Stealth o non stealth, questo è il problema..

Assassins creed  vs mirror edgeAvete presente quella critica, mascherata da modo di dire, ma che suona più come un insulto e che recita: “Tu ti pensi addosso”
Ecco. Io mi gioco addosso. Con questo voglio dire che, esattamente come accade per il cinema, la mia sessione di gioco non termina con la pressione del tasto ON/OFF. Quando smetto di videogiocare accade che il mio cervello continua a elaborare informazioni in background e così mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte perché mentre scalavo il bastione di Castel Sant’Angelo, tra un salto acrobatico e un presa da lemure mi sono sfondata una rotula. Cose che capitano a tutti…
Con il passare degli anni ho notato che c’è una differente intensità di questi effetti, che varia da gioco a gioco. Immagino che siano diversi i fattori che influiscano: la storia, i personaggi, le ambientazioni, la longevità… ma ciò che accomuna quei particolari giochi da cui proprio non riesco a liberarmi sono le meccaniche di gioco stealth.

Ma dov’è l’origine di tutto ciò?

Natale per me è sinonimo di videogames. Tutti gli anni la stessa storia: incollata alla tv per ore, pad alla mano, concedendomi giusto quelle 3 pause per mangiare e dormire. Se state pensando che adesso si spiegano i miei problemi vi sbagliate, perché no, non ero una bambina abbandonata a se stessa, mio padre era li a giocare con me. La bambina poi divenne teenager e nel Natale del 1998 ebbe in dono Zelda: Ocarina of Time. Ragazzi, che annata! Scorrazzare per i Hyrule a cavallo di Epona era tutto quello che avevo sempre segnato fin A Link to the past.

Il fascino dell'incosapevolezza..

Il fascino dell’incosapevolezza..

Prossima missione: “Entra nel castello di Hyrule senza farti notare dalle guardie e incontra la principessa Zelda“.
Lavoretto facile, io e Zelda oramai siamo amiche: distraggo le guardie al cancello e il gioco e fatto.
Il giardino del castello era un labirinto di siepi, ad ogni angolo una guardia. Io, tranquilla di aver già superato l’ostacolo cancello, mi lancio fregandomene allegramente, “tanto ormai sono dentro”.
Mai pensiero fu più sbagliato. Del resto non avevo mica riflettuto sul “non farti notare dalle guardie”…
Infatti, non faccio in tempo ad avvicinarmi che una guardia mi fischia (giuro, tipo fischio del vigile) e vengo sbattuta fuori… TUTTO DA CAPO!
Alla fine, la missione in sé non era complessa: studiavi i percorsi delle guardie, calcolavi il cono della visuale e, superato il labirinto, accedevi al giardino della Principessa Zelda.

Quest’episodio della serie “Storie quotidiane di un videogiocatore in erba” mi conduce al punto della questione: fino a quel momento, niente era riuscito a coinvolgermi così tanto, nemmeno Super Mario 64!
Una lunga e attenta riflessione mi portò a concludere che le meccaniche di infiltrazione (all’epoca mica sapevo cosa fosse lo stealth) erano la mia passione. Guarda caso poi, proprio l’anno seguente, il 1998, uscirono nell’ordine:  Metal Gear Solid e Thief. A partire da allora non mi sono più fermata. Qualsiasi gioco che avesse, seppur non ufficialmente, qualche analogia con quel tipo di gameplay, era mio.

La maggior parte degli amori però, se non vengono nutriti, si spengono. Devo dire che negli ultimi anni mi era tutto venuto un po’ a noia, gli stealth avevano cominciato a darmi per scontata, io sto stavo progressivamente perdendo interesse in loro. Certo, da amante del genere non ho mai lesinato nell’acquisto dei singoli capitoli di Metal Gear Solid, Hitman o Splinter Cell, il sacro trio, ma vi confesso che oramai non provavo più QUEL brivido. Volevo qualcosa di nuovo: basta chiudere gente negli armadietti, basta travestimenti strani e basta visori notturni.

