Un Milione Di Modi Per Morire Nel West e uccidere il genere e gli spettatori

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West

Questo week end la scelta di film al cinema era un pochino misera. Intendo la scelta di film da vedere per parlarne sul blog.

Indeciso come al solito, ho chiesto sulla pagina Facebook quale film mi consigliavano tra:

Tutto Può Cambiare

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West

Tartarughe Ninja

Le risposte sono state varie, chi mi consigliava uno, chi l’altro, chi nessuno, chi di darmi fuoco e mettere il video su YouTube.

Alla fine ho estratto a sorte dicendomi: “Tanto ho un biglietto gratis per il compleanno, che me frega?!

È uscito Un Milione Di Modi Per Morire Nel West. Volevo indietro i soldi del biglietto lo stesso e le due ore della mia vita buttate per questo film.

Liquidare Un Milione Di Modi Per Morire Nel West come un film di merda, inutile e troppo brutto persino per la Nota Marrone, sarebbe troppo facile e sbrigativo. Due parole le spendo.

Sono passati 40 anni da quando Mel Brooks diresse Mezzogiorno E Mezzo Di Fuoco, geniale parodia del genere Western. Erano sì altri tempi, ma Mel Brooks aveva idee, conosceva il genere che parodiava, era un regista capace, uno sceneggiatore fatto e finito e soprattutto aveva un gran senso dello humor.

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West - Che film di merda

Che film dimmerda!

Parlo di lui al passato non perché sia morto, intendiamoci, ma perché invecchiando ha perso lo smalto che aveva un tempo. Poi è diventato amico di Ezio Greggio e ha partecipato e prodotto ad alcuni dei film comici più brutti che mente umana possa concepire. Inutile che vi parli dei film di Greggio, no?

Ecco, pensate che i film di Ezio Greggio con Mel Brooks, per quanto tremendi e inguardabili, sono comunque meglio di Un Milione Di Modi Per Morire Nel West.

Seth McFarlane è salito agli onori della ribalta grazie a I Griffin e American Dad, due serie a cartoni animati caustiche, dalla comicità non sense e sconcertante. Almeno per I Griffin, American Dad è più o meno la brutta copia del primo.

Comunque, Seth McFarlane, nel 2012 riesce a scrivere e dirigere il suo primo film: Ted. Storia di un uomo che cresce insieme al suo orsetto di peluches animato. A me Ted non era piaciuto molto. Avevo riso poco e il finale mi sembrava che non c’entrasse niente con il resto del film, un po’ come se un film con Pierino avesse un finale da classico della Disney. Che c’entra? Niente appunto.

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West - Il sesso

Non riescono a fare sesso, che ridere!

Al tempo avevo bollato Ted come lo scarso risultato di un debuttante emozionato nel mondo del cinema.

Con Un Milione Di Modi Per Morire Nel West Seth McFarlane mi smentisce e dimostra ampiamente che, invece, non è proprio capace di scrivere e dirigere un film e, soprattutto, non ha idea di cosa faccia ridere o meno.

Il film comincia bene, inquadrature di paesaggi western à la John Ford come sfondo a enormi titoli di testa in tema. Gli unici 30 secondi decenti del film. Il resto è un’accozzaglia di parolacce, sketch sulla merda e le scoregge, sketch sul sesso, Seth McFarlane che cade, battute razziste, una sceneggiatura assurda e fuori da ogni logica.

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West - I Baffi

Ha i baffi all’insù, che ridere!

Per farvi capire il tono del film, pensate a un tredicenne represso dai genitori, che  lo picchiano quando dice le parolacce e non lo fanno uscire con gli amici. Un bel giorno i genitori del ragazzino gli lasciano la casa libera e gli dicono che può fare una festa con i suoi amici. Secondo voi che può mai succedere? Che il ragazzino sfoghi nel modo più becero e violento tutta la sua frustrazione. Ovvio, no?

Ecco Un Milione Di Modi Per Morire Nel West è la festa di un tredicenne represso che ha la casa libera e si lascia andare a tutto quello che può fare per sentirsi anche lui grande e alternativo. Ma alla fine non c’è niente di grande né di alternativo.

A un certo punto, credo intorno al minuto 30 del film, ho cominciato a pormi delle domande, che ora pongo anche a voi:

Perché un uomo che odia così visceralmente l’epopea del west debba fare un film proprio su quello?

