La miseria umana in Tv

La miseria in Tv

Lo so che oggi vi aspettavate un Nuovo Cinema Amarcord, ma purtroppo le pizze del film non sono arrivate e quindi niente, questa settimana salta.
In sostituzione scrivo un post che non c’entra niente con il blog ed è pieno di quelle mie considerazioni così squisitamente superficiali e qualunquiste.

La situazione sociale ed economica odierna la conosciamo tutti: siamo nella merda.
La televisione è lo specchio dei tempi in cui viviamo. Non parlo della Tv di stato come Mediaset o la Rai che continua imperterrita a dare programmi accomodanti e allegri che servono a tenere buone le coscienze della gente comune. Non parlo nemmeno di Sky che è una televisione fatta per i 5 milioni di italiani che possono o vogliono permettersela.

Parlo della televisione che sembra all’apparenza innocua, ma che con il suo palinsesto dice molto di più su questo momento storico di quanto faccia un qualsiasi telegiornale: il digitale terrestre.
In particolare parlo degli unici 3 canali che guardo in quei momenti in cui non ho a disposizione una qualsiasi puntata di un qualsiasi telefilm: Cielo, Real Time, DMax.

Questi tre canali continuano a trasmettere programmi che ad una prima occhiata sembrano una roba, ma poi, se ci si sofferma un attimo a pensare e ad analizzarli, mettono in scena il grado di miseria che stiamo raggiungendo. Ed è agghiacciante.

Comicniamo con quelli più blandi: le aste dei box, dei depositi e dei magazzini.

Affari Al Buio

Money, money, money, dirty money

In america, come sapete, vanno molto i magazzini in affitto in cui la gente mette dentro tutto quello che in casa non ci sta, le cose che non vogliono avere tra i piedi e quello che vogliono tenere segreto.
Chi non paga l’affitto perde il box e tutto il suo contenuto.
I proprietari degli spazi in affitto mettono all’asta questi box e il miglior offerente se li aggiudica e diventa il nuovo proprietario del contenuto e ci fa quello che vuole, in genere lo vende.

I produttori americani hanno deciso che ci si potevano fare svariate trasmissioni su ‘sta cosa con vari protagonisti, più o meno simpatici, e piccole variazioni sul tema, in Affare Fatto ci sono due simpatici guasconi affiatati, in Affari Al Buio ci sono 4 protagonisti che si contendono i box a suon di dollari e Affari A Tutti I Costi che è simile a quello prima, ma ad un certo punto a questi qui sale il crimine e si menano.

In genere funziona così: un banditore dalla lingua sciolta apre il box, la gente ci guarda dentro per un paio di minuti senza poter toccare o aprire niente, lo valuta e poi parte l’asta.
Si va dalle poche centinaia di dollari al migliaio.

Il vincitore poi entra nel box e vede cosa effettivamente ha comprato, svuotando sacchetti e scatoloni, aprendo mobili, scoperchiando bidoni. Gira e rigira ci trovano dentro sempre qualcosa che vale dalle 2 alle 10 volte il prezzo che hanno pagato per il lotto.
Tipo spendono 200 dollari e ci trovano dentro un motoscafo da 20.000 dollari. Oppure delle pistole antiche, o delle monete d’oro zecchino del Pirata Barbossa o qualche altra cosa preziosissima.

Son convinto che se ci andassi io a fare quelle aste spenderei un capitale per dei sacchi pieni di spazzatura e merda di topo.

Al di là dell’evidente culo che hanno questi personaggi, la cosa che mi chiedo è: ma il proprietario originale di quella roba che fine ha fatto?

Se io avessi uno di quei box pieno di roba di altissimo valore e sapessi di non poter pagare l’affitto del mese successivo, andrei nottetempo nel mio box, lo svuoterei della roba e me la rivenderei per i fatti miei, senza perdere niente e contemporaneamente monetizzando il mio capitale stipato in un polveroso magazzino. No?

Evidentemente gli americani questo ragionamento non lo fanno, non possono pagare allora perdono tutto.
Ma se invece non fosse una questione di soldi e il proprietario del box fosse, chessò, morto? Chi si aggiudica l’asta sarebbe una specie di avvoltoio che si ciba della carcassa di un uomo morto.

