Breaking Bad, le mie prime impressioni

Con la tipica, indolente flemma post vacanziera, oggi vi parlo di una serie Tv che ho cominciato a vedere il week end scorso.

Per ora sono state trasmesse 4 stagioni e la quinta, l’ultima è stata divisa in due trance da 8 episodi l’una, i cui ultimi episodi, sono trasmessi in questo periodo negli Stati Uniti. Io sono arrivato a metà della seconda stagione, a ritmo di quattro episodi a botta della durata di 45 minuti, e per ora mi sta piacendo molto. Poi con questo ritmo entro una settimana mi rimetto in pari.

La serie in questione è Breaking Bad.

Breaking Bad nello slang degli Stati Uniti del Sud, dove è ambientata la serie, significa “perdere la retta via” e la serie è incentrata proprio su questo.

Walter White, uno strepitoso , è un mite professore di chimica alle superiori. Un uomo buono che conduce una vita mediocre, una specie di Ned Flanders, ma senza la religione.
Un giorno scopre di avere un tumore ai polmoni e, per non lasciare la sua famiglia nei casini, decide di fare un po’ di soldi facili sfruttando le sue conoscenze di chimica per produrre metanfetamina insieme a Jesse Pinkman, il bravissimo , un suo ex-studente e attuale piccolo spacciatore un po’ coglione.

Salve salvino, vicino, vicinino…

Breaking Bad segue la metamorfosi di Walter da anonimo brav’uomo a pericoloso boss della droga. Una strada travagliata fatta di menzogne sempre più grosse, gesti sempre più estremi e scelte sempre più sbagliate.
Mi ricorda un po’ The Shield nel modo in cui ci si trova ad avere davanti agli occhi un protagonista che non è l’eroe della situazione, bensì il criminale che, nelle normali serie Tv, sarebbe il cattivo da odiare, l’antagonista da sbattere in cella.
La morale di Walt viene sempre più piegata e persa per strada e, se all’inizio ci si trova a fare il tifo per lui, ben presto si comincia a deprecare le sue scelte.

Lo vedi quello? È il brav’uomo che ero… sparagli.

La parte del leone, come dicevo, la fa Bryan Cranston, che conoscevo solo per il ruolo del padre minkione di Malcom e non mi ricordavo assolutamente il cattivo del remake di Atto Di Forza, che riesce a tratteggiare in modo assolutamente credibile la trasformazione che subisce un uomo intelligente e colto, quando apre la porta che dà sulla sua parte oscura liberando un lato di sé che nessuno vorrebbe conoscere.
Anche Aaron Paul fa un ottimo lavoro sul suo personaggio. Jesse Pinkman potrebbe essere un personaggio banale e qualunque se non interpretato con l’intensità e l’intelligenza che Aaron ci mette. Nel suo caso la discesa all’inferno non viene da dentro di sé, bensì da fattori esterni, in questo caso Walter, che sfruttano la sua mancanza di personalità per manipolarlo come un burattino senza che nemmeno se ne renda conto.

Gli attori però non bastano a fare una bella serie, il tutto è supportato da una sceneggiatura veramente ottima, con dialoghi precisi e mai banali e personaggi caratterizzati in modo preciso e convincente, e dalla regia dei singoli episodi molto al di sopra di tante serie Tv, complice anche il fatto dell’alto budget: 3 milioni di dollari a episodio.
Non è un caso che Breaking Bad ha fatto incetta di Emmy, e svariati altri premi, in tutte le categorie fin dal 2008, anno della messa in onda della prima stagione.

Il raffreddore direi che posso permettermelo, se mi viene anche la tosse però sono spacciato

Ma al di là della storia, dei personaggi principali e secondari, della sceneggiatura e della regia, la cosa che mi ha colpito di più è come viene affrontato e profondamente criticato il sistema economico americano.
Una persona onesta, lavoratrice e diligente non ha modo di elevarsi da quello che guadagna se vuole rimanere onesto. È così anche da noi, certo, ma almeno abbiamo un sistema sanitario che non ci spreme come limoni, lì, invece, alla prima difficoltà una persona è in ginocchio. Se non ha in tasca una carta di credito con un tetto altissimo, o non gli viene concesso un prestito, non può permettersi di farsi curare all’ospedale.
Certo, ci sono le assicurazioni sanitarie da sottoscrivere e pagare, profumatamente, per far fronte alle spese mediche impreviste, ma sono un labirinto frustrante di clausole e scritte minuscole che escludono questo o quell’altro a secondo se una Tac è esplorativa o diagnostica.
La salute è un lusso che non tutti si possono permettere, come la Tv via cavo.

