Questa settimana il Nuovo Cinema Amarcord salta in favore di un post che ho in testa da un bel po’ e che finalmente ho scritto.
Ma non vi preoccupate perché, anche se non parlo di un film in particolare, si torna negli eighties per parlare, questa volta, di un regista misconosciuto e fin troppo sottovalutato: John Hughes.
Sono gli anni ’80 e Ronald Reagan, ex attore di film western, è presidente degli Stati Uniti.
Sono anni felici e splendenti, c’è ricchezza ad ogni angolo e il Sogno Americano è alla portata di tutti, basta sbattersi il minimo indispensabile e allungare una mano per raggiungerlo.
Le sale cinematografiche sono invase da film americani che riflettono quest’aria spensierata, questo periodo così superficiale e improntato all’apparenza estrema.
I film per ragazzi si dividono principalmente in film a sfondo erotico e film fantastici e d’avventura.
I primi lasciano un po’ il tempo che trovano, hanno un successo lampo, ma non restano nel tempo.
I secondi vengono quasi tutti da Steven Spielberg o come regista o come produttore. È innegabile che in quegli anni Spielberg segni il tempo e il modo per fare quel determinato tipo di film per ragazzi, non c’è nessun altro che riesca a influenzare il cinema come sta facendo lui.
Eppure, dalla parte opposta, e per un periodo brevissimo, dal 1984 al 1988, John Hughes si impone come l’anti-Spielberg con soli 6 film, escludendo quelli prettamente comici: Sixteen Candles – Un Compleanno Da Ricordare, Breakfast Club, La Donna Esplosiva, Bella In Rosa, Un Meraviglioso Batticuore e Una Pazza Giornata Di Vacanza.
John Hughes non punta all’avventura e a trasformare ragazzi e ragazzini in giovani eroi, come sta facendo Spielberg, ma parte dalla periferia americana, quella a un tiro di schioppo dalla grande città, fatta degli ordinati quartieri borghesi, di una simmetria quasi esasperante, per raccontare i veri teenager di quegli anni.
John Hughes non racconta dei vincenti e dell’amore che trionfa su tutto a discapito di qualsiasi logica, ma i protagonisti dei suoi film sono ragazzi normali con i loro problemi normali. I suoi protagonisti non sono mai i belloni tipici hollywoodiani, ma ragazzi dalle facce normali che potrebbero abitare sullo stesso pianerottolo, o alla porta accanto, dello spettatore, se non proprio lo spettatore stesso. Attori come Molly Ringwald, che può piacere, ma di certo non è bella e Anthony Michael Hall, in genere quello simpatico e un po’ sfigato che ci prova, ma non ci riesce mai. Più tutta una pletora di facce note e meno note che son venute fuori con gli anni.
La grandezza del cinema di Hughes sta proprio come in come dipinge i suoi protagonisti: non tratta i ragazzi e i loro problemi come cose di poco conto, anzi, li tratta con rispetto e riesce a riproporre i loro problemi con lo stesso peso che hanno per loro.
L’amore, l’emarginazione scolastica, la difficoltà di crescere, la paura di non essere capiti e i loro problemi con gli adulti e l’ordine costituito che vorrebbe che loro agissero e pensassero in contrasto con quello che sono e soffoca la natura stessa della libertà di crescere e formarsi.
Gli adulti, nei film di Hughes, sono quasi sempre entità presenti, ma invisibili e non sempre positive, non per altro, ma proprio perché si comportano da adulti seguendo regole che non sono proprie dei ragazzi che crescono. Spesso vengono sbeffeggiati e dileggiati, sconfitti, prima che dai ragazzi, dalle loro stesse regole e dalla loro frustrazione, come il preside Richard Vernon, Paul Gleason, di Breakfast Club e il preside Ed Rooney, Jeffrey Jones, di Una Pazza Giornata Di Vacanza.
Il che non significa che i ragazzi siano stupidi o immaturi, anzi, solo che hanno una visione tutta loro della vita e la loro scala dei valori è diversa da quella di un adulto. In Bella In Rosa, per esempio, il ruolo genitore-figlio è completamente ribaltato ed è Andie Walsh, Molly Ringwald, a dover accudire il padre Jack, Harry Dean Stanton, come se fosse un ragazzino pelandrone.
