Into The Storm i lati positivi e negativi dell’ottusa forza della natura

Into The Storm

Oh, gioia! Oh, gaudio! È arrivato settembre e le vacanze sono finite. Si ritorna a lavorare e ci si prospetta un autunno uggioso come non lo si vedeva dal bimestre luglio-agosto del 2014.

Essì, quest’estate è stata una vera schifezza, tra temporali, fulmini, saette, pioggia, brutto tempo, bombe d’acqua, tifoni, uragani, bombe a mano e trick e track.

Per non perdere l’abitudine al tempo di merda e prepararmi per un autunno-inverno peggio che schifoso, sono andato a vedere Into The Storm, un instant film sull’estate appena passata. E, ironia della sorte, mi è piaciuto.

Poi uscito dal cinema sono stato colpito da un timido raggio di sole e sono quasi morto.

Non sono un fan dei film catastrofici. Mi mettono l’ansia. Però questo è un mio problema. C’è gente invece che adora vedere film in cui tutta la distruttiva magnificenza della natura si manifesta in CGI. Devo dire che hanno ragione.

Con la CGI si possono vedere cose che dal vivo non potremmo mai vedere. Oppure potremmo riuscire a vederle, ma non riuscire a raccontarle a nessuno, per ovvi motivi.

Il cinema ci viene incontro mostrandoci quanto è meraviglioso l’interno di un vulcano in eruzione, o il centro di un tornado,  o il mondo che si spacca in due seguendo pedissequamente le profezie dei Maya, o di altri popoli estinti da secoli.

Tutto ciò è fantastico ed emozionante. Gli unici limiti sono il budget per realizzare questa distruzione e la fantasia dei tecnici degli effetti speciali nell’impiegare quel budget. Il resto passa completamente in secondo piano, in quanto diventa solo un pretesto per raccordare tra di loro scene di distruzione e morte di massa.

Into The Storm - La forza della natura

Il dramma di aerei che volano quando non dovrebbero

Sì, la morte di massa è un elemento fondamentale nei film catastrofici, serve a farci capire quanto siamo piccoli e inutili di fronte alla potenza assassina della natura, nonostante ci prendiamo la briga di distruggerla per piegare il pianeta al nostro concetto di ergonomicità.

Se un film catastrofico, come questo Into The Storm, che mette in scena dei tornado enormi e cattivissimi, fosse ambientato al centro del deserto del Sahara, probabilmente sarebbe un film noiosissimo e di impatto emotivo praticamente nullo.

No, per coinvolgerci, il tutto deve essere ambientato in qualche luogo abitato da piccoli e inutili esseri umani che non possono fare altro che correre, scappare e al massimo correre ancora più veloce di fronte all’ottusa determinazione della furia omicida della natura.
Dobbiamo vedere come le case, i palazzi e i grattacieli, che abbiamo costruito con tanto amore e perizia, vengono sgretolati come fossero fatti di carta, lasciando un tappeto di macerie a ricordarci quanto siamo inutili e stronzi.

Into The Storm - Esseri inutili

Se continua così, mi sa che viene a piovere…

E la cosa migliore è che Into The Storm non ha inventato niente. Da Katrina in poi, non è raro che un uragano, uno tsunami, un tornado, un lucertolone alto cento metri, un alieno volante, arrivi da qualche parte rendendo intere città una landa di lacrime e dolore. Ok, forse il lucertolone e l’alieno nella realtà non ci sono ancora stati, ma il concetto è chiaro.

Senza contare che i disastri naturali, di proporzioni bibliche, sono anche il miglior modo per serrare i rapporti umani. Meglio di qualsiasi psicologo, psichiatra o terapista di coppia. Prendete un padre e un figlio che si odiano e comprate loro una casa sulle pendici di un vulcano in eruzione e, se sopravvivono, saranno i migliori amici per sempre. Prendete una coppia divorziata che appena si vede si mette gli schiaffi forti in faccia e buttateli in un tornado. Volete farvi la figa/il figo di turno? Portatela/o per un week end su qualche spiaggia che presto sarà spazzata via da una bella inondazione. Pensate che il vostro capo sia uno stronzo egoista e senza cuore? Aspettate il primo terremoto e fate in modo di essere con lui quando un edificio vi crollerà crolli addosso seppellendovi; quando e se ne uscirete vivi, vedrete che sarà la controfigura morale di Madre Teresa di Calcutta, pronto a donarvi amore e parte delle sue ricchezze.

Into The Storm - Fare Pace

Sì, facciamo pace qui, contro il muro… da dietro…

La forza della natura che si ribella, da un parte distrugge la vita così come la conosciamo, ma dall’altra la ricostruisce più bella di prima. Esorcizza qualsiasi paura e aiuta a mettere da parte quell’infantile scazzo egoistico e prevaricatore che ci può essere.