Perché uno deve fare un film, pur con l’intenzione di fare una cosa comica, su un genere che non solo non capisce, ma di cui non conosce nemmeno le basi?

Seth McFarlane è peggio come regista, come attore, come comico o come sceneggiatore? Questa domanda mi ha attanagliato per tutto il film e non sono riuscito a dare una risposta.

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West - Il culone

Ha il culone, che ridere!

L’incapacità come regista è palese, McFarlane non ha la minima idea di come si costruisca una scena, che sia d’azione, di dialogo, o comica. La sua presenza sullo schermo è una delle cose più fastidiose a cui abbia mai assistito, dopo le unghie sulla lavagna. La sua vena comica consiste nel mettere in scena uno sketch e poi spiegarlo oppure fare un lungo monologo senza verve in cui fa delle battute talmente povere da risultare così tristi e patetiche che speri finiscano presto. La sceneggiatura è una cosa talmente raffazzonata e senza alcun senso logico che, a un certo punto, ho detto: “Oh, almeno questa tortura è finita, appena partono i titoli di coda me ne vado.” e invece il film dura altri 20 minuti buoni.

Ieri al cinema, ho vissuto una tragedia umana oltre ogni mia capacità di sopportazione. Mi sono dovuto violentare per rimanere seduto e non andarmene dalla sala.

L’apice è stato al cameo di Christopher Lloyd nei panni di Doc Brown nel 1882. In parte il film è stato girato nelle scenografie usate per Ritorno Al Futuro – Parte III e, invece di inserire Lloyd in un cameo di senso compiuto, organico, con un minimo di senso per la storia, l’ha buttato dentro all’improvviso, come se fosse passato di lì per caso e gli sia venuto in mente di metterlo nel film. Una cosa indecente.

Un Milione Di Modi Per Morire Nel West - Manca la bottiglia

Non colpisce la bottiglia da 1 centimetro di distanza, che ridere!

Mi spiace. Non riesco a rendere a parola quanto schifo faccia questo film. È uno di quei casi in cui le parole non riescono a esprimere la bruttura. Forse solo guardando Un Milione Di Modi Per Morire Nel West si può arrivare a capire quanto può essere orrendo un film brutto. La ciliegina sulla torta, poi, è data da un doppiaggio in italiano veramente pessimo e la voce di McFarlane, la stessa di Peter Griffin perché in originale è proprio McFarlane che lo doppia, sta malissimo sulla faccia da bamboccione di Seth, con quel sorriso ebete sempre stampato in qualsiasi situazione, anche quella più drammatica.

E non c’è amichetto che si è prestato per un cameo che può salvarlo.

La cosa peggiore è che McFarlane sta girando in questo momento Ted 2. Questa volta non cadrò nella trappola di andarlo a vedere. Non ci sarà biglietto gratis che possa convincermi. Se volete farmelo vedere, dovete trascinarmi al cinema in catene, ma è probabile che io mi batta fino alla morte per impedirlo.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

51 pensieri su “Un Milione Di Modi Per Morire Nel West e uccidere il genere e gli spettatori

  1. Sembra uno di quei film che il doppiaggio con gli interpreti del Bagaglino lo avrebbe persino migliorato.

    Che c’entra la voce di Peter Griffin (Mino Caprio) sul suo volto? Nei Griffin in inglese è il cane ad avere la voce più simile a come McFarlane parla realmente.

    Hai avuto un bel coraggio ad andare a vedere questo film bruciandoti un biglietto gratis!

    • Quella voce non c’entra niente con Seth McFarlane.
      Ma, se devo essere sincero, il doppiaggio è l’ultimo dei problemi di questo film.

      Mi rammarico di non essere capace di descrivere la bruttezza.

      Sono andato con una semi incoscienza, non ho letto critiche e comunque non pensavo fosse una cosa tanto becera…

  2. Da inveterato cultore del western (“- primo amore”, diceva una vecchia trasmissione RAI), ed altrettanto della parodia brooksiana «Blazing Saddles» (non amo il titolo italiano), vista per la prima volta in uno di quei cinema parrocchiali che evocammo proprio ieri sera su Facebook, almeno per adesso ho il tempo di commentare soltanto così: grazie, grazie, grazie.

