Stand By Me – Ricordo Di Un’Estate – Nuovo Cinema Amarcord

Stand By Me

Quando devo scrivere un post del Nuovo Cinema Amarcord mi rivedo sempre i film di cui devo parlare, un po’ per rinfrescarmi la memoria, un po’ per rinfrescare le emozioni che quei film mi avevano suscitato alla prima visione

Purtroppo ci sono film che non reggono il tempo e rivederli a distanza di tutti questi anni è una mazzata, me li ricordavo bellissimi e mi accorgo che così belli non sono. In genere ne consegue che poi io non sappia mai cosa scrivere.

È il caso del film di cui avrei dovuto parlare oggi: ho fatto fatica a rivederlo e sullo schermo del PC le righe aumentavano con una fatica ed una lentezza spaventose. Poi, per fortuna, ieri mi è capitato tra le mani un altro film: Stand By Me – Ricordo Di Un Estate e il post si è praticamente scritto da solo, perché di cose ne ho da dire, per la gioia del Club Nostalgici. Continua a leggere

C’erano una volta i Vampiri…

Sono sempre stato un fan del genere horror. Lo sono diventato nel modo peggiore possibile: da piccolo ero convinto che se c’erano dei bambini in un film non poteva essere spaventoso.
Le notti insonni che ho passato dopo aver visto film come “Omen il Presagio” e “L’Esorcista“, mi hanno fatto capire che la mia teoria era un’emerita cazzata. Però quelle notti insonni erano un piccolo prezzo da pagare per vedere quei film, spaventosi, ma bellissimi.

La cosa che mi spaventava di più in assoluto, però, erano i Vampiri. Mi spaventavano di più dei licantropi, degli zombie, dei posseduti, mi spaventavano quasi quanto Gargiulo, il mio compagno delle elementari grande e grosso che ci pestava durante la ricreazione, soprattutto quando non gli passavamo la palla a calcio o perdeva.

I Vampiri, insomma, erano davvero spaventosi, quando andavo a letto mi tiravo le lenzuola fino al collo, così, se ne fosse entrato qualcuno in camera, avrebbe avuto difficoltà a mordermi. In più, dormendo con mio fratello, speravo mordessero lui lasciando in pace me. Dentro di me però sapevo che entrambe le cose erano un po’ delle cazzate, come la teoria dei bambini nei film.

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