RoboCop – Nuovo Cinema Amarcord

RoboCop

Domani uscirà nelle sale il remake di RoboCop.

Prima di andare a vederlo e disprezzarlo apprezzarlo vedere com’è, ho pensato che sarebbe stato meglio fare un bel ripassino del primo, vero RoboCop così da capire bene perché il remake sia, quanto meno, totalmente inutile.

Quindi, miei cari membri del Club Nostalgici, mettetevi il cuore in pace che vivi o morti verrete con me al Nuovo Cinema Amarcord di questa settimana.

È il 1987 e l’economia americana, e mondiale, è al boom, come racconta anche The Wolf Of Wall Street.

In quell’anno esce nei cinema un film cupo ambientato in un futuro distopico in cui del boom economico non c’è più traccia, ma ci sono solo le drammatiche conseguenze di quel benessere: RoboCop.

La critica non lo capì manco per sbaglio, etichettandolo come un film di fantascienza con i robot.
Il pubblico invece apprezzò subito perché era un film di fantascienza con dentro i robot.

RoboCop - Pistola

La mitica Auto-9, una Beretta 93R poweruppata per farla sembrare enorme e non una pistolina nelle mani di RoboCop

A me, da piccolo, fece impazzire totalmente per la sua violenza sfrenata, ma mai gratuita e il protagonista fighissimo e inarrestabile.

Rivedendolo oggi RoboCop sembra un film fatto in questi giorni, segno che  ha diretto un film avanti di quasi 30 anni. Non sto scherzando, RoboCop è un film di un’attualità angosciante e pensare che nel 1987 c’era gente capace di immaginare il futuro in modo così preciso, è davvero incredibile.

Detroit è una città distrutta, cupa, notturna, fatta di fabbriche abbandonate e sobborghi dove la criminalità brulica senza essere ostacolata. Per la cronaca, Detroit è fallita negli ultimi 2 o 3 anni.

RoboCop - Criminali anni '80

Boddiker e la sua gang dei sobborghi di Detroit

Le grandi corporazioni hanno in mano il mondo, la criminalità è un problema economico, così come la giustizia, la guerra e la vita umana.

La gente è lobotomizzata davanti alla Tv, giornalisti dai bei faccioni sorridenti parlano di guerra come se niente fosse e i servizi sono interrotti da pubblicità idiote per giochi guerrafondai.
L’altro programma che va in onda è di un tizio circondato da belle fighe che compra tutto per un dollaro, con strafottente superiorità, la roba non vale che un dollaro.

L’OCP (Oh, che palle!) ha privatizzato la polizia perché ha bisogno che disinfestino le strade per costruire nuove quartieri puliti da rivendere a chi ha i soldi per pagare.
Purtroppo i poliziotti sono esseri umani che devono mangiare, dormire e che rompono i coglioni quando le cose non gli stanno bene, di certo non hanno intenzione di lavorare 24 ore su 24.

RoboCop - Ronny Cox

Fa il bullo perché ha l’ED-209 a portata di mano

Dick Jones, ha già pronto un prototipo di poliziotto robotico, ED-209, ma che ha qualche piccolo bug e giustizia in meno di 20 secondi un dirigente della OCP durante la dimostrazione.

Bob Morton, invece ha l’idea di servirsi di un poliziotto vero per costruire un androide.

RoboCop - Bob Morton

Tu diventerai un grandissimo figlio di puttana!

In tutto questo Alex Murphy, , è un poliziotto appena trasferito che ha la sfiga di capitare tra i piedi di Clarence Boddiker, detto l’AmmazzaSbirri.

Boddicker non ci mette niente a far fuori Murphy che subito viene riciclato da Morton per diventare il primo poliziotto robot di Detroit: RoboCop.

RoboCop - Kurtwood Smith

Non è che mi chiamano l’AmmazzaSbirri per niente

Metà uomo e metà macchina, Murphy, mantiene parte della sua umanità e parte dei suoi ricordi e fa di tutto per vendicarsi di chi l’ha ucciso.

