Interstellar nello spazio nessuno può sentirti amare

Interstellar

Ebbene, sabato sera finalmente sono andato a vedere Interstellar in 70mm, all’Arcadia in Sala Energia, 450 metri quadrati di schermo e un biglietto bello costoso. Perché? perché se il film mi avesse fatto schifo almeno sarebbe stata una gioia per gli occhi.

Ecco, è successo l’esatto contrario, il film mi è piaciuto tanto, ma riprendere il buio dello spazio profondo in IMAX, non rende come riprendere immagini in cui c’è qualcosa di particolareggiato da vedere, però alcuni scenari sono a dir poco mozzafiato.

Però ogni volta è così, vedo il trailer di un film di Christopher Nolan e la prima frase che mi viene in mente è: “Ammazza che du’ palle dev’essere!

Poi vado al cinema ed esco dalla sala come se fossi stato preso a schiaffi, rintronato per quello che ho visto e ancora mi rimbalza nel cervello per essere compreso fino in fondo, oppure con un po’ di groppo in gola, come ieri sera. Ecco, tutti, tranne che per il terzo Batman, che lì sono uscito dalla sala dicendo: “Vabbè, Chris, se non avevi voglia di farlo, potevi anche stare a casa…

Parlare di Interstellar in modo compiuto e senza spoiler è davvero difficile e qualcosa mi scapperà di sicuro, ma niente di trascendentale. Se volete leggere è a vostro rischio.

Quando si gira un film di fantascienza e di viaggi nello spazio, a meno che non sia un film action o d’avventura, o l’autore sia un mestierante pagato per fare un film da botteghino, si finisce sempre per utilizzare la parte fantascientifica come contesto per parlare dell’uomo, nella sua semplice natura.

Lo spazio profondo, immenso, insondabile, buio, freddo, inospitale e cattivo, nel senso più primordiale del termine, diventa un luogo in cui ritrovare se stessi e la propria umanità perduta, spesso volontariamente, per far fronte a cause più grosse di noi.

Lo ha fatto di recente Cuarón con il meraviglioso, non mi stancherò mai di dirlo, Gravity trasformando lo spazio in un gigantesco grembo materno da cui rinascere a nuova vita.

Lo ha fatto l’odioso Sodrbergh con Solaris, dove una casa nello spazio è il luogo in cui si vanno ad affrontare le nostre paure irrisolte e a estinguere i debiti morali che ci lasciamo dietro.

Lo ha fatto Kubrick con 2001 – Odissea Nello Spazio che, mi vergogno a dirlo perché è un mio limite, è l’unico film del Maestro che faccio fatica a digerire, ma usa un viaggio nello spazio per parlare dell’interdipendenza tra lo sviluppo dell’umanità e quello della tecnologia, questo quasi 50 anni fa. Per dire.

Interstellar - Robot Tars

Scommetto che tanti hanno tirato in ballo Kubrick perché Tars assomiglia al monolite di 2001

E scusate se ho tirato in ballo, banalmente, anche io come tutti Kubrick, ma l’ho usato solo per contestualizzare il tipo di approccio all’argomento e non dover fare tonnellate di altri esempi, più o meno riusciti.

Poi arriva Nolan, con il suo Interstellar a buttare sul tavolo un carico da 90 che parla sì di viaggi nello spazio, ma è solo un pretesto.

La terra che mette in scena Nolan è quella che potremmo trovarci ad abitare dopodomani. Il cibo scarseggia, tempeste di sabbia e polvere hanno reso la Swiffer una delle più grosse potenze economiche mondiali e l’umanità non ha più un cazzo da ridere: si sta estinguendo.

L’unico modo per cavarsela è andare a colonizzare pianeti, in fondo all’Universo, che, forse, potrebbero permetterci non di sopravvivere, ma di perpetrare la nostra specie. Come se davvero fosse così importante.

