La Casa, la trilogia originale di Sam Raimi

Sono ufficialmente in febbricitante attesa di vedere il remake de La Casa che uscirà settimana prossima.
Più leggo in giro e più mi sale l’hype. Dicono che è bellissimo, che finalmente è un Horror con l’H maiuscola, che è addirittura meglio dell’originale, che non scende a compromessi e tutte quelle robe lì. Il che significa che quando lo vedrò rimarrò amaramente deluso e poi verrò qui a piagnucolare sul blog ammorbandovi con l’ennesimo film fuffa. Lo so, sono un inguaribile pessimista.

Quindi, questo week end, ho deciso di calmierare la spasmodica attesa rivedendomi tutta la trilogia de La Casa originale, purtroppo per voi.

La Casa (The Evil Dead)

La Casa è un film del lontanissimo 1981 scritto e diretto da Sam Raimi al suo primo lungometraggio. Il film è stato girato con soli 350.000 dollari, un’inezia, durante i week end da un gruppo di amici. Infatti Raimi, Bruce Campbell e il rpoduttore del film Robert Tapert erano 3 amiconi che volevano fare un film horror. Per finanziarlo avevano prodotto un cortometraggio, un paio di anni prima, chiamato Within the Woods da presentare agli studios per raggranellare qualche soldo per produrre il film vero e proprio.
Raccolsero davvero poco, tanto che Raimi dovette inventarsi la Shakeycam, una Steadycam fatta in casa, per tutti i piani sequenza in cui la telecamera corre in giro all’inseguimento dei protagonisti. Questi piani sequenza sono molto caratteristici di tutta la trilogia e mettono lo spettatore in soggettiva del Male facendolo correre fino ai vari protagonisti che, alla fine, si girano e, guardando proprio lo spettatore dritto in facia, urlano. La sequenza, per quanto semplice, è geniale e crea un forte tensione perché, chi sta guardando il film, non riesce mai a vedere cosa effettivamente ci sia nel bosco intorno allo chalet, ma può solo immaginarlo vedendo poi come viene brutalmente trasformato chi entra in contatto con questa entità. Insomma sfrutta la fantasia del pubblico per creare orrore e ai tempi funzionava davvero bene. Ripeto: geniale.
Usò anche la sua automobile per le riprese, una Oldsmobile Delta 88 del ’73, che, visto poi il successo del film, la trasformò in un portafortuna inserendola in ogni film successivo.

La Casa è un film semplice: cinque ragazzi vanno a passare un week end in uno chalet sperduto nei boschi. In questo chalet trovano un registratore e un libro misterioso che sono appartenuti ad un antropologo. Sul registratore lo studioso ha inciso delle formule magiche, trovate sul libro abbinato, che evocano dei demoni che prendono possesso dei ragazzi. La possessione consiste nel diventare brutti e rugosi, insultare gli amici e cercare di ammazzarli in modo sanguinario e brutale. Per liberare una persona posseduta basta farne a pezzi il corpo, cosa che comporta proprio liberare la persona anche dalla vita.
La Casa non ebbe molto successo al cinema incassando poco, ma divenne famoso con il tam tam dei fans e grazie alla nomea di essere un film violento e splatter all’inverosimile, tanto da diventare il simbolo di un certo tipo di cinema horror.
In Italia arrivò, con la solita tempestività nostrana, nel 1984 ed ebbe subito un discreto successo.
Io lo vidi un paio di anni dopo in videocasetta, per i tempi era davvero pesante come scene e mi disturbò parecchio. Rivedendolo ora non fa alcun effetto, ma i tempi sono un pochino cambiati e anche io. Il film non ha retto i tempi e molte scene di paura ora sono involontariamente ridicole. Anche gli effetti speciali degli smembramenti fanno quasi tenerezza vedendoli a 32 anni di distanza. Soprattutto fa tenerezza il fatto che, per evitare la mannaia della censura, ad un certo punto i posseduti cominciano a sputare latte invece di sangue. Che teneri, fa niente che nel film ci sia una ragazza stuprata, in modo abbastanza esplicito, da parte degli alberi, oppure che si veda bene come viene fatto a pezzi un altro con un’accetta, o ci sia una fontana di sangue o un sacco di cose del genere. Fa niente, in alcune scene il sangue è bianco.
Dicevo che il film al cinema incassò poco, ma divenne un cult movie in home video, tanto da spingere De Laurentis a produrre un sequel 6 anni dopo.

