Riviste di videogiochi: buone per la lettiera del gatto…

Una volta parlando con un’amica è venuto fuori che lei compra ancora un mensile di videogiochi in edicola. Niente di male, io sono cresciuto leggendo riviste sui videogiochi e non solo… però quelle dei videogiochi le nascondevo meglio che non volevo mia mamma avesse paura che diventassi un criminale crescendo… più che altro ora non voglio che le sue paure erano fondate.

Ma torniamo a noi.

L’editoria da edicola è alla frutta, si vende sempre meno e le edicole soffrono. Si potrebbe dare la colpa ad internet, ma non è solo sua. Con la vecchia legge sulla liberalizzazione giornali e riviste hanno cominciato a venderle anche i supermercati, così, quando la Sciura Maria va a fare la spesa, già che c’è si compra i Donna Moderna, i Sale & Pepe, il Novella 3000 e anche il quotidiano, che per pulire bene i vetri è la morte sua. Già che c’è tira su anche la rivista della Pleistesciò  che così suo figlio smette di sfrangiarle le ovaie e sta un po’ tranquillo mentre lei paga alla cassa.
Ma al di là della Sciura Maria e del suo istinto materno che la spinge ad accontentare il figlio invece di investirlo con il carrello quando fa i capricci, c’è qualcuno che compra ancora le riviste di videogiochi su carta?

Me lo chiedo perché oggi con internet in tutte le case, in tutti i cellulari e gli iPhogne, le riviste di settore hanno ancora senso?
Facendo un breve, brevissima ricerca in internet i siti di videogames sono un fottio assurdo. Basta andare su Google e scrivere: “Videogiochi” e, a parte Wikipedia, il resto sono (quasi) tutti siti o blog che parlano di videogiochi.
Personalmente su Facebook ho spolliciato 3 o 4 pagine dedicate ai videogiochi e ogni volta che accedo sulla home ho almeno una decina di notizie fresche fresche sulle ultime novità: il nuovo trailer di questo, gli screenshoot di quell’altro, il Maestro Giapponese dei giochi ha dichiarato quello, il Super Analista Americano ha detto che quel gioco venderà più dell’agnello sotto Pasqua, il Programmatore ha scoreggiato in ascensore e così via.

Ovviamente internet è un mezzo velocissimo, i siti di settore pubblicano le notizie al volo, così al volo che spesso non sono nemmeno vere e spesso non sono nemmeno notizie, ma voci di corridoio, soffiate, battute dette alla macchinetta del caffè che qualcuno ha Tweetato e che hanno fatto il giro del mondo in 30 secondi, tornando all’origine per essere smentite. Così lo stesso sito poi pubblica l’update, la smentita, la contro-notizia e così via, tanto abbiamo tutti la memoria corta e quando uno dice una vaccata va sul sicuro che nessuno poi gli rompe le palle.

Ma le riviste che escono in edicola? Quelle quando pubblicano qualcosa poi rimane tutto nero su bianco, indelebile. Lì se scrivi una minkiata è come farsi tatuare il nome della morosa che dopo 2 settimane ti molla.
Lo svantaggio delle riviste è che escono mensilmente e non è che le scrivono la notte prima di portarle in edicola, ma vengono “costruite” almeno un mese prima di andare in stampa. Quindi le notizie che vi appaiono, per noi che siamo sempre online con ogni mezzo, sono matematicamente vecchie e non più interessanti. Lo stesso vale per le recensioni dei giochi: quando vengono pubblicate sulle riviste sono già vecchie, il gioco sappiamo già tutti com’è, addirittura ci sono già i walkthrough su Youtube, le soluzioni e come raccogliere tutti i trofei e gli achievement.