Interstellar - Christopher Nolan

Presto, sparateli nello spazio, che siamo in ritardo…

È questo il vero nocciolo del film. Ce ne frega davvero qualcosa che la razza umana perduri nei secoli dei secoli, o ci importa solo di sopravvivere noi, come singoli individui. Cos’è più importante, il destino dell’intera umanità, o il nostro amore per le uniche, poche persone di cui ci importa sul serio?

Il dilemma non è banale ed è quello che più mi ha colpito di Interstellar. Non sono padre, ma per i miei nipoti avrei deciso di sacrificarmi? Sì, senza pensarci due volte, senza esitare un attimo. Per il resto della popolazione mondiale non alzerei un dito, ma per dare loro una sola, flebile possibilità di cavarsela farei tutto.

Uno dei temi principali del film è quanto Istinto di Conservazione, non sia altro che una definizione politicamente corretta di Egoismo. Voi l’amore, vuoi la mera voglia di sopravvivere, vuoi la gloria di avere il proprio nome perpetrato nei secoli dei secoli, siamo sempre nella scomoda posizione di scegliere sempre la cosa migliore per noi, al di là di qualsiasi logica, pensiero o studio. L’essere umano può fare cose meravigliose partendo da grandissimi ideali, ma gira e rigira farà le cose sempre per se stesso.

Interstellar - Padre e Figlia

Ti amerò fino ad ammazzarmi

Questo è quello con cui Nolan mi ha stretto un nodo alla gola. Ha messo in scena un film sontuoso, difficile e non alla portata di tutti, impregnato di discorsi di astrofisica, per parlare d’amore. Detta così sembra banale, ma vi assicuro che non lo è. Interstellar è un film emozionale e sensoriale, un film che si gode con gli occhi, ma che si capisce fino in fondo con altro. Certo, la regia, la sceneggiatura, fotografia, scenografia, musiche, l’ottimo cast, effetti speciali e tutto quello che volete del comparto tecnico, sono impiegati per suscitare emozioni, non per mettere in scena lo spettacolo.

Nolan ci riesce alla grande, fa uscire dalla sala con il cervello che gira a mille e un senso di appagamento che solo poche opere, non parlo solo di film, riescono a dare. Fuori dal cinema quasi non riuscivo a parlare per le cose che mi giravano in testa e ho dovuto aspettare una notte e una mattinata per elaborare le due righe che sto scrivendo ora.

Arrivato a casa sono andato a leggermi le recensioni che ho trovato, alla sesta ho chiuso perché leggevo solo di regia, di effetti speciali, di colonna sonora, ma niente che c’entrasse davvero con Interstellar. Oltre al fatto che un paio di quelle negative sembravano più una presa di posizione, con un certo compiacimento nel distruggere il film perché, in effetti, è quasi più interessante parlarne male.

Addirittura in una di queste, un noto critico professionista, lamentava il fatto che Anne Hathaway non si vedeva mai mettersi il rossetto e farsi la piega, dando a Nolan il consiglio di inserire queste cose nei film, oltre a definire migliore il Purè di Spielberg dell’Orologio di Nolan. Subito mi è parso chiaro che non sono abbastanza cretino per diventare un critico professionista.

Interstellar - Anne Hathaway

Certo, si fosse messa il rossetto prima di galleggiare nello spazio…

Si può definire bello? Sì, per me è bellissimo, rimane sotto la pelle e vibra forte finché non si riesce a metabolizzarlo. Non dico capolavoro perché ormai la parola è abusata e ha perso al sua valenza, ma sappiate che devo andare a rivederlo. Anche perché ci sono dentro così tante cose in Interstellar che è impossibile assorbirle tutte con una visione sola. Questo si nota in alcuni passaggi un po’ sbrigativi che avrebbero meritato un approfondimento maggiore, ma non si può fare un film di otto ore per poter parlare di tutto. Registi meno capaci avrebbero dedicato un film per ogni argomento trattato in Interstellar, ma Nolan, nel bene e nel male, è Nolan ed è riuscito, in 20 minuti, a spiegare una cosa di quanto non sia riuscito a fare Richard Kelly con un film intero.

