Rush, the smart and the furious

Rush

A me la Formula 1 e il motociclismo non piacciono molto, li trovo mortalmente noiosi e non mi emozionano. Fin da piccolo le macchine non mi hanno mai appassionato.

Fosse per me cambierei le regole della Formula 1 facendo le piste con i salti, le paraboliche, i giri della morte ed equipaggerei le monoposto di mitragliette, bombe da sganciare dal retro, olio e cose del genere. Forse in quel momento comincerebbe a darmi un po’ di piacere vedere girare quelle macchine.

Però il documentario su Senna e questo Rush – che non è uno spin off di Dottor House sulle malattie esantematiche, come il titolo suggerirebbe – mi sono piaciuti molto proprio perché non parlano di Formula 1, ma di uomini.

 per quanto mi riguarda non ha mai fatto brutti film. Ha fatto film che mi sono piaciuti e altri che non mi sono piaciuti, ma brutti film mai. Ha una tecnica eccezionale, sa raccontare grandi storie, sa ricreare l’atmosfera giusta per il film e si esce sempre dal cinema soddisfatti da lui, un po’ meno magari dalla sceneggiatura o dalla storia, ma a livello registico è sempre un piacere.

Ron Howard

Chi è il Fonzie adesso?!

Questo Rush sono andato a vederlo proprio per colpa di Ron Howard… per colpa sua ho visto pure Il Codice Da Vinci e Angeli E Demoni, questo Rush non poteva essere peggio, mi son detto.

Per fortuna non mi sbagliavo.

La storia è quella del Gran Premio di Formula 1 del 1976, segnato da un sacco di incidenti, di morti, dall’epica sfida tra James Hunt e Niki Lauda e dall’agghiacciante incidente occorso a quest’ultimo. Quell’incidente è una delle poche cose che conosco di Formula 1.

Ma quindi la storia di quel campionato era così interessante da dover essere celebrata con un film?

Rush - Niki Lauda, James Hunt

Ma sai che ci fanno su un film?

In realtà no. La cosa davvero interessante erano gli uomini che quella storia l’hanno fatta e il loro approccio alla vita diametralmente opposto. La Formula 1 e le gare erano solo il terreno su cui si giocava, il mondo in cui questa storia si è svolta. Si fosse trattato di calcio sarebbe stata la stessa identica cosa… tranne per il fatto che la gente non muore per incidenti durante una partita e non prende fuoco se inciampa nel campo.
Di gare di Formula 1 se ne vedono infatti poche, giusto qualche partenza, qualche sprazzo quando è necessario, le macchine che tagliano il traguardo, ma niente di più, è solo una contestualizzazione di una storia più grande.

James Hunt è il classico pilota scapestrato che vive tutto come un gioco, sa di essere bravo e ciò gli basta per pensare di poter fare quello che vuole, prepararsi al minimo indispensabile e vedere come va che tanto alla fine gli va sempre bene.
È interpretato benissimo da , misurato, conscio del suo sex appeal, per niente intimidito da una parte in cui poteva risultare un pagliaccio e invece è credibile. Una sorpresa per chi pensava che potesse recitare solo con un gigantesco martello spara fulmini in mano.

Rush - James Hunt

Donne e motori, gioie e gioie

Niki Lauda è l’esatto opposto di Hunt. Scientifico, metodico, consapevole del proprio talento e soprattutto delle qualità che lo rendono migliore degli altri. Tenta di sfruttare tutto al massimo e corre in Formula 1 perché è quello che sa fare meglio, come dice nel film: “Se avessi un altro talento che mi facesse guadagnare di più, non farei il pilota.
Niki Lauda è interpretato da un gigantesco  capace di ingobbirsi, diventare piccolo, deciso, intelligente, tagliente come lo era il pilota e come richiede il personaggio.

Rush - Niki Lauda

Donne e motori, dolori e dolori

Heimsworth e Brühl mettono in ombra chiunque altro abbia la sfiga di essere inquadrato con loro, da , che è sempre un bel vedere, a , con i baffoni di Clay Regazzoni, che è un habituè dei film di Ron Howard.

La lotta, dentro e fuori le macchine, di Hunt e Lauda appassiona e tiene incollati alla poltrona, nonostante la storia sia nota, sia nello svolgimento, sia nella conclusione. Dopo nemmeno 10 minuti Rush ha già conquistato il pubblico e non lo molla più fino ai titoli di coda. Tutti, tranne quel coglione che continuava a chattare su Facebook, con il cellulare, 4 file davanti alla mia.