Però c’è di più, ed è la concezione del morte tua vita mia.
Queste aste, in genere giudiziarie, le fanno anche in Italia su qualsiasi cosa. Non ho mai partecipato e probabilmente non ho nemmeno il capitale per pensare di farlo, ma anche da noi c’è gente che compra roba che altra gente, per una serie di circostanze son sicuro gravi, non può più permettersi di pagare, tipo la casa.

Ora, non voglio fare il comunista dicendo che bisogna avere un occhio di riguardo e aiutare tutti, mettersi una mano sul cuore, cosa che comunque non farebbe male, ma a me rattrista pensare che, quando le cose vanno male, il viaggio verso il fondo è lungo, doloroso e assolutamente non dignitoso.

Che poi, se uno proprio è cinico e ha il pelo sullo stomaco, potrebbe decidere di farlo come mestiere, esattamente come fanno i protagonisti degli show americani. Magari qualcuno che lo fa c’è già.

Passiamo ora a quelli pazzi per la spesa.

Pazzi Per La Spesa

Il supermercato delle puttanate in casa

Questo programma manda in visibilio soprattutto le donne.

Ci sono casalinghe con una triste storia alle spalle: il marito ha perso il lavoro; la sorella è morta lasciando in eredità altri figli da sfamare; vogliono allargare la casa perché al quattordicesimo bambino cominciano a stare stretti, che se compravano i profilattici risparmiavano un casino di tempo, soldi e salute mentale; e tante altre storie strappalacrime.

Queste donne dalla vita difficile, hanno trovato il modo di non pagare più la spesa: prendono i buoni sconto dalle riviste, internet, depliant vari, poi trovano il supermercato con le offerte migliori, stilano un piano d’attacco degno di Lupin III e vanno a fare la spesa con i buoni sconto.

Stanno nel supermercato quelle 10 ore di fila riempiendo carrelli con 12000 scatole di supposte frizzarelle, 823 ettolitri di bevande gassate, 9000 confezioni di M&M’s, 230 barattoli di vera pasta italiana alla bolognese, 6000 budini di pecora mantecata nello sciroppo di edera, 4000 dentifrici alla rosa camuna e poi vanno a pagare alla cassa.
La cassiera quando le vede arrivare in genere ha un mancamento, sa che saranno le 4 ore più lunghe della sua vita. Passa diligentemente tutto quell’autotreno di roba e il conto si aggira intorno ai 5000 dollari.
Le casalinghe tutte ingrifate ed emozionate poi passano alla cassiera 8 tonnellate di rettangolini di carta minuziosamente ritagliati e il conto scende miracolosamente a 37 centesimi “Per un risparmio totale del 99,99 periodico per cento!” chiosa euforico il narratore esterno.

Uno in un primo momento dice: “Cazzo, hanno risparmiato una valanga di soldi e si possono lavare i denti fino alla 13 generazione!
Poi fa mente locale e si accorge che ‘ste casalinghe hanno comprato tonnellate di puttante e niente di veramente commestibile, tipo un frutto, una fettina di carne, una foglia di insalata. Niente. ‘Ste qua hanno le dispense piene di supposte frizzarelle, ma niente che abbia un valore nutrizionale.
Mangeranno M&M’s a colazione, pranzo e cena probabilmente. “Mamma cosa c’è per cena?“, “Timballo di M&M’s, oppure stufato di dentifricio mentolato, cosa preferisci? Per dolce il budino di pecora che l’altra volta ti è piaciuto così tanto che sei entrato in coma 2 settimane!

Pure io che sono un caganaccio a fare la spesa mi rendo conto che quella non è spesa, ma è l’accumulo ossessivo compulsivo di roba solo perché “gratis”.
In Italia i buoni non ci sono, o almeno, non ci sono in quella misura. ogni tanto becchi un buono sconto di qualche euro su un prodotto specifico, ma non puoi pensare di fare le combo come queste casalinghe americane e arrivare a non pagare quasi niente di quello che compri. Anche perché, per ora, noi non abbiamo tutta quella caterva di cibi e prodotti vari creati in laboratorio, che hanno gli americani.

Arriviamo al pezzo forte, dove la miseria umana viene fuori prepotente e sconcertante: i banchi dei pegni.

Affari di Famiglia

Se la Disney descrivesse la Mafia

Ci sono due trasmissioni sui banchi dei pegni, una è Affari Di Famiglia, la versione disneyana di un banco dei pegni, l’altra è Il banco Dei Pugni, che mostra la dura e cruda realtà.

