Farsi la sala cinema – Le basi dei componenti Audio – Puntata 3

Farsi la sala cinema - Audio

Come ogni settimana, arriva puntuale come la morte, l’appuntamento con l’Angolo del Tennico, la rubrica semiseria che, in teoria, dovrebbe aiutarvi a scegliere i prodotti migliori, per le vostre esigenze, per farsi una bella Sala Cinema. O quanto meno che vi soddisfi.

Oggi parliamo della parte audio della sala cinema. Vi avverto, qui cominciano a volare i soldi, come se fossimo tutti ricchi sfondati e ci accendessimo le sigarette con i biglietti da 500 euro.

La scelta dell’impianto audio è decisamente la parte dove dobbiamo capire bene cosa vogliamo e regolarci di conseguenza.

Io non sono un audiofilo, la componente audio di un impianto mi piace, mi interessa, ma quello che mi importa veramente è sentire bene in base ai miei gusti. Non mi importa il suono più pulito dell’universo, che mi fa sentire il respiro dei grilli, perché non sono in grado di apprezzarlo fino in fondo e, di conseguenza, mi sono orientato per una scelta audio nella media, ma che mi soddisfa pienamente.

Innanzitutto cominciamo a dividere i componenti audio in 3 macro categorie, che poi vado a spiegare una per una: Entry Level, Mid Level e Hi End.

Entry Level (EL)

Questa categoria è la categoria basa. Si va a spendere da poche centinaia di euro a qualche centinaia di euro. I prodotti EL sono alla portata di tutte le tasche, più o meno, e, cosa più importante, di tutti gli appartamenti.

Soundbar

Esempio di Soundbar con sub woofer

Si parte dalle famose Soundbar. Le Soundbar sono dei prodotti da attaccare alla Tv e al lettore Blu-ray, a volte quest’ultimo ce l’hanno pure integrato, che riproducono un suono decisamente migliore delle casse della Tv.
Le più fighe hanno anche un sub woofer per le basse frequenze abbinato.
I vantaggi sono evidenti: si installano facilmente, non hanno bisogno di 200 cavi e cavetti e di tirare i fili in giro per il mondo, e soprattutto occupano poco spazio.
Le Soundbar hanno un sistema di altoparlanti e delle codifiche interne che simulano il suono avvolgente dell’audio multicanale. Attenzione, ho detto che simulano, quindi fanno finta, non lo producono veramente, anche perché si mettono in un’unica posizione e non si sparpagliano in giro per la stanza. Sono la soluzione migliore per chi non spazio, o non ha voglia di spendere troppo, anche se ce ne sono di costose, oppure ancora non ha intenzione di riempirsi la stanza di canaline e fili per avere il sistema veramente avvolgente. Sono comunque un compromesso.
Per scegliere una Soundbar la cosa importante è vedere la compatibilità con le codifiche audio (DTS, Dolby DIgital, codifiche HD ecc…) e soprattutto la versatilità. Ci posso attaccare la Tv, il lettore Blu-Ray, la Playstation, l’iPod, la chiavetta USB ecc… ecc…

Oltre le Soundbar ci sono i Sistemi Compatti: 2.1, 3.1, 5.1 e così via.

Impianto audio compatto

Esempio di impianto audio compatto

Questi sistemi in genere sono composti da un sintoamplificatore e un numero di casse, all’interno della stessa confezione, oppure da un lettore Br – DvD e le casse.
Il numero indica il tipo di casse comprese:
– 2.1 sta a indicare due casse frontali, un sub woofer. Quindi suono stereo con una pompata ai bassi.
– 3.1 indica le due casse frontali, una centrale e un soob woofer. Suono stereo, con il canale dei dialoghi separato su una cassa dedicata e i bassi separati.
– 5.1 indica 2 casse frontali, il canale centrale, il sub woofer e due casse posteriori. Oltre a quello descritto prima ci sono le casse posteriori per il surround e il suono avvolgente.
I criteri di scelta di un impianto compatto sono gli stessi della Soundbar: compatibilità con le codifiche audio, ingressi (almeno 2 HDMI) e la possibilità di collegare altre cose.
Chi ha una stanza di una certa dimensione e può permettersi di tirare i cavi in giro, può pensare di prendere uno di questi sistemi compatti. L’installazione non è particolarmente difficoltosa, anche se è un po’ laboriosa.
Valgono un po’ più ella Soundbar, l’effetto surround è migliore, se si sceglie il 5.1, e la resa è decisamente superiore.