Rush - Incidente

Più o meno la fine che volevo far fare a quello del cellulare…

Probabilmente Ron Howard ne capisce quanto me di Formula 1, ma riesce a portare la sfida e le emozioni di questo sport su altri livelli, molto più interessanti. Sono i livelli delle sfide personali, della dedizione a qualcosa, della caparbietà, dell’odio, della forza di rialzarsi e di andare avanti, della capacità di avere paura e del coraggio di ammetterlo davanti a tutti, senza abbassare la testa, senza arrossire e senza nascondersi dietro un dito, anche se l’occasione viene fornita su un piatto d’argento.

Rush - Formula 1

The smart and the furious

Rush, come avrete capito, mi è piaciuto davvero tanto, non è un film che parla di Formula 1, ma di uomini forti, decisi, opposti, che in altri tempi, in altre occasioni, se non si fossero dovuti sedere su due macchine diverse per corrersi uno davanti all’altro, sarebbero anche potuti essere amici.
Così non è stato, si sono trovati a gareggiare e hanno finito per fare la storia di uno sport infame che, per divertire, ogni tanto deve mietere qualche vittima.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

52 pensieri su “Rush, the smart and the furious

  1. Ecco, lo sapevo. Sono cresciuta in una casa in cui i nomi di Lauda, Senna, Prost sono familiari. Non sono una grande fan dello sport in sé, ma degli uomini che ne hanno fatto la storia sì. E come ho visto il trailer al cinema ho pensato “mi sa, ma questo non me lo perdo.” Aspettavo solo una conferma da parte tua XD

    • Addirittura una mia conferma :D

      Se è piaciuto a me, e mi ha emozionato anche in quei pochi momenti di corse automobilistiche, può piacere a tutti.

      Se sei cresciuta con quei nomi nelle orecchie e la passione ti ha circondato, non può non piacerti :)

  2. MrC, ti stimo e ti odio allo stesso tempo! Questo film mi interessava, io al tuo contrario sono un amante degli sport di motori, dalle macchine alle moto. Riconosco che vedere un granpremio di formula uno è una palla mostruosa, ed infatti nemmeno io ne guardo più da anni oramai, ma… la passione scorre forte in me!
    Dopo la tua recensione ti stimo perchè non ero del tutto convinto che fosse un film ben fatto, ma mi hai fatto incuriosire ed ora lo voglio vedere veramente… e ti odio perchè lo voglio vedere veramente ma non ce la farò verosimilmente a vederlo al cinema!!! :D

    Come sempre, grazie per la recensione, sempre divertente e priva di anticipazioni di sorta (in questo film poi ci sarebbe poco da anticipare, come hai detto… si sa come va a finire!).

    Volevo progettare e costruire un apparecchio tipo quello di batman con cui far andare in corto i cellulari di chi durante un film non riesce a smettere di tenerlo acceso!!! Oppure semplicemente andrebbero costretti i suddetti ad indossare degli occhiali tipo quelli treddì ma senza lenti polarizzate, solo con dei led che ti puntano dentro gli occhi…

    • Anadol, sono andato solo per Howard, il film in sé nemmeno mi ispirava, dicevo: Minkia Zzio, la F1, che palle! e invece, porca miseria, dopo meno di 10 minuti ero totalmente conquistato, le 2 ore mi sono volate ed è uno di quei pochi film che finisci e dici: peccato, ne avrei visto ancora un po’.

      Sì, lo sai come va a finire e cosa succede, un po’ come i film su Hitler, però non è mai scontato o banale e i due protagonisti sono eccezionali, ti dimentichi di vedere Heimsworth e Brühl e quasi ti convinci di essere lì… così, solo per farti salire la fotta XD

      Guarda io a quelli con il cell gli spaccherei il cranio, da dietro, senza avvertire nemmeno. Poi ti dico, ieri sera sono andato a vedere un altro film, eravamo in 3 in sala. Mi metto in ultima fila proprio per non avere rompicoglioni chiacchieroni alle spalle e quello seduto 3 file avanti a me riusciva lo stesso a farmi saltare i nervi parlando a voce alta con un vocione da tenore.
      Minkia gli schiaffi che avrei voluto dargli!