    Mi hai fatto risparmiare 800 punti della Skin Ucicard, per l’ingresso omaggio festivo, o – in subordine – 5 euro prepagati della Cinefans Estate.
    Ma soprattutto un travaso di bile.

    • Il titolo italiano di Blazing Saddles è molto carino, come fai a non amarlo? Splendidamente citazionista visto che la trama del film ricalca proprio quella di mezzogiorno di fuoco (con un escamotage i cittadini riescono a far tardare l’arrivo dei cattivi di mezz’ora).
      Il doppiaggio italiano poi, salvo pochissimi momenti discutibili, lo rende ancora più divertente specialmente nella scelta delle voci come quella di Mr Taggart e quella del cattivo Lamarr (Harvey Korman) che in inglese, ahimé, non sono comicamente espressive come le nostre… quando bisogna dirlo bisogna dirlo!

      Visto MrChreddy? Siamo finiti per parlare di Mezzogiorno e mezzo di fuoco invece di quella tavanata di Seth McFarland.

      “Bambine rapite e vacche… violentate!”

      • Sì, Evit, obiezione accolta (parzialmente). Forse sono stato un po’ drastico: non voglio – né potrei – rubarti il mestiere (vivissimi complimenti per il blog), però mi rendo ben conto che tradurre letteralmente «Selle Ardenti» sarebbe stato meno significativo, nella nostra lingua, e magari anche piuttosto ambiguo (specie negli anni ’70, non so se mi spiego).

        Continuo tuttavia a preferire l’originale «Blazing Saddles»; in parte perché c’era già stato «Mezzogiorno di…fifa» («Pardners»), western comico anni ’50 diretto da Norman Taurog con la coppia Jerry Lewis – Dean Martin.

        Ma il motivo principale è che «Blazing Saddles» è anche il titolo della splendida canzone sugli opening credits, scritta dallo stesso Mel Brooks (con John Morris) ed intonata dalla classica voce dello specialista Frankie Laine; il quale già aveva introdotto, per l’appunto, «High Noon / Mezzogiorno di Fuoco» e, qualche anno dopo, «3:10 to Yuma / Quel treno per Yuma».
        Pelle d’oca, sempre, in tutti e tre i casi.

        • P.S. – Ora non ho tempo di controllare il dvd, ma ricordo bene che il libero adattamento italiano «Mezzogiorno e mezzo di Fuoco» si rifletteva anche nel dialogo, ad un certo punto.
          Mi riferisco a quando Slim Pickenz, guidando una posse di uomini a cavallo, prorompe in un’esclamazione del tipo:
          – Forza con gli speroni, o dovranno cambiare il titolo del film!

          • Confermo, anche io ricordo quella battuta. Molto curato l’adattamento italiano.

            “LIMONERO!”

            Mai capita quella battuta. Ahah!

            PS: quasi in ogni film di Mel Brooks di quel periodo c’è una canzone che prende il nome dal film. In “alta tensione” c’era “High Anxiety” cantata da Mel Brooks.
            Sono le canzoni che prendono il nome dal titolo del film, non certo il contrario.
            C’è poco da fare in questi casi a meno che di non adattare anche le canzoni in italiano (cosa rara).

            • Dio ce ne scampi, se poi dev’esserci il rischio che “The Rain in Spain” diventi “La Rana in Spagna”, per rispettare metrica e labialità, come nel capolavoro «My Fair Lady»! :D
              Le canzoni, specie con un grandissimo country-singer del western quale Frankie Laine (ma vale in ogni caso), dovrebbero essere semplicemente sottotitolate (anche sui credits, volendo, che problema c’è?).

              Certo che nasce prima il titolo del film (in generale, a parte casi come «Blue Velvet» di David Lynch): io l’avevo detto che il magnifico brano di «Mezzogiorno e mezzo di Fuoco» – nomination Oscar – era stato appositamente composto da Mel Brooks (con John Morris).

              Vuoi sapere che soluzione avrei prediletto, per il mercato nostrano? Quella che è stata praticata innumerevoli volte: lasciare il titolo originale del film, in corpo tipografico più vistoso, e poi farlo seguire dall’adattamento italiano che conosciamo, o da un altro più breve.
              Insomma qualcosa tipo «BLAZING SADDLES – Due selle che scottano».
              (Trattasi di un mio puro wishful thinking, senza pretendere di insegnare il mestiere ad alcuno).

