I trailer dei film che verranno

Film del 2014

Venerdì, che il cielo sia ringraziato, da domani comincia il week end e ci possiamo rilassare, insomma, oggi è tutta in discesa.

Così ho deciso di fare un post leggero leggero per chiacchierare, se ne avete voglia, dei film interessanti, per noi, che arriveranno tra poco, visto che l’estate americana è alle porte e un po’ di trailer sono stati rilasciati in questi giorni.

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Da Vinci’s Demons, il rinascimento italiano all’american way

In questo periodo stanno terminando tutte le serie Tv che seguo in diretta: Big Bang Theory, How I Met Your Mother, New Girl, American Horror Story, Arrow, etc. e , visto che Spartacus ho deciso di mollarlo dopo lo schifo della seconda stagione e Game Of Thrones è in pausa, sto cominciando a guardare altri telefilm, invece di giocare con la play o più semplicemente dormire.

Uno di questi è Da Vinci’s Demons, il telefilm americano su Leonardo Da Vinci, le sue fisime, il rinascimento italiano e gli intrighi del 147… boh.

Ora, se vi è corso un brivido gelato lungo la schiena leggendo la frase sopra, vuol dire che avete capito che qualcosina non quadra. Se non vi siete accorti di niente allora fa niente, vi invidio.

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Vikings, i Vichinghi in tivvù

Negli ultimi anni stanno andando molto di moda le serie Tv storiche, come ad esempio Spartacus e The Game OF Thrones, per citare gli ultimi due serial di maggior successo. Però ci sono anche The Borgias, Rome e così via.

Uno dei periodi meno esplorati dal cinema e dalla TV è quello dei Vichinghi, quegli omoni enormi e barbuti che passavano le giornate a depredare i popoli dei dintorni calmandoli a colpi di ascia bipenne. O almeno questo è tutto quello che so io dei vichinghi, ben conscio che Vicky Il Vichingo non era proprio una ricostruzione storica fedele di quel popolo.

Ora History Channel, il canale dei documentari, insieme alla Metro Goldwin Meyer, quella del leone, ha prodotto una serie Tv proprio dedicata al nobile popolo dei Vichinghi, intitolata in modo molto originale: Vikings.

Se non fosse stato per Roberto V. e altri utenti della pagina di Facebook, probabilmente Vikings l’avrei visto fra mille anni e sarebbe stato un peccato, perché ha molte cose buone, pur con delle grosse limitazioni tipiche di queste produzioni.

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Arrow è Beatiful con le frecce

Devo dire la verità, per quasi 6 o 7 puntate Arrow mi aveva appassionato. Avevo scritto un post sulle prime quattro puntate, poi purtroppo è andato avanti. Alla puntata undici ero già stufo di vederlo, alla diciannove ci sono arrivato sui gomiti.

La serie comincia bene poi peggiora, in una caduta libera verso il basso. Non tutte le puntate sono da buttare, qualcuna buona c’è, ma sono davvero poche, che se avessero fatto una miniserie sarebbe stato meglio.

Il post potrebbe contenere spoiler fino alla puntata 19, uomo avvisato, mezzo salvato.

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Il Grande E Potente Oz del non più così grande e potente Sam Raimi

Una volte c’erano i colossal, chiamati così per via dei budget e delle scenografie letteralmente colossali.

Film come Cleopatra, Spartacus, più recentemente Titanic, oppure proprio Il Mago Di Oz, del 1939 di , di cui Il Grande E Potente Oz è il suo prequel.

Purtroppo i grandi colossal non ci sono più, le gigantesche scenografie sono state sostituite da bellissime e minuziose ricostruzioni al computer, che un pochino hanno perso la magia di una volta. Così, anche questo prequel, ha un po’ perso la magia di cui era pregno l’originale, eppure è tanto simile, e questo è il suo più grande difetto.

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“United States Of Tara”, meraviglioso outsider

Nel grande marasma di telefilm e serie tv degli ultimi anni tutti sono focalizzati sulle più famose: Lost, Prison Break, Game Of Thornes, Breaking Bad, Walking Dead, Spartacus, Dr. House, Dexter e chi più ne ha più ne metta.

Di alcune di queste serie, soprattutto quelle da nerd come Firefly e The Middleman, ve ne ho già parlato. Ma ci sono serie che passano in sordina, serie misconosciute, poco seguite, che vanno incontro ad una cancellazione prematura e non meritata, una di queste è sicuramente “United States Of Tara“, di cui vi parlerò oggi.

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Spartacus: gli Dei dell’arena si sono scatenati tra sangue, sesso e sabbia in abbondanza e un po’ di vendetta, ma nemmeno poi molta

Lunedì Lord Casco ha dedicato un post alla memoria di Andy Whitfield l’attore che ha interpretato la prima stagione di “Spartacus: Blood and Sand” (“Spartacus: Sangue e Sabbia” per chi l’avesse visto in italiano) e ci teneva che io parlassi del telefilm, dal momento che l’ho visto tutto.

Di critiche alla serie ce ne sono a carrettate in rete, se ne trovano di professionali, seriose, analitiche, scherzose, appassionate e chi più ne ha più ne metta. Io non sono un critico e non sono un giornalista, quindi scriverò solo le mie impressioni personali, da spettatore, nella speranza che Lord Casco rilasci i miei cari come ha promesso di fare una volta che avessi scritto questo post.

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Andy Whitfield: un piccolo omaggio per il grande Spartacus

Spartacus

« I had no choice, a man must accept his fate. »
« …or be destroyed by it. »

Spartacus & Sura, Old Wounds

Con questo piccolo memoriale mi assumo l’onere di dimostrare che non è vero che parliamo solo di fighe mone pucchiacche gnocche belle donne. Ieri ho finito di rivedere Spartacus: Blood and Sand, la serie tv che racconta le gesta del’omonimo gladiatore trace (ovvero proveniente dalla Tracia. Ci tengo a sottolinearlo perché ieri Cap, confuso dai troppi anglismi della società moderna, mentre leggeva si è fermato e mi ha chiesto: «ma che cazzo è un gladiatore “treis”?…», un po’ come quelli che al Louvre la “Nike di Samotrace” la pronunciano: “Naik di Samotreis” ) e forse è anche l’unica stagione di una serie il cui sequel è il prequel.

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