      • Forse dovremmo far fare un Post a Sister Death (che mi pare più ferrata sull’argomento e poi il nome parla da solo) sulle armi e/o le tecniche da usare contro quelli col cell al cinema (o gli altri “figli speciali di Gesù) più o meno fattibili, più o meno gratuite, più o meno legali!
        Ma forse poi verreste tacciati di incitare alla violenza dai moralisti puritani che capitano qui per sbaglio e non sanno di cosa parlano!

        Io so solo che mi divertirei e sarebbe uno sfogo notevole…

        • Oh, ma non è che gnente gnente tra Trillian e SisterDeath state cercando di cacciarmi dal mio blog?

          Io contro quelli che fanno casino userei le flagellazione psichica dei Mind Flyer XD

          • Noooo… non ti cacceranno! Tu paghi e loro usufruiscono e prosperano! Almeno finchè non avranno una offerta migliore! ;)

            Io sono sempre combattuto tra l’essere silenzioso ma letale e lo sfogarmi fregandomene del silenzio! Non so… forse ci vorrebbe un potere del tutto speciale per renderli intelligenti 5 minuti così da capire quanto sono deficienti!!! Con rispetto parlando…

            • Pensa che una volta, dopo aver ripreso una che con il cell navigava su facebook, e un’altra che aveva parlato e si era fatta i cazzi suoi per tutto il film, hanno detto a noi: “Oh, ma siete venuti al cinema per lamentarvi?!”

              Se non ho compiuto un omicidio quel giorno, credo che non lo compirò mai più…

  3. Ciao Chreddy.
    Tre considerazioni di diverso tipo. Che discendono dal tuo articolo.

    La prima. Prologo:
    Sono contento ti sia piaciuto, perché questo significa che le mie sensazioni a pelle probabilmente sono state valide quando per la prima volta ho visto il Trailer (il film non l’ho ancora visto). Tant’è che in un altro Sito ho aperto un piccolo “angolo” dove metto le anticipazioni dei film che ritengo allettanti. Più di te, addirittura, io la detesto la Formula Uno, ma veramente tanto. Un po mi conosci e sai come sono pedante sulle cose che detesto. Ma proprio questo dice della bontà con cui ho accolto l’idea del film.

    La seconda. Svolgimento tecnico:
    Sono innamorato dell’attore che impersona Lauda. In Bastardi Senza Gloria è stato un fulmine a ciel sereno, quell’attore lì, pochi se ne accorgono, ha retto tutta la struttura del film, ha fatto da contralto in una maniera stupefacente ai co-protagonisti e agli altri protagonisti. Mi son detto: spero che farà strada perché ha CLASSE, ma veramente tanta. Il nostro THOR, più passa il tempo e più mi piace, è una sorta di Paul Newman dei poveri, ma detto in tono amichevole. Non prendetemi per frocio, ma quel ragazzone ha gli buoni e una sensibilità che spero sapranno sfruttare i registi; se fosse nato negli anni “70 sarebbe già fottuto, poiché lo avrebbero imprigionato senza se e senza ma negli stereotipi peggiori. OLIVIA WILDE, ancora non ha dato prova di essere all’altezza dei suoi occhi, ma continua ad essere valida, più o meno brava, ma quando recita almeno —> ci crede, e non è poco in questi tempi di tamarri senza senso e pollastrelle senza vita. RON HOWARD, intanto Dio lo benedica di averci dato sua figlia che in Lady in The Water e in The Village, è semplicemente MA-GI-CA; come regista è un confezionatore eccellente, non fa propaganda come fa Spielberg, non ha mai picchi di genialità (purtroppo Speilberg, sì), ma ha . come si dice – il CONTROLLO delle sue opere, si vede veramente che ha il senso musicale dei soggetti che deve sviluppare. Il resto l’hai detto tu.

    La terza: epilogo.

    Mi è piaciuta da matti la didascalia che hai messo. Geniale!!! “Donne e motori gioie e gioie” .. fantastico. Solo mi turba non si inceda troppo sulla retorica e sulla fotografia, mi sa un po di pacchiano. Al cinema non so come hai fatto a stare tranquillo con il COGLIONE del cellulare. Non ci conosciamo e ti dico solo che al cinema con me ci vengono solo pochi intimi. In quelle situazioni io non scherzo, dò il primo messaggio a voce al coglione di turno, se non la capisce lo invito fuori a risolvere a quattrocchi. L’ultima volta con TRE albanesi. Ho vinto io.

