Maratona Berserk con embolo

Maratona Berserk poster

E’ stupefacente scoprire che le Bestie da Cinema sono proprio ovunque.
Io pensavo di aver toccato il fondo dopo aver visto Only God Forgives in presenza di una coppia sulla cinquantina completamente ubriaca che si impegnava, tra una risatina e l’altra, a generare un figlio proprio tre poltrone alla mia destra.
Questa settimana però sono andata alla Maratona Berserk (a breve spiegherò cos’è) e ho scoperto che non c’è limite al peggio. Partendo dal presupposto che quella era una proiezione speciale, due spettacoli da tre ore l’uno in un’unica giornata (che poteva essere il 14 o il 15 ottobre a seconda del cinema) in pochissime sale selezionate, davo per scontato che fosse impossibile trovare in sala dei Figli Speciali di Gesù e invece, finisco sempre col ricredermi. Si, ok, in alcuni momenti è scappata la risatina pure a me per i motivi che di seguito spiegherò, ma in tutti i casi non riuscirei mai a ridere continuativamente per tre ore, non avrei il fiato necessario. Probabilmente morirei strozzata. Quello che conta è che a queste bestie non è successo e io ho visto tutte le tre ore di proiezione con sonore risate di sottofondo (che poi, essendo sonore, tanto di sottofondo non erano).
Siete fortunati che non mi è esploso il cervello, altrimenti non sarei qui a raccontare. Ma torniamo a noi.

Per quanti non lo conoscono, Berserk, è un manga (aka fumetto giapponese) che, tra alti e bassi, ha riscosso un notevole successo sia di critica che di pubblico. È cominciato nel lontano 1997 e va tutt’ora avanti grazie alla penna e all’ingegno narrativo di Kentaro Miyura.
La storia, soprattutto nelle sue prime fasi, è chiaramente destinata ad un pubblico maturo e comprende scene estremamente violente, nudo integrale e sesso. Tranquillizzo tutti dicendo che in questo caso il Teorema delle Tette di Mr.Chreddy è ampiamente smentito per due motivi: in primis è evidente il fatto che le scene di cui sopra sono assolutamente motivate e perfettamente integrate nella storia e, anzi, toglierle avrebbe significato una notevole perdita di realismo. Inoltre la componente sesso/violenza è ampiamente comprensibile nel contesto storico in cui la trama è ambientata, un medioevo crudo e realista contornato da elementi fantastici.

La battaglia di Doldrey con gli occhi di Kentaro Miyura

La battaglia di Doldrey con gli occhi di Kentaro Miyura

[Solo per il gusto della polemica: la qualità nel manga è scesa proprio quando il binomio tette/culi è diminuito e questo è un fenomeno da studiare.]
Il protagonista della storia è Gatsu, un mercenario dal carattere difficile e dall’infanzia disastrata. Un uomo non particolarmente fortunato di cui seguiamo le vicissitudini di “quotidiana vita medievale” tra un battaglia e un’altra, durante più o meno l’arco della sua vita. La vera perla del manga, rispetto a tutte le future versioni animate, è la grande abilità con cui Miyura tiene desta l’attenzione del lettore attraverso un uso sapiente dei salti temporali.

Una quindicina di anni fa dal fumetto fu tratto un anime (aka serie di animazione giapponese) che era così brutto, ma così brutto, che lo sospesero dopo una sola serie da 26 episodi!
Personaggi chiave che mancavano completamente, censure allucinanti e una lentezza nel procedere della trama da far invidia ai Promessi Sposi. Vi dico solo che dietro a questo lavoro dimmerda scempio c’era la OLM, casa di produzione che ha dato al mondo perle come la serie tv dei Pokémon. Ditemi voi come potevano fare un buon lavoro con Berserk? Pensate che il livello di oscenità è tale che, nonostante tutto il mio impegno, non sono riuscita a trovare una sola immagine decente.

Non ci credo, esistono dei masochisti che hanno comprato tutta la serie in VHS!

