L’Evocazione – The Conjuring, il terrore vero come la finzione

L'Evocazine - The Conjuring

Io ho ‘sto difetto qui: quando mi chiedete di fare una cosa non riesco a dirvi di no.
Quindi, se siete dei maniaci sadici che mi chiedete di vedere un film dimmerda solo per farmi soffrire, io vi dico di sì e poi vado veramente.

Negli ultimi tempi alcuni di voi mi hanno chiesto di vedere due film.
Uno è L’Evocazione – The Conjuring, sia qui sul blog che su Facebook svariate volte, l’altro è In Trance di Danny Boyle.

Caso vuole che avessi una serata libera e, invece di starmene svaccato sul divano a giocare con la pleistesciontré come ho voglia di fare da un sacco di tempo, ho alzato il culo e sono andato al cinema.
Purtroppo In Trance, a Milano, lo fanno solo in un cinema lontano da casa mia, mentre L’Evocazione lo fanno in uno vicino.
Ora, visto che mi richiedete le cose solo per torturarmi, almeno il cinema lo scelgo io e quindi sono andato a vedere L’Evocazione. In Trance prometto che lo vedrò e ne parlerò appena ne avrò l’occasione, quindi chiedo scusa a Eliana e dico già che mi rifarò con un altro film che mi ha chiesto… purtroppo.

Visto quanto detto, però, chiedermi di andare a vedere il film degli One Direction in 3D sarebbe una cosa davvero da brutte persone, quindi pensateci bene prima di farlo.

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Dredd, condanna a morte eseguita.

Mi sa che vi aspettavate di trovare il post su The Lone Ranger, oggi. In effetti il rischio c’è stato, ma poi ho seguito il cuore che mi diceva: “Ma che ti frega di The Lone Ranger?“, praticamente niente. Vedere un altro film d’azione patinata, diretto ai bambini, con tutte le conseguenze del caso, sinceramente non mi andava.
Non mi andava nemmeno vedere ancora una volta il talento di Verbinski sprecato in una megaproduzione tutta basata su Johnny Depp che fa l’ennesimo personaggio truccato e sopra le righe.
Proprio non ne avevo voglia, sarei entrato in sala con la faccia schifata e non me la sarei tolta per tutto il film, con il risultato di non apprezzare anche le poche cose buone che poteva avere il film.

Così ho buttato il mio tempo recuperando Dredd, film dell’anno scorso che è andato così male in patria che probabilmente in Italia non uscirà nemmeno in DvD nei cestoni della COOP a 3,99€.

Devo dire che, aspettandomi poco, ho visto molto di più.

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World War Z, Brad Pitt contro gli Zombie

Ultimate Jar Jar Binks e io sosteniamo che di film di Zombie non ce ne sono mai abbastanza. La fidanzata di Jar Jar, la Paciu, sostiene che di Bard Pitt non ce ne sia mai abbastanza.

Quindi tutti e tre, allegramente, siamo andati a vedere ‘sto World War Z, in un cinema semideserto, se non per un paio di anziane Bestie da Cinema, sedute guarda caso accanto a noi, che hanno commentato il film per tutto il tempo.

Per parlare compiutamente del film dovrei fare dei minispoiler sul finale, ma siccome sono buono, gli spoiler li metto alla fine, debitamente segnalati, quindi leggete pure tranquilli. Mamma che bravo che sono.

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Zombie sull’orlo di una crisi di nervi

Un po’ di tempo fa ho parlato dei Vampiri e di come, da oscuri predatori notturni, si sono trasformati in emo effeminati dai poteri catarifrangenti. Merito del cinema e della letteratura di bassa lega.

Ma i Vampiri non sono l’unico “mostro classico” a subire gli effetti della sovraesposizione e dell’infighettamento per essere serviti a giovani dalle attività cerebrali piuttosto piatte. Ultimamente ci sono anche gli Zombie a far loro compagnia.

Ormai, ovunque si capiti, non si fa altro che parlare di Apocalisse Zombie, droghe che zombificano, Zombie di qua, Zombie di là, cos’accadrà, cos’accadrà?

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