La prima si svolge a Las Vegas, la capitale mondiale del gioco d’azzardo, dove c’è questo banco dei pegni gestito da una famiglia che farebbe invidia ai Sopranos.
Sono tutti simpatici e ridanciani, tranne il vecchio padre che ha riso una volta nel ’52 per sbaglio, ma personalmente non vorrei averci mai a che fare.

Nel loro negozio entra gente che ha trovato una roba strana in casa, oppure è un ricordo di qualche vecchio parente, e la porta lì per venderla.
I proprietari valutano la merce, oppure chiamano un esperto a farlo, e in genere viene fuori che o è una sola, oppure è una roba costosissima.

Prendiamo il prodotto costoso. L’esperto di turno dice che quell’oggetto, in quelle condizioni, vale 30.000 dollari. Subito il proprietario dell’oggetto ha un’erezione e comincia mentalmente a spendere tutti quei soldi, perché all’inizio pensava di farci un centone per andare a sputtanarselo alle slot machines.
Quelli del banco dei pegni ringraziano l’esperto, lo salutano e con il loro simpatico sorriso dicono: “Cosa volevi farci: venderlo o impegnarlo?“. La trasmissione fa vedere solo gente che vuole vendere, alla Disney i veri disperati non li fanno mai vedere.
Loro dicono: “Ok, allora ti do 100 dollari…
Ma come, l’esperto ha detto che vale 30.000!” risponde il disgraziato cliente, con lo stesso tono della preda in bocca al coccodrillo che dice: “Ma avevi detto che volevi solo leccarmi!
I simpatici proprietari rispondono: “Ma sai, devo trovare il cliente che lo vuole… poi ci sono le tasse… deve andare all’asta… insomma, magari me lo trovo sul groppone per quasi 10 minuti prima di riuscire a piazzarlo…
Il cliente che ha l’atteggiamento di uno che è stato preso a schiaffi da Tyson e Alì insieme ed è evidentemente rintronato, comincia a contrattare tirando sul prezzo, sapendo inconsciamente che in realtà sta vendendo la sua dignità, non l’oggetto che ha portato al banco dei pegni.
Alla fine la spuntano sempre i simpaticoni dei Sopranos, gli danni 2000 dollari che è la loro ultima offerta e il cliente si svende, accetta i soldi, sporchi, maledetti e subito e se ne va con le orecchie basse e la coda tra le gambe.
Alla fine, durante l’intervistina post stupro, il cliente fa finta di essere contento, dice cose: “Massì, io pensavo che valeva 100 dollari, alla fine ne ho guadagnati 2000, non riuscirò più a guardarmi nello specchio per la vergogna di essere una larva d’uomo che non sa far valere i suoi diritti, però son contento lo stesso, con questi soldi mi ubriaco per una settimana di fila e alla fine se sopravvivo, poi non mi ricordo più niente, quindi va bene lo stesso…

Però c’è l’altra trasmissione, quella più cruda, che si chiama Il Banco Dei Pugni.

Il Banco Dei Pugni

Qua non c’è proprio un cazzo da ridere

Questa si svolge a Detroit, capitale americana delle automobile e città distrutta dalla crisi.

C’è questo banco dei pegni gestito sempre da una famiglia che però non sono affatto simpatici e, anzi, sembrano i cattivi di un film di Tarantino.
Qui non c’è niente di Disneyano, il locale fa schifo, solo a guardarlo in Tv si sente la puzza della roba che c’è dentro, si vede la fila di gente alla cassa per ricevere i soldi, o riscattare un pegno. Qui non sorride nessuno, solo giusto quando inculano qualche cliente.

In questo banco dei pegni ci arriva gente davvero disperata, c’è chi si impegna la Playstation perché gli servono 150 dollari per pagare la cauzione al fratello o al padre del figlio che si sono portati dietro. Ci sono i fotografi falliti che si vendono le macchine fotografiche perché devono pagare le bollette. Ci son gli spacciatori che si vendono i denti d’oro per comprare la pistola e andare a regolare i conti. C’è gente che si vende il vecchio televisore per pagare l’autopsia della figlia.
C’è gente che piange e gente che si incazza, fa casino, che viene minacciata dai proprietari, sollevata di peso dai buttafuori e sbattuta fuori dal negozio senza tanti compimenti.

C’è gente che è davvero misera e disperata, che non sa più cosa vendere per pagarsi le medicine.

