanenza a tutti gli altri.

                    • Mah,
                      mi sfugge il motivo per cui tu stia alzando tutta quest’acqua.

                      A meno che, per l’ennesima volta dopo il Papa dimissionario
                      e i 7 anni di condanna a Berlusconi
                      non abbia ragione, per l’ennesima volta,
                      Nanni Moretti.

                      Mi spiego meglio:

                      c’è una famosa scena di Ecce Bombo, non so se l’hai vista,
                      in cui invitano Michele/Nanni Moretti ad una festa.

                      E lui

                      “boh, non lo so. Ma mi si nota di più se non vengo o se vengo e mi metto in un angolo, in disparte, mentre voi ballate e gli altri -Michele vieni a ballare- e io -no,no, andate, io sto qui da solo..-.

                      Ecco, a me questa cosa dell’autobannamento
                      ricorda un po’ questa scena.

                      Poi magari mi sbaglio, anzi, sicuramente.
                      Però, dai, tutto sto casino per due battute

                      manco offensive, onestamente,

                      boh, mi sembra inutile.

                      Forse sarò superficiale, ma io questo blog lo prendo più alla leggera.

                      E non penso di offendere il Mister dicendo questo,
                      visto che lui ha volutamente creato un ottimo mix tra
                      l’approfondimento e la giocosità.

                      Parlare e scambiarsi opinioni, ma con la battuta e l’ironia.

                      Poi, oh, ognuno fa come crede.

                      Ripeto, se il problema sono due risposte troppo facete da parte mia

                      io più che scusarmi non posso.

                      Ma la mia opinione rimane quella:

                      take it easy.

                    • Tranquillo, Messere, non hai detto niente di offensivo o altro, anzi.

                      Quindi non preoccuparti, pensavo di aver impostato il blog in un certo modo, ma evidentemente qualcosa è andato storto da qualche parte :)

                    • No, Mister, anche perché, davvero, non è nel mio stile.

                      Io sono un polemico, cazzeggiatore e un precisinodelcazzo,
                      ma non sono mai né offensivo

                      (l’offesa è la tomba della discussione)

                      né attaccabrighe.

                      In definitiva,
                      discuto di tutto con tutti
                      a colpi di ironia, battute e iperboli

                      ma sempre col sorriso sulle labbra.

                      E poi “amici” come prima e più di prima.

                      Lo sai già, ma se questo non dovesse andar bene,
                      fammelo presente.

                      Mi spiace che un utente si sia allontanato per causa mia,
                      ma, come diceva Manzoni

                      “non s’è fatto apposta”.

                    • Messere non ha detto nulla di offensivo, né Te hai fatto andare storto nulla, no, dico, ma può essere che ogni tanto qualcuno non tolleri una certa dialettica e altri non tollerino la sua e quest’ultimo capisca che è giusto lasciare la gente in pace? … tutto qui

                    • DDD, ultimissimo intervento mio sulla questione, poi ti giuro che ti lascio stare.

                      La dialettica, essendo una cosa acquisita e non una cosa intrinseca come l’altezza e i capelli biondi, si può anche limare e adattare alla situazione.
                      Quindi puoi dire le stesse cose in maniera diversa e puoi leggere le cose con il giusto spirito che hanno, in caso prima chiedi se hai capito bene.

                      Quindi vedi tu, l’autoban nessuno lo reputa necessario, tranne te, non hai dato fastidio e hai espresso le tue opinioni chiaramente insegnando anche qualcosa, tipo che non capisco un cazzo di Matrix, se riesci a sistemare i toni e vuoi continuare a seguire, sei liberissimo, nessuno te lo vieta. Se invece sei così fermo sulle tue posizioni, beh, non c’è discorso che tenga.

                      Peace and love… anzi, lunga vita e prosperità :D

                    • Esattamente, non ho intenzione di limarla né di adattarla alla situazione, quindi sono fuori posto. Ho detto che non capisci un cazzo di Matrix perché è vero, che non significa non capisci una cazzo di cinema. Matrix è un prodotto che ha ragione di esistere solo se dibattuto a 360 gradi, che non significa, come te intendevi, che deve essere solo una questione filosofica. Si torna sempre lì, come per Satanasso: si preclude un indagine che per legittimare dei parametri è obbligata a dei confronti che vadano oltre la questione ricreativa, però ci si arroga il diritto di nascondere dietro alla leggerezza posizioni (che lui stesso si esime di analizzare), e partono accuse, in soldoni, di usare maniere intellettualoidi di argomentare o giù di lì. Vedi, non è perché ci sia una politica (sacrosanta) che vuole vedere una “piazza virtuale” votata alla spensieratezza, che automaticamente critiche più tecniche nonché legittime possano essere esautorate per detta politica.

