Crimini E Serie Tv

Crimini E Serie Tv

Quando ho aperto il blog ero convinto che avrei parlato anche di tanti libri perché, nonostante io sembri un semianalfabeta, leggo molto.

Poi mi sono reso conto che è vero che leggo tanto, ma sono anche molto lento, soprattutto se il libro non mi piace.
Se ci aggiungiamo che il blog, tra una cosa e l’altra, mi porta via un sacco di tempo, il paradosso è fatto: ci impiego tanto a leggere un libro e mi rimane poco tempo per leggerlo. I tempi si dilatano ancora di più.

Poi ci sono i miracoli come Player One, mi è piaciuto un sacco e me lo sono divorato in quattro giorni, e questo Crimini E Serie Tv , altra lettura lampo, di cui vi parlo oggi.

Se c’è una cosa che mi sono sempre chiesto guardando le serie Tv poliziesche, come immagino abbiano fatto tutti gli appassionati come me, è: “Ma sarà tutto vero quello che si vede?

Di base sono una persona curiosa e, quando mi piacciono le cose, divento un cagacazzo fatto e finito, voglio sapere tutto di tutto. Per i film mi guardo i dietro le quinte, che comunque non mi bastano mai, oppure me li rivedo con il commento del regista e/o dello sceneggiatore, cerco le curiosità in internet, insomma vado a fondo più che posso.

Per le serie Tv invece non sempre mi è possibile, un po’ per la scarsità di materiale reperibile, un po’ perché mi interessa poco come sono state girate, ma mi interessa capire quanto fondamento c’è in quello che vedo.

Per esempio: come è possibile che in CSI (e spin off) quei tizi della scientifica facciano tutto loro: dal cercare i peli del colpevole in un campo di grano con un vento a 300 nodi, alle analisi di laboratorio nella semioscurità azzurrognola, agli interrogatori con le confessioni schiaccianti?
E gli altri poliziotti che fanno, a parte passeggiare per i corridoi?

Ma soprattutto, perché se in televisione ci fanno vedere che la scientifica è così formidabile da trovare indizi, prove su prove e incastrare i colpevoli, poi nella realtà ci sono un sacco di omicidi insoluti?

I telefilm sono campati in aria?
Gli assassini reali sono più furbi?

La risposta sta sempre nel mezzo, o meglio, la risposta sta proprio in questo saggio: Crimini E Serie Tv.

Le autrici sono Chiara Poli, giornalista specializzata in serie Tv e blogger, e Cristina Brondoni, giornalista, criminologa, profiler, blogger, esperta di armi e di omicidi e, a tempo perso, mia amica. E di tempo per me ne perde tantissimo, fortuna che è molto paziente e le armi non le tiene a portata di mano.
Se il nome di Cristina non vi è nuovo, è perché è la stessa folle persona con cui ho scritto il doppio post su Jack Lo Squartatore qualche tempo fa.

Devo essere sincero, il libro l’ho preso solo per far contenta Cristina.
Poi, visto che ce l’avevo, ho cominciato a leggerlo e l’ho finito in poco più di una settimana, ma solo perché è in formato Kindle e l’ho dovuto leggere sul cellulare (il Kindle non ce l’ho), roba che mi si sono sfondati i capillari degli occhi.

Quando l’ho cominciato mi dicevo, dall’alto della mia supponenza: “Figurati se ne sanno più di me sulle serie Tv. Tzé!
Alla fine del primo capitolo mi ero già ricreduto: Chiara e Cristina non solo ne sanno più di me, ma sono sicuro che ne sanno più di tutti e soprattutto lo sanno meglio.

Crimini E Serie Tv è un saggio sul parallelo tra i crimini reali e quelli mostrati nei telefilm. Ma non solo, per gli appassionati è anche un saggio sulle serie Tv poliziesche, su come sono cambiate dagli anni ’60 ad oggi e perché.

Leggendolo si scopre che le serie Tv che hanno cambiato il modo di concepire i telefilm polizieschi sono state Starsky & Hutch e Miami Vice.
Oppure che il Tenente Colombo è stato un personaggio costruito minuziosamente e ogni parola che diceva, ogni gesto che faceva, il sigaro, il trench sgualcito, la fantomatica moglie sempre nominata e mai vista, erano cose pensate e studiate per ottenere un certo effetto sullo spettatore e rendere credibile quel modo di fare le indagini totalmente bizzarro se visto oggi.