Guardi alcune scene e ti viene da ridere, ma sai che dovresti piangere perché siamo conciati veramente male.

Cominci a pensare che i banchi dei pegni in Italia ci sono e ci sono pure i Compro Oro con pagamento in contanti e speri che non dovrai averci mai a che fare. Speri che quel mondo rimanga lì, dentro la televisione, che i Compro Oro li vedrai solo dal di fuori e mai dal di dentro.

Speri che tutte queste trasmissioni e quelle sui rigattieri, che vanno in giro a recuperare robe inutili per rivenderli, non siano suggerimenti sul tipo di lavoro che dovrai cercare perché di altri non ce ne sono in giro.

Speri che tutta ‘sta miseria umana, tutta ‘sta gente pazza per la spesa inutile, tutta ‘sta gente che si compra le cose che altri non riescono a pagare, rimanga relegata in quel mondo dentro la televisione e che quel mondo non diventi il tuo mondo.

Ci speri, perché la speranza è l’ultima a morire…

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

24 pensieri su “La miseria umana in Tv

  1. A me affari di famiglia piace. Ogni tanto si impara qualcosa. Inoltre chi pensa di guadagnarci coi banchi dei pegni lo considero alla stregua dei celebrolesi che entrano al casino pensando di vincere.

    Il Banco dei pugni non lo gradisco. Mi piacerebbe vedere più gente disperata, senza gli squallidi intermezzi dove loro litigano o imparano a usare le pistole. Noioso.

    Pazzi per la spesa mi ha stancato dopo 3 episodi. In Italia sta cosa non esiste non tanto perché abbiamo prodotti diversi. Credo che sia per il fatto che siamo nettamente più furbi dell’americano medio, quindi non pagherebbe più un tubo nessuno.

    Dei “box” mi piace solo Affare Fatto. Allen e Ton mi stanno simpatici.

    Detto ciò, stamattina mi sono alzato e sono caduto in fastidio immediatamente. Non me la sento di lanciarmi in discorsi particolari sulla crisi, i compro oro, la gente disperata che paga 2€ un calice di vino all’aperitivo e pretende di scofanarsi una teglia di pizza, quelli che fanno la coda per l’iPhone 5s gold con la mano sul fianco ancora dolorante per l’asportazione del rene.

    Finiremmo per dire cose trite e ritrite.

    Però mi è piaciuto molto leggere la tua opinione, le tue considerazioni e il tuo pensiero.

    • Io, sinceramente, non apprezzo particolarmente questi programmi, se capita li vedo e rimango imbambolato e affascinato proprio dalla miseria che sta a monte.

      Non volevo nemmeno parlare della crisi direttamente perché il discorso è ampio e scadere nella retorica è fin troppo facile.

      E’ che mi affascina come ormai riescano a spettacolarizzare tutto.
      A noi diverte vedere Allen e Ton Jones che comprano i magazzini e poi ci fanno i soldoni, ma quella roba apparteneva a qualcuno e non capisco perché questo qualcuno non ci abbia fatto lui i soldi con quella roba.
      Non ha potuto? E’ davvero morto? Si è dimenticato? E’ finito in ospedale e non ha potuto pagare il conto?

      Non lo so, è il mistero che mi intriga, sarei curioso di vedere cosa c’è dietro, “scrutare l’abisso”.

      Poi davvero quando vedi uno che si va a impegnare la televisione per pagare l’autopsia della figlia, allora capisci che c’è qualcosa di davvero malato in questo mondo. Che già ha subito un lutto, ma poi si deve privare della dignità pure.

      Non so, non mi viene da ridere, ma da pensare sì :)

    • ..ai analizzato bene i programmi americani.ottima sintesi,ai colto nel segno. propio perche speriamo di non far mai parte di quel mondo che guardiamo atenti .per imparare il piu possibile ..e schivare cosi ; domani l’inc….a !
      p.s. dovrebbero insegnarli a scquola .dalle lementari visti i tempi….

  2. Ma che razza di leggi ci sono in Usa?

    Fatemi capire, uno non paga l’affitto di un box e tutto quello che c’è dentro diventa del proprietario del box?

    A che titolo?

    In Italia c’è il pignoramento, ma è un’altra cosa.
    C’è un Ufficiale giudiziario che va e pignora la roba che poi viene espropriata e venduta alle famose aste giudiziarie

    di cui parlava il Mister.

    Poi col ricavato si pagano i debiti del debitore.

