Bear Grylls e le sue semplici, immediate, tecniche di sopravvivenza urbana…

Bear Grylls ormai lo conosciamo tutti, o quasi. Ha infestato Sky e Italia 1 con le sue mirabolanti avventure, dove mostra come sopravvivere nella natura selvaggia senza aiuti, che: “No! Non toccatelo deve farcela da solo!”

Bene, da qualche mese, avendo finito nature selvagge in cui farsi buttare, ha deciso di farci vedere su DMax, la tivvù satellitare che ricicla i programmi che Sky butta nell’indifferenziata, come sopravvivere in città. Nelle situazioni più estreme che ci possono capitare mentre camminiamo per strada, andiamo al porto, in campeggio. Non abbiamo idea di quanti pericoli affrontiamo quotidianamente mentre viviamo la nostra vita tranquilla. Per fortuna c’è Bear Grylls che ci spiega come cavarcela.

Già sento la domanda che sorge spontanea in tutti voi: “Ma chi cazzo è Bear Grylls?!”

Bear Grylls è un irlandese, classe 1974, laureatosi alla “John Rambo State University For Young Indiana Jones Wannabe® del Massachusetts in “Scienza della Sopravvivenza“, ha poi preso un Master in “Uscire vivi da Rozzano*” ed è stato nominato Gran Mogol di tutti i Boy Scout Inglesi. Ha fatto parte dell’esercito, dei SAS, le Forze Speciali inglesi, poi si è spaccato la schiena cadendo da 500 metri con il paracadute rotto e ha cominciato a fare l’avventuriero. Il resto è storia. Ha fatto successo in Tv e ha provato ad insediare il posto di “Icona Vivente da Prendere In Giro” a Chuck Norris, non sapendo che solo Chuck Norris può detronizzare Chuck Norris…
Bear è un cultore della forma fisica, è cintura nera di Karate, Ninjitsu, Yoga, paracadutismo, scalata, attraversamento stradale non sulle strisce pedonali e un sacco di altre attività sportive tipiche degli avventurieri. Tiene molto anche alla sua dieta, accumula un sacco di proteine mangiando cagnotti da mezzo chilo, estrae acqua da montagne di feci di cammello, o dalla propria pipì, mangia 2 o 3 serpenti vivi al giorno, occhi di capre ancora vive e testicoli di babbuino strappati a mani nude. Gli piace dormire all’aria aperta, possibilmente all’interno di carcasse di animali morti da poco. Quindi se vogliamo un fisico come il suo, il requisito minimo, non è essere schizzinosi…

Cosa c’è di più buono di spolpare una carcassa di zebra?

Dicevamo all’inizio che con il suo “Man vs Wild” si faceva abbandonare nei più remoti angoli del pianeta sfidando le forze posticce della natura per tornare alla civiltà, stupendo persino Fiammetta Cicogna, in realtà è l’unica che crede davvero alle sue avventure…

Non è che ti va sempre bene, metti che ti punge un’ape…

Finiti gli angoli più remoti del pianeta, però, Bear si è dato alla “Giungla Urbana“, “Worst Case Scenario” in originale, in cui, immerso nella quotidianità della metropoli, ci dimostra come sopravvivere ai mille pericoli che ci aspettano dietro ogni angolo.
Pericoli di ogni genere, tipo, ci cappottiamo in macchina per un incidente con un camion. Se sopravviviamo all’impatto dobbiamo uscire da un abitacolo i cui vetri sono ancora tutti interi, mentre la macchina brucia. Ovviamente non finisce qui, dobbiamo pure salvare pure il conducente del camion, che è svenuto, liberandolo e portandolo in salvo con il camion che ci esplode alle spalle come ogni puntata dei “CHiPs” che si rispetti.
Oppure stiamo facendo una scarpinata in montagna e uno in bici cade da un burrone. Come facciamo a salvarlo? A parte chiamare la forestale e sperare che sia ancora vivo dopo 30 metri di volo sulle rocce sottostanti.
Ma come facciamo a scappare da due malviventi che ci vogliono derubare? Semplicemente correndo come dei forsennati e, grazie alla nostra grazia felina e l’innata agilità da Parkour che caratterizza ognuno di noi, arrampicandoci come gatti sui tetti della città. Saltando per cinque o sei metri in lunghezza, da un capannone all’altro, infine lasciandoci scivolare morbidamente su un tubo di scolo per l’acqua, i cui ultimi 4 metri sono coperti con un balzo. Ovviamente anche i delinquenti sono esperti free-runner, quindi occhio che ci staranno dietro fino all’ultimo… sempre che noi non ci areniamo al primo muretto alto mezzo metro da scavalcare in salto, sfibrandoci tutti i muscoli del corpo…
Poi volete mettere andare in campeggio, rilassarci all’aria aperta. Bene facciamolo, ma stiamo pronti in caso la nostra vicina di tenda venga morsa da un cobra imperiale a sonagli, tipico serpente velenosissimo che abita i campeggi. Però prestiamo attenzione, non succhiamole il sangue come nei film che potremmo avvelenarci pure noi, facciamole velocemente un laccio emostatico alla gamba con la nostra cintura, stando attenti però a non farle andare in cancrena la gamba. In tutto questo poi dobbiamo pure catturare il serpente, senza farci mordere e allontanarlo, roba che faccio tutte le mattine quando mi alzo dal rettilario dove dormo.
Poi, a chi non è mai capitato di trovarsi in un edificio che esplode, tipo sotto attacco di mortai? Come fare a fuggire? Semplice, basta lanciarsi dalla finestra dell’ultimo piano appesi al tubo dell’idrante. Roba che riesce solo a Bear Grylls e John McClane e già quando la faceva McClane mi sembrava incredibile. Magari ci va pure di culo e anche da noi sotto c’è un materassone gonfiabile come è capitato a Bear.
Senza tralasciare tutte le volte che siamo andati a fare una passeggiata al porto e ci è capitato  di dover salvare una coppia da un auto che vola in acqua. O quelle volte che siamo rimasti bloccati dentro un edificio con le stanze a -25 gradi centigradi. O quando un energumeno ci ha inseguito con la sua auto per chilometri solo perché gli abbiamo tagliato la strada, inseguendoci poi con un crick.