              Comunque sia, Edit, voglio rivelarti un piccolo retroscena. Frettolosamente avevo detto “non amo”, nel primo intervento, per agganciarmi ad un piacevole dialogo che ebbi ieri sera con MrC, sulla pagina Facebook di Nerds’ Revenge: di chiacchiera in chiacchiera, si era giunti ad osannare l’incantevole Marisa Tomei, ed io scrissi che «Before the Devil knows you’re dead» (espressione derivante da un proverbio irlandese) poteva essere felicemente tradotto in modo fedele, «Prima che il Diavolo ti sappia morto», anziché liberamente ribattezzato «Onora il padre e la madre» (titolo buono – aggiungo adesso – per una edificante fiction di RAI-1).
              Sei d’accordo? :)

              • Scusa-scusa-scusa: qui sopra, anziché «EVIT», ti ho chiamato «Edit».
                Visto l’argomento, è fin troppo facile chiosare “lapsus freudiano”. – XD

              • Avevo capito che l’Edit era diretto a me non ti preoccupare eheh.

                Non conosco il film “Onora il padre e la madre” ma posso solo immaginare che per il titolo italiano abbiano ricercato una qualche frase nota alle orecchie italiane, per fare un parallelo con il detto irlandese… come dicevo, non conoscendo il film mi fermo qui con le speculazioni.
                Credo che tradurre un detto sconosciuto potrebbe avere poco senso ma è certamente fattibile, hanno fatto di molto peggio nella storia della distribuzione cinematografica italiana.
                Io non avrei optato per una traduzione diretta per questo motivo che ti ho appena detto… detto ciò, hai perfettamente ragione, il titolo italiano è oscenamente italiota, degno delle più becere fiction di Rai 1!

                Su Blazing Saddles, credo che neanche oggi giorno avrebbero lasciato un titolo inglese su una commedia. Nelle commedie l’importante è attirare subito l’occhio e stuzzicare la mente. Un titolo originale che non dice niente a nessuno è controproducente ma non ti critico certo per il tuo apprezzamento al titolo originale. Se tu ne conosci e apprezzi le valenze culturali è tutto di guadagnato.

  3. Speriamo che finiscano in fonderia a farsi il culo questi doppiatori, invece che rubare i soldi. Mi spiace ma neanche nei Griffin ha senso quel doppiatore. Fa schifo e basta, è insostenibile. Sì, lo so, non c’entra nulla con questo film, ma siccome Chreddy ha già detto tutto quello che doveva dire per questa merda, approfitto per sputare la mia dose quotidiana di veleno sui doppiatori.

    Mi spiace solo tu dai la colpa al regista per i cameo. Mi pare che lì ci siano attori che sono grandi e vaccinati e se fanno certe scelte, sono solo da sputtanare. In primis Liam Neeson che per me è diventato sinonimo di film di merda già da un po di tempo

    • Per i cameo non do la colpa al regista/sceneggiatore. Ma c’è modo e modo di fare un cameo. C’è quello finale di Django che è carino… più o meno. C’è quello di Ryan Reynolds che è un cameo vero è proprio. Ma quello di Lloyd è davvero una merda buttata lì a caso, quando poteva integrarlo benissimo nel film. Patetico.

      La voce di Peter, nel cartone, mi piace, ci sta con il personaggio, forse perché l’ho sempre visto così. Ma con la faccia di Seth è agghiacciante.

  4. Ecco, quello che hai detto di questo film, e in particolare questi due passaggi “un’accozzaglia di parolacce, sketch sulla merda e le scoregge, sketch sul sesso, Seth McFarlane che cade, battute razziste, una sceneggiatura assurda e fuori da ogni logica” e “La sua vena comica consiste nel mettere in scena uno sketch e poi spiegarlo oppure fare un lungo monologo senza verve in cui fa delle battute talmente povere da risultare così tristi e patetiche che speri finiscano presto (oppure far cantare qualcuno, aggiungo io)”. Per me queste due frasi potrebbero essere riproposte come commento a qualsiasi suo prodotto.