Non molto distante dalla realtà dopo tutto...

Non molto distante dalla realtà dopo tutto…

Non so se il sommo dio dei videogame mi abbia ascoltato, o semplicemente si sono resi conto che non puoi propinare sempre la stessa minestra, sta di fatto che negli ultimi anni qualcosa è cambiato e sono usciti un paio di prodotti che mi hanno veramente messo k.o., ciascuno per motivi diversi.
Tenetevi forte, farò due nomi. Per me sono due giochi stealth, per altri magari non lo sono ma sinceramente non mi interessa granché, perché io li ho giocati come se lo fossero e tanto basta.
Piccola parentesi: finisco sempre a litigare sulla questione dei generi (film/libri/videogiochi, sempre la stessa storia) quindi sorvolate su questo aspetto.
Sto parlando di Deus Ex: Human Revolution e, più di recente, Dishonored.

Oh Adam Jensen, in quell’inverno del 2012, se non fosse stato per te, la tesi mi avrebbe ucciso!
L’ultimo capitolo di Deus Ex (anche se diegeticamente parlando il primo) è un gioco d’altri tempi. La trama è di quelle belle impegnate e impegnativa, con risvolti quasi mai prevedibili e personaggi ben caratterizzati. Io l’ho giocato interamente in inglese e non vi nascono che qualche passaggio dei dialoghi non era proprio chiarissimo. In un contesto tipicamente distopico si svolge una storia basata sulla bioetica e il rapporto tra uomo e macchina. Adam Jensen è di fatto parzialmente un cyborg e l’evoluzione della trama lo porta ad integrare sempre di più il suo corpo con componenti tecnologiche, alla ricerca della verità sull’incidente che lo ha ridotto in quello stato.
Essendo di fondo un gioco con una spiccata componente di ruolo, c’è il tempo anche per avere una panoramica più che completa sul contesto sociale all’interno del quale la trama si dipana. Tutto molto poetico, tutto molto figo, ma Adam Jensen di fatto è una spietata macchina assassina (Oh, si!). Tra un dialogo sulla morale e una somma popolare contro il trapianto di organi artificiali, il nostro Jensen si infiltra nelle facilities che manco Snake a Shadow Moses, sgattaiola alle spalle dei nemici e gli spezza il collo con una nonchalance da far invidia all’Agente 47 e indossa un completino aderente nero meglio di Sam Fisher!

Notate la noncuranza con cui metto in mostra il mio corpo bionico..

Notate la noncuranza con cui metto in mostra il mio corpo bionico..

Certo il gioco ha qualche pecca piazzata qua e la, ma giusto perché non era corretto fare un gioco perfetto. L’introduzione dei boss di fine facitilty (invece che di fine livello) è una mossa tattica: c’è spazio anche per il clone-gnocca di Psycho Mantis, una tale Yelena Fedorova, così trovano soddisfazione pure quelli che “se la minestra non gliela servi uguale si sentono morire dentro”.
Insomma, questo mix tra RPG e stealth mi ha trafitto il cuore e mi ha reso paranoica con le prese d’aria più di quanto non abbiano fatto tutti maledetti film horror di cui mi abboffo.

Adesso per non far prendere collera a nessuno dovrei dire “Oh, Corvo Attano” ma diciamoci la verità, l’appeal del protagonista di Dishonored è incontrovertibilmente limitato alla sua estetica. Corvo non è uno che parla molto, Corvo non ha una grande personalità, Corvo non è emotivamente reattivo, ma mettigli in mano un pugnale e la sua mano diventerà la tua.
Il più grande difetto di Dishonored è anche il suo più grande pregio.
Corvo è come un vestito, un bellissimo vestito, un vestito fichissimo. Te lo metti addosso e qualunque sia la tua forma, lui ti calza a pennello. Certo, dentro di per se è vuoto, ma chi se ne frega, quale idiota vorrebbe un manichino dentro il suo vestito migliore, in questo modo non potresti indossarlo!
La trama? Quale trama! La trama è irrilevante: sei un assassino muto e pieno di fascino che ha ricevuto ingegnosi poteri da una divinità esoterica. Scorrazzi per una città oil-punk (si, avete letto bene) funestata dalla peste, possedendo gente e/o animali, trattando con contrabbandieri e svaligiando le ville dei pochi privilegiati. Tutto questo, senza mai essere visto perché tu sei l’emissario dell’Esterno e ti aggiri in silenzio tra le ombre.

