Lei – Her, innamorarsi della pronipote di Siri

Lei

Lei è uno dei film candidato a un sacco di Oscar, ma uscito postumo la notte della premiazione.

Un Oscar però l’ha vinto: Miglior Sceneggiatura Originale. Che non significa che è una sceneggiatura innovativa, o mai vista prima, significa che non è tratta da nessun altro media.

Siccome un sacco di gente mi ha detto che è molto bello, ero curioso di vederlo. Così curioso, che non ho avuto voglia di aspettare di vederlo in lingua originale, come avevo detto nei commenti, e sono andato al cinema.

Dicevo che con “sceneggiatura originale” non si intende una sceneggiatura innovativa, però, il film scritto e diretto da  in realtà è originale, anche se non particolarmente innovativo.
Vedendo Lei si capisce bene la differenza tra un autore vero e uno che si definisce tale, ma che in realtà si rivela essere solo un ciccio che ha avuto una buona idea e non è stato capace di svilupparla.

Un sacco di film hanno delle buone basi che vengono poi buttate via per raccontare la solita storiella d’amore a lieto fine, senza arte né parte, e che nulla cambia nel panorama dello spettatore, che entra in sala con una idea ed esce due ore dopo con la medesima idea di prima. Un esempio perfetto è Upside Down.

Spike Jonze, con Lei, non si limita a raccontare solo una storia d’amore, ma la prende come pretesto per raccontare altro: la solitudine, la vita e, già che c’è, l’amore in senso lato.

Lei - Solitudine

Sopra: la solitudine

Siamo in un futuro che potrebbe essere dopodomani, tanto è plausibile e non troppo distante dal mondo in cui viviamo.
Tutti vanno in giro con i tappi nelle orecchie ascoltando ciò che ha da dire il loro computer. Si fanno leggere le mail, si fanno leggere le news, scelgono la musica da ascoltare in base al loro stato d’animo, guardano i video sul cellulare e stanno bene attenti a non interagire con altri esseri umani che hanno intorno.
Sono tutti così alienati e incapaci di comunicare con gli altri, che addirittura le lettere personali, che siano d’amore o dei semplici ringraziamenti per un regalo, se le fanno scrivere da una società specializzata.

In un mondo del genere vien da sé che una ditta sviluppi un sistema operativo per computer, OS 1, con delle routine capaci di sviluppare una coscienza e una personalità propria e univoca.
Il pronipote di Siri, per intenderci.

Per Theodore, , questo OS 1 si autobattezza Samantha, una voce simpatica e sensuale che ha accesso a tutta la conoscenza del mondo in pochissimi secondi, ma che non ha idea di che cosa sia la vita.

Lei - Joaquin Phoenix

Sopra: installare la fidanzata

Così mentre Theodore impara a non rassegnarsi a rimanere solo, Samantha impara a vivere, con tutti i limiti che non avere un corpo fisico comporta.

Il film è costruito sul rapporto tra Theodore e Samantha che si evolve e diventa una storia d’amore. In realtà questa storia è più un diversivo dalla solitudine e dall’alienazione a cui sembriamo condannati, ci imponiamo di rimanere da soli e alienati, ci impediamo di conoscere gli altri, ci rinchiudiamo in una gabbia fatta di desideri irrealizzabili e della volontà di sapere subito se le cose andranno come vogliamo noi e, soprattutto, ci impediamo di goderci il momento e di conoscere davvero chi abbiamo davanti.

Poi la vita va avanti, le emozioni diventano routine, il nuovo sostituisce il vecchio e tutto evapora in un ciclo della vita che conosciamo bene perché ci siamo passati più volte.

Lei - Scarlett Johansson

Sopra: anche le fidanzate/sistemi operativi ti svegliano alle 3 di notte per parlare

Lei però, purtroppo, ha una mancanza: il coinvolgimento e l’immedesimazione emotiva.

Sebbene a logica uno si potrebbe ritrovare in Theodore, manca tutta quella parte di sofferenza che porta a compiere il climax finale. Theodore parte già invischiato e rassegnato in una vita di solitudine. Vediamo la sua felicità durante il matrimonio che è fallito, ma non ci vengono mostrate le conseguenze emotive di quel fallimento.

