Orfani di un fumetto migliore

Orfani

È un po’ che non parlo di fumetti, anche perché a quanto pare non frega una cippa a nessuno.

Questo mese però è uscito un nuovo fumetto Bonelli che segna un netto distacco dalla produzione “classica” della casa editrice per tutta una serie di ragioni.

Il fumetto in questione è Orfani e, se cercate in giro, tutti quelli che contano, che sono legati al mondo del fumetto e amicici degli autori, ne parlano benissimissimo.

Io è da un po’ che mi sono distaccato dal mondo del fumetto Bonelli, migrando per altri lidi, però questo Orfani mi sembrava l’occasione giusta per riavvicinarmi.
Quelle che seguono sono le mie modestissime opinioni e se dovessi sparire nel nulla dopo aver pubblicato il post, sappiate che vi ho voluto bene.

Orfani è un fumetto creato da Roberto Recchioni, testi, ed Emiliano Mammucari, disegni (più altri che si aggiungeranno alla squadra nei prossimi numeri), con le copertine del grande Massimo Carnevale.

Roberto Recchioni, per chi non lo conoscesse, è la Rock Star del Fumetto Italiano. Per molti è un idolo, per altri no. Ma sapete come si dice: parlarne bene o parlarne male non importa, basta parlarne.
Recchioni, RRobe per gli amici, è uno sceneggiatore di fumetti che è stato capace di sfruttare bene l’internet per farsi conoscere, un po’ con il suo famosissimo blog, un po’ nei più importanti forum italiani dedicati ai fumetti. Ha coniugato “il talento” con il self marketing e, alla fine, ne è uscito vincitore, dal momento che oggi è una delle più importanti firme italiane e dilaga un po’ ovunque, non solo con i fumetti.

Roberto Recchioni

Roberto Recchioni

Recchioni ha anche scalato i vertici Bonelli, diventando il curatore, uno dei due, del nuovo ciclo di Dylan Dog, con il preciso scopo di rilanciare la testata in continua emorragia di lettori, grazie anche al fatto di essere lo sceneggiatore della storia che, negli ultimi anni, ha venduto di più in assoluto, nonché la più acclamata dai Dylaniati: Mater Morbi. Per inciso, a me non ha fatto impazzire quella storia, sì, migliore dei numeri dei numeri soliti di DyD, ma non eccezionale.

Tra le altre cose Recchioni ha anche creato e sceneggiato John Doe e Detective Dante, quest’ultimo insieme a Lorenzo Bartoli.

Ora ha tirato fuori questo Orfani che si preannuncia come una roba totalmente rivoluzionaria in casa Bonelli.

Orfani (8)

Rivoluzione bonelliana

Anticipato da un battage pubblicitario mai visto su internet che va avanti da un annetto, Orfani è il primo fumetto Bonelli interamente a colori per tutti i numeri, non solo gli speciali. non è la classica colorazione a tinte piatte, ma una colorazione, al computer, con tutti i crismi: sfumature, ombreggiature, effetti luce e via dicendo.
Peccato che, almeno nel numero 1, la stampa non le renda giustizia.

Seconda rivoluzione, Orfani è seriale. Ossia non racconta storie autoconclusive nelle classiche 98 pagine, ma la storia prosegue di numero in numero ed è divisa in “stagioni” come le serie Tv. Il primo ciclo consta in 12 numeri mensili, poi ne seguirà un secondo di altri 12 e così via finché morte, o vendite, non ci separi.

Orfani 1 - Copertina

La copertina di massimo Carnevale

Un paio di settimane fa è uscito il primo numero di Orfani: Piccoli Spaventati Guerrieri.

Come dicevo nell’introduzione, si sono tutti sperticati in lodi, io, anche se un po’ stufo già del bombardamento mediatico, mi sono fidato e l’ho preso.

Cominciamo dalle cose migliori: disegni e colori.

Mammucari ha un bel tratto pulito e riesce a mischiare bene lo “stile italiano” con quello più action americano.
La colorazione è ben fatta e davvero notevole, se solo la qualità di stampa le rendesse giustizia.

Il problema sono le cadute di stile tipo: il gruppo di soldati Orfani ha delle armature figosissime piene di lucine… anche il cecchino del gruppo ha le lucine sull’armatura che, insieme al finto fogliame da uomo-cespuglio, quando si sdraia sembra un albero di natale abbattutto.
Non mi sembra una grande idea rendere il cecchino visibile con le lucine sulla tuta. Passi di giorno, ma la notte no. Come diceva Arbore.

Orfani - Cecchino

Illumina l’uomo-alberello

A parte disegni e colori, per il resto il primo numero di Orfani a me non è piaciuto per niente.
Non dico sia brutto, dico che probabilmente non sono il target giusto per questo fumetto. Il target, da quello che ho evinto leggendolo, è probabilmente il ggiovane ragazzino totalmente a digiuno di fumetti. Oppure Recchioni stesso.

Recchioni ed io siamo della stessa generazione, siamo cresciuti con gli stessi film, gli stessi fumetti, gli stessi libri e la stessa cultura pop. Per entrambi L’Ultimo Boy Scout è il film più bello di Tony Scott e quel Bruce Willis è il miglior Bruce Willis di sempre. Per entrambi i primi 2 Alien sono i migliori film di fantascienza.

Quindi capisco benissimo la voglia di Recchioni di fare un fumetto di fantascienza che racchiudesse tutte quelle suggestioni, però non tutto quello che funziona nei film poi funziona anche nei fumetti.