                      Il fatto che il giudizio categorico sparato da Te sui due Matrix a seguire, abbia fatto decollare un categorico “non capisci un cazzo”, dovrebbe farti capire che non c’era presunzione in quell’affermazione, ma un giudizio caustico e deciso.

                      Il “peace e love” è per me tuttora presente, anche in questo momento, non attacco le persone ma le idee e, ancora prima, il metodo di argomentare e, ho notato, ben accettato, di svicolare. Poi passato 7O filtrato attraverso eufemismi di vario stampo dialettico.

                      Se non quando sono stato velenoso vero i Bimbominkia detto ai cultori di Fast & Furios, non ho fatto nulla che potesse riassumere in “non capisci un cazzo” la mia linea di opinioni. Anche perché ho ritirato le mie allusioni in quel caso, spiegandomi, meglio.

                      Vedi, capita anche per Pacific Rim, ed è oggettivo. Quando un film fa della non-sceneggiatura, della non-recitazione, della non-plausibilità, della non-regia, del non-pathos, dello stereotipo, dell’iperbole pacchiana, dell’inconcludenza tra una drammaticità ostentata e delle GAG comiche di livello obiettivamente infantile … ecco che quello è un non-film .. a tutti gli effetti. LAMMMERDA, in sostanza. Soltanto che siccome per ERAGON non aveva generato nessuna aspettativa, non si faceva carico di vedere sogni generazionali essere trasposti in “live-action”, siccome i Robottoni mancavano di un loro più preciso standard, siccome l’amore è cieco ….

                      ..ecco che ERAGON finisce nella “nota Marrone” mentre PACIFIC SHIT (che sarebbe il suo titolo onesto) viene elaborato in un transfert emotivo che nulla ha a che vedere con la verità di un simile SCEMPIO su pellicola … mentre è di fatto, in realtà visto il potenziale messo in gioco, notevolmente inferiore ad un ERAGON che almeno non si presenta come un cinepanettone, ma come uno scimmiottamento per bambini che, almeno, è privo di morbosità.

                      Ora giustamente, tu potrai prendere questa nota come risentimento per il tuo giudizio su Pacific Rim, mentre in realtà è a dimostrare che è proprio per la dialettica che siamo su piani diversi, quindi: sono fuori posto.

                      E a me sembra, purtroppo, siccome non mi aspettavo questa risposta, che sia proprio questo che non vada giù, quindi d’ora in poi ci si starebbe pure sul cazzo. Ragione in più per auto-bannarsi che, ripeto, è veramente il termine dovuto da parte di chi ha frequentato un luogo dove ha attinto e attingerà (solo come lettore) considerazioni interessanti.

                      Per il tuo giudizio su Pacific Rim ci tengo a dirti quello che penso: sei stato ingannato da te stesso, tutto qui. Ti fa onore, perché? ..perché come me, ami i Robottoni e sappiamo cosa significano. Anche io sarei potuto cadere nell’inganno ma la dialettica del cinema e i suoi protocolli psicologici sempre più votati ai bimbominkia li ho studiati insieme e so che infastidisce denunciarli …

                      .. così come infastidisce denunciare una certa dialettica a cui non sarebbe corretto svendersi per accondiscendere ad una leggerezza nei dialoghi che comunque ha un limite che, per dialettica, non vedete.

                      Quindi mi levo dalle palle come è giusto che sia.

                    • Solo perché sono stato citato:
                      il fatto che io risponda ironicamente

                      o che il mio tono sia volutamente “leggero”

                      non significa che io svicoli o che non abbia argomenti di risposta.

                      T’ho risposto, eccome.

                      Poi che a te le risposte non piacciano
                      o non le abbia voluto cogliere non è affar mio.

                      Tanto più che, mia modesta opinione, non è sparando fuori commenti che ci vuole un segnalibro,

                      infarciti di termini tecnici che non sono sicuro siano usati ad uopo
                      o giurare di aver “studiato” i film
                      o capslockando alcuni termini random

                      non è così, insomma,

                      che si investe di maggiore autorità il proprio parere, che tale rimane.

                      Un parere.

                      A tutto ciò ci attacco col Bostik un’altra considerazione:

                      frasi come “tu non capisci un cazzo di”
                      qualunque sia la cosa in oggetto

                      a me piacciono poco.