Per questo motivo, per quanto abbia apprezzato Lei, non posso dire che mi sia piaciuto fino in fondo, perché manca quel tassello che lo eleva da film bello a film irrinunciabile, per quanto se mi chiedete se sia da vedere la mia risposta è: assolutamente sì, anche se…

Uscito dal cinema sono andato direttamente in aeroporto e ho preso il primo volo per New York per vedermelo anche in lingua originale, così, per completezza di opinione.

Lei - Amici

Sopra: gli amici. Tutti quanti

Beh, il film cambia radicalmente in inglese. La Johansonn è molto più convincente, naturale e simpatica. Ad esempio le sue risate in originale non sono robotiche e forzate, come in italiano, e, soprattutto, non sembra che legga un copione costantemente, come invece fa Micaela Ramazzotti, che spesso l’intonazione la lasciava a casa quando andava in sala doppiaggio.

Anche Joaquin Phoenix è totalmente diverso, molto più intenso. Sopratutto perché si porta tutto sulle spalle, essendo il protagonista assoluto ed essendo lui da solo sullo schermo per il novanta per cento del film.

Purtroppo ci sono film che devono essere visti in originale e questo è uno di quelli. È tutto basato sui dialoghi tra i due protagonisti, ma, mentre Phoenix può farlo con tutto il corpo, la Johansson deve farlo solo con la voce, sfruttando tono e intensità. In italiano il doppiaggio non rende molto e, soprattutto nel finale, è troppo piatto e trasmette troppo poco.

Her

Her, in inglese, è solo Gioacchino, stacci!

Altra cosina che ho notato è che la locandina originale è diversa da quella italiana: in quella originale c’è solo il faccione di Phoenix, in quella italiana ci sono anche le facce delle tre tipe che appaiono nel film, anche se hanno ruoli marginali.
Insomma, in Italia non puoi far uscire un film che si intitola Lei, senza dare la certezza che dentro ci sia la patata.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

Nerdcensioni

 

 

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

22 pensieri su “Lei – Her, innamorarsi della pronipote di Siri

  1. Ciao,
    c’è un motivo se hanno fatto tutti un gran puzzo (a ragione) sulla voce della Johansson. Ha qualcosa di coinvolgente, che ti afferra dentro, ma dolcemente. JP poi, è uno dei miei attori preferiti. Da ragazzina ero un fan di suo fratello, quello bello morto presto, mentre Joaquin è sempre stato il ripiego sfigato. Poi qualche anno fa ho visto I’m Still Here! e ho pensato “Questo è un attore. Questo è Genio”. L’intensità di JP è tale che non ha bisogno di parole. Se vuoi capire, ti dice tutto con uno sguardo. Non dico che Her sia un film perfetto, il finale è telefonato anche se io il mio piantino ce l’ho fatto. Ma è un buon film e secondo me vale la visione. Però come dici tu, solo in inglese.

    • A me non ha commosso il finale, anche se ho sentito che avrebbe dovuto farlo e questo mi rincresce molto.

      Per il resto concordo, non ho visto I’m Stlll Here, ma credo che Joaquin sia molto sottovalutato.

      • E’ un mio problema. Piango rarissimamente per le situazioni reali ma mi sfogo al buio. Di fronte alla più misera banalità sciorinata al cinema o su uno schermo, mi sciolgo in lacrime. Chissà perché.

        Guardalo Still Here, e fai finta che sia tutto vero.

  2. Mi chiedevo come mai non avessi ancora recensito questo film! Stranamente per una volta ho visto il film prima di te :P
    Comunque, io sono rimasta letteralmente ammaliata da questo film. L’ho visto in lingua originale, mi osno rifiutata di guardarlo in italiano sapendo che un attore non l’avrei VISTO recitare ma solo sentito non potevo ascoltare la voce di qualcun altro. Sono d’accordo con te su tutto, a parte che il film per me è irrinunciabile e quella cosa che dici che a te manca io non l’ho sentita. Secondo me non cambia niente nella vita di lui perché la cosa importante da capire era il piattume della vita in cui viviamo oggi, senza relazioni sociali che non siano intermediate dalla tecnologia. Sicuramente nel film c’è un’esagerazione di questo, ma non è tanto lontano alla fine.