Miyura da allora non è più lo stesso e la piega che ha preso il manga lo dimostra. Fan inferociti hanno gridato vendetta in tutto il mondo per oltre 10 anni, fino a quando dal nulla appare una news che impietrisce tutti. Nel web si comincia a vociferare di un progetto su Berserk dal titolo Golden Age – Arc I che ha l’obiettivo di racchiudere il primo arco narrativo (e cioè dal volume 4 al 13 della versione occidentale) in tre veri e propri film che, con il passare del tempo, sono stati distribuiti al cinema dalla Warner Bros. Voglio trascurare il fatto che le tre opere sono uscite nelle sale di tutto il mondo a distanza di un anno l’una dall’altra. In tutto il mondo tranne che in Italia ovviamente, noi abbiamo avuto il culo la fortuna di potercele vedere in una formula tutta particolare (perché, paragonati al resto dell’umanità, noi siamo i Figli Speciali di Gesù di cui sopra): i primi due insieme e il terzo, giusto per creare un po’ di suspance, chissà quando.

Ora io, cercando di astenermi da qualsiasi forma di spoiler, farò due diversi ordini di considerazioni, il primo riguarda l’animazione, le musiche e la gestione della trama, insomma il lavoro svolto da Studio 4°C, il secondo riguarda la traduzione dei doppiaggi, il missaggio audio e, cosa fondamentale, il doppiaggio. Preannuncio che saranno molto diversi gli uni dagli altri, ma vi giuro che non sono schizofrenica.

Il terzo poster spacca di brutto

Il terzo poster spacca di brutto

Andiamo con ordine. Io ho avuto la fortuna di vedere i tre film che compongono Berserk Golden Age più volte nell’ultimo anno. Sì, ho fatto la scostumata e sì, non li ho aspettati al cinema, tanto più che non immaginavo minimamente che avessero tali ardite intenzioni. Visti singolarmente i tre prodotti sono assolutamente notevoli ed è evidente l’evoluzione che c’è, da parte degli autori, nel padroneggiare la tecnica utilizzata per quest’opera mastodontica: un mix di animazione classica, computer grafica e motion capture. Io sono vecchia e non seguo gli anime da un po’ di tempo. Tanto per fare un esempio sono ferma a Cowboy Bebop e all’Anime Night del martedì sera su MTV; ho provato a interessarmi a qualcosa di recente ma sembra tutto un deja-vù.

Potete anche dirmi che sono un po’ vecchia retrò ma apprezzo molto quei fondali disegnati a mano come se fossero un’acquerello. Certo non sarà la tecnica più all’avanguardia, ma conferisce un che di poetico a quelle immagini che hanno in sé del potenziale.

Berserk Field sight

Ecco, questo è del potenziale

Dal punto di vista meramente visivo tutta la Golden Age è un bel vedere. I colori ad esempio, cosa a cui io faccio molto caso, sono brillanti, ma mai innaturali, la notte è buia e non viene rappresentata sui toni del blu, manco ci fosse un filtro davanti all’obiettivo, fenomeno tipico dei film low budget (Mario Bava era il re del filtro notte e Diabolik è la sua Monnalisa) e curiosamente comune a molti anime.
Certo che qualche momento wtf apocalittico c’è, come quando la sagoma nera degli uccelli nel cielo trasla stile retta sull’asse cartesiano, ma noi vogliamo sorvolarci perché non pensiamo che questi tre OAV (aka Original Anime Video, cioè lungometraggi animati) siano un capolavoro e quindi qualche pecca qua e se la possono concedere.

Un elemento cruciale di Berserk inoltre sono i combattimenti e qui il lavoro fatto con la motion capture è sorprendete. Se David Cage ci ha mostrato il potenziale di questo strumento come mezzo per trasmettere l’emozioni che emergono dal viso di un personaggio, quei geni dello Studio 4°C hanno dimostrato che i combattimenti realizzati in questo modo estremizzano all’ennesima potenza il realismo e la fluidità dei movimenti del corpo. Le cariche a cavallo sono tra i momenti più esaltanti e la Battaglia di Doldrey, rappresentata nel secondo capitolo, è la summa di tutto questo. I combattimenti a terra sono resi bene, ma non altrettanto efficacemente. Gatsu è veloce nei movimenti, ma, vuoi perché è umanamente impossibile, vuoi perché le scene viste sul grande schermo sono tutta un’altra storia, non sempre si percepisce lo sforzo compiuto per brandire quell’enorme spadone.

Ecco, vi regalo 2 minuti di puro giubilo per gli occhi

Unico reale neo del lavoro di Studio 4°C è la tecnica utilizza per rendere l’effetto flashback: un misto di immagini sfocate, colori sbiaditi, shaking camera e un detestabile abbassamento dei frame per secondo, che ti fa pensare di essere tornato indietro ai tempi di Buster Keaton. No, peggio.