Orfani (9)

I piccoli Orfani, con le one-line cool

Ad esempio, una battuta tipo: “C’è qualcun altro nell’universo… e ci ha preso a calci nel culo!” magari funziona se lo dice Idris Elba a metà di Pacific Rim e non se lo dice un personaggio di un fumetto nella seconda vignetta in cui appare.
Capisco anche la voglia di Recchioni di riempire il fumetto di frasi one line, come nei film che piacciono a noi.
Ma ci vuole una logica, non bisogna buttarle lì a caso, fuori contesto. Tipo appena prima che la squadra degli Orfani entra in azione per la prima volta:
Ricordate la regola numero uno?
Noi non facciamo arte… Noi facciamo Cadaveri.
‘Sticazzi, che figo… ma cosa c’entra?

Che poi in Orfani parlano un po’ tutti così. Anche i bambini di 11 anni.

Il fumetto parla di questa enorme esplosione nucleare che ha distrutto l’Europa.
Un non ben definito ente militare governativo ha raccolto tutti i bambini orfani della zona dell’esplosione per farli diventare soldati e contrattaccare il nemico alieno che ci ha sparato quel Laserone della Morte.

Orfani (5)

Il Laserone della Morte Vs Terminator 2

Orfani si svolge su due piani temporali, prima ci fa vedere l’addestramento dei bambini orfani, poi a metà si sposta avanti nel tempo e ci fa vedere questi diventati soldati.
La prima metà è di storia, la seconda d’azione.
La prima metà ci ho impiegato 10 minuti a leggerla, la seconda metà 10 secondi.

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Tutta la seconda metà del fumetto

L’indefinito ente militare governativo decide di affidare la propria tattica di risposta all’attacco ad una professoressa che, testualmente, viene definita da tutti una puttana, particolare rivelato alla 3^ apparizione di tale professoressa, dal tipo che se l’è appena trombata. Il che dovrebbe dirla lunga sull’effettivo ruolo della donna nella mente di Recchioni.
È caratterizzante questa cosa? Possibile, ma personalmente non riesco più a prenderla sul serio. Sarò bacchettone, ma la difesa del mondo non gliela affiderei.
L’idea geniale della puttanazza professoressa per rispondere prontamente ad un attacco alieno è prendere dei bambini ed allevarli come spietati supersoldati figosi. È evidente che nessuno ha alcuna fretta di rispondere al fuoco e nessuna paura che l’attacco si ripeta.
Recchioni ha assicurato che tutto verrà spiegato.

Orfani (6)

Ma proprio tutta…

L’unica spiegazione logica che sono riuscito a dare a questo strampalato piano di difesa è che l’esplosione non è aliena, ma è prodotta in casa, sulla Terra, ed è usata come pretesto per mettere in piedi un piano militare e prendere possesso di quel pianeta lontano tanto simile al nostro.
Oppure è tutto vero, il Laserone della Morte è alieno, gli umani con lo squadrone di Orfani vanno su quel pianeta per contrattaccare, ma, durante il Salto Quantico per raggiungere l’altro lato dell’universo, succede uno sfasamento temporale ed è proprio la spedizione umana che causa l’esplosione dell’Europa. Insomma gli Orfani si autogenerano.
Sono solo mie supposizioni, non sono spoiler… o almeno lo spero, perché se queste idee le ho persino io, allora sono proprio banali.

Orfani (7)

Ma tutta, tutta, eh…

Dicevo che il target secondo me sono i ragazzini senza molta cultura “classica” cinematografico/fumettistica, nonostante poi il fumetto sia intriso di citazioni più o meno velate, perché ogni cosa è spiegata per filo e per segno, come se il lettore non dovesse nemmeno prendersi l’onere di fare 2 + 2.
Ad esempio, durante l’Ipersonno del Salto Quantico per raggiungere il pianeta alieno, c’è un lungo spiegone sulla missione e sulle medicine da prendere ogni tot ore per resistere su quel pianeta. Benissimo.
Lo spiegone è dato dalla puttanazza professoressa vestita da Geisha in un giardino giapponese con gli alberi di pesco. Recchioni le fa dire che Ovviamente non è tutto reale, ma è un Costrutto Virtuale sparato a palla nel cervello dei soldati per rendere meno traumatico il risveglio dall’Ipersonno.
Insomma lo spiegone nello spiegone.

Orfani (1)

Il lato figo di essere Orfani

Quindi no, non credo proprio che questo fumetto sia per me.
Mi rendo conto che di non essere in target per una roba del genere, visto che gli omogeneizzati mia mamma ha finito di imboccarmeli decenni fa e ora so mangiare e digerire le cose da solo, anche se non mi spiegano la rava e la fava per filo e per segno.
Non sono il target di Orfani perché questo tipo di cose figose non mi prende più, trova terreno sterile in me. Infatti non più nemmeno il target per giochi come Devil May Cry e tutte le giapponesate simili.

Certo avessi ancora 14 anni e non avessi mai letto un fumetto in vita mai e non avessi tutto quel background che mi porto dietro, Orfani lo troverei una figata e consiglierei di leggerlo a tutti i miei amichetti quando son stufi di fare le penne con lo scooter.

Ma quel tempo è passato per me è passato e mi rendo conto di non essere più il target per tanta roba.

Però i colori sono davvero belli…

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

41 pensieri su “Orfani di un fumetto migliore

  1. Mentre leggevo il tuo post mi chiedevo: ma per chi è scritto questo fumetto, non certo per me, che ho superato gli enta da un pezzo e storie così ne ho digerite fin troppe. Poi arrivata alla fine ho visto che era anche il tuo pensiero.

