Whiplash il mio vincitore morale dell’Oscar

Whiplash

Oggi è un giorno speciale.

Primo perché Nerds’ Revenge compie 3 anni e, visto l’ultimo periodo, penso sia un piccolo miracolo.

Secondo, un po’ meno importante, questa notte c’è stata la premiazione degli Oscar.

Con mia grande sorpresa ha vinto Birdman. Pensavo che la statuina andasse a film più americani come American Sniper, o a film più “da Oscar” come Selma e La Teoria Del Tutto.

Però, il mio film preferito di quest’anno, ed ero sicurissimo non avrebbe vinto, è un altro: Whiplash. L’ho visto in extremis sabato perché a Milano lo danno in un solo cinema in centro, mentre nei multisala impazzano, in una marea di sale per cinema, le 50 Sfumature Di Grigio.

La tristezza a palate, proprio.

Whiplash, alla Notte degli Oscar, è un outsider in tutto e per tutto. È un film a basso costo nato da un corto presentato al Sundance Film Festival del 2013 solo allo scopo di raccogliere fondi per fare poi un film vero e proprio. Whiplash non parla di vere storie americane, che non parla di guerra, che non spinge alla lacrima facile, che, in sintesi, non ha alcun tema “classico” da Oscar e, anzi, parla del lato oscuro dell’ossessione per qualcosa.

Questo qualcosa potrebbe essere qualunque cosa scateni in noi un amore così incondizionato da spingerci a rinunciare a tutto il resto per coronare il nostro sogno e concretizzarlo.

Nella fattispecie del film è la musica, l’arte, incarnata da una maledetta batteria che vuole il suo tributo di sangue per essere suonata.

Da batterista so bene come funziona. La batteria è una puttana. Ti chiede tempo, spazio, dedizione incondizionata e non ti dà niente in cambio. La batteria è lo strumento portante di ogni pezzo, senza una buona batteria la musica crolla su se stessa, eppure l’ascoltatore spesso la ignora. Si concentra sui fraseggi delle chitarre, del piano, dei fiati, degli ottoni, e la batteria rimane nell’ombra. Eppure il ritmo è tutto lì, nella batteria, in quel martellare potente che batte come il cuore di ogni canzone di ogni genere, dal jazz, al metal più estremo. Eppure nessuno la nota consciamente.

In più ha il grosso svantaggio di non poter essere portata in spiaggia per broccolare le ragazze d’state intorno a un falò.

Con questa ode alla batteria non voglio sminuire gli altri strumenti, ma solo accentuare gli svantaggi di quando si decide di dedicarsi a uno strumento ritmico che non fa musica vera e propria, ma detto il tempo che gli altri strumenti devono seguire.

Whiplash - Teller, Simmons e la batteria

Dai, cazzo, suona quella cazzo di batteria del cazzo!

Non è un caso che in Birdman, vincitore dell’Oscar, la colonna sonora era affidata a un lungo solo incalzante di batteria jazz che scandiva, come un ritmo forsennato del cuore, l’andamento del film.

E la batteria, con il suo ritmo e il tempo preciso, è lo strumento perfetto per Damien Chazelle e il suo film.

Whiplash è una discesa agli inferi di un ragazzo, un bravissimo Miles Teller, che per amore di uno strumento così difficile, e di quello che ovviamente rappresenta, rinuncia a tutto per padroneggiarlo. Ci perde il sonno, si rovina le mani, rischia la vita per suonarla e lei non restituisce niente, perché la batteria è così, non concede niente a nessuno.

Così come non concede niente a nessuno J.K. Simmons, che l’Oscar per il personaggio l’ha portato a casa meritatamente, nell’incarnare l’anima oscura della musica, dell’arte. Quell’anima oscura che hanno solo i grandi musicisti e gli artisti. Quel lato ossessivo e ossessionante che spinge ad andare avanti a migliorare anche quando pensi di essere arrivato a un buon risultato. Quell’anima oscura che ti fa considerare quel buon risultato solo il primo gradino di una lunga scalinata da salire.

Whiplash è questo, un film sulla dedizione che bisogna dare e le rinunce che bisogna fare per qualcosa che si ama davvero. E bisogna mettere in conto anche che l’oggetto del nostro amore diventi un ossessione straziante a cui non frega niente della dedizione e delle rinunce fatte, perché le abbiamo fatte di nostra volontà e i rimpianti sono solo nostri. Così come è nostro il vuoto che ci rimane quando, bruciati da questa passione, decidiamo di rinunciare.