Che ci cuciniamo stasera?

Più di una volta, durante le puntate, mi sono venuti i brividi pensando a quanto può essere avvilente una situazione del genere: uno viene a sapere di avere un tumore ai polmoni, o anche una gamba rotta, per poi scoprire che le cure necessarie non sono coperte e costano un patrimonio al di fuori della sua portata. Potrebbe anche scoprire che non si può permettere nemmeno gli esami per capire cosa ha che non va.
Nel telefilm un ricovero di 3 giorni con una Tac costa 13.000 dollari. Non prendo per oro colato quello che vedo nei telefilm, per carità, ma data la cura della serie non credo che sparino cifre a caso.

Visto come stanno le cose non voglio sapere quanto hanno speso i vari pazienti del Dott. House durante le varie stagioni, visto che in media subivano 3 interventi, di cui uno al cervello in microchirurgia, 2 trapianti, 16.000 analisi varie e un cambio completo di sangue.
Probabilmente avevano delle assicurazioni sanitarie costosissime e con le palle, oppure erano tutti miliardari.

Se la situazione fosse così anche in Italia io probabilmente sarei indebitato fino alla quinta discendenza, viste le volte che sono entrato e uscito dall’ospedale.

Sapevo già, ovviamente, che negli USA tutto è privato e a pagamento, ma Breaking Bad butta una nuova luce su quanto si debba pagare e cosa potrebbe succedere se uno non è in grado di farlo.
Al di là della qualità intrinseca della serie, mi piace molto il coraggio di toccare temi che da altre parti sono trattati in modo evasivo o sono completamente ignorati, come se non esistessero.

Insomma, consiglio a tutti quelli che non l’abbiano vista, di dare un occhio a Breaking Bad.

Ora scusate, vi lascio con il trailer della prima stagione che devo andare a cucinare un po’…

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

32 pensieri su “Breaking Bad, le mie prime impressioni

  1. Per quanto riguarda dott.house. L’ospedale dove è ambientato è un policlinico universitario, questo significa che alcuni servizi vengono offerti gratis, a differenza delle cliniche in cui anche il pronto soccorso è a pagamento per chi non ha l’assicurazione. Non so se ricordi che lui rifiutava di andare a fare ambulatorio perkè (essendo gratis) c’era un sacco di gente che ci andava pur non avendo niente (finchè è gratis anke un mal di gola è grave). Il tema lì era solo sfiorato perkè di scarso interesse ai fini della trama, ma durante l’arco delle puntate c’erano tantissimi riferimenti, in primis la Cuddy che stava sempre senza un lira (perkè appunto molto pazienti non pagavano). Giusto per fare un esempio, in un episodio la cuddy vuole obbligare House prendere in cura un paziente (pagante) piuttosto che un altro (non pagante), con scarsi risultati ovviamente. A differenza di BRaking BAd, questi temi in House erano assolutamente lasciati al caso e per nulla approfonditi, ma solo accennati.
    Qui si vede una differenza evidente: creare una serie con l’obiettivo di creare un prodotto di intrattenimento di qualità (non si può dire che la sceneggiatura di Dott. House non lo sia) o creare un prodotto di qualità che però sia capace di approndondire temi socialmente rilevanti, stimolando un dibattito che negli ultimi anni in America è diventato piuttosto infervorato.

    • Ah, sta cosa di House non me la ricordavo, o forse non l’avevo nemmeno capita. Mi ricordo che spesso la Cuddy parlava di donazioni, consigli di amministrazione ecc… ecc…, ma non pensavo fosse perché offrivano cure “gratuite” o simili, ma perché pensavo fosse una struttura molto avanzata con sistemi sperimentali molto dispendiosi e cose simili.