Chiara e Cristina ci raccontano come CSI (e spin off) ha reso la vita difficile all’FBI e ha cambiato, non di poco, le scene del crimine nel mondo reale. Quanto è molto più difficile indagare su un omicidio dopo 13 anni di messa in onda di quel telefilm (e spin off).
Ci svelano anche perché i metodi utilizzati dagli investigatori televisivi funzionano meno nella vita reale e, quindi, ci sono crimini non risolti.

Crimini E Serie Tv è un viaggio nel mondo del crimine reale e in quello fantasioso degli sceneggiatori.

In più è scritto in modo scorrevole, molto divertente e soprattutto divertito. I capitoli volano uno dopo l’altro, come le ciliege, e più di una volta mi son trovato a ghignare di fronte alle loro spiegazioni, quando puntano il riflettore sui luoghi comuni dei vari telefilm e li sviscerano, facendomi sentire un cretino per aver dato del cretino agli sceneggiatori.

Tutto molto appagante, devo dire.

Crimini E Serie Tv, purtroppo, per ora si trova solo in e-book, in formato Kindle, su Amazon esattamente QUI.
Costa la misera cifra di 3,99 €, meno di un numero di Orfani in edicola per dire, ed è uno dei migliori libri che io abbia letto in questo periodo.

Non ho idea di quante pagine sia perché il Kindle non lo dice, ma sono abbastanza per spiegare bene tutto, anche se a me son sembrate troppo poche.
Lo consiglio a tutti quelli che sono curiosi di sapere i perché e i percome che si annidano dietro un omicidio o un crimine nella realtà. E a tutti gli appassionati di serie Tv poliziesche che vogliono approfondire le tecniche con sui sono pensate, scritte e realizzate.
Se poi siete appassionati dell’uno e incuriositi dall’altro, allora è un libro letteralmente immancabile.

L’unica cosa che ancora Chiara e Cristina non sono riuscite a spiegare è: ma se Dexter è un ematologo della scientifica di Miami, come mai non lavora con Horatio Caine? E come mai Horatio non si è mai messo sulle tracce del Macellaio di Bay Harbor?
Secondo me sarebbe venuto fuori un finale decisamente migliore per Dexter.

 

Dove comprare il libro:

Amazon: Crimini E Serie Tv

Blog di Cristina Brondoni:

tutticrimini

Blog di Chiara Poli:

Maniaci seriali

 

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

53 pensieri su “Crimini E Serie Tv

  1. Mi piacerebbe proprio leggerlo. Non è che prima o poi ne faranno una versione cartacea per gli/le sfigat* come me che non hanno kindkle o simili?
    Servirebbe pure per lapidare i soliti volponi che guardano CSI e dintorni e poi sparano a zero sui veri RIS/ecc… perchè non riescono a fare l’esame del DNA in 30 minuti.

    • ciao BiP,
      alla versione cartacea non abbiamo pensato, in effetti… però, tecnopriva come sono, so che si può scaricare il programma gratuito per leggere i kindle su qualsiasi computer (pc o mac). se vai sul sito di amazon lo trovi (l’ho trovato persino io, il che è tutto dire).
      interessante l’idea di lapidare, comunque, con i libri. una bella immagine. :)

      • WOW, grazie per la dritta.
        Spero di riuscire a trovarlo (ma soprattutto a scaricarlo e ad usarlo) perchè oltre che tecnopriva sono anche tecnoimpedita. MOLTO tecnoimpedita.

        Eh sì, i libri cartacei hanno ancora molteplici usi.
        Ad esempio quando leggevo qualche libro di Dexter in treno (sono pendolare), stavo molto attenta a tenerlo bello in verticale perchè si vedesse la copertina. Devo dire che raramente mi si sedeva qualcuno vicino di molesto (ovvero le versioni pendolaristiche di bestie da cinema) ;-P

        • Molti cellulari hanno il lettore di file in formato PDF, volendo uno può acquistare il libro, convertirlo e poi metterlo nel cellulare per leggerlo in giro senza problemi (magari un paio di diottrie perse).

          Non è nemmeno così difficile, anche se si rischia di perdere un’impaginazione decente.

          • Grazie della dritta anche a te.
            Col prossimo cellulare potrei provarci, per ora ho un nokia del paleolitico inferiore (N73), scassacchiato e con problemi mistici.

    • Esatto BiP, come dice Cris si può leggere ovunque. Io ho scaricato l’app per android e l’ho letto sul Galaxy S2.

