Nell’ultima puntata del Nuovo Cinema Amarcord ho parlato de La Mosca, il remake di un film del 1958 che era meglio del film originale e, soprattutto, non ne era la copia ricalcata. Sappiamo tutti che ricalcando una cosa viene fuori una roba che ci assomiglia, ma è più brutta.
Oggi parlo di un altro remake di un film del 1951 e che, manco a dirlo, è superiore all’originale e non è ricalcato: La Cosa.
Quindi, cari membri del Club Nostalgici, mettetevi comodi che il film comincia.
È il 1982 e nei cinema esce La Cosa di John Carpenter. Dovrebbe essere il remake de La Cosa Da Un Altro Mondo del 1951 e invece Carpenter, pur amando quel film, è andato all’origine e ha fatto un nuovo adattamento del romanzo da cui era stato tratto: La “Cosa” Da Un Altro Mondo (Who Goes There?) scritto da John W. Campbell nel 1938.
Le intenzioni di Carpenter sono chiare: mostrare che l’orrore subliminale, che nasce dalle paure ancestrali dell’uomo è superiore di gran lunga all’orrore visivo e plateale. In La Cosa ci sono ovviamente entrambi e in dosi massicce, ma il primo supera il secondo in quanto a impatto emotivo.
Una spedizione scientifica in Antartide raccoglie un cane, il migliore e più fedele amico dell’uomo, inseguito da un elicottero norvegese. Gli occupanti dell’elicottero muoiono e il cane viene accolto nella base.
Gli scienziati, per capire il comportamento assurdo dei norvegesi, si recano al loro campo trovandolo completamente distrutto e senza superstiti. L’unica cosa che recuperano è un corpo orribilmente deformato e parzialmente bruciato.
Il cane di notte si trasforma in una roba orrenda, tipo un cane risvoltato pieno di tentacoli che spruzza un denso liquido violaceo, e attacca gli altri animali della base.
Subito gli scienziati, capitanati dal pilota di elicotteri McReady, un fantastico Kurt Russell, capiscono che c’è qualcosa che non va e comincia un incubo lunghissimo che sembra portare all’annientamento totale della vita umana.
Carpenter struttura tutto il film come una spirale di disperazione sempre più veloce.
La Cosa che ha infettato il cane è un subdolo essere alieno che non uccide direttamente l’uomo, ma lo infetta come un parassita, ne assume le sembianze, replicandolo perfettamente, in modo da mischiarsi agli altri membri della specie e moltiplicarsi. Un parassita invisibile che tende a dominare soppiantando la spiecie che infetta.
L’orrore sta nel fatto che i contagiati non si distinguono dai non contagiati, non c’è alcun modo di capire chi è ancora normale e chi invece è mutato. Non c’è modo di capire di chi fidarsi e di chi tenere sotto controllo, in una situazione del genere sono tutti colpevoli e tutti innocenti.
Il tutto è acuito dalla situazione contingente: una base di stanza in Antartide, isolata dal resto del mondo, i cui membri sono già tesi e innervositi dalla convivenza forzata e dai reciproci rapporti interpersonali non sempre idilliaci.
Solo il pensiero di una situazione del genere mette in un forte disagio e insinua un senso di panico e claustrofobia assurdo. Se ci si aggiunge un predatore sconosciuto sul quale si possono fare solo congetture e che non si sa come fermare o attaccare, a parte bruciarlo una volta scoperto, il senso di panico e la paranoia esplodono mano a mano che le vittime aumentano.
Oltre a questo, c’è il modo orribile e molto fantasioso in cui la Cosa si manifesta una volta smascherata. Muta istantaneamente il corpo ospite, facendogli aprire bocche dentate in varie parti del corpo o staccandone pezzi che poi cominciano a vivere di vita propria, diventa difficile, se non impossibile, contrattaccare ed essere sicuri di aver fermato il mostro.
La Cosa è un film che gioca sul dubbio, sulla perdita dell’identità, sulla mancanza di fiducia negli altri, sul sospetto di essere circondati da nemici, sulla sensazione costante del pericolo che nasce dall’essere preda, sulla claustrofobia data dal non poter scappare, dall’essere intrappolati tra due pericoli mortali: il freddo glaciale da una parte e l’essere uccisi e assorbiti dall’altra.
A mio avviso La Cosa è un capolavoro del genere tutt’ora. Riguardandolo sento ancora forte il senso di disagio che insinua e sento l’impotenza che provano i protagonisti di fronte ad una situazione del genere. Tutte le volte mi chiedo che cosa farei io al loro posto e tutte le volte l’unica soluzione che mi viene in mente è che, data l’impossibilità di arginare e fermare il mostro, bisogna distruggere tutto, noi compresi.