    Io conservo un armadio, nella mia vecchia casa (si, un intero, piccolo armadio) pieno di fumetti Bonelli e non, di cui sono sempre andata orgogliosa, quindi di fumetti un po’ ne capisco. Li leggo insomma. In realtà a me di Bonelli piacevano solo DyD, Nathan Never e gli albi giganti di Martin Mystere, quelli con i crossover da paura. Poi, siccome ci tengo a dirlo, maschiaccio si, ma fino ad un certo punto, mi sono divorata Legs, ho seguito Julia e qualche episodio di Dampyr, ed ho esultato per Gea, una ventata di freschezza purtroppo sputtanatasi a poche uscite dal finale. Rattristata per la pessima riuscita di Lilith, non ho piu comprato un albo Bonelli.

    Non leggerò Orfani, ho gia capito che non m’interessa. La storia mi prende malissimo; questo bel colore digitale che rende tutto patinato, non mi dice niente; costa troppo. Forse l’espediente interessante è la serialità, ma quello che funziona in tivvù non è detto funzioni sulla carta.

    Nonostante tutto, non credo che il fumetto sia morto, anzi. Mancano solo gli Eroi e delle belle storie.

    • Ciao Chiara, pure io ero un appassionato lettore di DyD, Nathan never (ma mi ha stufato quasi subito), Nick Ryder ecc…ecc…

      Però, alla lunuga, li ho abbandonati tutti, sono, se vogliamo, cresciuto, invecchiato, maturato (ahahahahaahah) e non mi sono più ritrovato in nessuna serie.
      Alcune collezioni, come quella di Dylan, le conservo pure io gelosamente (in cantina mangiate e pisciate dai topi) e, se devo essere sincero, una serie Bonelli mi manca da seguire.

      Però, appunto, leggendo Orfani la domanda che mi facevo vignetta dopo vignetta è: ma questo fumetto è indirizzato a me? La risposta è sempre stata no.
      Non nego che determinate frasi o alcuni passaggi siano fighi, ma non mi interessano più.

      A me non frega niente se “Noi non facciamo arte… facciamo cadaveri” sia una frecciatina al fumetto d’autore (Bonelli non lo è, manco per niente), sono uscito dalla fase del “sovvertiamo l’ordine costituito e viva le cose popolari” perché non mi interessa più. Ora voglio roba di qualità, roba che mi insegni qualcosa, che mi dia spunti per pensare e ragionare, non che mi serva tutto pronto e predigerito su un piatto d’argento.

      Per quello mi vedo i Fast & Furious e Cani Sciolti, li vedo, mi diverto, mi dimentico di loro prima di uscire dalla porta del cinema. Ma almeno sono onesti: sanno di essere quello che sono e danno quello che hanno da dare, non si mettono la maschera di quello che non sono e sminuiscono il resto per elevarsi, proprio come tenta di fare Orfani.

      Quindi, la merda e le robe brutte vanno benissimo, basta che si rendano conto di quello che sono, e siano onesti.

      Mi sono accorto che ho delirato, scusa :D

      • Macchè, il delirio è parte integrante di un discorso ben costruito :-D

        Hai detto una cosa sacrosanta: noi vogliamo ONESTA’. Siamo stufi di digerire storiacce scritte male spacciate per grandi capolavori. E il fatto che tutti, dai film ai videogiochi, parlino stringato non significa che si debba fare anche nei fumetti! Anzi! Le one-line funzionano solo nelle strisce umoristiche. Ebbasta.

        Ho appena letto che Orfani è indirizzato ad una fascia 12-18. Ho anche visto varie scene zozze. Li vogliamo proprio educare bene ‘sti ragazzini… (non giudicate, sono in mod *bacchettona*) In ogni caso spero che la Bonelli risorga dalle ceneri, nonostante tutto non si merita di chiudere per mancanza di lettori.

        • Beh, io tra i 12 e i 18 anni ero alla ricerca di scene zozze che nemmeno un cane da tartufo! :D

          Scherzi a parte, non sono uno che stigmatizza il sesso o la violenza nei vari media.
          Per me ci possono essere esattamente come fanno parte della nostra vita. Però devono essere contestualizzati e non gratuiti.
          Si sa che il sesso vende e inserirlo in un qualsiasi media SOLO per quello scopo è indice della qualità stessa delle idee che ci stai mettendo dentro.

          Non è questione di essere bacchettoni è questione di avere gusto e quel minimo di buon senso per capire che tipo di prodotto si ha in mano. Anche in questo caso si parla di onestà intellettuale da parte di chi scrive e da parte di chi legge.

          • Verso i 15 anni mi capitò sotto mano Druuna. Non dico altro :-D

            Probabilmente, conoscendo le mie letture giovanili, se avessi un figlio di quell’età non vorrei sapere cosa potrebbe leggere. Gli lascerei privacy totale. Altrimenti convento.

            Ma la domanda è, giusto per rientrare in tema: la vignetta sul sesso che ho visto (non so quante ce ne sono) su Orfani, è giustificata o gratuita?

            • Ahhhh Druuna :Q____

              Comunque, io la penso in modo leggermente diverso, anche per la mia esperienza personale.

