Le 5 morti fucking epic in videogames

yoshi betrayted

Qualche settimana fa, per la serie Capolavori che non sono capolavori, vi ho parlato di The Witcher 2; nei commenti è emersa una discussione sul valore emotivo della trama e il nostro MrChreddy ha tirato fuori dal cilindro Read Dead Redemption come esempio di narrazione non estremamente complessa ma capace di coinvolgere il giocatore fino alle ossa.

[Mi scuso con tutti per gli eventuali spoiler che seguiranno ma se state leggendo un post che si intitola “Le 5 morti fucking epic in videogames” penso che abbiate dato per scontato che sia pieno di schockanti rivelazioni sulla trama di almeno cinque giochi!]

Quella discussione mi ha fatto pensare che sono veramente tanti i giochi in cui personaggi chiave della trama muoiono drammaticamente, spesso in modo abbastanza cruento (anzi di solito più sono importanti più muoio dannatamente male) e da qui è emerso il mio desiderio di condividere con voi quali, secondo me, sono le morti più epiche. Qui non si tratta però di trovare i decessi più assurdi e spettacolari, ma quelli che ti hanno spaccato il cuore fino a farlo sanguinare. Io, come voi ben sapete, non sono molto brava con le classifiche, quindi mi lancerò nel folle tentativo di scremare tutti i momenti heartbreaker del panorama videoludico per identificare i 5 che più di tutti mi hanno colpito.

Continua a leggere

La sindrome del vecchio giocatore

Ieri sulla pagina di Facebook ho postato un video gameplay del nuovo “Tomb Raider, definendolo un Uncharted con le tette.

Ne è nata una discussione con una fan, Federica, dove lei dice che i primi “Tomb Raider” erano avventura vera, mentre gli “Uncharted” sono avventura solo sulla carta, perché poi all’atto pratico sono solo sparatutto in terza persona.
In effetti è vero. Per quanto io adori i vari “Uncharted“, di avventura ed enigmi ce ne sono pochi, in compenso si uccide abbastanza gente da estinguere un piccolo stato.

Da lì mi è scattato un piccolo ragionamento, di più non posso, sui vecchi giochi e quelli nuovi.

Su, non girate gli occhi al cielo, non è la solita roba de: “Una volta i giochi erano più belli“, giuro!

Continua a leggere