Shining – Nuovo Cinema Amarcord

Shining

Non so se lo sapete, ma mi pare strano visto il battage pubblicitario martellante, martedì è uscito in Italia Doctor Sleep di Stephen King, seguito di Shining.

Il Morbo dei Sequel ha colpito anche i libri. Mi auguro sia almeno decente… anche se mi sa che aspetto il film.

Però ho deciso di cogliere l’occasione per parlare del film Shining del maestro Kubrick, con tutto il timore reverenziale che uno ignorante come me può avere nei suoi confronti.

Quindi per il Nuovo Cinema Amarcord oggi il Club Nostalgici farà un tuffo nell’horror d’autore.

Quando Shining uscì nei cinema nel 1980, Stephen King polemizzò con  dicendo che il film non gli è piaciuto molto perché si distacca troppo dal libro, senza considerare che l’enorme successo del film diede una bella spintarella anche alla sua fama.
Kubrick rispose: “Non era poi un gran capolavoro.”

Ma al di là delle polemiche, Shining è l’esempio perfetto che dimostra come ogni storia può essere interpretata in modo completamente diverso a seconda del mezzo espressivo e di quello che si vuole dire.

Shining - Viaggio in macchina

Siamo arrivati?… Ora siamo arrivati?… Ora siamo arrivati?… Ora siamo arrivati?

La storia di per sé è abbastanza semplice: uno scrittore in crisi creativa, Jack Torrance, decide di fare il custode invernale dell’Overlook Hotel per avere la pace e la calma di cui ha bisogno per scrivere un nuovo romanzo.
Si porta dietro la moglie Wendy e il figlio Danny.
Jack, influenzato dall’aura negativa dell’Hotel, viene spinto a macellare entrambi.

Il libro di King non è altro che una riproposizione del topos della casa infestata riproposta sotto forma di albergo.
È un thriller paranormale con fantasmi, presenze e tutti i cliché del genere.

Shining - Bar

Ahhhh… un film sulla follia!

Il film di Kubrick, invece, è un viaggio nella mente umana e nell’influenza dell’ambiente circostante su di essa.

Shining - Overlook Hotel

Sopra, l’ambiente

Fin dalle prime sequenze, la ripresa aerea della macchina dei Torrance che raggiungono l’albergo, si ha la netta sensazione che i protagonisti non siano né soli né abbiano la libertà di agire per conto loro, ma che ci sia una specie di essere superiore che guida le loro azioni, o che comunque controlli quello che fanno.

Per tutto il film sembra che ogni loro mossa sembra controllata da qualcuno. Kubrick usa la macchina da presa per seguire i protagonisti da dietro, o anticipare le loro mosse frontalmente.
L’ansia e il disagio che permeano i corridoi e le stanze dell’albergo è quasi palpabile e trascina lo spettatore nella discesa della follia di Jack.

Shining - Danny in corridoio

C’è qualcuno lì dietro?

Le unità di tempo e di spazio sono completamente stravolte. Kubrick non dà mai riferimenti precisi, impedisce allo spettatore di capire la planimetria dell’albergo. I suoi corridoi, che Danny gira a bordo del proprio triciclo, sono labirinti geometrici infiniti. Danny potrebbe andare avanti per giorni a pedalare dentro l’albergo senza mai arrivare da nessuna parte e senza passare due volte nello stesso punto.
È tutta una metafora della mente umana, un labirinto insondabile i cui processi cognitivi sono misteriosi e facilmente forzabili. Un uomo senza punti di riferimenti è perso, ovunque egli sia.

Il tempo è scandito attraverso al suddivisione in capitoli del film, ma non c’è un’unità di misura precisa come potrebbe essere un calendario, ma è, anzi, una scansione temporale aleatoria, sempre più ravvicinata, come se gli eventi messi in moto all’inizio accelerassero, precipitassero fino ad arrivare ad un’implosione finale: Il colloquioChiusura invernaleUn mese dopoMartedìSabatoLunedìMercoledì, Ore 16.
Nella versione originale americana del film i capitoli sono di più e accentuano questa corsa: Il colloquioChiusura invernaleUn mese dopoMartedì, GiovedìSabatoLunedìMercoledì, Ore 8, Ore 16.