Il tutto dovrebbe costare meno di 500 €, o comunque non troppo di più, anche perché superata quella cifra si potrebbe cominciare a pensare ad un altro genere di impianto.

Mid Level (MD)

Qui si fa già il salto di qualità, e di soldi spesi. Si va da qualche centinaia di euro, fino oltre il migliaio, dipende da quanto ci facciamo tirare dentro la cosa.

Questi sistemi sono composti da un Sintoamplificatore e dalle casse rigorosamente separate e tutti hanno una loro importanza specifica nell’impianto generale.

Il Sintoamplificatore è il cuore del sistema. I buoni sintoampli, come li chiamiamo noi che siamo in confidenza, partono da poco meno di 400 euro e possono arrivare a toccare i 1000. Paura, eh?

Sintoamplificatore fontale

Il Sintoampli, sempre bello da vedere

Qui dobbiamo stare bene attenti a quello che ci interessa, perché si va da sintoampli 5.1, fino ai 9.2 o 12.2, con tutta la tabellina dell’uno in mezzo. Questo però non significa che ci possiamo riempire il salotto con 12 casse satelliti 2 sub woofer come se fossimo all’Arcadia, ma significa che possiamo avere 2 stanze diverse della casa sono rizzate dallo stesso sintoampli e sentire due cose diverse contemporaneamente. Figo, no? Molto utile per chi ha figli o il dono dell’ubiquità.

Io, che non ho né figli, né il dono dell’ubiquità, né due stanze da sonorizzare, ho scelto un sintoampli 7.1 con una seconda zona, ossia la possibilità di mettere due casse stereo in un altra stanza. Era tutto compreso nel prezzo.

Oltre al sintoampli bisogna comprare, a parte, le casse, noi che siamo in confidenza li chiamiamo anche Finali, Diffusori o Satelliti. Ed è qui che la spesa si alza. Ci sono sistemi di casse da un centinaio di euro tutte quante, fino a un migliaio di euro a cassa.
La logica dice che se compro un sintoampli da 400 euro, non vado a comprarmi casse da 1500 euro l’una, ma compro un set di casse proporzionale alla spesa che ho fatto. La regola fondamentale è che deve essere tutto proporzionato: sintoampli, casse e cavi audio.
Spendere tanto per le casse non significa sentire meglio, ma significa sentire un pochino meglio di casse meno costose. In pratica la spesa non è giustificata dall’aumento della qualità del suono. La stessa cosa vale al contrario, se ho delle casse eccellenti, devo collegarle ad un sintoampli altrettanto buon, altrimenti non le sfrutterò mai per quanto potrebbero rendere.

Sintoamplificatore retro

Visione posteriore di un sintoamplificatore, se non sapete dove mettere le mani è normale, tranquilli

Va da sé che questo genere di soluzione deve essere proporzionata alla dimensione della stanza che dobbiamo sonorizzare e, soprattutto, l’installazione non è agevole, dobbiamo far passare cavi ovunque, disseminare satelliti in giro e sperare che tutto funzioni.

Anche qui la differenza la fanno i sistemi di codifica audio supportati e le cose che posso connettere.

Hi End (HE)

Benvenuti all’inferno. Quando uno decide di farsi un impianto HE si comincia con la carta di credito che si fa il segno della croce e si finisce con vostra moglie che chiede il divorzio, il direttore della vostra banca che chiama la polizia e voi che andate a vivere sotto i ponti, ma con un impianto audio che fa sudare freddo i santi in Paradiso.