L’amore, poi, è uno dei temi principali dei suoi film, proprio come lo è nella vita di un teenager che si innamora perdutamente e brucia di passione una volta ogni 5 minuti. L’amore, per Hughes, non è mai così scontato e risolutivo, non è vero che l’amore si ripaga con l’amore e spesso non viene mai coronato in un finale catartico. Il bacio finale non è il preludio ad una storia d’amore eterna che durerà per sempre, ma è solo un bacio, magari il primo. Il vero innamorato della bella scopre che l’amore ferisce quando finisce a guardare lei che si mette insieme al ricco belloccio, come in Bella In Rosa e, a ruoli invertiti con la bella che guarda il suo principe azzurro con un altra, nel finale di Un Meraviglioso Batticuore. L’amore è così, a quell’età, leggero, crudele e transitorio, come dice Allison Reynolds, Ally Sheedy, in Breakfast Club: “Quando si cresce, il cuore muore“, anche perché, ammettiamolo, quando si è adolescenti soffrire è tanto bello quanto essere felici… benché la felicità non si sa dove stia di casa.
Ma Hughes non ha parlato solo di amore nei suoi film, ha cercato di mettere in scena tutto l’universo giovanile nelle sue varie sfaccettature, ci sono le pulsioni sessuali e gli ormoni impazziti in La Donna Esplosiva, dove due ragazzini creano la donna perfetta, Kelly LeBrock, che da donna oggetto diventa una maestra di formazione per farli crescere e maturare.
Ha analizzato il rapporto tra le varie diversità delle varie classi sociali in Breakfast Club, il suo capolavoro anche se non lo è in senso assoluto, in cui un gruppo di ragazzi vengono chiusi per punizione in bibblioteca nel doposcuola e imparano a conoscersi e a capire le loro diversità, smontando pezzo dopo pezzo i preconcetti che li avevano tenuti lontani durante la scuola, anche se, come sempre, il finale non è risolutivo, i protagonisti hanno capito, ma la società no e quindi, forse, niente cambierà.
Ha parlato dell’edonismo tipico degli anni ’80 in Una Pazza Giornata Di Vacanza, mio film preferito in assoluto, in cui Ferris Bueller, uno strepitoso Matthew Broderick, gioca ad armi impari con gli adulti per batterli: usa le loro regole, la loro ottusa superficialità e aggiunge quella imprevedibilità a cui loro non sono pronti. Bueller ha già capito tutto della vita, l’apparenza è quella che conta, che la sostanza non la guarda nessuno, tutto può essere comprato al giusto prezzo e il cinismo è la chiave per vivere fino in fondo quello che si vuole, coronando il suo pensiero con: “L’ho già detto prima e lo dico ancora: la vita scappa via in fretta, se uno non si ferma e non si guarda intorno, rischia di sprecarla.”
Poi Hughes ha abbandonato i “suoi” ragazzi e si è dato alle commedie più comiche che romantiche, con ottimi risultati peraltro, come Un Biglietto In Due, Io E Zio Buck e ha scritto anche Dutch È Molto Meglio Di Papà e Mamma, Ho Perso L’Aereo, film in cui ritornano alcuni temi, come quello genitori-figli e che si ricordano tutti con affetto anche oggi.
Purtroppo John Hughes è morto nel 2009, a 59 anni, per un arresto cardiaco, e la sua eredità non è stata più recuperata da nessuno. Molti indicano Judd Apatow come quello che ha raccolto il suo testimone, ma nel cinema di Apatow non ci vedo niente di Hughes, anzi, i suoi personaggi, le situazioni e il modo di trattare i ragazzi sono l’esatto opposto di quello messo in scena da Hughes.
Non so oggi quanto valga vedere i film di Hughes da “cresciuti”, però secondo me lo sforzo di tornare adolescenti per quell’ora e mezza di film vale la pena farlo.
Questo è il tributo che l’Accademy gli ha dedicato, agli Oscar del 2010, dopo la sua scomparsa. Guardatelo, mentre vado a rivedermi Breakfast Club.
Tutti gli approfondimenti sul cinema che ho scritto:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
Li ho visti quasi tutti, sono film molto carini. Il mio preferito, tra quelli diretti, è La donna esplosiva, soprattutto perchè rivedendolo oggi si scopre che c’era un attore famosissimo, Robert Downey Jr, che fa la parte di un idiota, praticamente. Va bè, poi c’è il famosissimo Mamma ho perso l’aereo, che però ha solo scritto e non anche diretto.