              Io ai miei futuri e fantomatici figli non impedirò di leggere e vedere niente. Ovviamente alle età che, secondo me, sono giuste. Però non è che li lascerò a se stessi, ma cercherò di essere lì per, eventualmente, spiegare.
              Non parlo di porno, intendiamoci… :D

              Comunque non so che cosa hai visto tu del primo numero di Orfani, però ad un certo punto si vede la Professoressa nuda dopo aver fatto le cosacce con il “generale” e c’è un dialogo dove lei gli dice che la sua fama di uomo duro è meritata (o una roba del genere a doppio senso) e lui le risponde che pure la sua fama di puttana è meritata.
              Ovviamente lei non fa un plisset che evidentemente essere considerata una puttana è un punto d’orgoglio.
              Poi parlano del loro geniale piano con i bambini.
              Credo che sì, la scena sia gratuita, il dialogo potevano farlo ovunque e, nell’economia di quel numero, la scena non ha “strascichi”.
              magari più avanti si scopre che si amano e bla bla bla, ma sembra proprio una roba estemporanea da quello che si dicono… cioè, io non darei della puttana ad una persona con cui sono insieme o di cui sono innamorato :)

  2. cominciamo a salutare, che un saluto ogni tanto non fa mai male…
    quindi: ciao mrc!

    secondo, posto che io ho una cultura fumettistica nulla, sia italiana sia americana (mi salvo un po’ con i manga), saltando a piè pari ogni commento su un campo che non mi appartiene, volevo chiederti un’opinione (e non sto dicendo di farci un post eh! mi accontento di una risp da “commento”) su john doe, opera con la quale ho conosciuto la figura di Recchioni, e unico fumetto italiano che abbia praticamente letto (salvo qualche dylan) e di cui personalmente (con i suoi alti, abbastanza alti e bassi, mooooolto bassi) conservo un ricordo positivo nel complesso.

    • Ciao Greywolf!

      Guarda io John Doe purtroppo l’ho seguito a spizzichi e bocconi, leggendo qua e là.
      Alcune cose erano interessanti e la storyline principale molto intrigante.
      L’ho scoperto tardi per recuperarlo tutto e quindi mi sono fatto un’idea parziale, quella che ho esposto sopra.

      Secondo me Recchioni è uno che nel suo piccolo è bravo, ma si è creato un mito intorno un mito che poi è difficile rispettare e, per quello che ho letto io, John doe forse è la sua opera migliore.

  3. Perfettamente d’accordo.

    Inoltre sto notando questa tendenza ad “imboccare” lo spettatore in TUTTO, non solo fumetti, ma anche libri, film e videogiochi.

    Due sono le cose: o il target è handicappato, o gli autori credono che lo sia.
    Però nessuno si lamenta, quindi…

    Bah…

    • E’ il cane che si morde la coda, Sonny.

      Da una parte c’è un pubblico che non ha più voglia di pensare da solo, dall’altra autori che per non scontentare nessuno spiegano anche le ovvietà.

      Senza contare che il QI generale è rimasto costante, ma le persone sono aumentate di numero :D

  4. ciao mrchreddy,
    non capisco praticamente niente di fumetti: ma dylan dog, fino a un certo punto (di parecchi numeri fa) l’ho letto (e fino a un certo punto di numeri fa, anche apprezzato).

    interessante la tua riflessione sullo spiegone. “spiegare” e “semplificare” sembrano essere diventati gli unici due comandamenti della stampa.

    e forse il fumetto non fa eccezione. in redazione tutti si affannano a dire che “il lettore non capisce” che “è meglio dire tutte le cose per benino”… come se avessimo a che fare con una banda di idioti.

    per cui forse alla bonelli, come in molte altre redazioni, vige la stessa regola: “spiegaglielo, anche un paio di volte, che non capisce”.

    • Come dice la Sister, purtroppo non è solo una cosa delle redazioni, è generalizzato e trasversale a tutto.

      Prendi la fine della prima stagione di The Walking Dead, c’era bisogno della roba del laboratorio?
      No, l’hanno inserita solo per spiegare al pubblico che in giro c’erano gli zombi e che dovevano sparargli in testa per ucciderli… come se dopo 10, 12 puntate quante erano, la gente ancora non l’avesse capito di che cosa parlava il telefilm.

      Siamo sempre più trattati da deficienti e, purtroppo, ormai gran parte del pubblico si aspetta gli spiegoni.
      Che poi, alcuni vanno anche bene, ma non devi per forza star lì a spiegare tutto tutto tutto :D

  5. Capiti a fagiuolo,
    perché proprio ieri ho letto il secondo Dyd della seconda era

    e volevo esprimere il mio
    irrichiestissimo
    parere.

    A parte il fatto che non ho capito in cosa consista questo nuovo ciclo
    a parte un diverso modo di colorare la copertina

    e il fatto che, a mio sindacabilissimo giudizio, le storie sono addirittura peggiorate.

    Poi, per ora non è successo niente di nuovo, cioè, se non avessi letto niente su internet o sugli horrorpost non me ne sarei neanche accorto di questo “cambiamento”.

    Il bello di Dyd era che non è mai ricorso
    a mezzi commerciali,
    colpi a sorpresa,
    serialità delle storie per costringerti a comprare quello del mese dopo

    era come vedere un amico mezz’ora al mese

    era uno stile di vita: scettico ma appassionato, antigiovanilista, anticonsumista, libero ma innamorato

    insomma, un messaggio positivo in un background negativo.

    L’emorragia di lettori era fisiologica, naturale,
    erano scosse di assestamento di un pubblico che lo seguiva e che nel frattempo

    cresce, invecchia.

    Ora si rischia, se non è già successo, di perdere tutto questo.
    Il Dylan attuale sembra più distante, più distaccato
    più “di carta”, ecco.

    Ora ci manca solo che gli fanno acquistare un cellulare e addio.

    Ecco, io non condivido neanche questa storia della serialità.
    Se ne perdo uno non ci capisco più niente?

    No, non è la filosofia che piace a me.

    • Io DyD non lo sto seguendo, ma un mio amico mi ha detto le stesse cose che hai detto tu: non sta cambiando niente.

      E’ anche vero che i numeri dei fumetti Bonelli sono pronti anche 9 mesi prima dell’uscita, quindi credo che il vero cambiamento si vedrà fra un po’.

