Big Eyes little film

Big Eyes

Questo week end ho recuperato l’ultimo film, uscito a inizio anno, che mi interessava vedere: Big Eyes di Tim Burton.

Stranamente Big Eyes ci tenevo a vederlo, un po’ perché speravo che, staccandosi dal “fantastico”, Burton riuscisse a tirare fuori un film che mi prendesse ancora e me lo facesse rivalutare.

Sono stato un po’ deluso, se devo essere sincero.

Come forse saprete, io e Tim Burton siamo litigati da almeno 15 anni, se volete sapere perché, leggete qui e qui.

Speravo che con Big Eyes il buon tim tirasse fuori un altro Ed Wood e invece non è successo.

Certo, il film comincia bene, con una fuga dal tipico sobborgo americano che Burton detesta tanto e che ha sempre dipinto come la dimora dei mostri. Sapete, no? Quello con le case tutte uguali color pastello, il cielo azzurro e terso e le giardinette nel vialetto d’ingresso.

Vedendo quella scena mi sono detto: “Porca miseria, questa è una dichiarazione d’intenti, Burton abbandona ciò che ha sempre fatto per buttarsi in qualcosa di nuovo!

Invece mi sbagliavo. O Meglio, in effetti si butta in qualcosa che esula dai suoi canoni, però questa piega non è per niente bella, ma non è nemmeno brutta. Alla fine è così così, senza infamia e senza lode.

Di problemi, Big Eyes, ne ha molti. Innanzi tutto sembra un film svogliato con qualche spazzo di cose anche interessanti. Come per esempio il ragionamento su cosa sia arte, su cosa venga inteso come arte e su come venga costruita l’arte. Un discorso anche attuale, se si pensa che oggi tutto viene considerato arte e, anzi, ha quasi perso il suo senso questa parola.

Big Eyes - Amy Adams

Faccio gli occhioni… alla telecamera

Però dall’altra parte c’è una Amy Adams particolarmente mesta e remissiva, in un ruolo che sembra castrato e non particolarmente adatto a lei, che si contrappone a un Christoph Waltz particolarmente istrionico, esagerato e sopra le righe.

Il problema è che sembra che Burton abbia detto a Waltz di esagerare con la performance, trasformandolo più in un poco credibile Muppet che in un personaggio vero. L’effetto è straniante e ben poco credibile. Grave errore in un film che dovrebbe essere un bio-pic e che, quindi, dovrebbe rappresentare una realtà credibile e funzionale, per quanto filtrata dalla telecamera.

Invece non lo fa. Tim Burton sbaglia il bersaglio e non di poco. Complice anche il fatto che non resiste a rinunciare alle sue tipiche inquadrature. Lo fa durante un’intervista televisiva a un critico, rendendo farlocca la trasmissione televisiva, prendendo, ancora una volta a calci in culo, la sospensione dell’incredulità dello spettatore.

Big Eyes - Christoph Waltz

Faccio quello bravo che gigioneggia

Oppure in una scena, che si vede anche nei trailer, che risulta montata malissimo, quella del tentativo di dare una forchettata in un occhio a Terence Stamp, palesemente girata al contrario.

Big Eyes purtroppo dimostra quanto del vecchio Tim Burton sia rimasto poco. È come se avesse perso ogni tipo di immaginazione e creatività. Una volta aveva una visione e una visionarietà uniche, ma che con l’andare degli anni son diventate delle macchiette e, negli ultimi film, quasi una parodia del Burton degli anni ’80.

Big Eyes probabilmente è stato influenzato dalla sua vita privata e dalla separazione, oltre a essere stato attratto dagli occhioni dei bambini dei quadri e che non vedeva l’ora di riproporli sulla gente vera che compare nel film, e alla fine si può benissimo aspettare di vedere a casa e cercare di apprezzarlo per le cose buone che ha, come i alcuni messaggi, l’assenza di Johnny Depp, delle spirali, degli alberi di gomma e di Elena Bonham Carter.

