The Man Of Steel, riflessioni a margine: Superman contro Superman

Sabato sera, dopo una sostanziosa cena in uno di quegli inquietanti ristoranti a tema western che proliferano all’ombra delle multisale, con MrChreddy abbiamo visto l’attesissimo reboot di Superman: The Man Of Steel.

Per quanto mi riguarda non mi cimenterò in una dettagliata recensione del film, che quella è una fatica che è toccata al MrC. di cui sopra, ma giusto a qualche piccola “riflessione a margine“, come da titolo.

Chi è Superman?

Superman è il primo supereroe. E questo non è poco.
Tutti i superuomini che verranno dopo di lui saranno “solo” variazioni sul tema.

Superman è il superuomo originario, l’espressione più pura dell’idea stessa di superuomo, il personaggio allacciato in maniera più stretta e vincolante a questo bizzarro e meraviglioso concetto.
In Superman non ci sono ombre o sfumature, c’è solo luce. Non per nulla dalla luce del Sole, Superman, trae la propria forza.

L’ombra che, inevitabilmente, contrappone la luce è il campo d’azione di un altro personaggio nel mondo DC, l’ombra è il territorio di Batman.
Non è un caso che la coppia Superman/Batman, con il suo dualismo, sia un elemento fondante del Pantheon e della mitologia DC.

Superman è l’incarnazione di un futuro ideale, di un futuro prospero e ricco di promesse, è la civiltà dell’uomo che raggiunge il suo massimo splendore, della tecnologia che ci aprirà un mondo di possibilità infinite.
Metropolis, la sua città, è sfavillante ed abissale, è l’Olimpo in terra.

Superman è “divino“, viene da “altrove” e viene per salvarci e per mostrarci la via. Ciò che di umano c’è in lui non è un “residuo”, non è “incidentale”, come avviene per gli altri supereroi che  nascono uomini e acquisiscono i propri poteri in un secondo momento.
Superman è alieno, il fattore umano che c’è in lui è assimilato ed è frutto di una  scelta: cresciuto dagli uomini, ciò che da loro prende è la loro parte migliore, i sentimenti più nobili.

Questo è il Superman degli esordi, è il Superman concepito dalla fantasia di persone che nutrivano una ferrea fiducia nel futuro, è il Superman di quegli uomini che immaginavano un avvenire ordinato e fulgido, che credevano che i loro figli avrebbero passeggiato per le strade di fantascientifiche città lunari, nel fatidico anno 2000.

La domanda è questa: noi che il 2000 lo abbiamo vissuto siamo ancora quegli uomini? Crediamo in quel futuro carico di promesse? Nutriamo quell’incrollabile fiducia?

La risposta per me è evidente… ed è NO.

Di conseguenza quello descritto fino ad adesso non può essere il “nostro” Superman.

Ed il punto è tutto qui.

In The Man Of Steel conosciamo un altro Superman, e di conseguenza un’altra Krypton ed un’altra Metropolis, non il Superman portatore dell’accecante luce della fiducia, ma il Superman portatore della fioca luce della speranza.
A illuminarci, e salvarci, non sarà la fede in un futuro migliore, ma la pallida e inestinguibile speranza che qualcosa di buono debba, prima o poi, accadere.

L’operazione trovo sia coraggiosissima ed anche riuscita.
Il Superman contemporaneo di The Man Of Steel ha l’ambizione di liberarsi dal modello originale, sia cinematografico che fumettistico, per consegnarci l’unico Superman che siamo in grado di permetterci oggi, nel 2013.
Non sarà forse il migliore dei Superman possibili, ma è di certo quello che meglio di ogni altro è in grado di raccontare qualcosa a noi che siamo qui adesso.

Il Superman di The Man Of Steel è dolente, plumbeo ed è un vero eroe, nel senso più profondo del termine, forse ancora più di quanto fosse il suo antenato della Golden Age. Non si limita a salvarci, forte dei propri super poteri, ma per farlo è costretto al sacrificio più e più volte nel corso del film, sino al sacrificio supremo che dovrà compiere nello scontro finale con Zod, quando, in maniera per nulla banale, dovrà sacrificare la propria innocenza.

I puristi, aggrappati alla mitologia classica del personaggio, non potranno fare altro che odiare questo Superman, perché questo è inevitabilmente un Superman “sacrilego”.

Io, al contrario, credo che questo film ci consegni un Superman sorprendentemente suggestivo e credibile.

Fin qui la parte migliore di The Man Of Steel, poi c’è il film vero e proprio.

Poi c’è il film che ha cose molto buone, nella regia, nella fotografia e nelle atmosfere malinconiche, sottili, quasi da elegia supereroistica.

Poi c’è il film che ha delle cose inattese, come quel ritmo livellato che mai ti aspetteresti da un film del genere… niente montagne russe insomma e, nonostante mirabolanti scene d’azione e di distruzione frutto di una sontuosa computer graphic, nessuna spettacolarità inutilmente ostentata.

Poi c’è il film con la sua scrittura mediocre, sbadata, incurante ed a volte contraddittoria, ci sono i soliti odiati “buchi” e ci sono sciatterie che fanno traballare pericolosamente quanto di buono è stato fatto.

Il risultato è un film “difficile” che ha molti elementi, su più fronti, per farsi odiare.