Ha partecipato un sacco di gente famosa ai suoi film, erano gli inizi carriera per un sacco di gente che ora è famosa. :)
Sì, i primi due Mamma ho perso l’aereo li ha solo scritti :)
È tra i miei registi preferiti in assoluto ma Ferris Bueller proprio non lo sopporto come personaggio, di conseguenza è tra i film di Hughes che meno preferisco.
La memoria più deliziosa che ho di questi film riguarda i tempi del liceo (meglio non contare quanti anni fa), le volte che rimanevo a casa con l’influenza e li beccavo in mattinata su Italia1… era pura gioia.
Ahahahah, vero, le giornate che si rimaneva a casa con il mal di testa, o quando si bigiava, si vedevano sempre questi film.
I Ferris Bueller lo adoro :D
mi viene sempre una grossa nostalgia dei favolosi ’80… sarà che ormai ne ho 42 di anni…
Eh, a chi lo dici, la nostalgia degli anni ’80 è deleteria… chissà se poi rimpiangeremo anche i ’90 e i 2000… naaaa, non credo :D
Nessuno ha capito gli adolescenti come lui, negli anni ’80.
A parte l’aver sfornato degli assoluti gioiellini (praticamente i primi 4-5 film diretti da lui, uno più bello dell’altro, tra cui il cult assoluto The Breakfast Club.. anche se nel termine cult vi rientrerebbero almeno una o due delle altre pellicole), la sua carriera di sceneggiatore è ben più vasta di quanto si sappia generalmente, si devono a lui icone della commedia americana anni ’80-’90 come la serie Vacation, Mister Mamma oppure film simbolo del teen romance come Bella In Rosa…
…purtroppo poi la deriva “infantile” (spero per arrotondare un po’ che non per carenza di idee) lo ha portato a sfornare pellicole di discutibile qualità, rivolte al pubblico dei più piccini.
Comunque è stato e rimarrà uno degli autori più brillanti del tardo cinema americano (e ho evitato volutamente di specificare il genere).
Bella In Rosa e Un Meraviglioso Batticuore sono diretti da Howard Deutch, ma la mano di Hughes si nota eccome: li ha scritti e prodotti, mi sa che ha usato Deutch per non fare tutto lui.
Negli anni ’90 la sua deriva infantile era, quasi, obbligatoria, perché il cinema si è spostato su quello, con commedie facili facili a portata di bambino, infatti ha mollato definitivamente la regia rimanendo solo come sceneggiatore.
PEr il resto concordo :)
Ma com’è che se li danno in tv anche per la trentesima volta io me li guardo sempre questi film? L’unico che non mi è mai piaciuto è La donna esplosiva, non mi faceva nè ridere nè entrare in empatia. I miei preferiti sono invece quelli con Molly Ringwald che non è bella di sicuro però non ti faceva MAI antipatia, anzi era impossibile non immedesimarsi. L’unica cosa che non le ho mai perdonato è quando deve partecipare al ballo in Bella in rosa e l’amica (o parente ora non mi ricordo bene) le dà un bellissimo vestito stile anni 50 e lei sforbiciando di qua e di là lo trasforma in un orribile e informe coso anni 80. E guarda che non sto parlando dall’alto della moda 2014, mi ricordo benissimo che ho visto il film quando è uscito e avrei pianto per quel fantastico vestito rovinato. Invece proprio l’altra volta rivedendolo ho scoperto che l’amico segretamente innamorato è il fratello sfigato di Due uomini e mezzo, accidenti è rimasto con la stessa identica faccia. Non tanto bella purtroppo per lui
Eh, la moda degli anni ’80 era terribile in tutte le sue forme ed espressioni. :D
Il tipo di 2 Uomini e Mezzo era anche considerato una specie di Matthew Broderick dei poveri, un po’ ci assomigliava da giovane, e in una puntata del telefilm ci scherza sopra spacciandosi proprio per Matthew :D
Tra l’altro Charlie Sheen è apparso in Una Pazza Giornata di Vacanza e lui e il tipo di cui sopra, hanno fatto insieme il primo Hot Shots… quante robe inutili che conosco :D
Molly Ringwald era (è tuttora) bellissima <3 <3
Quando ho visto la prima volta questi film mi ero innamorato perso di quella ròscia…
Molly Ringwald non mi è mai piaciuta particolarmente, benché anche io fossi sensibile al suo fascino. Preferivo di gran lunga Ally Shady :P
Fine intenditore.