      Buono a sapersi, grazie :D

      • Questo è il tono che MrChreddy utilizza per dire in codice “che me frega a me di questa tua puntualizzazione..” ahahahah :P

  2. ciao mrchreddy, bentornato! :)
    ho visto in un fiato (come racconti tu) la prima stagione poi mi sono arenata (ma solo perché avevo indietro altre cose da vedere).
    per quanto riguarda il sistema sanitario americano è così. chiamare un’ambulanza, nel 2006, a boston, costava circa 500 dollari (solo chiamarla), per una distorsione, una lastra e una visita (in pronto soccorso, senza ricovero) si sfioravano i 2000 dollari. giusto per dire, ecco.
    il telefilm, da questo punto di vista, immagino sia il più veritiero di tutti. hai citato il dr. house e, andando un po’ più indietro, c’è anche e.r. – medici in prima linea in cui l’argomento soldi viene giusto sfiorato (considerato che ci sono state 15 stagioni e, dato che hanno parlato di tutto, ma proprio tutto, una stagione intera avrebbe dovuto essere dedicata al sistema sanitario).
    fatto sta che breaking bad, come dici tu, va vista. :)
    cris

    • Ciao Cris, stica, 2500 dollari per una distorsione? Ah, però.

      Comunque mi riferivo proprio a tutte quelle serie Tv che, parlando di ospedali e medici, si limitano a mettere in scena amori e amorazzi ed evitano di toccare il punto dolente, non sia mai che la gente cominci a pensare e poi cambi canale.

      Intanto ho cominciato la 3^ stagione e devo dire che con il tempo migliora, poi appena finisco tutto ne parlo un po’ meglio :)

  3. Ma guarda la combinazione!
    Anche io sto guardando Breaking Bad in questo periodo: tu hai cominciato il weekend scorso, io poco prima di Ferragosto; tu sei arrivato a metà della seconda stagione mentre io sono alla fine della medesima, per l’esattezza devo vedere il tredicesimo episodio.
    Siccome la serie mi sta piacendo molto e non ci sono molti cliffangher tra un episodio e l’altro, la sto diluendo nel tempo per godermela di più, per cui ogni tanto ne interrompo la visione per un’altra serie, ad esempio ho visto tutta United States of Tara dopo la prima stagione di BB, mentre attualmente tra due o tre episodi di BB infilo un episodio di Weeds( tanto per restare in tema ma la serie non mi sta entusiasmando e forse smetterò di vederla).
    Sono d’accordissimo su quello che hai detto, compreso la follia del sistema sanitario americano, che comunque rispecchia il modo di pensare degli americani perché li l’unico valore che conta sono i soldi, quindi se non hai il denaro necessario per curarti vuol dire che sei un fallito e meriti di morire.
    Su Bryan Cranston anche io lo conosco principalmente per Malcolm(serie che adoro ed è la mia preferita del decennio 2000-2009, insieme a Supernatural che va ancora avanti tuttora, tra alti e bassi) però si vedeva già allora che fosse un genio con tutte le facce che tirava fuori; ultimamente sta partecipando a molti film, anche se non di primissimo piano, e si vocifera che sarà Lex Luthor nel prossimo Superman vs Batman(o comunque s’intitolerà L’Uomo d’acciaio 2).

    • Ma pensa un po’, stiamo guardando la stessa cosa e siamo pure d’accordo … scherzo :D

      Cranston come Lex Luthor mi sembra la scelta più intelligente che abbiano fatto fino ad ora per Superman 2.
      Spero lo abbiano scelto perché è una parte grandiosa e non perché sta bene con la capoccia rasata. Anche se, sinceramente, temo la seconda.

      Sono arrivato alla 3^ e sì, tolgo il “po’ ” da Jesse, ma anche Jane non scherza un cazzo :D

  4. Recupererò la serie, mi intriga. Il paragone con The Shield poi invoglia parecchio ;)

    Mi piacciono questi “percorsi evolutivi” ;)

    Per la questione sanitaria c’è moltissima disinformazione, in realtà non è così terrificante come sembra. Lo so perché ci sono stato un po’ di tempo e ho un sacco di parenti da quelle parti ;)

    Diciamo che una buona assicurazione ti costa dai 250 ai 370$ al mese. Può sembrare tanto, ma non lo è. E le spese sono totalmente deducibili dalle tasse. Poi molte cose cambiano da stato a stato e da situazioni che possono portare vantaggi e svantaggi. Io ad esempio pagavo 100$ al mese in più di mio cugino perché fumo.