Qui non si parla di Sintoamplificatori e basta, qui si parla di Amplificatori, Pre Amplificatori, Finali costosissimi, Sub Woofer che spostano l’asse terrestre se alzati a 3 di volume, Power Supply che ammazzano le fluttuazioni della corrente elettrica di casa, che potrebbero distorcere il suono, e cavi di potenza che costano come una vacanza alle Seychelles di due mesi. Il tutto per una purezza del suono che sfiora il canto degli angeli.

La regola base è che bisogna essere in grado di apprezzarla. Io non sono in grado, come dicevo all’inizio.

Home theater prfessionale

Esempio di Home Theater professionale, basta avere qualche milione di dollari e ce lo possiamo fare tutti quanti

I contro, oltre alla spesa esorbitante, è la difficoltà di installazione, tutti i cavi devono avere della canaline dedicate e non passare insieme ad altri fili, e la calibrazione di un impianto del genere, la necessità di avere una sala cinema dedicata e insonorizzata, un impianto del genere non si abbina ad un semplice televisore, ma come minimo bisogna avere un videoproiettore con le palle e non bisogna vivere in una zona sismica.
Il rischio vero è di non essere mai soddisfatti ed inseguire continuamente una perfezione che a questo mondo non esiste, entrando in un loop di compro e vendo infinito.

Qui si può pensare di fare una vera sala cinema, tutti circondati di diffusori, che non ha niente da invidiare ad una vera sala cinematografica.
Potete anche far pagare il biglietto agli amici, volendo.

Pensavo di scrivere meno, ma ho visto che il post è già troppo lungo, poi siete pigri e non leggete tutto, quindi rimando a settimana prossima le conclusioni e i consigli che sono altrettanto lunghe, tanto non è che state correndo a prendere l’impianto oggi, no?

Come al solito se avete domande, dubbi, curiosità, fatele nei commenti, che vedo se rispondervi direttamente o inserirle nel prossimo post.

 

 

Post precedenti:

Farsi la sala cinema – Scegliere la Tv – Puntata 1

Farsi la sala cinema – La Tv e i cavi video – Puntata 2

Post successivi:

Farsi la sala cinema – Come scegliere l’impianto Audio – Puntata 4

Farsi la sala cinema – Organizzare la Sala Cinema – Puntata 5

Tutti i post Tecnici:

L’Angolo del Tennico

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

35 pensieri su “Farsi la sala cinema – Le basi dei componenti Audio – Puntata 3

  1. io ero un fan sfegatato dei MD… quando ero nella mia cameretta a casa dei miei avevo il mio impianto strafigo (mi sono fermato al 5.1 dts oltre non avevo voglia di spendere e il 7.1 era appena uscito) quella buona fascia sony, quando sony era ancora degna di questo nome, in alternativa c’era solo yamaha ma Monti era ancora da venire e i reni in banca non erano ancora valuta accettata..
    poi cambiata casa, appartamento coi padroni di casa che dormono proprio sotto il subwoofer mi sono ridimensionato con un EL.. una bella soundbar coreana attaccata al televisore nuovo fiammante coreano e per quello che mi serve e quello che vedo devo dire che il costo è stato proporzionale alla aspettative/soddisfazioni.

  2. “Sub Woofer che spostano l’asse terrestre se alzati a 3 di volume” questa è bellissima! :-)
    Grazie al fatto che non avessi un portafoglio illimitato mi sono fermato ad 5.1 tutto sottotraccia per il bene della famiglia. Poi alla fine o si romperà qualche componente (ne dubito salvo incidenti) o al massimo si aggiorna il BR e si manda i sengnali in PCM al sinto ;-)

  3. Sub che?

    Alla visione del retro del sintoamplificatore mi è venuto un coccolone…

    Dovrò leggermi questo post mooooolto attentamente, anche se mi fermerò ad un EL. Per Natale. Di quale anno non è dato saperlo.