      Detto questo a me la serializzazione non disturba, ho sempre seguito i fumetti americani che sono fatti così, però capisco che uno che comincia con il numero 9 può non capire che cosa sta leggendo e debba recuperare il resto per forza.
      Diciamo che è un’arma di marketing pure quella, che può anche non piacere.
      Però a sto punto uno decide se imbarcarsi nel viaggio oppure no :D

      • Ma, tanto per essere chiaro,
        se il cambiamento non dovesse esserci

        chissenfrega, tanto meglio.

        Il punto è:
        perché annunciarlo, il cambiamento?

        E’ un fumetto?
        E’ una storia raccontata artisticamente?

        Bene.
        Mettici tutti i cambiamenti che vuoi.

        Annunciarlo, però, mi sembra commerciale,
        un colpo a sensazione.

        Ditemi quello che volete
        chè in questo sono ignorante belluino

        ma, belli o brutti,
        Tex o Dyd a me sono sempre sembrati,
        a modo loro,

        fumetti d’autore.

        Ora, boh…

        Sergio ci manchi.

        • Sì, Messere, l’annuncio del cambiamento, il bombardamento di questa notizia su tutti gli spazi disponibili come Facebook, riviste (guarda caso son venute fuori un sacco di interviste su questo nuovo ciclo di dylan nelle riviste per cui lavoro Recchioni), blog amici ecc… ecc… è proprio l’anima del commercio, puro e semplice marketing per cominciare subito a vendere più copie di Dylan fin dal primo numero “nuovo”.

          Cresce la curiosità e la gente lo compra.

          Nessuno ha detto che il fumetto popolare come quello Bonelli sia merda. Anzi, ci sono numeri, in tutte le varie serie, bellissimi, però per sua natura non punta all’eccellenza, ma punta al vasto parco di lettori e quindi la qualità non sempre è alta.
          Ti faccio un esempio lampante di quando lo leggevo io: Montanari e Grassani. Due che insieme non fanno mezzo disegnatore valido. Però hanno famiglia e, soprattutto, sono veloci ed economici. ecco che tutti gli albi doppi di Dylan sono disegnati da loro.
          Massimo guadagno con la minima spesa/sforzo.

          Fa niente che io facevo una fatica tremenda ad arrivare alla fine dell’albo perché non sopportavo quelle tavole.

          Eh sì, Sergio manca un sacco a tutti.

  6. A parte il fatto che dove si sentiva arrampicare sui vetri ho sentito un distinto EUREKA!!! bravo Mrc gli hai dato con due frasi come sfangare la storia.. (l’idea del paradosso te la copieranno a piè pari) :D a me da tanto l’impressione di un serial americano.. buttato giù a braccio come viene viene e poi il mese dopo ci pensiamo. lo denota la scelta di 12 albi consecutivi.. così fanno in tempo a virare se le cose vanno in vacca..
    Per come la vedo io un fumetto dovrebbe essere come tutto nella vita. Un idea, la sviluppi, la realizzi, LA FAI VISIONARE A QUALCUNO CHE NE CAPISCE, e poi la pubblichi.. Certo che se la prima e l’ultima parola ce l’hanno quelli del CDA di una casa editrice.. campa cavallo..

    boh io poi i fumetti arrivato a un certo punto della mia vita li ho stroncati del tutto.. sono cresciuto con Topolino, sono passato a Diabolik e poi DD.. e arrivato a un certo punto mi accorgevo che le storie erano come i fondali dei cartoni animati.. un rullo che si ripeteva sempre identico.. cambiavano i personaggi ma era sempre quello.. ci ritentai anni dopo con Rat-man ma poi Ortolani comprò un rullo per di più in saldo e decisi che dovevano esistere altre forme d’espressione artistica.

    mi darò ai disegni antichi giapponesi..

    • Io penso che la linea di Orfani sia già bella che pronta da un po’ e che non mi copieranno niente, al massimo sono io che ho azzeccato le cose :D

      I fumetti Bonelli sono pronti almeno 9 mesi prima dell’uscita e Orfani non credo sia da meno.
      Certo che se poi le mie due ipotesi si riveleranno vere allora sarebbe davvero una delusione, visto che le ho elaborate in 34 secondi netti… oppure devo per forza mettermi a scrivere anche io, visto che sono un genio XD

      Quello che dici sui rulli che si ripetono e di Ortolani è quello che penso pure io ed è una cosa che mi fa agghiacciare.
      Nel senso che la gente vuole sempre le stesse cose, non vuole sorprese, vuole leggere sempre le stesse battute così è sicura… per questo questo blog non va e altri sì. Il tormentone è vita ;)

      Comunque son contento così, pochi ma buoni :D

  7. Salve a tutti,mi sono imbattuto in questo blog per caso e voglio fare i complimenti all’autore dell’articolo per il modo ironico ma dettagliato con cui stronca questo pessimo fumetto. recchioni non è un grande sceneggiatore ma un grandissimo venditore di fumo che conosce bene i gusti del suo pubblico (per lopiu’ ignorante) pronto ad innalzarlo a dio proprio perchè ha una conoscenza insufficente del mondo del fumetto.
    Secondo me sulle possibili ragioni della bomba sulla terra potresti averci preso veramente e devo dire che io ho avuto le tue stesse idee subito dopo la lettura. Spero davvero che il colpo di scena non sia quello!
    Leggendo i commenti posso vedere quanta gente si sia stufata di leggere le stesse cose(giustamente) nei fumetti seriali. Io stesso per 3/4 anni avevo smesso di leggere fumetti.
    Quando pero’,quasi per caso ho cominciato a leggere fumetti d’autore mi si è aperto un mondo…ora il confronto di qualità con i fumetti “popolari” è impietoso.
    Per chi è incuriosito e non li conoscesse vi lascio qualche nome:
    Hugo Pratt, Manuele Fior, Gipi, Davide Reviati, Ausonia,Spiegelmann, Alan Moore, David B, Charles Burns, Marjane Strapi, Cyril Pedrosa, Paco Roca, Craigh Thompson, Will Eisner, Joe Sacco, Guy Deslise, Igort, Danel Clowes, Enki Bilal, Dave mcKean, Ulli Lust, Ludovic Debeurme…

    insomma,in libreria è pieno di ottimi autori ognuno con una storia diversa da raccontare. I fumetti “belli” ci sono, basta saperli cercare.
    ciao

    • Ciao Andy, grazie mille per aver commentato.