La scena che mi ha sempre inquietato più di tutte le altre, è quella in cui McReady, dopo aver fatto legare tutti, testa i campioni di sangue nei becker con un filo di ferro arroventato.
Mi ha sempre dato l’idea di una specie di roulette russa in cui prima o poi il colpo parte, bisogna solo vedere chi sia la vittima. Mi ha sempre impressionato la reazione di Windows, l’addetto radio e il primo ad essere testato, che affronta il test con il panico, come se anche lui non sapesse esattamente se è infetto oppure no. Questa cosa del non essere coscienti della propria infezione, anche se effettivamente non è voluta da Carpenetr, ma solo una mia impressione, oltre che dell’infezione quella degli altri, ha sempre aumentato il mio senso di disagio e di impotenza di fronte al film.
Però, come dicevo all’inizio, l’orrore è anche quello mostrato, le aberranti trasformazioni delle vittime sono impressionanti. Stomaci e teste che diventano delle enormi bocche affamate che tranciano arti umani come se niente fosse e teste che si staccano dal corpo diventando dei grotteschi ragni urlanti, sono la ciliegina sulla torta di questo capolavoro horror. Soprattutto l’urlo di Bennings prima di essere bruciato vivo in mezzo alla neve quando scoprono che è contagiato.
Gli effetti speciali sono di due miti del campo Rob Bottin e Stan Winston, quest’ultimo subentrato a Bottin quando ebbe l’esaurimento nervoso per la preparazione degli effetti speciali del film.
In un periodo dove non c’era ancora la computer grafica, Bottin ricostruì i mostri e le mutazioni con animatronics, lattice, modellini per l’Animazione a Passo Uno, tanto amore e fantasia.
La colonna sonora, in genere composta per i suoi film dallo stesso Carpenter, fu affidata a Ennio Morricone che cercò di imitare lo stile del regista.
La Cosa costò all’epoca ben 15 milioni di dollari, il budget più alto che Carpenter abbia mai avuto a disposizione, ma ne incassò al cinema poco più che 19 facendolo andare solo in pari, praticamente.
Le sale deserte non erano però imputabili al film e alla sua qualità, bensì al fatto che nel 1982 uscì, prima de La Cosa, un altro film di enorme successo che insinuò negli spettatori l’idea dell’alieno buono: E.T. di Steven Spielberg.
Un successo del genere a livello mondiale, che aveva fatto entrare di prepotenza la figura dolce e tenera di E.T. nell’immaginario collettivo, impedì che la gente prendesse anche solo in considerazione di andare a vedere l’ennesimo film in cui gli alieni tentavano di invaderci e ucciderci tutti quanti.
E.T. influenzò anche le premiazioni dell’Oscar: Bottin fu candidato per gli effetti speciali, ma la statuetta andò a Carlo Rambaldi.
Film come La Cosa, che comunque prende chiara ispirazione da L’Invasione Degli Ultracorpi e dalle suggestioni lovercraftiane, per fortuna sopravvivono al loro tempo e diventano dei classici, indice di una qualità intrinseca molto alta, tanto da essere tutt’ora molto attuali, come se Carpenter avesse parlato dei giorni nostri oltre 30 anni fa, segno che la paura verso chi ci sta accanto, il non conoscere le sue idee, le sue motivazioni è sempre stata dentro di noi. Magari ieri erano i comunisti russi durante la guerra fredda e oggi sono i terroristi, ma il mondo non è cambiato e la paura è sempre dentro di noi.
Per Carpenter, La Cosa è il primo capitolo de La Trilogia dell’Apocalisse i cui altri due film sono Il Signore Del Male e Il Seme Della Follia.
Nel 2011 è stato un prequel/remake del film, intitolato con molta fantasia La Cosa, che parla della spedizione norvegese che poi insegue il cane all’inizio del film. Non aggiunge niente a La Cosa di Carpenter e, anzi, ne copia palesemente la struttura e le scene chiave.
Un simpatico video che mostra i protagonisti de La Cosa originale che guardano il remake/prequel, che poi è quello che penso pure io su quel film
Però La Cosa originale è inimitabile e non replicabile, soprattutto quel finale in cui si salvano solo McReady e Childs e lasciando il dubbio che uno dei due potrebbe essere stato infettato. Perché la grandiosità del film è che, per aumentare il senso di paranoia nello spettatore, non dà alcun indizio sul possibile contagio dei protagonisti e non c’è modo di sapere chi e come è infetto.
