Comic-Con Episode IV: A Fan’s Hope un documentario essenziale per ogni Nerd

Comic-Con - Episode IV - A Fan's Hope

Visto che sta per cominciare il Comic-Con di San Diego, vi ripropongo un post che ho scritto un po’ di tempo fa, ma che comunque è attuale: Comic- Con Episode IV: A Fan’s Hope.

Ve lo ripropongo perché è stato uno dei primi post che ho scritto su questo blog e, ovviamente, non se l’è cagato nessuno, però a mio avviso è uno di quei docufilm che ogni appassionato dovrebbe vedere, soprattutto se non ha la possibilità di andare alla convention di San Diego.

Spero non vi dispiaccia, ma magari non ne eravate a conoscenza di questo film, quindi mi pareva giusto segnalarvelo.

Dove si può vedere Darth Vader scambiare opinioni con Batman, Spider-Man broccolare Hermione Granger, o ancora uno Wookie farsi fotografare insieme a Leather Face?

In paradiso!” sarebbe la risposta più ovvia che ogni Nerd darebbe, e invece no: “In una Convention di fumetti!” è la risposta esatta.
E qual è la convention più famosa dell’intero universo conosciuto e sconosciuto che nemmeno l’astronave di Star Trek è mai riuscita a raggiunre? Quella più interessante, popolare, acclamata, divertente, piena di miniature, fumetti, vidoegiochi, anteprime di film di supereroi, panel, conferenze e tutte quelle altre cose che mi procurano un’erezione solo a pensarci?  Ma il COMIC-CON di San Diego ovviamente!

Il Comc-Con è LA CONVENTION per eccellenza, nata nel 1970, ha acquisito una tale notorietà e un tale appeal che è diventata un punto di riferimento, un faro, per ogni fan che si rispetti.
Basta girare per i padiglioni delle case editrici e i banchetti dove i disegnatori eseguono sketch dal vivo su commissione dei fans (mica gratis, c’è tanto business), per respirare l’atmosfera di un mondo a parte pieno di supereroi più o meno credibili, ragazze tutte ciccia&brufoli uscite dai manga e dagli anime più famosi, ma comunque tutti meravigliosamente calati nel loro habitat ideale.

La prova di questo immenso successo è che di anno in anno il numero di visitatori aumenta esponenzialmente, fino a raggiungere le dimensioni di un popolo.
Il Comic-Con è cresciuto così tanto che la convention viene utilizzata per i test-screen, le presentazioni delle nuove mega-produzioni, così da vedere come reagisce il potenziale pubblico a queste proiezioni.

Morgan Spurlock, regista degli ottimi documentari come il Super Size Me, che ha messo in ginocchio MacDonald’s e l’industria del junk food, e Che fine ha fatto Osama Bin Laden, ha diretto questo documentario sul Comi-Con del 2010: Comic-Con Episode IV: A Fan’s Hope.

Ad aiutare nella produzione e scrittura del docufilm c’è un quartetto di tutto rispetto (nel boschetto sotto il letto… la rima non è voluta, giuro…): Jeremy Chilnick, già produttore di Spurlock per i suoi precedenti lavori, Stan “Il Sorriso” Lee, ha creato l’Universo Marvel e quasi tutti i personaggi più famosi, Joss Whedon, scrittore, sceneggiatore e regista, suo il prossimo The Avengers, tanto di cappello, Harry Knowles, famosissimo blogger, fondatore di Ain’t It Cool, sito che, solo con il nome, fa tremare i giganti di Hollywood e gli fa fare il segno della croce. L’equivalente americano di Nerds’ Revenge… dai, passatemala.
Infine la qualità è assicurata, dal produttore della Leggendary PictureThomas Thull300Watchmen, la trilogia di Batman, insomma mica pizza & fichi.

