Grand Budapest Hotel il post che vi farà arrabbiare

Grand Budapest Hotel

Su Google +, il tanto bistrattato social network di Google, Daniele mi ha chiesto di parlare di Grand Budapest Hotel.

Io questo film l’ho visto al cinema mesi fa e mi è piaciuto così tanto che ho deciso di non parlarne. Il motivo è semplice Wes Anderson mi piace così tanto che divento idrofobo solo a sentirlo nominare.

Allora perché sono andato a vedere Grand Budapest Hotel al cinema? Per la compagnia dei miei amici. Voglio così bene alla Paciu e a Ultimate Jar Jar Binks che per loro mi vedo pure il film di Wes Anderson. E se non è amicizia incondizionata questa, non so cosa lo sia.

Comunque, vista la richiesta di Daniele, oggi parlo proprio di Grand Budapest Hotel. Spero non vi faccia arrabbiare troppo.

Ci sono registi che piacciono a tutti. Hanno questa specie di formula magica per cui, ogni film che fanno uscire, conquista il pubblico e spinge la critica a essere magnanima.

Poi ci sono registi che piacciono solo al pubblico. Sono i così detti, registi commerciali, vessati dalla critica, ma che incassano fantastilioni di dollari.

Poi ci sono i registi che piacciono solo alla critica e il grande pubblico, spinto da recensioni piene di paroloni, diserta le sale. I pochi coraggiosi che vanno a vedere i film, si dividono in due categorie, quelli che li capiscono e che li apprezzano e quelli che rimangono interdetti.

Poi c’è una piccolissima categoria di registi che vengono spacciati per geni dalla critica e il pubblico si sente in dovere di dar ragione. In questa categoria ci sono Tim Burton e Wes Anderson.

Prima di continuare, metto la sigla per introdurre Ws Anderson e quello che, secondo una mia esclusiva opinione personale, rappresenta il suo cinema.

Wes Anderson è considerato un genio del cinema. È capace di fare i film con tutti gli ingredienti giusti per essere considerato tale: prende storie di una banalità disarmante e le dirige con uno stile lezioso, ma accattivante, un ritmo costantemente fuori tempo, il tutto avvolto in una patina da film artistico.

E funziona. Wes Anderson piace. Poi quando chiedo a qualcuno di spiegarmi Le Avventure Acquatiche Di Steve Zissou, per dirne uno a caso, la gente mi guarda così.

scimmia stupita

Ehmmmm….

Con questo non voglio dire che le persone siano stupide, ben inteso, ma solo che effettivamente per i film di Anderson c’è ben poco da spiegare. Tolta la forma i contenuti sono quelli che si vedono al cinema, né più né meno.

Grand Budapest Hotel - L'inquadratura

Eh, che inquadratura?! Da manuale, signora, da manuale!

La recensione migliore che abbia mai visto di Le Avventure Acquatiche Di Steve Zissou, per dirne uno a caso, l’ha fatta la tipa seduta dietro di me che, a un certo punto, in una sala semi deserta, si è messa comoda sulla poltrona, ha usato il cappotto come coperta, tirato su fino al collo, e si è fatta una sana dormita fino alla fine del film. Era quasi piacevole sentirla ronfare. Alla fine Le Avventure Acquatiche Di Steve Zissou è una versione moderna e parodistica dei concetti di Moby Dick. Valori che, comunque, oggi si sono persi quasi totalmente.

E arriviamo finalmente a Grand Budapest Hotel. Il film non differisce molto dagli altri lavori di Wes Anderson, bella fotografia, inquadrature statiche e simmetriche, colori pastello saturi, un cambio di aspect ratio a seconda della storia raccontata in quel momento e attori che, con movimenti esagerati tipici del teatro e dei catoni animati, schizzano sovreccitati in questa cornice di stasi. Tutto molto bello da vedere, per i primi dieci minuti, ma la sensazione che Anderson più che un film, stia facendo l’amore con se stesso a mano libera, è davvero enorme.

A me la leziosità di Anderson infastidisce e non poco. Però capisco che il problema sono io.

Grand Budapest Hotel - La simmetria

Più simmetria, sciura, ci vuole più simmetria.