La Casa 2 (Evil Dead 2 – Dead By Dawn)

La Casa 2 è in realtà un sequel/remake del primo film.
Uscito nel 1987 riprende da dove era finito il primo film anche se con qualche variazione. I primi 10 minuti sono un versione riveduta e corretta del primo film. I protagonisti sono solo Ash, Bruce Campbell, e la sua fidanzata che viene posseduta. Alla fine Ash la uccide decapitandola con un badile e seppellisce il corpo nel bosco e parte il famoso piano sequenza con cui si chiude il primo La Casa: qualcosa nel bosco si alza e comincia a correre verso lo chalet, attraversa le stanze e alla fine arriva da Ash che urla, solo che questa volta vediamo come va a finire. Ash viene portato in giro per il bosco e alla fine viene posseduto pure lui, da qui comincia una lotta per resistere alla possessione. Allo chalet poi arrivano altri quattro sprovveduti e tutto ricomincia come nel primo film. Solo che…

Solo che le variazioni sono molte, soprattutto nei toni. Mentre il primo film è serio e convinto, con La Casa 2 Raimi da libero sfogo a tutta la sua verve comica e alla sua ironia che, calata in situazioni prettamente horror, diventa grottesco. Lo splatter del primo film sparisce completamente sostituito da situazioni trash e esilaranti, schizzi di sangue verde che sembra gelatina e mascheroni di carnevale che, più che orrore, ispirano simpatia.
Infatti vediamo Ash in situazioni ai limiti del ridicolo, stavolta volontario, e scene volutamente assurde, tanto da non fare impressione. Ad esempio Ash che viene aggredito dalla testa della sua ragazza, dopo che ha visto il suo corpo putrefatto fare un balletto classico. Testa di cui si libera con una morsa e la motosega. Poi è la sua mano destra ad essere posseduta e lo attacca con le tpiche mosse slapstick de I Tre Marmittoni (The Three Stooges), vecchia serie comica di cui Raimi  è un fan accanito. Quindi dita negli occhi, piatti rotti in testa, prese per i capelli e ribaltamenti vari. Alla fine Ash è costretto ad amputarsela con un coltello elettrico, di quelli che si usavano per tagliare l’arrosto. Altra cosa abbastanza divertente è che per bloccare la mano che se ne va in giro tentando di ucciderlo, Ash la blocca sotto un secchio appoggiando dei libri sopra per fare da peso. Il primo di questi libri è Farewell To Arms (Addio Alle Armi) che in inglese, “Arms”, è traducibile sia con “Armi” che con “Arti”, nel senso di braccia.
Ash, invece che eroe indiscusso, è una macchietta, la parodia di un eroe da film dell’orrore: è costretto ad infliggersi del male da solo ripetutamente, viene sbeffeggiato da chiunque passi in quella casa, mostri o umani che siano, e alla fine viene addirittura risucchiato nel vortice che libera il bosco dal Male, finendo nel 1300.
Per la prima volta nella saga, il libro da cui nasce tutto viene chiamato Necronomicon, invece che un generico Libro Dei Morti, anche se in fondo sono la stessa cosa e lo stesso libro.
Anche questo film ebbe un successo strepitoso, sia in patria che in Italia. Tanto che qui da noi Joe D’Amato, con la sua Filmirage, produce ben 3 seguiti apocrifi che con i primi due film non c’entrano una beata fava: La Casa 3, La Casa 4 (con David Hasselhoff e Linda Blair) e La Casa 5. Poi vennero presi altri due film della serie House e spacciati come La Casa 6 e La Casa 7. Insomma sfruttiamo lo sfruttabile.

L’Armata Delle Tenebre (Army Of Darkness)

L’Armata Delle Tenebre è il terzo e, per ora, ultimo film di Raimi su La Casa. Ovviamente non c’entra niente con lo chalet nel bosco le possessioni demoniache e tutto il resto, questo è ,diciamo in modo più corretto, il terzo film sull’Ash Williams di Bruce Campbell.
L’Armata Delle Tenebre esce nel 1992, ha un budget di 11 milioni di dollari, e conclude l’epopea di Ash contro il Male: Ash, alla fine del film precedente, è stato portato indietro nel 1300, in pieno Medio Evo, e deve riuscire a trovare il modo per tornare nel suo tempo. Il modo è, ovviamente, scritto nel Necronomicon, il libro dei morti custodito in un cimitero sconsacrato e maledetto. Può essere preso solo a condizione che venga pronunciata la frase Klatu Verata Nicto, altrimenti si scateneranno le forze del male. Manco a farlo apposta Ash non si ricorda proprio bene la frase, così bofonchia qualcosa e scatena un orda di scheletri non morti pronti ad invadere il mondo, capeggiati dall’Ash Malvagio.