Shining - Redrum

Redrum

In Shining tutto è geometrico e speculare, come i disegni della moquette che ricopre i pavimenti dei corridoi dell’hotel, il labirinto di siepi, oppure la parola pronunciata da Danny: Redrum, che in inglese significa Stanza Rossa, ma che è l’anagramma di Murder, Omicidio, rivelato solo alla fine del film quando ci è concesso di guardare dentro lo specchio posto di fronte alla scritta che fa Danny sulla porta. Fino alla conclusione in cui la telecamera gira per l’Hotel e si ferma davanti ad una foto di una festa degli anni ’20 in cui è ritratto jack, come se lui fosse sempre stato parte dell’albergo e quindi predestinato a tornarci.

Shining - 1921

Foto d’epoca e nel 1921 non esisteva Photoshop

A differenza del romanzo, nel film non è mai chiaro se i fantasmi e gli spiriti siano reali o solo un parto della mente dei protagonisti. Certo lasciano segni, sul collo di Danny, ma non si vede come se li procura veramente, potrebbe essere stato davvero Jack.
Anche la scena in cui Mr. Chreddy Grady libera Jack dal magazzino, non è certo che sia davvero il fantasma dell’ex custode a sbloccare la porta, potrebbe essere che Jack abbia dei poteri e la apra telecineticamente, d’altronde se suo figlio Danny ha la Luccicanza, lo Shining, anche il padre potrebbe avere dei poteri.

Shining - MrGrady

Mister Grady, lei mi induce in tentazione

Quando vidi per la prima volta Shining, ovviamente ero piccolo, solo e totalmente impreparato al film, sempre per la regola che mi ero inventato che se c’è un bambino in un film non può far paura, rimasi shockato da diverse scene.

Shining - Ascensori

Infiltrazioni

La prima è quella degli ascensori con l’inondazione di sangue, gli incontri di Danny con le gemelline Grady e quella brutale in cui Jack abbatte le porte a colpi di ascia.
Ma soprattutto fu l’ansia che mi scatenò il film a farmelo amare. Era forse la prima volta che provavo una sensazione così forte vedendo un film.

Shining - Lupo cattivo

Sono il lupo cattivo!

La produzione fu molto tormentata, come per ogni film di Kubrick. Lui, durante tutte le riprese, continuava a cambiare la sceneggiatura, spesso scrivendola al momento, tanto che  si studiava solo i fogli che gli davano prima delle riprese.
, Wendy, ebbe un rapporto molto tormentato con Kubrick, lui arrivò a dirle che stava solo sprecando tempo con lei.

Shining - Shelley Duvall

Cos’hai detto?!

Il personaggio di Wendy non mi è mai piaciuto, ma probabilmente dipende dalla recitazione di Shelly Duvall che trovo troppo molle, fastidiosa e tutta storta quando corre, una roba che avrei voluto vederla macellata a colpi di scure da Jack.
Ma forse è proprio quello che voleva Kubrick per il personaggio. Contento lui.
Però io proprio non posso vederla senza pensare a questa scena con questo doppiaggio.

Shining venne girato in ordine cronologico di sceneggiatura e ci vollero 200 giorni per finirlo. La scena ripetuta più volte, ben 148, è quella quando Dick Hallorann, spiega a , Danny, cos’è lo Shining.

Shining - Scatman Crothers e Danny Lloyd

148 volte che la rifacciamo, lo capisci che mi sono sfrangiato le palle, vero Danny?!

Tra l’altro fu proprio di Danny Lloyd l’idea di usare il Dito Tony durante il provino, cosa che probabilmente l’ha fatto scegliere per la parte su 5000 ragazzini.

Shining - Danny e Tony

Tony… ora ti infilo nel naso!