                      Non perché le ritenga offensive, che tanto chissenefrega.
                      Ma perché le trovo proprio fuori luogo.

                      Soprattutto quando sono dette dall’alto di non si sa bene cosa.

                      Molto meglio dire “guarda, non sono d’accordo. Forse di Matrix t’è sfuggita questa sfumatura…”.

                      Hai detto la stessa cosa,
                      ma molto meglio.

                      Questo solo perché io, da sempre, sono convinto che dire ciò che si pensa
                      non significa dire quel che si vuole.
                      Come si vuole.

                      La diplomazia e il garbo sono un valore.
                      Irrisorio, magari, ma un valore.

                      Scusate l’intrusione, mi rimetto le pattine,
                      ed esco senza sporcare niente.

                    • Adesso tutto il discorso è finito sul “non capisci un cazzo” per Matrix. Tutte le parole spese con precisione sul fatto che per certe asserzioni bisogna coerentemente indagare dei parametri… “oplà oplà” PUFF! spariscono per magia … se vi pare corretto.

                      Eppure è così semplice sino al punto dell’ovvietà:

                      – Qualcuno dice che un doppiatore per ritenerlo migliore bisogna bisogna farne una serie di raffronti/paragoni con i doppiati, per appurare la sua professionalità; qualcuno ammette che non è sua intenzione approfondire e gli è sufficiente quanto lo aggradi personalmente al di là, pensa tu, di quello che è il suo scopo … per cui è pagato e per cui rende conto ad opere artistiche altrui …

                      .. cosa cazzo c’entrino i pareri è un mistero. Questo ad esempio è prendere per il culo. È un fatto, e perché accade? … accade perché la dialettica di un certo tipo legittima il giocare di sponda. Questo non lo tollero. Non ve ne abbiate, ma se si ascoltassero tanti altri pareri che non sono di parte, sarebbero molti a sostenere quanto vi sto dicendo e quanto con ostinazione mistificate. Contenti voi.

                      Per il discorso della Diplomazia, anche NO. Non mi riguarda. Per il discorso del garbo, anche Sì. HAI RAGIONE (non sono ironico). Ero stato sgarbato e CHIEDO SCUSA a MrChreddy

                      Il resto del discorso non cambia

                    • Ma chi dovrebbe fare raffronti/paragoni per appurare la professionalità di un doppiatore?

                      Tu?

                      Se posso essere sincero, ti attribuisci una competenza cinematografica che finora non ho avvertito granché.

                      E’ una sensazione mia, magari errata e alla fine sei un luminare della critica cinematografica.

                      Sarà…
                      ma dai tuoi commenti non s’avverte.

                      Ripeto, questa è una mia opinione.

                      Ma venendo al dunque… che sennò mi dici che faccio zigzag
                      oplà oplà
                      et voilà
                      le jeux son faits, rien ne va plus…

                      Se io non guardo i film in lingua originale,
                      è perché non conosco l’inglese in maniera sufficiente.

                      E quando dico questo, non mi riferisco tanto alla traduzione in sè (anche, ma non solo)

                      ma anche al fatto che è necessario capire bene l’interpretazione anche emotiva di una lingua.

                      L’intonazione di stupore, paura, divertimento, i modi di dire, i modi di fare, i toni con cui si punta l’accento vocale su una parola anziché su un altra

                      cambia di Nazione in Nazione.

                      Ora, tu conosci l’inglese al punto tale da poter fare il raffronto di cui sopra?
                      Buon per te.

                      Ma va in contrasto con quanto detto tempo fa, che tu alla fine l’inglese non lo mastichi molto più di me

                      (come fai poi a saperlo, boh, vabbè…)

                      Modi di dire tipo “they say jump, you say how high”,
                      “being a chip off the old block”

                      e tanti altri
                      sai cosa esprimono nella cultura linguistica inglese?

                      Se è una cosa positiva, negativa, in che senso ecc.

                      Io no.

                      E’ un’opera di filtro che non ritengo di poter fare.
                      E chi non conosce bene una lingua non può farlo senza scadere nell’approssimazione.

                      Per non parlare anche delle intonazioni diverse, ecc.

                      Che poi sta cosa varrebbe anche per la letteratura.
                      Quando leggi un romanzo di un autore straniero lo leggi in lingua originale?

                      O, rovesciando la medaglia,
                      te lo vedi un inglese che conosce appena la lingua italiana

                      leggere la Divina Commedia?

                      Secondo te riesce a coglierne la perfezione intrinseca?