      Comunque è in CSI che “sbagliano” con i tempi dell’esame DNA, ma è solo per esigenze di copione :D

      • ^__^ Ma appunto, come possono pensare che davvero si riesca ad avere l’esame del DNA in 30 minuti? *__*
        Già bisogna prendere con le dovute cautele tutto quello che dicono i TG ma un telefilm bisogna prenderlo ancora di più con le “pinze” e considerare le “esigenze dei tempi di trasmissione”, 40/44 minuti son sempre 40/44 minuti.
        Potrei commentare ulteriormente la creduloneria delle persone alimentata dalla TV, soprattutto negli ultimi 20 anni, ma parlare di politica sarebbe OT. E il mio fegato non reggerebbe.

        • Sì, hai ragione… più che altro ‘sti telefilm ti fanno venire l’ansia che se fai qualcosa di storto di beccano in quattro e quattr’otto, quando poi non è così semplice risalire al colpevole. :)

          Certo io non credevo fosse tutto vero, però, appunto, ero curioso di sapere i limiti delle invenzioni e quelli reali.

          • Io da quando dei ladri sono entrati a casa di amici e la polizia scientifica accorsa ha cominciato a dire: “possiamo prendere le impronte solo dalle superfici lisce e non troppo porose, tipo vetro o fogli plastificati, ma solo se non hanno trascinato le dita”. Gli avevano sfondato la porta e non potevano usare nemmeno quella di superficie perchè era di legno.
            Insomma, il legno non va bene, la stoffa non va bene, la carta comune non va bene… in pratica non va bene nessuna superficie che hai in casa a meno che il ladro non sia un idiota completo e che so, si metta a bere in casa tua…. sempre che siano così sprovveduti da farlo senza guanti cosa che oramai lo sanno anche i sassi che bastano un paio di guanti.
            Invece nei telefilms tirano fuori impronte anche da stoffe bruciate, lavate e ribruciate per essere sicuri. :D

            • Ahahahaha, però è vero. Le impronte sono quasi sempre parziali e “non pulite” anche sulle superfici di vetro lucido.

              Ma il problema è un altro: se tu sei incensurato, anche se hai dato le impronte per il passaporto, quelle non posso essere utilizzate per le indagini a causa della legge sulla privacy.
              In più in Italia non c’è l’AFIS, e anche in America non funziona come ti fanno vedere in CSI, e quindi anche rilevare le impronte buone potrebbe essere inutile.

              Ergo, mettersi i guanti è uno scrupolo, che tanto se non sei mai stato in galera, le tue impronte non le beccheranno mai. ;)

      • La app che hai scaricato per Android, intendi proprio quella che si chiama Kindle, giusto? Io l`ho installata sul tablet ma mi chiede di creare l’ennesimo account e mi scoccio, non é che il libro si trova anche tra quelli sul Play Store, quelli per l’app Play Books, no vero?

        • Niente, alla fine mi sono fatto l’account Amazon e l’ho scaricato con la app Kindle, che fra l’altro mi sembra molto buona.

          Introduzione del libro comincia così: ” A tutti noi è capitato di vedere almeno una serie televisiva. Di imbattercisi facendo zapping, o di accostarsi ad un episodio dietro suggerimento di un amico, o per la curiosità suscitata dal titolo o da uno spot tv. Parliamo dei telefilm americani, per intenderci.”

          Interessante, mi sa che mollo Il trono di spade e il libro di Asimov che sto leggendo in questo periodo e passo a questo.

  2. Bellissimo post, mi hai messo addosso una curiosità che non ti dico… anche io amo guardare i dietro le quinte, scoprire aneddoti o retroscena o curiosità delle cose. Insomma, non rompo le scatole, ma se un libro mi spiega i perchè in modo ben fatto… beh, mi interessa! Ora me lo segno e vedo di procurarmelo.
    Grazie MrC.

    P.S. Player One mi è piaciuto molto anche a me… tanto che l’ho letto 3 volte nel giro di 6 mesi, fai te!

  3. Caro Marco,
    grazie per esserti sfondato gli occhi sul cellulare, però la prossima volta non fare così: sono quella a sinistra sulla copertina, armata di coltellaccio, ma ho un cuore. Piuttosto, il prossimo te lo leggo per telefono. Ti verrà un’orecchia tanta, ma meglio a lei che agli occhi… :-D
    Ovviamente adesso vado subito a comprare Player One per il mio Kindle, sono una lettrice compulsiva (è la Brondoni che dice che sono compulsiva in tutto. Forse perché lo è anche lei!) e la tua recensione mi ha incuriosita.
    A presto! :-)

    • Ahahahah, ottima idea quella di leggermelo al telefono, così mi cuoci pure il cervello, quel che è rimasto, con le onde del cell.