Shining è stato il film che ha consacrato l’uso della Steady Cam, usata direttamente dal suo creatore Garrett Brown. La scelta di usare quella telecamera non è stata solo una questione tecnica ed estetica, ma è stato un uso “artistico” per le riprese di inseguimento sia di Danny sul triciclo, che nell’inseguimento finale dentro il labirinto, riprese durate un mese e con un sacco di gente della troupe persa che chiedeva aiuto con il walkie talkie.

Shining - Steady cam

Non tremi, ma sei di un pesante…

Alcune riprese scartate dalla sequenza iniziale del film, quelle volanti, furono poi utilizzate da  per il finale buonista di Blade Runner impostogli dai produttori.

Nonostante il piglio maniacale di Stanley Kubrick, Shining presenta alcuni errori, anche se di poco conto.
L’albergo utilizzato per gli esterni, perché gli interni erano tutti ricostruiti in studio, è il Timberline Lodge in Oregon che, come si vede nel film dalla ripresa aerea, non ha alcun labirinto di siepi all’esterno.
Il labirinto, tra le altre cose, non potrebbe esistere perché l’Overlook Hotel si trova a oltre 2000 metri d’altezza, altitudine in cui quel tipo di piante non riesce a vivere.
Nella scena finale di inseguimento nel labirinto, mi ha fatto notare Cristina, che a nessuno esce condensa dalla bocca quando respirano… e ciò fa cadere la sospensione della credulità.

Errorini a parte, i proprietari del Timberline chiesero a Kubrick di usare il numero di una stanza non esistente perché temevano che poi nessuno avrebbe voluto dormirci.
Così Kubrick cambiò la stanza 217 in 237.
Paradossalmente molti clienti, che sapevano che l’albergo era stato usato in Shining, chiesero di poter dormire nella stanza 237 che, appunto, non esisteva.

Shining - Gemelle Grady

Bu-bu…

Le Gemelline Grady furono ispirate alla foto Identical Twins della fotografa Diane Arbus, morta suicida nel 1971 per massiccia assunzione di barbiturici e, per essere sicura, taglio delle vene nella vasca da bagno.
Pare che Kubrick l’ha omaggiata proprio con la scena della stanza 237, quando Jack ha un incontro con la donna morta che esce dalla vasca da bagno.

Identical Twins - Diane Arbus

… Settete!

Shining è universalmente riconosciuto come capolavoro e come uno dei migliori horror mai realizzati.
Peccato che nel 1980 ricevette due nomination per i Razzie Award: Peggior Regista, Stanley Kubrick, e Peggior Attrice Protagonista, Shelly Duvall.
Su uno dei due sono assolutamente d’accordo.

Shining - Stanley Kubrick

Dite: Fotteteviiiii…

Infine, la durata originale del film era 143 minuti, ma, dopo soli 16 giorni di programmazione nei cinema americani, Kubrick decise di tagliare 3 minuti di finale in cui si vedevano Wendy e Danny in ospedale e il direttore dell’Hotel diceva loro che il corpo di Jack non era stato trovato.
La versione europea, invece, è ancora più corta: 120 minuti. Kubrick decise di tagliare altri 23 minuti di dialoghi e scene varie per il mercato europeo.

Shining - Wendy

Quante cose che ha scritto…

In compenso girò la scena di Wendy che trova il dattiloscritto di Jack, All work and no play makes Jack a dull boy, in tutte le lingue in cui il film sarebbe stato doppiato. A noi toccò: Il mattino ha l’oro in bocca.
Nelle edizioni per l’home video di tutto il mondo, però, questa scena è solo in inglese.
Un pensiero va a chi ha dovuto battere a macchina pagine e pagine di frasi in vari modi, che, vista la precisione di Kubrick, immagino gli abbia fatto fare tutta la risma di fogli che si vedono sul tavolo.

Shining - Jack Nicholson

Ma… siete ancora qui?!