Mi dispiace per te, però, perché… MOLLY E’ MIA!!!
Anche io mi innamorai perdutamente di lei :)
Indimenticabile la sua scena nel negozio di dischi, quando canta spalmato sui 45giri :D
Ah ah, saranno robe inutili ma anche a me piace saperle, chissa perché poi. La puntata di Due Uomini e mezzo dove lui si spacciava per Matthew Broderick l’hanno fatta proprio l’altro giorno ma io tutta questa somiglianza non ce la vedo proprio. Questo qui c’ha dei labbroni inusitati.
No, dai, da giovane ci assomigliava di più… era la versione brutta e Low Cost di Matthew XD
Ah ah ah, la versione low cost me la segno, troppo bella, io ero rimasta alla versione dei poveri…
Mi è piaciuto veramente quest’excursus. Non avevo mai “indagato” quest’autore e ora capisco molte cose.
Alla sostanza del discorso c’è ben poco d’aggiungere che tra articoli e commenti direi che è proprio esaustivo, una bella tavolata e un ottimi pranzo direi :)))
Quindi aggiungo solo una curiosità di carattere personale, ora che so darne l’indirizzo.
Sono sempre rimasti nel mio cuore due film di questo regista, che veramente amo. Così come si amano quelle cose che nella loro leggerezza dicono dei nostri più sottili sentimenti, e nella loro goliardia e sentimenti quotidiani, dicono di una profondità sempre male apprezzata:
Dutch è molto meglio di papà;
Un biglietto in due.
Ecco, queste due pellicole qui sopra, a mio avviso, sono sufficienti a dare alle storie raccontate da Hughe nelle commedie (nell’accezione più nobile) una poesia e una delicatezza rara. Proprio come l’autore, film misconosciuti. Dovevo molto a questo personaggio e non lo sapevo fino all’articolo su Nerds Revenge.
Ciao DDD, scusa, ma mi ero perso il commento.
Anche io li adoro quei due film, anche se Dtch l’ha solo sceneggiato c’è molto della sensibilità di Hughes, e secondo me sono due delle migliori commedie degli ani ’80.
Trovo Un Biglietto In 2 assoltamente geniale e, devo ammettere, ce ancora mi fa ridere ad anni di distanza e dopo le centinaia di volte che l’ho visto.
Non so se fosse voluto, ma è un capolavoro.
Poi Dutch è bellissimo, Ed O’Neill lo adoro, uno degli attori più sottovalutati di sempre, purtroppo. Il suo Sposato con figli era una delle migliori sit-com sulla scena che, insieme ai Simpsons, ha decretato la fine dei Robinson. :)
“Vi siete messi contro la persona sbagliata!”
Bello :D
Eleggo senza ombra di dubbio questo post il mio preferito dell’intero blog :)
I film che hai citato sono tutti quelli che avevo in mente io quando ho scritto il commento di prima, e sei riuscito a dare voce anche ai miei pensieri.
Hai perfettamente colto, secondo me, quella che era l’anima profonda dei film di Hughes e che è il motivo per cui li trovo deliziosi. Mi viene da dire anche “leggeri ma persistenti”, perché quando li guardi non puoi fare a meno di stamparti in faccia un sorriso idiota e divertito, ma un po’ nostalgico con accenno di lacrimuccia :)
E dopo le parole The end fai fatica a mandare via certi pensieri…
Grazie Chreddy.
Prego :D
Purtroppo John Hughes è ancora misconosciuto e sottovalutato, eppure ha fatto del gran bel cinema fuori dagli schemi degli anni ’80 :D
Da una parte meglio così, altrimenti i Figli speciali di Gesù o le Bestie da cinema irromperebbero anche nei cinema in cui si proiettano i suoi film! :D
Per fortuna me li vedo a casa, che al cinema non li danno più :D
Che ne pensi di Adam Sandler e della sua Happy Gilmore?
Io li ho visti praticamente tutti i suoi film e mi piacciono un sacco (qualcuno più qualcuno meno).
Appena finito di vedere Breakfast Club, non l’avevo mai visto.
Davvero stupendo, tratta delle tematiche così profonde in maniera toccante! BELLO! un altro film da aggiungere a quelli preferiti!
E ora vado con “Una pazza giornata di vacanza” :)
Grande Jabbak!
Li adoro questi film, anche se li ho fatti vedere a persone più giovani, non degli anni ’80, e non li hanno capiti.
Son contento che li stai riscoprendo. :D