Come dicevo Verhoeven confeziona un film la cui lettura è su tantissimi livelli.
C’è chi ci vede solo un film di fantascienza, o un action particolarmente violento
Ma rivederlo oggi è impossibile non notare che la forza di RoboCop sono le metafore e la capacità di parlare della deriva sociale a cui il mondo sarebbe andato incontro con lo sviluppo della tecnologia direttamente proporzionale all’involuzione cerebrale delle persone.
Tutte cose che oggi si sono drammaticamente realizzate.

RoboCop - Peter Weller

Mezzo uomo, mezzo macchina, tutto cazzuto

Il merito va sicuramente anche a , che ebbe l’idea di un poliziotto androide che dava la caccia ai criminali ribaltando l’idea di base di Blade Runner, e dell’altro sceneggiatore .

Solo alcuni effetti speciali datati e il look generale fanno notare quanto tempo è passato dal 1987.

RoboCop - ED-209

ED-209 terribilmente letale, ma dategli una scala e lo avrete ai vostri piedi

L’animazione a stop motion dell’ED-209 è la cosa che sicuramente salta più all’occhio oggi, abituati come siamo alla CGI e ai movimenti fluidi, ma ai tempi era spaventoso con quella sua aria di ottusa determinazione… almeno finché non cade dalle scale.

RoboCop - La morte di Murphy

Dategli una mano

Le scene che mi colpirono di più di RoboCop, e che tutt’ora mi colpiscono, sono la morte da martire di Murphy, intenzionalmente Verhoeven voleva dare una connotazione da Cristo al personaggio, e la scena in cui lo scagnozzo di Boddiker finisce prima nell’acido e poi, mezzo sciolto, viene smarmellato dall’auto di Boddiker mentre fugge.

Una delle cose migliori di RoboCop è sicuramente il casting praticamente perfetto e fuori dai canoni.

RoboCop - L'uomo sciolto

Come occupare i miei incubi con una sola scena

Ronny Cox e Kurtwood Smith non avevano mai interpretato ruoli da cattivo, anzi, erano identificati come buoni in tutte le loro interpretazioni.

Per il personaggio di Murphy/RoboCop all’inizio era stato preso in considerazione Arnold Schwarzenegger, ma la sua stazza rendeva impossibile fare un armatura che non risultasse mastodontica.

Alla fine il ruolo venne affidato a Peter Weller dal fisico più minuto e con una bella bocca, unica parte che rimane scoperta dal casco.
Peter Weller dovette adattare i suoi movimenti all’armatura di RoboCop creata da Rob Bottin, curatore degli effetti speciali e del make-up del film, per via del peso e dell’impossibilità di muoversi in modo naturale, alla faccia dei decantati riflessi superiori che attribuiscono nel film a RoboCop.

RoboCop - Vivo o morto

Vivo o morto, tu verrai con me!
Probabilmente morto…

Weller soffrì moltissimo nel ruolo anche per via del caldo che provava nei panni di RoboCop. Spesso dovette recitare in mutande, con solo la parte superiore della corazza, soprattutto le scene in auto, visto che gli era impossibile sedersi con tutta quella roba addosso.
Però rese i movimenti di RoboCop unici, dal girare busto e testa in due momenti diversi quando si muoveva, al far roteare la pistola prima di rimetterla nella fondina.

La frase che rimane è: “Vivo o morto, tu verrai con me!“, praticamente una sentenza inappellabile.

Anche , nel ruolo dell’agente Lewis, era particolarmente azzeccata, con quel comportamento mascolino e duro… nonostante il fatto che masticasse continuamente la cicca e facesse i palloni mi desse un fastidio mostruoso.

RoboCop - Nancy Allen

Ehy, sei Murphy vero?
Hai mica una cicca?