Dal punto di vista delle musiche c’è il giusto equilibrio tra epicità e malinconia con qualche incursione nel folk che al momento giusto non guasta. Tutti e tre i film scorrono in modo lineare attraverso un susseguirsi di eventi dal ritmo sostenuto seppure mai frenetico. Ovviamente alcuni dettagli o dialoghi mancano, ma il media cinema è diverso dal media cartaceo e richiede un adattamento, questo si sa. Volendo essere realisti condensare 10 volumi in meno di 5 ore non è proprio impresa da poco e secondo me Golden Age ci riesce egregiamente.

Ora però passiamo al vero sturbo di queste tre ore di proiezione.
Sia chiaro, io vi consiglio assolutamente di vedere Berserk Golden Age, non un capolavoro indiscusso, ma un’intensa ventata di freschezza nel panorama dell’animazione che, secondo me, oggi non guasta. Solo vi prego, anzi vi scongiuro, evitate il doppiaggio in italiano come la peste bubbonica. Se casomai passate in fumetteria e vedete i bluray, chiudete gli occhi e tirate dritto. Io sto cercando di convincermi che la versione italiana non sia mai esistita e spero di riuscirci il più presto possibile, ma prima voglio condividere con voi questo dolore.

Non c’è una cosa, dico una sola che funzioni a partire dalle traduzioni per finire con la scelta dei doppiatori.
Io mi rendo perfettamente conto che uno che ha questa faccia…

Ah, si che ridere..

Ah, si che ridere…

… non potrà mai e poi mai essere un simpaticone, un tipo dalla voce squillante ed estremamente modulata. Lo guardi e pensi “questo è uno che parla poco e quando apre la bocca ha una voce cupa e cavernosa da uomo vissuto”. E invece no, il doppiatore di Gatsu, che fortunatamente per lui non è menzionato su animenetwork, come del resto l’intero cast, è stato capace di farmi odiare uno dei personaggi cartacei che preferisco. Questo Mister X del doppiaggio, non si arrabbia, non ride, non discute, non si emoziona, lui è perennemente “sfasteriato”.
Scusatemi, lo devo scrivere nella mia lingua madre perché non esiste un termine italiano altrettanto efficace. Per i leghisti leggasi “un individuo in atteggiamento di mal sopportazione o insofferenza verso qualcosa o situazione”.
Durate tutte e tre le ore di proiezioni ho provato, verso Gatsu, quello stesso crogiolo di sentimenti che sento avvamparmi in petto quando pulisco la lettiera della mia amata coniglia ed inalo con tanto amore quel terribile tanfo di ammoniaca.

La cosa inquietante però è che lui, confrontato con gli altri suoi amici doppiatori, è il Ferruccio Amendola della situazione. Le gentildonna che ha prestato la voce alla Principessa Charlotte, personaggio già odioso di per sé, ha un timbro talmente squillante e petulante da insinuarsi nel cervello come un tarlo, per poi rimanere lì depositato e mangiare la tua materia grigia un neurone alla volta.

Non dite che non è irritante

Non dite che non è irritante

Il peggio del peggio lo si raggiunge con Grifis, sicuramente uno dei personaggi più caratterizzati dal punto di vista narrativo. Lui non concepisce bene o male, lui conosce e riconosce solo il suo obiettivo e durante la storia ci mostra tutte le facce del prisma emotivo dell’essere uomo. Yamato Video lo ha ucciso, con una voce melliflua da profeta di sto cazzo sta ceppa, che non ha nulla in comune con la faccia e il carattere a cui è abbinata.

Io invece sono un tipo simpatico ed estroverso

Io invece sono un tipo simpatico ed estroverso

Tutto il resto del cast vocale? Assolutamente trascurabile.

A questo punto state pensando (o sperando) che sia finita qui. Vi sbagliate e di grosso anche.
Mi ritengo fortunata ad aver visto Golden Age prima in inglese e poi in italiano perché ho potuto insultarne, a ragion veduta, la pessima traduzione. Al di là delle solite frasi messe a cavolo e delle storpiature dei nomi, quello che stupisce e sconvolge sono gli errori MADORNALI di sintassi italiana.