    Inoltre l’emergenza e il pronto soccorso sono sempre garantiti (non esistono solo le cliniche, ci sono anche i normali ospedali)

    • Sì, il percorso “evolutivo” è reso molto bene, centellinato, credibile.
      Non vorrei illuderti citando The Shield, a me lo ricorda per lo stile crudo e realistico e per il fatto di fare il tifo per il bad guy protagonista della situazione, pur non condividendo le scelte né le mosse.

      Per il costo delle assicurazioni, detta così mi sembra “tanto”, ma non ho idea di quanto guadagni una persona negli USA.
      Magari tuo cugino guadagna bene, non ho proprio idea di quanto guadagni “al netto delle tasse” un insegnante, un operaio o un paninaro di McDonalds.
      Quei “prezzi” sono sulla persona? E la famiglia è inclusa o esclusa?
      Non sono domande “tendenziose” o polemiche, è proprio perché sono ignorante in materia.

      • Loro hanno un sistema di tassazione diverso dal nostro. Più che altro scaricano praticamente qualunque cosa. Questo sommato al fatto che gli stipendi non sono, tranne in alcuni casi, tassati alla fonte come da noi fa in modo che abbiano stipendi “più alti”. I prezzi che ti dicevo sono sulla singola persona. Per la famiglia c’è una formula apposita, un family pack, che è convenientissima.

        Pensa quando sono arrivato lì con la spocchia italiana tronfiandomi sulle balle che sentivo da anni sul fatto che abbiamo il miglior sistema sanitario blablabla, e poi ho scoperto che la realtà era differente….mi sono sentito abbastanza un pirla.

        Questo non vuol dire che siano tutte rose e fiori da quelle parti, ma nemmeno l’inferno classista che ci viene descritto ogni 2 per 3.

        Le clausole bisogna leggerle bene però. La mia assicurazione ad esempio non copriva gli infortuni su skateboard, sci e simili. L’ho scoperto quando hanno finito di mettermi 5 punti sul ginocchio dopo che ho tentato di fare il fenomeno sui rollerblade. Quel volo mi è costato 39$, ho ancora la fattura da qualche parte nei miei raccoglitori ;)

        • Tutto chiaro, più o meno, grazie mille :)

          Alla fine sì tutto è “proporzionato”, si rinuncia a qualcosa da una parte, si recupera dall’altra… poi con il fatto che perdi il lavoro da un giorno all’altro è un casino. Mah… ansioso come sono son contento di non dover pensare anche a ‘ste cose :)

  5. Al di là della serie tv questo articolo non molto lontano da quello del film “la notte del giudizio” mi ha fatto pensare, si era ipotizato che una cosa del genere potesse prendere piede sul serio, scremare i poveri facendoli ammazzare fra loro lasciando solo ricchi. Ma è impossibile che venga realizzata perché è in vigore un metodo migliore, anziché una sola notte di pochi morti e molti danni materiali a cui rimediare (sgombro delle strade e del suolo pubblico in generale etc…) anziché dare loro modo per uccidersi si toglie loro la possibilità di curarsi, cosi le formichine mentre muoiono lentamente continuano a pagare le tasse e lo zio Sam si ingrassa senza spese extra propio come già detto da altri nei commenti “chi è povero muore, chi è ricco rimane” e come nel film “la notte del giudizio” si sconfigge la crisi uccidendo (meglio dire: lasciando morire) i poveri e cosi rimangono solo i ricchi.

    Spero di aver delirato per delle esalazioni tossiche uscita da qualche parte, una verità del genere è shockante.