Comic-Con - A Fan's Hope -Dream Team

Il dream team del Comic – Con, da sinistra: Jeremy Chilnick, Stan Lee, Harry Knowles, Joss Whedon e Morgan Spurlock

Spurlock si addentra nella storia del Comic-Con, dalle origini a oggi, fino ad entrare nelle storie personali di 5 persone che, grazie al Comic-Con, sperano di dare una svolta alla loro vita riuscendo a far diventare la loro passione il lavoro che hanno sempre desiderato, come solo negli States si può fare. In Italia se non sei parente, amico, conoscente di qualcuno, vieni scartato a priori pure nei fumetti.
Insomma ci fa vedere il sogno che abbiamo più o meno tutti noi: passare dall’altra parte della barricata rendendo la nostra passione ciò che ci dà da vivere.
Qualcuno riuscirà a realizzare questo particolare Sogno Americano, qualcun altro lo vedrà infrangersi come succede alla maggior parte della gente, ma ci sarà sempre il Comic-Con dell’anno successivo per riprovarci.

Il tutto è infarcito di interviste e commenti di nomi noti che non mancano mai un appuntamento con il Comic-Con: Eli Roth, Seth Rogen, Kevin Smith, Matt Groening, Gullermo del Toro, e Seth Green la crème de la crème dell’universo Nerd che ce l’ha fatta.

Comic-Con Episode IV: A Fan’s Hope è uscito negli U.S.A. nel 2011, mentre in Italia probabilmente arriverà nell’anno del mai… ma si sa, nel nostro paese questo genere di produzioni non ha appeal e poi è un documentario, che palle!!!!

Intanto io me lo sono visto in lingua originale e ne vale veramente la pena di recuperarlo. Un gioiellino per tutti quelli che hanno sempre desiderato vivere il Comic-Com, ma che per vari motivi non sono mai riusciti ad andarci.
Certo, con questo docufilm non sentirete la puzza di migliaia di corpi riuniti in un unico posto, inzzaccherati di cosplay e di passione, ma l’atmosfera, l’emozione di provarci e di crederci, traspare da ogni singolo fotogramma.

 

Tutti i film nerdoni di cui ho parlato:

Film da Nerd

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

9 pensieri su “Comic-Con Episode IV: A Fan’s Hope un documentario essenziale per ogni Nerd

  1. Il Comic-Con è la Shangri-La di tutti i bulli del pianeta terra. Secondo me se lo sognano di notte di trovarsi in mezzo a tutti questi cosplayer timidi e rotondetti…

    Bello, questo documentario non me lo perdo di sicuro, lo scaric..ehm, aspetterò che esca nei cestoni della coop tra 45 anni, cari amici cerebolesi dell'FBI.

  2. Molto interessante…con quegli slow motion fa sembrare fighi anche i cospalyer più bislacchi.
    Anch'io lo cercherò ravanando nelle avancasse del bennet nascosto sotto la summer compilation di gianni drudi,

  3. L’unica cosa che ho visto da nerd è il museo di Guerre Stellari a Parigi con i costumi di scena e le miniature,ma al Pigalle in un night sono finito chiuso dentro in scantinato con il cesso di colore viola!!!ho dovuto pagare per uscire ,comunque anche per un lavoro in fabbrica ci vogliono gli”amici”.

  4. Almeno una Convention nella vita sa’ da fare.
    Sono stata a qualcuna di ST qui in Italia e di SW a Londra, in Germania e in USA e ad una mista ad Atlanta e ho visto dei cosplay veramente veramente veramente spettacolari.

    • Ostia, che nerd giramondo che sei, BiP. Ti facevo più stazionaria :)

      Comunque sì, i cosplay stanno diventando sempre più belli, addirittura alcuni sono più credibili dei costumi usati al cinema :D

      • Eh, si fa quel che si può. :D

        Per i costumi… Alle Convention c’è la competizione dei costumi con relative premiazioni (e sono assolutamente convinta che appena una Convention finisce si mettano già al lavoro per fare il costume per quella dell’anno dopo).
        Ho visto diversi “costumi” da C-3PO/D-3BO (ne abbiamo uno in Italia e chi lo indossa è veramente una persona deliziosa) e praticamente in ogni Convention SW (almeno all’estero, per ovvi motivi di organizzazione e presenze) ho assistito alla canonica e spettacolare sfilata delle unità R2 radiocomandate. E sono DAVVERO tante.
        Per non parlare dei vari Troopers Vader e pure Wookie (con tanto di trampoli ai piedi ai piedi per “fare” altezza).
        E sono molti tosti e in gamba, perchè per assemblare tutti i pezzi, per non parlare del caldo che patiscono ad indossarli, sono davvero da ammirare.

        Una volta mi è capitato pure un Generale Grievous. UGUALE!”

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