I, Frankenstein brutto e senz’anima

I,Frankenstein

Nel post di ieri dicevo che esiste una specie di karma che compensa le cose brutte con le cose belle. Tranne a Hollywood.

The wolf Of Wall Street mi è piaciuto e ha compensato un bel po’ di roba brutta, acquietando la mia anima tormentata.

Però io da tranquillo non riesco a vivere e quindi questo week end sono anche andato a vedere questo I, Frankenstein dicendomi che, al massimo, con il mio amico il Maledetto mi sarei fatto due risate.

Beh, non ci abbiamo trovato proprio un cazzo da ridere.

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C’erano una volta i Vampiri…

Sono sempre stato un fan del genere horror. Lo sono diventato nel modo peggiore possibile: da piccolo ero convinto che se c’erano dei bambini in un film non poteva essere spaventoso.
Le notti insonni che ho passato dopo aver visto film come “Omen il Presagio” e “L’Esorcista“, mi hanno fatto capire che la mia teoria era un’emerita cazzata. Però quelle notti insonni erano un piccolo prezzo da pagare per vedere quei film, spaventosi, ma bellissimi.

La cosa che mi spaventava di più in assoluto, però, erano i Vampiri. Mi spaventavano di più dei licantropi, degli zombie, dei posseduti, mi spaventavano quasi quanto Gargiulo, il mio compagno delle elementari grande e grosso che ci pestava durante la ricreazione, soprattutto quando non gli passavamo la palla a calcio o perdeva.

I Vampiri, insomma, erano davvero spaventosi, quando andavo a letto mi tiravo le lenzuola fino al collo, così, se ne fosse entrato qualcuno in camera, avrebbe avuto difficoltà a mordermi. In più, dormendo con mio fratello, speravo mordessero lui lasciando in pace me. Dentro di me però sapevo che entrambe le cose erano un po’ delle cazzate, come la teoria dei bambini nei film.

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