Magic In The Moonlight la maggia dell’ammore

Magic In The Moonlight

Dopo il lungo week end di festa, eccomi di nuovo sul blog, questa volta per parlare di Magic In The Moonlight, l’ultimo film, per quest’anno, di Woody Allen.

Siamo andati a vederlo domenica. A un UCI. Mezz’ora di pubblicità e finalmente partono i titoli di testa. In quel mentre si apre una porta e quattro Bestie da cinema bionde e attempate irrompono in sala rompendo le palle a tutti.

Sono riuscite a:

– Parlare

– Bruciare le retine di alcuni spettatori con il flash dei loro cellulari, senza per altro riuscire a leggere i posti sul biglietto

– Uscire dalla sala per capire se erano in quella giusta e controllare dove dovevano andare. L’avessero chiesto a me avrei risposto volentieri: “Affancu…”

– Rientrare in sala chiocciando come stessero deponendo le uova

– Essere insultate da mezza platea. Me compreso. Anzi, non mi sono fatto pregare

– Una ha attraversato una fila fermandosi in mezzo allo schermo

Prima di sedersi.

Non so, dicono che sono intollerante, ma io le avrei legate ai cavalli e le avrei trascinate per la piazza antistante al cinema.

Finalmente, appena le quattro bionde hanno trovate la pace, siamo riusciti a goderci il film.

A Woody Allen non si può non voler bene. Anche se la qualità della sua produzione è calata drasticamente negli ultimi anni, vuoi per i sopraggiunti limiti di età, vuoi per una carenza di idee e, quindi, una reiterazione sempre degli stessi argomenti, Woody Allen rimane comunque nel mio cuore.

Vedendo i suoi film, da piccolo, ho imparato cos’è l’ironia, il nonsense e il sarcasmo. Inoltre ho anche imparato che, dissacrare tutto, partendo da se stessi fino ai massimi sistemi, riporta la vita nella giusta dimensione. Certo, ci sono voluti anni e anni per applicare queste lezioni a me stesso e alla mia vita, ma quanto sento quella punta di permalosità che punge, penso a Woody Allen e ci rido sopra.

Però questa vena creativa non poteva durare per sempre. Woody Allen è dal ’66 che tira fuori un film all’anno, più o meno e la crisi di idee comincia a sentirsi, anche se, effettivamente, ogni tanto qualcosa di buono lo produce ancora.

Woody Allen

Che ci posso fare?!

Magic In The Moonlight è l’ennesima prova di quanto detto detto fin’ora. Niente di eccezionale, un film carino, ma scritto da uno che il suo mestiere lo sa fare molto bene e ha ancora qualche cartuccia da sparare in fase di scrittura dei personaggi e dei dialoghi, decisamente la cosa migliore del film.

La storia, come si evince dal trailer, è la classicissima commedia romantica prevedibile dall’inizio alla fine. È calata in un contesto anche interessante, la magia e i ciarlatani, che però, dopo aver fatto da volano per innescare lo svolgimento, rimane sullo sfondo, come il pretesto che è. Ed è un vero peccato non averlo reso parte integrante del film.

Quello che rimane, come dicevo prima, sono i personaggi.

Magic In The Moonlight - Colin Firth ed Emma Stone

Ma… io sono la Rana dalla Bocca Larga?!

StanleyColin Firth, è un cinico bastardo, presuntuoso e malfidente, ma (oltre a ricordarmi qualcuno… ehmmmm…) estremamente affascinante e ipnotico. Si pende letteralmente dalle sue labbra in attesa della successiva cattiveria buttata lì, come fosse una cosa normale da dire.

SophieEmma Stone, è la ragazza che, caratterialmente, tutti vorremmo incontrare. Oltre a essere bella da paura.

Zia VanessaEileen Atkins, riempie lo schermo ogni volta che entra in scena, seppure per poco.

Ovviamente questi tre personaggi, hanno in bocca i soliti dialoghi brillanti, battute esilaranti e più di una volta mi son trovato a ridere di gusto, fino al mitico dialogo finale tra Stanley e Zia Vanessa, assolutamente da applauso.

Magic In The Moonlight - Zia Vanessa

Stanley, sari anche simpatico, ma sei stronzo…

Dall’altra parte, però, Magic In the Moonlight ha una sceneggiatura un po’ fiacca, senza mordente e con un colpo di scena che, arrivati a un certo punto, credo freghi poco un po’ a tutti. Più che altro ho trovato affettate alcune cose, alcuni cambi nei personaggi, di idee e di sentimenti, li ho trovati troppo frettolosi e repentini, come alcune scelte un po’ troppo banali e pretestuose.

Niente di grave, il film scorre e anche bene, senza particolari cali di ritmo o lungaggini inutili, però non è più il Woody Allen che mi ha fatto innamorare quando ero bambino, se non per alcuni lampi, ed è un peccato perché oggi non c’è un autore come lui da nessuna parte.

Purtroppo quando Woody deciderà di ritirarsi, e non voglio pensare a cose peggiori, lascerà un buco nel cinema. Un vuoto incolmabile che nessuno è in grado di colmare. Un po’ come è successo con Mel Brooks prima e i ZuckerAbrhamsZucker, poi.

Magic In The Moonlight - Stanley e Sophie

Verso un futuro cinematografico migliore

Anche perché i film à la Allen non vengono più prodotti. Forse i tempi sono cambiati, sicuramente il pubblico ha bisogno di cose dirette, doppi sensi semplici e gag slapstick per poter ridere al cinema. Forse semplicemente non è più il momento della sottile ironia e del feroce sarcasmo, non si possono più prendere in giro religione, politica e società con quella sacrosanta cattiveria tipica di Allen. Ora bisogna stare buonini e fare finta di essere trasgressivi parlando di sesso e canne come fa grossolanamente Judd Apatow che, alla fine, è così dissacrante, trasgressivo e graffiante che potrebbe anche essere il direttore artistico di Sanremo.