Io penso ci siano cose molto buone in questo film, ma credo anche che sia un film dall’equilibrio incerto… ed a proposito di speranza, spero che gli incassi permettano un seguito, spero che il seguito non tradisca la nuova e audace prospettiva che questa pellicola traccia, anche se un insensato e stonato finale pare ricollocare la storia nel rassicurante alveo del classico.

E spero vivamente che ad Hollywood capiscano che la scrittura di un film non è un fastidiosa incombenza, tipo pagare le bollette del gas, a cui ottemperare distrattamente.

 

 

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Ultimate Jar-Jar Binks è un bastardo. È un bastardo perché ha un’aria flemmatica e tranquilla, ma è un fine analista e un osservatore di tutto ciò che lo circonda e del nerdoverso. Quando poi apre bocca per dire qualcosa, a chi gli sta intorno si svela un mondo di cose che non aveva notato. I suoi amici sono spesso costretti a rivedersi e rileggersi tutto per riuscire a notare ciò che Ultimate Jar Jar Binks gli ha suggerito, anche le peggio porcate, e reinterpretare tutto secondo una visione tutta nuova. Su Nerds' Revenge cura la rubrica: "Le oziose seghe mentali di Ultimate Jar Jar Binks, il vostro amichevole esegeta di quartiere"

11 pensieri su “The Man Of Steel, riflessioni a margine: Superman contro Superman

  1. Ottima recensione (come dici Te) a margine. Avevo un articolo e una validissima analisi sulla questione profondamente esoterica di Superman, che poi, da rincoglionito che sono, sono riuscito a perdere.. e no, attenzione, un’analisi della domenica pomeriggio o di qualche fissato di turno. Superman è un concetto profondissimo, molto più di quel che noi si pensi e di quel che – qui – hai giustamente fatto notare. Te sapevi, ad esempio, che il ricciolo (quello che i nostri genitori chiamerebbero “tirabaci” dicevo, che il ricciolo di capelli che “cade” sulla fronte rappresenta il “Terzo occhio”? ;) … le altre chicche, come sul suo simbolo o il suo nome (e sono molte e importanti) le tengo per me :)

    Ora il ricciolo insieme alle mutande è stato levato. In merito al “Superman a margine” c’è da dire che il progetto è stato coraggio e tradito allo stesso tempo. Per quanto Nolan abbia detto “di farsi i cazzi suoi”, SNYDER è stato adottato dall’ombra stilistica del produttore; ha ceduto al lato oscuro di Batm … EHMM di Nolan, pardòn.

    C’è un dualismo e una schizofrenia di fondo n questo Reboot, poteva essere un CAPOLAVORO, poteva esserlo veramente.

    • Grazie DDD per i complimenti e per gli spunti…e si’…concordo sul fatto che il film purtroppo sia zoppo nonostante le premesse interessanti .

      ps. visti i tuoi interessi,se non l’hai gia’ fatto, ti consiglio di leggere la stupenda serie a fumetti scritta da Grant Morrison “the invisibles”. Potrebbe piacerti molto.

  2. Bel post ma non sono d’accordo sul fatto che il film abbia un finale stonato ed insensato. Mica potevano completamente cancellare tutte le caratteristiche del personaggio classico ed io sono proprio tanto curioso di vedere come faranno funzionare la cosa nel sequel.

    • eh sai, visto fino a dove si erano spinti io pensavo che la logica conseguenza sarebbe stata quella di un Superman senza Clark Kent, in fondo avevano fatto il fatidico 30, mi aspettavo il 31 anziche’ tornare al 29 :D
      anche perche’ comi dici tu…li voglio vedere adesso col sequel…

  3. Non ho mai letto Superman D: anzi l’ho sempre odiato per quel suo essere “divino” xD Tralasciando i difetti del film, questa versione mi è piaciuta anche perché sembrava in un mondo molto simile al nostro, non un mondo che accetta e convive con dei supereroi ma un mondo come il nostro che non è pronto a niente del genere. Non so se mi sono spiegata :p

    • Purtroppo Superman è come Topolino, gode di cattiva fama…entrambi troppo “perfettini”.
      Si tratta pero’ di una mezza verita’: di Superman esistono storie ed interpretazioni del personaggio davvero bellissime…e Topolino agli esordi era una “simpatica canaglia” :D

    • Quando si parla di Superman salta sempre fuori quel monologo di Bill :D

      Comunque, nel complesso, il film è godibile, ci sono errori, è leggermente noioso, ma alla fine godibile. Quindi se vuoi vederlo, vai pure. Se invece proprio non ti interessa il personaggio e volevi passare una serata cazzona e senza pensieri, ti consiglio Star Trek, a meno che tu non sia una fan del vecchio ST, in quel caso potresti odiarlo :D

  4. Meno male che l’ho già visto,
    perché sono due giorni che in tv

    continuano a spoilerare il finale del Caimano.

    E dopo questa battuta da applausi scroscianti
    mi premeva dire che, personalmente, ho sempre odiato Superman.

    Tutta la vita Batman, Paperoga e Kit Carson.

    Questo menovstiiill però mi attrae,
    forse perché me lo avete incartato per benino…

    Saluti.

    • Ahahahahah, il Caimano spoilerato… peccato che tra ricorsi, ricorsini, appelli, contoappelli e tutto il resto, il Caimano fa in tempo a schiattare prima di farsi anche solo un’ora in gattabuia :)

      Concordo con te su Superman, come personaggio, e alla fine, benché ne abbiamo parlato male, il film è abbastanza godibile, sebbene non sia un capolavoro. Io me lo rivedrei sinceramente.

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