                      No, non ce la può fare se un inglese, che invece è perfettamente esperto della lingua italiana medievale non si fa un culo quanto una capanna

                      e gli fa un’opera filologica coi controc…anti.

                    • Rileggendomi
                      mi sento però di puntualizzare una cosa.

                      Quando dico che non evinco dai tuoi commenti una particolare competenza,

                      non voglio dire che non ne capisci

                      (ché sennò mi macchio della stessa colpa che ho stigmatizzato prima, di dare giudizi di valore al prossimo)

                      ma che ritengo che per appurare la professionalità di un doppiatore

                      si debba avere una professionalità propria. Essere del mestiere, insomma.

                      Mentre, appunto, dai tuoi commenti non si evince tale professionalità

                      ma solo tanta passione e approfondimento (ma sempre a livello “amatoriale”, diciamo così).

                      Ecco,

                      spero di essere stato più chiaro, ora.

                      Saluti

                    • Non c’entra la mia competenza o la mia non competenza, c’entra che PRIMA di poter estendere un giudizio su una determinata professione è d’obbligo perseguire le logiche che a quella professione sono legate. Punto. Io lo faccio Te no, indi da una parte c’è uno che – a prescindere – non può obiettivamente arrogarsi di dare valutazioni onestamente in linea con il contesto; dall’altra c’è qualcuno che può permetterselo invece. Se poi questo qualcuno è più o meno competente e i suoi pareri sono più o meno validi, comunque è il suo parere ad essere in diritto di essere espresso. No il tuo (se vuole essere un discorso al minimo sindacale serio). Questo è un fatto.

                      In aggiunta – A SEGUIRE – alla tua spiegazione, il discorso lo stai portando a livelli puerili e mi domando perché tu lo faccia .. perché, a meno di non essere dei reali deficienti, quando si confrontano il lavoro dell’attore e del doppiatore, basta molto poco per comprendere eventuali inettitudini che veicolano emozioni piuttosto che altre, per dirne una, la prima tra le tante.

                      Non solo, magari sono un direttore del doppiaggio e non lo dico, magari no, chi lo sa. Il principio dell’autorità è forte in Te LUKE ….

                      … detto questo, magari i film li guardo con colleghi che sono madrelingua, magari studio le traduzioni e verifico i medesimi sottotitoli in inglese. Magari la mia Fidanzata è laureata in lingue, inglese e spagnolo probabilmente, mi dicono dalla regia.

                      Non solo, è possibile, sempre a meno di non essere dei citrulli rendersi conto, se pur ai livelli basilari, di film doppiati di merda Coreani e di film doppiati con professionalità che sono sempre coreani.

                      Saluti

                    • No, scusa, il fatto che la tua fidanzata sia laureata in lingue
                      fa di te un esperto in lingue?

                      Quindi chi ha la fidanzata cardiochirurgo si mette a fare i trapianti di cuore di babbuino.

                      Questa non la sapevo.

                      Ad ogni modo, se sei un direttore del doppiaggio, ti faccio i miei complimenti e ti mollo

                      perché avrai sicuramente qualcosa di più importante da fare.

                    • Messer Satanasso, pensi che fare il finto tonto possa dare un riscontro… a quale “verità”?

                      La tua dialettica, cioè quella che ti è permessa (e non riguarda l’offendere) è quella che non permette dialoghi di un certo spessore (che non riguardano roba “da professori”); è quella che mi ha fatto auto-bannare (e sono qui solo se tirato in ballo, come è giusto che sia); pure MrChreddy, anche se difficilmente lo ammetterà per come si è andata a mettere la discussione, sa che stai facendo una figura barbina, ma si trattiene perché probabilmente si dispiacerebbe di incrinare il buon rapporto che ha con Te e/o non ha voglia di far diventare così seria la faccenda. Quindi è comprensibile.

                      Ora lo rispiego e questa volta non più per te o la discussione, ma per dimostrare a cosa serve la presunzione giocata tra il serio e il faceto.

