Deadpool, il supereroe che cambierà i supereroi

Deadpool

Questa settimana ho sviluppato una certezza incrollabile: la buona volontà non basta.

Non basta uscire di corsa dal lavoro, infrangere le leggi stradali in 50 stati per fiondarsi al cinema saltando anche la cena. Non basta sedersi e sopportare l’iPhogne di un sudamericano puntato in faccia, che non puoi dirgli niente perché ha l’aspetto e l’odore di uno che è evaso da Guantanamo rimanendo nascosto dentro il culo di un pollo per tre mesi. Non basta fare tutto questo per vedere Deadpool il giorno dell’uscita, se poi quelle due ore di durata del film, sono le uniche che puoi dedicargli in una intera settimana.

Non basta la buona volontà, perché, anche se ci tieni, prima di oggi non sei riuscito a scrivere le tue opinioni sul film. E la cosa ti ruga abbastanza.

Però, finalmente, ti sei messo al computer e hai cominciato a scrivere e, forse, questo post riesci a pubblicarlo.

Sempre che non vai in sbattimento perché stai scrivendo rivolgendoti a te stesso e la cosa ti fa venire una gran voglia di cominciare a prendere il Prozac. Soprattutto perché ti piace parlare da solo.

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