Beh, l'immagine parla da sé U_U

Beh, l’immagine parla da sé U_U

Ma davvero, volete una trama?
Sicuramente c’è chi si lamenterà che i singoli elementi di gioco non sono nulla di nuovo. Già li sento i commenti in fondo alla sala: “I poteri di Corvo fanno il verso ai plasmidi/vigors di Bioshock“, oppure “Le meccaniche di gioco sono uguali a quelle di Thief“, o ancora “Che schifo la trama!
Davvero, lo devo rispiegare?

Gne gne gne. Ecchissenefrega! Messi tutti insieme e frullati, come hanno fatto i ragazzi degli Arkane Studio, funzionano alla grande. Io a distanza di mesi ancora pretendo che Super Mario (nelle mie nostalgiche sessioni di Super Mario World) invece di cadere nel fottuto burrone trasli sull’altro lato! E invece finisco sempre giù assieme a Yoshi, maledetto perché non trasli?!

Voi che ne dite? Vi piacciono gli stealth?

Fatemi sapere che ne pensate di questi due giochi!

 

 

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SisterDeath

Scritto da: SisterDeath

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32 pensieri su “Stealth o non stealth, questo è il problema..

  1. io ADORO deus ex! mi sono innamorato di quel gioco fin dal primo capitolo (l’ho finito ben 4 volte), tant’è che quando spegnevo il pc mi veniva voglia di infilarmi nel condotto di areazione della pompa di calore di casa mia, spuntare nella camera del mio coinquilino e piantargli una coltellata nella schiena. il sequel invisible war mi ha un tantino deluso, mentre non sono riuscito a giocare decentemente (e a finire) human revolution perchè il mio pc non riesce a supportarlo, e crashava di continuo, uno di questi giorni mi prenderò una gamestation coi controcazzi e poi vedremo…

  2. Ammetto con grande vergogna che Deus Ex non l’ho giocato. Si trova nella pigna infinita dei giochi lasciati indietro. Rimedierò.

    Dishonored mi è piaciuto parecchio. Specialmente per il fatto di poter scegliere come agire. Dopo un po’ lo stealth mi “stressa”, mi faccio prendere dal raptus ignorante e faccio piazza pulita. L’unico problema del gioco per quanto mi riguarda è che da un certo punto in poi se sei overpowered diventa davvero facile.

    Un grazie per aver citato Ocarina of Time, nella top 3 dei miei giochi preferiti di sempre. Ho addirittura preso la versione 3DS…fai tu

    • Ti stressa perché in realtà non è stealth, fidati, quando faranno un gioco che non puoi decidere il livello di difficoltà, che se vieni scoperto passi ad una mossa successiva e cambia la gerarchia decisionale dei nemici, e non puoi decidere di fare tabula rasa, a prescindere – e la memoria dei nemici è tale che la trasmettono da nemico a nemico … e dieci cose ancora che non c’è tempo di parlare …

      … allora non ti farai prendere da nessun raptus e sarai REALMENTE galvanizzato dall’essere in simbiosi col tuo alter ego; in realtà quello che ti accade è che il tuo inconscio si è accorto che ti stanno prendendo per il culo e il tuo cervello cerca di mediare perché sulla copertina il “lavaggio del cervello” ti ha detto che “sei” in un gioco “Stealth”.