Con questo si chiude, anche per oggi, il Nuovo Cinema Amarcord.
Spero di non avervi annoiato e di non aver detto troppe cazzate sul film. Sono stati scritti libri e libri sia su Shining che su Kubrick e io, da ultimo arrivato, non ho di certo la pretesa di aver esaurito l’argomento con 1500 parole.

Invece che ne pensate di Shining voi?

 

 

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

66 pensieri su “Shining – Nuovo Cinema Amarcord

  1. Oh ecco, mi prendo un momento dallo studio per commentare questo capolavoro.
    L’ho visto per la prima volta da mooolto piccola, tipo sette otto anni, sempre grazie ai miei cari fratelli che mi portavano in salone insieme ai loro amici, a guardare film dell’orrore o a scoprire che babbo natale in realtà era mia madre. Ma vabbè. Ovviamente la mia prima reazione fu quella di scappare da mamma e piangere; il piccolo Tony mi perseguitava nel sogno.
    A questo punto arrivo ai miei 14/15 anni: con gli amici si decide di comprare 500kg di gelato a testa e guardare un film; io faccio la dura e dico “ha ha ha guardiamo Shining io l’ho visto a 8 anni, puah!” e invece mi cago sotto di nuovo.
    Vabbè inizio a studiare traduzione e da lì decido di guardarlo in lingua originale. Voglio sorvolare totalmente sul “mattino ha l’oro in bocca” perché è meglio. Ma devo dire di aver apprezzato un pochino di più Wendy; pare che nella vita sia proprio così molle come dici tu! Quindi mi è sembrata molto “vera”…!!
    Quello che dici tu: “la regola che mi ero inventato che se c’è un bambino in un film non può far paura”, io l’ho pensato fino ai 6 anni, dopodiché la mia regola è “se c’è un bambino in un film horror sono certa che mi cago sotto”.
    Comunque Shining è davvero un film bellissimo, e solo Kubrick poteva girarlo così bene; dovrebbero studiarlo all’Università, dico sul serio; sociologia, neuroscienze, psicologia, e chi più ne ha più ne metta.

    Ricordo vagamente di aver visto una serie che usci dopo che si chiamava Shining anche…qualcuno ne sa qualcosa? Non l’ho più trovata!
    Scusa se mi sono dilungata!

    • Che grandi i tuoi fratelli, ti hanno plasmata bene XD

      La mia regola sui bambini nei film è andata avanti un bel po’, nonostante mi avesse fatto vedere robe tipo l’Esorcista… ma forse sono io che sono un inguaribile ottimista :D

      Eh, purtroppo il film è una metafora, non una tesi sulla mente umana :D

      Sì, c’è una serie Tv che si chiama Stephen King’s Shining che è molto più aderente al libro… credo, non l’ho mai vista :D

      • I miei fratelli mi hanno distrutto l’infanzia! Ma li amo proprio per questo! :))

        Beato te che riesci ad essere ottimista dopo aver visto questo tipo di film! :P

        Mah, io non la chiamerei metafora piuttosto trasposizione; registi come Kubrick hanno la capacità di inserire sottotesti che non tutti sanno cogliere. (ovvio che qui parliamo di un film recensito milioni di volte) è lì che sta la bravura ed è questo che bisognerebbe studiare quando si vuole spiegare come funziona un comportamento sociologico. Ripeto, io ho studiato Alien per un esame universitario :)

        • Sìsì, non dico che non ci siano dei sottotesti importanti, solo che non credo sia uno studio serio di sociologia o psicologia, quanto piuttosto l’applicazione di una teoria, diciamo.

          Poi vabbè, è comunque un film da studiare sotto altri contesti, quello sì :)

      • Quella miniserie Tv è abbastanza noiosa, per via della introspezione psicologica al limite del credibile, davvero, è un elemento che mi piace nel film ma qui diventa seriamente noioso. Viene spiegato tutto di tutti ed inoltre sono tutti attori di serie B e mezzo, non certo Nicholson. Diciamo che la Duvall era molle ma recitava bene. Tranne Danny che nella miniserie è ottima. Poi Sora ha anche ragione, può essere anche bella, ma le miniserie di King non sono mai un granchè, ma è soggettivo. In ogni modo al consiglio ma non aspettarti così tanto. Non è davvero così scrausa anche se lo dico.