In ogni caso RoboCop è diventato un cult e andrebbe rivisto oggi per capire quanto fosse avanti 30 anni fa.

Peccato che i due sequel siano dimenticabili e tutti i cartoni, telefilm e merchandise abbiano inflazionato un po’ il personaggio e abbiano sminuito un po’ il film originale agli occhi del grande pubblico.

Alla luce di questo, non ho idea di come potrà essere o che cosa avrà da dire il remake, ma mai dire mai… ecco, al massimo un forse.

 

 

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Nuovo Cinema Amarcord

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

49 pensieri su “RoboCop – Nuovo Cinema Amarcord

  1. Particolarmente esaltante il finale, quando RoboCop si riappropria della sua identità ed agisce a volto scoperto:
    – Spari bene, figliolo. Come ti chiami?
    – Murphy!
    (E parte l’epico tema di Basil Poledouris).
    ————————————————————————————————————-
    Curioso notare il parallelismo tra la sua frase di lancio – uno stilema, evidentemente – e quella di un altro film (uscito tre anni prima):
    http://www.imdb.com/title/tt0088103/

  2. Uno dei miei film preferiti di sempre. Riguardato in periodo natalizio e rimasto, come sempre soddisfatto. A parte il fatto che la periferie milanese assomiglia sempre di più a quella Detroit, le “profezie” di questo film si stanno avverando tutte.
    Probabilmente c’è solo un film che ci ha “azzeccato” maggiormente, che è “Essi Vivono”.

    Inoltre rimango sempre estasiato dalla fotografia, dalle inquadrature, e dai colori di certe scene. Questo film è davvero eccezionale!

  3. Concordo un film attuale e memorabile….un must la frase “vivo o morto, tu verrai con me”…
    Perchè mai fare un remake?! Ho visto il trailer e nn saprei cosa pensare…cmq secondo me è meglio recuperare l’orginale prima…che poi ci si appanna il cervello…

  4. Un telegramma sui sequel, ai copioni dei quali – com’è noto – mise mano Frank Miller.
    «RoboCop 2», senza (poter) essere trascinante come il capostipite, mi lasciò soddisfatto; al di là della presenza di Belinda Bauer, che avevo già visto in «The Rosary Murders» – con Donald Sutherland – e che mi affascinava parecchio.
    Il terzo (ormai nel pieno degli anni ’90) fu una mezza delusione: non tanto per l’avvicendamento del protagonista, quanto per l’ammorbidimento delle tinte action, quasi a voler introdurre l’imminente serie televisiva (passata anche qui, su Italia 1).

    • Mah, io ritengo che RoboCop 2 sia guardabile, ma non entusiasmante, almeno a me non ha mai entusiasmato, però almeno è guardabile e quantomeno decente.

      Il 3 è una baracconata ridicola, una vergogna per il brand… forse l’ho visto una volta sola al cinema e me lo sono dimenticato volentieri :D

      Il telefilm forse ho visto 1 puntata, quella pilota, forse. Il nemico si chiamava una roba tipo Bubble Morgan o mi confondo con qualcos’altro?

      • Robocop 2 non è degno di chiamarsi Robocop. Gli storyboard/sceneggiatura di Miller erano tutt’altra cosa, vi consiglio il fumetto, che non è nient’altro che il riadattamento del suo lavoro per il film. :D

  5. Ma sai che io fino a questo momento sono sempre stata convinta che Robocop fosse Schwarzeneger!?
    Tant’è che, prima di leggere il post, volevo commentare che sulla locandina non era accreditato!
    Ma tipo GIURO che non l’ho mai saputo!!!!
    Lo guardai mille anni fa per via di mio fratello, ma io ero molto molto piccola. Credo di averlo rivisto sporadicamente in seguito nelle varie repliche, ma mai con attenzione. Però pur non avendolo mai visto con cognizione di causa ricordo che era un cult di quegli anni, con le varie citazioni prese dai dialoghi!
    Non lo rivedrei però. Non è mai rientrato nei miei generi preferiti!