Ero lì che mi contorcevo sulla sedia sentendo uno dei miei dialoghi preferiti, storpiato in modo barbaro da quelle voci, quando le mie orecchie sono state prese in pieno da un ceffone a mano aperta:
“Perché di tutta la Squadra dei Falchi dovevi essere proprio TE a salvarmi?” – Scusa, come hai detto? Non credo di aver capito.. mi sono detta.
“Perché di tutti proprio TE!” – Oddio, l’ha detto davvero, sto per avere un collasso, mantenetemi. Meno male che ero seduta.
Stiamo parlando di un momento cruciale della trama e di un dialogo che segnerà il primo avvicinamento emotivo tra il protagonista, Gatsu, e Casca, sua compagna di armi (e non solo). Un breve scambio di battute che permetterà a ciascuno dei due di entrare nei panni dell’altro. Tutto buttato al cesso, trasformato in una farsa degna di una commediola familiare italiana. Ci mancava solo Sandra Mondaini che agitava le lenzuola.

Momento topico numero 1 ribattezzato momento "perchè proprio te"

Momento topico numero 1 ribattezzato momento “perché proprio TE”

Non vi basta vero? Allora vi accontento con un’ulteriore chicca.
Altro momento topico (sì, ce ne sono tanti), altro snodo fondamentale per la trama: Gatsu lascia la squadra di mercenari con cui combatteva dopo un duello con il loro leader, Grifis appunto. Nella versione originale manga o anime sia giapponese che inglese se ne va con un secco “Addio”. Qui no, troppo facile. Quelli di Yamato Video sentivano l’impellente necessità di storpiare anche una cosa così semplice, quindi “Addio” è diventato “Ti saluto” … Eh??? Io aggiungerei pure un “Bella frà” e il quadro è completo.

Momento drammatico numero 2 ribattezzato momento "bella frà".

Momento drammatico numero 2 ribattezzato momento “bella frà”.

Ora, anche se ne avrei a bizzeffe di questi esempi, devo smettere di raccontare perché sento che mi sta per partire un embolo. So solo che se l’avessi visto esclusivamente nella versione doppiata in italiano non credo affatto che mi sarebbe piaciuto.

Voi l’avete visto? Che ne pensate? Vi è partito l’embolo durante la proiezione?

 

 

Tutti film di cui abbiamo parlato:

Nedcensioni

 

 

SisterDeath

Scritto da: SisterDeath

La nostra esistenza deforma l'universo. Questa è responsabilità.

47 pensieri su “Maratona Berserk con embolo

  1. A me l’embolo è partito quando ho letto “Cowboy Bebop e all’Anime Night del martedì sera su MTV”

    Mi è arrivato un flashback devastante in stile Johnny Mnemonic

    Personalmente mi tengo ben alla larga da Berserk, ma credo che prima o poi cederò…la tua recensione mi ha incuriosito

  2. Meno male che non sono andato al cinema a vederlo, a parte i Figli Speciali di Gesù, il doppiaggio non l’avrei sopportato.

    Probabilmente sono andati al risparmio prendendo dei doppiatori low cost, perché tanto son solo cartoni animati e la gente che li guarda è scema…

  3. Grazie Sister per avermi fatto incazzare. Se il tuo scopo era quello di confermare l’adagio del “mal comune mezzo gaudio”, allora hai azzeccato l’articolo e ora dovresti sentirti anche meglio. Buona dose del tuo santo nervoso si è riversata direttamente nelle mi vene.

    TRE considerazioni:

    La prima, purtroppo sono ignorante e mi spiace di non poter sapere di cosa stai parlando. Spero di rifarmi nel tempo. Comunque l’articolo è piacevole anche per chi non sa ;)

    La seconda, purtroppo sfondi una porta aperta e sono soltanto 30 anni che ho una guerra interiore col mondo del doppiaggio. Ne hanno sorbito i fastidi pure Chreddy e altri ragazzi qui dentro. Ti dico che mando anche le Mail, no anonime, a queste teste di cazzo. Non aggiungo altro che è meglio.

    LA terza, ma almeno in Sala dove c’è un approccio diretto coi cafoni, spero sarete capaci di farvi sentire. Ora, se non penso male, Te dovresti essere una femminuccia, quindi diventa relativo e gli approcci possono essere diversi. Ma spero che i maschietti siano capaci di dire un semplice “scegliete Voi, o la smettete o vi spacco la faccia”.

    • Non preoccuparti della femmiucca o del maschietto, quando sono in Sala e mi vengono rotte le balle di solito sono in due a trattenermi, e per inciso, due maschietti. :D

      Kmq la mia non era un critica nei confronti del doppiaggio in generale, quello è un’altro discorso, che condivido in parte, ma era specificatamente riferita a quest’opera e, volendo allargare, alle serie animate giapponesi.