      Secondo me Recchioni non è da buttare via, è sopravvalutato, ma non è proprio un cane. La sua vera forza è che conosce il suo pubblico e gli dà quello che il suo pubblico vuole. Chiamalo scemo.

      Per il resto sono d’accordo con te: le librerei sono piene di moltissima roba bella, le edicole no.
      Però son due cose diverse.
      Bonelli è fumetto popolare mensile che va avanti ad oltranza.
      Gli autori citati da te no.
      Dietro c’è un pensiero completamente diverso e il target è diverso.

      Con questo non voglio dire che allora è giusto che Bonelli faccia merda, lungi da me, ma solo che Dylan Dog non può avere la qualità di un Watchmen di Moore… non sempre almeno.

      Detto questo, però, come dicevo all’inizio a Chiara, ci vuole onestà nel trattare quello che si sta vendendo per quello che in realtà è. Questo Orfani è stato spacciato come una roba rivoluzionaria nella sostanza, invece, come dico nel post, lo è solo nella forma. Poi dentro ci trovi sempre le stesse cose.
      Ti dirò di più, secondo me Orfani è Recchioni che si dà il 5 da solo chiuso in bagno… if you know what I mean ;)

      Comunque concordo con il tuo discorso in generale e anche io i fumetti Bonelli non li leggo più dandomi al fumetto d’autore… anche se ormai pure Zerocalcare è considerato fumetto d’autore in Italia, quindi, come vedi, la cultura proprio non c’è più :)

  8. Da amante di Dylan posso solo dire, senza peli sulla lingua e in maniera molto lapidaria, che la vedo una cagata immane.
    Scusate il francesismo.
    Sarà che poi io mi baso molto sulle impressioni a pelle, credo non concederò nemmeno il beneficio del dubbio a questo fumetto.

  9. Ottima recensione MrChreddy, è bello trovare un blog onesto e allo stesso tempo competente, con questo Orfani la rete si è riempita di lecchini e recensioni a dir poco ridicole.
    A mio parere Orfani è l’Avatar del fumetto italiano, è stato pubblcizzato come capolavoro rivoluzionario e in realtà è solo una storiella banale farcita di “effetti speciali”.

    • Grazie WarioPunk :)

      Io, sinceramente, non ho culi da leccare, non amicici a cui fare la marchetta e i fumetti (e i film e i videogiochi) me li pago da solo e quindi li giudico senza preoccuparmi troppo. :D

      Il paragone con Avatar è azzeccato… anche se a me Avatar è piaciuto alla fine :P

  10. Possibile che nessuno si sia accorto che questo Orfani in realtà non è altro che il videogioco “Halo” (più precisamente “Halo Reach”) stampato su carta.
    Parte della storia, l’estetica dei mezzi, delle armature e delle armi praticamente rimandano tutte a questo videogioco; persino le pose plastiche dei protagonisti sono prese pari pari dalle copertine del suddetto videogioco.
    Il target per questo tipo di fumetti è ovviamente il pubblico videoludico, non a caso, Orfani viene anche venduto nei GameStop.
    Da parte mia, ritengo che Microsoft (produttrice del gioco) dovrebbe denunciare la Bonelli per plagio.
    Chissà quanta gente avrà preso il numero zero dal Gamestop credendo si trattasse di materiale riguardante Halo (che vanta anche una serie di romanzi).

    Fatevi un giro su google immagini cercando Halo, Halo Reach o Master Chief e vi farete delle risate

    • Ciao Davide,

      In realtà Recchioni ha spiegato sul suo blog che Halo c’entra e non c’entra con il fumetto. Astronavi ed equipaggiamento sono simili a quelle di Aliens e le “tute” dei soldati sono prese da Starship Troopers e la storia è quella di Ender’s Game.

      Al di là di Halo, come vedi le fonti di ispirazione sono tante… :)

      Con questo non voglio dire sia bello, né.

  11. posso fare 30?
    state parlando di un fumetto pop. inteso come “popolare”. per di più fatto a stagioni (che è la vera rivoluzione fumettistica che perdura da john doe e che ha portato recchioni nel fumetto da edicola).
    per rispondere ad andy, ma anche a tutti gli altri lettori bonelliani, in edicola non trovo certo pazienza (a meno che non esca affiancato a qualche quotidiano), moebius e tanti altri che hai dimenticato di citare. quello non è fumetto popolare.
    è come andare giustamente a vedere avatar, o hunger games, e aspettarsi un film da cineforum fantozziano.
    sono cose completamente diverse.

    tutti i personaggi bonelli da voi citati sono “Arte”????
    la serialità non è arte già di suo quindi non è che Tex fa bello e orfani o john doe no.
    orfani va preso per quello che è. un fumetto in cui si combattono gli alieni. 50 pagine sono di azione? e meno male. di certo non m’interessa leggere il pippone sul perché questi so venuti o sul perché si reagisce addestrando orfani come spartani.

    il design assomiglia a qualsiasi altra cosa avete visto? ovvio, è un’opera pop.
    vi disgusta il citazionismo estremo di recchioni? è la sua cifra stilistica. non leggetelo.

    poi si può discutere del valore.
    io credo che in quello che fa recchioni sia bravo.
    non posso certo paragonarlo a quello che ha fatto pratt. corto maltese è altro.
    se cerco salgari a fumetti leggo pratt.
    se cerco passione e rabbia leggo pazienza.
    se cerco mirabilia leggo moebius.
    e via così.

    accanirsi su orfani perché fa figo mi sembra una cazzata immane.
    se volete leggere in un fumetto pop la treccani sull’esistenzialismo godetevi topolino, cosa vi devo dire.

