San Christopher Nolan da Londra

Christopher Nolan

Come potete ben dedurre dal titolo, il mio post è dedicato al buon Christopher, che ha sfondato -letteralmente- i botteghini grazie alla sua trilogia di Batman, elogiata per il suo carattere cupo e realistico, per quanto possa essere realistico un film avente come protagonista un miliardario esperto di ogni tipo di combattimento che difende la propria città in un costume ipertecnologico.

Premetto che con questo post non voglio criticare Nolan come regista, essenzialmente perché mi piace davvero molto. Mi è piaciuto dietro la macchina da presa di Inception, della già citata trilogia di Batman, di Memento, di The Prestige. Mi piace il suo stile onirico, il suo modo di raccontare storie, che ti lascia inquieto, con la sensazione non di aver visto un film fino alla fine, ma che ci sia un pezzo mancante del puzzle e che quel pezzo possa essere diverso per ognuno di noi.

In poche parole, questo post è dedicato ai Nolaniani, volgarmente chiamati Nolanfags.
Per le anime innocenti che, beati loro, non hanno idea di chi siano costoro, ecco una brevissima definizione: adepti del Nolanesimo.
Nel Nolanesimo non sono accettate critiche. Christopher Nolan è il più bravo, bello, intelligente, carismatico regista che il mondo ha visto e mai vedrà. È perfetto, i suoi film sono tutti capolavori che avrebbero dovuto vincere ogni Oscar possibile, anzi, ne avrebbero dovuti inventare di nuovi solo per loro.
Insomma, per queste persone, Christopher Nolan è un santo.

Questo fenomeno ha avuto inizio esattamente cinque minuti dopo la fine della proiezione di Batman Begins, momento in cui, in preda alla massima esaltazione, alcuni che avevano appena visto il film decisero di fare del geniale regista, della neonata trilogia sull’uomo pipistrello, il loro baluardo, la luce per la salvezza.
Si fotta Gesù“, hanno detto, “Christopher Nolan è il vero Messia.”
Così nacque il Nolanesimo, subdola setta che fa impallidire persino Scientology et similia.

Si narra che gli aderenti a questa nuovissima religione sappiano quante volte il gatto di Nolan, Adalberto, faccia visita alla lettiera. Circolano voci che affermano che i Gran Sacerdoti conoscano addirittura qualche altro film di Christopher che non faccia parte della trilogia di Batman.

Sì, cosa credete? Che sappiano davvero quanto Christopher Nolan sia poliedrico? Magari.
Della sua produzione cinematografica, oltre alla trilogia, è già tanto se conoscono Inception, ma solo perché è uscito quando il Nolanesimo era ormai diffuso peggio della peste.
Ma se andaste a chiedere ad un Nolaniano convinto cosa ne pensa, per esempio, di Insomnia, senza dire che è del loro beniamino, risponderebbe: “No, io di notte dormo benissimo.”

Christopher Nolan

Come spesso mi racconta McFly, uno degli admin della pagina Facebook anche lui drastico anti-Nolanfags, sono estremisti, alla stregua delle peggiori fangirls dei peggiori bar di Caracas. Dimostrano una violenza verbale degna delle Directioners o Bieberons Beliebers più squinternate del fandom malato.
Quindi vi lascio immaginare, una roba che parte da “Ma non capisci niente di cinema” e arriva a “Vengo sotto casa tua e appena scendi ti tatuo una silhouette di Nolan a grandezza naturale“.
Insomma, qualcosa di veramente molto, molto disagiato.

Con i Nolanfags non ci si può discutere.
Come scrivi un “A me di Nolan non piace…” vieni assalito da orde di fanciulli e fanciulle in preda alla sindrome del CAPS LOCK attivo che, ergendosi a paladini in difesa del loro beneamato Chris, ti vomitano addosso dai più innocui “Guarda, non sono d’accordo perché..” ai “Tua mamma è una troia“.

Purtroppo, è ampiamente riscontrato che questi ultimi sono la stragrande maggioranza.
Mi sono sentita definire con i peggiori epiteti, alcuni anche di una certa fantasia, in alcune pagine di Nolanesimo estremo.
Dai classici insulti riguardanti la mia persona (secondo loro, come è logico, la sera sono appostata agli angoli delle strade); a quelli riguardanti la mia famiglia fino alla ventesima generazione nel passato e nel futuro (mi hanno già predetto che le mie pro-pro-pro-pro-pro-pronipoti saranno delle zoccole come me); a quelli riguardanti i miei animali domestici (che il pappagallo, di notte, mi sussurri cattiverie contro Chris?).

I Nolanfags sono coloro che non riescono ad ammettere che il loro mito non è perfetto. Santo Zarquon, ora capisco essere fan di una persona, anch’io lo sono e non ne faccio un segreto, ma dal dire che un attore/regista/cantante è bravissimo (sì, ma ogni tanto le steccate le fa pure lui visto che è umano), all’affermare con granitica sicurezza che no, il proprio mito non sbaglia un colpo, c’è una bella differenza.
La loro non è stima per una persona, è ossessione. Come prima, c’è differenza dal sapere dove il proprio attore o cantante preferito è nato, se è sposato e quanti anni ha, al sapere a che ora esatta del giorno Nolan va ad evacuare e farsi la barba. Zark, è morboso!

Infine, provo a mettermi nei panni di questo pover’uomo. Ma ve la immaginate una vita così?
Ogni caspita di volta che esci di casa sei costantemente tallonato da fan esaltati che, quando ti toccano, poi non si lavano la mano per mesi perché “Oddio, mi ha tokkato!!!!11!111!“; che cercano di carpire quanto più possono della tua vita privata, come il colore delle mutande che ti sei messo la mattina, al dopobarba che usi, a quanto spesso cambi le lenzuola, fino al prossimo film che hai in mente di scrivere… una vita veramente da incubo.

Ma, mentre ci sono alcune celebrità che, o mostrano in continuazione il dito medio o sbattono microfoni in testa ai fan (so che avete capito di chi sto parlando), Nolan da bravo inglese non si fa sentire. Se ne sta a casa sua, fa le sue cose, va a comprare il latte, va a dirigere i suoi film, il tutto senza clamore, senza attirare l’attenzione su di sé. In questo lo stimo molto.

In conclusione, miei cari, state in guardia dai Nolaniani. Occhio a quel che dite o la vostra reputazione, quella dei vostri discendenti, dei successori e persino quella dei vostri animali, potrebbe essere messa in discussione. Preparatevi mentalmente ad obbrobri di CAPS LOCK e ignoranza generalizzata a secchiate. Insomma, non aspettatevi nulla di più o di meno rispetto agli ai membri degli altri fandom degeneri, che in parte vi ho già illustrato in altre puntate.

Voi, veri fan di Nolan, se state leggendo questo post, fatevi sentire. Voi che conoscete davvero la sua produzione cinematografica, che non siete morbosi nel conoscere la vita privata di questo regista, che lo apprezzate, certo, ma non lo elevate sulla cima del monte Sinai, fatevi valere, distinguetevi, in mezzo all’orda di questa gente. Perché voi siete l’orgoglio del fandom di Nolan, non dimenticatelo.

Christopher Nolan

Trillian Astra

Scritto da: Trillian Astra

Era una ragazza strana. Alla voce "hobby" c'era scritto "autopsie".

106 pensieri su “San Christopher Nolan da Londra

  1. Mi stanno veramente sulle palle quelli che osannano registi/attori/cantanti manco fossero i salvatori del mondo. A me Nolan piace, mi piacciono i suoi film, ma detesto quelli che lo considerano il miglior regista di sempre semplicemente perché è lui. Non ti danno le motivazioni, il fatto che si chiama Nolan è già una motivazione -.- E questo discorso vale per qualsiasi personaggio famoso e per i suoi fans che idolatrano.

  2. Io sono un fan di Nolan, si l’ho conosciuto con Batman, si è un bravo regista, però con Batman si vede che è limitato, lui non è un regista che deve dirigere una trilogia, lui è un Regista anti-saga
    Tipo Tarantino (Kill Bill non conta, va trattato come un film unico) Non dico che non ha fattto un Buon Lavoro con Batman dico solo che il meglio lui lo da con gli altri film ecco u.u

    P.s. Tu Trillian vuoi fare tanti flame stavolta? *-*

  3. Nolan è semplicemente sopravvalutato, uno che sa fare il suo mestiere per imbonire, gli ultimi Batman poi, sono uno scempio e ridicoli che metà basta. Inutile profondersi con un messaggio qui, che tanto tutti si scaglierebbero contro scandalizzati e urlerebbero all’anatema .. quindi inutile tentare, anche perché pure io ero un suo piccolo fan, poi spogliatomi di certi inganni, si comprende il suo essere paraculo che soltanto Spielberg lo batte in paraculaggine. Ora è un po presto per capirlo, sono tutti coinvolti grazie proprio alle suggestioni che vende alla grande, e sono solo fumo e pochissimo arrosto ..

    Se avete voglia di “perdere” tempo e prendere atto, digitate le parole “Frusciante e Nolan” su You Tube e avrete un ora intera a disposizione dove si spiega parlando come si mangia, le vere qualità di Nolan, il resto è fumo.

    • I fanatici di Nolan sono brutta gente, ma te pure di cazzate ne hai sparate belle grosse eh… gli ultimi Batman “uno scempio e ridicoli” non si può sentire, quindi si meglio che non prosegui nell’analisi perchè ho paura di quello che potrebbe venire fuori da uno con una visione così superficiale: e secondariamente Nolan è tutto tranne che paraculo, visto che è uno dei pochi ad aver proposto blockbuster di qualità, e non cinema d’intrattenimento stupido come la maggior parte dei kolossal odierni.
      Il video di Frusciante è fatto molto bene, anche se su certe cose esagera.

      • Che i fan siano brutta gente io non l’ho mai sostenuto, giusto per essere chiari. Che tu lo dica per sottolineare il contralto, anche questo è un modo per svicolare il problema.

        Nolan è – SOPRATTUTTO – un Paraculo, ed è dimostrabile. La sua trilogia è un riciclo del medesimo concetto di catarsi di un super-eroe che continua a perdere amleticamente il suo scopo. Questo può andare bene la prima volta, dopo sei una merda, non un autore. E anche questo si può spiegare…
        … un film per accattivarsi le emozioni del pubblico ha due strade, avere delle storie oneste sulle emozioni, o riciclare (e nella stessa trilogia) le suggestioni dell’eroe che perde sé stesso. Non solo, Nolan, da GRAN PARACULO che è, ha deciso di giocare sulla moglie ubriaca e la botte piena, son capaci tutti, anche il regista più rincoglionito a farlo, se ha un simile Budget a disposizione. Perché? … perché TIM Burton ha avuto il coraggio di dare al film un solo stile, mentra Nolan, da Paraculo, gioca tra il fumetto e una serietà contraddittoria, poi, ma per l’amor di DIo, ci mette una donna gatto con i tacchi da 12, mamma mia che roba pietosa …. e decine di altre cose da bimbominkia. L’unico Batman di Nolan valido è soltanto il primo.

        Che un blockbuster sia di qualità con quel budget, grazie al cazzo. Ha continuato a riciclare il successo del primo. Paraculo senza riserve. Ancora due film così, e batte pure Spielberg.

        Altra cosa, se, come dici, il video di frusciante è fatto bene, anche se su certe cose esagera, comunque sta a comprovare che di cazzate non ne ho sparate.

        • Ho detto che i fanatici (non i fan) sono brutta gente perchè è giusto ignorare gli estremisti, questo però non toglie che non hai capito un fico secco della saga di Nolan, e te lo spiego semplicemente:
          1) il “riciclo” della catarsi dell’eroe in realtà si ha solo nel terzo e ultimo film, che non a caso si chiama “rises” e fa riscattare il protagonista per i sacrifici compiuti nei precedenti capitoli. Non vedo cosa ci sia di paraculaggine, non bisogna per forza uccidere il protagonista per fare un film “cazzuto”.
          2) In ogni caso Nolan rimane un autore, perchè in tutti i suoi film porta avanti uno stile omogeneo (seppur in continua evoluzione) e tocca i temi cardine della sua poetica e del suo cinema.
          3) Il terzo film è l’unico in cui Nolan punta quasi tutto sulle emozioni; la solidità narrativa ne ha risentito in alcuni punti, ma ciononostante era una cosa voluta e la pellicola, al di là dei difetti evidenti, si può definire riuscita.
          4) Nolan non aveva bisogno di accattivare nessuno, la saga era già ai massimi vertici di popolarità; semmai ha concesso qualche omaggio fumettistico in più ai fan lettori di vecchia data.
          5) Son capaci tutti a fare cosa? Burton, rapportato all’epoca, ha avuto a disposizione dei budget di tutto rispetto per i suoi Batman. Che non hanno assolutamente un solo stile, sono film PROFONDAMENTE diversi tra di loro, non ci vuole un occhio esperto per notarlo.
          6) Le “contraddizioni” di serietà ci sono state fin dall’inizio, Nolan non ha mai detto di voler fare dei film realisti. Sono film d’azione, molto più realistici di qualsiasi altro cinefumetto, ma sempre dei blockbuster d’intrattenimento rimangono, con i loro meccanismi e la sospensione dell’incredulità tipica del genere.
          7) Per fare un blockbuster di qualità non bastano i soldi, ci vuole un’idea solida alla base e un regista con i controcoglioni in grado di metterla in scena. Nolan ha ampiamente dimostrato di saper fare intrattenimento di qualità.
          8) La tua ultima frase non ha senso.

          • La parola fan deriva da fan boy, cioè ragazzo fanatico, e questo dice che il fico secco lo possiamo solo usare a colazione, che quello è il significato.

            l riciclo si ha anche nel secondo, poiché lui ancora una volta non sa a quale lato oscuro votarsi, che dopo la storia del primo o è un deficiente o non è il Batman dei fumetti.

            Stile omogeneo dove?? … io non ti sto parlando di stilemi cinematografici, ma di fare il paraculo dando l’impronta che più gli comoda tra seriosità e fumetto al Plot. Cosa che soltanto Barton ha fatto.