    • Ahahahah, ti consiglio la Soundbar se non hai chissà che pretese, funzionano in modo decente e sono meglio delle casse delle Tv.

      Addentrarsi in qualcosa di più è sempre un casino, anche perché nei sistemi 5.1 base con il sintoampli, dietro c’è tutta quella roba lì :D

      • Considerando che per ora non ho mai messo niente, qualunque cosa sarà un GRANDE miglioramento. ^__^

        Ho dei seri problemi esistenziali già dai tempi del videoregistratore e non ho più messo a posto il combo (si chiama così) perchè non mi ricordo mai dove mettere i cavi e mi sono persa il foglietto esplicativo. *__*

  4. Devo porre qualche domanda tecnica e pratica, soprattutto poco teorica, perché tra il dire e il fare …

    … Vilinius tu che ne hai parlato, cosa sai dirmi sul PCM all’atto pratico e anche sulla famosissima differenza tra DD e DTS … tra tutti gli impianti che ho avuto, alla fine il coinvolgimento migliore l’ho sempre ottenuto col DD e non col DTS. Che ne dici?

    Il mio impianto (sonoro) è (era) a fascia 2.500 euro.

    • Allora, ti rispondo velocemente.

      Il PCM è un sistema di trasmissione dati. Praticamente la decodifica della parte audio la fa il lettore blu-ray e manda l’audio già elaborato al sistema. Serve se il sintoampli non supporta un determinato tipo di codifica.
      Il Bitstram, invece, il lettore non elabora niente e manda il segnale così com’è facendo lavorare il sintoampli che in genere decodifica meglio i formati audio, essendo fatto apposta.

      DD e DTS invece sono due formati (o compressioni) audio.
      Praticamente comprimo la traccia audio tagliando le frequenze che l’orecchio umano non è in grado di sentire, sia sopra che sotto.
      Il DD è più compresso, taglia di più, il DTS è meno compresso, le frequenze sono più alte e più basse rendendo il suono più completo e migliore.
      Ovviamente ognuno di noi non è sensibile alle stesse frequenze e uno può sentire davvero meglio di un altro.

      Se senti meglio il DD che non il DTS vai dall’otorino. Scherzo :D

      Scusa se ti rispondo velocemente, ma magari la spiegazione completa le metto in un post per tutti. :D

      • Grazie per l’approfondimento, ma quella tra DD e DTS non mi torna. Evidentemente sono scemo oltre che sordo, visto che capitano tutte a me. L’unica cosa che ho notato di vantaggioso col DTS è sempre e soltanto che i bassi li ho trovati più equilibrati. Ma in tutti questi anni, nel 5.1 che sviscerato in tutte le salse, col cambio di traccia al volo e memorizzando pezzi di sequenze da “A” a “B”, il DD dà un coinvolgimento migliore, più omogeneo e gli effetti di panning fronte/retro e sx/dx … acquistano equilibrio. Mentre col DTS, forse proprio in ragione di un segnale più “grezzo”, il fronte sonoro pecca sempre di omogeneità e dà troppa indipendenza alle casse.

        • No, in effetti il DTS è più raffinato e completo come codifica.

          Comunque dipende anche dal film e dalla conversione.
          DD e DTS sono formati di compressione, poi se vengono usati bene rendono, altrimenti no.

          Però, fidati, il DTS è migliore, infatti la maggior parte dei film sono codificati in DD e non in DTS, che occupa più spazio e ha bisogno di una maggiore cura.

  5. Un’altra aggiunta a livello di curiosità ed esperienza personale: –

    tra i vari impianti, alla fine, testando le differenze tra il mio e quello a casa si amici, (ebbene sì, anche qui, spostavo attrezzature da un posto all’altro, lo so è da pazzi) …. mi sono sempre pentito e lasciato infinocchiare dai vari ampli DENON che, a parità di fascia, mi sono sempre accorto (troppo tardi) che gli ONKIO davano quel segnale che ho sempre preferito ….