Penso sia chiaro che L’Armata Delle Tenebre non sia proprio un film serio. Qui la commedia è ormai palese ed è portata all’estremo, diventando quasi un farsa in costume.
Il citazionismo permea la pellicola, ad esempio la frase che Ash deve pronunciare in presenza del Necronomicon è una parafrasi di Klaatu Barda Niktu, frase che deve essere pronunciata per fermare il Klaatu di Ultimatum Alla Terra del 1951. Anche l’idea dell’esercito di scheletri non morti è presa da Gli Argonauti, film del 1963.
Bruce è il protagonista assoluto nel doppio ruolo di Ash e della sua versione malvagia, oltre a una lunga scena dove dei mini Ash attaccano l’Ash originale. Bruce dà libero sfogo alla sua verve comica supportato dalla sceneggiatura e dalla regia farsesca di Raimi che riempie le situazioni di gag slapstick e citazioni de I Tre Marmittoni in versione macabra. Ash continua a infliggersi del dolore fisico per superare le prove che si trova a fronteggiare, in un paradosso di eroe vittima di se stesso.
Come dicevo il film si aliena completamente dai primi 2 La Casa, ma non per questo è un insuccesso, anzi, entra diretto nel mito e diventa istantaneamente un cult movie citato e ricordato da più parti. Ad esempio ben due scene sono riportate ne Il Signore Degli Anelli di Peter Jackson: la prima è quando Ash fa il discorso prima della battaglia finale e i pochi rimasti al castello gli offrono le loro armi e quello che hanno per aiutarlo a vincere, come succede ne La Compagnia Dell’Anello quando decidono che Frodo deve partire. La seconda è durante la preparazione della polvere da sparo e il mago avvicina un sacchetto di polvere alla candela per vederlo meglio, ripresa ne Le Due Torri da Saruman e Vermilinguo.
Con L’Armata Delle Tenebre si conclude la trilogia, Ash torna alla sua vita di commesso dello Smart Market e si lascia alle spalle le possessioni demoniache e l’orrore sepolto nello chalet del bosco… forse.
Io mi ricordo che L’Armata Delle Tenebre lo vidi in anteprima nel ’91 non ancora terminato, con gli effetti speciali non definitivi, al Dylan Dog Horror Fest, di quell’anno.
Occasione in cui conobbi anche Bruce Campbell, persona completamente fuori di testa ed eccentrica anche nella vita reale. Mi ricordo che per presentare il film salì sul palco vestito come Dylan Dog e inscenò dal vivo la lotta con la sua mano impossessata che c’è ne La Casa 2. Semplicemente un grande.

La Casa, il primo film, ha segnato e ha dettato le regole per i film horror in cui un gruppo di ragazzi si trova in un luogo isolato e viene a contatto con le forze demoniache, così come in passato avevano fatto film entrati nel mito, quali Non Aprite Quella Porta, Venerdì 13, Halloween e molti altri.
Joss Whedon ha abilmente sviscerato, esposto e analalizzato le regole di questo genere di film con il suo Quella Casa Nel Bosco dell’anno scorso, guarda caso uno dei migliori horror degli ultimi anni.

Ora non mi resta che aspettare di vedere il remake de La Casa che, se è vero che è un horror come si deve, non farà rimpiangere l’originale e potrebbe diventare un nuovo classico. Vero è che gli horror moderni sono spesso dei filmetti ridicoli fatti con una mano sul portafoglio e una al visto della censura che non deve essere troppo alto per non tagliare fuori fette di pubblico. Spesso c’è pochissimo sangue e tutto si riduce ad ambientazioni sporche, ragazzine che urlano e paura e raccapriccio pari a zero.

Ora vado che il dovere mi chiama…

 

 

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

16 pensieri su “La Casa, la trilogia originale di Sam Raimi

  1. Art.1: Hollywood è uno studio cinematografico democratico basato sul remake. ;-)

    Le similitudini con il Signore degli Anelli mi erano completamente sfuggite…

  2. Eh vabbè, la trilogia de “La Casa” la adoro alla follia, quindi non posso che adorare il tuo articolo. Su questi tre film potrei parlarne per giorni senza stancarmi mai e considero Bruce Campbell un mio eroe personale (Darkman, altro film di Raimi, non mi è piaciuto da matti, ma sale di livello proprio col cameo finale di Bruce <3 ).

    Comunque a me i remake stan sui ciufoli e, anche se il trailer sembra promettere bene, alla fine il risultato finale mi lascerà l'amaro in bocca anche se dovesse essere un buon film. La cosa sicura è che non avrà la stessa forza giovane e indipendente de "La Casa" che, costata 4 lire, aveva obbligato Raimi a inventarsi soluzioni tecniche originali per far fronte alle limitazioni imposte dal budget.

    • Da come avevi cominciato pensavo dicessi: la trilogia de “La Casa” la adoro alla follia, il tuo articolo è una puttanata clamorosa!

      A me Darkman era piaciuto un bel po’ ai tempi, ma sono troppi anni che non lo vedo, quindi potrei rivedere il mio giudizio…

      Per il remake concordo con te, infatti spero che sia un horror decente e cerco di non considerarlo come remake de La Casa, ma come un film a parte. Poi, da quello che si legge in giro, pare sia diverso dall’originale, pur mantenendo alcuni capisaldi, quindi sarà più facile “non identificarlo” con quello vecchio… ovviamente le mie son speranze e credo che verranno puntualmente deluse :P

  3. Chissà perchè l’ inizio de “L’ armata delle tenebre” è diverso dal finale de “La casa 2”! Boh!
    Comunque decisamente curioso come la scena di un’ armata di scheletri che si risveglia stia nella storia di Zagor “Il signore nero” uscita circa 10 anni prima del film! Che coincidenza!

    “Ad esempio ben due scene sono riportate ne Il Signore Degli Anelli di Peter Jackson”

    Ah, però!

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