Steve Jobs e la brutta storia dei bio-pic

Steve Jobs

Come promesso, oggi parlo del secondo film visto in settimana. Il fatto che pubblichi 2 post di fila, è chiaramente uno dei segni dell’Apocalisse imminente. Per dire. Se diventano 3, cominciate a cercare riparo.

Comunque, questo sono andato a vederlo perché volevamo vedere un altro film, ma le sale erano tutte piene zeppe, solo posti in piedi. Invece per Steve Jobs di posti ce n’erano a strafottere, di sabato sera. Sarà un caso, oppure non frega niente a nessuno di conoscere la vita di quello che ci ha modificato la vita con i suoi prodotti?

A me, sinceramente, il film interessava poco, ma ormai ero al cinema quindi mi sono infilato in sala.

Parlare di questo film mi sembra un’ottima occasione per fare un discorso sui bio-pic in generale.

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Trascendence è la versione psicopatica di Lei

Transcendence

Buona Pasqua a tutti!

Voi penserete che io sia in ritardo con gli auguri, che avrei dovuto farveli ieri e tutto il resto. Invece no, mentre voi eravate in coma sul divano, con l’occhio a mezz’asta, cercando di digerire l’abbacchio, alla faccia di tutti gli animalisti su Facebook, e le 3 tonnellate di cioccolata delle uova di Pasqua, io scrivevo questo post.

Quindi gli auguri sono in diretta, anche se li leggete con un giorno di ritardo.

Ora che vi ho confusi con questi paradossi temporali, siete pronti a leggere di un film che con i paradossi temporali non c’entra niente: Trascendence.

Come al solito il post non contiene spoiler, così come il film non contiene Johnny Depp.

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Farsi la sala cinema – Come scegliere l’impianto Audio – Puntata 4

Scegliere l'impianto Audio

Come ogni settimana torna L’Angolo del Tennico con i consigli e le cose da sapere su come farsi una bella saletta cinema in casa propria.

La settimana scorsa ho parlato della classificazione, in base al nostro budget e alle nostre pretese, degli impianti audio.

Siccome ero andato un po’ lungo, ho deciso di rimandare ad oggi la descrizione delle caratteristiche minime che un impianto audio, di qualsiasi fascia di prezzo, dovrebbe avere e quelle di cui possiamo fare a meno perché inutili o fuorvianti.

Oggi vediamo proprio queste cose.

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Casual, hardcore e radical chic gamers

go play outside

Fin da quando avevo 5 anni sono sempre stata una giocatrice onnivora ed ero già bella e che formata (videoludicamente parlando) quando ho scoperto il meraviglioso mondo delle classificazioni. Io con la tassonomia, proprio come concetto, non ci vado molto d’accordo, e quei folli che leggono questi miei deliri settimanali lo sanno bene: per me non conta assolutamente nulla come una cosa è definita secondo lo standard di qualcun’altro. Per rendere l’idea, Star Wars non è sci-fi e Uncharted non è un adventure.

In realtà questa minchiata shakespeariana che “la rosa profumerebbe lo stesso anche se avesse un altro nome” la pensiamo io e altre 3 persone sul globo, quindi per comunicare con la razza umana mi adeguo e chiudo tutte le cose in tante belle scatole etichettate che così tutti sono più contenti, del resto è sicuramente più facile usare un epiteto monosillabico per descrivere una cosa/fenomeno/persona piuttosto che sforzarsi di capirne le sfaccettature.Tu giochi, ami i videogiochi, adori la fantascienza, leggi tanto, sei secchiona (ormai questo non più)? Beh, allora sei nerd! Ti piace il pc, ti compri stupidi gadget tecnologici, fai il benchmarking sulle schede video e ti arrapi pensando alla risoluzione del 4k? Beh, allora sei un geek.
Continuando l’esempio della classificazione umana poi ci sono i bimbimichia, i newbie (noob, nabbo, niubie, nabboni o semplicemente nub),gli haters, i fanboy, i mezzosangue.. no quelli erano di Harry Potter.

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NES, 30 anni di storia

Oggi un bel post supernerd, di quelli vintage su una delle console che ha cambiato la storia dei videogiochi, il mitico NES.

Il post non capita a caso perché il 15 luglio il NES  ha compiuto ben 30 anni e ancora oggi è una delle console più amate e ricordate da tutti. Forse addirittura è la prima vera console moderna.

La sua storia è interessante e, in effetti, ha influenzato il mondo videoludico più di quanto uno possa pensare.

Pronti a commuovervi ripensando ai bei vecchi tempi?