      • No mi stressa comunque, fidati. Me ne sono accorto ai tempi di Metal Gear 2. A volte salvavo, e mi mettevo a fare una carneficina. Poi ricaricavo, ma almeno avevo stemperato la tensione ;)

        • Capisco bene, e qui entra in campo la soggettività del giocatore. Se io non sono in un platform, ho una certa etica a comandare il mio alter ego e “pretendo” la serietà e il minimo sindacabile di coerenza e plausibilità in un gioco che si fa chiamare stealt. Quello che te facevi in Metal Gear lo facevo anche io e a quel punto non me ne fregava più un cazzo del gioco, diventava passatempo e basta, che – per l’amor di Dio, non è poco; molti giochi non sono neanche passatempi.

          Un po come andare al Cinema, ci sono film fatti bene che ti godi e anche li comprerai in Bluray per rivederteli, ma ad un certo punto – in Sala – ti fanno uscire dalla sospensione della credulità e la magia .. come si dice? ah sì, va a puttane. Ecco, questi sono i giochi stealth, per quanto fatti bene, sono sempre una presa per il culo e io non devo cercare di convincermi a essere “invisibile”; poiché è già la dimostrazione che la SH ha fallito e solo di nomenclature stiamo parlando.

    • Dishonored diventa facile se tu fai piazza pulita dei nemici nn se decidi di agirarli. Io tipo non ho mai, e dico mai, usato la pistola, i dardi non sedativi solo di rado, le mine ancora meno. Ti assicuro che giocando così, per prendere tutto, ci ho messo almeno una 30ina di ore! Ps. Ocarina of time era d’obbligo, anke io l’ho rigiocato tutto per 3ds. :)

  3. Deus Ex a mio avviso è il gioco che meglio spiega come il potenziale di un soggetto (soggetto inteso come idea) riesca a illudere che tu abbia delle scelte. Talmente è fatto bene (non sono ironico) nella drammaticità della storia che si porta dietro, che le routine sembrano non essere tali, ma in realtà lo sono. La componente “stealth” del gioco non mi piace per un motivo apparentemente semplice ma difficile da accettare nei giocatori che sono persine nelle contraddizioni delle nomenclature video-ludiche. Per quanto ne so, non è mai esistito un gioco realmente stealth, quando lo faranno allora saprò a dire un opinione onesta. Le SH si sono sempre impegnate ad elevare il livello degli algoritmi delle Routine ma sempre routine sono. Se è un limite non superabile, non lo so. MA tant’è. Quindi a mio avviso, si può parlare solo della qualità di giochi pseudo-stealth.

    In Deus Ex ho apprezzato molto la crescita del personaggio e la sua caratterizzazione. Dove la maggior parte si sente di dire tra sé e sé “azzo devo stare attento qui!! se no vengo scoperto!” … io tra me e me dico “ok, aspetto solo di capire quale giro da “un-due-tre-stella” fa questo stronzo di cattivo e poi passo”.

    • sono d’accordo con “riesca a illudere che tu abbia delle scelte” dato che è un gioco che qualunque scelta tu faccia, da qualunque lato tu scelga di schierarti, arriverai sempre allo stesso punto (fino al classico 3-4 finali diversi dove dovrai scegliere quello che più ti piace). per quanto riguarda la parte stealth, io in deus ex adoro il fatto che il gioco sia come suddiviso in “zone” o “stanze”, cioè per accedere alla zona successiva puoi sempre scegliere almeno 2 o 3 strade diverse (a volte anche di più), sta ai più abili e ai più intraprendenti trovare quella migliore o che si adatta più alla tua tecnica di gioco.