            Grazie al cazzo, e due, che è voluta dalla pellicola. Quale solidità?? .. lui che non ha ancora capito da quale parte stare? roba da bimbominkia, è un fatto. La solidità del suo essere paraculo. Se non hai capito che ha trovato la maniera di ripetere lo stesso concetto di suggestione, per rifare lo stesso film riciclato, è la prova che Nolan prima di tutto è un fine psicologo e ha imparato bene dal maestro (Spielberg). Riuscita come fotocopia, certo che è riuscita.

            Come no, perché siamo nel mondo dei Mini Pony, che Nolan non ha bisogno di accattivarsi nessuno. Ma tu hai la minimissima idea di cosa c’è dietro a quest’industria e i milioni di dollari che devono ritornare al cubo indietro? … con questa tua affermazione dovrei già smettere di discutere, che stiamo a un livello infantile di conoscenza dell’Industria Cinema.

            I Bartman di Burton sono due e sinceramente non è che mi piacciano molto. La questione che ho sottolineato è che con quei film Burton non ha fatto il paraculo. Tant’è. Cosa c’entri il Budget in questo senso lo sai soltanto tu. Ho parlato di Budget quando lo stesso può riempire le lacune di un prodotto vuoto che è soltanto fumo. Infatti il primo Batman di Nolan che è ugualmente una grande produzione, è un film ben fatto. LA merda degli altri due film l’ha rifilata dopo ai boccaloni.

            Non è mica perché Nolan dice che lui non ha mai voluto fare questo o quell’altro che può giustificare un film di merda. Che cazzo di ragionamento è .. siamo alla pazzia. Grazie al cazzo che lo ha detto, è un paraculo. Film d’azione poi? è le mezze stagioni? ..ancora un po di retorica non ce l’hai? … il cinefumetto deve essere rispettoso del Brand, e un autore per definirsi un regista con le palle, non deve essere paraculo. Il resto sono deliri per difendere l’indifendibile.

            Nel primo Batman una massa di persone viene isolata attraverso le macchinazioni del cattivo di turno. Quindi c’è un problema etico e morale da risolversi.

            Nel secondo Batman una massa di persone (sui traghetti) viene isolata, c’è un problema etico morale da rsilversi.

            Nel terzo batman una massa di persone viene isolata (distruggendo i ponti della città) e c’è un problema etico morale da risolversi.

            In tutti e tre i Batman lui comunque deve ritrovare ogni volta sé stesso e trasfiguararsi nell’eroe e sempre “grazie” al rpoblema etico morale da risolversi.

            Questo è stato il barbatrucco che ha fatto, a livello inconscio, innamorare i Fan e dare un nuovo carisma a Batman. Nel primo film è una genialata e il primo film è anche costruito con coerenza. Una volta capito quale fosse l’archetipo da riciclare, l’ha riciclato, da schifo oltretutto e ve la siete bevuta.

            Poi hanno pianificato. Nel primo la macchina, nel secondo la moto, nel terzo il cazzo che vola. Si sono conservati gli espedienti senza avere il coraggio di usarli nel primo film come ha fatto Burton, mettendo il personaggio coinvolto a 360° nel suo Batman.

            Nolan ha ampiamente dimostrato di saper far prodotti che non si distanziano minimamente da Transformers 2 e 3 e certamente 4 .. ma anche dai vari Fast and furios, Anzi, Micahael Bay è pure più onesto ed ha una capacità NOTEVOLMENTE maggiore di dirigere scene d’azione e che se avesse anche lui la colonna sonora di Hans Zimmer che suggestiona il pubblico, allora lo considererebbero molto meglio. Visto che se a Nolan gli levi Hans Zimmer, il 50% dellle sue suggestioni finisce nello scarico del Water in un secondo.

            Dopo quello che ha scritto, quando mi dici che la mia ultima frase non ha senso, mi rincuora :)

            • E’ il termine fanboy a derivare da fan, proprio per evidenziare l’accezione negativa relativa al fanatismo (che è ben diverso dalla passione del semplice fan/estimatore). La prossima volta studia meglio invece di fare il professorino.

              “Non sa a quale lato oscuro votarsi”, forse ti sei confuso con Star Wars, in The Dark Knight Batman viene messo alla prova da Joker e rischia di giustificare mezzi estremi per raggiungere un fine (cosa che non faceva nel primo film, quello che dici di adorare tanto). Ma soprattutto mi viene il dubbio che tu abbia mai solo sfogliato un fumetto del pipistrello, perchè sennò non dovrei stare qua a spiegarti come e perchè i film rispecchiano la natura dualistica del cavaliere oscuro e il suo percorso formativo.
              Bruce Wayne ha effettuato la sua scelta in un preciso momento del primo film, quando rifiuta di giustiziare il ladro nel tempio della Setta. PUNTO. Da allora ha avuto dubbi e tentennamenti su come procedere nel corso della trilogia, ma mai sulla direzione che ha intrapreso. Non è un fatto quello che dici tu, sono seghe mentali da spettatore superficiale e disattento.
              Poi le somiglianze tra il primo e il secondo film sono veramente scarsissime, il sequel cambia la scrittura, personaggi presenti, narrazione e messa in scena, atmosfera; mi meraviglia persino doverle dire certe cose,sono scontate per chiunque abbia un minimo di senso critico.

              Ho parlato di stile per sottolineare che il cinema di Nolan anche se si è allargato al grande pubblico, alla base ruota sulle tematiche che predilige da sempre, e tutte le pellicole sono scritte e girate con la solita perizia che ha adoperato fin dagli inizi (laddove invece un paraculo se ne sarebbe fottuto alla grande di impegnarsi a scrivere copioni e avrebbe buttato tutto nella solita caciare di mazze senza senso, effetti speciali ovunque e personaggi monodimensionali).
              L’impronta e il tono della trilogia sono sempre stati in funzione di un preciso scopo: prendere la mitologia di un fumetto e trasporla in dei kolossal d’azione che non avessero atmosfere fumettose o kitsch. Non ci vuole un genio per capirlo, azione e spettacolarità al pari di altri action-movies ma senza le soluzioni e le dinamiche fantasiose del fumetto.

              Ho un’idea chiarissima dei milioni che girano intorno a queste saghe, persino più di te che magari non conosci neanche i numeri di cui stiamo parlando, ma il successo stratosferico del secondo film aveva GIA’ garantito a Nolan l’attenzione del pubblico di tutto il mondo, è stato quello il film che ha fatto il botto (si è passati dai 380 milioni incassati da Begins al MILIARDO incassato da The Dark Knight), anzi semmai è stato un rischio proprio fare un altro sequel, date le aspettative enormi che c’erano da parte degli spettatori e il rischio di disattenderle. Probabilmente non sai neanche che il marketing per il terzo film è stato persino inferiore, anche se non di molto, a quello ABNORME del secondo (in termini economici e di iniziative pubblicitarie/promozionali). Ancora una volta, invece di ergerti a maestrino dei miei stivali, pensa e informati prima di dare fiato alla bocca. 2 a 0 e palla al centro.

              La questione che hai sottolineato su Burton a dire il vero manco tu stesso l’hai capita evidentemente, e basta prendere una frase a caso “son capaci tutti, anche il regista più rincoglionito a farlo, se ha un simile Budget a disposizione. Perché? … perché TIM Burton ha avuto il coraggio di dare al film un solo stile”
              A parte la consecutio temporum sballata, non ha il minimo senso logico ai fini del discorso, hai mischiato a caso budget e stile cinematografico.. entrambi i registi avevano a disposizione budget corposi, in proporzione, solo che Burton ha fatto due film che non c’entrano niente l’uno con l’altro, non sembrano nemmeno parti della stessa saga (il primo è un cinefumetto, il secondo è una favola gotica che con Batman c’entra niente, quindi col cazzo “un solo stile”), mentre Nolan anche se a intervalli ha portato avanti un discorso unitario e un’unica storia. Ed entrambi hanno realizzato grandissime opere cinematografiche.

              I boccaloni sono quelli come te che parlano di film di merda senza neanche saper mettere in piedi un’argomentazione valida che sia una, hai fatto un pastrocchio parlando di contradditorietà di questo e di quell’altro, peccato che le intenzioni del regista specialmente se esplicate fin dall’inizio di un progetto ti danno eccome l’idea della struttura di un’opera, tant’è che i toni e la sospensione d’incredulità dei tre film sono identici; se te fai finta di ignorare per poter rigirare la frittata con motivazioni palesemente soggettive piuttosto che opinioni avvalorate da giudizi tecnici, non è il film a essere una merda, sei te che non lo sai criticare adeguatamente e con i mezzi adatti.
              Troppo facile dire “è paraculo, il resto sono deliri”, e uno “gne gne gne” alla fine non ce lo metti pure? Come cazzo discuti di arte e cinema con le altre persone, sembra di leggere le opinioni di un bambino.

              Certo che il cinefumetto dev’essere rispettoso di un brand, difatti la trilogia pur con le sue licenze ha rispettato le fonti originali che ha preso come ispirazione (leggo Batman da anni, quindi risparmiati il tentativo di controbattere con probabili arrampicate di specchi), e un autore per definirsi regista con le palle deve raccontare una storia tirando fuori il meglio dai mezzi che ha a disposizione, cosa che di certo non si può negare ad uno che praticamente ha riportato in voga il cinema d’intrattenimento vecchia scuola (e se vuoi una prova basta guardare tutte le produzioni hollywoodiane, anche televisive, che indirettamente o direttamente si stanno rifacendo al suo operato).
              Non mi soffermo neanche sui riassunti ingenui che hai fatto dei tre film, non fa altro che confermare i tuoi preconcetti, dico solo che i problemi etici in un racconto di formazione come si deve sono sempre presenti per mettere alla prova il protagonista, se poi basta solo quello a farti sembrare tre episodi uguali, allora la tua concezione di riciclo si applica al 90% delle letteratura e della cinematografia seriale. Sono un tantino, ma proprio poco, sicuro che sia la tua concezione a essere ristretta e limitativa, e non che tutte le saghe d’avventura dall’alba dei tempi a oggi siano dei continui ricicli solo perchè ci sono di mezzo continui dilemmi morali….
              …..e per inciso, non hanno pianificato un cazzo, non c’era neanche la certezza che Nolan avrebbe diretto i sequel. Poi cosa c’entra il “coraggio” di usare espedienti, se la mettiamo in questi termini anche Burton ha usato nuovi “giocattolini”, veicoli e gadget nel secondo film (d’altro canto Nolan per il terzo non si è messo mica a rimaneggiare il costume di Batman solo per far vendere più action figure, come invece fanno nella quasi totalità dei cinefumetti).

              Concludo rispondendo alla tua perla, il confronto con Michael Bay, che curiosamente tirano sempre in ballo proprio quelli che quando non sanno come giudicare il livello tecnico e registico di un cineasta fanno paragoni campati in aria. Una sola inquadratura degli ultimi tre Batman è molto più chiara, precisa, calibrata e spettacolare di intere sequenze girate da quel grezzone di Bay per i suoi film spazzatura infarciti di rallenty,montaggio a cazzo di cane e computer grafica a tonnellate che rincoglioniscono lo spettatore. Dulcis in fundo eccoti anche lo schiaffo morale all’altra castroneria che hai sparato sulla colonna sonora: quella che è forse la scena di combattimento più bella di tutta la saga di Nolan,ovvero il primo confronto tra Batman e Bane, è girata SENZA musiche. 3 a 0 e partita chiusa.

              Vai a guardarti Fast & Furious e parla di quelli, che forse un discorso serio su tette,culi e gomme da strada lo riesci a imbastire, ma non commentare oltre su business, regia e stili autoriali che finora hai solo fatto buchi nell’acqua, e te li ho smontati con qualche semplice nozione da appassionato, non certo da studioso accademico.

            • ps: forse i miei toni sono stati un po’ acidi, per quello mi scuso. Ma quando la gente insinua l’ignoranza del proprio interlocutore senza conoscerlo, specialmente col fare un po’ presuntuoso del tuo ultimo post, è facile alterarsi.
              Comunque a parte quello riconfermo tutto ciò che ho scritto e adeguatamente motivato sulla questione.

  4. Ciao,
    anche se non parlavi di Nolan, ma dei suoi scatenati fan(s), hai tralasciato il suo film cult più bello (secondo me), cioè Memento.

    Comunque non ho mai conosciuto nessuno che si battesse così per un regista, tantomeno per Nolan. Cioè, io guardo storto se qualcuno mi dice che Kubrick fa sempre la stessa roba -è successo-, Burton fa solo robbette per bimbiminkia -successo anche questo- o Gondry lo annoia a morte (!!!).

    Chi difende tout court un autore, senza argomentare le sue opere, per me è un ignorante che non vuole sentire ragioni (leggi: TROLL) per questo non mi prendo nemmeno la briga di parlarci. Capito l’andazzo la chiudo lì, e attacco ascoltando i suoi problemi di cuore. Che almeno non m’incavolo, e al massimo non ascolto e annuisco.

    Per il resto, a me Nolan piace abbastanza, a parte Batman 1 e 3.
    E anch’io quoto Frusciante! ^^

    • Và che Memento è stato citato all’inizio…

      E, io sono uno di quelli che dice che Burton dal 2000 è diventato la parodia di se stesso, facendo sempre la stessa roba plasticosa con le spirali, i mostri strani e Johnny Depp fuori di testa. :D

      • Concordo su Burton… o meglio, sono un suo estimatore da tanti anni, e a parte alcune eccezioni (Big Fish, Sweeney Todd) effettivamente è dal 2000 che non azzecca una pellicola veramente bella. Sembra aver perso il suo stile caratteristico, da quando usa centinaia di effetti speciali e computer grafica i suoi film hanno perso quel tocco artigianale che li rendevano affascinanti prima.
        Spero che si riprenda col prossimo progetto, Frankenweenie è stato piacevole.

        • Non ha perso il suo stile, ma ci è rimasto incastrato dentro.

          Non si è evoluto, non ha mai cambiato perché con “il suo stile caratteristico” andava sul sicuro e tanto il pubblico dice: “Oh, ma è Tim Burton” e i film li va a vedere lo stesso.

          Il fatto che il film migliore, Nightmare Before Christmas, non sia nemmeno suo la dice lunga.

          Però, mie personali opinioni.

      • Ooops!
        M’era sfuggito!

        Su Burton ho detto che in molti considerano i suoi lavori robbette per bimbiminkia, ma si riferiva a tutta la sua filmografia. Quindi Big Fish per te era roba plasticosa con le spirali?