    • Al prologo e allo svolgimento non ho niente da obiettare :D

      Sulla terza posso assicurarti che di retorica non se ne vede manco l’ombra, ma nemmeno da lontano.
      Entrambi sono tratteggiati per difetti: Lauda è il precisino della minkia che sta sul cazzo a tutti e infatti è sempre solo.
      Hunt è il cazzone con il talento che non sa che farsene. E’ intelligente, ma non si applica.

      Vengono fuori persone “vere” che affrontano i tempi e le fortune che vivono in modo diverso. La banalità non sta qui di casa, eppure era facile scadere nel facile eroismo di uno o dell’altro. Certo, emoziona, però non tocca le facili corde delle lacrime… insomma, Howard non è Muccino ;)

        • Aggiungo anche, mi sono dimenticato di dirlo nel post, che entrambi gli attori non si mettono a imitare le controparti reali, infatti sono talmente credibili da non farci caso a chi stai guardando muoversi e vedi il personaggio ;)

  4. Parlo da appassionata nn solo di formula 1 ma anche di macchine e soprattutto di niki lauda. Il post coglie perfettamente lo spirito del film, qui si parla di uomini è vero m un plauso enorme va allo sforzo di ron di rendere quel contesto credibile nn solo per i profani ma anche per gli appassionati. È proprio questa precisione assieme ad una seneggiatura misurata e ficcante ke permette una perfetta empatizzazione con entrambi i personaggi, chi più chi meno a seconda dell’indole personale. Nn vi nascondo che nonostante conosca a memoria quel mondiale mi sono ritrovata a fare il tifo per lauda. Ps. Meravigliose le brevi scene di gara.

    • Pensa che io invece facevo il tifo per Hunt durante il film… sarà che pure io sono un cazzone che non si applica, ma mentre ammiravo il Lauda, mi ritrovavo in Hunt… fisico scultoreo a parte XD

  5. Peccato. Pensavo fosse un bel film. Andrò a vederlo lo stesso, ma sono deluso. Pensavo fosse un film sulla formula uno, coi suoi personaggi. Invece è un film sui personaggi e basta. “Ron Howard ne sa quanto me di formula 1” non è una grande frase dal mio punto di vista. Cosa ci trovano di affascinante gli esseri umani sullle storie sentimentali (che sono sempre le stesse menate, la rivalità tra due persone, di cui uno razionale e l’altro sbarazzino penso di averle sentite cento volte). E’ l’accoppiata storia/contesto che rende le storie imperdibili. Desccivere solo il contesto e diventa un documentario, solo la storia e diventa la solita menata sentimentale. Ovviamente IMO.

    • Guarda io su questa cosa non concordo con Chreddy, parlo da appassionata di formula 1. E’ un gran film sulla formula 1 in senso narrativo, il contesto è perfetto, la tecnica ineccepibile, i personaggi estremamente reali, la retorica e la drammatizzazione sono a zero.
      Kmq è proprio il mix giusto di cui parli tu. Non credo che se lo vedi rimarrai deluso.

    • Forse dovresti aspettare di vederlo prima di parlare :)

      Magari ora il mondo della formula 1 è come piace a te, componente umana relativa e componente meccanica elettronica predominante, ma 40 anni fa la situazione era opposta e questo film parla di quello.

      • 40 anni fa la situazione era più o meno identica ad adesso… diciamo che c’erano meno controlli a livello di regolamento e le piste erano più veloci (in senso relativo, non parlo dei tempi sul giro che dipendono pure dai mezzi), ora manca solo il limite di velocità in pista, ma la componente umana e quella meccanica erano tutte e due importanti.

        • Oggi magari l’elettronica una manina al pilota la da. Secondo me le cose sono un pokino cambiate come è naturale ke sia. La diff tra un pilota e un’altro si vede, ma qnd la macchina “ha una marcia in più” si vede pure quello.

        • Dai Luigi non puoi dire così, anche ad un profano come me è chiaro che la tecnologia conta molto di più di 40 anni fa.

          Oggi ci sono le gallerie del vento per settare l’aerodinamica e 40 anni fa era fatta ad occhio.
          Oggi ci sono computer di bordo, telemetrie e tutto, o quasi, è assistito. Basta solo pensare che il cambio è passato da essere una leva a due alette dietro il volante con la frizione ben diversa da come era. Vuoi dirmi che non influisce sulle prestazioni di una macchina?