Ce ne sarebbe da parlare per ore di Interstellar, dalla critica al sistema scolastico e all’appiattimento del pensiero dell’individuo, fino al tema della paura e del tempo che passa, ma si finirebbe a fare un discorso vastissimo e inconcludente che non porterebbe a niente.

Interstellar - Jessica Chastain

Sento puzza di flame

Il film di Nolan lancia più stimoli e discussioni di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Se volete parlare di quello che avete visto e delle teorie del film, avete i commenti a vostra disposizione.

Però, come dicevo prima, Interstellar è un film sontuoso, maniacale, con scenari bellissimi che risaltano nella definizione del 70 mm e niente è lasciato al caso.

Interstellar - Il buco nero

L’Orizzonte degli Eventi non è mai stato così vicino

Compresa la colonna sonora a cui mi hanno chiesto di prestare attenzione. E, beh, Hans Zimmer è una garanzia, c’è poco da fare, riesce a emozionare, ancora una volta si ritorna all’emozionalità del film, e a enfatizzare magistralmente le immagini, riempiendole di musica in netto contrasto con i silenzi siderali dello spazio profondo. Non è facile, per me, scrivere di musica perché è una cosa che mi prende prima allo stomaco che al cervello e parlare delle sensazioni che suscita non è mai facile.

Interstellar è un film da vedere. Può piacere oppure no, dipende da come lo si guarda e da quanto ci si lascia andare. Se lo si osserva come un film di fantascienza, diventa un polpettone epocale, se un minimo si gratta la superficie del contesto e si punta al nocciolo, è uno di quei film che riverbera per un bel po’ di tempo, che va a toccare corde profonde.

Interstellar - Matthew McConaughey

Huston, abbiamo un capolavoro

Insomma, non bisogna farsi ingannare dalla confezione e apprezzare il regalo.

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

44 pensieri su “Interstellar nello spazio nessuno può sentirti amare

  1. Ciao Mrchreddy,

    anch’io ero in Sala Energia sabato sera (45 min di auto valgono sempre la pena per quella sala!) e devo dire che Interstellar non è stato affatto come me l’aspettavo. Giudizio senz’altro positivo il mio, beninteso, dato che come sottolinei nella tua recensione, trovandomi perfettamente d’accordo, Interstellar non è (solo) un film di fantascienza con navi spaziali e viaggi nel tempo. Qui la fantascienza, come nella tradizione più “pura” (mi viene in mente, oltre a Solaris, anche Moon ad es.) è usata quasi come un pretesto per mostrare come un’ambientazione estrema (nello spazio, per la distanza da casa, e nel tempo, per gli effetti della relatività, che ci fa rivivere momenti dolorosi del passato in cui avremmo voluto fare scelte differenti, e lo scorrere del tempo in modi a cui l’uomo non è preparato) ci mette di fronte a temi interiori e personali che qui, legati alla quotidianità della vita sulla Terra, spesso non vogliamo affrontare adeguatamente (la scarsità di cibo, la scelta egoistica di voler salvare sé stessi o i propri cari anche a scapito del resto dell’Umanità) e a scelte che possono ripercuotersi addirittura sul destino della nostra razza. Mi è piaciuto molto quest’ultimo tema, che tra l’altro mi ha fatto pensare ai futuri viaggi su Marte, per cui si stanno aprendo le “selezioni” e che comporteranno forse il sacrificio dei primi esploratori, proprio come i personagbi del fil. Come dici tu (e come molti film di Nolan che affrontano la fantascienza in modo, oserei dire, “kubrickiano”, in primis Inception), anche Interstellar va senz’altro rivisto per apprezzarlo a fondo.
    Due parole sul 70mm: mi aspettavo sinceramente una qualità più alta, troppo abituato a quel senso di “pulizia” un po’ artificiosa cui ci sta abituando il cinema tutto digitale e in CG. Forse rivederlo in 4K mi darebbe un metro di paragone più indicato… ma l’audio della Sala Energia è sempre insuperabile!