    • Ciao Blueberry, puoi fare quello che vuoi, anche 31 :D

      Allora, se il tuo commento si riferisce al mio post, posso solo dirti che io non mi aspettavo Arte, ma proprio per niente.
      Non mi aspettavo Pazienza, Pratt, Moebius e tutti gli altri che hai citato.

      Ma non mi aspettavo nemmeno di non essere il target di questa “produzione”.
      Io con i Bonelli ci sono cresciuto, capisco che sono popolari, ma Orfani è indirizzato a chi i fumetti, e la cultura pop o di massa che dir si voglia, non sa proprio cosa sono.

      Non puoi dirmi che se leggo una cosa popolare NON mi devo far domande, perché io le domande non me le faccio se l’autore riesce a mantenere la mia sospensione dell’incredulità. Se ad un certo punto cade perché leggo frasi “fighe” piazzate a cazzo di cane, per la foga di metterle, dette un po’ da tutti allo stesso modo, generali dell’esercito, dottoresse mignotte, bambini di 11 anni, allora mi interrogo sul resto.

      Ripeto, come dico nel post, non è un brutto fumetto, ma evidentemente non è per me che non ho più l’età per le minkiate pop (non è vero non ce l’ho l’età, ma non ce l’ho solo per quelle somministrate in questo modo) e non ho più l’età di sorbirmi tutta la merda a cervello spento solo perché è così che la si apprezza.

      Una regola fondamentale della scrittura, qualsiasi scrittura, è: rispetta il tuo lettore.
      Beh, non mi sono sentito rispettato, mi son sentito trattato da deficiente che ha bisogno che gli si spieghi anche le cose più ovvie e banali. Magari alcuni ne hanno bisogno perché non son capaci di mettere insieme un ragionamento da prima elementare, ma io no, non ne ho bisogno.

      Quindi, non sono proprio il target per questa roba… con buona pace di Recchioni. :)

  12. beh scusa ancora caro mr c
    mi riferivo a tutti non solo a te.
    dunque la cosa che ti disturba dippiù sono i dialoghi e gli spiegoni inutili.

    ma, scusa, esiste un bonelli che non ha questo schema?
    tex non ha frasi fatte sempre uguali che si ripetono costantemente da anni? con lo stesso schema per la storia.
    DD non fa altrettanto?
    chicc’èppiù?

    e a leggere i commenti sopra mi sembrava che tutti dicessero questo solo che in orfani sta cosa fa cagare mentre quando leggono gli altri bonelli godono.

    io recchioni non lo conosco e non me ne frega niente di quello che fa o non fa o potrebbe fare.
    mi sembrava solo leggermente incoerente da parte dei commentatori, tutto qua.

    e sì ci sono anche commentatori che guardano in alto sugli scaffali perché conosono giardino, pratt eccetera… ma non per questo mi sembrano più coerenti.

    ora la tua recensione va bene, non dico di no.
    capisti?

    la maggioranza mi pare che siano anche lettori bonelliani in toto o in parte. per questo mi sono intromesso. in ritardo, ma sempre intromesso.
    e lamentano qualcosa che in tutte le serie che citano è altrettanto palese.
    a mio parere!!!!!

    ora linciatemi pure

    • Ma no, nessuno ti lincia, sei liberissimo di esprimere le tue opinioni.

      Per quanto mi riguarda, capìì. :D

      Lo so che i Bonelli sono così. Ci sono cresciuto e, una volta cresciuto, mi sono stufato e ho smesso di leggerli.

      Questo prometteva una rivoluzione copernicana nella casa editrice, ma, a parte nella forma, nella sostanza non c’è stata alcuna rivoluzione.
      Avevo voglia di Bonelli e ci ho provato, non è andata, pazienza, non sono più parte di quella fetta di mercato.

      Poi, uno è liberissimo di apprezzarlo, ci mancherebbe.
      Io sono liberissimo di non farlo e, visto che ci ho speso i miei soldini, parlarne dicendo quello che ho trovato nelle 98 pagine.

      Degli altri che hanno commentato non posso rendere conto, né giudicare la loro coerenza. Anche perché non è perché uno legge DyD allora deve per forza apprezzare tutto il resto.
      Tipo io leggevo DyD, Nick Raider e qualche volta Tex, ma non mi è mai piaciuto Zagor o Nathan Never. Che vogliamo fare? Sono incoerente? Boh, possibile, anche se credo sia solo una questione di gusti :)

  13. beh “incoerente” nel senso che incoerei….

    volevo dire che se le lamentele sono sulle “one-line”… tutti i bonelleidi sono farciti di one-line sempre uguali, tutto qua!!!!!!!!
    per cui la mia domanda è/era: perché “Ayaaaaak” fa più figo di “vecchio cammello” o di “facciamo cadaveri no arte”?????
    se le lamentele sono sulla struttura della storia io rispondo che tutti i personaggi bonelli fanno sempre la stessa roba da decadi e nessuno se ne lamenta.
    cose così ‘nsomma.

    ed io, caro il mio mr c, non ho nulla da ridire sulla tua rece, anzi, è apprezzabilissima!!!!!!!!!

    a mio modo di vedere la rivoluzione è nel concetto di stagione. basta. cosa che recchioni fa abbastanza spesso (vedi john doe).
    e nel soggetto (forse). nel senso che nno hanno mai pubblicato fantascienza (o io so troppo giovane per saperlo)(e troppo poco bonelliano)

    • No, aspetta un attimo, un conto sono le esclamazioni tipo, appunto, Ayaaak, Giuda Ballerino e cose simili, un conto sono le one line sparate a caso e senza molto senso nel fumetto.