Chi non si è mai trovato in queste situazioni in città? In effetti una volta un coglione mi ha inseguito in tangenziale perché gli ho suonato mentre mi tagliava la strada…

Però la cosa che preferisco sono i piccoli trivia che Bear ci propone tra uno scampato pericolo e un salvataggio in extremis. Trivia a cui poi, con aria un po’ saccente e un po’ divertita, ci dà la soluzione al ritorno dalla pubblicità, così per il gusto di farci vedere la pubblicità con l’ansia della risposta.
Cose tipo tipo: cosa fareste se vostro figlio ingollasse un litro di trielina? Cosa faremmo subito dopo averlo salutato e baciato per l’ultima volta, giusto Bear? Bear sostiene che fargli bere un litrozzo di Coca Cola sgasata serva a contrastare l’eventuale ingurgitamento del dopobarba del papà, quello per l’uomo che non deve chiedere mai.
Mettete che siete stati incaprettati e sbattuti nel retro di un furgone, come fate a liberarvi? Eh boh, Bear, dipende, so che bisognerebbe gonfiare petto e muscoli per poi allentare le corde, ma se prima mi hanno saccagnato di botte non so se riesco, oppure ho la lucidità mentale per farlo.
O se ci incolliamo le dita con l’Attak, Bear sostiene che è inutile amputarci il braccio all’altezza del gomito, basta lavarle con dell’acetone per unghie…

Qui dimostra come sopravvivere ad una grigliata tra amici

Ma la mia preferita è: siete circondati da 5 uomini armati di coltelli e bottiglie, come reagite? Cadere in ginocchio e piagnucolare di lasciarci vivi in genere non funziona, ma io proverei… però, Bear, invece ci insegna come affrontarli. Semplicemente, schiviamo tutte le coltellate e le bottigliate, poi con delle semplici mosse di Aikido, Karate, Kung Fu, difesa personale israeliana, che tutti più o meno conosciamo, affrontiamo i malviventi rompendo gambe, braccia, ginocchia, casse toraciche e spingendo nasi nel cervello con colpi secchi e ben mirati. Ah, importantissimo, non dimentichiamoci di piazzare lì uno o due salti mortali all’indietro, da fermi, che sono tanto utili per distrarre e stupire gli avversari prima di attaccarli a nostra volta.

Da quando guardo “Giungle Urbana” su DMax, mi sento molto più sicuro ad andare in giro per la città, conscio che qualsiasi cosa mi accada posso uscirne in modo semplice e sicuro, facendo affidamento solo sulle mie innate capacità di ginnasta-supereroe. Vivo ormai nella speranza che mi capiti qualcosa di avventuroso per mettere in pratica i suoi insegnamenti. Non vedo l’ora di rimanere intrappolato in un edificio in fiamme, ma a -25° centigradi, possibilmente sotto attacco di bombe, con degli assassini che mi cercano e altre persone da salvare, sia nell’edificio, che nel parcheggio, chiuse dentro macchine cappottate.

*Amici di Rozzangeles Rozzano, è una battuta ironica**, un piccolo scherzo sulle dicerie che caratterizzano il vostro paese come popolato da gente rozza, violenta e ciminali di basso cabotaggio. Lo sappiamo tutti che non siete così, si dice per ridere, quindi non dateci fuoco al Blog o alle macchine, mentre ci riempite di cinquine in faccia e coppini, per favore.

** Amici di Rozzangeles Rozzano “Ironia” non è un insulto, “l’ironia è quando il vero significato è il contrario di quello esposto o palesato” (Cit. da “Giovani, Carini e Disoccupati“)

Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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