    Ciao,

    Fabio

    • Ciao Fabio, concordo con quanto hai detto, parola per parola :D

      Sì, siamo abituati alle immagini artefatte del digitale e della CGI, però la pellicola ha ancora quel calore che ti fa sembrare le cose più vere. Un po’ come il vinile. E dopo queste banalità disarmanti che ho detto, mi preparo alla seconda visione :D

  2. Buon giorno a tutti. Ottima recensione. Non sono d’accordo sul 70 millimetri ma non sono un tecnico, però nel cinema normale (comunque un ottimo cinema) la compattezza delle immagini e la profondità data dall’acquisizione delle immagini, era superlativa. L’ultimo che è riuscito in quest’impresa, in questo senso, è stato The Master.

    Parliamoci chiaro, Interstellar è un capolavoro, ma rispetto a 2001 di Kubrik, cinematograficamente, è il nulla (poi chi sa se qualcuno ha scoperto il segreto nascosto nel film di Nolan) …

    SPOILER

    … è un CAPOLAVORO perché questa è un opera Matura a differenza di Inception che è una produzione maestosa, ma è guidata solo dalle suggestioni. Poi ci sono gli ultimi due Batman che ritengo essere patetici a livello registico, produzioni infantili in mano a un professionista; tranne il primo Batman cui Nolan ha il merito di aver dato nuova linfa al concetto di supereroe oscuro, poi ha solo continuato a giocare col giocattolo della catarsi in maniera furba e schifosamente disonesta.

    Nolan cappella non poche cose in questo film e non sono cappelle da poco. Un Cast che va dallo strepitoso alla telenovela.

    Finalmente dei bambini che sono bambini, bravi. Bambini veri. Era ora.

    Lithgow è patetico, come possa essere stato scelto in un ruolo del genere e dargli una linea così stereotipata da Soap-opera è un mistero, doveva essere licenziato alle prime riprese;

    La Hatwey è il nulla fatto ad attrice. Insulsa, vuota, insipida, certo non è mono espressiva, ma dopa che l’ha diretta in Batman e non si è accorto della sua incompetenza, mi dà da pensare;

    CAINE è MOSTRUOSO … quest’attore riesce ancora, no a bucare lo schermo; ti perfora l’anima; non fosse stato per lui, tutto il carisma dei Batman sarebbe andato alle ortiche e non sanno quanto a livello inconscio CAINE sia stato la spina dorsale dei due insulsi ultimi Batman.

    Il protagonista (che odio come attore) è stato bravissimo, mi pesa ammetterlo, ma è la verità, quello che è giusto è giusto; addirittura in molte parti era lui superiore alla sceneggiatura che non riusciva a reggere la sua performance e anche sfruttato male da NOLAN. Come nella scena quando re-incontra la figlia, una scena stupida e magnifica insieme, fatta malissimo che si salva perché il film fin lì … ti aveva tenuto l’anima a fior di pelle e grazie alle musiche MAESTOSE di Zimmer, hanno nascosto la cappella.

    Il sonoro e le musiche sono un crogiolo di frequenze usate per aprire i chakra (non metaforicamente) pochi lo sanno, ma in sostanza ZImmer ha usato gli stessi suoni che usano gli sciamani per raggiungere stati di coscienza alterata. MA questo è un altro discorso …

    … ora devo scappare, poi dirò il resto.