                      L’analogia del cardiochirurgo non è una forzatura, è una stronzata, ovvero semplicemente una bugia, non ha senso; sorretta sempre dal medesimo gioco dialettico che in sostanza è un po quello dello “Straw Man” … (fai una ricerca in rete se hai voglia su questo modo di discutere)

                      Per la tua analogia farlocca: – Vedi, il cinema è un esperienza diciamo “passiva” che non richiede che tu operi al suo interno, bensì ne sei osservatore. Non è che io (né mai è alluso nelle mie argomentazioni) dovrò prendermi una cattedra per insegnare inglese da qualche parte, bensì posso essere preso per “manina” da parte di CHI SA (così come può fare chiunque) e condividere un’esperienza audio/visiva/artistica traendo insegnamenti in tempo reale senza che debba per questo andare ad insegnare inglese ad Oxford …

                      .. io con l’inglese sono all’ABC nel senso che non lo parlo perché non avrei interlocutori, ma siccome non sono scemo e dopo 15 anni che studio documentari e film solo in lingua originale (tranne che al cinema purtroppo) posso tranquillamente intendere il senso di cosa dicono in maniera sufficiente per capire non se la grammatica è stata rispettata pignolamente, ma se il senso di una sequenza non venga stravolto. Che è un’altro discorso. Perché è un processo artistico che prevede molteplici parametri per potersi definire.

                      Ora, da Te, non mi aspettavo questa ostinazione ridicola che sicuramente non mi farà cedere di un passo, per amor di argomento. Sei ignorante nel merito per tua stessa ammissione e invece di avere l’umiltà di comprenderne le lacune, stai tirando fuori le unghie più coriacee per arrampicarti sugli specchi …. è più probabile invece che in fondo in fondo è proprio un tipo come te che non ha voglia di essere spensierato in un Blog se non fin dove comoda al suo Ego .. e appena viene preso in fallo, fa il gigionesco e il simpatico, come si dice, ma il minimo di onestà intellettuale col cazzo che la tiri fuori.

                      Inoltre, il fatto di sapere o meno la lingua è comunque relativo, c’entra poco: – le inflessioni e le emozioni che trapelano da un personaggio le può comprendere chiunque; basta sia uscito dal periodo adolescenziale per spiegarle. Non solo, in discussione era anche l’oggettiva inettitudine di certi doppiatori a trasformare la propria voce in un personaggio a sé, tanto che anche MrChreddy ha corroborato questa critica; la pochezza di questi comportamenti denigratori nel lavoro del doppiaggio.

                      Non serve conoscere un idioma straniero per comprendere che un doppiatore sta stravolgendo una parte.

                      Sei uno spocchioso, forse sino ad adesso non era mai successo, ma ora hai dimostrato un lato oscuro del tuo carattere (altro che ricreativo) questo è un dato di fatto. Quindi così come sei capace di far notare la mancanza di garbo agli altri (cosa che ho ammesso) sarebbe ora ti facessi un esamino di coscienza sul modo che hai di colloquiare. Abusi giocando di sponda sull’oggetto del contendere che, come dimostrato non riguarda i pareri in sé, le opinioni in sé; ma quali logiche di analisi possono o meno essere escluse.

                    • Ok, dai, a posto così.

                      Nel senso:
                      mi spiace che tu debba autolimitarti

                      per il concetto stesso che uno debba allontanarsi da un blog per quattro cazzate in croce che sparo io

                      Cioè, boh, prendile come tali,
                      non meritano tutta questa attenzione,
                      te lo dico io per primo.

                      Poi, oh, non sono d’accordo con quello che dici, e per quello ci posso fare poco,
                      se non essere accomodante e darti una finta ragione

                      ma quello sì che sarebbe una mancanza di rispetto alla tua intelligenza.

                      Se il mio “stile” ti dà così fastidio, se può servire, mi impegno davanti al mister a non replicare più a nessun tuo commento.

                      Più di così…

                      Per il resto, nessun problema da parte mia,
                      per quel che mi riguarda ti offro un bello champagnino
                      VIRTUALE
                      (che io c’ho solo soldi virtuali)

                      ti saluto, sia che tu rimanga,
                      sia che tu vada via.

                      Un sorriso e una pacca sulla spalla.

                      Ciao e buone vacanze.

                    • Ok .. pace fatta .. rinverdisco il buon proseguimento e dove magari ho offeso personalmente, considerate ritirate le mie frasi incriminate. Grazie per la disponibilità ad accettarmi tra queste pagine virtuali, apprezzo di cuore. Ma i miei interventi sarebbero solo motivo di disagio prima o poi … vi leggerò volentieri e chissà che tra qualche tempo le congiunzioni astrali non portino a ritrovarci in frequenza.