      • Non è detto debbano morire per forza tutti in una volta.
        Ragionando al posto loro come ho imparato io nei giochi RTS l’unita più forte non è quella che fa più danni, ma quella che gode di un miglior rapporto qualità/prezzo un po come un cittadino che garantisce più tasse pagate rispetto a quelle spese per lui senza contare i vari accordi con case farmaceutiche e assicurazioni che prendono soldi senza garantire nulla.
        Se si tiene conto poi di un gioco con un limite di punti in cui se si possiede meno del limite è uno spreco e superarlo non si può allora si parla di mantenere costante, ma non incontrollata, la crescita demografica. Gli USA sono grandi, ma ovviamente non c’è posto per tutti quindi anziché lasciare tutto al caso come in un paese povero e sovrapopolato come l’India si ricorre a vari mezzi dopotutto, oltre all’inneficiente servizio sanitario, gli usa sono il paese con il piu alto tasso di criminalità, morti di tumori, obesità etcc…

        Non pretendo di avere ragione, per carità, quanto meno rifleterci un po su…

        • Sì, ci si può riflettere su. Basta capire se dietro ci sia tutto questo studio che dici tu, oppure se sia una causa dell’evoluzione della cultura occidentale. nel senso, è una cosa voluta, oppure è una conseguenza inevitabile del nostro “stile di vita”?

          Io, per quanto pessimista, non mi va di pensare che sia tutto voluto, non mi piace fare troppa dietrologia.
          Vero è che, da che mondo è mondo, c’è sia l’evoluzione della specie, sia la selezione naturale. Entrambe, come la vita, si adattano al cambiamento dell’ambiente, inteso anche come società, decimando i più deboli, se non fisicamente economicamente, visto che ormai è l’economia che pilota le nostre vite e non più la forza bruta.

          Pensavo di scrivere 2 cazzate e invece stanno venendo fuori discorsi sui massimi sistemi :D

          • Guarda io personalmente penso che fra “voluto e non voluto” ci sia poca differenza, come dice Freud l’uomo segue sempre un sub-conscio “razionale”. Appunto un sub-conscio spinto dal basilare istinto di sopravvivenza adattato alla società (economica) moderna da te citato prima.

  6. Io sono in pari con la trasmissione american, in cui mancano 6 episodi alla fine. E fidati poi migliora. La terza e la quarta stagione sono le mie preferite. Con due finali da urlo. Diventa proprio un crime drama e l’elemento malattia viene lasciato alle spalle.

    • Ciao Firpo, ho cominciato la 3^ stagione, sono alla terza o quarta puntata, quello che dici mi rincuora perché la trovo eccellente.

      Forse viene abusato un po’ la cosa del: “Succede un casino proprio mentre sta già succedendo un casino”, ma è gestita bene, quindi posso chiudere un occhio :)

      • Sì a volte esagerano, soprattutto ricordo che Jesse ha incasinato molto la situazione. Però è sempre stato il criminale riluttante rigettato nella mischia da Walt, che alle spalle gliene fa di cotte e di crude (come nel finale della seconda stagione). Ma l’ascesa di Walt a re del narcotraffico è inesorabile.

        • No, intendevo cose tipo: Walt deve consegnare la droga, mentre Jesse è inabile e, proprio in quel preciso momento, la moglie di Walt partorisce. A volte le “coincidenze” sono un po’ forzate, tutto qui :D

  7. Ciao a tutti,
    questo è in assoluto il mio primo commento sul blog nonostante vi segua da un pò! Mi sentivo in dovere di spendere le mie prime parole in merito ad una delle serie che in assoluto mi ha colpito di più.
    Tralasciando, per modo di dire, l’abilità indiscutibile degli attori mi piacerebbe segnare un ulteriore punto a favore di questa serie… La cruda realtà! L’ho realizzato in modo particolare riguardando da capo le varie stagioni, la prima chemio di Walt, la disperata ricerca dei soldi, la sofferenza non solo fisica ed il senso di colpa che porterà i vari personaggi a fare le loro scelte. Vorrei dilungarmi con ulteriori dettagli per spiegarmi meglio ma, spararmi due o tre spoiler nel primo intervento, penso sia uno di quei crimini punibili con la morte tramite visione ininterrotta dei “best of Jar Jar Binx”

  8. Pingback: Breaking Bad – Prime considerazioni

  9. noiosoooo mi fermo al 4 episodio troppo noiosoooo devo prendere 20 caffe per non addormentarmi.dei colpi di scena.che arrivano prima che mi abbocco ma il più delle volte mi ero già abbioccato

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