  3. Concordo quasi totalmente con il tuo post. Avendolo visto ieri sera, però, ho bisogno di ancora qualche giorno di tempo per metabolizzarlo.
    In generale, mi aspettavo qualcosa di diverso. Sono stato letteralmente travolto dalla seconda parte del film, a mio avviso pazzesca: la scena del passaggio nel buco nero è da storia del cinema.
    Chiaramente, il paragone con 2001 sembrerebbe ovvio ma, a mio avviso, non centra poi tanto. Non credo che Nolan volesse confrontarsi con Kubrick, semplicemente si vede l’influenza che il Maestro ha avuto su di lui.
    Quello che posso dire, per ora, è di aver assistito ad uno spettacolo pazzesco, qualcosa di talmente incredibile e folle (ci vuole fegato a metter su un progetto così ambizioso) che meriterebbe più visioni, come hai giustamente detto tu.
    Nolan ha voluto tentare di spiegare l’Universo con l’Amore, quello tanto bistrattato dalle sciocche commediole tanto care al box office, attraverso tutti i difetti e le caratteristiche della razza umana al giorno d’oggi per affiancarci nel nostro senso di sconforto perenne, di quasi rassegnazione. Poi, la fiamma della speranza si è accesa, ad un certo punto del film ed io ho sgranato gli occhi come poche volte in una sala cinematografica.
    Ho sentito critici dire che Nolan non è Tarkowskij: deduzione notevole, come dire che le lasagne non sono una bistecca. Se proiettassero ORA, in questo istante, Solaris al cinema (senza il riferimento al genio del regista, come se fosse di uno sconosciuto) probabilmente i multisala lo snobberebbero e i pochi cinema coraggiosi sarebbero costretti a toglierlo dopo una settimana per assenza di spettatori.
    Nolan è riuscito a fare un film come voleva lui, portando anche la gente al cinema. Se non è bravura questa, non so cosa lo sia.

    • Concordo Fabbricante :D

      Anche io non ci ho trovato particolari affinità con Kubrick, se non appunto quelle che ho scritto.

      Devo essere sincero, il solari di Tarkowskij non l’ho mai visto, mai avuto l’occasione :)

  4. Io sinceramente mi sono sentita talmente coinvolta da risentirne non poco in quanto a claustrofobia e malessere generale tanto che non sono ancora riuscita a riprendermi e a metabolizzarlo…

      • Funziona molto bene direi MrChreddy :O
        Nn me ne parlare…solo a vederli che si calavano nelle “bare” avevo la pelle d’oca e mi mancava il respiro, per nn parlare della scena dello “scoppio” …ho cacciato un urlo dallo spavento/tensione, notare che allo scoppio seguiva il totale silenzio…ti lascio immaginare la figuraccia che ho fatto… :D

  5. Sarò breve perchè non ho voglia di dilungarmi. Il film mi è piaciuto molto ed è volato via nelle sue tre ore (al contrario di Inception e invece a me non è spiaciuto Rises), ma forse doveva osare un pòd i più per arrivare al capolavoro. Per me ci sono troppi finali positivi, ma visivamente ed emotivamente è sicuramente un film potente. (visto anch’io in 70 mm nella sala Energia di Melzo).

  6. SPOILER

    Insomma. Lui comunica con la figlia, lei capisce, risolve l’equazione. porta l’umanità sullo spazio trovano un pianeta da colonizzzare e McCoso si salva. Non so a me sarebbe bastato che lui ci rimettesse le penne, così da non sovraccaricare il film di finali positivi. Tutto qui.

    • SPOILER

      Vedere la propria figlia vecchia e sapere di essersi persi tutta la sua vita, non aver conosciuto il marito, i figli, non averla aiutata quando aveva bisogno come tutte le figlie hanno bisogno di un padre, non mi sembra un finale positivo.
      La morte è un dato di fatto normale e ineluttabile, sapere di aver lasciato indietro la cosa che amavi di più, secondo me è più straziante. :)

      • SPOILER

        Beh per me è positivo che comunque si siano riabbracciati. E poi tornerà dalla Hathaway che si consolerà della morte del suo bello. Insomma ribadisco non lo vedo come un finale negativo.
        E non ce l’ho con gli happy ending è che qui mi sembravano TROPPI. Insomma si vede che era una sceneggiatura per Spielberg.

