You’re Next, yes, proprio you, uomo underground!

You're Next

Ci risiamo, il buon BruceIommi mi ha chiesto di vedere un film per parlarne e io, da bravo bambino quale sono, l’ho fatto.

Il film è You’re Next, un horror di cui in giro si parla molto bene, ha fatto sfaceli ai festival underground che contano e di cui ho visto pure titoloni tipo: “Il miglior horror dell’anno!“, il che significa tutto e niente perché, a fronte di horror veramente mediocri, essere il migliore non significa per forza essere un bel film.

Però la curiosità c’era per un po’ di retroscena che vi dirò, quindi ho accolto la richiesta e sono andato al cinema.

Ora ci manca solo che mi chiediate di provare dei farmaci prima di voi, poi siamo a posto…

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American Horror Story, i telefilm sulle storie americane dell’orrore

L’America mi fa paura. Ho idea che sia un coacervo di serial killer, pazzi squilibrati, gente pericolo armata di motosega che vive nella campagna, nonché il luogo preferito dagli alieni per le vacanze.

Uno potrebbe dire: “Eh, ma quelli sono film e telefilm…

Io rispondo: “Stocazzo!“, perché arrivano spesso notizie di gente che, armata di fucile, si è arroccata su un campanile a sparare sulla folla oppure entra in un cinema e fa una strage perché quel giorno si sono svegliati con le palle in giostra. Poi ti informi un attimo e scopri che la sindrome della personalità multipla è diffusa solo là, i casi extra Stati Uniti si contano sulla punta delle dita di una mano da quando eravamo protozoi che sguazzavano nel brodo primordiale.
Non è che Charles Manson e Jeffrey Dahmer erano di Casalpusterlengo e di Caltanisetta, erano di Cincinnati e di Milwaukee. Così per dire.

Quindi l’America e le sue pazzie mi spaventano sempre. Soprattutto quando vengono racchiuse in telefilm come le due stagioni di American Horror Story.

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