    Ma mica se non pago 500 euro per la locazione del magazzino
    e dentro ho una Ferrari, questa diventa del proprietario del box.

    Per il resto,
    la tv continua a seguire di pari passo il momento sociale.
    Se possibile, peggiorandolo.

    • non penso sia una legge. Credo che sia nel regolamento dei magazzini.

      Quindi se hai letto e firmato il contratto, e non paghi, sei un pirla, e addio ferrari

    • Credo che la legge che vige negli USA sia che chi trova si tiene la roba.

      Scherzi a parte, non ho idea di come funzioni la legislazione da quelle parti, tutto è tuo e privato finché non lo perdi.
      Probabilmente ha ragione Sonny: i regolamenti interni valgono più delle leggi. Se hai un debito con qualcuno questo può venire in casa tua e portarti via la poltrona o le pentole, se pensa che quello risani il debito.

      Mi piacerebbe che la Tv parlasse del momento sociale in modo più diretto e onesto. O magari sono io che mi faccio le pippe mentali.
      Di certo la Tv ha quell’effetto calmante sulla gente che si guarda la De Filippi, i goal e i film e non pensa alla merda che ha sulle spalle…

  3. Quoto orientativamente tutto quello che dice Sonny anche se confesso che la penso esattamente come te Mister, queste trasmissioni mettono in scena quanto siamo miseri dentro. Io sinceramente di solito guardo Discovery, Nat Geo e qualche volta History (queste trasmissioni le passano da Sky a Dmax) ma a parte vedere qualche volta Allen e Tony che oltre a far ridere, spesso devolvono la roba che trovano se serve veramente a qualcuno (tipo pompieri, squadre di periferia) e poi non si fanno la cresta sul sangue della gente. I banchi dei pegni mi fanno proprio schifo, preferisco le aste, sono più oneste e li la cresta non se la fa nessuno.
    Alla fine però ce ne sono anche altre di trasmissioni, molto più interessanti su Discovery & Co. Io personalmente non amo vedere la miseria altrui come intrattenimento, quella già la vedo abbastanza per strada. Non c’è molta differenza alla fine tra Il banco dei pegni e i giochi romani nell’arena, dove davano gli ebrei in pasto ai leoni.

    • Io la penso come Sister. Dal quotare Sonny e MrC al fatto che non mi piace vedere la miseria degli altri in tv… piuttosto mi guardo Marchio di Fabbrica o Com’è fatto o Weeler Deelers per lo stesso motivo, amo vedergli fare le cose più complesse spiegandotele e facendole sembrare cose facilissime (anche io ho passato la mia infanzia a smontare e mentare cose, incluso ora smontare e riparare cose per davvero) ed una delle mie preferite che è Top Gear, con le prove assurde che gli fanno fare! :D

      Se da noi dessero i buoni sconto per avere un prodotto gratis lo vedresti scomparire più velocemente che negli Stati Uniti… qualunque cosa abbia scritto sopra GRATIS in italia non dura anche se lo scrivi sopra a delle cose inutili o dannose. Come disse un mio amico negoziante: tutto ciò che non è incollato o avvitato stretto stretto viene preso, TUTTO!

      • Nemmeno a me piace vederla, non mi fa star meglio, solo che avevo voglia di fare qualche considerazione, tanto per cambiare :)

        Sì, in Italia non funzionerebbe la storia dei coupon, come non funziona quella del refill delle bibite, va a finire che uno prende una coca cola piccola e ci bevono in 5 perché puoi refillarla quanto vuoi.

        Che poi, anche se è un altro discorso, in Italia abbiamo la concezione del: se è di tutti vuol dire che non è di nessuno e quindi posso farci quel cazzo che voglio.
        Parlo delle macchinette in metropolitana che sono state blindate o altri servizi come le bici cittadine e cose del genere.
        Non abbiamo rispetto per noi stessi, figurarsi per le cose “pubbliche” che non paghiamo direttamente, ma indirettamente sì solo che siamo troppo ignoranti per rendercene conto.

    • Io non ho Sky, sono un bimbo povero, quindi guardo di staforo le robe riciclate sui canali free.

      So che c’è anche tanta bella televisione su Sky (i documentari quando posso me li guardo e mi piacciono pure), però ci sono anche questi programmi che, almeno per il mio cervellino, aprono un mondo non su quello che si vede, ma proprio su quello che non si vede e che fa da idea di base alla trasmissione. :)

  4. Se ti piace la storia Chreddy ti consiglio vivamente Focus. “Gli archivi ritrovati”, “Giorni”, “Segreti di Guerra”, oppure documentari sulle civiltà passate.

