47 Ronin in fila per 6 col resto di 5

47 Ronin

Con tutti i film, i cartoni, i manga e il resto delle robe giapponesi sui Samurai, ormai anche i sassi sanno cos’è un Ronin, ossia un Samurai che, per un motivo o per un altro, non ha più il suo padrone.

Il Ronin quindi, nella cultura giapponese, è un emarginato senza speranza di redenzione e, cosa peggiore, senza onore.

Per noi occidentali la figura del Ronin è molto figa e romantica: un Samurai che può fare quello che vuole e, su questo presupposto, ce la suoniamo e ce la cantiamo come ci pare inventandoci le storie ad uso e consumo nostro, ma che poco c’entrano con la vera cultura giapponese da cui i Ronin vengono.

La vera storia dei 47 Ronin è diventata, in Giappone, una vera e propria leggenda, tanto che ogni 14 dicembre la festeggiano.
Ovviamente per portarla al cinema gli americani hanno dovuto occidentalizzarla il più possibile, trasfigurandola in altro.

Continua a leggere

Wolverine – L’Immortacci che roba brutta!

Wolverine è un personaggio estremamente affascinante.

Ha un passato misterioso. Ha una vita lunghissima che l’ha portato a vivere parti di storia dell’umanità interessanti e a vedere parti di mondo esotiche e affascinanti. Ha un nome proprio più figo del suo nome di battaglia, Logan. Ha un potere rigenerante che gli permette di guarire da qualsiasi ferita e, tecnicamente, di non morire mai. Ha gli artigli retrattili ricoperti di un metallo tanto insesistente quanto indistruttibile, l’Adamantio, che li rende più affilati e letali della spada di Goemon. Ha lo scheletro ricoperto dello stesso metallo, cosa che unita la potere rigenerante ti fa dire: “E chi lo ammazza quello?!“. Non ha scrupoli. Parla pochissimo e quando parla c’è da cagarsi addosso. Ha i sensi sviluppati come gli animali, per cui è impossibile prenderlo di sorpresa e fargli gli scherzi. Ha una forza spropositata. Ha una pettinatura abbastanza figa e per via del suo potere non diventerà mai calvo con l’età.
Certo ha qualche piccolo difettino: puzza, fuma i sigari, è alto un metro e una mela, ha un carattere che una donna in premestruo è un angelo a confronto, è peloso come una scimmia, il suo nome di battaglia in italiano è Ghiottone, che per uno così temibile fa un po’ ridere, e la sua storia editoriale, negli ultimi anni, l’ha portato a diventare un personaggio ad altezza bimbominkia molto meno interessante.

Ora la domanda sorge spontanea: perché da un personaggio così tosto riescono a trarre film che definire mediocri è fargli un gran complimento?!

Continua a leggere