Siamo all’inizio del periodo peggiore dell’anno per il cinema. Esce poca roba e qel poco non è nemmeno molto interessante. Ovviamente coincide con la Festa del Cinema a 3 euro per tutti i film.
Ovviamente intendo roba interessante da vedere al cinema, che la maggior parte dei film si possono vedere a casa comodamente svaccati sul divano e non cambia niente. Anzi, migliora perché non si è circondati dalle Bestie da Cinema.
In questa specie di nulla cosmico, ho deciso di andare a vedere Lovelace all’UCI di Pioletllo perché non lo facevano da nessun altra parte.
Già la cassiera quando ho chiesto il biglietto mi ha guardato con la faccia da: “So perché lo vuoi vedere…”
Io le ho risposto con la mia faccia da: “No, ciccia, tu non sai proprio niente. Sei peggio di Jon Snow!”
Preso il mio biglietto sono andato verso la sala. Ecco, sala 14. La sala 14 è, insieme alla 13, posizionata lontana dalle altre sale, sopra una scalinata, poi si cammina fino in fondo e dietro un angolo c’è la porta d’entrata. Se non ci fossero i cartelli che indicano la sala, sembrerebbe di entrare nello sgabuzzino delle scope.
Manco a dirlo ero da solo in sala. Cioè c’ero io e il tizio che ogni tanto entrava per controllare che non mi toccassi. O almeno credo, perché entrava, mi guardava e poi andava via. Ora che ci penso, è possibile che fosse rimasto affascinato dalla mia bellezza e che quindi venisse solo ad ammirarmi.
Comunque ero interessato a vedere Lovelace non per quello che pensava la bigliettaia, ma perché il film ha subito una preproduzione molto travagliata. In cantiere da anni, un sacco di gente ha fatto il diavolo a quattro per dirigerlo e per esserne protagonista.
Per dire, Lindasy Lohan era convinta che questo sarebbe stato stato il ruolo che l’avrebbe rilanciata, salvo poi essere estromessa perché, per l’ennesima volta, è finita in galera per droga.
Alla fine l’hanno spuntata due registi molto apprezzati di documentari: Rob Epstein e Jeffrey Friedman, che hanno lavorato su una sceneggiatura di Andy Bellin tratta direttamente dal libro autobiografico di Linda Susan Boreman – poi Linda Traynor, poi Linda Lovelace, poi Linda Marchiano – Ordeal.
Linda Lovelace è diventata famosa per essere stata la star di Gola Profonda il porno più famoso di tutti i tempi. Così famoso che è entrato nell’immaginario collettivo, tanto da dare il nome a chi ha fatto scoppiare lo scandalo Watergate, diventando poi il soprannome di tutti gli informatori anonimi.
Il fatto è che quando il film uscì nel 1972 incassò ben 600 milioni di dollari, diventando il simbolo della rivoluzione sessuale degli anni ’70 e venendo indicato come il film che ha sdoganato il porno al cinema, rivoluzionando l’industria pornografica, per poi finire anche nelle mani della mafia italoamericana.
A me sembra che il porno sia stato rivoluzionato da internet gratis e dell’ADSL in casa di tutti, cosa che ha effettivamente messo in ginocchio l’industria del porno. Mentre il porno al cinema non è mai stato sdoganato, anzi.
Gola Profonda era ancora famoso a metà degli anni ’90, oltre vent’anni dopo la sua uscita, quando ero alle superiori e veniva tirato in ballo ogni due per tre da tutti i maschietti della mia classe, stremati dalla tempesta ormonale di quell’età. Era una specie di mito, di Santo Graal del cinema hard: tutti ne parlavamo, ma nessuno lo aveva mai visto. C’era un mio compagno che giurava di avere il cugino che conosceva uno che aveva un amico che aveva la videocassetta e lo aveva visto.
Questa è anche la sintesi del tipico approccio che abbiamo noi maschietti nei confronti del sesso in generale.
Gola Profonda insomma era, e forse lo è ancora, un mito. Anche Linda Lovelace era diventata un mito perché per prima aveva elevato “le interviste in ginocchio” (scusate, ma eviterei di scrivere almeno i termini più o meno volgari, visto che questo post già mi porterà un traffico di maniaci e di spam mica da ridere) a forma d’arte, per poi, dopo ben 17 giorni nell’ambiente, dissociarsi dal suo operato e denunciare la pornografia per lo sfruttamento delle donne, diventando il simbolo del femminismo negli anni ’80.