          I tempi che fanno oggi sui circuiti sono gli stessi di qualche anno fa, oppure al Nurburing, per esempio, ci mettono ancora 7 minuti a giro?

          Dai, su, c’è molta più tecnologia che aiuta il pilota di una volta, c’è molta più tecnologia in una Micra di oggi che su una monoposto del ’76.

          Non dico che il pilota non vale più niente, dico solo che oggi ha la vita molto più facile di 40 anni fa e il gap tra di loro è dovuto anche alla macchina.

          • Diciamo, Chreddy, che più precisamente il pilota sì, ha vita più facile, ma il nocciolo della questione è la “filosofia” sportiva che da qui si sviluppa nell’era iper-moderna e, con essa, il pensiero e il pathos del tifoso. Si torna sempre lì. Prima si era più appassionati di pallone, oggi più di calciatori; prima, in Formula Uno, il tifoso pulsava insieme al rombo dei motori e le gare erano leggenda (che tradotto antropologicamente, per la psiche, la distanza tra “noi & loro” era: fantascienza) …. mentre ora i divari, sono legati a tifosi che puzzano di strategia, management, imprenditoria e per quel che concerne i “motori” (come dicevi pure Te, facci caso) sono della stessa pasta dei nostri, in che senso? .. nel senso che il “concetto automobile” è identico anche per noi, sono senzienti come le loro. Elettroniche, finte. Una sorta di massificazione che vale per tutti. Ecco insomma che il pilota di F1 è in realtà un promotore di tecnologia e scienza, dove l’unico pathos che rimane è quello delle bandiere di “Partito” e di sempre più anacronistiche fissazioni nostalgiche senza senso.

          • Mi sembra che non si chiaro il concetto che ho espresso… Non è che oggi, la formula 1 è identica a quella di 40 anni fa. E’ che oggi, esattamente come 40 anni fa ed esattamente come dall’inizio, nella formula uno c’erano piloti e c’erano mezzi. Che siano meccanici o elettronici, poco cambia. Nella formula 1 si sfidano bolidi che sono quanto di meglio la tecnologia del momento offre, e se la macchina è molto inferiore a quella di un altro, perde. Nello stesso tempo, per guidare queste macchine sono chiamati i migliori piloti disponibili, e meglio pagati. Un pilota non valido sfascia la macchina, o esce di pista, o guida piano. Nel momento in cui si parla di uomo E di formula 1, non è cambiato nulla tra oggi e 40 anni fa. Questa idea romantica di McChreddy, che oggi il piloti contino poco perchè tanto c’è l’elettronica, mentre 40 anni fa le macchine non contavano, bastavano principalmente i piloti (manco fossero go cart a pedali), non ha alcun fondamento. Forse ora alcune cose sono più facili, ma si tratta sempre di guidare una vettura a 300 all’ora.

            • Luigi, quello che volevo dire, e mi sono spiegato da cani lo ammetto, è che oggi le macchine livellano un po’ tutto e i piloti sono un po’ meno protagonisti.

              40 anni fa, magari, erano i piloti a trovare l’assetto giusto, a sistemare la macchina ecc…ecc… erano un po’ più protagonisti, lasciavano la loro impronta.
              Oggi, tra tecnologia, gallerie del vento, computer di borde ecc…ecc.. non credo che un pilota si metta lì a dire: dobbiamo alleggerire la macchina, usate il magnesio per le bindelle.

              Però, oh, è una mia opinione, da piccolo non ne capivo e non seguivo la formula uno, come adesso, eppure i piloti li conoscevo. Ora non so chi cazzo siano quei nomi.

  6. Non ho letto il post
    non ho letto i commenti
    non ho letto manco il titolo.

    Scrivo con la benda sugli occhi.

    Perché?
    Perché dovrei vederlo a breve, e non voglio sapere niente
    (as usual).

      • Visto!
        Allora, non sono un grande appassionato di F1
        ma ne so abbastanza per sapere che il gran premio del ’76…

        …non esiste.

        Il gran premio è la singola corsa.
        Il Mondiale del ’76, quello sì.

        Bene. Ora che ho fatto la mia solita pignolata, possiamo passare al film, prima che mi banni una volta per tutte

        (complimenti per la resistenza, io mi sarei bannato da chissà quanto).

        Sono d’accordo praticamente su tutto e
        anch’io ho fatto il tifo per Hunt
        e per il suo teorema che trombare come un riccio paga sempre.