      • È che dovrei scaricarmelo apposta… boh!
        Ricordo che da piccola però mi piaceva e capitava che con i miei cugini giocassimo a guardie, ladri e Robocop! :P

        Mi banni perché non mi piace il film o perché ero convinta che fosse con Schwarzy?? XD

        • Sono entrambe ottime ragioni, direi.

          Dai scherzo :)

          Vedi tu se dargli una possibilità o no, secondo me con un po’ più di consapevolezza ti piace, se poi non è così ti devo due ore XD

  6. IMHO il nuovo Robocop sarà una cagata immensa.
    A parte che quasi tutti i reboot distruggono la chiave di lettura originale e falliscono sotto il paragone del’originale, ma a questo giro ha una mano umana!
    Capito? fanno un cyborg e poi gli danno una mano di carne, così per complicarsi la vita! Immagino la spiegheranno così:
    Capo abbiamo finito i fondi
    Non è avanzato qualcosa?
    la mano destra!

    • Il problema dei remake non è tanto il distruggere la chiave di lettura originale, che non è nemmeno sbagliato.
      Quanto non darne una nuova. Si limitano a riproporre gli stessi elementi famosi dell’originale, aggiornare gli effetti speciali e, fondamentalmente, non dire niente, nemmeno quello che diceva l’originale.

      Comunque nel RoboCop originale all’inizio non gli avevano tolto il braccio sinistro, poi Morton insiste che glielo amputino… magari è una citazione… sè, magari…

  7. Altro film che ho consumato.
    La parte che più mi piaceva era appena dopo la sua creazione,

    quando andava in giro a fare il mazzo alla gente.

    “Signora lei ha subito un shock emozionale…”

    O quando sventola per aria e attraverso le vetrate
    il tipo che l’ha ucciso:

    “Non hai capito? Io lavoro per Dick Gioooooooo -CRASH- nz”

    Mentre le scene che, a me, piccolo (M)esserino,
    mi turbavano

    erano proprio quelle che hai citato tu.

    Quando lo uccidono
    e quando il roscio finisce nell’acido diventa un budino umano.

    Gran film.

    Il remake lo vedrò, perché alla fine

    Robocop per me è stato Robocop, poche balle,

    ma già dal trailer l’ho visto sgambettare troppo agile.

    Il mio Robocop, quando cammina, fa:

    CIUNK CIUNK CIUNK CIUNK CIUNK

    • Anche io lo andrò a vedere e anche a me sembra un po’ troppo ninja. Poi spero che sia solo il montaggio del trailer, ma non si capisce una mazza delle scene d’azione.

      Comunque i passi di RoboCop fanno: PF-TUNF! PF-TUNF! PF-TUNF! PF-TUNF! PF-TUNF!

  8. Per quanto mi riguarda ripongo le speranze in José Padilha, se e dico SE è riuscito a dargli il mordente di Tropa de elitè secondo me c’è la possibilità che sia un bel lavoro. Per il film originale posso solo dire, intramontabile.

    • Me lo auguro, ma Tropa D’Elite era un film completamente diverso da RoboCop.

      La cosa che comunque mi sconforta è che Padilha è al primo film americano e non ha praticamente alcuna voce in capitolo, l’avranno usato come un pupazzetto durante le riprese.

  9. Sinceramente che domani esca il remake di Robocop non può fregarmene di meno, non credo molto nei remake/reboot (leggersi la tua recensione di Totall Recall, esilerante! ). Invece sto aspettando con ansia, una novità per me dato che si tratta di un film italiano, “Smetto quando voglio” con Pietro Sermonti, vuoi perchè richiama molto alla lontana Breaking Bad, vuoi perchè Sermonti mi sta molto simpatico dalla serie Boris, le recensioni ne parlano molto bene di questo film e anche dal trailer mi sembra carino: forse, finalmente, in Italia sono riusciti a fare una commedia divertente ed anche intelligente, come le faceva per esempio l’immenso Monicelli decenni fa. Vedremo.