      No, comunque per Natale mi faccio regalare un e-book reader… è che purtroppo non ci sono tutti i libri che vorrei leggere in e-book. E poi costano quasi come quelli di carta. Che senso ha dico io?!

      • Caro,
        ha senso! In ebook c’è molto e se è vero che inspiegabilmente (no, aspetta: la spiegazione è la speculazione degli editori, trovata!) appena usciti costano poco meno dell’edizione cartacea, ci sono migliaia di libri a meno di un euro o di due euro. Io da quando sono kindlata (da 3 anni a questa parte) ho raddoppiato i libri letti, lasciato intatto lo spazio sulla libreria, tenuto giù le manine dagli alberi e convertito anche la Brondoni… Pensa che impresa :-D

        • l’immagine di voi che vi leggete i libri al telefono mi resterà impressa nella memoria.
          e sì, il kindle è stata una conversione dura ma necessaria.
          tra l’altro posso sottolineare con il dito e tenere da parte la nota da qualche parte (salvo poi ricordarmi che l’ho tenuta da parte)…

        • Il mio “che senso ha” era una domanda retorica. Lo so benissimo che è solo speculazione.

          Purtroppo non sempre i nuovi libri, o quelli che mi interessano, si trovano in e-book e non sempre conviene comprarli in quel formato.

          Adesso vedo, lo insersico nella letterina di Babbo Natale.

      • Chreddy, più che l’e-book reader, se non ce l’hai già potresti prendere un tablet, per i libri ci sono le app Play Books, Aldiko, Leggo, Ibs e Kindle, hai voglia di libri e di confrontare i prezzi. Poi con il tablet praticamente puoi quasi completamente sostituire il Pc. Puoi prenderne uno solo Wifi che costano meno. Comunque, fai tu.

        • Per leggere è meglio l’ebook reader perché utilizza l’inchiostro digitale quindi non stanca gli occhi, è come leggere un libro

          • Io leggo sul tablet e gli occhi non mi stancano. Basta regolare la luminosità, il colore dello sfondo, la dimensione e il colore del testo. Se poi uno deve leggere sotto il sole in estate, allora è meglio l’ereader. Io leggo a casa e voglia di sborsare ulteriori soldi per un prodotto che serve solo per leggere, quando posso farlo benissimo con il tablet, non ne ho.
            Comunque, grazie per l’informazione, ma lo sapevo già come funziona un ebook reader.

            • È che al giorno d’oggi ormai non ci pensiamo più molto, ma non fa bene stare a lungo davanti ad uno schermo. Anche se non ti si stancano gli occhi, sicuramente la luce dritta verso di essi non fa bene alla vista (tipo quando si diceva ai bimbi di non stare troppo alla tv :-P ), per quello dicevo meglio l’inchiostro digitale che non ha retroilluminazione (eccetto lo strano caso del kindle paperwhite luminoso). Ma naturalmente ognuno fa la sua scelta a seconda delle esigenze. :-)

              • Sono d’accordo con quello che dici, però io partivo da quanto lui stesso afferma nel post.
                Lui afferma che non ha molto tempo per leggere e che il libro se lo è letto sullo smartphone, quindi ne ho detto che non ha un tablet. Allora prima di pensare all’ereader, secondo me, potrebbe munirsi di tablet, che per chi è un lettore occasionale, come me del resto che più di un ora al giorno non ho tempo di leggere, va già benissimo ed è molto facile trovare i libri, dato che su Android(sull’Ipad non so ma immagino sia lo stesso) ci sono molti market di libri. E poi il tablet è un prodotto completo, ormai è meglio di un pc o quasi.

                Se poi glielo regalano l’e-reader, bè, buon per lui, ma se deve comprarselo, io penserai al tablet prima.

                Ma tanto in questo periodo sarà preso dall’Xbox, se non sbaglio su Facebook ho visto che l’ha appena comprata e quando legge più!

                • Ahahahah, ma che mi stalkerate su FB?

                  Nono, non ho preso nessuna console e per un bel po’ non le prenderò, quelle nuove.