È un peccato, perché autori come Woody Allen ci vogliono per mettere quel pepe al cinema che manca da troppo tempo. Purtroppo lui è invecchiato, si è calmato e non riesce più a mordere come una volta.

Magic In The Moonlight - Seduta Spiritica

Spirito, se ci sei dammi un colpo… oh, sì! Così!

E anche Magic In The Moonlight appunto non graffia, anzi, è abbastanza canonico. Spero che, per via di alcuni temi che riguardano la vita personale del regista, non sia un il testamento di Woody, ne sarei dispiaciuto. Anche perché, seppur divertente, rientra nella schiera di quei film “carini” che, se fuori dal cinema tira vento, ci dimentichiamo prima di arrivare alla macchina.

 

 

Tutti i film di cui ho parlato:

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Scritto da: MrChreddy

"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"

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Informazioni su MrChreddy

Nato da da padre Vic 20 e madre Amiga 500, è cresciuto negli anni '80 allevato da videogiochi, fumetti e film. La sua mente vaga ancora in quell'universo parallelo, mentre il suo corpo si muove in questo rimpiangendo di aver perso tutti i suoi giocattoli di quando era piccolo. Li avesse ancora, ora sarebbe milionario. Precisino della minkia fino al midollo, non è mai soddisfatto di quello che vede, legge, gioca e trova sempre qualcosa che non va o che si sarebbe potuto fare meglio in tutto quello che gli capita tra le mani. Ha la lingua più veloce del cervello, prima parla poi pensa a quello che dice. Anche ore o giorni dopo. Per fortuna le sue idee e paranoie trovano sfogo su questo blog e non sulle macchine di quelli che hanno rovinato i suoi miti d'infanzia. Spielberg e Lucas tirano un grosso sospiro di sollievo e ringraziano per la nascita di Nerds' Revenge, che non hanno voglia di cambiare macchina ogni settimana.

12 pensieri su “Magic In The Moonlight la maggia dell’ammore

  1. Al solito, gran bella disamina. Probabilmente, se riesco, andrò a vederlo questa settimana. Ho due fortune, un cinema cittadino a pochi passi da casa, per cui non devo sorbirmi l’uci cinema (che sta a una ventina di km), e la tre che mi regala un biglietto a settimana. Condivido quanto hai detto, non è il Woody di quando eravamo giovani, ma è uno che il suo mestiere lo sa sempre fare, per cui continuo ad apprezzare tutti i suoi film, compresi quelli recenti. Sempre grazie mitico MrC

  2. Essere trasgressivi oggi parlando di sesso e canne è un po’ come dire che per essere originali basta vedere i film dei supereroi…. :D
    Judd Apatow, Adam McKay e molti dei loro colleghi americani credono che per fare la commedia basti parlare, infilare due volgarità, un paio di doppi sensi e via così.. il fatto che il primo Anchorman sia un film carino non salva l’intero genere. Dovrebbero tutti imparare da Edgar Wright come si fa la commedia moderna. Alla fine perfino Will Farrell, per quanto dotato di un’egregia faccia da idiota, lo preferisco di gran lunga in opere semiserie come “Vero come la finzione”. L’unico che salvo da tutto questo è Ben Stiller, che almeno scrive cose che nella loro idiozia parlano di alcune realtà in modo veramente dissacrante (penso a Zoolander e Tropic Thunder).

    C’è solo un punto su cui dissento. Credo che Mel Brooks uno pseudo erede lo abbia proprio in Stiller. Anche se il primo usa il cinema per parodiare il cinema, il secondo lo usa per parodiare lo star business. Non so se mi sono spiegata XD

    Su Woody invece hai proprio ragione. Non esiste uno come lui.

  3. Ciao, dico subito che è un film che non andrò a vedere al cinema, aspetterò la messa in onda su Sky ( sono in un periodo dove devo risparmiare un po’ di euro e non ho troppo tempo per fare km e km per raggiungere il primo cinema degno di tale nome).

    La recensione mi piace e soprattutto ho capito che ami tanto le bionde attempate e sveglie!;)

    il protagonista ricorda te anche in quanto sei affascinante e ipnotico, vero????:) ;D

  4. Mi è piaciuto tantissimo quel che hai scritto all’inizio e sono profondamente con te al punto che semplicemente hai descritto quello che provo io ….

    … quest’articolo è un bellissimo e dolcissimo atto d’amore per un autore che, credo come a te, ha dato tanto alla mia vita …

    … sei stato molto dolce (ora non prendermi per frocio però)

    un abbraccio

    • Ciao DDD, beh, grazie mille. Sì Allen mi è sempre piaciuto un sacco e mi manca quello degli anni 60, 70, 80, se devo essere sincero.

      Un abbraccio, molto mascolino, anche a te :D

  5. … e approfitto per sobillare spudoratamente a che tu, come mi dicesti, per l’anno nuovo, (tu o chi per esso) alleggerisca il Sito dai caricamenti che, almeno per me evidenti, gravano sull’homepage …

    … scusa per la nota tecnica, e ti confermo, anche se con qualche eccezione, che anche per me quelle che hai indicato sono le annate MITICHE e aggiungo: inarrivabili.

    • Guarda DDD, il sito l’ho controllato e fatto controllare, ma non è per niente pesante, anzi, carica nei normali tempi.

      Ma lo guardi dal cellulare/tablet o dal pc?

      Nel primo caso forse dovresti andare in fondo e scegliere la visione mobile invece di quella desktop che è più pesante.

      Dal pc non so.

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