  4. “È cominciato nel lontano 1997 e va tutt’ora avanti grazie alla penna e all’ingegno narrativo di Kentaro Miyura.”
    Prego, definisci “va tutt’ora avanti”… mannaggia a Miura.

    • Ciao Davide, benvenuto! Sì, hai ragione. Un fumetto ogni 9/12 mesi non può essere considerato “andare avanti”, ma io resisto strenuamente perké ora LO DEVO SAPERE come va a finire! :D

  5. In inglese invece com’è? Il doppiaggio, intendo (nel caso sia stato doppiato in inglese, sono ignorante in materia).
    Più che altro perchè era da un po’ che ero curioso di vederli e se lo trovo a un prezzo buono da HMV potrei farci un pensierino.

    • In inglese è decisamente migliore e da HMV dovresti trovare la versione DVD e bluray dei singoli film! Se sei a Londra quello del Trocadero ha un’intera sezione dedicata agli anime e l’ultima volta che ci sono stata aveva Golden Age Arc I. E kmq sì, è stato doppiato in inglese :)

  6. Grazie Sister per esserti immolata in questa maniera per tutti noi!
    Il fumetto è anche uno dei miei preferiti e nonostante le attese e la storia peggiorata, lo sto ancora seguendo con speranza… inoltre condivido il tuo punto di vista circa il momento in cui è peggiorato! Forse avrebbe fatto meglio a chiuderla lì? Staremo a vedere…
    Per quanto riguarda il resto mi fido, lo stile visivo non mi ha convinto molto in quello spezzone che hai pubblicato, ma so che lo guarderò di sicuro, magari comprato in BD così da avere lingue e sottotitoli copiosi a disposizione così che dopo essermelo goduto un po’ di volte alla fine possa decidere di guardarmelo doppiato in italiano… e piangere in silenzio!!!
    Del resto il vecchio cartone io ce l’ho tutto… “acquistato” on line, messo su supporto e dimenticato a prendere polvere in uno scaffale! Era imbarazzante oggettivamente e sotto tanti punti di vista… questa tua “recenisione” ha acceso in me interesse e speranza, quindi grazie! ^^

    • De nada Anadol! Mi fa piacere aver suscitato interesse nei confronti di questo prodotto, perchè secondo me merita. La serie tv era una vera schifezza sotto tutti i punti di vista tranne che per le musiche, e non lasciarti ingannare dal video che ho postato, l’effetto del motion control all’inizio fa strano ma lasciati coinvolgere. ;)

  7. In realtà il vecchio anime (anche io ricordo l’anime night, ma ho conosciuto berserk su italia1) era brutto nei disegni, ma per il resto non era male, in particolare l’accoppiata immagini-musiche di hirasawa (compositore per i film di satoshi kon) era strepitosa. Ricordo ancora lo sguardo sovraumano di Griffith…
    La maratona l’ho persa, non sapevo fosse uscito anche il terzo in Giappone, lo recupero!

    • No, infatti non era su Anime Night ma su Italia 1, ho citato Anime Night perchè è proprio in quel periodo che ho cominciato a vedere gli anime più di rado. :)
      Sulle musiche della serie tv concordo, veramente stupende, ma secondo me erano l’unica cosa che si salvava. Dal punto di vista narrativo era un vero scempio [SPOILER] Vogliamo parlare del cavaliere del teschio? Due puntate dedicate al complotto della regina e nemmeno 2 minuti ad un personaggio chiave… chi è che avrebbe dovuto salvare Gatsu e Casca dall’eclissi? [SPOILER]

  8. Attenzione anche a quella che diventa sempre più una leggenda metropolitana, cioè del doppiaggio italiano come il migliore. Credo alimentata dal settore italiano stesso. I Tedeschi non li vedo lontani da noi. Per nulla. Mi sembra che siamo stati sempre troppo campanilisti per ‘sta cosa. Adesso, ade esempio, su RTL stanno dando BLADE 2 in tedesco. Non fa una piega. Sia nel labiale, sia nel suono inteso come adattato agli ambienti e al contesto delle vicende. Il fatto che a noi sembri un pugno in un occhio, non credo si debba spiegarlo, così come pare un pugno in un occhio ad un inglese ascoltare un doppiaggio in italiano. Se poi vogliamo fare i paragoni con i doppiaggi polacchi con la voce fuori campo del tipo che doppia tutti, maschi e femmine :D … beh, lì allora siamo ad un altro discorso … che poi, non lo si creda tanto ridicola la cosa … io me li guardo per curiosità e la trovo sempre meno assurda …

    .. voce finta per voce finta, almeno sento la recitazione reale e dopo un po la voce fuori campo non la percepisci più. Ed è polacca, quindi non ne so nulla. Fosse italiana, probabilmente diverrebbe “invisibile”.