        Regia di maniera, alla Ron Howard, che cerca un’impronta realistica, con una fotografia a tratti sgranata

        e una soggettiva ridotta all’osso, a favore delle riprese dall’alto
        (all’epoca non c’erano i camera car).

        Molto bravo Bruhl, ma s’era già visto sia in Bastardi senza gloria
        sia, soprattutto, in Goodbye Lenin.

        Bravo anche Thor, anche se il suo ruolo è più “abbordabile”.

        Forse i personaggi sono un po’ tagliati con l’accetta,
        e qualche dialogo è un po’ stucchevole o troppo enfatico

        ma ci può stare.

        Assolutamente poco credibile, ma epica la frase:

        “Incredibile. Niki Lauda sta guidann ‘a macchina e’ mia nonn”

        Vale da sola il biglietto.

        P.S. Olivia Wilde un po’ spigolosa e meglio bruna,

        ma sempre di molto figa.

        • Io nn so se hai mai visto qualche intervista di Lauda. Da sua assidua follower ti dico che lui è veramente così, parla veramente in quel modo. È tagliente e odioso proprio come mostrano nel film. Ora è presidente del team di F1 Mercedes, cerca qualcosa :)

          • Sì, che Lauda non fosse la quintessenza della simpatia lo sapevo.

            Un po’ tutti conosciamo la storia di Arturo Merzario, uno con cui era ai ferri corti
            per via di uno sgarbo in formula Abarth

            e che pure fu quello che lo tirò fuori dalle fiamme salvandogli, di fatto, la vita.

            Racconta Merzario che non lo ringraziò neanche, ma
            gli regalò un orologio che lui,
            sempre a detta sua,

            non accettò.

            Poi, vabbè, io parlavo sempre a livello cinematografico,
            perché se ci atteniamo alla cronaca, ci sono diverse cose che non tornano.

            Dall’accento ticinese di Regazzoni, assente nel film,
            ai motivi che portarono al ritiro dopo un giro di Lauda

            ad, appunto, la mancata citazione di Merzario come vero salvatore di Lauda.

            • Il mancato accebto ticinese non crendo che cambi la sceneggiatura di un film e kmq è stata una scelta di howard perkè risultava sfrasevole all’udito. Se uno vuole l’accento ticinese e tutti i dettagli su lauda vede un documentario su lauda, nn un film sulla rivalità tra lauda e hunt. Non credi?

              • Infatti l’ho specificato.

                Copincollo:

                “Poi, vabbè, io parlavo sempre a livello cinematografico,
                perché se ci atteniamo alla cronaca, ci sono diverse cose che non tornano”

                Lo dico proprio “se ci atteniamo alla cronaca”, distinguo il piano cinematografico da quello cronacistico.

                A livello cinematografico trovo i personaggi tagliati con l’accetta

                (lo stesso Lauda si affrettò a dire, dopo la visione del film, che non era poi così freddo)

                Se poi ci si attiene alla cronaca e al realismo, l’accento di Regazzoni lo caratterizzava particolarmente.

                Un po’ come se Valentino Rossi lo facessi parlare in siciliano…

                • Il mancato accento ticinese, se proprio proprio, possiamo imputarlo allo stesso Favino e al direttore del doppiaggio, doppiaggio su cui, credo, Howard non ha messo bocca.

                  In originale penso si siano accontentati dell’accento italiano di Favino, anche perché vorrei vedere se un americano riesce a distinguere tra accento italiano e accento ticinese.

                  Poi ripeto, secondo me più che personaggi tagliati con l’accetta, ma sono stati messi in luce i “lati peggiori”.
                  Il fatto che non abbiano citato Merziario è perché non è un biopic su Lauda. chissà quante volte Lauda ha parlato con Ferrari o con Montezemolo, eppure non film non l’abbiamo visto scambiare nemmeno un ciao con entrambi.

                  Ultima cosa, Lauda ha una visione parziale e estremamente personale di se stesso, un po’ come tutti noi l’abbiamo di noi stessi, anche io credo di essere più simpatico, bello e intelligente di quanto sono, poi quando mi vedo nelle foto o in un filmato fatico a riconoscermi.
                  Ergo, quello che dice lauda di come l’hanno riportato sullo schermo lascia un po’ il tempo che trova.