    Che poi, a dirla tutta, non è che sono un grande fan di Robocop, mi piace certo, ma non mi ha mai appassionato più di tanto, infatti il 3 non non mi sono mai posto il problema di vederlo.
    Resta un mistero, invece, come abbiano potuto trarre tutto quel merchandising per bambini da una serie di film estremamente violenti, che a rigor di logica avrebbero dovuto essere per loro vietati. Boh!

    • Smetto Quando Voglio interessa molto anche a me e mi sa proprio che andrò a vederlo… sperando che il film mantenga le ottime premesse del trailer.

      L’unica cosa che mi fa storcere il naso è al fotografia smarmellata tutta gialla, però magari è solo un effetto del trailer :D

      RoboCop 3 è una porcata.

      Il merchandise e tutto il resto è stato costruito sul successo del film. Hanno puntato sui bambini, con i giochi e i cartoni, perché, fondamentalmente, è un robot e comunque il merchandise è più facile venderlo a loro che agli adulti :)

  10. Chiamatemi idiota ma secondo me, a modo suo, Verhoeven era un genio. In particolare il dinamico due Robocop – Atto di forza, sono veramente due pezzi storici della fantascienza action a cavallo tra gli ’80 e i ’90. Sono molte le caratteristiche che danno a questi film grande personalità, dalla passione del alcuni momenti gore, ai personaggi dalla personalità estrema e fuori luogo, una cosa comune anche al miglior Sam Raimi (che come tutti ben sapete è morto).

    Scena cult: Assolutamente quando lo macellano. Io da bimba ero ipnotizzata da tanta brutale violenza, messa lì in maniera discontinua. Quella mano spappolata, ancora me la sogno.

    • Verhoeven è sempre stato sempre sottovalutato. A parte quei due film, vogliamo mettere Starship Troopers? Uno dei film meno capiti della storia del cinema.

      Sì, Raimi è morto e sepolto ormai.

      Ah, la mano spappolata è come “l’occhio della madre” della Corazzata Potemkin XD

      • Salto la critica a Robocop, per il sotto-testo propagandistico che non è il caso di approfondire …

        … ma mi associo profondamente a Chreddy sulle peculiarità di Verhoeven, un regista eternamente più che sottovalutato, ancora peggio: male-valutato.

      • che ne dici di parlare degli Starship troopers? dal primo che a me piaque un casino, ai sequel parecchio B movie, ma che a me, comunque sono piaciuti!?

        tra 1 ora parto per la California!! universal studios a me!!!

      • Finalmente qualcuno che concorda con me su Starship Troopers!!! Io non l’ho detto per non essere linciata, ma calcola che dopo aver visto il film sono corsa a leggere il libro di Heinlein che, sebbene sia molto diverso (e con non pochi difetti, come tutti i lavori di Heinlein), contiene 2 capitoli molto molto politici. Vere e proprie lezioni di etica e morale, come si faceva ai bei tempi delle superiori. Starship Troopers (il film) ha preso il senso di questi due capitoli e lo ha spalmato lungo tutta la durata del film aggiungendo, rispetto alla versione cartacea, tutto quell’ostentato cameratismo (soprattutto il fatto delle donne e dei bagni unici) e il bellissimo dualismo cittadino/civile, completamente assente nel libro, ma assolutamente in calzante a livello teorico e filosofico.

