The Raid 2: Berandal il nuovo termine di paragone per i film di mazzate

The Raid 2 - Berandal

La stagione cinematografica americana sta per entrare nel vivo, mentre quella Italiana sta per entrare nel morto.

Però, per fortuna, c’è qualche colpo di coda tipo Apes Revolution – Il Pianeta Delle Scimmie di cui, purtroppo, ho letto delle recensioni americane che ne parlano benissimo e quindi ora la scimmia ce l’ho io sulla spalla per vederlo.

Nel mentre, per stemperare l’attesa, mi son visto The Raid 2: Berantal e… mamma mia!

Un po’ di tempo fa vi avevo consigliato la visione di The Raid, definito all’unanimità il miglior film action degli ultimi 10 anni. Ora il buon Gareth Evans, inglese di nascita ma che ha trovato la sua dimensione registica in Indonesia, ha sfornato il seguito del suo primo film di successo.

Ma andiamo con ordine. Gareth Evans in Indonesia ha fatto il botto. Essendo uno capace e con le idee chiare su come si fanno davvero i film pieni di mazzate, è dovuto andare in un paese dove le botte se le danno davvero per sopravvivere, quindi, se vengono pagati per farsi malissimo davanti a una telecamera, sono anche felici.

Gareth Evans e Iko Uwais

Tranquilli, lui è comodo a fare le interviste così

Nel 2006, scrive e dirige in Inghilterra Footsteps, un film che, probabilmente, fa così schifo che mi è stato impossibile recuperare. Nel 2009 va in Indonesia, conosce Iko Uwais, diventano amici e scrive e dirige Merantau un film di mazzate, carino, un po’ noioso, ma che mette in luce il fatto che Iko Uwais è uno che mena forte e non si spaventa davanti a niente e, in effetti, la parte dei combattimenti è la cosa migliore. Il film ha un discreto successo.

Poi Evan, nel 2010, comincia a dirigere un film chiamato Berandal, ma durante le riprese si imbatte in un video di M.I.A., Born Free:

Gli viene quest’idea geniale di abbandonare Berandal per fare The Raid: una squadra di polizia entra in un palazzo di proprietà di un criminale, vengono tutti falcidiati, tranne Iko Uwais che, insieme al fratello, spacca di botte tutti quanti.

The Raid spopola ovunque, tanto che decidono di farlo uscire pure negli U.S.A. senza farci prima un remake di merda come fanno in genere loro.

Così, visto il successo, Evans è praticamente costretto a tirare fuori un sequel: The Raid 2: Berandal.

Sì, l’avete già capito da soli, prende quello che aveva già girato di Berandal, gli costruisce un nuovo inizio che si ricolleghi al primo film, due ore dopo la fine di quest’ultimo, richiama Iko Uwais, stavolta scrive una storia un po’ più articolata e sforna il nuovo film.

The Raid 2 - Berandal - Lotta nel fango

La più grande e meno sexy lotta nel fango mai vista

Certo, qualcuno avrà sentito un brivido gelato lungo la schiena quando ha letto “stavolta scrive una storia un po’ più articolata” perché in genere sono proprio le storie a rovinare i film dove ci si mena forte. Quando ti metti lì a costruire certosinamente personaggi, situazioni e intrecci, che poi sullo schermo sono ridicoli, e ti dimentichi di quella roba importante che sono le botte, rovini inesorabilmente i film.

In parte succede anche con The Riad 2: Berandal perché le parti dialogate e l’intreccio della storia, rallentano e dilatano quello che, in fondo, è il pretesto per arrivare alla prossima grande scena di gente che si fa male tirandosi pugni, coltellate, martellate e mazze da baseball nella faccia. Però poi quelle scene arrivano e ti ripagano di aver seguito i dialoghi fino a quel momento, con braccia e gambe che si piegano in modi che sono fortemente sconsigliati all’unanimità dall’Associazione Mondiale Ortopedici.

In The Raid 2: Berandal quando l’azione comincia mette in ridicolo il 90% delle scene d’azione di un qualsiasi film action venga in mente. Non punta sulle acrobazie e sulla spettacolarità dei combattimenti, ma punta tutto sulla brutalità e l’efficacia delle varie tecniche. Evans riesce far seguire i combattimenti nel migliore dei modi, non si mette lì a muovere la telecamera come un ossesso per mascherare le cose, spaventato da un “Vietato ai minori” qualsiasi, ma trova sempre il modo per esaltare quello che succede, senza invadere e senza far perdere nemmeno un minimo movimento.

The Raid 2 - Berandal - Iko Uwais

You know nothing, Keanu Reeves

D’altronde solo Keanu Reeves prende Iko Uwais e non gli fa fare niente, perché Eavans sa bene cosa può fare e, anzi, perde tempo a riprenderlo mentre da pugni sul muro ad una velocità che farebbe impallidire anche Ken Shiro.

Poi, Gareth Evans, nella sua infinta bontà, riesce a inventarsi uno dei più bei inseguimenti in auto composto da: inseguimento puro e semplice, scena di lotta pesante dentro un suv e sparatoria, nella stessa lunga scena.

