Il Sequel, ovvero quando non hai capito che dovevi fermarti

C’è un mistero che aleggia nel mondo del cinema, un mistero così fitto e inesplicabile che nemmeno un dream team di indagatori del mistero, formato da Bossari, Raz Degan e Giacobbo, riuscirebbe a spiegare: perché i sequel fanno (quasi) sempre cagare?

Ovviamente una risposta ce l’abbiamo, e ce l’avete anche voi…e ce l’hanno anche gli autori/produttori/registi/etc dei sequel! E allora perchè non ce li risparmiano? Ovviamente perché quando qualcosa fa successo poi si sentono obbligati a produrre qualsiasi porcata pur di sfruttare il nome di film fortunati e intascare dollaroni.
Il motivo per cui si fanno i sequel l’ho già detto all’inizio: si fanno per cavalcare il successo, possibilmente bissandolo, di un film. Ormai a Hollywood quando si sceglie un’idea da sviluppare, lo si fa ragionando con il portafoglio: si vede quale sceneggiatore ha incassato di più con i film che ha scritto, stessa cosa per il regista e il casting viene scelto di conseguenza. Gli investimenti vengono oculatamente studiati e, se hanno una buona possibilità di ritorno, la produzione del film parte. I sequel invece partono appena il film comincia ad andare bene: bisogna massimizzare. Oggigiorno i film rimangono in sala molto meno che 10 o 20 anni fa, la loro vita è brevissima, si consuma nel giro di massimo 4 week-end, ci sono ovviamente delle rare eccezioni, ma in genere l’andazzo è questo.
Questo sistema negli ultimi anni si sta esasperando: tutti gli studios cercano di mettere in cantiere uno o più “franchise”, ossia film che possano figliare come topi 2 o più sequel. Uno dei primi esempi è stato “Harry Potter”. Oggi abbiamo lo “Sherlock Homes” di Guy Ritchie con Robert Downey Junior, la serie “Twilight” dei vampiri emo-sbirluccicosi, fra qualche giorno uscirà “Hunger Games” e così via, gli esempi sono innumerevoli: la serializzazione televisiva si sta facendo largo al cinema.

Il problema vero è che spesso i sequel sono delle vere e proprie cagate. A parte la volontà di mungere la vacca grassa spesso di altro non c’è niente. Si raffazzona velocemente una sceneggiatura e si mette in cantiere il film, male che vada si rientra delle spese, poi ci si guadagna qualcosina con l’estero (che poi sarebbe quella parte marginale di mondo che non sono gli U.S.A.), l’home video, il merchandising e così via. Questo se va male…. se va bene si mette in cantiere un terzo film, si comincia a parlare di trilogia o, peggio, di prima trilogia. E noi ci troviamo al cinema della puttanate enormi che ci rovinano il bel ricordo del primo capitolo.

In questo filmato viene sbeffeggiata questa logica, Ben Stiller e Vince Vaughn sono 2 produttori che vogliono convincere James Cameron a dirigere un sequel di “Titanic”. Quando Cameron dice che è impossibile loro propongono una storia in cui i superstiti si sono creati una società all’interno del relitto trasformandosi in uomini pesce… le espressioni di Cameron sono emblematiche.

Film bellissimi come “Rambo” e “Rocky” diventano delle macchiette ridicole usate nelle barzellette.
Anche grandi registi cascano nella trappolona dei sequel. Francis Ford Coppola dopo due capolavori come “Il Padrino” e “Il Padrino – Parte II” tira fuori una mezza minkiata come “Il Padrino – Parte III”. Spielberg è un altro, con “Indiana Jones” ha fatto un primo film bellissimo, un secondo troppo figlio degli anni ’80, ma comunque godibile, un terzo bellissimo, perfetto capitolo finale e dopo 20 anni lo riprende in mano per avvolgerlo in tanta carta igienica e buttarlo nel cesso con “Indiana Jones IV”.
Pure la mia adorata Pixar ci è caduta con tutte le scarpe inginocchiandosi al “Dio Denaro facile” con “Cars 2”. Il primo Cars non ha incassato molto al botteghino, ma il merchandise e l’home video invece hanno incassato uno sproposito. Quindi come fare a tirare fuori altre macchinine da vendere? Semplice fare un bel sequel assolutamente non ispirato, strapieno di nuovi personaggi e buttarlo al cinema. Et voilà altri milioni incassati con sforzo pari a zero e una mezza porcata al cinema.

Certo non tutti i sequel sono pietosi, alcuni sono a livello dell’originale, altri superiori. Basti pensare a serie come “Die Hard”, “Arma Letale”, “Ritorno al Futuro”, “Alien”, la serie originale di “Star Wars” e qualche altra saga. Certo non proprio tutti i film succitati sono riuscitissimi, alcuni “numeri” sarebbero da dimenticare, ma che importa, a volte bastano i personaggi per godere.

Scritto da: Capitan Catarro

"Mi stai facendo piangere e ti assicuro che non ti piacerà vedermi piangere!"

4 pensieri su “Il Sequel, ovvero quando non hai capito che dovevi fermarti

  1. Mmm, i primi due Terminator per me sono talmente belli che non potrei dire quale è meglio o peggio. E' come se dovessi dire se preferisco la pizza o le lasagne.. :)

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