Marvel Cinematic Universe – Le basi

Marvel Cinematic Universe

Eccoci, finalmente!

La settimana scorsa mi è stato chiesto di fare una summa dei film Marvel al cinema per creare una sorta di vademecum con cui orientarsi. O almeno è questo che ho capito io.

Siccome non son proprio capace di fare le sintetiche e visto anche il mio essere un precisino della minkia, ho deciso di parlare di ogni film citando gli easter egg, i collegamenti all’universo Marvel cartaceo, che poi non sono altro che citazioni per il fan service, e delineando al meglio possibile quello cinematografico.

Tengo a precisare una cosa, in questo contesto non interessa se un film è bello o brutto, fatto bene o fatto male, fedele o infedele al fumetto. In questo contesto prendo in esame solo l’universo cinematografico nel suo insieme e cerco di tracciarne una mappa, non di parlare della qualità dei film.

È chiaro, anche, che l’Universo Fumettistico c’entra poco e niente con l’Universo Cinematografico, sono due cose diverse che sfruttano gli stessi personaggi in modi diversi.

Spero in ogni caso di fare le cose per bene e, soprattutto, di farvi cosa gradita.

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C’erano una volta i Vampiri…

Sono sempre stato un fan del genere horror. Lo sono diventato nel modo peggiore possibile: da piccolo ero convinto che se c’erano dei bambini in un film non poteva essere spaventoso.
Le notti insonni che ho passato dopo aver visto film come “Omen il Presagio” e “L’Esorcista“, mi hanno fatto capire che la mia teoria era un’emerita cazzata. Però quelle notti insonni erano un piccolo prezzo da pagare per vedere quei film, spaventosi, ma bellissimi.

La cosa che mi spaventava di più in assoluto, però, erano i Vampiri. Mi spaventavano di più dei licantropi, degli zombie, dei posseduti, mi spaventavano quasi quanto Gargiulo, il mio compagno delle elementari grande e grosso che ci pestava durante la ricreazione, soprattutto quando non gli passavamo la palla a calcio o perdeva.

I Vampiri, insomma, erano davvero spaventosi, quando andavo a letto mi tiravo le lenzuola fino al collo, così, se ne fosse entrato qualcuno in camera, avrebbe avuto difficoltà a mordermi. In più, dormendo con mio fratello, speravo mordessero lui lasciando in pace me. Dentro di me però sapevo che entrambe le cose erano un po’ delle cazzate, come la teoria dei bambini nei film.

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