WHIPLASH

Musicista Palla di Lardo, facciamo contenti i critici con questa scena!

Whiplash mi ha colpito su più piani. Mi ha emozionato. Mi ha fatto capire perché non diventerò mai un ottimo batterista, ma rimarrò solo un decente picchiatore. Mi ha fatto venire voglia di lasciarmi andare alla mia vera passione, di dedicarle più tempo, più spazio e più me stesso ed è una cosa che farò, anche se non c’entra niente con la musica, anche se non arriverò mai a raggiungere la perfezione desiderata, ma almeno l’obiettivo è lì, visibile e la strada per raggiungerlo è chiara.

Consiglio a tutti di vedere Whiplash, in un modo o nell’altro, e di lasciarsi trasportare dal ritmo e dal tempo del film, di andare un poco oltre alle immagini, alla musica e alle citazioni palesi di Full Metal Jacket, di cui le altre recensioni che ho letto sono piene, per poter scoprire cosa significa avere una passione da perseguire buttandoci sopra sudore, sangue e rinunce.

Sembra banale, ma non tutti siamo capaci.

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

30 pensieri su “Whiplash il mio vincitore morale dell’Oscar

  1. Mister,
    diciamo che ho fatto un lavoro da maestro

    l’OT preventivo.

    Il mio commento su questo film è nel post precedente.

    L’avessi messo qui sarebbe stato in topic, visto che la penso allo stesso modo
    (affumicature comprese)

    ma non sarebbe stato da me.

    Io l’ho trovato orgasmico, anche se il jazz mi piace solo ascoltarlo.

    Che certi sbattimenti non sono per me.

    • Però, in effetti, non sono soddisfatto.
      Perché in realtà è un OT involontario il mio, visto che quando l’ho scritto non c’era ancora questo post.

      Per riparare dovrei scrivere qui sull’argomento del post precedente.

      Allora sì che avrebbe un senso…

    • Sì, il tuo commento l’ho letto e me lo ricordo Satanasso e, se vuoi sapere la verità, ho visto il film “pensando” a te :D

      Io un po’ di Jazz a lezione di batteria l’ho suonato e… non fa per me :D

  2. Ottima recensione, come sempre ;-)
    A proposito di batteria che non si porta in spiaggia, racconto un aneddoto: l’anno scorso il baretto della spiaggia che frequento ha invitato un complessino di ragazzetti che suonava varie cover. Stendendo un velo pietoso sulla “cantante”, una forse 13enne che sembrava la pubblicità di quella radio dove fanno scoppiare la testa all’improvvisato cantante, il resto della band era eccellente, ma la menzione d’onore, al punto da suscitare commenti estatici nel pubblico che si fermava ad ascoltare, era per il batterista, un ragazzetto che avrà avuto 6-7 anni, e che era un vero e proprio MOSTRO. Una cosa incredibile guarda, un senso della musica invidiabile, tale da improvvisazioni che trascinavano tutta la band. Ammesso che non perda lungo la strada l’innegabile talento, davvero una cosa che gli si augura una carriera gloriosa, difficile proprio rendere a parole le sensazioni provate ascoltando questo piccolo talento…

  3. Birman era vincente sicuro, io ci ho scommesso anche sopra e ho vinto! :-)
    L’unico altro film che poteva vincere era Boyhood. Tutti gli altri film facevano numero come si suol dire. Non sono mai stati in gara. :-)

    Whiplash non l’ho visto (in realtà a parte il Budapest Hotel e American Sniper non ho visto nulla), ma ne ho letto un gran bene.

    Comunque sono contenta per JK Simmons uno di quei grandi caratteriti che ci sono nel cinema e nella Tv americana che però non si è mai filato nessuno.

    • Guarda Firpo, tra tutti quelli in corsa per l’Oscar che ho visto, son contento abbia vinto Birdman. E mi ha pure stupito.
      Whiplash era proprio fuori dai giochi perché “poco importante” come film. L’Oscar a Simmons è stata una soddisfazione per me, anche perché ho adorato odiare il suo personaggio nel film. :D

      Se ti capita guardalo che ne vale la pena :D

      • Dovrei vedere anche Birdman. Forse sabato riesco ad andare al cinema, ma devo verificare che cosa è ancora in programmazione a Milano. Mi sa che Whiplash non c’è nemmeno più.