        • Ok, Chiara, segna sul calendario questa data perché è quella del nostro primo litigio… e forse dell’ultima volta che parliamo.
          Mi ha fatto piacere conoscerti, dico sul serio :D

          Big Fish secondo me è un film disgustosamente falso, pretestuoso e ruffiano. Non fa altro che richiamare la lacrima facile con la storia di un padre (insopportabile) cazzaro e un figlio che fa finta di non capirlo fino, ovviamente, alla sua morte, che così si piange di più.
          Ha un sacco di cose buttate lì a cazzo di cane e non risolte (non ho ancora trovato nessuno capace di spiegarmi quella roba non-sense di Danny De Vito/lupo mannaro) solo perché vagamente poetiche (oh che belle le scarpe appese ai fili…).
          Big Fish l’ho trovato un insulto allo spettatore.

          Pure il libro faceva schifo, intendiamoci, ma ero abbastanza convinto che non si potesse fare peggio.

          Comunque non mi ricordo se ci sono le spirali, ma di certo c’è quel sorriso falso a 368 denti di Ewan McGregor.

          • Ti accalori per così poco? :D

            Sarà che ho sempre sentito la necessità di sognare, sarà che ero da poco scappata da un paesino, sarà che il sorriso di Ewan mi ha sempre messo addosso tanta allegria, tenerezza e voglia di vivere… (gusti miei, eh) insomma, a me è piaciuto. E’ solo una favola, una lunga bugia, ma mi è piaciuto il tono pacato del racconto, la lentezza, i colori… personaggi

            • Nono, solo che mi sembravi sul piede di guerra con la tua frase :D

              Poi, quando si parla di Burton mi sale l’embolo. Sono stufo di gente che mi risponde: “Eh, ma è Tim Burton!” e che minkia significa?!
              Nel senso, ti piace un suo film? Ok, mi sta benissimo. Ma se poi vuoi spiegarmi perché è bello e, di conseguenza, io non capisco una ceppa perché non mi piace, non puoi giustificarmi tutto con: “Eh, ma è Tim Burton!”

              Meno male non abbiamo litigato :P

              (A parte che da Big Fish non riesco più a vedere Ewan McGregor)

              • Se vuoi ti argomento ogni film (se l’ho visto), sia di Burton che di Nolan. Come ho giustappunto scritto in cima, le trollate da bimbominkia stanno sulle scatole anche a me.

                Infine, di un regista mi baso su tutta la sua filmografia per capire se è valido, senza però fare la media (di 10 film, 7 facevano cagare quindi quel regista fa schifo: no! Altrimenti Hichcock dovrebbe essere il regista più insulso della storia del cinema. E non lo è di certo!)

                Ok… pace và! Ciao! Viva Nolan! :)

                • Ma infatti quello che dico io l’ho argomentato, qui sul blog, ho scritto 2 post su Burton (uno buono, uno no).

                  A me piace il Burton dall’85 al 2000 (a parte Mars Attacks, ma è uno scivolone piacevole).

                  Nemmeno io faccio la media, altrimenti pure Eastwood sarebbe un regista ridicolo, però c’è un momento che tiri le somme: questo regista ha ancora qualcosa da dirmi? Sì/No.
                  Burton non mi dice più niente, oppure sono io che non ho più voglia di stargli dietro. Spielberg è un altro di quelli che ho amato e ora ogni volta mi pento di andare al cinema a vedere i suoi film.

                  Ma non è una media.

  5. Due precisazioni per l’autrice dell’articolo:

    1) il fanatismo verso Nolan è scoppiato dopo The Dark Knight… i nolanfags manco sanno cos’è Batman Begins (film sottovalutatissimo tra l’altro).

    2) I Batman di Nolan non sono proprio realistici…

  6. Dunque dunque dunque

    esperto in cascamentodalperismo
    io di questo Nolanesimo
    (manco a dirlo)
    non sapevo nulla.

    Mi piace questo giornalismo d’inchiesta
    di Trillian “The Flame” Astra

    che si infiltra nelle comunità di fan,
    in qualità di agente provocatore,
    col fine precipuo di farli incazzare.

    L’altra volta si infiltrò tra i fan dei Guns’n’Roses
    stavolta tra quelli di Nolan.

    A me del regista sono piaciuti
    Memento, Inception, The Prestige e il Secondobatman

    gli altri a scendere
    giù giù, fino alla commercialata del Terzobatman.

    Il fatto che qualche suo film mi sia piaciuto
    in mezzo al vuoto pneumatico del cinema degli ultimi anni

    non significa che vado a scomodare l’olimpo dei grandi
    per trovargli un posticino,
    manco nell’angolo, in piedi, vicino al cesso.

    No.
    Siam sempre là: buone cose, magari ottime, ma i masterpieces sono altra robbba.

    Devo dire che fa film che non dimentichi dopo 4 secondi dai titoli di coda
    ti rimane sempre qualcosa

    (eccetto il Terzobatman, chè quello proprio non ce la può fare).

    • Non vorrei dire ma… anche The Prestige, Inception e i primi due Batman sarebbero “commercialate”, nel senso che sono film rivolti al grande pubblico, e non film di nicchia. Però c’è differenza tra una commercialata fatta solo ed esclusivamente per fare soldi, e una fatta da un autore che ha le idee chiare su cosa vuole mostrare e che lo fa anche per passione.

      • ‘spetta
        ‘spetta

        Un film commerciale non è affatto un film rivolto al grande pubblico.

        Tutti i film sono rivolti al grande pubblico.

        Non è che Kubrick, Fassbinder e Bunuel facessero i film per farli vedere
        a zio, zia, nonno, nonna e cugini non oltre il secondo grado

        per evitare che gli diventassero commerciali.

        Un film è una commercialata quando viene fatto COL SOLO FINE di accumulare soldi

        dando al pubblico quello che vuole.

        Diverso è che uno ci mette la propria “mano”, aldilà del riscontro di massa

        e poi il film ha successo e attrae il grande pubblico.

        Convengo che i Batman siano tutti e tre commerciali
        non c’è dubbio

        però il secondo m’è piaciuto chettedevodì.

        Su Inception avrei qualche riserva,
        non è un film “facile”.

        Non lo classificherei come commerciale.

        • Non tutti i film sono rivolti al grande pubblico… nel senso che chi li realizza, anche se magari vorrebbe mostrarli alla più ampia fascia possibile di gente, sa bene che non sono alla portata di tutti. Faresti vedere un “Salò” di Pasolini alle masse? Utopisticamente si, così magari imparerebbero qualcosa, ma realisticamente non è un film per tutti, e non certo per le masse.
          Detto questo stavo solo dicendo che da Batman Begins in poi Nolan ha deciso di fare cinema commerciale ma fortunatamente non ha perso la sua integrità artistica, i suoi film sono riconoscibilissimi, e anche in quelli più “popolari”, come i tre Batman, ci ha messo molto di suo, infrangendo anche diversi clichè e stereotipi hollywoodiani, poi se piacciono o non piacciono è un altro discorso.
          Inception ha due anime, perchè originariamente doveva essere un piccolo thriller psicologico, poi col passare degli anni Nolan lo ha rimaneggiato facendolo diventare un kolossal d’azione, quindi il risultato è diviso a metà tra l’autorialità più pura di Nolan, quella che scava nella psiche dei personaggi, e il grande cinema spettacolare americano. Ecco perchè è piaciuto a così tanta gente, è troppo raffinato per essere un semplice film d’intrattenimento, ma allo stesso tempo è meno criptico di un film d’autore classico.

          • Ma chi ha detto che un film per non essere commerciale non deve essere alla portata di tutti?

            Mi sembra che ci si stia un po’ confondendo col cinema d’essai che è un’altra cosa.

            Sono due discorsi differenti, secondo me.

            Personalmente credo che la trilogia di Batman con gli altri film di Nolan non c’entri granché.

            • Un film è anti-commerciale, o non commerciale chiamalo come vuoi, se non ha appeal per il grande pubblico, non vedo dove sia la confusione. Non importa se poi è cinema d’essai o altro, ma la commercialità (se ci stacchiamo dal rigoroso dogma “tutti i film sono fatti per fare soldi”) deriva sempre da quello.
              I Batman di Nolan trattano alcune tematiche che il regista aveva già affrontato negli altri film, il personaggio di Bruce Wayne per certi versi è un’evoluzione del suo “protagonista stereotipo”. Chiaro che poi parliamo di blockbuster d’azione da una parte, e piccoli thriller indipendenti dall’altra, ma all’interno della sua filmografia la trilogia non è un pezzo “stonato”.

              • Scusa, però,
                tanto per spararne un paio

                Arancia Meccanica
                Pulp Fiction
                Taxi Driver

                non erano film che avevano appeal per il grande pubblico?

                E cos’erano, commerciali?

                Secondo me un film che non ha appeal verso il grande pubblico

                o è un film d’essai
                o è semplicemente brutto.

                Il film commerciale non è quello che è fruibile per tutti

                (altrimenti anche Charles Dickens mi diventa commerciale)

                ma quello che non lascia corrompere la propria vena artistica dal fine commerciale.

                • Arancia Meccanica… appeal per il grande pubblico? Sei serio? :-P

                  Un film commerciale può non essere fruibile per tutti, ma non corrompe automaticamente la proprio anima artistica.

                  • Arancia Meccanica venne distribuito dalla Warner Bros

                    non esattamente una casa di produzione indipendente.

                    Ti pare che non sono serio?

                    Due dati,
                    giusto per sgranchirmi i ditini

                    Incasso in Usa
                    (nel 1971)

                    26.589.355 $

                    Non proprio un film di ghetto, direi.

                    Ripeto, non confondiamo il film d’essai
                    col fatto che il fine commerciale non debba corrompere la vena artistica

                    (quando c’è, of course)

                    • Si ma ci sono film commerciali che di artistico non hanno niente, cosa in netta contraddizione con quanto hai detto prima.

                    • Lì ho sbagliato a digitare
                      credevo si capisse:

                      riformulo

                      il film commerciale è totalmente privo di vena artistica

                      è fatta solo per dare alla gente quello che vuole.

                      Il film non commerciale ha una vena artistica incorruttibile con cui poi confida di avere un riscontro di pubbico

                      (e dunque economico)

                    • Ecco, già così ci capiamo, ma in ogni caso, il cinema d’intrattenimento come lo cataloghi allora? Perle del cinema come Lo Squalo, Star Wars, Ritorno Al Futuro? Sono fatti solo per dare alla gente quello che vuole? Per me questo è inconcepibile, sono grandissime opere cinematografiche, che non hanno rivoluzionato solo gli effetti speciali…

                      Io non ho detto che il cinema d’autore “debba” essere per pochi, ma realisticamente è così, perchè un Carnage di Polanski alla stragrande maggioranza delle persone cui potremmo farlo vedere sembrerebbe solo un film noioso. Come dici tu sono in pochi quelli in grado di cogliere le riflessioni di un Woody Allen, nonostante le sue commedie facciano ridere (anche se lui è già un caso un po’ ibrido).
                      Per il resto ho capito il tuo discorso, ma non è ciò che stavo negando (l’ho visto Orizzonti di Gloria, ciononostante lo stesso Kubrick per tanto tempo si è crucciato perchè i suoi film non riuscivano a essere apprezzati da fasce ampie di pubblico alla stregua di altre pellicole magari dello stesso genere).
                      Il cinema d’essai o di nicchia, come lo chiami, non è cinema d’autore? Comunque in tutto questo marasma secondo me l’importante è non fossilizzarsi su “bianco o nero”, ci sono tante sfumature nel mezzo.
                      Mai detto che il cinema di Nolan è per pochi, ma non è neanche commercialate fatte solo per fare soldi.

                    • Quella contraddizione è un errore di digitazione,

                      credevo fosse chiaro.

                      Ad ogni modo ti ho risposto giù da qualche parte

                    • Mi sfugge, tra l’altro,
                      la relazione tra

                      film non commerciale

                      e appeal con il pubblico.

                      Devo ancora conoscere una casa di produzione

                      (la Warner, poi…)

                      che produca un film

                      così non se lo fila nessuno

                      e ci perdiamo una barca di soldi

                    • Ma che vuol dire.. Studio Canal ha prodotto gli ultimi film di David Lynch, considerati i più criptici, ostici e complessi della sua carriera, e in generale tra i film più surreali di sempre. E’ ovvio che non speravano certo di riempire le sale e fare i milioni, perchè si tratta di un autore di nicchia, non certo uno che fa pellicole per il grande pubblico. Eppure Studio Canal li ha finanziati, mica vuol dire che sono un’associazione benefica o senza scopo di lucro.

                    • Personalmente,
                      ribadisco
                      personalmente,

                      Lynch lo ritengo uno dei registi più sopravvalutati di tutti i tempi.

                      Un solo film davvero bello: The Elephant Man
                      e uno godibile: Strade Perdute

                      gli altri mi sembrano solo esercizi oziosi di cinematografia volutamente incomprensibile

                      (vogliamo dire che la sitcom dei conigli è un’opera d’arte? Fatelo, ma non tiratemici dentro).

                      Il fatto che il cinema d’autore debba essere per pochi lo ritengo

                      assolutamente

                      inconcepibile.

                      Significa sputare su artisti non solo cinematografici
                      ma anche su pittori, scultori, musicisti

                      per non parlare degli scrittori.

                      A fare un opera per pochi non ci vuole niente,
                      quello che è difficile, per un vero artista,

                      è portare la massa nella propria barca
                      e non costruire la propria in modo che ci stiano tutti.

                      E non mi si venga a dire che i film di Kubrick non riuscivano ad avere appeal tra il pubblico

                      perché significa non aver mai visto, manco di striscio,
                      Orizzonti di Gloria.

                      Certo, poi capirne alcune sfaccettature è un altro discorso.
                      Ma è proprio lì che si concretizza la differenza tra il film commerciale

                      e quello che ha un’impronta autorale:

                      il secondo “costringe” lo spettatore volenteroso a riflettere.

                      Come le battute di Woody Allen
                      fanno ridere tutti
                      ma riflettere in pochi.

                      Quello che intendi tu è cinema di nicchia
                      che è un’altra cosa
                      ha altri fini
                      e con la dicotomia commerciale/non commerciale
                      non ha nulla a che fare.

                      E, tra parentesi, i film di Nolan col cinema “per pochi”
                      ha la stessa attinenza che c’è tra

                      Pete Mitchell

                      e Luca Cupiello.