    [SPOILER]
    Poi a me ha colpito tanto il finale: lui non si aspettava minimamente che lei potesse avere relazioni con 256735 persone diverse, e io neppure!
    Ecco quella è una metafora che ci fa capire quanto siamo ottusi, quanto siamo chiusi nel nostro piccolo mondo di social network e smartphone e candy crush (anch’io mi ci metto!) che in realtà siamo disconnessi dal mondo reale. Così come Phoenix non si rende assolutamente conto che lei lo “tradisce”.
    Insomma a me è piaciuta molto la rappresentazione della routine che, credo, abbia voluto mettere in scena Jonze. Tutto il film è piatto in un certo senso; a parte con la fotografia dei flashback, no?
    Pensa che siamo talmente tanto alienati che nel film finiamo per dare vita propria alla tecnologia che decide di lasciarci…!!
    [FINE SPOILER]

    Vabbè superpipponemattutino perdono!

      • Ciao Monami, sì l’ho visto in ritardo, ma non potevo spararmi 3 film il week end scorso XD

        Comunque a me è mancata l’identificazione con lui, per quanto lo capissi benissimo non riuscivo a condividere le sue sensazioni.

        [SPOILER]
        Poi, vabbè, il film è tutta un’iperbole, e in quanto tale volutamente esagerata, della nostra vita di tutti i giorni. Quindi alienazione da smartphone, tradimenti e tutto il resto.
        [Fine SPOILER]

        A me è piaciuto molto, ma non mi ha preso come altri film, l’ho trovato un po’ asettico, tutto qui, avrei preferito un coinvolgimento migliore, lui a tratti mi sembrava atarassico e refrattario alle cose, ma magari è voluto.

        Mi è piaciuto molto però come tratta tutto, sembra una storia d’amore “normale” e classica anche se non lo è e soprattutto mi è piaciuto il fatto che questo evidenzi l’altro lato della medaglia.

        Sono ancora combattuto, sulla carta è bellissimo, ma mi sembra gli manchi un qualcosina… :(

        Per il resto, ovviamente concordo.

        Più che gli errori di fotografia, magari la prossima volta segnala gli spoiler, ti ho editato il commento in modo che si capisse dove parli del finale ;)

        • Hai ragione per i 3 film in un solo week end; io ne guardo molti perché non lavoro e faccio di tutto per evitare di studiare :D

          Cazzarola scusate!! Me ne dimentico sempre degli spoiler… Sono una persona orribile.

          Comunque anche tu hai ragione a dire che pare gli manchi qualcosina, ma in ogni caso io dico sempre che i film sono molto soggettivi in un certo senso; a me ha fatto immedesimare molto nel personaggio di lui, e a te tutto il contrario, è una cosa normale immagino.
          Comunque possiamo concordare che il film sia comunque molto bello, così vado a studiare con il cuore in pace :P

          • Vai tranquilla a studiare, siamo d’accordo.

            Poi certo, tutto è soggettivo e, per fortuna, ognuno ha una propria sensibilità.

            Pensa che volevo fare un post comico e dissacrante su questo film perché mostra troppo il fianco a prese in giro, ma poi mi sono trattenuto :P

  3. Se non altro tu l’hai visto prima di lamentarti della Ramazzotti al contrario di molti critici della domenica. Devo vedere, anzi sentire per credere perché nel trailer sembrava perfetta come voce di Johansson come ho già detto in un mio recente articolo, mantengo però le riserve fino a quando non lo vedrò di persona. Boccanera su Phoenix non lo trovo fuori luogo, lo aveva già doppiato diverse volte in passato senza che nessuno se ne fosse mai lamentato, sicuro di non cadere nella trappola del “tutto è meglio in lingua originale”?