          • Beh è molto fedele nello stile al buon vecchio Stephen, poi boh dipende da uno cosa considera noioso. Ci sono persone ke ritengono Lovecraft al pari di un’ernia, mentre magari per me è sublime. Ad esempio io la serie l’ho trovata lenta (come lo stile narrativo di King) ma nient’affatto noiosa. :)

  2. Film che adoro, l’ho visto alle medie, mi pare, quando al corso di Analisi del Cinema ha fatto un confronto fra la scena degli ascensori di Shining e l’inizio di Arancia Meccanica (non ricordo a che proposito). Era nel periodo in cui iniziavo a guardare film horror e a sentire “corridoio inondato di sangue” ho smesso di scarabocchiare sul quaderno e o iniziato ad ascoltare. Peccato che il professore non abbia detto altro, così tornato a casa ho annunciato a mia madre “Voglio vedere Shining”.
    Vado così a scoprire che i miei hanno l’intera collezione di Kubrick, mi consigliano altri film ma ormai si sono rassegnati, me lo passano e mi lasciano in camera sperando che io non faccia incubi. Ho visto il film tre volte di seguito e il giorno dopo ho comprato il libro. Ho sempre odiato i libri di Stephen King, gli unici decenti che ho letto sono probabilmente Il miglio verde e Shining. Ma preferisco l’impostazione del film, la metafora della mente umana, l’idea che per mettere ansia e incutere paura non ci sia bisogno di ricorrere a fantasmi e case infestate. Mi sembrò un film dannatamente inquietante ma mi affascinò veramente tanto.
    Poi ne parlavo proprio qualche giorno fa con Wade, non è che Stephen King non sappia scrivere, è che se ne esce con storie stupende che manda a puttane nel finale quando deve metterci il mostro/fantasma/inutileaffare di turno. Tipo IT. O gli alberi che si spostano in Shining. O altro.
    Non dico che l’elemento sovrannaturale non vada messo. Il problema è che quando lo mette vuole strafare, la storia funziona benissimo anche senza.
    Questo è come la vedo io XD

    • King è bravissimo a scrivere e a descrivere. Secondo me non si fosse dato all’horror sarebbe uno dei grandi scrittori moderni. I suoi libri migliori sono proprio quelli non horror.

      Il problema è che vuole sempre razionalizzare l’orrore che sta dietro a tutto e non sempre si può fare una cosa del genere perché arrivi a sminuirlo, infatti i suoi finali non funzionano benissimo e, soprattutto, non funzionano bene al cinema. :)

      • Ciao MrChreddy :-)
        Hai fatto bene, anzi grazie, ero di fretta e il copia/incolla è la cosa che mi è venuta più facile da brava ignorantona…
        La serie tv effettivamente è più fedele al libro, secondo me, per quel che mi ricordo….nn l’ho vista di recente…

  3. Fantastico post.Film importantissimo che ha segnato anche me(anche io ovviamente l’ho visto in età prepuberale quando NON andava visto)e mi rimase impresso per molti molti anni.Secondo me nel film non viene spiegato benissimo il passaggio di Jack dalla normalità,se possiamo parlare di normalità quando assumi Jack Nicholson per interpretare un padre amorevole,visto che già sembra pazzo dal minuto 1,alla follia più totale.La trasformazione è ovviamente molto più approfondita e graduale nel libro,che considero un capolavoro e consiglio a tutti di leggere perché è veramente diverso dal film,a partire dalla back story della camera 217,agli animali fatti di siepi,all ascensore,all’idrante posseduto,alla mazza da crocket(che per Kubrick è diventata un ascia)a tutta la storia della luccicanza;capolavoro Kinghiano che solo Kubrick poteva riproporre rendendolo capolavoro anche sullo schermo,pur se completamente rivisitato.
    Dal libro,svariati anni dopo trassero una mini serie in 4 puntate completamente supervisionata da King e fedelissima allo script originale,ma con una CGI tremenda e degli attori cani,sinceramente trascurabile.