        Ora ho finito il pippone. Scusate, ma credevo di essere l’unica a considerare Fanteria dello spazio un bel film sci-fi action. :D

        Ps. L’occhio della madre è un parallelismo perfetto! XD

        • Tranquilla Sister, anche io come te ho trovato Starship Troopers un gran film, con una trama più profonda di quello che si vedeva e basta ed infatti anche io come te sono andato a leggere il libro di Heinlein e, nonostante mio fratello mi avesse messo in guardia, sono rimasto molto colpito anche dal libro. Si può dire che film e libro siano due facce della stessa medaglia, infatti il film è molto attivo ed adrenalinico, senza mai un attimo di sosta, ma con un messaggio sottinteso fortissimo, quanto il libro è un testo di “etica e morale” di guerra e cittadinanza, ma con intramezzi di azione appena accennata. Insomma, va capito sia l’uno che l’altro, ma a mio avviso dicono circa la stessa cosa…

        • Perché ST è assolutamente distinto dai canonici film di fantascienza. Innanzitutto la fotografia. Patinata e irreale al punto che dava precisamente il senso di alienazione dall’umanità, intesa come sentimento.

          Tutti Big Jim e tutte Barbie, quasi come bambole serrate in un processo che non dà altre opzioni. Un futuro in cui si cataloga lo spirito degli individui e lo si incanala inevitabilmente in una società spietatamente piramidale, sia essa da borghese sia militare.

          Come se tutti fossero in una enorme scuola, dove DEVI emergere.

          La peculiarità dello stile di Verhoeven, a mio avviso, risiede nel saper fare commistione tra cartone animato e live action … tenendo i personaggi al limite dello stereotipo ma senza banalizzarli …

          … le contraddizioni poi, o meglio gli anacronismi, lasciano il segno. In futuro iper-futuristico, comunque si punisce con la frusta, come si usava nell’800. In un futuro dove era possibile avere poteri psichici.

          Poi i mostri, e qui probabilmente la genialata è nel libro, che sono un incrocio tra esseri soprannaturali e ragni cui non si direbbe potrebbero avere la minima capacità organizzativa.

          In ultimo, il taglio TELEVISIVO negli intermezzi, dedicati a delineare una società che si incrocia tra Grande fratello e Sparta.

  11. Speriamo, che prima o poi, per la legge dei grandi numeri, un remake venga bene. Non pretendo migliore dell’originale ma almeno non una ciofeca completa.

    • Alcuni remake sono venuti bene, altri meglio dell’originale, il problema è che dietro c’era gente di un certo spessore che ha completamente reinventato il film.

      Ma ormai è solo una questione economica: sfruttano il nome per andare sul sicuro, dopo una settimana nessuno si ricorda più di aver visto il film :)

  12. Grande film, concordo con tutti, sia per le scene che segnano sia per tutto il resto. Quando ero bambino mi piaceva l’idea del robot, crescendo ho cominciato anche a capire tutte le cose non dette ed è effettivamente un film che ha precorso ed anticipato i tempi in modo incredibile. Mi dà fastidio che fosse stato considerato per bambini (ed infatti il 2, ma soprattutto il 3 lo dimostrano) solo perchè di fantascienza e con un robot come protagonista.
    A me è sempre piaciuto il fatto che il protagonista muore e poi si risveglia in una macchina con tutte parti che non sono più del suo corpo… doveva essere scioccante ed a mio avviso è reso molto bene il fatto che lui si “risvegli” piano piano nel tempo andando a superare i limiti della fredda macchina che è all’inizio, pur sapendo che non è più un uomo! Lo trovavo bello e triste allo stesso tempo. Mi pare che questa cosa manchi un po’ nel remake, ma va visto il film… ho già un amico con cui andremo sostenendoci a vicenda se il film dovesse fare cacare!!!
    Grazie come sempre MrC per avermi fatto rivivere questo pezzo della mia infanzia…

  13. Visto Philomena
    in uno degli ultimi cinema che ancora lo danno.

    Chevvedevodì…

    non è un brutto film.
    Classico film da andare a vedere con le

    (tromba che suona il silenzio)

    fidanzate.

    Ma ipotizzando per assurdo
    che gli oscar debbano premiare

    il film migliore
    ripeto per quelli in galleria

    mi-glio-re

    ragazzì, togliti le cuffiette sennò non mi senti

    MI GLIO RE

    seguite il labiale

    M
    I
    G
    L
    I
    O
    R
    E

    …beh, Nebraska dovrebbe dargli una pista.