The Raid 2 - Berandal - Dentro un Suv

La versatilità dei Suv: chi ci porta i bambini all’asilo e chi ci ammazza le persone

Ma non solo, inserisce nel film un trittico di scagnozzi cattivi composti da: una tizia muta armata di due martelli, un tizio con mazza e palla da baseball e uno con due coltelli a uncino. Detto così sembrano i boss finali di un qualche videogioco, invece sono i tre personaggi che danno luogo alle scene di combattimento migliori del film.

The Raid 2 - Berandal - Hammer girl e Basball boy

Vieni a giocare alle mazzate con noi?

Giusto per darvi l’ordine di grandezza delle scene, vi dico che Iko e gli altri combattenti si sono allenati insieme per 6 mesi per studiare tutte le coreografie che sono state preparate in 18 mesi. Il combattimento finale è stato girato in 10 giorni, ma Evans ci ha messo 6 settimane per progettarlo prima di dirigerlo.
Vi assicuro che tutti questi sforzi hanno dato i loro frutti e la mattanza il combattimento finale è una delle cose più splatter di qualsiasi film horror uscito ultimamente.

Se il primo The Raid, nella sua semplicità, aveva conquistato tutti per i combattimenti, The Raid 2: Berandal li ha portati ad un altro livello. Un livello molto alto, confermando che il sud-est asiatico è la nuova patria dei film action come Hollywood non ha mai avuto, ne mai avrà, il coraggio di farli.

The Raid 2 - Berandal - Mattanza

Quelle robe fanno male solo a pensarle…

E per fortuna Gareth Evans sta già preparando The Raid 3 che comincerà 3 ore dopo la fine di questo film e, pare, che nel cast ci sarà Tony Jaa accanto a Iko, il che vuol dire che ci saranno mazzate ancora più forti e stavolta anche un po’ più acrobatiche.

 

 

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

18 pensieri su “The Raid 2: Berandal il nuovo termine di paragone per i film di mazzate

  1. Beh … WOW sembra veramente interessante, peccato, e vale solo per me, che la violenza non la reggo più. Presente (?), Chreddy, quando i bambini si mettono a piangere se gli passa davanti un documentario dove il leone si mangia la gazzella …

    … ecco, per me è la stessa cosa. Evidentemente la mia coscienza è satura.

    Ascolta invece, probabilmente è un refuso e ti è saltata una “cancellata” al volo; nell’introduzioni scrivi dell’attesa per il nuovo Pianeta delle Scimmie e parli del fatto che in America del film ne “********” benissimo (manca la parola :D )

    • Ah, beh, se sei sovrasaturo di violenza allora lascia stare, che in questo film ce n’è fin troppa. In effetti mi rendo conto di avere quel piglio “sadico” riguardo a questi film, però, se devo essere sincero, preferisco questo approccio a quello posticcio hollywoodiano.

      Grazie, ho corretto, mi rimangono le parole nei diti :D

  2. se devo essere sincero, preferisco questo approccio a quello posticcio hollywoodiano.

    Su questo vai tranquillo, dimmi dove devo firmare. Anzi, guarda, ti faccio una delle mie solite proposte. Sarebbe bello un articolo dei film dove argomenta della violenza nei film e dove è di “qualità” (se mai la violenza possa essere una cosa di qualità) e dove è un mero prodotto posticcio, o piegato a storture estetiche esasperate e paragonando un po di sequenze. Secondo me ne faresti un bell’argomento. Rilancio anche con la serie de: – le sequenze più truci ma per nulla volgari (per dirti la prima definizione che mi viene in mente) …

    .. però se decidessi di farlo, fammi sapere ;) … che sulla sequenza al cinema più spietata di un assassinio, voglio darti la mia preferenza e il titolo, poi avrei anche quella dell’accoltellamento più inatteso e spiazzante …

    … le categorie sarebbero diverse e per nulla ridondanti. Anche perché, nel nostro piccolo, si presterebbero a qualche speculazione filosofica intrigante.

      • Come al solito scrivo insieme alla mia amica dislessia, che non mi fa vedere quello che scrivo. Vediamo se riesco a scrivere posatamente :)

        In sostanza. Nei film siamo oberati oltre ogni misura dalla violenza; e fin qui non ci piove. Dall’azione; e fin qui non ci piove. Dai killer e dalle vendette; e fin qui non ci piove. Dalla violenza domestica; e fin qui non ci piove. Da quella razzista, in guerra, nei polizieschi, nei e per i reduci, nei sogni e, ciliegina sulla torta, nei mondi virtuali. Violenza, violenza, violenza e sempre violenza.

        A parte una questione per cui sarebbe interessante parlarne sotto il profilo filosofico/morale, di “cosa è intrattenimento oggi” nella nostra Era contemporanea, che sarebbe un bel discorso…

        … ce n’è un’altra più alla “nostra” portata, diciamo artistico/critica che potrebbe essere toccata con divertimento, intelligenza e una bella dose di ironia-nerd …

        …ed è quest’ultima che, a mio avviso, si presterebbe alla tua penna e quindi ai lettori di NERDS’ REVENGE.