        Poi per carità il film lo rivedrei anche domani, tnato l’ho trovato affascinante, ma per 2/3 del film ho pensato veramente che Nolan avresse fatto un capolavoro. Col finale ho abbassato un pò il giudizio.

        p.s.: comunque Solaris (l’originale) è di Tarkovskij (magari lo sai, ma non ho resistito a scriverlo).

  7. Si, ma io sono andata venerdì sera a vederlo e credo che non ci tornerò più per almeno 10 anni, visto che da casa mia ci ho giusto impiegato un’ora e mezza ad arrivare a Melzo (e abito a Milano!).

  8. Parto dai Navigli, ma probabilmente è proprio il giorno che era sbagliato. La tangenziale est come hai detto tu era un inferno su terra!

    Se tornerò a Melzo per Star Wars lo farò di sabato (anche perchè se no il mio compagno mi uccide!)

    • Di solito i navigatori dicono di uscire ad Agrate per Melzo, almeno il mio dice così.

      Io in genere esco a Linate, vado verso l’idroscalo e da lì parte la nuova strada che hanno fatto e in 10 minuti scarsi sei a Melzo :)

      • Anche noi (però di domenica) per andare all’Arcadia facciamo sempre Lambrate-Segrate-Idroscalo e poi la strada nuova e arriviamo in un attivo 20-25 min. massimo, nn c’è praticamente nessuno :-)

        P.S. L’audio dell’Arcadia è sempre strepitoso e coinvolgente, anche troppo :D
        x il 70 MM sono rimasta un pò delusa forse sono troppo abituata al digitale e mi devo disintossicare…

  9. Forse ho fatto quella strada, non ricordo. In effetti il navigatore ci ha buttato fuori quasi subito dalla tangenziale, ma era comunque un delirio. Una fila unica!

  10. Ciao MrChreddy,
    visto un paio di sere fa all’Arcadia in Sala Energia.
    Dico solo che mi è piaciuto un sacco! Un film emozionante!
    Come hai detto non ha tutti può piacere, ma bisogna vedere oltre :)

    SPOILER!!!
    Diciamo che forse l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è il finale. Diciamo che magari lui restava la dentro Gargantua (ma che nome ganzo è !! XD) e fine. La parte più ragionata mi diceva un finale così. Però per la parte più emozionale mi dice che va bene anche così, specie il suo ritorno (?) verso la nuova colonia.

    Poi c’è una cosa che mi sta mandando in trip, chi ha piazzato vicino saturno il tunnel spaziale? Cioè sono stati gli esseri pentadimensionali, ovvero l’uomo del futuro? Ma non sarebbe un paradosso? Boh? XD però mi garba quando un film ti fa scervellare così.

    FINE SPOILER!!

    Per quanto riguarda i 70mm devo dire che non ero più abituato a vedere una pellicola al cinema, però era visivamente “più calorosa”. Come sempre audio eccezionale, con una colonna sonora stratosferica. Non so te ma in alcuni momenti mi sembrava di sentire la Deep Note di THX come sottofondo, ma magari era solo mia suggestione :p.

    Ora aspetto con ansia il BluRay. Non vedo l’ora!! Anzi mi sa che domani sera mi fiondo dentro un altro cinema e me lo riguardo :)

    PS: ma riusciremo mai a fare un raduno all’Arcadia? Sarebbe una cosa bellissima, mi sembra di capire che siamo un certo numero di Milano. Chissà? Magari per Star Wars VII? XDXD

    • Ciao Jabbak :D

      SPOILER

      Eh, non si sa chi ha messo il Wormhole vicino Saturno, si ipotizza possiamo essere stati noi “umani” del futuro per arrivare, appunto, ad essere “umani” del futuro. E’ uno dei tanti dubbi che lascia il film. :)

      FINE SPOILER

      Eh, va bene, organizziamo un incontro all’Arcadia. Il problema è prenotare tutti quel giorno. Appena esce un film che “vale la pena” lo faccio :D

  11. Visto anch’io in 70mm.

    Condivido. Fatto molto bene.
    Forse s’incarta un po’ alla fine e l’epilogo è in tono minore rispetto al resto del film

    ma ci sono 3 o 4 idee davvero geniali, oltre ad un’ottima realizzazione.