                  Detto questo il tuo ragionamento non fa una piega. Se hai già il tablet l’e-reader è superfluo.
                  Però, come dicevo nell’altra risposta, per me un tablet sarebbe superfulo e quindi meglio l’e-reader.
                  Non so, devo valutare bene pro e contro (prezzo compreso) e vedere davvero dove andare a parare.

                  Di certo il tablet lo prenderei android, in caso.

                  Comunque sì, più di un’ora, un’ora e mezza al giorno non riesco a leggere, poi mi si addormentano le gambe se sto troppo seduto sul cesso… :D

                  • Ah, sa che cosa ho visto sulla pagina di Facebook del blog(non sul tuo profilo personale, che non so quale sia), c’era un post con la foto di una Xbox appena comprata ed era firmato MrC, forse era McFly ed ho letto male, possibile.

                    Ma sai, per un ereader buono, intendo uno che non abbia il display piccolo perchè tanto vale lo smartphone allora, ci vuole già una discreta cifra, aggiungi quel pò di differenza e già puoi prendere un tablet 7 pollici Wifi di marca. Vuoi mettere che con il tablet ti arrivano le notifiche di Twitter, Facebook, email, oppure andare un attimo su Internet o Youtube mentre leggi?
                    Per me è più comodo avere tutto li davanti a disposizione.
                    Probabile che alcune cose si possano fare anche sugli e-reader più evoluti, ma per quanto costano meglio un tablet a sto punto.

                    • Probabilment eè perché ho postato l’articolo di un altro blog sulla 360 venerdì. :)

                      Comunque scherzavo sullo stalking, ho anche messo il mio profilo in firma sul blog. Bisogna clikkare sull’iconcina di Facebook nel box dell’autore :D

                      Ok, vedo bene cosa mi convenga fare. Anche se il fatto di essere “disturbato” con i messaggi quando leggo mi urta. Guarderò i prezzi e deciderò che fare :)

        • Grazie, Bruce, me l’hanno detto in molti.

          Però a casa ho 2 PC, uno grande e uno piccolino che uso per navigare e robe del genere quando sono sul divano.
          Un tablet, a parte legger ei libri, non so proprio cosa possa servirmi.

          Però adesso vedo e valuto, grazie mille comunque :)

  4. Io mi scasso di film
    ma con le serie TV

    sono rimasto praticamente ai ragazzi della terza c.

    E quindi, come al solito,
    taglio per il sentiero

    e vado OT:

    io del tenente Colombo vedevo sempre degli scampoli
    che poi era sempre lo stesso, in ogni puntata:

    lui sulla porta,
    il tizio che gliela sta chiudendo in facc… cioè lo sta accompagnando fuori

    e lui che si gira di scatto sull’uscio
    e fa col dito indice alzato

    “ah, un ultima domanda”.

    Io avrò visto 250 scampoli del tenentecolombo
    e c’aveva sempre da fare quest’ultima domanda

    col ditino alzato
    sull’uscio della porta.

    Che poi è sempre la più importante,
    non la puoi fare per prima?

    Ad ogni modo

    Rest in Peace
    Peter

    Angelo sopra Berlino

    • Ciao Satanasso, pensa che nel libro ne parlano de: “Ancora un’ultima domanda” detto sull’usci con il ditino alzato.

      Era una roba psicologica, Colombo si faceva passare per uno che non valeva niente, così da essere sottovalutato dagli interrogati, ma non dallo spettatore, e l’ultima domanda, quella importante, la faceva quando l’interrogato non ne poteva più di lui, mentre lo spettatore si esaltava perché era quella decisiva e avrebbe incastrato il colpevole.

      Però, il tenente, non sarebbe stato nessuno senza l’interpretazione di Peter Falk, come dici tu.
      Grande Peter.

    • Cioè
      tu mi stai dicendo

      che non solo la mia osservazione è pertinente
      ma addirittura è ripresa e approfondita in un libro?

      Cioè non è la mia solita boiata
      sparata lì a casaccio
      senza nè arte nè parte

      sopportata solo per uno strano allineamento di pianeti?

      Per la legge dei grandi numeri doveva succedere, Mister.
      Ok, ci siamo levati il dente.

      Da domani posso ricominciare a spararle grosse

      con rinnovato vigore.

        • Grazie, Cris.
          Io, come accennavo,
          non sono un gran seguace delle serie TV

          permettimi, però, a prescindere, di farti i complimenti per il libro:

          penso che sia molto difficile documentarsi,
          scrivere,
          rivedere,
          ricostruire
          stare attenti a non scrivere fregnacce
          etc. etc.