Il contenuto della scatola è palese: la rincorsa ossessiva dei soldi, per inserire un nuovo tassello rispetto ai suoi lavori precedenti dove l’uomo cercava ossessivamente la famiglia, se stesso, la gloria, la libertà e l’amore. Poi ci sono i riferimenti colti e spiattellati in faccia, così che tutti capiscano per dio!, a Stefan Zweig, la cui storia è infinitamente più interessante del film. La critica all’insulso razzismo di oggi, visto come una presa di posizione che alimenta l’odio. E la criminale cattiveria intrinseca dell’uomo che, per un tornaconto economico, passerebbe sopra il cadavere della propria madre.

Tutte cose molto belle, ma che, inserite in un contesto tanto artefatto e forzatamente comico, vengono schiacciate dalla forma e dai personaggi caratterizzati volutamente con l’accetta per essere il più comprensibili possibile, sfruttando un cast d’eccezione, ma che dà l’idea di essere più alla festa di compleanni di Wes Anderson, festa autocelebrativa per antonomasia, che in un film.

Grand Budapest Hotel, forse perché il più recente, non è altro che la summa dei lavori precedenti di Wes Anderson. Il suo cinema è, come dicevo prima, una miscela alchemica perfetta di quello che dovrebbe essere un film d’autore, ma che in fondo è costruito per essere alla portata di tutti.

Grand Budapest Hotel - Il lavoro sugli attori

WeF AnderFon ha fatto un gran lavoro Fu di me…

C’è a chi piace e chi, forse solo io, trova che il cinema di Anderson sia il Colorado Caffè del cinema d’autore e Grand Budapest Hotel è il numero di punta.

Mi auguro vivamente che nessuno si offenda per quello che ho scritto, ma è più forte di me, Anderson è una meringata e io sono diabetico. Forse sono solo un giovane disilluso dall’arido cuore post romantico, ma Wes Anderson non mi dice proprio niente.

 

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

23 pensieri su “Grand Budapest Hotel il post che vi farà arrabbiare

  1. Non ho visto il film ma su Wes Anderson (e sui critici professionisti) la penso come te al mille per mille. Per dire, de “Le avventure acquatiche… ” mi ricordo solo la scena all’inizio di “Esteban Esteban! ” con inutile lancio in mare delle bombole d’ossigeno, cosa che faceva pensare che fosse un film interessante e divertente, ma invece poi non lo era perché, come qui giustamente dici anche tu, passati i dieci minuti iniziali diventava una roba insopportabile.

  2. Già commentato su G+, ma mi sembrava dovere doveroso farlo anche qua. Lo faccio per le generazioni successive che studieranno gli anni duemila.

    No, non sei l’unico…a quanto pare siamo in 2. Io fortunatamente l’ho visto a casa. Non avevo la minima idea di cosa stessi per guardare, non ero convintissimo, ma fai una domenica che hai voglia di vedere un film + un film con ottime recensioni pensavo che il risultato fosse = un’oretta e mezzo che scorre via piacevole. E invece no. Tempo letteralmente buttato nel cesso. Non so come (tra imprecazioni, bestemmie e cose lanciate per sfogare la frustrazione) sono arrivato alla fine, probabilmente per vedere se magari una scena illuminante avesse potuto aprirmi la mente e farmi ricredere. Invece NO! Le parti che sarebbero dovute essere comiche o perlomeno divertenti non mi hanno fatto ridere. I momenti di denuncia sociale (mi passi la definizione?sono in ufficio e ho poco tempo per scegliere accuratamente la terminologia :p) non mi hanno coinvolto affatto nonostante io sia una persone dal facile infervoramento per argomenti di questo genere…che dire, mi trovi d’accordo con te al 100%. Anch’io voglio bene ai miei amici ma almeno a posteriori ti posso dire che forse non gliene voglio così tanto da accompagnarli al cinema per un cosa del genere.
    morale della favola lo metto nella top 5 dei film che mi hanno fatto più girare le palle.

    Detto ciò è un onore venire citato in un post! e grazie mille per la recensione. FINALMENTE GIUSTIZIA E’ STATA FATTA!

    • Ti rispondo anche qui allora :D

      L’importante per me era la compagnia più del film :D
      Fatto sta che comunque Anderson non lo digerisco proprio. Non capisco cosa abbia di così geniale, né di artistico, né di altro. Mi sembra faccia film banali confezionati bene, però tolta la patina, quello che rimane è poco o niente.