  7. Ebbravo MrChreddy :D
    Nn sapevo esistesse il Nolanesimo…. :D
    Io ho cominciato ad apprezzarlo da Memento…gran bel film originale…
    Nolan forever! Se ha fatto “lui il messia” un film nn lo vado cmq a vedere se nn è il mio genere e questo vale per gli altri registi…almeno credo… :O

  8. Nolan è la merda del cinema!
    Un regista totalmente incapace e sopravvalutato che avuto solo il culo di dirigere un film su quell’icona gay che é Batman, solo così si spiega il successo che un pubblico ignorante e caprino, oltre che gay represso, gli ha tributato!

  9. Ma Batman non era Christian Bale!? Mi avete confuso!!! :D

    Come sempre parto ringraziando Trillian per il servizio reso, se non ci fossi tu non tutti sapremmo quanto è profonda la demenza umana spesso. Mi sorprende quanto ancora tu sia assennata, tanto da portarmi a dire ormai la mia solita frase:
    TRILLIAN FOR PRESIDENT!!! ^^

    Inutile dire che concordo con te… i fan irragionevoli sono proprio una brutta cosa, non conoscevo questi nello specifico, ma non stento a credere a quanto ci racconti.
    Io onestamente da poco ho cominciato a fare attenzione ai registi, di norma facevo più caso agli attori, quindi per me è ancora più incomprensibile un fandom per un regista. Io guardo tutto e poi decido se mi è piaciuto o no e solo da poco ho cominciato a far caso ai registi ed ammetto che spesso hanno uno stile riconoscibile, ma non per questo posso pregiudicare una loro opera. Non mi faccio influenzare da MrC e le sue mirabolanti recensioni, figuriamoci da un registuccolo qualunque tipo Tarantino, Scorsese, Tim Burton o, appunto, Nolan.

    Mi ha fatto molto ridere l’articolo quindi continua così coi modi e coi tempi che ti sono più comodi Trill, tanto al limite come già ti dissi, parteciperò generosamente alla colletta per pagarti le spese psichiatriche specializzate! :D

    P.S. Mi ha incuriosito particolarmente e mi piacerebbe sapere quali sono “i peggiori epiteti, alcuni anche di una certa fantasia” che ti hanno rivolto. Mera curiosità di cosa possa esserci oltre la banale accusa di meretricio tua e dei tuoi antenati e non ancora nati per generazioni!Che poi non capisco perchè si debbano poi discriminare le donnine di vita… saranno esseri intelligenti anche loro!!!

    • Oh ninja
      ma tu ci credi che per quasi tutto il post ero convinto che a scrivere fosse il Mister

      Con tutte le conseguenze del caso
      che ti lascio immaginare…

  10. Ok, eccomi qui, finalmente
    Grazie, grazie per le approvazioni e i commenti, mi fa piacere vedere che apprezzate :)
    Per rispondere ad Anadol: cose che non si possono dire in pubblico. Oltretutto siamo anche in fascia protetta, quindi doppio vincolo.
    E sì, per la colletta per le spese degli psicofarmaci ci conto! Non è che può pagarli tutti MrChreddy, come rimborso per la mia sanità mentale perduta, no?

  11. Nolan è un buon regista, ma venerarlo x la trilogia di Batman vuol dire essersi persi film ben più di pregevole fattura. O essere fessi.

    • Io lo stimo anche per quella, e compatisco i poveri stolti che pensano di conoscerlo avendo visto solo quelle tre pellicole.
      La venerazione, da sano appassionato di cinema, la riservo a maestri che hanno già dato tutto o che sono a fine carriera (tipo J.Carpenter). Per Nolan, se e quando sarà il momento di venerarlo, se ne riparla tra una ventina d’anni.

  12. mister, non so se ci puoi fare qualcosa, ma i commenti é impossibile leggerli da un cellulare, appena ci sono 3 o 4 reply le parole diventano una colonnina infinita di una lettera sola fino a scomparire insieme al testo iniziale di star wars.
    comunque leggendo la definizione dei nolanfags mi sono reso conto che io sono un fanboy di lucas pre-lobotomia/clonazione/rapimento alieno, di freddie mercury e di sasha grey.

    • Ciao Gianfrancesco, scusa, hai ragione, ma non riesco a trovare un tema mobile che permetta di mostrare bene i commenti “nidificati”.
      Dovrei svilupparla io, ma non son proprio capace.

      Hai provato a vedere il sito in versione desktop se da lo stesso problema?

      P.S.
      Il fanboy di Sasha Grey è epico XD

  13. Lynch è sopravvalutato. Su questo Satanasso ha pienamente ragione. Quindi bisogna cercare di capire bene quale sia il problema di quando si dice sottovaluutare o sopravvalutare qualcuno.

    Il problema di solito presta a confondere le cose e andrebbe compreso meglio. Faccio degli esempi infantili.

    Mettiamo che un’artista, in una scala da uno a dieci, valga sette. Quando succede che per una serie di circostanze legata alle influenze dei Media mainstream sul popolino, ecco che l’immaginario comune sedimenta delle opinioni in maniera fallace e diventa uno stereotipo a cui tutti si accodano per darsi l’aria di sapere di cinema (Carmelo Bene li chiamava i Parvenu).

    Tornando nello specifico, non a caso, Linch vale sette (7) ed è sopravvalutato poiché tutti si allineano a dargli un bel Dieci + (10+). Quindi è quello che va smontato, ma non è che Lynch per questo non valga sette (7) e nemmeno sarebbe giusto dire che varrebbe quattro (4).

    La domanda è: – chi può decidere che vale sette (7)?

    Tenendo che l’arte è a prescindere soggettiva il discorso si fa complicato. Quindi serve una disamina tra chi di quest’arte ha maturato una sufficiente conoscenza e capacità di disamina il più obiettiva possibile.

    Ancor più nello specifico.

    Lynch un pregio indiscutibile ce l’ha, lui crea suggestioni, quelle che riguardano la parte irrazionale del nostro inconscio. La suggestione che è un temine che uso spesso in accezione negativa, in questo caso non lo è (uno dei pochissimi) … poiché non serve per mascherare o caricare qualcosa di Pathos che in sé Pathos non ha, quindi disonestamente.

    Prendiamo Mulholand Drive, quel film è un piccolo gioiello, e non si può spiegare così come non si può spiegare Fellini. Si tratta di un viaggio a cui se ti lasci andare perde il suo apparente stato onirico e ti porta in viaggio di emozioni straordinarie. L’arte è un espressione della propria sensibilità e il più possibile sganciata dai diktat commerciali. Per quanto sia possibile.

    Purtroppo Lynch si sopravvaluta lui per primo ed ecco perché i suoi lavori sono discontinui, fastidiosi e a volte pacchiani.

    Uno che invece era pienamente consapevole della sua forza artistica e, di là dei gusti, sapeva concepire opere senza essere pretenzioso anche quando erano criptiche era soltanto Bergman e in tono minore Fellini.

    Comunque Sì, Lynch è sopravvalutato e anche tanto, visto che incoerentemente ll sapere comune lo vuole dipingere come un da dieci e lode e pure genio. Ma anche no e manco per niente

  14. Sì ma non ci incartiamo,
    altrimenti non ci si raccapezza più.

    Tu hai detto
    che io detto
    ma io non ho mai detto
    che tu hai detto.

    Reset.

    Film commerciale: fatto per incamerare soldi e basta

    Film non commerciale: espressione di un cinema che rispecchia i dettami del regista
    (gli stilemi, come direbbe Treddy)

    Questo seconda tipologia non significa necessariamente
    che debba essere una roba per pochi.

    Absolutely not.

    Poi c’è il cinema d’essai, che è quello meno masticabile, diciamo così,

    non migliore
    (vabbè, di quello commerciale sì)
    semplicemente più “di settore”.

    Ma non è che ci si deve buttare lì dentro a tutti i costi
    per far la figura dell’intellettualone d’avantgarde.

    Anche perché non è così.

    Stop.
    Queste sono le tre strade.

    Dove sta Nolan?
    Ha fatto film che avevano una propria linea guida.
    E fin qui ci siamo.

    Capolavori?
    Eh, spiace deludere i fan
    ma a mio avviso

    proprio no.

    Buon film, ecco, quello sì.
    Ma ci fermiamo lì.

    Poi s’è dato alla trilogia del dollaro (suo) di Batman.
    Che non c’entra niente col suo modo di girare

    è una roba fatta perché gliel’avevano chiesta pagandolo se l’avesse fatta.

    E l’ha fatta.

    E’ commerciale? Sì, perché di suo non c’è niente
    (a parte il nome nei credits, ovvio).

    Tutto qua.
    C’è mica bisogno di incasinare tutto.

    • Eh no, ‘spetta adesso lo dico io. I film di Batman c’entrano eccome col suo modo di girare… sono film di Nolan, riconoscibilissimi, nelle tematiche che affrontano, nello stile di regia, nella caratterizzazione dei personaggi. La sua poetica non è estranea a quella saga solo perchè è girata con centinaia di milioni di dollari, ed è stata questa la sua arma vincente, in un certo senso.
      Anche se rientrano nella definizione di opere commerciali, non sono solo pellicole fatte per battere cassa, si vede che dietro c’è la mano di un autore, e si vede la sua passione (è stato lui a chiedere di realizzare un reboot di Batman, la Warner gli aveva offerto la regia di un altro kolossal prima), non si può dire che non c’è niente di suo, guardando la sua filmografia in sequenza innanzitutto lo stacco tra cinema indipendente e mainstream non è netto, ma graduale, e secondariamente gli argomenti che affronta di film in film si evolvono, così come il suo stile, ma non subiscono mai un cambio di rotta improvviso o uno snaturamento. Che poi tutto questo sia mitigato dallo spettacolo e dal target cui i film sono rivolti, è naturale, ma a differenza di tanti altri blockbuster “spegni-cervello”, fortunatamente in questo caso siamo di fronte a cinema di qualità, seppure volto all’intrattenimento.

      • “La poetica di Nolan”

        Non è la prima volta che lo leggo.
        Ci fu una discussione con un altro nick che difendeva i Batman di Nolan

        e venne fuori sto concetto della poetica di Nolan in Batman.

        No, dai,
        ma chettevoi poetizzà co’ Batman?

        La poetica la puoi riferire ai movimenti artistici
        chessò il neorealismo di De Sica e Rossellini

        la nouvelle vague di Godard e Chabrol…

        Ma che poetica ci può essere
        in uno che ha fatto tre film su Batman e
        catwoman sadomaso che va in moto col culo a ponte

        e un tizio con l’asma e il montone di pecora.

        Sì ok, Memento e Inception
        due buoni film
        ma prima di parlare di poetica

        caro Nolan
        cioè
        ecco

        “le faremo sapere”, dai.

        Diciamo così
        (ma non ci conti troppo, neh)

        • Non sto “difendendo” Nolan, non fatemi passare per uno dei bimbiminkia elencati nell’articolo; più sotto ho scritto ad un altro utente che tutta questa esaltazione/venerazione nei suoi riguardi ha dell’assurdo, però mi sembra anche che la cosa stia generando da un po’ di tempo a questa parte il fenomeno inverso: adesso va di moda spalare letame su questo regista.
          Io dico semplicemente di dare a Cesare quel che è di Cesare. Poetica intesa come “percorso” di un autore, e in tale accezione non è certo una roba chic esclusiva di Godard e Chabrol, è il semplice fil rouge che unisce bene o male tutte le pellicole della carriera di un regista che porta avanti un discorso su determinati temi, possibilmente scrivendo e dirigendo da solo le sue opere, e quindi rendendole più personali possibili, facendo sentire la sua impronta.
          In questo senso, ripeto, anche se destinati all’intrattenimento, i tre Batman non sono delle eccezioni all’interno della sua filmografia, si inseriscono in un percorso autoriale (che ancora deve maturare indubbiamente, siamo ancora solo a 8 film, di cui 2 o 3 non pienamente riusciti) ben delineato.

          • La Nouvelle Vague di Chabrol e Godard
            sarebbe chic?

            ‘mazza.

            Bah, anche questa mi mancava.

            Non è che se qualcuno è francese è chic per forza.

            Anche perché
            se per poetica intendi solo il filo conduttore
            (lasciamo stare il fransè, vah)

            di un regista

            allora, da qualche parte,
            ci sarà anche

            la poetica del cinepanettone.

            Che dei tratti comuni,
            vuoi quello che vuoi,

            ma ce l’hanno,

            i film di Natale, dico.

            • Oh mamma però te ti attacchi a tutte le parole letteralmente xD è un modo di dire! Nel senso che con “poetica” non intendevo che Nolan è una sorta di poeta o artista supremo e raffinato per palati fini. La poetica, nel cinema, è il “percorso artistico” di un Autore, autore vero, quindi il giochino non si può applicare ai cinepanettoni come dici te… perchè non è questione di tratti comuni, è questione di intravedere una precisa direzione stilistica che l’autore/cineasta espande e sviluppa nel corso della sua carriera. Kubrick aveva una poetica, Scorsese ha (anzi aveva anche lui) una poetica, Bergman aveva una poetica, Kurosawa ce l’aveva.. ma andando ai giorni nostri possiamo individuare una poetica anche negli autori più giovani e recenti, come Nolan, Paul T. Anderson, Aronofsky, anche Steve McQueen si sta inserendo in un suo percorso…
              …più chiaro di così non so spiegarlo, sempre se non te ne esci con un altra acrobazia lessicale senza giungere al nucleo di ciò che sto dicendo :)

              • Vabbè,
                a parte che Nolan, in mezzo ai registi che hai citato

                ci sta come un bimbo coi braccioli
                in mezzo ad una squadra di sommozzatori.

                E posto che Nolan e Kubrick non fanno/facevano lo stesso mestiere

                almeno quanto Nanni Moretti in caro Diario assomigli a Valentino Rossi

                a me quello che stupisce è:

                Nolan ha una poetica (per modo di dire, of course), e da quello non si sfugge

                però Scorsese ce l’aveva
                ora non ce l’ha più.

                Sì, ok, Hugo Cabret non m’ha entusiasmato

                (premio eufemismo 2013)

                però
                già mettermeli nella stessa frase
                e dire che Nolan lapoetica ce l’ha, mentre Scorsese l’ha data come mancia per il caffè…

                Cioè, boh, di suonarmi
                non mi suona.