    … colpa le offerte e consigli cui non mi sarei dovuto fidare, ci sono cascato come un asino. Ma la prossima (mai più oramai) non mi fregano.

    • Eh, lì va a gusti. So che entrambi hanno un’ottima qualità, c’è chi preferisce l’uno, chi l’altro.

      Io ho avuto sintoampli Pioneer e mi sono sempre trovato bene, il suono mi piace e se dovessi prenderne altri mi dirigerei ancora lì. :)

  6. Barbon-Level e siamo a posto.

    Al post secondo me manca l’argomento “Cuffie”, che poi è il metodo preferito di noi pezzenti quando vogliamo far finta di apprezzare l’audio in ogni sua sfumatura. Sono anche convinto che delle buone cuffie, al costo di 5/600€ possano degnamente sostituire un impianto di livello medio, pur costando 1/3

    • Hai ragione, Sonny, ma non sono un esperto di cuffie, anzi, non le sopporto proprio. Non saprei cosa dire a riguardo, non avendole provate delle cuffie buone non ho proprio metri di paragone.

      • Se le cuffie sono buone, l’audio è migliore di qualunque impianto, sotto un certo punto di vista. Ti estraneano completamente dal mondo esterno.

        Poi dopo aver visto il film per un paio d’ore non senti più nulla e ti sembra ti aver preso una serie di pugni da Mike Tyson dei tempi d’oro.

        Ogni tanto vale la pena farlo ;)

        • Eh, ma non le ho delle cuffie belle, poi, scusa, ma non dipende anche da a cosa le attacchi?

          Immagino che attaccarle alla TV sia diverso che ad un buon sintoampli, no? :)

  7. @DDD
    In pratica il PCM (ovviamente in rete troverai tutte le definizioni tecniche ecc.) possiamo indicarlo come un segnale digitale di base, poichè è di grandi dimensioni, ci si avvale di formati compressi tipo appunto il DD o il DTS. Personalmente ho sempre trovato il DTS migliore del DD in genere ma poi è solo un dei tanti componenti che influenzano tutto l’ascolto. Denon non è male forse l’hai accoppiato con diffusori che non legano molto con la loro timbrica. Ma qui aspettiamo un altro appuntamento tecnico di MrChreddy perchè diventa molto lungo entrare nel dettaglio ;-)
    @Messer Satanasso
    In un modo o nell’altro ci si potrebbe riuscire :-)

  8. Ottima puntata, come sempre :D.
    Il dramma di tutto ciò, fatto presente che già con un impianto di medio livello, a meno di non essere un purista danaroso, raggiungi livelli soddisfacenti, è:
    1. se stai in un appartamento e vuoi goderti l’impianto, i vicini potrebbero non essere d’accordo.
    2. se, come me, ti trovi una compagna che non apprezza, ti impone di tenere un livello sonoro basso, e a quel punto puoi anche accontentarti dell’audio della tv (sigh), qualsiasi spesa è sprecata, a meno di non accontentarti di quando lei esce con le amiche o va a ginnastica, e drogarti di signore degli anelli con le finestre che tremano al passaggio degli olifanti…