                      Buona estate e in bocca al lupo per i vostri progetti

                    • Mi piace il termine di auto-bannarmi perché rispecchia il senso di quello che ho voluto dire. Se mi fossi defilato senza alcuna sottolineatura sarebbe stato meglio per quel che riguarda l’approccio … però non mi piace l’idea che qualcosa rimanga come in sospeso o che, come uno snob, non risponda a delle repliche senza che altri sappiano il perché. Dire “vi saluto” e basta mi suona di elitario, quindi, per approssimazione, è la definizione migliore quella che ho scelto … se poi si alza un po d’acqua è solo una lieve conseguenza di forza maggiore che non rientra però nelle mie intenzioni.

                      Siccome ho dato modo nei miei interventi, anche se in pochissimi giorni, comunque di apprezzare l’intelligenza degli articoli, gli argomenti trattati, l’atipicità dei Temi messi a comune denominatore, la preparazione degli utenti … allora ecco che non mi va di sparire in un modo che sembra denigrare quanto sin qui apprezzato.

                      Sono novizio di questo Blog ma sono un vecchio “animale da Forum” e simili, sempre alla ricerca di cose appetibili e interessanti, è evidente che la mia vecchiaia ha fatto sì che certi approcci non li tolleri più. Quindi, nulla di male. Se mi rendo conto che non posso che rovinare l’atmosfera dove sono ospite, al di là delle opinioni, come ogni buon ospite dovrebbe fare, si leva dalle palle e dà un minimo sindacale del perché della sua scelta … anche perché sono conscio che la cosa si ripeterebbe …

                      … in conclusione, apprezzo di cuore il tuo sentimento pacifico e ti offro una birra virtuale, nessun risentimento, ma so che i miei interventi non verrebbero compresi e io non comprenderei i vostri. Ho fatto e faccio tesoro delle vostre opinioni, sperando che le mie “incursioni” abbiano lasciato qualche spunto valevole al vostro sapere.

                      .. in bocca a lupo e tante bellissime esperienze cinefile e non solo :)

                    • Vabbè, visto che è tutto virtuale
                      e dunque gratis,

                      facciamo gli sboroni
                      e anziché la birra

                      ci beviamo (virtualmente, s’intende) una bottiglia di Perrier Jouet.

                      Vabbè, come vedi, proprio non je la faccio a non dire minchiate.

                      Detto questo,
                      boh, a me dispiace che qualcuno si limiti in qualcosa per causa mia.

                      Cioè, l’intenzione non era mica quella.

                      Era dire due cazzate e stemperare il discorso prima di finire alle calende greche

                      (a forza di botte e risposte, questo post del Mister ha più commenti di quelli di Beppe Grillo).

                      Ho letto e riletto quello che ho scritto, ma non riesco a trovare qualcosa che davvero giustifichi un “autobannamento”.

                      Però tant’è.

                      Come diceva quel presentatore?

                      “Good night… and good luck”

        • Per il discorso dell’onore e dell’intelligenza, sembrano paroloni ad effetto e non lo sono, quindi spiego:

          Quando un lavoro, in primis di serie “A” nell’ambiente, è legato ad un processo artistico (e tale è: un processo artistico) quel che fa la differenza tra uomo e qua qua ra qua, è l’onestà intellettuale. Un Artista che non raggira il suo pubblico, che non si pavoneggia e che non gioca di espedienti legati al riciclo ma alla voglia di crescere, è un’artista, Altrimenti, senza mezze misure è, un ‘omm’imerda. Certo, perché c’è la malafede, e non l’errore. E quando, oltretutto, si sta comunicando attraverso un MEDIA un elaborazione altrui e sei pagato per farlo, devi avere RISPETTO e dare alla neutralità la priorità. Perché il pubblico ha il DIRITTO di percepire l’opera nella maniera più originale possibile. Altrimenti non sei professionale ma, senza mezze misure, sei un ‘omm’i ‘mmerda. Io lo pago il biglietto e PRETENDO professionalità. Punto. E mi è dovuta. Quel che non posso pretendere sono lavori eccelsi, c’è chi è capace e chi no, nulla di male; quel che non posso pretendere è che un doppiatore debba sempre essere in stato di grazia, non è mica Dio; ma quel che posso pretendere è che non operi in malafede, che faccia in buona fede il suo lavoro, e che non mi prenda per il culo me, che pago un biglietto.

          Indi, tornando al discorso, sapendo che so quello che dico e che non parlo a cuor leggero, le favolette non me le faccio raccontare e della gente di merda che prende per il culo, ruba spazio agli altri, si auto-celebra, e rovina processi artistici altrui in malafede … me ne sbatto di non chiamarla col loro nome. ROSSI .. dovrebbe essere radiato, se mai esistesse un Albo e i BALDINI & Co. pure. A casa o a farsi il culo in acciaieria.

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