 

 

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

14 pensieri su “Big Eyes little film

  1. La sparo lì, poi chissà se è vero: Tim Burton ha solo messo la firma (per portare gente in sala) ed ha girato quattro scene (quelle di cui ti sei lamentato)… Il resto non è roba sua.
    È l’unica spiegazione che renda conto per questo anonimo film

      • Au contraire! Sono tra i pochi (come te) che da molti anni si sono accorti che Tim Burton faccia cagare a spruzzo. Lo dico con certezza dal 2005 ma c’erano delle avvisaglie anche negli anni precedenti in cui comunque mi piacevano quasi tutti i suoi film.
        Proprio perché adesso lo sottovaluto, questo film, sebbene anonimo e mediocre, è il migliore dei suoi ultimi 10 anni… il che non vuol dire molto, me ne rendo conto.

  2. Per fortuna non c’è Depp,ma Micheal Keaton ha litigato con Burton?
    Trivia Amy Adams da giovane faceva la cameriera in una nota catena dove le donne erano vestite in pantoloncini e top.
    Comunque è vero molti suoi film sono copie sbiadite del suo passato,perchè non fa come Spielberg e cambia genere ?
    comunque Mchreddy ho rivisto Incontri ravvicinati del terzo tipo con il doppiaggio rifatto,Dreyfuss ha la voce del doppiatore di Tom Cruise,comunque film memorabile.

    • Non credo che abbiano litigato, anzi, in teoria dovrebbero lavorare insieme in Beetlejuice 2… ormai Tim Burton è nella fase Spielberg, finite le nuove idee va a stuprare i suoi stessi successi passati. Speriamo solo che Keaton riesca a riportargli un po’ di senno.

      Non sapevo che anche Incontri Ravvicinati fosse stato ridoppiato ma non me ne stupisco. La versione doppiata originale è stata almeno preservata o esiste solo in VHS e Laserdisc adesso? Quella di E.T. era già sufficientemente atroce.

      • Mi sembra di aver letto su wikipedia che c’è solo quello nuovo per via dell’audio 5.1 ma di E.T di riferisci all’orrida versione del 2002 con le scene aggiunte di E.t in digitale ei wokie toki al posto delle pistole ,anche di Explores in dvd non c’è il doppiaggio d’epoca e mancano alcune scene ma l’atrocità vera e Salvador in edizione speciale…..

        • Sì, proprio quella versione. Nefaste aggiunte digitali a parte (gli insensati walkie-talkie al posto dei fucili sono niente in confronto ad E.T. in Computer Grafica), la nuova versione di E.T. si “arricchisce” con un nuovo doppiaggio, particolarmente fastidioso sui bambini. Da tirargli il dvd in testa!

          Di Explorers sei sicuro? Su Antonio Genna non ci sono note su un secondo doppiaggio.

          Non ho presente cosa hanno fatto con Salvador

          • Per Incontri del terzo tipo devi guardar su la Effe li lo fanno con il nuovo doppiaggio ,in Salvador in pratica ci sono scene aggiunte doppiate in italiano male da altre doppiatori,lo passano su Rai Movie quella versione,su Explorex lo letto su un sito retro dove l’autore ha fatto il confronto perchè ha la vhs originale.

  3. Ciao Chreddy, già ne parlammo, che dire, è vero che giunti sul fondo si può anche scavare. PECCATO

    Né più né meno quello che sta facendo Tim Burton: – scava con una certa autorevolezza, questo gli va concesso; ma si sta scavando solo la fossa. Tutto qui. Così che un giorno, tra una cinquantina d’anni, quando Depp e Burton saranno morti (e anche io e te), cioè quando lo stupore per certe sue stronzzzzate sarà ridimensionato … allora tutti ci sarà resi conto che un pirla come tanti, aveva solo approfittato di stravolgere furbamente una certa ordinarietà e omologazione nei prodotti filmici …

    … che, arrivato al momento (e arriva per tutti), di mostrare quella maturazione che è sintomatica di chi veramente ha del genio in sé, non ha fatto altro che confermare il sempreverde adagio:

    – che anche un orologio fermo segna due volte al giorno l’ora esatta.

  4. Per fortuna non sono il solo a trovare “sopra le righe” la recitazione di Waltz. credevo di essere pazzo io o di non capire niente di cinema.

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