Sono fuori dal tunnel… degli FPS

Shaun of the dead

Il tunnel di cui parlo non è solo un tunnel fatto di dipendenza e ossessione, è anche un tunnel anatomico, quello carpale. Ci sono alcune cose che per un motivo o per un’altro creano dipendenza, basti pensare al tabacco, l’alcool, il caffè e persino la cioccolata. Non sono per le teorie complottistiche che vogliono questi oggetti riempiti di strane sostanze chimiche mutagene che generano assuefazione, molto più banalmente credo che la dipendenza abbia delle radici di base comuni, ma che sostanzialmente sia diversa da persona a persona. Io, ad esempio, non sono facile all’assuefazione, non fumo, non bevo, non mi abboffo di cibo, la cioccolata mi piace ma non esagero mai, sono sostanzialmente una persona noiosa ed equilibrata tranne che per una cosa, i videogiochi.

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Le 5 armi videoludiche con cui… affetto (e non solo) tutto!

hitman meme

Sono stata proprio una bambina cattiva. Vi avevo lasciato qualche settimana fa promettendovi che prima o poi avrei proseguito la seduta psicanalitica il discorso sulle armi videoludiche, ma vi confesso che me ne ero completamente dimenticata!
Che ci volete fare, quando hai una mente piena di cazzate idee esplosive, non riesci sempre a ricordare tutte quelle che ti passano per la testa. Poi all’improvviso ti accade qualcosa, un’epifania su un’arma e tutto diventa chiaro, ma non voglio aggiungere altro altrimenti mi spoilererei da sola il post! (Con buona pace del mio insegnante di italiano del liceo, che in questo momento da qualche parte nel mondo grida vendetta).

Certo la deflagrazione ha il suo fascino, e Fatman sarebbe assolutamente d’accordo, ma non sempre è possibile o necessario far esplodere le cose, come vi ho raccontato nel post precedente. A volte è più utile essere silenziosi, evitare del tutto lo scontro e portare a casa lo stesso risultato, ma con un eleganza sopraffina. Volete mettere?
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Playstation 4, il futuro che non c’è

Non so in quanti si ricorderanno dell’arrivo delle schede prepagate per i cellulari. Beh, l’arrivo di queste schede, prima fu la TIM, portò al boom dei cellulari. Fino a quel momento erano un oggetto di nicchia riservato a gente con i soldi, subito dopo erano per tutti. Anche i poveracci si potevano permettere un cellulare, caricargli 50 mila lire di traffico e, una volta finito, niente, avevano un bel mattone tecnologico in tasca fino alla ricarica successiva.

Con lo sdoganamento delle schede prepagate sono arrivate un sacco di compagnie telefoniche a far concorrenza alla TIM, che allora deteneva il monopolio di mercato. Poi, vabbè, si sono accorti che avrebbero guadagnato di più se si fossero accordati per mantenere tutti le stesse tariffe e quindi così hanno continuato a fare fino ad oggi, facendo finta di continuare a farsi concorrenza.

Tra queste società c’era la Blu, il cui slogan era: “Blu. Il futuro che non c’era” indicando che loro erano davvero il futuro come non sarebbe mai potuto essere nessun altro. Dopo qualche mese è fallita e lo slogan è diventato: “Blu. Il futuro che non c’è più“, che suona anche meglio.

Ma cosa c’entra tutto questo con il titolo del post?

La Sony, con lo show del 20 febbraio, ha praticamente fatto la stessa cosa… più o meno.

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Ecco perché ho scelto la PS3, ovvero: la console war mi fa una pippa

È successo che un paio di settimane fa Capitan Catarro ha scritto un post su Bethesda e sul fatto che i DLC di “Skyrim” non stiano uscendo per PS3.

Un utente ha commentato che la cosa è dovuta al fatto che la PS3 non sia abbastanza potente e poi è progettata male e altre cose che ormai sono 5 anni che sento e leggo in giro.

Capitan Catarro, allora, ha deciso di scrivere il post sulla console war di cui mi parlava da mesi e mesi e mesi, di cui addirittura parlava da prima di aprire il blog.

Mettendo quel post sulla nostra pagina di Facebook, un nostro fan Luca A., ha criticato, come nel suo diritto, lo sviluppo del post, benché concordasse con il discorso in generale, e poi si è lanciato con le sue considerazioni su quanto la 360 sia meglio della PS3.

Ho provato a rispondergli circa un centinaio di volte, ma la risposta veniva troppo lunga, quindi ho deciso di scrivere questo post.

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“HomoLAGmachia”, l’antica sfida tra l’uomo e il LAG

LAGGAQuando qualcuno si mette al pc o impugna il pad per qualche partita online pensa che il nemico da battere sia un giocatore sconosciuto di un qualche paese straniero. Niente di più sbagliato, il vero nemico è molto più subdolo e si annida ovunque, nella connessione internet, nei cavi nelle connessioni tra pad e console, console e Tv, peggio dei nemici dell’igiene, ed è il LAG.

Avevamo già spiegato nel nostro Nerdabolario cosa è il LAG, ma, per una serie di post che pubblicherò prossimamente, è meglio approfondire l’argomento. Anche perché c’è ancora molta gente all’oscuro di questa piaga questo problema, che infesta le nostre partite online e spesso anche quelle offline. Schiere di giocatori ignari che si buttano in partite già perse in partenza a causa del LAG, gente che, frustrata senza sapere il vero motivo della loro noobbaggine incapacità, abbandona i videogiochi e poi finisce male, si dà alla droga o, peggio, finisce a fare l’impiegato alle poste. Certo altri sono proprio scarsi in generale, quindi a loro, con questo post, fornirò una buona scusa per giustificare le loro pessime statistiche e le loro patetiche prestazioni al gioco.

Quindi cominciamo il nostro viaggio alla conoscenza del LAG, sperando di non annoiarvi troppo, a tale scopo mi farò aiutare dal cagacazzo dall’Omino Delle Domande (ODD) che alberga in me. Tra l’altro il post è un po’ lungo, però non è che dovete lavorare per forza, è lunedì mattina, prendiamocela con calma, no?

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E3 2012, the “Ellen Page Edition”

L’E3 2012, per chi non lo sapesse, è la fiera dell’intrattenimento più importante del mondo e si è appena concluso. La musica è finita, i gentili signori sono pregati di avvicinarsi all’uscita, si spengono le luci, l’ultimo chiuda la porta per favore.

Noi intanto parliamo un po’ di quello che è stato annunciato, di quello che si è visto e magari pure di Ellen Page che quest’anno va molto a quanto pare, insieme ad un’altra roba che diciamo alla fine.

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