  9. Beh, io non darei tutta la colpa ai doppiatori: ok alcuni sono palesementi inesperti, ma bel cast ci sono veri e propri professionisti del doppiaggio, come Romano Malaspina e Niseem Onorato, anche se da quanto ho capito la colpa è del pessimo doppiaggio della Yamato Video.

    Un pò come il primo doppiaggio di South Park, che aveva dei doppiatori bravi, ma nelle mani di uno studio che vigeva un adattamento moolto edulcorato.

    • Sicuramente Yamato ha le sue enormi responsabilità, ma dal mio punto di vista è innegabile che alcune voci erano completamente dissonanti rispetto al personaggio.

  10. magari … l’ho già fatto, m’ero registrato giorni fa, ma senza che mi facesse caricare immagini, s’era incantato qualcosa. Adesso, non solo il mostrino mi fa entrare quando vuole lui, poi una volta entrato, in quel sito non mi permettono di fare il log in, se mi ri-registro, non posso, e se chiedo una mail per attivazione, non arriva … me sa che ha ragione Satanasso e devo andare su Pandora :D

  11. Ciao, scusate il necro-post, ma dopo aver proposto il tema di manga e anime per nerd’s revenge mi sembrava il minimo congratularmi sia per il (nuovo) tema dell’articolo che per la qualità con cui è stato trattato. sinceramente berserk lo conoscevo solo di fama e la tematica violenta, motivo per cui ne sono stato alla larga fino ad ora, ma propio ora devo ammettere che con questo articolo si è insinuata una vocina nella mia testa che mi spinge a seguire berserk anche se la longevita della serie mi spaventa ancora.

    Sinceramente non capisco neanche io chi dirige i doppiaggi qui in italia, quello di black lagoon fu un caso abbastanza eclatante che fu ripreso anche da blog e giornali online che normalmente trattavano tutt’altro normalmente.
    Altra cosa nel mio piccolo che mi colpi era il nome di un personaggio di soul eater che da eruka nella versione italiana dell’anime è statto cambiato in elka, va detto che il personaggio in questione ha come tema le rane tante che il nome originale è l’anagrama di kaeru (rana in giapponese) elka invece è un comune nome nordico (non collegato in particolar modo con il personaggio) ed ha un suono simlile all’inglese elk (alce O.o) il doppiagio è anche questo abbastanza scadente, anzi che imitare quello originale che ha una voce gracchiante simile a quella di una rana è semplicemente la normalissima voce di tutti i giorni della doppiatrice ilaria latini che puo andare bene per Bridgette di a tutto reality e Grace Van Pelt di the mentalist, ma solo perche i personaggi stessi non richiedono impegni particolari di dopiaggio in questo caso. Andando off topic da anime, come non citare il piu eclamante quanto insensato cambio di nome del barrista dei simpsons che da moe si e ritrovato a chiamarsi boe perche a dire dei doppiatori il nome originale assomigliava troppo all’espresione napoletana, certo… peccatto che poi i dialetti scozzesi, irlandesi etc… dei vari giardiniere willie, commissario wincester sia stati cambiati in accento e dialetto sardo e napoletano.

    Qui chiudo e mi scuso per gli errori di ortografia, era giusto un messaggio lasciato di sfuggita.
    Alla prossima. :)

    • In merito a Berserker non posso esimermi dal consigliartelo, i primi 20 numeri del fumetto (edizione doppio volume, circa 40 edizione normale) sono quanto di meglio abbia letto! E ho letto tanta roba.
      In merito alle traduzioni e ai nomi ti dico solo ke nel caso di berserk Caska è diventato prima Cashka e ora Chiaska…. fai tu due conti…. -_-
      Infine sulle sfumature dialettali posso starci, chi vuole e conosce la lingua vede in inglese, per me l’importante è ke nn si facciano errori dovuti a traduzioni fatte “a cazzo” o senza cognizione del contesto.

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