    • Scusami se mi intrometto, ma non potevo farne a meno.
      La trappola del tutto è meglio in lingua originale? Ma certo che sì! Vuoi mettere uno che in quel preciso istante sta pronunciando quella frase, con l’intonazione precisamente legata all’espressione facciale?
      Non dico che il doppiaggio sia una cosa schifosa e sbagliata, ma secondo me pochissime persone sanno davvero come si fa. Io studio traduzione e quindi sottotitolaggio e doppiaggio, e quando sono venuta a scoprire che uno dei pochi paesi che doppia è l’Italia, sono rimasta sconvolta! Ci pensi che in Olanda vai al cinema e senti le VERE voci degli attori? Bravi o meno, io se fossi un’attrice mi mangerei i gomiti a sapere che un popolo intero non sa nemmeno che voce abbia.
      Scusami per il pippone n.2 ma stamattina non c’ho voglia di studiare e mi inceppo con il blog :D

    • Evit, io l’ho visto in italiano e in inglese.

      Questo film in italiano perde, non basta basarsi sui trailer per capirlo, bisogna vederlo.

      Boccanera può essere anche bravo, ma non rende l’intensità di Phoenix che, in originale, è molto più convincente e non sembra artefatto, soprattutto nei momenti dove ride.
      La Ramazzotti, poi, in alcuni punti mi faceva accapponare la pelle, si capiva che leggeva e non interpretava. non basta una voce roca, lì bisogna proprio lavorare di emozioni e in italiano ‘sta cosa manca.

      Sì, in originale tutto è meglio, lo firmo e lo sottoscrivo.
      Se non altro perché è così che il film è nato. Il doppiaggio è un adattamento e ha dei limiti, labiale, lunghezza delle parole, velocità, interpretazione, tempo materiale per il doppiaggio, costo del doppiaggio ecc…ecc…
      Alla fine è come vedere la Gioconda in foto HD e dal vivo.

      Poi, per carità ci sono film in cui il doppiaggio non influisce più di tanto, e ci sono battute solo doppiate che sono entrate nella storia, ma ci sono film, come in questo caso, in cui è essenziale la lingua originale per apprezzarlo davvero. :)

      • Come dicevo nel mio blog, rimando un giudizio a quando avrò visto il film doppiato (per ora l’ho visto solo in inglese e non è che brami di pagare per rivedermelo). Nel mio articolo mi lamentavo di come in tantissimi si fossero lagnati di questa cosa a priori, e questo è sbagliato a prescindere. Amici dalle orecchie esperte hanno riconfermato i miei dubbi: ovvero che le lamentele sulla Ramazzotti fossero solo parzialmente fondate ma in generale molto esagerate.

        Sapevo che il “tutto è meglio in lingua originale” avrebbe scatenato l’inferno. Consiglio all’utente Monami di venire a leggere qualcosa sul mio blog in
        merito dove faccio sia lamentele che apprezzamenti al doppiaggio italiano senza cadere in estremismi. Monami, mi fa un po’ sorridere l’idea che tu studi traduzione per sottotilazione e doppiaggio ed hai l’opinione che hai riguardo al doppiaggio italiano… Posso chiedere cosa lo studi a fare se vorresti che non esistesse? Mi sembra un po’ curiosa come posizione.

        • Certo che puoi chiedere, figurati!
          Innanzitutto non conosco il tuo blog e mi farebbe piacere leggerlo, se mi mandi il link leggerò anche la tua recensione volentieri.
          Ti spiego, sono laureata in traduzione e interpretariato e mi sto specializzando in traduzione letteraria e saggistica. Tra i vari esami che ho fatto ci sono stati alcuni incentrati sulla traduzione audiovisiva e ovviamente ho dovuto studiare sia il doppiaggio che il sottotitolaggio a livello tecnico; non è che io studi principalmente doppiaggio ecco.
          Io sono una di quelli che sostiene il sottotitolaggio senza ombra di dubbio, infatti la mia tesi sarà sul sottotitolaggio di un film mai tradotto in Italia (fin’ora). Con questo non dico che il doppiaggio sia sbagliato e che nessuno al mondo sia capace, dico solo che secondo me si perde gran parte del film, come diceva Chreddy ci sono vari aspetti che non possono venir riprodotti con il doppiaggio. Con i sottotitoli non solo hai la possibilità di conoscere in toto un attore, ma tra l’altro puoi anche praticare la lingua.
          Ovviamente rispetto la tua opinione, dico solo che per me, a prescindere, sia meglio lasciare il film così come è stato concepito inizialmente. :)