    Gli spunti dal Maestro sono evidenti: dall’intelligenza artificiale, al silenzio ovattato nello spazio
    passando per le panoramiche spaziali che lo ricordano molto.

    Però è un’opera matura.
    Well done.

      • Grazie. In realtà non me ne sono mai andato
        (te piacerebbe, eh…)

        ma ho meno tempo per scrivere le mie boiate

        (chè io le devo pensare, ponderare, valutare, riesaminare, verificare, convalidare, monitorare, autorizzare, progettare, pianificare e poi scriverle

        coda pensi che le scriva di getto, come vieneviene? Seeeeee).

        Venendo al film: in genere non amo la fantascienza, perciò è plausibile che tu pensassi che non mi sarebbe piaciuto, e comunque sottolineo che nella trama

        c’è un sacco di roba che non torna.
        E’ il grande problema di Nolan: deve incasinare ciò che è semplice
        e quando incasini inutilmente le cose c’è il rischio di andare in contraddizione

        (AVVISO AI NAVIGANTI STO SPOILERANDO)

        ad esempio se alla fine era lui il “fantasma” e “loro” erano gli uomini del futuro, come hanno fatto a non estinguersi visto che la quarta e quinta dimensione è stata scoperta dopo che avrebbero dovuto estinguersi, e quindi non avrebbero potuto mandarlo nell’iperspazio a salvare tutto?

        (lo so, spiegato da bestie, fa’ uno sforzo ti prego)

        FINE SPOILER

        Insomma, io sono convinto che i capolavori debbano basarsi su trame semplici da cui, autonomamente, lo spettatore debba cogliere spunti complessi.

        Detto questo, il film è realizzato bene, è innovativo e si prende dei rischi sotto vari punti di vista.

        E questo mi garba assai.

        • No, anzi, mi sei pure mancato :D

          Comunque hai ragione, Nolan ha la tendenza a farla più complicata di quella che in realtà è e si perde cose per strada. Uno dei suoi difetti è, ad esempio, lo scorrere del tempo.

          Poi vabbè, è un film di fantascienza fino a un certo punto, diciamo che è solo il contesto, poi il succo c’entra poco con la fantascienza. :)

  12. Devo andare controcorrente…
    Il film è un continuo richiamo ai sentimenti, e per questo piace all’italiano medio. Anche io non sono totalmente insensibile, ma la parte scientifica e la logica della trama fanno semplicemente ridere. E’ vero che come film di fantascienza è solo una scusa. Ma è questo per me è il difetto. Possibile che nessuno riesca a fare un film dove la parte scientifica non è presa a calci nel culo? NESSUNO ti obbliga a fare un film di fantascienza, se vuoi parlare SOLO di amore e buoni sentimenti fai un altro film. Per chi ha un minimo di competenze scientifiche (un minimo eh, non dico che dovete essere un teorico della gravità quantistica) o per chi usa un minimo di logica, lo svolgersi degli eventi non ha senso alcuno. Non sto dicendo che non si possano usare questi temi (quelli citati da voi, da il rapporto genitori figli, al tema dell’egoismo personale contro quello dell’interesse generale ecc) in un film di fantascienza: tutt’altro. La fantascienza per me è proprio il posto più adatto per farlo, perchè si possono mettere in scena le situazioni più libere e immaginifiche. Sto dicendo che il film non ha lo spessore sufficiente per mischiare questi temi tra loro. Conta solo sul fatto che le persone pensino che quel che non si capisce sia perchè il film è profondo. Le decisioni prese dagli “scienziati” fanno ridere i polli. Non c’è nulla che mi fa pensare a una missione preparata da anni. Non c’è niente della vera psicologia di un ricercatore, ma solo dell’idea che lo sprovveduto di quella professione si fa se si immaginasse a farla lui stesso. Il buco nero è usato in maniera assurda, la storia del tempo rallentato è vera ma nel film è scientificamente scorretta. Perfino l’amico che era con me, che di scienza capisce poco o punto, ha notato una serie di incoerenze logiche. Ve ne dico solo una: come fa il protagonista a tornare da LEI, quando essendo lui e solo lui passato dal buco nero, ha avuto il tempo rallentato di nuovo? (nota, il rallentamento in teoria doveva essere infinito, avendo attraversato l’orizzonte degli eventi, ma questo è un dettaglio scientifico, la posso perdonare).