      Non facciamo arte, facciamo cadaveri non è male come frase, se solo fosse stata contestualizzata meglio e non buttata lì a caso, sarebbe stato meglio.

      Alla fine, mi pare di aver capito, che io la vedo in un modo, te in un altro, ci siamo spiegati e ognuno è felice di rimanere sulle sue posizioni, l’importante è averne parlato ;)

  14. Credo che tu abbia colto in pieno l’inghippo alla base dell’intera serie e cioè che l’esplosione è un pretesto per invadere il pianeta alieno, sul quale probabilmente ci sono ricchezze da far gola alle solite multinazionali ecc. Sostanzialmente l’ultima guerra in Iraq rivisitata in chiave futuristica, Recchioni stesso ha sottolineato come la base della storia sia “politica”, quindi al 90 per cento ci hai preso. Riguardo alla qualità della narrazione, la trovo vuota. Tempo di letura pochi minuti. Testi imbarazzanti e fastidiosi. Personaggi tra l’improbabile l’idiota, la rivoluzionaria innovazione rigaurda il sesso e le parole hard. Un’operazione di marketing e poco più, spinta da amici, conoscenti e una critica mediamente conformistata, ma che potrebbe funzionare

    • Peccato, speravo nel salto temporale sbagliato, almeno era più interessante :D

      Non ho ancora preso il numero 2, chissà perché mi scappa di mente XD

      Comunque sì, tutto marketing, Recchioni è bravo in quello, ci ha costruito una carriera, se funziona è perché tanta gente ignorante in fumetti ci casca :)

  15. Finalmente delle recensioni obiettive… Un pò sconfortato dal primo, ho voluto in ogni caso provare a dargli una chance e ho preso il numero 2… Non so chi di voi l’abbia preso, beh, è forse ancora peggio del primo. Sempre più videogioco, sempre più frasi ad effetto buttate lì, e, già che ci siamo, una bella pomiciata dei protagonisti nel bel mezzo dell’azione, con tanto di richiesta di matrimonio su radio aperta con l’intera squadra, e poi via di massacro nella città nemica che fa tanto Halo… 4,50 euro regalati così, credo mi fermo qui ^_^ (bonelliano 40enne che forse si aspettava troppo, ah si, sono anche videogiocatore, ma un fumetto non può essere un videogioco, o no?)

    • Ciao Fabrizio, preso il numero 2, letto e apprezzato. Si dice “apprezzato” quando poi hai quella sensazione di essere stato preso per il culo e ti vien voglia di dare fuoco a ciò che hai comprato?

      La cosa che mi è piaciuta di più sono state le frasi inserite nel combattimento, quei dialoghi sprezzanti e yeye! da gente che mastica la morte a colazione e che sputa in faccia al destino, che andavano tanto negli anni ’80 e che sono credibili solo in Fast & Furious. :)

      Comunque ben venuto, se vuoi fermarti nessuno si offende. Purtroppo parlo poco di fumetti, ma del resto un po’ di più :P

  16. Ciao MrC. Ho commentato, e mi sono iscritto, perchè mi è piaciuta la tua recensione, l’ho trovata obiettiva e sincera, e mi ci sono un pò ritrovato. Adesso un pò alla volta mi leggerò con calma gli altri tuoi articoli, dove sono sicuro hai messo altrettanta passione. Nel frattempo stamattina mi sono comprato e dato la prima letta nell’oretta di treno da casa a lavoro al nuovo numero di Dragonero (da buon appassionato di fantasy l’ho apprezzato fin dal volumetto che rappresentava opera a sè stante), e, certo, tra questo e Orfani c’è un bel pò di abisso. Per il resto continuo a comprare imperterrito Nathan Never, sempre per passione. Devo dire che da questi fumetti ero abituato a personaggi con tratti caratteriali sempre più approfonditi, che un pò li umanizzano facendoli andare oltre la carta stampata. Alla fine, quelli di orfani, al numero 2, rimangono delle sagomine di cartone, magari più avanti ci ripenserò, ma al momento come ho detto, rimane là dove sta ;-). Ben diversa la situazione per Dragonero, dove fin da subito si percepisce il carattere del protagonista Ian, e dei suoi comprimari, dall’orco brontolone, all’elfa un pò boriosa, passando dal mago e dalla tecnocrate. Forse sono abituato troppo bene? mah.
    Approfitto, visto che sono nuovo e che ieri ho scritto il commento un pò di fretta, per farti i complimenti per il blog, che ormai sta nei miei siti preferiti ;-)

    • Ciao Fabrizio, purtroppo scrivo molto poco di fumetti, e soprattutto Bonelli non ne leggo più da anni :D

      Dragonero non mi ispirava granché e infatti non l’ho preso. In realtà è raro che io segua una qualche serie, propendo per le raccolte, anche se arrivo a leggere le cose con immane ritardo rispetto alla pubblicazione :D
      Nathan Never non lo leggo più dal numero 20, credo… :P

      Ti ho cancellato la tua correzione e editato il primo messaggio con Fantasy :)

      Grazie mille per il resto :D

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