Into The Storm è così, mostra la furia distruttiva della natura che si abbatte su una cittadina di cui non frega un cazzo a nessuno, distruggendola. Ma grazie a quello, germogliano i migliori sentimenti che il mondo sta piano piano dimenticando.

Into The Storm - Le riprese

Signore e signori, ecco a voi… il pirla che muore per riprendere il tornado! Un bell’applauso!

Il regista, Steven Quale (Quello Steven. Sì, ma Quale?!), non ha di certo le ambizioni megalomani di Roland Emmerich, che ormai è pronto per un disaster movie che annienta l’intero Universo, ma è uno che si accontenta di far vedere morte e distruzione come si deve, ambientandole in un minuscolo paesino d’America che potrebbe essere anche Abbiategrasso. E riesce a farlo funzionare sfruttando abbastanza bene i cardini dei disaster movie: dai personaggi bidimensionali, ma estremamente funzionali, alle invenzioni fantascientifiche su una natura piegata al cinema spettacolare, senza dimenticare di di metterci un avvertimento per il futuro, che serve a giustificare un film come questo, e una bella presa per il culo di quegli youtuber che si storpiano, con imprese assurde e al limite del buon senso, per amore del click counting.

Into The Storm misteriosamente funziona bene e intrattiene. Steven Quale, curatore degli effetti speciali privato di James Cameron, riesce a gestire bene i 50 milioni di dollari sfruttando, per una volta come si deve, il sistema del found footage. Palesa fin dall’inizio che quello che vediamo è tutto ripreso da cellulari, videocamere e GoPro proprio perché oggi, nel 2014, abbiamo sempre un obiettivo puntato addosso e una telecamera installata anche nel culo.

In più riesce a inventarsi roba spettacolare, tipo un ciclone di fuoco e una delle morti più esilaranti e tragiche della storia del cinema.

Into The Storm - Ciclone di fuoco

Ho fatto il fuoco!

SPOILER

Mai vista una persona uccisa da un tornado mentre brucia vivo. Comicamente sconcertante.

FINE SPOILER

Into The Storm - Passaggio per il Mondo di Oz

Scusi, signor Tornado, lei per caso va a Oz?

Into The Storm è il film che omaggia l’estate 2014, metereologicamente parlando, e fa il suo porco lavoro di intrattenimento per un sonnolento sabato pomeriggio in cui si vuole vedere una minkiata divertente. Basta prenderlo per quello che è, un film dell’Asylum fatto con calma, senza troppe boiate e con abbastanza soldi.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

8 pensieri su “Into The Storm i lati positivi e negativi dell’ottusa forza della natura

  1. Riguardo al generale “Volémose bene”, dopo uno scampato pericolo cinematografico, c’è quella spassosa gag nel finale di «The Naked Gun» (anche se lì si trattava di un attentato alla Regina d’Inghilterra): sugli spalti dello stadio vediamo un arabo che fraternizza con un rabbino, un cagnone che fa le feste ad un portalettere…

    Ma la tua terza didascalia, Mister, non è da meno. :D

      • Non giudicarmi tignoso, te ne prego, ma io stravedo per quella Trilogia di ZAZ: era proprio «The Naked Gun», il film capostipite. :)

          • Figùrati…
            Alcuni mesi fa, parlando dei «Goonies» – in odore di sequel – sulla pagina Facebook, io menzionai per sbaglio Corey Haim anziché Sean Astin; probabilmente condizionato, come tu fosti pronto a intuire, dall’effettiva presenza nel cast dell’altro Corey (Feldman, grande amico e più volte co-star del primo).

            Dopo aver visto tanti film, qualche volta è inevitabile che prodotti analoghi, rubando un’immagine a Morando Morandini (sui Bond-movies), “facciano massa tra di loro” nella nostra memoria. :)

  2. Presente! Io sono uno di quelli a cui piacciono i film catastrofici con distruzioni e apocalissi varie.
    Film tipo Deep impact, 2012 o The day after tomorrow mi solleticano le papille visive piuttosto e anzichenò.
    Un po’ tutto ciò che ha a che fare con la fine della vita così come la conosciamo (anche se poi non succede mai, ci si va solo molto vicini…) sia essa dovuta ad alieni cattivi, lucertoloni nucleari, meteoriti impazziti, zombie o madre natura in versione V per Vendetta.
    Altri film che ben descrivono questa mia predilezione:
    Armageddon
    World war z
    Ultimatum alla terra
    La guerra dei mondi
    Indipendence day

    Sono stato spiegato, credo :)

  3. Dimenticavo… grazie per la recensione, divertente ed esaustiva come sempre :)

    Poi mi sono sempre chiesto come sarebbe un film della Asylum fatto con più maniera e più soldi, ora ho la risposta :D

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