    • Eh, boh Luigi.

      Grazie per avermi dato dell’italiano medio.

      Poi, appunto, è FANTAscienza, non Scienza e basta. Non so, mi sento di giustificare, almeno stavolta, i vari buchi del film.

      I documentari sui warmhole e i buchi neri preferisco vederli su Discovery Channel, non al cinema. :)

      Però, de gustibus.

  13. un saluto a tutti,
    il mio intervento nasce dall’esigenza di chiarire un equivoco importante che nasce, fin troppo spesso, quando ci si avvicina criticamente ad un film cosiddetto di fantascienza…….vorrei solo sottolineare che il genere fantascienza non richiede un rigore scientifico assoluto, ma solo un certo grado di plausibilità scientifica e questo vale soprattutto quando affronta tematiche che sono ancora molto lontane dall’essere comprese dal mondo scientifico……esempio lampante sono i buchi neri……se pensiamo che proprio recentemente alcuni scienziati abbiano negato l’esistenza degli stessi, fa sorridere che si possa criticare l’approccio di un regista ad una tematica di cui ignoriamo praticamente tutto…….parlare dell’orizzonte degli eventi come se fosse una conquista scientifica palesa che forse non ci si rende neanche lontanamente conto di quanto la scienza sia distante dall’aver compreso anche lontanamente l’universo……..per stringere: parliamo di congetture che già domani potrebbero essere completamente stravolte…….quindi attaccare il regista da questo punto di vista è veramente no-sense

  14. Premesso che il film mi è piaciuto anche se forse è un po’ troppo lungo e molto (forse troppo) ispirato ad 2001: Odissea nello spazio, film che non è tra i miei preferiti di Kubrick, comunque mi riservo di rivederlo per farmi un’idea più precisa, ma la cosa che m’interessa dire è che penso di aver trovato per caso il critico a cui ti riferisci, quello sulla Hathaway senza trucco; non faccio nomi(Badtaste canale Youtube), ma ti dico solo che questo qui non sopporta Nolan, per non meglio precisati motivi, ma in compenso dice che gli piace Twilight, fai un po’ due più due… meno male che sul sito a cui fa riferimento le recensioni le scrive anche un altro e lui fa solo le videorecensioni, ma mi è utile lo stesso, per quel che mi riguarda ho capito che devo fare il contrario: se a lui piace un film solitamente non lo vado a vedere e viceversa. :-)

      • Ho appena visto la sua ultima videorecensione su “50 sfumature di grigio”, film che non m’interessa minimamente ma alla fine lui mi sta simpatico nella sua eccentricità da critico cinematografico, ecco è riuscito a nominare Nolan magari parlando di questo film che non c’entra nulla con i film suoi, visto che lui fa film di genere fantascientifico/action e questo è un film drammatico/erotico lontanissimo dalla cinematografia di Nolan, ma faglielo capire nel suo delirio anti-Nolan.

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