    Ha alcuni momenti divertenti (un paio di scambi di battute di Ted nei primi 20 minuti) e alcuni di Roger in American Dad (per me i Griffin sono lammerda), ma ci pensa tutto il resto a distruggerli.
    Non pervenuto.

  5. Praticamente hai detto nella recensione i difetti di tutti i suoi serial;Griffin,American Dad,Cleveland Show,che anche in episodio di South Park prendevono per il c..o,i cameo di personaggi famosi e l’assenza di trama ma in un cartone animato si notano meno perchè dura meno solo che li li definiscono arte alcuni anche se non dicono niente o presentano se ci pensi personaggi orribili nella realtà.

      • I griffin non sono male: – in lingua originale. Strano, perché i doppiatori cretini e inetti, nei cartoni animati possono avere il loro sporco perché (si veda quello che doppia Ciuchino in Shrek, che rende nei ruoli infantili; fuori dai cartoni animati è un pirla per eccellenza che fa sanguinare le orecchie sentirlo).

        Comunque, a meno che io abbia capito male la critica di Chreddy (e ci sta), non ci vedo nulla di questo “film” che riguarda il cartone animato; neanche la questione della durata della pellicola ha senso a mio vedere. Almeno i Griffin li ho guardati, e il tocco surreale, grottesco/immorale e politicamente scorretto e altro ancora, non vedo cosa riguardi quella che in questo “film” è una finta irriverenza demenziale. Sarebbe come a dire che le comiche di Villaggio e Pozzetto, riguardino in qualche modo Stanlio e Ollio. Vabbé

        • Nono, i Griffin non c’entra niente con il film. Solo che la stessa identica comicità, che in Tv per meno di 20 minuti funziona applicata ai cartoni, qui è trasposta pari pari senza un minimo di revisione. In più ci sono dei monologhi assurdi su quanto faccia cagare il west.

          No, film completamente fallito :)

        • Andiamoci piano eh, solo perchè a te non piacciono non vuol dire siano inetti, Nanni Baldini lo apprezzo sia quando fa i ruoli seri che quando fa quelli piu scioccarellli, idem per Mino Caprio.

  6. Ma “The Maze Runner” non lo potevi vedere?
    Io sono indeciso se vederlo però mi sembra più interessante delle tre possibilità che hai messo: 1) “Tutto può cambiare” non ho idea di cosa sia, ma ad occhio e croce non mi sembra buono per questo blog; 2) “Un milioni di ..” non mi sembra un film “cinematografico”, nel senso che va benissimo vederselo a casa senza pagare, comunque a me i Griffin piacciono ma non sono al livello dei Simpson e South Park; 2) “Tartatughe Minkia”, scusa Ninja, è sì cinematografico in quanto action/fantascienza, peccato che l’ho visto ed è la solita cagata in stile Bay, anche se qui è solo produttore, quindi trama ridicola e soprattutto non si capisce una mazza di quello che succede, però c’è Megan Fox…

    • Ciao Bruce, The Maze Runner non mi andava proprio. Non sono in vena di primi capitoli di trilogie young adult edulcorate. Magari lo vedrò più avanti, ma in questo momento mi interessa veramente poco.

      Tutto Può Cambiare mi ispirava per via di Mark Ruffalo, me lo vedrò per i fatti miei senza parlarne qui :)
      Un Milione di modi ecc… era al pari delle Tartarughe, sapevo di non andare a vedere bei film, ma non immaginavo così.

      Per me I Griffin e South Park battono I Simpsons su tutta la linea. I Simpsons li detesto, sono i Robinson gialli, ormai vanno avanti per inerzia con puntate una più demente dell’altra e sono anni, almeno 15, che non hanno più niente da dire. Erano belle le prime stagioni, ma la vene si è esaurita in fretta e il resto è solo la riproposizione delle stesse cose.

      • Sì, è vero che i Simpson non sono come qualche anno fa, però vuoi perché li vedo da 20 anni almeno, vuoi perché le puntate vecchie sono sempre belle, restano sempre i miei preferiti e comunque sono sempre una leggere e divertente forma di intrattenimento. Poi per compensare c’è South Park, dove le idee e il “massacro” della società americana sono ancora al massimo livello. I Griffin mi piacciono, ma per me sono solo una via di mezzo tra le due: non sono ben disegnati e leggeri come i Simpson, ma neanche caustici e geniali come South Park; certo, citano ogni due secondi “Ritorno al Futuro”, però poi ci sono i momenti che fanno cadere le braccia, tipo quando parte il filmato di cinque minuti del cantante Country anni ’70: dovrebbe essere divertente? O è un modo facile di far passare cinque minuti di cartone, senza doversi sbattere a scriverne la sceneggiatura? Ecco, per momenti del genere per me è inferiore alle altre due serie, ma comunque mi piace, anche se un po’ meno.