                E poi che c’azzecca Batmanterzo
                con, per dire, Memento

                proprio non lo so.

                • Addendum

                  che poi,
                  percorso artistico de che?

                  Che s’è inventato Nolan?

                  A parte un film montato al contrario, intendo,

                  che quello l’aveva già fatto Chuck Palahniuk anni prima.

                  Con un libro, pensa.

                  • … è allucinante ‘sta cosa, alluccinante e allucinata, cioè non è che essere paraculi sia una cosa facile, e non è una battuta questa, ci vuole comunque mestiere. Nessuno nega a Nolan mestiere. LA cosa triste e pensare che abbia le qualità che so io, superiore a un Luciano Salce, quando ha diretto il primo Fantozzi… cioè, anche Salce aveva una poetica, decisamente in tono minore di Monicelli, ma l’aveva. Cosa c’entri la poetica con uno che gioca sulle suggestioni a tavolino senza la minima verve, dice del degrado che sta accompagnando la nostra era. MA adesso ho deciso di andare a fondo e – altro che anatemi – ma cos’era ? un joker quello di Nolan?? .. no dico scherziamo?? .. l’unico Joker è quello di Burton, che poi è l’unico motivo valido per vedere quel film, ma almeno era joker; realmente un fumetto che ha preso vita. Mi spiace per Ledger che mi ha veramente scosso la sua morte, ma cosa c’entrasse col Joker dei fumetti è un altro mistero da risolvere.

                    Nolan non solo è un paraculo tra i primi in hit parade, insieme a Spielberg e a Bay (ma almeno Bay non si dà arie da intellettuale), ma è anche quello che ha fatto sì che il Superman di Znider non diventasse un capolavoro.

                    Memento è da premiare per l’originalità, questo è indubbio. Null’altro. Un film che non lascia niente. Mentre l’unico film dove dimostra di essere autore in qualche modo, The prestige .. un film che si regge soprattutto grazie a Caine e al mistero che non si risolve. Non fosse per la pacchianata ridicola di Jackman che fa il sosia di sé stesso, che sembra di assistere a una recita di natale, avrebbe potuto essere molto di più.

                    • Stai continuando a mettere in mostra un’ignoranza non da poco, quantomeno sui fumetti: il Joker di Burton è sostanzialmente Jack Nicholson col cerone bianco, perchè a parte qualche richiamo a storielle degli anni ’50 e alle origini mostrate da Alan Moore il resto è tutta farina del suo sacco.
                      Nolan invece The Killing Joke l’ha pescato a piene mani come influenza, e difatti The Dark Knight è basato in parte sul messaggio e sul contenuto di quella graphic novel.
                      Sei esattamente come tutti quelli che pensano che Burton (che non ha mai sfogliato un fumetto in vita sua) abbia creato il Batman ideale, quando poi basta un pochino, non tanto, ma un pochino di conoscenza della fonte per rendersi conto che invece sono trasposizioni snaturatissime le sue.
                      Ma tu continua a convincerti del contrario, tanto sei in buona compagnia…

                    • Per me il Batman di Burton è una cagata, quello del primo Nolan è il migliore. Non mi convinco di nulla, che Nolan sia un paraculo l’ho dimostrato, l’ignoranza casomai l’hai mostrata tu .. perché come ti ha spiegato Satanasso o non hai minimamente alba di cosa significhi autorialità e poetica nel cinema … o sei semplicemente un fan, dei peggiori, quelli che non si dicono tali.

                      Tornando alla questione, io ho sostenuto che il Batman di Burton registicamente non è fatto da paraculo, e questo va di là dalla qualità del prodotto. L’ho già detto…

                      .. sono responsabile di quello che dico io, non di quello che capisci te ;)

                      Nolan, è un paraculo. Questo è un fatto, no un opinione. Come ho argomentato lui, di là di essere appunto un autore con una sua poetica, ha riciclato lo stesso film in tre parti, questo è un fatto e se il tuo orgoglio di pipistrello non te lo fa ammettere …. è un problema tuo.

                      Se poi come dici, il Jocker di Burton è solo Nicholson col cerone bianco, dice anche quanto ti intendi di recitazione :) … guarda hai ragione, e anche il JACK TORRANCE in Shining è Nicholson solo con un ghigno in faccia …

                      …. mamma mia, neanche nel nel mondo dei Mini pony certe affermazioni :D :D

                    • Veramente non hai dimostrato un bel niente, hai solo sparato tue opinioni spacciandole per verità obiettive. Io sono un estimatore di Nolan, e così come in altri registi odierni, guardando tutti i suoi film diverse volte ho colto i tratti essenziali che ne delineano lo stile e la poetica (quella cosa di cui tu sembri ancora ignaro, da come ne parli), un percorso preciso fatto di tematiche chiare e distinte, ricorrenti in quasi TUTTE le 8 pellicole (il tema dell’ossessione, del senso di colpa, quello del doppelganger, la vendetta, la confusione tra realtà e illusione). Sono tutte lì, a volte più sbandierate ed esplicite, altre volte meno in risalto, ma ci sono. Se poi te non le vedi, torno a dire che sono problemi tuoi e non del regista. Oltre ai contenuti poi c’è anche la regia, la messa in scena, il tipo di narrazione e vari accorgimenti tecnici che contribuiscono anche a formare la poetica di un autore, e anche qui Nolan ha dei tratti distntivi assolutamente riconoscibili in ogni film.

                      Che Nolan sia un paraculo non è suffragato da nessun fatto, inutile che ti illudi di essere giunto a chissà quale illuminante conclusione. Il mio orgoglio da cinefilo semmai, non serve in questo caso, perchè io sono in grado di analizzare criticamente e obiettivamente la carriera di un regista e dire esattamente cos’è che lo rende un autore e un regista serio, tu non sei stato in grado di fare altrettanto, perchè la banale tesi del riciclo sei solo te a vederla, mi pare che la critica (composta anche di gente più competente di me e te) abbia accolto positivamente gli altri due sequel, senza fare cenno ad alcun riciclo.
                      Quindi o tu sei un genio e tutti noi altri dei poveri imbecilli, oppure a te i due capitoli conclusivi non sono piaciuti e devi trovare un modo per convincere gli altri che siano brutti. E penso proprio che la prima ipotesi sia abbastanza fantascientifica.

                      Su Nicholson, parlavo di aderenza al personaggio, non di recitazione (quella non l’avrei mai messa in disussione). Impara a leggere bene quello che scrivono gli altri prima di fare critiche insulse ;-)

                  • Per me Scorsese si è perso per strada già da qualche anno (Shutter Island?), ma non lo sto sminuendo e non sto negando i suoi meriti. Grazie al cavolo che Nolan non c’entra niente con Aronofsky, McQueen e Pt.Anderson, così come nessuno di loro c’entra qualcosa con l’altro. Ma sono A-U-T-O-R-I. Cosa non è ancora chiaro di questa fantomatica parola?
                    Cosa c’è di strano nel vedere un percorso (attenzione alla parola, che fa paura..) “a-r-t-i-s-t-i-c-o” in una carriera, ancora giovane indubbiamente, che include pellicole di tutto rispetto come Following, Memento e The Prestige, e cinema d’intrattenimento di qualità e fatto come si deve come Inception e la trilogia di Batman. Intraprendere un percorso di questo tipo non significa affatto essere per forza innovatori. Che cosa ha innovato Paul Thomas Anderson? Una benemerita mazza. Importa qualcosa? No perchè gira delle stramaledettissime opere d’arte.
                    Vabè, s’è capito, allora facciamo tutti gli snob, e diciamo che il cinema d’autore è finito con la fine della New Hollywood… tanto, estremismo per estremismo.
                    Lo dicevo io, o tutto nero o tutto bianco, le vie di mezzo non sono concepibili per alcuni.

                    • Joel
                      inizio a mettere i commenti in calce,
                      e il tuo nick all’inizio
                      sennò non ci sto dentro.

                      Oh, se tu mi salti di palo in frasca
                      a me viene il fiatone solo a guardarti

                      cioè:
                      prima mi dici di non sottilizzare sulle parole
                      e poi mi fai lo spelling?

                      E io che dovrei pensare?

                      Cioè tra la Warner che fa film d’essai
                      e la Nouvelle Vague che è chic
                      (cioè, giravano senza attrezzature, più chic di così…)
                      e la poetica di Nolan

                      mo’ pure il percorso artistico di Nolan
                      mentre Scorsese s’è perso per strada

                      Il film di Anderson a me non piacciono
                      ma è innegabile che PTAnderson dia un’impronta molto più forte di Nolan

                      Cioè, ma dai, stiamo veramente parlando del
                      percorsoartistico di Batmanbeghinze

                      no, dai,
                      no ja posso fà.

                    • x Messer Satanasso:

                      Faccio lo spelling perchè supponevo che autori e poetica fossero immediatamente comprensibili, specialmente quando cito registi con uno stile preciso e inconfondibile.
                      Poi continui a mettermi in bocca cose che non ho detto, dov’è che avrei di Warner Bros che fa film d’essai?
                      Sono d’accordo che PT Anderson dia un’impronta più marcatamente autoriale ai suoi film rispetto ad un Nolan, ma questo non degrada il secondo a semplice mestierante senz’arte nè parte; nella maggior parte dei suoi film ha dimostrato di saper raccontare storie con perizia e ingegno e veicolare riflessioni sulla psiche umana e sulle ossessioni. Neanche il fatto che poi le sue siano pellicole di genere lo declassa, perchè altrimenti dovremmo ignorare i percorsi autoriali di gente come Tarantino e Carpenter…
                      PER ME Scorsese ultimamente non sta sfornando più bei film, non come un tempo, anche perchè pur riconoscendo i meriti della sua carriera, a me non è mai piaciuto particolarmente come autore. Così va meglio?
                      E si, sto veramente parlando del percorso artistico di Batman, ma se è per questo anche i due film di Burton 20 anni fa a modo loro erano prodotti artistici validissimi, prima che prodotti commerciali.
                      E dai su, finiamola con questi preconcetti arcaici…

  15. Joel

    Carpenter e Tarantino danno a Nolan una pista su tutto

    Quelli sono artisti veri, riconoscibili,
    Nolan no.

    Penso che non si dovrebbe fare neanche il paragone.
    Anche il peggiore dei loro film ha una peso cinematografico millemila volte più forte del miglior film di Nolan.

    Figuriamoci i Batman.

    Come si dice,
    scherza coi fanti…

    Tu non hai detto che la Warner fa i film d’essai,
    peggio,
    hai detto che Arancia Meccanica non era un film rivolto al grande pubblico.

    Ho dovuto dirtelo io che, essendo prodotto dalla WB,
    era abbastanza improbabile che fosse un film di settore.

    Pensa la grandezza del Maestro:
    ha imposto il suo stile ad una major.

    E qua stiamo ancora a discutere
    di Nolan…

    Vabbè sul percorso artistico di Batmanbegghinze glisso con un bel dribbling

    ca a mmia me pare na bestemmia.

    • Hai ragione, Memento, Following, Insomnia e The prestige sono proprio film estranei, sembrano diretti da registi diversi, non trattano manco tematiche simili…. li avrebbe potuti dirigere un Brett Ratner qualunque.

      E intanto continui con la tua solfa dei paragoni inesistenti che avrei fatto. A me sembra che sei te che pur di fare il bastian contrario stai sparando confronti stupidi: per quanto adoro sia Tarantino che Carpenter (ripeto, adoro), i loro peggiori film sfigurano di fronte ad una qualsiasi pellicola di Nolan (Fantasmi da Marte per esempio è un filmetto mediocre e dimenticabile, mentre Prova di Morte è una cagata cosmica; Batman Begins vale più di quei due messi assieme, e non ci vuole un cinefilo con la puzza sotto il naso per asserirlo senza il minimo dubbio).

      Ancora una volta non sai (o non vuoi?) leggere ciò che scrivo: ho detto che Arancia Meccanica “non aveva appeal” per il grande pubblico, non che fosse un film di settore. Nel senso che l’attrattiva che poteva avere sul pubblico non è certo al pari di quella che poteva avere un qualsiasi altro film prodotto dalla Warner quell’anno, per la sua particolarità e la sua crudezza (non so, te lo devo dire io che quel film di Kubrick non è esattamente un film “convenzionale”, o che ha destato molto scalpore alla sua uscita?).

      Ma mi rendo conto che ormai qualunque cosa dico viene ritorta contro di me e usata come chissà quale “bestemmia” cinematografica, pertanto la chiudo qui, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
      E il bello è che ero venuto a commentare perchè sono d’accordo con l’articolo nell’additare chi idolatra Nolan come fosse il messia, però quelli che fanno l’esatto opposto, affossandolo come fai te, mi sa che sono più bravi a spararle grosse…

      • A prova di morte
        che pure è un esperimento

        (tant’è che doveva uscire in tuttuno
        con quello di Rodriguez)

        ha delle scene
        che Nolan se le sogna.

        Mi piacerebbe proprio vederla la scena della gamba mozzata
        girata da Nolan.

        Quentin ha un altro passo,
        credevo che almeno questo fosse assodato.

        Invece manco quello.

        Qui stiamo ancora a
        “è un bel film, non è un bel film”

        eeeeeh ma gli ultimi di Scorsese…

        qui si sta parlando di gente
        che pilota i caccia

        e li stiamo mettendo a paragone
        con uno che s’è comprato un aliante
        e non l’ha fatto cascare.

        Buon per lui,
        ma per ora fanno mestieri differenti.

        Magari tra 10 anni, sarà diverso

        forse anche di più, ecco.

        • Si, A Prova Di Morte è un esperimento.. fallito. L’unica scena riuscita è proprio quella dello schianto frontale a metà film, tutto il resto è un delirio pretenzioso e autoindulgente del regista; e lo dico da suo fan sfegatato.
          Però pure io vorrei vedere lui a girare una scena come il prologo di Dark Knight Rises…

          • Concordo.
            Lo voglio vedere proprio Quentin

            a fare una scena così complicata e inusuale.

            E poi lo voglio vedere,
            il signor Tarantino,

            a fare il filmino di Natale’87
            come lo fece mio padre.

            Il primo piano di mia zia,
            il piano sequenza dello scambio dei regali
            il grandangolo della tavolata.