  4. Ma tanti auguri!

    E che hai contro 50 sfumature di grigio? E’ a questo capolavoro che si debbono uno sfracello di youtubate con recensioni e prese per i fondelli che aiutano a risollevare l’umore dopo una giornata piena di 50 sfumature di marrone. XD

    • Grazie mille BiP.

      Hai ragione, se non ci fosse stato 50 Sfumature di Nota Marrone, non avremmo avuto né meme né video parodistici :D

      Tra l’altro, ha sostituito Twilight come peggior storia d’amore XD

      • E ce ne voleva parecchio di impegno, nevvero? XD
        In una delle molteplici recensioni una ragazza ha “svelato” che la scrittrice (sigh…) creò 50 sfumature di strazio come fanfiction di Twilight. XD

  5. Ecco, questo è un po’ OT, ma..

    Il grande attore, regista, musicista e poeta Leonard Nimoy è scivolato nell’iperspazio dopo una lunga malattia
    Ci fece sognare da bambini con le eroiche gesta del suo Spock.
    Non se ne va solo un’icona di infanzia, ma una grande persona e un grande artista
    Lunga vita e prosperità, Leonard
    Grazie, Signor Spock.
    Grazie per averci esaltato davanti ai nostri vecchi schermi.
    Grazie per le tue stupende opere.
    Grazie per aver reso questo mondo un po’ migliore.
    Buon Viaggio.
    D’altronde, purtroppo, questa è la logica.

  6. Non per niente i Led Zeppelin (Page, Plant e Johns) hanno avuto l’onestà, e con cognizione di causa, di mettere la parola fine alla loro storia. Senza John “Bonzo” … non avrebbero potuto essere altro. Così come la dichiarazione ufficiale che fecero, sostanzialmente recita. La spina dorsale dei Led Zeppelin, era lui. Punto, fine della storia. A mio parere, tra i cinque più grandi batteristi della storia. Punto, e fine della storia anche qui.

    • Io citerei anche il batteristadei Def Leppard, che ha perso un braccio in un incidente e la band ha aspettato che reimparasse a suonare con una pedaliera fatta ad hoc.

      Magari non è il più bravo del mondo, ma tanto di capello da parte mia :)

  7. Io ho visto Birdman prima, e Whiplash poi.
    Dopo aver visto Birdman ero folgorata, mi è piaciuto tutto di quel film, Keaton è bravissimo, Emma Stone è sempre meglio, Norton, e che ti devo dire?! Il “finto” piano sequenza ti mette un po’ di ansia (almeno a me), ma l’effetto è bellissimo. Sembra di stare a teatro, ecco.
    Poi ho visto Whiplash. All’inizio erano sullo stesso piano, ma dopo aver somatizzato per bene… mi sono resa conto che Whiplash è un capolavoro. Io adoro il Jazz, ci osno cresciuta con mio padre e i suoi vinili. La batteria è il mio strumento preferito. Ma lacosa che più mi ha colpito è che i personaggi li ho odiati entrambi! Il professore mi snerva, al ragazzino sbatterei la testa sul muro e gli direi “vedi di tirartela di meno”, ma li ho amati per questo. Finora non mi era mai successo con nessun film Mi ha trasportato, nel vero senso della parola, DENTRO il film e DENTRO le loro emozioni. Fantastico.

    • Ecco, scusate l’intromissione, ma volevo appunto condividere questo punto.

      Non ci sono personaggi positivi e personaggi negativi, è questo il bello del film.

      E’ un ode alla musica, e ai suoi interpreti
      ma anche al parossismo necessario per diventare grandi musicisti.

      Whiplash finge di essere un lungometraggio basato sul binomio banale del

      buono/cattivo,
      vittima/carnefice

      ma non è niente di tutto ciò.

      Il ragazzo non è affatto una figura positiva.

      Lui e il suo insegnante diventano due vittime sacrificali della musica.

      E’ il tributo che si paga alla passione vera.

      Viene (finalmente) stravolta la visione del jazzista sempre col sorriso stampato in bocca, tutti amici che si divertono a suonare.

      No, dietro una grande esecuzione musicale ci sono sudore, sangue e sacrifici.

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