                  • Mah, sai,
                    Favino invece racconta:

                    “non ho potuto replicare quel suo curioso accento ticinese, perché in inglese sarebbe suonato strano”

                    quindi il problema era proprio l’inglese.

                    Poi, ok, a noi non fa effetto perché Regazzoni non l’abbiamo “vissuto”, però se un domani dovessero fare un film sulla sfida tra Rossi e Biaggi,

                    e Valentino dovesse parlare romano,

                    vorrò vedere se nessuno storce il naso.

                    E comunque, torno a ripetere, sto separando il piano cinematografico con quello cronacistico.

                    Per quanto riguarda Merzario,
                    sarà pure che non è un biopic su Lauda, ci mancherebbe,
                    però l’episodio c’è, ed è determinante,

                    i piloti giunti in soccorso vengono elencati dal cronista del film

                    e mi pare che Merzario non venga citato

                    (però mi riservo di essermelo perso,
                    giacchè l’ho visto una volta sola al cinema).

                    Non nego che Lauda possa avere una visione parziale di se stesso,
                    però la mia sensazione

                    rimane che uno dei difetti del film sia un’eccessiva esasperazione della diversità dei piloti

                    che c’è, esiste,
                    ma che forse è portata o un po’ all’estremo.

                    Ciò non toglie che sia un gran bel film,
                    e che io stia parlando più che altro su un piano di veridicità degli eventi,

                    cosa assolutamente non richiesta ai fini di un lungometraggio.

                    • Ok, in inglese suonava strano l’accento, ma in italiano no, quindi poteva farlo nel doppiaggio, visto che si è doppiato da solo… oppure faceva ridere anche in italiano e sembrava Aldo, Giovanni e Giacomo che fanno i ticinesi. Boh.

                      Se fanno un film su Valentino Rossi e Max Biaggi possono pure farli parlare a rutti, che tanto non me lo vedo, perché li odio entrambi, per motivi diversi, ma, ecco, i loro incidenti in moto li guardo sempre con molto piacere. Lo so, son stronzo.

                      Sinceramente non ci ho fatto caso se Merzario sia stato citato. E’ anche possibile che non abbia dato lui il benestare per essere inserito nel film, visto quello che racconti degli attriti tra lui e Lauda. Tutto è possibile.

                      Sì, son d’accordo, la loro rivalità è stata esasperata, e infatti trovo in giro solo foto dove loro due parlano amabilmente e a momenti limonano, però ai fini del film ci sta. :)

        • Sinceramente non li ho trovati “tagliati con l’accetta”. Ho notato però che per entrambi sono stati esaltati più i lati negativi, secondo me per evitare eccessive incensazioni e dipingerli come “eroi”, cosa relegata poi alle loro azioni sul campo.

          Certo Howard è un regista molto tecnico, di maniera se vuoi, però è bravo a raccontare, non si perde in fronzoli inutili o robe troppo stucchevoli.

          La scena con i tipi italiani era divertente :D

          Il ruolo di Hunt, son d’accordo con te, era abbordabile ed era anche facilmente fallibile con una caratterizzazione eccessiva e pagliacciosa, e invece Thor si è moderato molto bene, ha evitato la parodia e l’imitazione fine a se stessa, un’ottima prova a mio avviso :D

  7. Ancora non sono andata a vederlo, ma devo dire che se già prima ne avevo voglia, ora sono ancora più motivata.
    Non sono una fan sfegatata della Formula1, seguo di più i rally, ma le auto e l’alta velocità in generale mi piaciono da morire, così come le moto, e un film di questo genere mi impedisce di rimanere incollata alla poltrona di casa… ovviamente dovrei già sapere come va a finire la storia (sono pochi quelli che ho incontrato che non lo sapessero), ma comunque spero che mi emozioni!!!

    • Sìsì, vedrai che ti emozionerà anche se sai già tutto… ma com’è che su questo blog sono le donne ad avere la passione dei motori e non i maschietti?