            Siam tutti bravi a fare Pulp Fiction.

            • E’ un regista incredibilmente raffinato quando vuole.. ma in Death Proof sembra che abbia volontariamente dimenticato tutto (d’altronde lui stesso dice di aver girato quel film “solo con la mano sinistra”, e poi viste le reazioni ottenute si è pure scusato per la prestazione del film nelle sale).
              La cosa buona di tutto Grindhouse, oltre alla scena dello schianto sopracitata, sono i finti trailer, il resto per me è tutto da cestinare, e Tarantino/Rodriguez è meglio che tornino a lavorare separati senza farsi troppe pippe su come scimmiottare i b-movies.

              • Ecco appunto.
                L’autoconsapevolezza.

                E’ l’ennesimo punto che dovrebbe far riflettere che un paragone
                Nolan/Tarantino

                (rumore di tuoni e sommi sacerdoti che si stracciano le vesti
                “l’avete sentito! Ha bestemmiato”)

                non dovrebbe manco porsi.

                E per quanto riguarda il fatto
                di “scimmiottare” i B-movies

                QT ha continuato a farlo
                in Inglorious Basterds
                in Django Unchained
                e, prima, in Kill Bill

                così, eh, tre filmetti buttati lì a caso.

                Quindi, per quel che mi riguarda,
                ben vengano le pippe sui film di serie B

                e Nolan lo lascio volentieri agli altri.

  16. Lezione a un vanitoso (parte uno, due e tre):

    Sei un fan, Joel, come lo sono io di Stallone, ad esempio, fin qui nulla di male, con la differenza che se io dovessi affrontare una disamina sui suoi film, non potrei esimermi dal criticarlo spietatamente in moltissimi frangenti. Inutuile tu ti nasconda dietro l’estimatore. Nolan è un paraculo e non sei capace di ammetterlo perché sei solo orgoglioso. Lo ri-dimostro per sputtanare la tua vanità intellettuale e per mostrare come è facile perdere l’obiettività quando ci si innamora delle suggestioni.

    Ora ti spiego tutto (e anche agli altri) compreso perché sei un Fan dei peggiori, cioè quelli che si danno arie di essere obiettivi, quanto Nolan di essere un autore. Proprio come Nolan è solo discotecaro di provincia con tanti soldoni, che sa fare bene il DJ, certo, nessuno lo nega, ma con la musica degli altri, nemmeno con la sua.

    Il primo Batman di Nolan è un buon film, e come insegna il cinema, se te vuoi dimostrare dopo un’opera particolareggiata di un genere che sai veramente il fatto tuo, devi migliorarti, o dare prova di onestà intellettuale (vedi le Iene di Tarantino) altrimenti sei un paraculo che sfrutta l’onda emotiva di un successo… (vedi Nolan) …

    .. inizio un esempio limite – livello bimbomimkia – visto che dici che hai superato questa fase (l’abbiamo passata tutti, sia chiaro) e che fai finta di non arrivarci al discorso, puccettone.

    Or dunque:

    . il primo Fantozzi è un gran film comico e di satira sociale, quelli che invece man mano sono seguiti (non so a che numero sono arrivati) sono diventati sempre più opere di paraculaggine a livello esponenziale, perché? (scommetto che tutti lo sanno te compreso) .. perché in maniera evidente il riciclo patetico e stantio del retaggio originale, comunque garantiva i sufficienti “ritorni di fiamma” nell’immaginario collettivo affinché il botteghino desse i relativi risultati.

    Per Nolan la cosa è ancora più infamante. E adesso spiego anche perché a oltre ad essere un PARACULO, in sostanza è anche un pezzo di merda, non solo, se le produzioni prostituiscono un archetipo preciso del mondo dell’immaginario, diventa contemporaneamente, in questo senso, anche un figlio di puttana. Tranquillo che argomento tutto.

    Nel primo Batman, Nolan ha sfruttato l’idea dell’uomo giusto che ha perso sé stesso e non trova l’etica che possa giustificare come fare il male elevandosi sopra la Legge, nonostante fosse nel giusto. In sostanza ha giocato, mirabilmente (nessuno lo nega), sull’uomo/individuo in rapporto alle falle dell’Ordine Costituito e dello Status Quo. Da qui discendono infatti le logiche del “Cavaliere Oscuro” nella filosofia del fumetto, cioè si associano due termini in un apparente OSSIMORO (e ti spiego anche questa) : – “cavaliere”, poiché rappresenta la lealtà ad una giusta causa che rimanda ai gesti nobili (non per niente Cavaliere è colui che negli atteggiamenti rispetta il sesso debole) e “oscuro” poiché rimanda a concetti tenebrosi dove la LUCE della verità viene eclissata negativamente e l’uomo potrebbe votarsi al cosiddetto MALE (vedi i concetti nella “Forza” di Guerre stellari), ecco così che l’accostamento dei due termini spinge la consapevolezza inconscia dello spettatore (o del lettore di fumetti) verso un preciso indirizzo e un accostamento particolare, un neologismo per certi aspetti.

    Quando lui, Bruce Wayne, ritrova sé stesso lontano dal suo mondo (metafora sempiterna del viaggio lontano da casa) arriva persino a rubare, ma solo quelli che sono cose che appartengono alla sua società, quindi in realtà non è nemmeno un ladro. Gotham verrà divisa in classi e una data collettività, alla fine della pellicola, verrà usata come espediente per mettere Batman di fronte a un dubio amletico sull’etica e sulla morale.

    Quindi trova sé stesso, combatte colui che rappresenta il CAOS e lo sconfigge, e fa sì che una determinata collettività sotto scacco, possa essere redenta attraverso la sua catarsi, riconquista la sua bella e va verso il nuovo destino.

    Quindi, che ne diremmo noi, se nel prossimo Supermam, Snyder, farebbe morire questa volta la madre in un disastri naturale, magari un alluvione questa volta, poi cercherebbe che Crypton questa volta non si ricreasse sulla Luna invece che sulla Terra, e affrontasse un’altra volta il dubbio amletico se sentirsi appartenere alla Terra e non più a Cripton, uccidendo un altro nemico Kriptoniano sfuggito alla distruzione del suo pianeta e poi riconquistasse di nuovo Lois Lane ? … bene, diremmo che anche se cambia i contesti, che Snyder è un paraculo.

    Bene questo è quello che ha fatto quel pezzo di merda di Nolam e spiego ancora meglio.

    Ad esempio il regista di Avangers aveva fatto un film interessante e di piccola produzione, che si chiamava Serenity, sempre quel regista ha dato prova, man mano che oltre a fare film in cui cresceva il budget concessogli, cresceva anche il suo mettersi in discussione (almeno sinora) e nonostante fa film commerciali, sta sviluppando una sua poetica senza riciclare le storie, bensì evolvendo il suo stile. Questo è JOSS WEDHON che con vero stile dimostra cosa significhi essere registi degni di questo nome, e non pezzi di merda paraculi come Nolan.

    E cosa fa il buon Nolan di cui sei estimatore? (pronti a ridere tutti quanti?)

    Fa un film come Memento (che come ha spiegato Satanasso, non è neanche originale come idea) che è originale solo al cinema, che è evidente essere una sua furbata messa lì per stupire, e guadagnare visibilità infatti, nulla di quello che c’era di buon in quel film è stato portato avanti, perché, perché è tutto fumo e sggestioni, di cui è maestro. Così come infatti fa Tarantino, o ha fatto Scorsese, o Truffaut, o Monicelli, o Howard Hawks, o Bergman, o kubrick, o De Sica, o Pietro Germi… eccetera eccetera, la lista è molto lunga ..

    … poi dopo il primo Batman, cosa fa? … ricicla, questo è un fatto che ti sfido a smontare, il medesimo mantra del primo, dimostrando l’ennesima volta che è un maestro solo di Fumo e Specchi:

    – Il secondo Batman, deve di nuovo ritrovare sé stesso (perché Batman è un mentecatto evidentemente), ha di nuovo un conflitto con l’etica e l’ordine costituito, di nuovo ha un rapporto conflittuale con il suo amore, di nuovo una data collettività viene isolata per risolvere il problema etico del bene e del male, di nuovo deve affrontare il CAOS, di nuovo deve vivere una catarsi (che nella vita e per i supereroi, cosa inequivocabile dall’alba dei tempi) avviene una volta sola, a meno tu sia un Pirla. LE suggestioni, sono di nuovo riciclate per garantirsi il successo del retaggio precedente e senza nemmeno evolverlo. Appunto come fanno tutti i veri registi e autori.

    Poi fa il terzo Batman, di nuovo perde sé stesso, di nuovo il Maggiordomo che è una sorta di Clone che ripete le stesse parole con un altro colore, gli fa da balia (che non è aiutarlo), di nuovo è amleticamente perso nel non trovare una sua etica, di nuovo deve fare una catarsi, di nuovo una massa di persone deve divenire oggetto di un problema morale da risolversi, di nuovo il CAOS mette in dubbio l’ordine costituito e lo Status quo …

    … è sempre lo stesso film, la stessa regia, le stesse suggestioni. Non solo. Man mano i personaggi di contorno (sempre come ha ancora spiegato Satanasso) sono diventati sempre più delle macchiette. Che la Catwoman di Halle Barry era molto più onesta visto che era inserita in un film palesemente pacchiano. Non solo..

    .. la filosofia di Batman è quella che si contrappone a quella di Superman proprio in ragione del fatto che uno è senza super poteri e l’altro li ha di “natura”… e cosa ti fa Nolan? (il pezzo di merda) …. fa cadere Bruce Wayne (durante l’ennesima ricerca di sé stesso) da un pozzo legato con una corda in vita e senza che avesse il costume. Quindi in una scena degna da Una Pallottola spuntata, gli fa mezzo spezzare la schiena (scena impressionante per la sua stupidità) e poi gli fa rientrare le vertebre a suon di pugni….

    .. simili cazzate meritano di andare dritte dritte nella nota marrone, insieme a ERAGON e ai draghi Blu e il mondo dei Mini pony. Poi dal secondo Batman la sceneggiatura, sintomo evidente di non sapere colmare le innumerevoli lacune, ha cominciato a fare i famosi salvataggi all’ultimo nanosecondo, quelli che altrimenti non si sa più come tenere viva l’attenzione dello spettatore, vista la povertà della storia che non sa creare tensioni formulate attraverso un crescendo originale.

    • Treddy
      c’hai un conflitto irrisolto coi Mini Pony,
      mi pare di capire.

      ‘mazza Tred,
      hai creato l’ermetismo treddiano, proprio.
      Non è un commento,

      è una pista di rullaggio.

      Però…
      mo’ pure la poetica di Buffy?

      Eddai, su, che alla mia età leggere certe cose
      non lo so,

      potrebbe pure farmi male.

    • Io non mi esimo dal criticare quando ce n’è bisogno, potrei tranquillamente parlarti dei veri difetti dei film di Nolan, perchè al contrario tuo li ho visti e approfonditi decisamente meglio, non mi invento interpretazioni basate sui miei gusti personali, come fai te col tuo pippone mentale surreale su un pretenzioso riciclo di idee che hai notato solo tu (ma guarda un po’ che coincidenza.)
      Commovente il tuo ennesimo tentativo di passare per il professorino, ma la tua pseudo-lezione se possibile ha solo messo in mostra ancora di più la profondità delle tue lacune in materia cinematografica. Comunque, visto che credi di essere il portatore della verità, ti mostro nuovamente quanto è campata in aria la tua critica, e quanto è facilmente smontabile, come tutto il resto che hai detto; poi, se avrò voglia e pazienza ti parlerò di veri difetti, di regia e di scrittura, perchè a questo punto dubito che ci arriveresti da solo.

      Il miglioramento da Batman Begins a The Dark Knight c’è stato, ed è pure bello grosso: Begins era il primo tentativo di kolossal con grosso budget, si vede chiaramente che Nolan, pur confezionando un prodotto solido e sopra la media, non rischia niente, e ci sono diversi clichè hollywoodiani sparsi nel film, perchè la Warner ha giustamente voluto tenere sotto controllo un regista sconosciuto alla sua prima prova del 9. E’ un gran bel film, ma è innocuo, accomodante, lieto fine e tutti gli spettatori accontentati.
      Per The Dark Knight, complice anche il successo di The Prestige, Nolan ottiene carta bianca dai produttori (praticamente l’unico compromesso che gli strappano è che non deve mostrare sangue, per il resto può andare a ruota libera senza imposizioni dall’alto), e allora comincia la vera rivoluzione, altro che paraculaggine per ingraziarsi il pubblico: spariscono quasi tutti i clichè e le cazzatine da film supereroistico, lo scenario da film d’avventura diventa uno da dramma poliziesco in piena regola, dove la corruzione non si può fermare con 4 cazzotti, ma causa conseguenze gravi, tutte mostrate senza mezzi termini; i personaggi sono spinti tutti al limite, e non è solo la psicologia del protagonista ad essere sondata a fondo. Non c’è più una distinzione netta tra buoni e cattivi. Il copione è molto più denso e molto più coraggioso, ci sono scene di particolare crudezza, i dialoghi sono più taglienti e realistici: tutta la storia è pregna di un pessimismo che in un film di supereroi non s’era mai visto e fa leva sulla violenza psicologica più che su quella fisica, quindi via lieto fine, la donzella in pericolo muore brutalmente proprio quando tutti si aspettavano che Batman salvasse capra e cavoli (“salvataggi all’ultimo nanosecondo”, ahahahahaha), e nonostante la vittoria morale nel finale, Joker ha ridotto in pezzi una città e i suoi paladini, Batman e Gordon, possono solo raccogliere i cocci, costretti a nascondere la verità per salvare il salvabile e non far crollare definitivamente la fiducia e la speranza dei cittadini.
      Sulla regia poi devi essere proprio cieco per non aver notato che il livello tecnico è salito di 10 spanne, anche grazie all’utilizzo magnifico che Nolan fa dell’IMAX: le scene d’azione sono tutte più spettacolari, più ad ampio respiro, girate in location all’aperto e non in studi di posa, effetti speciali limitati al minimo, montaggio meno confusionario; ci sono sequenze che rivaleggiano con i polizieschi di Michael Mann (da cui sono fortemente influenzate, non a caso) per la perizia tecnica e l’abilità di Nolan di coordinare alla perfezione le riprese e tenere alta la tensione dal primo all’ultimo minuto, con un ritmo che da metà film in poi aumenta pian piano fino all’adrenalinico finale. Il film è girato come un sontuoso kolossal d’azione come non se ne vedevano da anni, al contrario di Batman Begins che a livello visivo ed estetico non era niente di particolarmente eclatante.