    Ciò premesso, all’epoca, quando ancora ero single, e gozzovigliavo nel mio primo appartamento, avendo la fissa delle casse piccole e potenti, mi ero preso un sistema bose 5.1, che, compreso nel prezzo, aveva un amplificatore base onkyo, che tutto sommato il suo dovere lo fa.
    Dopo anni di utilizzo devo dire che le bose sono un pò troppo spinte sui bassi, nonostante i vari tentativi di aggiustarne a mano i livelli, probabilmente oggi farei una scelta diversa. Al momento, avessi qualche euro da buttare (ma dopo il mutuo ne restano ormai ben pochi), cambierei giusto l’amplificatore con un yamaha di livello medio buono (spesa dai 400 ai 600 euro, dipende dalle offerte), che, come tanti altri, offre una sorta di microfonino da “pigri”, che metti sul divano dove ti “homerizzi” in modo che si occupi lui della calibrazione. Per le casse, come hai osservato tu, uno più “purista” di noi andrebbe su casse tipo le b&w, come un amico che ho e che si è fatto il “salotto cinema”, con tanto di proiettore 3d fullhd, però si parla di casse che vanno dai 300 euro per i laterali, e posteriori, frontali, 500 per il centrale e per il sub, ecc. ecc., fai le somme e vedi se puoi privarti di un rene e vivere con uno solo per il resto della vita.
    Io per una cosa media consiglierei appunto un ampli medio buono come quello che ho detto, escludendo quelli più “blasonati” che offrono anche il thx e cose del genere, che vai a spendere subito dai 1000 in su, e, a meno di non avere una stanza che lo permetta, un sistema 5.1 è più che sufficiente a darti il suono 3d a un livello accettabile. Escluderei le sound bar per diversi motivi, in primis appunto il 3d è un “finto” 3d, e poi non hanno tutte le possibilità che offre la soluzione ampli+casse, ossia poterci attaccare tutti gli amenicoli che ormai affollano il “sottotelevisore”, essendo spesso limitate a un paio di ingressi audio, mentre sull’ampli puoi attaccare direttamente tv, lettore blu ray, playstation, ricevitore sky, ecc. ecc. (a seconda di quello che avete).

    ps: per chi lo può fare, consiglio di fare le canaline in fase di ristrutturazione o costruzione casa/appartamento, far passare i casi a vista è una cosa che può condurre all’esasperazione ;-)

    • Di queste cose volevo parlare la settimana prossima.

      Anche alle soluzioni anti vicini/fidanzata con l’udito dei cani. In realtà spendendo di più si può sentire bene senza litigare con nessuno, perché la qualità di un impianto audio non è quanto riesci ad alzare, ma quanto riesci a sentire bene tenendo basso :D

      Bose, insomma, diciamo che hanno il nome, ma la qualità non giustifica il prezzo :)

      • eh già, il fatto è che quando ho fatto l’acquisto ero molto più giovane, e mi ero fatto affascinare dalle bose nel negozio messe proprio a punto per farti sembrare chissà cosa. Tra l’altro è stato l’unico acquisto a rate che abbia fatto nella mia vita, attratto da un’offerta tasso zero e amplificatore compreso… Ora come ora penso andrei sulle b&w, magari anche quelle base, se ci si limita al 5.1 si sale un pò rispetto alle bose ma non eccessivamente, e la qualità è decisamente migliore

  9. Ciao, volevo chiedere, ma i sistemi di casse detti compatti, non hanno bisogno del sintoamplificatore, o lo hanno gia integrato al loro interno??

  10. ciao,
    innanzitutto complimenti per l’articolo.
    Ti chiederei un consiglio per un impianto su una stanza da 30mq del tipo MID LEVEL, con spesa intorno ai 1000 euri.
    Vorrei ascoltarci per lo più musica, mi interessa meno usarlo per i film collegato alla tv.
    Siccome ad oggi non so che pesci prendere puoi darmi qualche idea?
    Grazie 1000

    • Un buon sintoamp con 2 casse buone … dipo denon + indiana line in modo da contenere la spesa.
      Poi quando ti comprerai quello ti verrà sicuramente voglia di prendere il resto e dai 400€ che avrai speso, spendarai quanto il PIL di San Marino.
      Dai un occhio all’usato e ricordati le fonti sono altro discorso … se ci attacchi un piffero di lettore MP3 con un bitrate da 97, allora butti soldi e vieni preso in giro dalla moglie sicuro. . . in caso diverso ci sono gli amici … altrimenti mi chiami e ci penso io! =)

  11. Magnifica recensione … ne sai tanto, ma la spieghi facile. (io sono capitato qui guardando immagini e poi mi sono letto tutto ridendo come un pirla hahha).
    GRANDE!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.