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L.N.M. presents: Dylan Dog – Il Film – Parte II

L’altro ieri abbiamo cominciato a vedere come la Platinum Studios,  e  sono riusciti a trasformare il fumetto di Dylan Dog in un film di Buffy L’Ammazzavampiri con la giacca nera e la camicia rossa, riuscendo a scontentare tutti: fan del fumetto, gente che il fumetto non lo conosceva e la critica mondiale.

Oggi vediamo la seconda parte del film con il suo finale al fulmicoLOL.

Come dice la locandina in apertura del post: “Ogni realtà ha il suo incubo“, il nostro incubo è questo film.

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Ingannevole è il Trailer più di ogni cosa…

Ieri ero lì che mi arrovellavo il cervello, scandagliando tutte e due le mie idee, per decidere di cosa parlare oggi.
Ad un certo punto, come un fulmine a ciel sereno, è apparso su Facebook il buon Theo a chiederci cosa ne pensavamo dei trailer. Stavo rispondendogli quando mi sono accorto che la risposta era troppo lunga, quindi ecco di cosa avrei scritto oggi: i Trailer.

Dopo 5 minuti maledicevo Theo perché ci sarebbe abbastanza materiale da scriverci un intero libro sui trailer. Oppure un post lungherrimo e noiosissimo.
Siccome vi voglio bene e non vi voglio tediare, ho deciso di scrivere un post concentrandomi su alcuni aspetti dei trailer dei film che ci piacciono a noi nerd.

Ovviamente, come ogni volta che mi metto a scrivere cose del genere, ho un vuoto assoluto di memoria e non mi ricordo le cose che ho notato. Poi appena pubblico, si apre la diga e mi torna tutto in mente… ho il cervello che si ribella.

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Film da Nerd: “I Pirati Della Silicon Valley”

L’anno prossimo usciranno ben 2 film sulla vita e le opere di Steve Jobs.

Il primo, prodotto da Sony, è basato sul libro biografico di quell’avvoltoio di Walter Isaacson che aveva già pronto nel cassetto aspettando solo che Jobs tirasse gli ultimi.

Il secondo è un un biopic indipendente, con Ashton Kutcher nei panni di Steve Jobs, che racconterà la storia del fondatore della Apple fino al 1985, anno in cui è stato sbattuto fuori a calci in culo allontanato dalla società da lui fondata.

Ci metto la mano sul fuoco che entrambi saranno due belle agiografie sulla vita e i miracoli di San Jobs. Su quanto era buono, bello, bravo ed eroico il nostro Steve. Di come le sue creazioni abbiano chiuso aperto la mente a milioni di persone e cambiato il mondo debellando i malefici telefonini con i tasti e tutti i colori, ad eccezione del bianco con la lucetta blu e del nero lucido.

Però un biopic su Steve Jobs c’è già e non parla solo di lui, ma anche dell’altro “guru” dell’informatica: Bill Gates.

Questo film è “I Pirati Della Silicon Valley“.

Se mi state odiando per quello che ho scritto fino adesso su Jobs, allora freste meglio a non leggere il resto del post. Chi non crede nei miti e nei santi fatti uomo continui pure.

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iPhone 5 Vs The World

Settimana scorsa finalmente è stato presentato al mondo intero il nuovo, fiammante iPhone 5.

Dico finalmente non perché lo aspettassi, ma perché non se ne poteva più di vedere gente che schiumava nell’attesa del questo nuovo prodotto Apple. Per me è stato come togliermi un calcolo.

Dopo la presentazione il mondo di internet, ovviamente, è esploso: recensioni su recensioni, liti furibonde sui social network, prese per il culo, pubblicità comparative e via dicendo.

Non discuterò la qualità dell’iPhone 5, né farò paragoni, non sono un Apple fan e mai lo sarò, ma volevo parlare di tutto quello che è girato intorno a questa presentazione nei giorni successivi, e che ancora sta monopolizzando il cyberspazio.

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Pixar, la storia di come ha rivoluzionato l’animazione

Se c’è una casa di produzione il cui nome, abbinato ad un film, mi fa alzare il culo dal divano per fiondarmi al cinema è sicuramente la Pixar.

Quando si parla della Pixar, e dei suoi prodotti faccio, una fatica bestia a rimanere obiettivo e, allo stesso modo, non posso più vedere un “cartone animato” senza paragonarlo a quelli della società di Lasseter e Co. e , quasi sempre, i prodotti delle compagnie rivali ne escono con le ossa rotte.

In 25 anni di storia cinematografica la Pixar non ha mai deluso, se non nell’ultimo periodo.

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