        P.S. The Maze Runner magari è bello… anche se è l’ennesimo inizio di una trilogia per giovani adulti.

        • A me dei Griffin piace la comicità non sense che hanno. Tipo Peter che corre, inciampa e rimane mezz’ora a terra facendo Ahhh… Ahhh… Ahhh….
          Sarò scemo, ma rido. :D

          Poi ci sono, in tutti i cartoni, le cose che non ci fanno ridere perché legate alla cultura americana che da noi non sono arrivate. Il cantante country da noi non fa ridere, ma magari là si sbrodolano.

          Però è un po’ anche la cosa dei Simpson. A me Willy che parla in sardo, così come l’autista di autobus che parla con l’accento milanese. Fa ridere? Lo trovo fastidioso. Ma sono gusti miei.

          I primi Simpson mi piacevano, ma mi hanno stufato in breve tempo. Però son gusti.

          Sì, Maze Runner magari è bello, mica ho detto il contrario, solo che sono io che al momento non ho voglia di vederlo e preferisco non farlo perché partirei prevenuto. Quando non ho voglia di fare una cosa, in genere, mi fa schifo anche se potrebbe essere divertente. Per dire :)

        • Ci sono molte cose che credete non facciano ridere solo perché non ne capiamo i riferimenti ma la situazione è ancora più stupida invece.
          A volte si tratta di comicità che è una presa in giro dello spettatore stesso e si basa su eventi che accadono tipo su Facebook o Twitter… e chi non segue questi eventi non li capisce.

          L’esempio del cantante Country è lampante. La gente si era infastidita perché McFarlane aveva messo questi intermezzi come stacco non-sense (ogni volta che nel cartone appaiono foto o filmati presi dalla vita reale è già allarme “non-sense”).
          La gente su facebook, twitter e IMDB si era rotta il cazzo e McFarlane si era impuntato a prenderli in giro e così l’episodio successivo non c’era solo pochi momenti, c’erano 2 minuti di filmati di repertorio del cantante Country.

          Una presa di giro che in realtà fa ridere sapendo che è indirizzata a molti fessacchiotti che si inalberano su internet. Ovviamente da un punto di vista più generale sono scherzoni di McFarlane la cui comprensione durerà poco perché dopo qualche anno nessuno si ricoderà quale “evento” di “haters” su internet aveva generato questa o quella presa in giro… rimarranno solo cartoni con stacchi insensati su un cantante country.

          • e da questo punto di vista è abbastanza sciocco, da parte di McFarlane, fare questi scherzoni che sai già che sono basati sulla comicità del momento invece di mirare sempre e solo ad una comicità senza tempo.

            I Simpson nelle ultime stagioni erano scaduti in cose simili mentre per anni la parodia era sempre improntata al cinema, quindi riferimenti noti e facilmente rintracciabili anche a distanza di anni.

            A me dei Griffin piacevano molto le parodie dei film anni ’80 e le parodie cinematografiche/televisive in generale. Nel primo episodio che vidi Peter finiva per un momento “ai confini della realtà”, da allora me ne innamorai.
            Poi c’è stato il tracollo con la migrazione degli sceneggiatori comici ad American Dad e la serie è virtualmente “finita”

            • Altro esempio (continuo il discorso di prima) è quando Peter si gira verso il pubblico alla fine di un episodio e fa il pistolotto su come la gente dovrebbe stare dietro ai figli invece di lamentarsi dei cartoni violenti e che esiste sempre il telecomando per cambiare canale se una certa trasmissione non piace.
              Ovviamente era una frecciata a qualche lettera o lamentela importante di associazioni di genitori super reliogiosi pervenuta agli studios in quei mesi.