    E TWOWS pure.

    • Sì, dai va bene, fa niente l’OT, mi segno anche questo Philomena.

      E’ che non ho voglia di correre dietro i film degli Oscar, li buttano fuori tutti insieme dopo le nomination, invece di spalmarli un po’. Poi stanno fuori pochissimo.

  14. Un altro film geniale, adattissimo alla sua epoca che oggi -sono sicura anche senza vedere il remake- non ha nessun senso di esistere. Scene di violenza inaudite, ancora oggi faccio fatica a non girare la testa alla scena dell’acido, unite a una grande profondità dei personaggi eviscerati in appena 120 minuti di pellicola. Oggi si producono polpettoni di 3 ore che non dicono nulla, tutta fuffa alla Michael Bay che serve solo a dare lavoro a quelli degli effetti speciali e a gas(s)are i ragazzini.

    Insomma, il film mi è piaciuto tantissimo, anzi tutto il filone fantascienza mi elettrizza. Quando si parla di film sui robot poi, mi viene sempre in mente un altro, precedente a questo, Runaway, con Tom “baffone” Selleck, snobbatissimo per via di Terminator. L’unica cosa che non mi è mai andata giu di Robocop era il rapporto tra Murphy e la Lewis.

    Nel film sembrano compagni in azione da una vita… ma si conoscono da quanto? 5 minuti? E la prima volta che pattugliano insieme… lui muore. Eppure lei lo tratta come il migliore. Ma ci può stare, via.

    P.S anche secondo me ST (il primo) è un gran bel filmone.

    • Ottimo Chiara, allora ti piacerà il post di questa settimana XD

      Runaways non me lo ricordo, ma lo recupero che i baffoni di Tom Selleck mi mettono sempre allegria :D

      Io il rapporto tra Lewis e RoboCop (non Murphy) l’ho sempre attribuito allo shock della tipa per averlo visto morire e non aver potuto fare niente. Però in effetti hai ragione, sembrano amicissimi e sono stati insieme mezza giornata :)

  15. Anch’io apprezzo particolarmente (ho il dvd) «Runaway» di Michael Crichton, molto più attivo e celebrato come romanziere ma, in tema, già regista di un cult anni ’70 quale «Westworld – Il mondo dei robot» (con Yul Brynner).

  16. Ah, guarda Marco. Se vuoi parlare di Crichton con me sfondi una porta aperta. Negli anni ’90 per me esisteva solo lui, mi sono fagocitata ogni libro, ogni film, ogni sceneggiatura. Vuoi mettere anche Andromeda o Coma profondo? Un grande venuto a mancare troppo presto, anche se gli ultimi libri sono stati una tragica delusione, dopo decenni di capolavori.

    • Io Crichton l’ho sempre reputato un ottimo scrittore, ma un regista così così. A tutti i film diretti da lui manca sempre quel quid in più.

      Di Il Mondo Dei Robot, tra l’altro, spero facciano un remake perché, appunto, il film è bellissimo e Crichton ha dimostrato di essere un genio (parlava dei virus dei computer con circa 25 anni di anticipo), ma la regia pecca enormemente in molte cose, tipo il pathos e le scene d’azione. :)

  17. :) per la condivisione del plauso e :( per la condivisione del rimpianto.
    Sì, Chiara, ti confesso che stavo per aggiungere almeno la menzione del film «Coma profondo», e che sono stato trattenuto solo dallo scrupolo di attenermi al tema robotico.
    Figùrati che ho rinunciato – e mi è costato – pure a nominare la protagonista femminile di «Runaway», Cynthia Rhodes, per me una delle più belle attrici anni ’80.
    Sul secondo thriller crichtoniano con Michael Douglas, «Rivelazioni» di Barry Levinson, ti riserverò un omaggio in appendice al post successivo.

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