Per fortuna non è mai stato inserito nel film il finale in cui arrivano i soccorsi e salvano i due, poi stabilendo, con delle analisi, che McReady non è infetto. Era stato girato per sicurezza, in caso al pubblico degli screen test non fosse piaciuto il finale aperto, ma per fortuna tutti capirono che il dubbio e la sensazione di ansia che rimane quando partono i titoli di coda, era il finale perfetto.
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
Gran bel film, però a me non è dispiaciuto il Remake/prequel , certo come film a se è solo una copia, però ci hanno messo quelle 3 o 4 cosine che lo collegano a questo che mi son piaciute.
Io poi ho giocato pure al videogame del La cosa giusto per non farmi mancare nulla :).
Comunque questo film mette ansia.
Non ho detto che è brutto, ma solo inutile come film, non aggiunge niente a La Cosa, né toglie niente. :D
Il videogame c’è l’ho anche io(il vero seguito del film dell’82) e difficile da finire,ma c’è l’ho fattta:)
Grande anche Rob Bottin che ha fatto tra l’altro Robocop e Atto di Forza.
Peccato che nel ’82 il film sia stato un flop pregiudicando la carriera di Carpenter relegandolo nei B movies.
P.s Carpenter ha scritto anche la trama del videogameF.E.A.R 3.
Eh, purtroppo Carpenter ha avuto la sfiga di capitare nell’anno di E.T.
Rob Bottin, insieme a Stan Winston, hanno fatto la storia degli effetti speciali quando ancora non c’era il computer a mettere una pezza su tutto. Un’arte che si è persa quella degli effetti speciali meccanici, purtroppo.
Qualsiasi vero appassionato della Cosa avrebbe la stessa reazione che vediamo in quel video su youtube quando va a “godersi” quel remake mascherato da prequel che poi altro non sembra che un reboot.
Posso considerarmi un fan duro e puro della Cosa di Carpenter (tra l’altro qui nel Regno Unito è appena passata in tv, facendomi rimpiangere un paio di battute in italiano), mi piace persino il videogioco del 2004 ma per me quel prequel era solo un’offesa all’intelligenza dello spettatore, uno schiaffo ai fan ed un esempio di brutta cinematografia in generale, come ho avuto modo di indicare anche nella mia recensione https://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2012/03/30/cosa-la-cosa-aggiornamento/
Detto questo concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto, tutto! Un solo dubbio, non credo che Windows sospettasse di se stesso al momento del test del sangue. In parte la reazione che ha è stata messa lì per farci venire i dubbi a noi spettatori, in parte perché Windows era psicologicamente stremato, era lui che aveva avuto la crisi correndo ad armarsi, poco dopo non ha neanche la forza “psicologica” di reagire alla comparsa del mostro.
Chi è infetto sa benissimo di esserlo, in nessun punto del film è indicata la paranoia del “non sapere di essere infetti”.
Ora mi leggo la tua rece del nuovo La Cosa.
Ma infatti la scena di Windows che ha paura di essere infetto è una mia impressione, in caso non si capisca ora correggo, non una cosa voluta da Carpenter. Io l’ho sempre interpretata così, dalla prima volta che ero un regazzino, perché quando McReady prova il suo sangue lui deglutisce e poi sospira di sollievo e pensavo che uno potesse essere infetto senza saperlo, d’altronde nessuno di loro sa cosa succede quando la Cosa ti prende. Non so se capisci quello che voglio dire. :)
Si penso di aver capito ciò che dici. Non ci è dato sapere quanto tempo, dal contatto con una singola cellula del tuo corpo, la creatura riesca a rimpiazzare tutte le altre. Si suppone che il processo avvenga molto velocemente ma in ogni caso questa situazione si presenta mai perché il contatto con la creatura, nel film, è sempre molto diretto e violento. Lo stesso Windows viene morso in testa e il tempo di divincolarsi e cadere a terra e già si rialza tipo zombi.
È semplicemente che non mi pare che Carpenter suggerisca coscientemente questa preoccupazione di essere infetti senza saperlo ancora, ma se lo hai pensato da piccolo ha senso (ed aggiunge un ulteriore strato di terrore), è difficile poi scrollarsi di dosso certe cose e anche un deglutire può sembrare che vada ad avvalorare l’idea iniziale.
Nono, infatti sono d’accordo, non era nelle intenzioni di Carpenter, infatti ho cambiato quella parte nel post. :)
P.S.
Pensavo che commentassi il post sugli X-Men. Il doppiaggio è qualcosa di aberrante. Kitty Pride, non so chi la doppi, ma ha la S moscia, se ne esce con frasi tipo: “Fe dobbiamo fare quesFta coFa, allora facciamola Fubito, che poi arrivano le Fentille e ci ammazzano a tutti. Logan, Fei pronto per il trFferimento della mente?”