Passando in edicola ho notato che di riviste dedicate ce ne sono un po’, vanno da quelle dedicate alle singole console, a quelle per PC, a quelle generaliste che fanno un bel mischione di tutto. Ho provato a sfogliarne qualcuna e sono fatte più che altro di pubblicità, poi c’è qualche speciale, qualche “anteprima” che sa di vecchio e le solite recensioni. Ho avuto l’impressione che fossero rivolte più ai casual gamer e ai noob che ai veri hardcore gamer, probabilmente anche i redattori si rendono conto che sui più esperti non hanno presa, che quelli che ne capiscono davvero si informano online.
Ogni tanto su qualche copertina appare una scritta a caratteri cubitali, coloratissima, fosforescente, così luminosa che anche Steve Wonder strizzerebbe gli occhi ad averla davanti, che dice: “ESCLUSIVA!!!!!”… esclusiva che dura tipo 20 secondi, il tempo di tornare a casa scannerizzarla e schiffarla su internet, linkandola a qualche forum e nel giro di mezz’ora l’ESCLUSIVA!!!!! è   una delle news su tutti i siti di videogiochi. Sinceramente mi fa un po’ tenerezza pensare che il publisher di qualche rivista abbia sborsato soldi per avere un’ESCLUSIVA!!!!! e vendere qualche copia in più e che questa ESCLUSIVA!!!!! venga sputtanata in pochissimo tempo.

Le cose cambiano, mi ricordo che quando ero piccolo compravo tutti i mesi “K” dedicata principalmente all’Amiga con qualche marchetta al Pc e all’Atari ST, poca roba in realtà. Era comunque in aperta concorrenza con “The Games Machine“, TGM per gli amici, storica rivista dedicata principalmente al PC. Entrambe fomentavano la rivalità tra Amighisti e PCisti, con l’andare del tempo K è defunta insieme alla macchina Commodore, TGM invece è sopravvissuta e tutt’ora fà bella mostra di sé in edicola. Certo ora è più sottile, ha molte meno pagine e la conoscono in pochi, mentre una volta era una vera e propria istituzione. Una volta era l’unco modo per conoscere tutte le novità del mondo videoludico e non solo. Ci si potevano trovare pure i trucchi e le soluzioni ai giochi… scusate il momento commozione… sniff!!
Le cose son cambiate, ora la rivalità tra Amighisti e PCisti non c’è più. Il PC è usato sempre meno per giocare a causa del costo sproporzionato e ci sono le console next-gen, che comunque sono già old next-gen visto che usciranno le next next-gen. Le rivalità tra giocatori non ci sono più, a parte tra Sonari e Microsoftiani… e Nintendari… e PCisti… sì, vabbè, sotto questo punto di vista non è cambiato un cazzo…

Mi ricordo che, ai tempi della PS1, compravo regolarmente la prima “Playstation Magazine”, PSM sempre per gli amici, rivista fantastica. Ho pure partecipato ad un concorso che consisteva nell’inviare una recensione, mi hanno pubblicato e ho vinto uno dei premi in palio. Premio che sto ancora aspettando: quel fottutissimo pad per PS1 che avrei vinto non è ancora arrivato… sono passati tipo 17 anni, che faccio gli scrivo per chiedere se me lo mandano?

Ovviamente il discorso del post è estendibile a qualsiasi settore e, dunque, a qualsiasi rivista.
Tra di voi c’è qualcuno che compra ancora le riviste dedicate ai videogiochi? Se sì quali? Siete d’accordo con quello che ho scritto?

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

10 pensieri su “Riviste di videogiochi: buone per la lettiera del gatto…

  1. dovrei sentirmi vagamente tirata in causa? XD comunque è probabile che tra poco anche io mi adeguerò ai tempi, ma per ora trovo ancora affascinante rilassarmi svaccata da qualche parte e sfogliare una rivista che tratta di qualcosa che mi interessa… le cose cambierebbero se avessi un tablet o uno smarz phone collegato sempre a internet, ma per il momento ancora non ne sento il bisogno (e in ogni caso ci penserebbe il mio portafogli a farmi cambiare rapidamente idea)

    • Ma no Vanex, non volevo insinuare che rompi le palle a tua mamma quando andate a fare la spesa… XD
      In effetti mi è venuto in mente il post da te…
      Cmq non volevo denigrare quelli che comprano le riviste, ma solo ragionare su quanto senso hanno oggi che i metodi di informazione sono radicalmente cambiati. Ovviamente il discorso è esteso anche alle riviste di cinema e di tecnologia in generale.
      Te ovviamente hai i tuoi buoni motivi per continuare a comprarle… in ogni caso se vuoi farti regalare uno smarz phone o un tablet per il compleanno non dovresti chiederli qui… XD