      • Comunque è stato un Gran gioco, Matteo, non lo metto in dubbio, sia chiaro. Mi ha affascinato anche molto la storia e il concept design delle ambientazioni, la grafica invece mi ha deluso. Ma sono quisquilie queste. Mi ha fatto cadere le palle il Boss dentro lo stanzone, quella che diventa invisibile … ho levato il disco e l’ho rimesso nella copertina. Sarà per la prossima :)

          • un’altro difetto: una volta in deus ex 1 ho provato a fare “the hard way”, c’era un boss di metà gioco (gunther hermann se qualcuno di voi se lo ricorda), quando lo incontravi avevi due scelte, combattere o arrenderti, in entrambi i casi finivi catturato e in prigione. beh io una volta provai con un altro approccio, tramite il condotto di areazione sbucai alle spalle del tipo, facendo fuori tutti i suoi robottoni e soldati. infine mi ritrovai 1 vs 1 con il boss, e, udite udite, era immortale. l’unica alternativa per andare avanti con il gioco era farmi uccidere o arrendermi, non nascondo che ci rimasi veramente male quella volta.

  4. A me gli stealth mettono quel misto di ansia/esaltazione che mi piace finché non viene sbilanciata sull’ansia.

    Quando inizio un gioco stealth poi, appena canno qualcosa, esco e ricarico. Il primo Splinter Cell ci ho messo tipo 6 mesi a finirlo :D

  5. Onestamente non sono un amante dei giochi “stealth”, di solito mi ci impegno un pò ma poi finisco per fare un errore e attirarmi tutti addosso sparando a ripetizione finchè l’unico in piedi non sono io! Per intenderci solo una volta a Hitman sono riuscito a fare una missione completamente in stealth ed effettivamente è un brivido… ma io gioco per sfogarmi e fare attenzione alle cose non mi sfoga… preferisco sparare! Ho iniziato sia Deus Ex che Dishonored, ma nessuno dei due è andato molto avanti purtroppo… vedrò di recuperare, ma il tempo libero è sempre meno ed alla fine mi ritrovo a fare sempre i soliti giochi del cavolo-passatempo.
    Insomma, il mio concetto di “stealth” è “nessuno può testimoniare che io ero qui, quindi nessuno lo sa, quindi sono stato invisibile e nascosto”!!! :D

    Comunque dopo aver letto il tuo articolo mi è venuta voglia di sforzarmi un pò e magari cominciare a provare il brivido dell’azione stealth a tutti gli effetti!!! Come quell’unica volta… quindi complimenti per l’articolo, sei stata convincente anche senza volerlo! :D

    P.S. Hai mai provato un gioco che si chiama Commandos? Un gioco che avrà un buoni 15 anni… Ci giocai in collaborazione con un mio amico sul mio pc dell’epoca ed è uno dei primi che mi siano capitati in cui si richiedeva di essere quanto più stealth possibile per compiere le missioni! Inutile dire che mi creava grossa ansia… :D

  6. Deus Ex è piaciuto da morire anche a me…la pecca più grande riguarda i tempi di caricamento…..dopo una session da 6/7 ore di gioco, in the middle of the night ti si presenta una rotellina che gira per minuti = nanna sul divano abbracciato al joypad…

  7. Oh, io scrivo “Forbidden Siren” e vi lascio qua a tirar fuori dai recessi della vostra mente le sezioni stealth più tese di sempre. Ciao.

  8. Dipende dal gioco. Io sono per uno stealth molto leggero: cioè, se ci riesci bene, se non ci riesci fai una strage e continui lo stesso. Per questo motivo considero stealth Assassin’s Creed anche se è “spurio”: tante volte mi è capitato di non riuscire proprio a passare inosservato e allora ammazza qui e ammazza lì alla fine ci riesci comunque e vai avanti. Altrimenti mi saltano i nervi e lo scopo del mio giocare, cioè divertirmi con senso della sfi(g/d)a ma senza frustrazione, va tutto a ramengo. Per quanto mi pare di capire, per questo motivo, mi dovrebbe piacere l’ultimo Hitman anche se non ci ho ancora giocato. Inoltre mi pare di avere inteso che Dishonored sia un titolo relativamente breve. Cioè, Super Mario 64 per completarlo (120 stelle) ci misi anni, stessa cosa per i vari Baldur’s Gate e relative espansioni (non anni magari ma mesi). Ora, io non pretendo tali livelli di eccellenza ma quantomeno un gioco che non mi duri 10-20 ore, perché altrimenti in una settimana l’ho finito e non voglio spendere 30-50 euro per una settimana di gioco. Se scopro che dura poco o è troppo frustrante un gioco non lo prendo affatto (caso fu per Sleeping Dogs e Dark Souls)