      COSA C’E’ di paraculo in tutto ciò? In uno dei blockbuster più coraggiosi e drammatici degli ultimi anni? Cosa ti è mai passato per l’anticamera del cervello per paragonare un colosso di questa portata a quella robetta disneyana, noiosa e fintissima che è The Avengers? In 20 righe hai incensato Joss Whedon senza accennare ad una sola ragione per cui sarebbe un regista e un “autore” (che parolone per uno che ha una carriera eterogenea e fatta di alti e bassi continui) superiore a Nolan. Ancora una volta fai affermazioni forti (“Whedon è superiore e non è paraculo”) senza dire il perchè e il percome, senza una parvenza di motivazione tecnica o narrativa. Poi ci vuole coraggio a definire paraculo uno che ha spezzato tutte le banalità narrative tipiche dei cinecomic, e non invece uno che in una fottuta invasione aliena su larga scala non ha mostrato UNA e dico una sola vittima. Serenity e The Avengers sono girati 10 volte peggio di un qualsiasi film di Nolan (“poetica di Buffy” xD xD xD un’altra perla che mi devo segnare) con fastidiosissimi difetti che Whedon si porta dalla televisione (di cinematografico The Avengers ha solo gli effetti speciali, per il resto sembra di vedere un lungo finale di stagione girato con 100 milioni di dollari) l’atmosfera manca completamente di qualsiasi tono epico o di visionarietà, i personaggi sono ridotti a macchiette che ripetono gag e battutine per tutto il film e l’unico con un minimo di carisma è, tanto per cambiare, Downey Jr./Iron Man.
      Se quello per te è “cinema” di qualità, stai tentando miseramente di spacciare i tuoi gusti per obiettività, perchè nessuno sano di mente direbbe che Whedon è un gran regista (al massimo è un buon sceneggiatore), e che è tecnicamente superiore a uno come Nolan, che manovra cineprese con mano esperta e spinge sempre di più i limiti di cosa si può girare in un film d’azione senza usare un computer. The Avengers è una parata di green screen, sono bravi tutti a girare così, dagli una cinepresa Imax a Whedon e mettilo su un elicottero a riprendere 10 stuntman che si calano in volo da un aereo all’altro, e poi ne riparliamo ;-)
      Pretendi ancora di risultare credibile ai miei occhi tirando in ballo confronti talmente ridicoli? Al prossimo chi salterà fuori, dirai che I Fantastici 4 ha una regia dinamica e più spettacolare di The Dark Knight Rises? Non mi aspetto di meno ormai, guarda..

    • x DDD: Concludo con una rapida disamina per capire una volta per tutte se stavi dormendo mentre guardavi i tre Batman (è l’unico scenario possibile in cui si potrebbe pensare che sono uguali):

      1) In Batman Begins il tema centrale è la PAURA, quella che terrorizza Bruce Wayne, quella che Batman utilizza per la sua missione, e quella che Ra’s Al Ghul sfrutta per attaccare Gotham. Nella storia Bruce Wayne è smarrito finchè non trova un mentore che lo guida e che pretende di fargli sporcare le mani. Bruce sceglie di non diventare un carnefice, ed è lì che risolve il suo unico vero dilemma etico, da allora in poi non dovrà fare PIU’ una scelta così importante, questa lo segnerà fino alla fine della sua carriera da vigilante. Il suo mentore vuole punire la corruzione morale di Gotham spaventando a morte i suoi cittadini. Che cazzo c’entra il caos poi me lo spiegherai, perchè Ra’s Al Ghul parla di ordine, giustizia ed equilibrio, MAI di anarchia o caos.

      2) In The Dark Knight, e solo in questo, il tema è il CAOS. Batman non fronteggia nessun dilemma morale, non è smarrito, anzi è il film in cui ha più lucidità in assoluto e fa sempre la cosa giusta pur andando incontro a conseguenze gravi. Sono i cittadini stessi che vengono messi da Joker nella condizione di dover affrontare scelte difficili. Joker è un terrorista che vuole scatenare il caos nella metropoli per dimostrare che tutti possono diventare dei folli assassini se spinti al limite (come insegna un certo The Killing Joke, quel fumetto che non sembri aver capito bene). Batman non ha mai dubbi sul fine che vuole ottenere (che invece aveva in Begins, scambiando la giustizia con la vendetta personale), dubita solo dei mezzi che utilizza per raggiungere quel fine. La collettività stavolta non è minacciata da un attacco esterno, ma dall’interno, dalle sue stesse paure, dalla fobia sociale del terrorismo e dell’anarchia, della mancanza di sicurezza: un uomo che appare in tv mentre minaccia degli ostaggi fa impazzire una città intera, eliminando le barriere tra bene e male, tra lucidità e follia.
      Dulcis in fundo Alfred nel primo capitolo aveva dubbi su Batman, stavolta lo appoggia completamente, mentre la storia d’amore con Rachel praticamente non esiste, vuole bene a Bruce, ma ama solo Dent. Riciclo dei miei stivali…

      3) In The Dark Knight Rises il tema portante è il DOLORE. Il dolore per la perdita subita da Bruce Wayne, con cui finalmente dovrà fare i conti una volta per tutte, e il dolore fisico che provano i due protagonisti (Bane per mano dei suoi aguzzini, Batman per mano di Bane). E’ solo in questo terzo capitolo che che il protagonista si smarrisce di nuovo, ma non come ingenuamente pensi tu perchè non sa da come schierarsi, ma perchè da una parte non ha più ragioni per continuare a essere Batman, e dall’altra neanche un motivo per tornare a essere Bruce Wayne, è un uomo senza più uno scopo nella vita. Alfred non ripete manco per il cavolo le parole e i concetti dei precedenti film, perchè se prima capiva l’importanza della sua ossessione, stavolta invece si schiera apertamente contro la crociata che Bruce vuole intraprendere di nuovo, lo vuole dissuadere, vuole fargli capire che Batman è finito e che per il suo bene deve rinunciare. E neanche qui c’è una storia d’amore o una donzella da salvare, semplicemente c’è Selina Kyle che alla fine diventa quello che Rachel non era mai stata per Bruce. Dopo la sconfitta ad opera di Bane (in una scena magnifica, risparmiati paragoni stupidi e insensati solo per fare sensazionalismo spicciolo) non si scatena nessun caos, una volta terminata la razzia di Gotham, le strade sono deserte e desolate, sono tutti rintanati nelle case, impauriti dal regime di terrore che i mercenari hanno instaurato. Lo status quo viene sconvolto solo questa volta, e per davvero, perchè ormai le certezze dei gothamiti sono crollate: le istituzioni e l’autorità non esistono più, la verità su Harvey Dent è venuta a galla, il governo statunitense li ha abbandonati, Batman è sparito, e alcuni loro concittadini si sono schierati contro loro stessi. Nessun dilemma morale, la sfida che affronta Bruce stavolta è di tutt’altra portata: smettere di essere vittima delle perdite che ha subito e riaffiorare dal pozzo (quello di Bane fisicamente, quello in cui era caduto da piccolo metaforicamente) per sacrificarsi un’ultima volta salvando una città che non crede più in lui, prima che Bane compia un genocidio (Ra’s non voleva radere al suolo Gotham, nè tantomeno lo voleva Joker, hai toppato anche qui con le presunte idee riciclate).

      Morale della favola: non ci hai capito proprio un cazzo di questi film.
      E smettila, smettila, davvero, di fingerti imparziale, non c’entra niente il mio orgoglio se tu sei talmente accecato dalla tua presunzione da non renderti conto che hai piegato la storia di due film alla tua visione forzata pur di trovare qualcosa da criticare. Mi avessi detto “il montaggio del terzo film fa schifo” o “le mosse di Joker sono troppo da deux ex machina che prevede tutto”, ne avremmo potuto discutere, sarebbero state critiche sensate. Come ho detto te ne potrei elencare di difetti, ma la tua fantasia ossessiva per questo fantomatico riciclo di idee è una delle cose più ridicole che si potessero dire su questi film. Hai perso credibilità già da due o tre post, e invece ogni volta le spari sempre più grosse.
      Finiamola qui, prima che ti rendi ridicolo, seriamente.

      p.s: ah, e impara a scrivere in italiano corretto, ogni tanto ho beccato qualche congiuntivo alla Di Pietro.

      • Non vorrei fare l’avvocato di treddy
        però se cominciamo a correggerci la grammatica
        gli uni con gli altri

        non se ne viene più fuori.

        Ad esempio, io potrei dirti
        che la frase corretta sarebbe:

        “finiamola qui, prima che ti RENDA ridicolo”.

        Tu potresti dirne un milione su di me,
        che manco rileggo,
        e così via.

        Ma sono commenti su un blog
        mica saggi brevi
        non mi sembra il caso.

        E vabbè.

        Poi volevo dire due cosine:

        Nolan ha avuto carta bianca.
        Quasi.

        Unica cosa: niente sangue.

        Alla faccia della carta bianca.
        Praticamente la gente è fatta d’acqua.

        E poi,
        in second’ordine:

        banalità dei cinecomics…

        Mi sovvien “Sin City”
        che tutto gli si può dire

        tranne che sia banale.

        Mi eclisso.

        • M.Satanasso:

          Riguardo ai compromessi, The Dark Knight era un film abbastanza violento per la media dei cinecomics “mainstream”, quindi la Warner per non sforare il rating PG-13 ha chiesto a Nolan di ridurre al minimo le scene dove si vede sangue (si intravede giusto in quelle più plateali, tipo il finto omicidio di Gordon, o tutto quello che succede a H.Dent). Lo so, ha pesato molto sulla credibilità del film, ma neanche Nolan poteva permettersi un film R-rated su Batman (attendo con ansia il giorno che finalmente ci libereremo anche di quest’ultima barriera); a parte quello però sul resto non ha avuto pressioni.

          Per banalità dei cinecomics, dovevo essere più specifico, parlavo dei film di supereroi. Sin City è bellissimo, concordo (anche se è praticamente la copia sputata del fumetto, caso unico che spero non si ripeta, nonostante l’ottima qualità).

          • Un compromesso inaccettabile,
            se mi si vuol far passare Batman come un film di un certo spessore.

            Quando invece secondo me
            Batman è un film ben fatto
            ma che, secondo me,
            piaccia o non piaccia,

            è finalizzato a divertire il pubblico trasversalmente e a
            vendere-vendere-vendere.

            Coi capolavori, le poetiche, il cinema d’autore, la sperimentazione
            e, soprattutto, l’arte

            non ha nulla a che vedere.

            Mi ci sono divertito.
            Stop, basta, a posto così.

            Il resto ce lo stiamo mettendo dentro a forza, a pedate, a martellate,

            per l’atavica questione che poi
            la gente chissà che pensa
            se io passo da

            BBBBBBergman
            a BBBBatman

            quando poi, in realtà, non ci sarebbe nulla di male.

            Anzi.

            Basta non mischiare le carte.

            • M.Satanasso:

              Veramente, come ho detto, il film è già abbastanza violento rispetto al target cui è proposto, quindi non è che lo spessore sparisce solo perchè si evita di mostrare troppo sangue.

              Comunque sono film finalizzati “anche” a vendere, non solo a quello. Torniamo sempre al solito discorso trito e ritrito: il cinema è sempre arte, quando è fatto con criterio e qualità, non esiste levare dall’equazione il cinema d’intrattenimento solo perchè compensa con scelte più appaganti verso il grande pubblico. Un film di Batman deve essere anche spettacolare, altrimenti non renderebbe giustizia alla sua natura e alla fonte originale, ma se dietro alla realizzazione della pellicola ci sono autori seri (e con Burton e Nolan direi che ne abbiamo avuto una dimostrazione palese) e non semplici fantocci piazzati dalla produzione, oltre a spettacolarizzare creano attorno al film uno scenario visivamente affascinante (Batman Returns) o ci infilano qualche riflessione (The Dark Knight). Te ti ci sarai solo divertito, ma a molti altri queste pellicole hanno suscitato anche reazioni meno superficiali e più viscerali, e non parlo solo dello spettatore medio…

              Che diamine c’entra infilare Bergman nel discorso, è ovvio che parliamo di cineasti che giocano in campi diversi; troppo facile dire “ehh manco fosse Bergman”, giusto per fare un paragone talmente assurdo e scriteriato da rivalutare forzatamente in peggio un altro regista. Allora Edward Mani Di Forbice non è un’opera d’arte, perchè tanto Tim Burton non è Bergman o Kurosawa? Sono ragionamenti ottusi, perdonami eh.

              Sul discorso di Tarantino, anche lì, è inutile che ti defili tirando in ballo gli altri suoi film. Si parlava di Death Proof, che se si ha un minimo di onestà intellettuale non lo si puà non definire il punto più basso e becero in una altrimenti stupenda filmografia, quindi che c’entra nominare capolavori come Inglourious Basterds e Pulp Fiction? Che tra l’altro non “scimmiottavano” i b-movies, semmai facevano un bel cocktail citazionistico, mentre Death Proof semplicemente voleva fare il verso agli slasher anni ’70-’80, ma finisce per essere un pippone infinito di dialoghi autocompiaciuti e feticismo, intervallati da quella splendida scena della macchina a metà.

              • Ecco,
                direi che hai letto il mio commento poco e male.

                Perché io mi sarò anche spiegato da cani, lo riconosco

                però qui si vede proprio che quello che ho scritto è stato letto
                un rigo sì
                e quattro no

                spinti dall’irrefrenabile voglia di rispondere.

                Provo a ri-chiarire:

                Passare da Bergman a Batman
                era ironico

                proprio perché sto Bergman ce lo infilate ovunque
                sta su tutto, come il nero.

                E allora è chiaro che quando ci si vuol dare un tono
                non è che si ricorre, chessò, a Fellini, a Marco Ferreri, a Visconti
                o, boh, ad Antonioni
                o Sergio Leone

                (che pure non hanno nulla in meno a Ingmar, anzi…)

                No, Bergman Kurosawa Kurosawa Bergman

                farà figo il nome, che ne so.