    • Ma, secondo me Nicholson funziona.

      A me all’inizio non sembra particolarmente folle, ma predisposto a quel tipo di degenerazione.

      Il Jack Torrance di king è diverso, è un alcolista e un violento e tutto il resto che è diventato un buon padre di famiglia.

      Alla fine sono due versioni così distanti di una stessa storia che è difficile paragonarle :)

  4. Spezzo una lancia a favore del libro,che tanto il film non ne ha bisogno :D

    A parte qualche scelta di sceneggiatura più convenzionale rispetto al film ( Kubrick ha “ripulito” la storia da elementi eccessivamente “di genere” conferendo all’insieme una prospettiva più “moderna” e originale), trovo che il romanzo di King sia molto molto buono (tra l’altro il King degli anni 70, quello dalla prosa più’ secca, è quello che preferisco).

    Facendo un raffronto fra libro e film è interessante notare come entrambi gli autori abbiano utilizzato al massimo gli strumenti propri del mezzo espressivo che utilizzavano. Nel romanzo i personaggi sono tenuti in ostaggio ,più’ che dall’Hotel, dai rapporti che intercorrono fra loro,la poco allegra famigliola è infatti un groviglio di problemi e reciproci sensi di colpa…c’è l’alcolismo di Jack, i rapporti con il loro strano figlio, una mezza idea di divorzio nell’aria, la prospettiva è tutta psicologica e costruita magistralmente…l’Overlook inizialmente c’è poco e viene fuori poco a poco.
    Tra l’altro all’interno di un simile contesto il percorso di Jack verso la follia/possessione risulta più graduale e motivato rispetto al film.

    Kubrick ottiene lo stesso senso di claustrofobia, che, ripeto, nel libro è tutta psicologica, puntando esclusivamente sull’immagine; nel film è la sua spietata regia geometrica ad intrappolare i personaggi nell’Hotel .

    ps. Non ci metterei la mano sul fuoco,ma sono quasi certo che la faccenda del cimitero indiano sia un’invenzione del film, nel libro mi pare non ci sia questa cosa. Credo che questo elemento sia servito a Kubrick per costruire velocemente una storia maledetta all’ Overlook. Nel libro vengono spese pagine e pagine sull’Hotel e sulla storia, ma non mi sembra si parli di cimiteri indiani.

    • Non volevo parlare male del libro, a me era piaciuto parecchio ai tempi quando lo lessi, solo che personalmente preferisco il film perché più “originale” del libro per i motivi che ho detto.

      King era un grande a costruire i personaggi le psicologie e le dinamiche interpersonali.

      Kubrik ha capito che quelle cose non poteva ridarle nel film e ha puntato altro, anche perché voleva i dialoghi ridotti al minimo

      Però entrambi sono capolavori :)

    • Confermo e sottoscrivo ogni virgola (soprattutto la parte della progressione verso la follia e quella della claustrofobia psicologica). Evidenzio solo il fatto del cimitero indiano, che nel libro c’è.

      Comunque Mister veramente un bel post, si vede che lo ami il film. Io ne ho 3 copie. XD

  5. Ullalà :) LA LUCCICANZA addirittura :))))) ma qui si esagera, Chreddy; cosa ne penso? .. beh: – un cazzo di capolavoro, con tanti difetti e tante cose che non mi sono piaciute, ma cazzo di capolavoro rimane.

    Anche io non la sopporto la moglie e avrei voluto vederla infilata nel basso ventre con una coltellata, ma ti dirò …

    … e faccio un po di banale dietrologia:

    – credo che a Kubrick servisse dare allo spettatore degli anni “80 un senso di disagio fuori da ogni stereotipo della paura che le vittime al cinema avevano recitato sino ad allora; qualcosa di nuovo.