  3. Non conosco Wes Anderson, e, lo ammetto devo ancora imparare a leggere tra le righe e i sottintesi!
    Però a me sinceramente è piaciuto! E mi ha divertito! Giuro non capisco lo sfregio della ragazza però sinceramente non l’ho trovato detestabile! Sarà perchè sono un romantico e queste grandi cose del passato, ormai decadute, mi conquistano sempre ma l’ho apprezzato! Perchè? Mi faceva ridere e le scelte stilistiche mi son pure piaciute! Ma forse è perchè è il primo e unico film di Wes che vedo! Questo film sono i miei (vostri) primi 10 minuti!
    E poi sono uno che si innamora delle copertine dei libri ancora prima di aprirli!

    E poi tutto il tempo avevo in testa questa canzone!

  4. L’ho visto sul cellulare tempo fa e sinceramente non ne ho capito l’utilità e il significato, l’avessi visto al cinema mi sarei fatta anch’io una bella ronfata, però a me in genere Anderson non dispiace…aspetta aspetta che film ha fatto? Ritratto mi sono confusa con quello che ha fatto Resident Evil che invece si chiama Paul :D

  5. Non ho una particolare predilezione per Anderson, infatti ho visto secoli fa I Tenenbaum al cinema e non mi è piaciuto. Ho chiuso lì la storia d’amore mai inziata con Anderson pensando non ci saremmo rivisti più.
    Questo film però mi ispirava per la storia e l’ambientazione e sono andata al cinema a vederlo e…l’ho trovato divertente e veramente carino. Allora ho visto su Sky Moonrise Kingdom e mi sono addormentata. Quindi per ora è un 2-1. Due film di Anderson che sono stati Meh e un film che è stato quasi una figata.
    Per ora quindi la mia relazione con Anderson è fatta di alti e bassi. Più bassi che alti.

  6. Me lo sono gustata questo post! Non può fare arrabbiare dai! Non ho visto il film e ammetto di essere abbastanza curiosa. Di solito mi attira il regista che esce dalle righe… purché lo sappia fare. Senti, io me lo guardo prima o poi e prometto di rileggere il tuo post subito dopo la visione così faccio un’analisi a caldo… ps. Si, capita eccome di vedere film del cactus per seguire gli amici al cinema! :)

  7. Uh MrC!
    Su questo film non siamo d’accordo! Molto strano, perché di solito mi ritrovo in tutto quello che scrivi.
    Credo però che questo film mi sia piaciuto perché mi sa tanto che è l’unico film di Wes Anderson che io abbia visto. Quindi essendo andata a vederlo senza aspettarmi grandi cose, e senza preconcetti sul regista alla fine sono uscita veramente divertita dal cinema.
    L’ho trovato simpatico e molto ben fatto e visivamente accattivante. Ma non sono una critica cinematografica e rientro nella categoria di quelli che più la critica osanna un film meno io ho voglia di vederlo!
    Però ecco questo mi era piaciuto molto e l’ho visto pure al cinema…!! :)

    • Nuoooo, che Dilusione, il nostro idillio è finito! XD

      Beh, Cris, i gusti son gusti. Forse non si capisce dal post, ma questo è il miglior film di Anderson a mio avviso. Solo che l’ho trovato lezioso e “antipatico”, così perfettino e costruito a tavolino.
      Mi rendo conto che potrei essere io a non capirci niente… nemmeno io sono un critico :P

  8. io ho visto i Tenenbaum ….non mi è piaciuto….poi però è uscito moonrise kingdom…e l’ho amato alla follia! gli attori la storia e sopratutto la musica ossessiva e sempre più forte…speravo questo suo ultimo film continuasse su quella linea…invece ricadiamo nei Tenenbaum …..
    quindi ha fatto un bel film su tutti….direi che è sotto la media…se non fosse che moonrise mi è piaciuto da morire…
    insomma non stò scrivendo nulla di interessante.

      • Grazie!
        a me è piaciuto moltissimo, poi sono gusti naturalmente, infatti sugli altri film concordo totalmente con te….insomma una perla in mezzo al carbone.
        un grande cast, ottima colonna sonora, fotografia splendida e la trama e il ritmo l’ho trovato perfetto.
        te lo consiglio vivamente, ma può darsi che semplicemente non sia il tuo genere.

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