E Peter Dinklage, mamma mia chemmerda, inascoltabile.
Concordo un capolavoro di film che non stanca mai…anzi inquieta ad ogni visione ancora oggi! :-))
Pauuura pauuuuuurissssssimaaaa striiiiiizza striiiiiiiizzisssssssimaaaaaa
Un vero GIOIELLINO!
Concordo, paura e strizza, ma di classe, cara, di classe! :D
Già, direi che sta nella top della top five. Davvero un peccato che abbia incassato così “poco”.
Vabbè, si è rifatto sicuramente con gli anni. Tra l’altro ho il Blu-ray del film ed è uno di quei blu-ray fatti con estrema cura, video e audio sono perfetti, se non fosse per i vestiti, gli effetti speciali datati e Kurt Russel giovane, sembrerebbe un film recente per qualità del disco.
Sì, sottoscrivo, mi piace abbastanza sto film, gli effetti speciali soprattutto.
Ho visto anche “il seme della follia” della trilogia(recuperato su “Infinito”), non c’ho capito una mazza ma mi sono divertito. Comunque Carpenter è pazzo come Cronenberg, tant’è che li confondo spesso, per esempio l’altra volta ho visto “Videodrome”, altro film assurdo, e non ricordo chi fosse dei due.
P.S. Ma quindi La Mosca è il remake di un film medievale(958)? :-)
Ahahahah, corretto, mi era rimasto un 1 in canna :D
Sì, il Seme della Follia è da guardare più e più volte per comprenderlo e comunque devi conoscere Lovercraft e King. Se pensi a King diventa più semplice :D
Bellissimo pezzo Chreddy, si vede che apprezzi molto questo film che, secondo me, è davvero uno degli horror più belli mai diretti, con il giusto equilibrio di quell’effetto vedo non vedo (l’orrore, s’intende) che pochissimi riescono a comprendere. Volevo solo fare un paio di osservazioni. La prima su Lovecraft, in realtà il racconto originale del 1938 di Campbell è secondo me esso stesso una sorta di variazione sul tema de Le montagne della follia che a sua volta voleva essere una dichiarazione d’amore di H.P. a Poe e al suo Pym. Sta di fatto che chi apprezza Lovecraft non può che adorare La Cosa. [io salterei proprio il racconto che ci sta di mezzo :P]
Seconda: il remake/reboot/prequel, hai ragione è perfettamente inutile anzi, secondo me, mettendo una protagonista femminile snatura un po’ il tutto, soprattutto tenendo conto dell’evidentissima misoginia che traspare da questo e molti altri film di Carpenter.
Kmq dopo la mosca e la cosa non oso immaginare come potresti alzare l’asticella di questa rubrica XD praticamente impossibile
Se parli di “evidentissma misoginia” di Carpenter solo perché il cast è composto interamente da uomini sappi che la scelta non è stata una scelta sessista ma un omaggio voluto ai film anni ’50 in un periodo (gli anni ’70-’80) dove la formula horror di avere “una donna co-protagonista che sopravvive + una che invece muore male” era diventato un pedante stereotipo trito e ritrito. La Cosa, con il suo cast tutto al maschile, rompeva gli schemi.
Ciao Sister, alzare l’asticella credo sia impossibile, spiazzare tutti con un post che nessuno si aspetta, invece sì :D
Comunque non mi sono dilungato sulle origini del film (racconto, Lovercraft e quant’altro) perché volevo proprio parlare del film. Poi certo, ce ne sarebbe da dire un sacco e una sporta :D
Sulla misoginia, ti ha risposto Evit, solo una cosa, non penso che Carpenter abbia rotto gli schemi gettati da Ridley Scott con Alien, bensì abbia fatto un passo indietro tornando alla fantascienza pre-Alien, dove la donna, al masimo, era la principessa da salvare, se e quando c’era. Ma non è misogeno questo, è solo che ha voluto levare gli orpelli inutili come le storie d’amore e di sesso e concentrarsi sul rapporto tra uomo e suo simile “ignoto”.
Dicevo che è col cast tutto al maschile della Cosa che Carpenter rompeva gli schemi dell’epoca (pur ispirandosi ad alcuni film anni ’50), non nei suoi film in generale.
Non dimentichiamo poi che le regole dello “slasher” le ha inventate lui con Halloween (1978) e che Alien di Scott (1979) non è altro che uno “slasher movie” ambientato nello spazio e ne segue fedelmente tutte le regole, come hanno ammesso gli stessi creatori. È Cameron in Aliens che ha cambiato le carte in tavola rendendo Ripley protagonista e scrivendo un intero film intorno a lei. Nel primo Alien non c’è un vero protagonista, lo sono tutti i membri della Nostromo.