La storia sembra interessante. Cercare di capire come mai Gola Profonda avesse avuto quel successo e come abbia influenzato la società secondo me è importante. Indagare sulla vita di Linda Lovelace per vedere cosa spinge una donna ad accettare un certo tipo di compromesso, per poi ripudiarlo diventando il simbolo di un movimento totalmente opposto, è una cosa che secondo me potrebbe aprire gli occhi a tanta gente.
Lovelace, il film, non fa niente di tutto questo.
Non indaga la vita di Linda, anzi la dipinge come una povera vittima inconsapevole delle angherie del marito, del bigottismo dei sui genitori, della società pornocentrica degli anni ’70. Linda è una martire che affronta la vita, qualsiasi vita, con un mezzo sorrisetto ingenuo sulle labbra, per poi crollare in lacrime quando è stufa.
Non spiega come Gola Profonda sia assurto a mito, se non far intendere che oltre a far vedere le robe porno, faceva anche ridere.
Non racconta alcuna storia, ma snocciola una serie di fatti che lasciano il tempo che trovano.
Mi pare che dietro il successo mondiale di Gola Profonda ci sia molto da dire e da raccontare e che possa essere usato come lente di ingrandimento su un periodo strano e denso di significato, tra le rivolte studentesche del ’68 e la rivoluzione sessuale dei primi anni ’70.
Invece niente, Lovelace è efficace come soffiare su un incendio indomabile, è come bere un Crodino quando hai voglia di ubriacarti. Ottiene lo stesso sterile risultato e lascia le stesse curiosità che trova, aggiungendo altre domande quali: ma perché ci tenevano tanto a farlo? Perché l’hanno fatto?
Insomma, non c’è niente di vagamente interessante nel vedere Lovelace, a meno che uno non sia curioso di vedere di sfuggita le tette di Amanda Seyfried, perché di molto altro di interessante non c’è.
Piuttosto meglio vedersi il documentario Inside Gola Profonda che spiega molto meglio tutto il rumore nato intorno a quel film.
Per inciso, non ho mai visto Gola Profonda.
Tutti i film di cui ho parlato:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
“La storia sembra interessante. Cercare di capire come mai Gola Profonda avesse avuto quel successo e come abbia influenzato la società secondo me è importante. Indagare sulla vita di Linda Lovelace per vedere cosa spinge una donna ad accettare un certo tipo di compromesso, per poi ripudiarlo diventando il simbolo di un movimento totalmente opposto, è una cosa che secondo me potrebbe aprire gli occhi a tanta gente.
Lovelace, il film, non fa niente di tutto questo.”
Da questi tuoi commenti in particolar modo si evincono due cose:
1- saresti stato un ottimo regista per questo film!
2- Non lo vedrò mai neanche per sbaglio :-)
Io l’ho visto l’altro ieri e la mia prima impressione non è stata assolutamente come la tua. Innanzitutto a me piace molto Amanda Seyfried nel film, perché è, si, ingenua e te la ritrovi che fa un paio di sorrisetti qua e là senza senso, ma in realtà a me ha fatto immedesimare molto nel personaggio; nel senso, che mi ha ricordato un paio delle mie amiche che hanno vissuto davvero una “storia d’amore” di quel genere. Lei è una donna che sa benissimo cosa non va nella sua vita, eppure si lascia trascinare dagli eventi come un ramoscello senza forza, poi, io credo, grazie all’atteggiamento della mamma, riesce a capire che se vuole vivere la sua vita e riappropiarsene, deve fare tutto da sola, a prescindere dall’effetto che il suo background del momento ha sulla gente. Poi voglio dire è un film, non un documentario, non ci si può aspettare che sia fedele al 100% alla relatà e che svisceri per filo e per segno la società dell’epoca. Secondo me è un film decente, insomma non un filmone, che ti spiega UN punto di vista sulla storia della sessualità e della rivoluzione sessuale di quegli anni.
Ah un’aggiunta sola, Sharon Stone se la potevano risparmiare.
Monami, hai ragione, però, come dici tu, è solo un film su una donna abusata.
Si fosse chiamata Margherita Baldacci invece che Linda Lovelace, nel film, non sarebbe cambiato niente.
Se fai un film incentrato su una cosa che ha cambiato la cultura allora devi parlare anche di quello o di almeno uno degli aspetti importanti, altrimenti fai un film sugli abusi e basta.