          Perciò tanti complimenti e in bocca al lupo.

          Poi, cercherò di leggerlo, mica capita tutti i giorni di leggere un’opera
          dopo aver comunicato direttamente con l’autore…

          (anche se io sono un antigiovanilista convinto,
          quindi sono il per il cartaceo
          old way)

          appena finisco Infinite Jest
          (ci siamo quasi, eh)

    • Quelli di MithBuster devono morire male, ma molto male! Come hanno osato, maledetti miscredenti?!

      Scherzo, non c’era bisogno dei Mithbusters per sputtanare Breaking Bad a livello “tecnico/scientifico”, per fortuna la serie ha altro ;)

      • Io pensavo che un po di base scientifica ci fosse davvero visto che il protagonista è un chimico. Invece sia le esplosioni quando lancia quei cristalli a terra sia il liquido sciogli cadavere non funzionano! :-(

        • Quello dei cristalli esplosivi non ne ho idea… è comunque un escamotage narrativo.

          Il liquido sciogli cadavere è acido fluoridrico liquido e, a seconda delle concentrazioni, dovrebbe funzionare davvero così come nel telefilm, magari in tempi più lunghi. Lo so perché ho la patente dei gas tossici proprio sull’acido fluoridrico per il mio lavoro.
          La forma principale di quell’acido è gassosa, poi è trasformato in liquido aggiungendolo ala soluzione in varie concentrazioni.
          Tieni conto che la pericolosità di quell’acido è data dal fatto che mangia il calcio e non si arresta la reazione, quindi se per caso ti penetra la pelle comincia a mangiarti fino alle ossa e poi lì, alè, fa festa.
          In forma di gas, quindi puro, se lo respiri hai giusto il tempo per chiamare le persone che ami, fallo in ordine di importanza, prima di morire. Entra nei polmoni e li brucia, poi li dissolve, da lì passa a ossa e organi interni.

          Non ho visto la puntata di MithBuster che dici, bisogna vedere che acido hanno usato e le concentrazioni.

          Io intendevo che comunque non si può ottenere una metanfetamina pura al 99%, quindi perfetta, con quello che hanno usato loro su un camper in mezzo al deserto. Ma non solo quella, anche altre sostanze di sintesi.
          Le reazioni chimiche sono influenzate da un sacco di cose, tra cui la temperatura e, a meno che non abbiano usato un condizionatore della madonna con un sistema di controllo dell’aria in quel camper, la temperatura è impossibile da controllare in quelle condizioni. Nel senso che è un attimo che in quel camper si arrivi a 50° tra fuochi che vanno e sole del deserto, anche perché quei camper lì sono plastica e latta. :)

          In laboratorio è tutta un’altra faccenda.

  5. Posso dirti con cognizione di causa, da ex sbirro, che per quanto riguarda i telefilm italiani, nulla ma ASSOLUTAMENTE nulla, è veritiero su come funzionano le cose all’interno delle indagini di polizia. Non solo NULLA corrisponde a verità, dove non corrisponde né la forma, né la sostanza, ma anche le atmosfere che vi sono in quegli ambienti sono nettamente traviate e mistificate, non corrisponde nulla nemmeno nelle procedure e nelle responsabilità gerarchiche e come si ottengono i compiti. Non solo nulla corrisponde a verità, addirittura inventano di sana pianta sistemi procedurali.

    Per fare un’analogia, sarebbe come a dire che si può studiare la storia sui pellerossa, guardando i bambini che giocano ai cowboy e agli indiani. La stessa cosa.

    Per quel che concerne i telefilm d’oltre oceano non posso parlare con cognizione di causa, ma sapendo come funzionano certi meccanismi, certe cose sono semplicemente non plausibili.

    • Non si parla dei telefilm italiani, lì chiunque capisce che stanno alla realtà come il pesce sta al gasolio.

      Sono i telefilm americani quelli presi in considerazione e, soprattutto, il cambiamento di alcune cose nel nostro immaginario e in Tv.
      Tipo come ammazzavano e la considerazione del cadavere negli anni ’60 e ’70 è totalmente diversa da quella di oggi.
      Ci sono ancora dei tabù nel fare vedere la morte in Tv, così come ci sono dei tabù su altre determinate cose.

      E’ molto interessante, tante cose che davo per scontato me le ha smentite o confermate. :)
      Compreso il fatto che i telefilm italiani son ridicoli :D

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