    • Dishonored fatto con un approccio stealth dura almeno 20-25 ore. Io per prendere tutto ce ne ho messe più di 30.Poi se vuoi andare li e cominciare a sparare a tutto quello che si muove, non ti compri dishonored ma crysis.

      • Ma no, che vuol dire.

        Lunedì ho finito la prima campagna di Rome II, ci ho messo 63 ore e ho giocato con una sola fazione senza giocare le battaglie storiche.

        Ho impiegato 2 settimane e per ora ho ancora tempo da buttare.

        Se giocassi il gioco al 100% probabilmente mi durerebbe quanto mi è durato Skyrim.

        Ora, io non pretendo tanto ma che almeno 60 ore me le duri si. Così mi era durato FFIX, non vedo perché non dovrebbero durare anche i giochi più recenti.

        • Ma mica tutti i giochi possono durare 60 ore! :) FFIX è un JRPG è normale che abbia questa durata, se invece prendi in considerazione i Metal Gear Solid lì siamo sulle 15, God of War una decina, Darksiders circa 30. Tutti ottimi prodotti sotto le 60. :D

  9. Scusate,
    so che non c’entra molto con i videogiochi

    però…

    5 anni fa se ne andava (suicida)
    forse il più grande genio letterario moderno

    David Foster Wallace.

    Un piccolo omaggio:

    “La verità ti renderà libero, ma solo quando avrà finito con te”.
    (DFW)

    (E intanto io sono arrivato a pagina 628 di Infinite Jest… zitto zitto quatto quatto)

  10. Certo che se uno non conosce Dishonored e legge “possedendo gente e/o animali”pensa sicuramente ad altro!
    In ogni caso tra i due Dishonored è quello che preferisco per tutto quello che hai detto: lui non parla, non dice frasi ad effetto…uccide e si muove nell’ombra. Che vuoi di più?
    Deus Ex è il gioco che, insieme con Virtua Tennis 3, ha tirato fuori il bestemmiatore che è in me.
    Gran bel gioco, ma che bestemmie che ho tirato!!! Frustrante!

    P.S.: da te mi sarei aspettato un accenno anche a Mark of the Ninja.

    • Entrambi i giochi possono essere affrontati con sparatorie a tutto spiano, ma sicuramente deus ex è più complicato anche il quel caso per la quantità dei nemici e assenza di poteri!
      PS. Non so perkè ma Mark of the Ninjia per me è più un platform che uno stealth per le meccaniche di gioco

  11. Quoto assolutamente tutto ciò che hai detto, credo che questi due capolavori (almeno per quanto riguarda me) vadano oltre il mero gioco.
    Intendo, hai mai provato a fermarti durante l’esplorazione delle cittá (Deus Ex) e di Dunwall (anche nella storia di Daud) per estrappolare ogni singolo particolare dall’ambiente (come leggere documenti o ascoltare anche casualmente 2 NPC che parlano )? Penso che sia a dir poco fotonica

    • Ciao Astorian! Mi fa piacere sapere che la pensi come me su questo due grandi giochi. Deus ex è figlio di una saga strafamosa e per questo è stato fatto con una cura maniacale! Ricordo la scena in discoteca, è proprio lì che notai la cosa degli NPC!!!
      Disonored invece lo ritengo figlio della lungimiranza di Bethesda :D sftware house/publisher per cui ho un amore sconfinato.
      Entrambi poi hanno ambientazioni stupende.

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