    Insomma, serviva a spiazzare e a disorientare, a mio avviso, lo spettatore degli anni “80, così seduto nel buio della sala, coinvolto dalla tensione sin lì raggiunta, mentre si perdeva tra Lei così surreale (ma non irreale) e la Furia di Lui, aumentava la sospensione della credulità.

    Non scordiamolo Kubrick era un “pezzo di merda bastardo psicologo”, prima di tutto.

    Il film per la TV, bisogna ammetterlo, non è stato male, aveva il suo perché e per nulla pretenzioso. Non male. Due discorsi diversi comunque.

  6. Solo la sera in cui mi sono trovata a fare i corridoi dell’Hotel Ergife di Roma ho capito QUANTO mi aveva impressionato, quel film.
    ‘o__O

      • A piedi ma avrei voltuo il teletrasporto.
        Giuro la sera che sono uscita da sola dall’ascendore e mi sono guardata intorno ho rischiato il coccolone. Devo aver battuto qualche record di velocità a piedi, emmeno male che allora avevo molto più senso dell’orientamento di adesso e ho trovato abbastanza in fretta la stanza giusta.

        • Ora mi hai messo la curiosità. Un week end andrò a Roma solo per alloggiare in quell’hotel.

          Anche tu hai problemi con l’orientamento?
          Anche la mia ex.
          Non mi sono mai perso in vita mia, ma da quando ho incontrato lei dovevo usare il GPS anche per andare in bagno. Lei era una X-Men: Bussola, aveva il potere di perdersi e far perdere la gente che era con lei. Riusciva a far sbagliare strada pure al navigatore satellitare.

          Non ti dico cosa succedeva quando andavamo in viaggio… :D

          • Se l’Ergife non è cambiato nell’ultimo decennio, ha dei corridoi lunghisssssssimi terrorizzanti.

            Beh no, sì, più o meno, insomma… Una volta avevo un senso dell’orientamento niente male, ad esempio sono riuscita a ritrovare lo stesso negozio a Londra dopo 5 anni andando a memoria nonostante la fermata della metro giusta, in quel periodo, fosse chiusa per allagamento.
            Purtroppo negli 2/3 anni il mio GPS interno stà andando sempre di più a ramengo. *__*

  7. grazie della citazione. ci tengo a passare per rompiballe sotto tutti i punti di vista… compresa la critica a registi del calibro di kubrick…
    non avevo mai notato le simmetrie geometriche. ed è strano, perché oltre che rompiballe ascendente vecchia di merda, sono anche ossessiva compulsiva. tipo che conto i ravioli nel piatto.
    il film mi è piaciuto. come te mi spaventai molto, all’epoca. ma la cosa del fiato che non usciva dalle bocche pur essendo in mezzo alla neve, mi rovinò un filo la visione. dopo la tua recensione lo voglio rivedere.

      • Bella segnalazione Sister, ne avevo visto un altro sull’argomento, ma questo è spettacolare oltre che didattico, oserei dire commovente.

        Comunque, per chi ha avuto esperienze paranormali, sa che come l’ha fatte percepire Kubrick, pochi vi sono riusciti. Garantito

      • Bellissimo!Grazie per averlo segnalato, ora lo guardo in loop! :)
        Comunque vedere le gemelline mi ha ricordato del Lucca Comics di quest’anno: sul treno ero seduta a fianco a una bambina, avrà avuto al max dieci anni credo, vestita tutta carina; ci siamo messe a chiacchierare e a un certo punto le chiedo: “ma da cosa sei vestita?” “Dalla gemellina di shining, no?!”
        L’altra era seduta qualche posto dietro a me. Dicevano che l’avevano scelto loro il vestito e che le accompagnava il papà.
        Troppo belle!

  8. E chi sono io per criticare il Maestro?

    Kubrick, piaccia o non piaccia,
    ha riformato quasi tutti i generi cinematografici

    horror compreso.