  7. ahaahaha!!come decidere di rovinarsi un pomeriggio da soli!:P
    Io non commento, perchè non ho visto il film, a pelle non mi piaceva neanche dalla locandina (a quanto pare non mi sono sbagliata), e non ho neanche mai visto niente dei due cartoni citati.

    comunque grazie per aver sofferto al posto nostro;)

    (La prossima volta dammi retta: di cito questo dal commeto di sopra: ” però c’è Megan Fox…” e aggiungo io: che ansima per tutto il tempo del film…) :)

    • Ciao Tartastella.

      Hai ragione, c’è Megan Fox, ma ora Megan Fox è diventata un mostro di plastica pure lei. Poi ha quei pollici inguardabili. No, direi che sono più attratto dalle tartarughe che non dalla Megan. Fisicamente intendo.

  8. Dalla tartarughe culturiste MrChreddy?sapevi che nel Transformer l’email che usava Shia le Boeuf(antipatico e ci metto pure Jaime Fox in lista)esiste su ebay gio mandato un’email per chiedere se era Micheal Bay non mi ha risposto.
    Comunque se guardi la T.N.A ci sono donne bellissime che sanno menare Gail Kim,Taryn Terrel, ti sconsiglio Havok che un mostrone uscito da Mad Max.

  9. Non ne conoscevo nemmeno l’esistenza di questo film e meno male oserei dire…MrChreddy dovremmo farti un monumento per tale spirito di sacrificio….per quanto mi riguarda quando subisco I Griffin e American Dad mio malgrado resto sempre sconcertata…sono moolto educativi! :D

  10. a me non ha fatto così schifo, il cameo di Doc è nonsense, come gran parte delle trovate di McFarlane. Ho trovato la voce di Peter assurda e tremenda in italiano, quindi l’ ho visto in inglese (non sono solito farlo, anzi preferisco sempre vederli in italiano i film, ma questa volta il doppiaggio è insopportabile).
    Nulla da aggiungere, l’ ho trovato godibile, qualche volta ho riso, qualche volta no: nosense e sketch sui fattoni ci sono sempre, tutto regolare insomma. Ho trovato l’ ambientazione western solo un pretesto, non mi è sembrato avesse la pretesa di essere una parodia del genere, anche perché è un genere che non ha più un grande seguito. La prova attoriale di MC Farlane ha contribuito ad afflosciare un po il tutto, ma nel complesso, non mi è sembrato peggio della maggior parte dei film di Ezio Greggio.
    Ted invece mi è piaciuto molto e il 2 me lo vo a vedere, quindi se i disegni astrali ti metteranno nelle stesse estreme condizioni, il biglietto gratis me lo scrocco io e sono tutti contenti!

    • Eh, appunto, il problema è che non è nemmeno una parodia del genere. Fosse una parodia ci sarebbe un po’ di ciccia, ma non lo è, quindi che l’ha fatto a fare? Io l’ho trovato brutto in ogni sua parte. :)

      Se Ted 2 esce a ottobre dell’anno prossimo, in concomitanza con il mio compleanno, vado a vedere altro con il biglietto gratis :D

  11. Evit, ci tengo a suggerirti di infirmarti sui doppiatori originali dei griffin, come fa brian, il cane, ad avere la voce piu simile a quella di Macfarlane, se è proprio Macfarlane a doppiare peter griffin? Poi se non vi piace il suo umorismo vi considero estremamente pallosi e bigotti. Scherzare su argomenti tabù come sesso, movimenti intestinali e razzismo penso sia la miglior cura contro questo tipo di problemi. Il Titolo un milione di modi per morire nel west non vi ha forse suggerito che volesse farvi vedere che nel vero west, non quello di clint eastwood, ci fosse poco igiene, morti assurde e nessun rispetto per la vita e la legge. Ripeto tutti liberi di esprimersi, ma se non vi fa ridere, vi auguro un buon Zalone a tutti! Peace!

  12. Informati tu che ne sai poco. McFarlane non doppia solo Peter Griffin ma anche il cane e tantissimi altri personaggi principali e ricorrenti. Lui stesso ha detto che l’interpretazione che dà al cane Brian è quella più simile a come lui parla nella vita reale. Quindi ha meno senso che Mino Caprio (che in italiano doppia solo Peter Griffin) dia la voce anche a McFarlane-attore che in questo film certo non si esprime alla Peter Griffin.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.