            • Ho letto subito la tua recensione, e hai ragione a dire che non bisogna dare giudizi per partito preso.
              Dico anche che ho ascoltato alcuni pezzi della Johansson e posso solo dire…ti prego evita! Mi piace tantissimo come attrice e mi piace moltissimo la sua voce, che secondo me è perfetta per il film, ma se parliamo di cantare…vabbè, sono gusti.
              Io anche ho guardato in italiano solo il trailer e posso dire che lui ci può anche stare ma lei assolutamente no! Non ha personalità, non è naturale, pare che ce l’abbiano messa solo perché la voce assomiglia lontanamente a quella della Johansson. Comunque lo riguarderò in italiano, anche se per me è molto difficile, farò uno sforzo!!
              Grazie comunque per avermi fatto conoscere il tuo blog :)

  4. Beh, mi sembra che siamo d’accordo con quanto scrissi qualche giorno fa, Mister.

    Sapevo ti sarebbe piaciuto ed allo stesso tempo ti avvisai che c’era qualcosa d’incompiuto.
    Indubbiamente la storia dell’intelligenza artificiale non è propriamente nuova,

    però questo film, rispetto agli altri, ha il vantaggio di avere la consapevolezza del grado di connubio raggiunto tra l’uomo e la “macchina”.

    Non è un film di fantascienza e neanche un film distopico, c’è solo una lieve alterazione della realtà attuale.
    Non sono un grande esperto, ma non mi pare che le tecnologie presenti in Lei siano particolarmente lontane dalla realtà.

    Nè, ahimè, a mio parere, è lontana dalla realtà l’astrazione che si sta raggiungendo a forza di isolarsi con pc, smartphone e social networks vari,

    ma questo, ribadisco, è solo un mio pensiero.

    Rimanendo sul cinematografico, è innegabile come i film in nomination quest’anno fossero tutti di standard alto e,
    cosa ancora più preziosa,
    fossero tutti film i cui registi si sono presi dei rischi pur di innovare e rinnovare i temi sui quali sono incentrati.

    Dall’economia grottesca di Scorsese,
    al dramma dell’Aids da un punto di vista politico di Dallas Buyers Club,
    all’ironia caustica e nostalgica di Nebraska
    e così via

    (poi, vabbè, han fatto vincere quello che ha rischiato di meno e buonanotte ai suonatori).

    Sul doppiaggio mi sono già espresso, inutile tornarci su:
    io sono pro doppiaggio

    i sottotitoli mi creano una barriera al pathos del film e mi ricordano costantemente che è finzione

    e il processo di traduzione, se anche lo sapessi fare fluentemente, mi smorzerebbe il coinvolgimento emotivo alla scena.

    • Sì, condivido quello che dici sul film.

      Nebraska e Buyers li vedrò appena saranno disponibili :D

      Del doppiaggio ho parlato perché questo film è particolare e, secondo me, il doppiaggio influisce e per completezza. Poi se uno preferisce il doppiato è liberissimo, però visto che me lo sono sparato 2 volte nei due modi, volevo dare una mia impressione. :D

  5. E’ un po’ che non vado OT…
    lo faccio subito, non vorrei che qualcuno si preoccupasse:

    Ho visto al cinema “Ida”
    di Pawlikowski

    di cui stanno dicendo un gran bene.

    E’ un po’ lento e quando è finito ero un po’ smarrito, francamente.

    Forse anche un po’ deluso.

    Però mentre tornavo a casa lo assimilavo sempre più
    ci tornavo sopra
    ripensavo ad alcune inquadrature…

    non lo so, è un film strano, particolare, sottotesti a gogo
    molto asciutto e parecchio retrò

    (è in bianco e nero, in 4:3)

    girato in modo singolare, con inquadrature che spesso mettono il soggetto fuori ai margini
    o addirittura gli tagliano il viso.

    In alcune cose è molto intenso
    in altre mi ha preso poco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.