Elysium, il Paradiso a perdere

Elysium

Di bei film di fantascienza ce n’è sempre bisogno.

Soprattutto di quei film che usano la fantascienza per dire qualcosa e non per mettere insieme una serie di effetti speciali colorati, robottoni, astronavi, e effetti sonori tipo Zzipp! Zzaapp! T-wink! e Skrakaboom!

Alla fine la fantascienza, come insegnava in modo più o meno tedioso il vecchio Star Trek, può essere una bella allegoria di cose ben presenti ai giorni nostri, o può essere un modo per vedere cosa potrebbe succedere al futuro partendo da oggi.
Voglio dire, Philp K. Dick, Ray Bradbury, Isaac Asimov, Gene Roddenberry ecc… ecc… nei loro racconti hanno inventato un mucchio di roba che poi si è realizzata, androidi, robot e viaggi spaziali infiniti a parte. Quindi la fantascienza degli anni ’50 è diventata la scienza oggi. E chissà che la fantascienza di oggi non sia la scienza di domani, androidi, robot e viaggi spaziali infiniti compresi.

Uno degli autori più promettenti del cinema di fantascienza di oggi, che almeno ci prova a non fare film di soli effetti speciali, è Neill Blomkamp, quello che ha tirato fuori District 9 e oggi è nei cinema con la sua copia Elysium.

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