Io adoro la sala 14 dell’UCI di Pioltello. So che quando sono lì sono più o meno da solo in sala, e la cosa mi piace.
Io gola profonda l’ho visto, e ce l’ho in collezione ;)
Mi hanno già cazziato per non averlo visto, mi sa che devo recuperarlo
Sinceramente stamattina avrei preferito trovare la recensione di Parker perché sono indeciso se vederlo o meno, dato che gli ultimi film di Statham non mi stanno piacendo granché, un tuo parere mi avrebbe aiutato a decidere.
La festa del Cinema è una bella cazzata quanto ad uscite, Godzilla esce appena finisce, ovviamente, e X-Men 7 giorni dopo, figurati se ne mettevano almeno uno durante la settimana dal prezzo scontato; in compenso chi ancora non l’avesse visto può recuperare Spider-Man ancora ampiamente programmato dai cinema.
Parlando del film, credo che Lovelace sia il film meno cinematografico della storia, anche se il biglietto costa 3 € non ha senso vederlo al cinema, oddio forse per la Seyfreid mezza nuda potrebbe averlo, però no grazie, di film su donne che fanno scelte sbagliate e poi fanno le vittime incolpando tutti tranne che sé stesse ne faccio volentieri a meno.
Ma sul serio Gola Profonda incassò 600 milioni di dollari? Alla faccia, un film porno! Doveva essere scoppiata la moda del porno al cinema per 10 minuti. Io non l’ho mai visto e non penso che lo farò ma visti i risultati al botteghino è da considerarsi un classico del cinema!
Ah, mi sono scordato, complimenti per il nuovo header, voglio un‘altra maglietta con questo! :-)
Ahahah, se la vuoi davvero te la faccio fare :D
Ti rispondo velocemente che ho poco tempo.
Parker sarei dovuto andare, ma poi è saltato e mi sono trovato ad aver visto solo Lovelace.
Però mi faccio perdonare. Sono stato inviato all’anteprima di Godzilla a Roma. Stasera ne lo vedo e mercoledì ne parlo… Purtroppo domani non posso :P
Allora, innanzitutto due cosette veloci:
1) Chi diavolo è Jon Snow e perché non sa niente?
2) Sta storia della cassiera che ti guarda male se vai a vedere un film che parli vagamente di qualcosa di inerente alla sfera del sesso… mah
Si parta da un presupposto: in linea di principio, la cassiera è lì per fare il suo mestiere, quindi non necessariamente è un’appassionata di cinema.
Se non lo è, probabilmente non sa di cosa parli “Lovelace”
Se lo è dovrebbe conoscere il tenore del film e sapere che in un multisala di grande distribuzione non proiettano i porno.
Ma poi, dai, nell’era del web chi è che va al cinema per vedere un film con scopi libidinosi?
La storia del tipo che entra a controllarti, m’ha ribaltato dalle risate.
Ovviamente, in maniera molto più semplice stava controllando che,
rassicurato dalla solitudine,
tu non ti stravaccassi sulle poltroncine mettendo i piedi sul sedile davanti,
non ti accendessi un Montecristo
non allestissi un falò per cuocere un arrosto di vitello
non stessi facendo un murales sullo schermo.
Certo, magari hai la faccia da bravo ragazzo serio e morigerato,
però quello non può sapere il background di tutti quelli che entrano al cinema, e nel dubbio uno da solo in sala non ce lo lascia.
Per la maschera di un cinema in cui c’è una sala con un utente solo,
mi sembrano queste le ipotesi prioritare
rispetto al controllare di non essere al cospetto del Campione Mondiale dell’onanismo a squadre.
1) Jon Snow è un personaggio di una serie di libri, e di una serie Tv, chiamati Il Trono di Spade, o Game of Thrones, o Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, o altri nomi che dipendono da chi legge i libri o vede il telefilm. E una delle battute che sono rimaste di più è: “Non sia niente, Jon Snow” perché questo effettivamente è un po’ ingenuo.
2) Non puoi generalizzare e non puoi dare per scontato che la cassiera sia un fulmine di guerra. A lei basta sapere che un maschio vada da solo a vedere un film che non si sta cagando nessuno, incentrato su un’attrice porno e dove ci sono scene di tette di fuori, per dare un giudizio. :)
3) Dici che la maschera era preoccupata dal fatto che avessi un cinghiale sulla spalla sinistra e con l’altra mano trascinassi un barbeue verso la sala? Possibile. :)
Tu non sai niente Messer Satanasso :D