    La serpentina stradale ripresa dall’alto,
    la ripresa da pavimento,
    lo sguardo
    il triciclo in semisoggettiva

    e chissà quanto altro.

    Roba utilizzata e riutilizzata
    da sedicenti maestri dell’horror

    che poi han raccolto premi e lodi
    mentre a SK è toccato il Razzie Award per la peggior regia

    (no, davvero, questa non la sapevo,
    e penso le batta tutte).

    No, piuttosto,
    ho visto ieri Festen
    un film di Vinterberg, regista famoso più per l’adesione
    al Dogma 95 di Von Trier che per il resto.

    Beh, signori miei (cit.) è un film bellissimo,
    asciutto, realistico e, al contempo, grottesco

    un gioiello che consiglio a tutti.

    Folgorante.

  9. Shining lo rividi poco tempo fa, e lo trovo stupendo. Conoscevo praticamente tutto di questo film, mi manca solo di leggere il libro. Ma rimedierò.

    Non so se sapevate che l’hotel del film è stato ricostruito tra le montagne del Colorado ed è ovviamente possibile prenotare la camera 237. Si chiama “The Stanley”.
    Lo sò, lo sò. E’ un po’ una baracconata detta così, come la casa di Sherlock Holmes al 221 di Baker Street, ma immagino che sia divertente farci un salto, se uno ci deve passare.

  10. Io e la mia amica tutti gli anni andiamo alla convention di Supernatural all’Hilton di Roma. E tutti gli anni facciamo le foto come gemelline di Shining.
    Se sapessi come fare ad inserire la foto lo farei.

    Questo per dire che effetto mi fa Shining. Il libro non l’ho letto. Ma il film è spettacolare. Ti fa venire una cazzo di ansia! Io Jack Nicholson non posso più vederlo. Per me è sempre Jack Torrance. Non c’è verso.

  11. Trovata oggi la notizia che le gemelline, smessi i vestitini azzurri, si sono dedicate ad altro: Lisa Burns è laureata in lettere mentre Louise Burns in microbiologia.

      • Una volta ho visto un programma che parlava di Star televisive/cinematografiche: esordi, carriera, ecc…
        C’era pure sulle Olsen, la loro vita e…
        Ecco… Hanno messo su una catena di abbigliamento… Ecco… Come dire… ORROREEEEEEEEEEEEEEE!!!!

  12. Oddio…io questo film l’ho visto solo qualche anno fa, ma diciamo che la location era unica!
    Ero in animazione estiva al Passo dello Stelvio, nell’unico hotel se non ricordo male con un minimo di bar aperto fino a mezzanotte, negozietto interno e piscina con sauna, idromassaggio e bagno turco che gli fanno guadagnare 3 stelle.
    E’ una struttura anni ’70, tenuta in ottime condizioni ma mai rinnovata, con le classiche camere bianche con pannelli in legno, sala-discoteca che ne richiama abbastanza il periodo, legno ovunque, biliardo, teche con cimeli della guerra ecc.
    Lo sci estivo è da elite, con la crisi e la neve in condizioni non sempre eccellenti (grazie riscaldamento globale) dei tre mesi estivi luglio è stato il peggiore, siamo arrivati anche a 17 clienti totali e anche durante i picchi, il liceo della montagna con le sue trasferte e i gruppi club non eravamo mai pieni. Lo Stelvio di per se è isolatissimo, vi sono solo hotel (alcuni chiusi), un museo, pochi negozietti tipici e un bar aperto solo di giorno. E’ circondato da montagnette, trincee, resti di guerra e un paio di rifugi.

    Ora, in una giornata libera, nella “sala lettura” di un piano a quell’ora completamente deserto, con pochissimi clienti e fuori la neve che è già caduta alta che ha pure deciso di far tormenta io chiusa nel mio mondo e nel mio spirito di asocialità mi vedo Shining…esperienza fantastica!!

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