    Altrimenti se ti piacciono i motori, c’è “Correndo nel Tempo” su Nuvolari.

    “Io e i Miei parassiti” mi piaceva parecchio.

    Il migliore rimane un programma di cui ora non ricordo il titolo, su Class Tv. In pratica vanno a caccia di pedofili. Consigliatissimo!

    • Tutte quelle mediche le conosco a memoria, ma ce ne sono diverse interessanti anche di altro genere (più andtropologico), tipo “Taboo” con le sue varie versioni. Poi su quelle di motori mi sbizzarrisco alla grande con Discovery, ma la mia preferita è “Weeler Dealers”. Con l’ingegnere che smonta le macchine pezzo per pezzo, tutta la parte sull’acquisto e la vendita non mi interessa affatto, ma lui è veramente bravo.
      Da bimba infatti smontavo e rimontavo qualsiasi cosa. Un’infanzia all’insegna dei lego.

      • Eh ma tu fai parte dei 5milioni di eletti con Sky, io sono povero ;)

        Mi piaceva da morire “È nata un’MG”. Al povero Mark Evans gli ho visto costruire di tutto, dalla Cobra in Kit fino agli aerei

    • Purtroppo Focus, il canale dico, a volte lo prendo, a volte no, è sempre un terno al lotto. Ci ho visto qualcosa di interessante, ma non sempre riesco a seguire quello che danno proprio per il motivo che va e viene :)

      Comunque me li segno e se riesco li guardo.

  5. Già appartengo alla categoria..che tutte le offerte sono le mie :D anche a tonnellate…che poi nn ricordo nemmeno d’aver comprato e puntualmente butto alla scadenza! Se potessi avere dei buoni gratis credo che uscirei di casa io per far posto alla spesa…. :O

  6. Non so perchè il mio commento è finito come risposta a quello di Sister… non che la cosa mi dispiaccia, ma si sono accavallati i discorsi.
    Comunque Sky è bello i primi mesi. poi per lo più diventa ripetitivo, ma soprattutto c’è tanta, tantissima roba che riguarda strettamente gli Stati Uniti, che per molte cose sembra un mondo completamente diverso dal nostro. Da quando mi sono reso conto di questa cosa non riesco più a vedere i documentari ed i programmi con gli stessi occhi!!!

    • Esempio banale: Pimp My Ride
      Lo abbiamo visto tutti penso, lo hanno dato anche su Italia 1 anni fa ed è un programma che a suo modo è stato di tendenza parecchio. Però molti dei veicoli che guidavano prima che glieli “pimpassero” non sarebbero potuti circolare qui in italia ed anche molti veicoli dopo pimpati avrebbero dovuto passare il collaudo e dubito che alcuni avrebbero potuto circolare nel nostro paese. Sarebbero stati dei graziosi soprammobili costosissimi!

      Così tante altre cose…

      • Vabè ma tanto io guardo per lo più documentare e/o approfondimenti di tipo medico/antropologico, nn ho questo problema. Per esempio Pimp my ride lo trovo orrido, molto meglio 1000 modi per morire o Mythbusters XD o Megafabriche

        • Mythbusters è bibbia! Anzi più meglio assai dato che è dimostrato pedissequamente! :D

          Comunque quello che ho fatto era un esempio… A me Pimp my Ride piaceva perchè mi piaceva vedere cosa era possibile fare…

  7. Welcome to Puttanata Accademy Awards

    (clap clap clap).

    And the winner is:

    THE HOST.

    (boato)

    Marò che boiata.

    Quando un paio di lenti a contatto colorate avrebbero evitato 2 ore di sbattimento.

    Ma io dico:
    il regista non ci pensa a quello che sta girando, quando lo gira?

    Cioè,
    torna a casa la sera,
    si cambia
    si riposa sul divano
    si fa qualcosa da mangiare
    riflette sulla giornata

    e pensa:

    “ma che cacchio di film sto facendo?”

    • Ecco, mi ero perso il commento.

      The Host è quella specie di Invasione degli Ultracorpi in salsa giovanile?

      Non so, mi sembrava una cagata già dai trailer. Mi fido di te e non lo vedrò :D

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