      Mi sta venendo il dubbio di non essere un maschietto XD

      • Ahahahahahahahah…
        Per quanto mi riguarda, credo che centri con il fatto che mediamente la gente “normale” mi reputa strana… e poi diciamocelo… sono più interessanti i motori, i film, i fumetti, ecc… o vestiti, trucchi, scarpe…?
        Senza offesa per nessuno :P eheheh
        Però è strano anche per me vedere così tante persone di sesso femminile appassionate di motori :P ahahahahahahahah

  8. A casa mia la domenica non si guarda la partita, ma formula 1 e moto gp. Sebbene io preferisca quest’ultimo non vedo l’ora di vedere il film. Ron non mi dispiace, anche dopo gli scempi da te citati. E poi c’è chris che non guasta mai :D

  9. Visto ieri! Anch’io non sono appassionata di Formula 1 ma il trailer mi aveva entusiasmato e di solito R. Howard è una garanzia (Il Codice da Vinci e Angeli e Demoni a parte). Finalmente un film che convince in tutto e per tutto..non manca proprio nulla…una storia avvincente in cui i protagonisti sono perfettamente calati nella parte e si finisce per amare entrambi, almeno per me è stato così. Assolutamente da vedere, per appassionati e non!

  10. Ciao MrC! Sono un tuo fan ed un lettore “distaccato” di tutto il blog. Nel senso che ho letto praticamente tutti i post ma non ho mai commentato.
    Aspettavo il post giusto, magari la nerdcensione giusta, per iniziare. Ed eccomi qui.
    Sono una creatura magica per metà uomo e per metà nerd. Sarebbe lungo spiegare, ed in separata sede magari lo farò, come mai nessuna delle due anime in me riesca a raggiungere una maggioranza parlamentare.
    Dunque, presentatomi brevemente (così casomai voglia commentare di nuovo non vi state a chiedere “e questo chi diavolo è?”), veniamo al post che ha decretato la mia discesa in campo.
    Io ho apprezzato molto (peccato di famiglia) la F1 ai tempi in cui a gareggiare non erano Hunt e Lauda ma Hakkinen e Schumacher (stiamo parlando della fine degli anni 90, quando il culo poggiato sulla monoposto ancora faceva qualche differenza). Ho smesso di trovarlo interessante subito dopo. Hakkinen si ritirò nel 2001 mi pare, Schumacher qualche anno dopo (salvo un breve sbiadito ritorno). E rimpiango di non esser vissuto all’epoca di Lauda, di Villeneuve (LUI, Gilles, non l’altro), di Hunt, di Senna… Ma non si può avere tutto.
    Di film se ne potrebbero fare diversi sulla F1, siccome molti sono i personaggi “pittoreschi” che si sono avvicendati in questo sport quando ancora, ripeto, non vincevi SOLO per meriti ingegneristici, ma anche perché avevi le palle ed una discreta esperienza.
    L’argomento era difficile, il film lungo. Il rischio che non appassionasse era piuttosto alto. Il rischio che ne uscisse una tamarrata in stile Fast and Furious (magari divertente, ma Hunt si sarebbe rivoltato nella tomba, Lauda nel letto) non del tutto inesistente.
    Questo film tuttavia, non era sulla F1. Se Niki e James avessero guidato aerei probabilmente l’avremmo rinominato già “il figlio riuscito (ed intelligente) di top gun, con una eccezionale introspezione”. E senza Tom Cruise. Ma le monoposto non hanno ali. Tranne quando vai troppo veloce in curva.
    E quindi ecco Rush, un film che usa le corse automobilistiche come sfondo di una meravigliosa storia: la vicenda di una rivalità tutta umana, non di macchine né di motori. Ma di uomini tratteggiati in maniera così perfetta e tridimensionale da rendere inutile il 3D.
    Un film fra i più eleganti che io abbia mai visto da 2- 3 anni a questa parte. Ed amo il cinema, quindi ne ho visti diversi in 2-3 anni. Un film che mi ha tenuto letteralmente col fiato sospeso sebbene conoscessi già le vicende narrate, e mi fossi visto pure qualche scena dei gran premi rappresentati.
    Un film capace di farmi tornare l’amore per la F1, la stima per Lauda, la stima per Hunt. La prima svanisce fuori dalla sala, le altre due restano.
    Perché ho scritto una mia recensione, per giunta così lunga? Bah è solo il mio modo per dirti che mi è piaciuta molto la tua, che l’ho condivisa in tutto. E che presto commenterò altri post, muahahahah

  11. Dovevo scegliere fra Riddick e Rush e ho scelto il secondo. In linea di massima dovrei averla azzeccata a ‘sto giro, filmone. 2 ore che son passate come 1 e un quarto, la regia buonissima come la recitazione dei personaggi.
    Era facile cadere nel tranello della banalità e di troppe riprese di gara, invece è tutto al suo posto incasellato perfettamente come un puzzle.

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