                Perciò, visto che non ci si può esimere da questa icona del cinefilo con dolcevita e occhiali d’osso

                poi, quando ci si ritrova a vedere villain in cappotto di montone e supereroi su una moto coi copertoni larghi come una carreggiata

                bisogna per forza trovare il sottotesto del sottotesto dell’allegoria del richiamo ontologico che al mercato

                mio padre comprò.

                Che c’è di male a vedere Batman perché è divertente e stop?
                E chi lo sa.

                Trovo molto peggio trovare l’arte dove non sta di casa.

                E poi s’arriva a dire robe tipo:

                che Tarantino, alla bisogna,
                a fasi alterne, che non sembra manco lui,

                una volta “scimmiotta” i b-movies
                un’altra volta fa un bellissimococktailcitazionistico

                a seconda se la notte ha dormito col culo scoperto o no.

                E che sì l’arte alla fine è:

                un misurino di scenari-affascinanti,
                200 g. di criterio
                un pizzico di qualità
                e riflessione q.b

                poi mischiate bene
                e non sottilizzate sulle parole.

                Sia mai che venga fuori
                che la Guernica
                in fondo

                era solo uno scenario affascinante.

                • Ho letto e capito benissimo, non c’è bisogno di fare gli spocchiosi, ho citato Bergman e Kurosawa perchè sono i primi che mi sono venuti in mente e perchè tra l’altro era uno dei tanti nomi che hai citato nei post precedenti. Avrei potuto prendere Truffaut, Lang, Tarkovskij, Bunuel… ma NON IMPORTA, perchè il mio era solo un esempio. Sei te che non capisci quello che sto cercando di spiegare da una decina di post, o forse l’hai capito e tuttavia continui imperterrito nella tua filippica sul cinema più popolare, quello dell’intrattenimento del volgo, che non è degno di essere definito arte quanto invece il cinema “alto” e incorruttibile. Perchè giustamente un Tim Burton non può essere definito un autore o un’artista tanto e quanto i sopracitati, seppure operante in un ambito culturalmente e temporalmente diverso (ed essendo stato tra l’altro il primo ad aver realizzato un cinefumetto “adulto” e meno rivolto all’intrattenimento nudo e crudo).

                  Non c’è niente di male a vedere Batman perchè è divertente, hai detto bene.
                  Ma non sta scritto da nessuna parte che non si possa fare un film su Batman, o su Dr. Manhattan, o su Pinco Pallino, senza limitarsi per forza a fare uno spettacolino divertente che ti fa spegnere il cervello per 2 ore. Ti direi di andare a leggere qualche graphic novel giusto per farti un’idea dell’immenso potenziale che i fumetti offrono per fare cinema di qualità, ma vista la piega che ha preso il discorso ho paura della risposta che otterrei…
                  Chiaro che la maggior parte di questi film rientrino in questa categoria, ma gente come Donner, Burton, Ang Lee e appunto Nolan, fortunatamente per noi, hanno fatto “qualcosina” in più. Non hanno sfornato pietre miliari della settima arte che saranno ricordate nei secoli dei secoli, ma hanno elevato il genere rispetto alle solite regole di “vendere-vendere-vendere”, dandogli più spessore (nel contenuto) e più cura (nella forma).

                  E’ chiaro che tu sei uno di quelli che non entrerà mai in quest’ottica perchè fai parte di quella schiera che bolla indistintamente tutta questa filmografia come “robetta” e non concepisce che esistano delle vistose eccezioni (non vorrei dire ma… Sin City è un cinefumetto.. e sai… è fatto anche per vendere. Ed è solo uno degli esempi più famosi di come si possa fare cinema serio a partire dalla nona arte, e se in quella storia c’era anche un tizio col mantello su una moto coi copertoni larghi… ti svelo un segreto: non cambiava niente).

                  Niente di male, se il tuo palato non concepisce certe cose, a patto però di non ergerti a paladino della ragione, perchè come dicevo anche al signor ddd, gente più acculturata di noi tutti messi assieme non ha problemi a riguardo e non si strappa i capelli se qualcuno osa pronunciare parole sconce come “arte” quando si parla di intrattenimento.

                  E poi mi chiedo ancora cosa non hai capito della mia critica a Death Proof, un film francamente indifendibile a meno di non giudicarlo come… ecco “soltanto divertente e stop”. Una pellicola film che non vale un’unghia di tutte le sue altre opere, migliori sotto tutti gli aspetti e concepite in maniera molto più solida, non perchè dopo una sbornia con l’amichetto di giochi Rodriguez i due avevano deciso che volevano fare a gara a chi faceva il film più (finto)-brutto. Ma non brutto brutto, no per carità, parliamo di quel “brutto che è bello,perchè dentro c’è la cultura americana dei cinema zozzi degli anni ’70”, scherziamo?

                  Ti attacchi così tanto alle parole, ma non sia mai che Grindhouse lo degradiamo, perchè è diretto dal sommo Tarantino, quindi è artisticamente incorruttibile e ineccepibile, mentre chi gira Batman Returns è un povero operaio che fa il contentino per gli spettatori e non può neanche osare e sognare di ambire a qualcosina in più.

                  • Eppure dovrei aver detto più volte
                    che non è una questione di fumetto o meno

                    ma di interpretazione dello stesso.

                    Il fumetto può essere arte, eccome.
                    Ma non per questo Batmanbeghinz
                    è arte.

                    Secondo me, non lo è manco per niente.

                    Poi, se questa cosa non sta bene a qualcuno
                    pazienza,
                    è il mio pensiero.

                    Io sono il depositario della ragione,

                    però che Death Proof sia oggettivamente brutto l’hai deciso tu.

                    Quindi mi pare che qualcosa non torni

                    isn’t it?

                    E con questo non voglio dire che Grindhouse sia bello

                    semplicemente che se continuiamo a mischiare ciò che ci è piaciuto

                    e ciò che ha un’impronta artistica

                    poi si rischia di arrivare a questi pasticci.

                    Ecco perchè, mi scuserai,
                    ma io continuo ad attaccarmi al valore delle parole.

                    • A me Barry Lyndon non piace, ma non per questo nego la sua impronta artistica; non mi impelagherei in discorsi del genere se non sapessi scindere le due cose.

                      Che Death Proof sia brutto lo hanno notato in tanti, ehh.. è stato il primo vero contraccolpo che ha avuto la sua carriera dai tempi di Jackie Brown, con la differenza che all’epoca non era giustificato (era reduce da un film adulatissimo come Pulp Fiction, e la pellicola, seppur ottima, non ha incontrato le aspettative collettive). Prima di DP c’era Kill Bill, che è il “vero” Grindhouse di Tarantino a tutti gli effetti, e ha mostrato come si può omaggiare in maniera brillante e tecnicamente superba un movimento cinematografico senza scadere in una farsesca imitazione, la differenza è abissale.
                      I tarantiniani sul punto si dividono in a) sfegatati, quelli che difendono DP a spada tratta perchè “è tarantino puro, al 100%,, ha reso omaggio al cinema grindhouse, che ne capite voi, non avete visto tutti i film schifezze che si guardava lui e non siete stati nelle sale che facevano il doppio spettacolo alle 2 di notte” (e ne parlano tutti come se avessero vissuto la cosa in prima persona all’epoca… che simpatici), e b) razionali, cioè quelli che riconoscono in DP il primo (e unico finora) passo falso della sua carriera, un divertissment che gli si perdona perchè in mezzo a tutti quei dialoghi ridondanti e spenti (lontanissimi dai suoi standard migliori) si collocano due incredibili scene d’azione, e perchè subito dopo ha sfornato quel meraviglioso affresco che è Inglourious Basterds.

                      Se vuoi ci metto un “secondo me”, ma non so come riusciresti a trovare argomentazioni obiettive per dire che quello è un bel film. Senza tirare in ballo altri paragoni.

                    • “Lo dicono in tanti”

                      La tag-line che spiega tutto.

                      L’arte ai tempi dell’applausometro.

                    • Non è quella la motivazione, ma certo è che tra pubblico e critica indistintamente faresti fatica a trovare chi lo ritiene un film “bello”.
                      Ho già elencato diverse ragioni per cui quel film non funziona… non funziona neanche come slasher tra l’altro, vista la noia che subentra prepotentemente a più riprese, il che che è un fallimento intrinseco di per sè, visto che Tarantino l’aveva pensato con quel sottogenere in mente.

                    • Pubblico & critica.

                      E tripadvisor no?

                      “bello”
                      “funziona”
                      “è noioso”

                      è evidente che stiamo ragionando su piani differenti.

                      Il punto è che anche nel peggiore dei film
                      i registi citati si sono inventati qualcosa, hanno cambiato le cose,
                      sono stati seguiti da altri.

                      Nolan cos’ha creato?
                      A parte il montaggio a gambero

                      (che non è roba nuova, si sappia)

                      e la colonna sonora in crescendo coi tuoni di sottofondo, dico.

                      Ma se stiamo qui a vedere se un film funziona o non funziona

                      (e lì mi parte la domanda compulsiva
                      “ma l’Atalante “funzionava”? Mah)

                      mi pare che i nostri argomenti sono un po’ distanti

                    • Se fai uno slasher si suppone che uno degli ingredienti principali debba essere la tensione e la gestione del ritmo. Non è un piano differente, è storia del cinema (Halloween insegna).

                      Poi bella questa, nel suo peggiore film COS’E’ che Tarantino avrebbe inventato o cambiato? Sono proprio curioso :)

                      Nolan non ha creato niente, non ancora, ma innanzitutto ha riportato in voga un modo di fare cinema d’intrattenimento che non si vedeva de decenni, e secondariamente ha sdoganato il miglior formato in pellicola (mai usato in ambito cinematografico prima d’ora) realizzando riprese meravigliose e raggiungendo traguardi registici considerevoli. Se tra diversi anni l’Imax diventerà uno standard per il cinema, lui ne sarà considerato il pioniere.

                    • Quindi
                      se il prossimo cinepanettone lo fanno in Imax

                      diventa un’opera d’arte?

                      Buono a sapersi.

                      #sarannoartisti

                    • Questa ironia spicciola non porta acqua al tuo mulino. Hai chiesto cosa ha cambiato Nolan nel cinema e te l’ho detto.
                      Ma da come parli presumo che a malapena tu sappia cosa sia l’Imax, se avessi assistito ad una proiezione di quel tipo come me non liquideresti la cosa come se fosse una bazzecola…

                      …ancora non ho sentito: cos’ha cambiato Death Proof?

  17. Sì, grazie a Dio so a malapena cosa sia.
    Ho un’altra concezione del cinema come arte
    (che distinguo, con forza, vigore e convinzione dal cinema d’intrattenimento,

    senza la pretesa di trasformare lo schermo in uno specchio)

    A questo punto chiedo lumi.

    Su cosa ha cambiato Death Proof
    non giova alla snellezza della discussione

    la ridondanza dei concetti,

    ma, per compiacere l’interlocutore,
    ripeterò per la 100esima volta

    che era un esperimento
    fallito? E’ un tuo pensiero, basato tra l’altro sul fatto che non t’è piaciuto

    (manco a me, per inciso, ma rimane un esperimento cinematografico)

    Nota in calce:

    da come parli tu, sarebbe fin troppo facile per me risponderti con le tue stesse parole

    dicendo che non sai manco a malapena cosa sia la Nouvelle Vague

    (cinema francese chic…)

    ma, fischiettando,
    incasso e vado oltre.

    • “Ho un’altra concezione del cinema come arte
      (che distinguo, con forza, vigore e convinzione dal cinema d’intrattenimento”

      Ecco, se l’avessi detto prima forse ci saremmo risparmiati 20 post, ti avrei detto semplicemente che io non la vedo così, e a ciascuno le sue idee.

      DP era un esperimento, su questo ci eravamo arrivati già prima, ma anche per me sarebbe fin troppo facile risponderti con quanto hai scritto, cito testualmente “anche nel peggiore dei film
      i registi citati si sono inventati qualcosa, hanno cambiato le cose”. Tre post e ancora nessuna risposta, ammetti di averla sparata grossa lì per lì solo per controbattere con un’affermazione altisonante, in riferimento a questo film, e stop,, non trascinarla per le lunghe arrampicandoti sugli specchi.
      Il mio giudizio non è basato sul fatto che non mi è piaciuto, come ingenuamente credi e continui a ripetere, ma è inutile che sto a spiegarti che il ritmo narrativo è lacunoso, che la regia a parte due sobbalzi è piatta, che della verve tarantiniana nei dialoghi c’è solo un’ombra, che la fotografia “da pellicola rovinata e piena di graffi” non è un omaggio ma un inutile vezzo estetico fine a sè stesso, e… mi fermo qui, perchè non lo vedo da un pezzo ed è già tanto che me lo ricordi ancora.

      Io non ho definito chic la Nouvelle Vague…. vabè inutile che rispondo pure, mi sono stancato di dare corda a questo tuo giochino insulso, tornerò se e quando avrai voglia di discutere da persona seria.

      • La risposta te l’ho data.
        Poi che piaccia o meno è un altro discorso.

        Ammetto che non ammetti
        che tu hai detto
        che io ho detto
        che la critica ha detto

        perché poi il film è così e cosà
        ma non lo dico io
        lo dicono tutti
        perfino la critica

        e comunque non ho mai detto
        mentre tu hai detto.

        In breve, joel:

        it’s not my cup of tea.

        Se poi per te rispondere con ironia
        significa non essere una persona seria

        non ti rispondo mica io
        ti risponde Chopin

        che proprio l’altro giorno ha detto:

        “Chi non ride mai non è una persona seria”

        Ad ogni modo,
        saluti e alla prossima.

  18. A me piace molto Nolan e ho visto tutti i suoi film a partire da Following; credo addirittura che sia uno dei registi a cui guardo con più interesse. Mi incuriosisce il modo in cui i suoi personaggi sembrino sempre perdersi in labirinti creati da loro stessi, non ci sono certezze e anche alla fine resti col dubbio che qualcosa non sia stato espresso. Insomma mi piace la sensazione di doverci aggiungere qualcosa di mio, di dover dare un contributo personale per poter comprendere il film: mi sembra di dialogare con la storia in un qualche modo. E poi a tratti mi richiama alla mente Pirandello.
    Detto questo, certamente i suoi film non sono privi di errori e imperfezioni, ma spero per lui che con gli anni migliori.

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