  2. Erano bei tempi quando aspettavamo l'uscita di Zzap!, o di TGM o di K. Adesso, chiaramente il discorso è totalmente diverso ma è un fronte comune visto che a livello cartaceo non c'è più niente. I punti di riferimento sono andati via. La "colpa" (tra virgolette) non è solo di internet ma anche degli editori che non sanno offrire contenuti rinnovati o una buona lettura.
    Schifo per schifo, leggo direttamente da internet e non mi costa nulla. Questo è poi il ragionamento comune. Pel post. E vedo che state crescendo in maniera mostruosa: complimenti vivissimi.

    • Ciao Edo, grazie x i complimenti… :D
      Mi ero completamente scordato di Zzap!!! Anche perché la prendevo poco, TGM e K ai tempi mi sembravano più serie, ma è vero che la 3^ incomoda fosse Zzap ai tempi… Che bei ricordi… :D

      • Che poi Zzap! era uscita prima visto che era la rivista dedicata agli Otto Bit. Da buon commodoriano attendevo la sua uscita. Gioco caldo, medaglie d'oro, ma anche i bovabytes. Che ridere.

  3. Ahahahahah… vero, vero, vero… mi stai aprendo una marea di ricordi… XD

    E' vero che la prendevo anche io ogni tanto ai tempi del C64, anche se era più che altro mio padre a comprare riviste che avevano dentro listati di programmazione… non so se te li ricordi. Quelli che scrivevi per ore, arrivato in fondo scrivevi: RUN, prevevi Return e non funzionavano che erano pieni di errori… FUUUUUUUUUUU!!!! XD

    • ahah…ricordo una volta di aver scritto un programma di n pagine fitte di codice…il programma si intitolava "Il Lancio dei Dadi"…vista la lunghezza mi aspettavo come minimo di vedere i due dadi resi con una grafica accattivante, o almeno decente. Con un amico ci abbiamo perso dei pomeriggi per compilarlo senza errori. Eravamo talmente frustrati, incazzati che avevamo perso l'innocenza dell'infanzia. E' durante quei pomeriggi che ho imparato a dire le prime bestemmie. Alla fine ci siamo riusciti: il programma funziona e ci chiede di premere il tasto RETURN. Eccitati lo premiamo insieme…e compare un risultato:

      4 3

      lancio avvenuto

      premere il tasto RETURN->

  4. Le riviste di videogiochi hanno accompagnato anni e anni di sedute sul water.
    Tra le ultime comprate ricordo "Videogiochi", di cui conservo ancora i primi numeri. Credo, ma non vorrei sbagliare, ci lavorassero gli stessi ragazzi di "K" (Matteo Bittanti e soci). Per scelta stilistica, impaginazione e qualità generale rimarrà sempre il top per me.
    Ora anche io consulto solo internet, ma penso sia solo un cambiamento di media, da carta a virtuale, per il resto non cambia granché. Con internet chiaramente è tutto più veloce e non bisogna aspettare un mese per le news…ma è anche meno romantico..e poi non è mica facile portarsi il pc in bagno, sopratutto se è un desktop..

  5. Io ricordo PC Gamer, un tomo di cento pagine documentate che non mi ha mai tradito, abbinato al cd delle demo con i giochi da provare. E poi erano seri: quando il gioco era brutto lo dicevano. Oggi vedo tante recensioni trionfalistiche e sembra che l’ultimo gioco con la grafica strafiga appena uscito debba essere comprato per forza, anche se ha un gameplay misero.

    • Ciao Marco, sfondi una porta spalancata qui :)

      Oggi quando vedi le recensioni dei giochi, vedi i 9 e 9,50 sparati quasi su tutti i giochi, e nella stessa pagina della recensione ci trovi la pubblicità del gioco stesso. Il che mi fa pensare su quel votone.

      Una volta però era davvero diverso, almeno nelle riviste. Oggi però non hanno più molto senso di esistere, secondo me, eh.

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