        Quindi, appunto, saltando la questione morale/filosofica, ecco che ci rimane quella critico/stilistico/cinefila – come l’esempio di questo tuo ultimo e (per me) sottovalutato articolo dimostra.

        Ora, cosa hai sottolineato tu parlando di questo film? (non rispondo perché la domanda è valida così com’è) … pensaci.

        Allora … l’idea è fare una raccolta di film o di sequenze particolareggiate, magari stringendo il campo dei contesti in cui opera la violenza (che so, magari prima quella dei film di guerra) … ma anche una Hit Parade, sottolineando dove la violenza è al servizio della storia, e non il film al servizio della violenza. Ci sei? Per dirne una eh.

        Oppure: – “LE dieci sequenze più truci e per nulla posticce, nella storia del cinema”.

        Ti dico subito che scarterei la categoria degli Horror e dei Thriller/Horror.

        Lo so che la sto facendo più pesante di quella che è, ma non ho il dono della sintesi, quindi prendila più leggera sta cosa.

        Altri esempi.

        In una ipotetica “Hit Parade cinefila non posticcia”: se dovessi scegliere la sequenza più violenta e drammatica nella storia del cinema, metterei la sequenza dell’assassinio ne “Il cuore nero di Paris Trout”;

        Se dovessi scegliere “la più sorprendente”, metterei la sequenza della coltellata alla pancia in “The Village” …

        .. insomma, secondo me quello che contraddistingue queste scene di questi film, è che comunque NON stiamo parlando di opere standardizzate all’estremo e che comunque si propongono con una certa innovazione e originalità nell’interpretare la violenza.

        Secondo me si può spaziare molto ancora e cercare anche i giochi più ironici in questo campo, ma ugualmente originali. Vedasi la violenza usata da Landis ne “Un lupo mannaro americano a Londra”.

        Scusa la lunghezza, se dovesse sembrarti ‘na cagata :D no problem …

        .. già quello che ho scritto, mi sa che è una sottospecie di articolo … hi hi hi

        • Ah, ok, ora è tutto chiaro.

          Sì, si può fare… o meglio, SI. PUOOO’. FAREEEEEEE! :D

          Mi prendo agosto per ripassare le scene di violenza e vedere di tirare giù una classifica. Ed eventualmente cercarle, che non si trovano tutte sul tubo :)

          Per quanto riguarda la violenza morale/filosofica, io credo che fin dalla notte dei tempi l’uomo abbia dimostrato una certa morbosità nell’osservare la violenza sui suoi simili. Penso agli imperatori romani e ai giochi dei gladiatori, che di certo non erano sceneggiate e, anzi, mi pare fossero parecchio brutali.
          Fino ad arrivare ai giorni nostri con la violenza spettacolare, stilizzata e spettacolarizzata del Wrestling che è la versione live di quella cinematografica, o quella più reale e brutale della boxe o dell’MMA.
          Io mi rendo conto di avere una specie di sadismo cinematografico in quanto mi piace vedere la violenza al cinema sapendo che è finta, anche se un bel combattimento semi reale non mi dispiace più di tanto, però mi impressiono a vedere la violenza che so che è reale, tipo due che fanno a botte per strada, o le foto delle vittime di certi serial killer.
          Il problema “morale e filosofico” sta proprio lì: cosa ti piace veramente? Le foto delle vittime di efferati omicidi ti fanno impressione o per te è come vedere un film? Le risposte a queste domande danno anche la tara di quello che una persona è realmente.
          E scusa se mi sono dilungato :D

  3. Argh… mi hai fatto venire voglia di vederli (anche il primo che mi ero perso)!
    Mi sa che dalla frustrazione andrò fuori a cercare qualcuno che picchi qualcun’altro mentre li guardo!!! :D

  4. In realtà il terzo e ultimo capitolo comincerà due ore prima della fine del secondo ;)
    E riguardo la presenza di T.Jaa nel cast, per ora è solo un rumor.

    • Ciao Slask, io su IMDb ho letto che cominciava 3 ore dopo il 2, come il 2 inizia 2 ore dopo l’1, ma magari è una news vecchia.
      E lo so che Tony Jaa è solo un rumor, infatti ho scritto “pare”, intendevo che non è confermato. :)

  5. Finalmente l’ho visto! Mi è piaciuto molto, molto più del primo e proprio per quella cosa che si chiama storia. E non mi sembra affatto scritta male, anzi, ha dato al secondo film quello che mancava al primo che si riduceva a essere solo mazzate per un’ora e mezza.
    Io il primo l’ho visto perchè il mio compagno ne aveva letto benissimo on-line, ma devo dire che non mi aveva fatto impazzire. Va bene i combattimenti, ma lì c’erano solo quelli. Il mio compagno si è esaltato, io un pò meno.
    Questo secondo capitolo per fortuna è molto più film, nel senso appunto che ha una storia da seguire anche se già vista in altri film orientali (mi viene in mente Infernal Affairs). Poi per carità le mazzate sono grandiose, soprattutto i combattimenti in auto e in cucina.
    Mi è partita la scimma e attendo The Raid 3!

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