Durante queste notti d’estate molti non riescono a dormire… forse per il caldo, forse per le zanzare, o forse per l’incredibile notizia che ha infiammato molti appassionati di fisica.
C’è chi si eccita cercando sul web cose del tipo “ Claudia Romani nuda”, salvo poi capitare per qualche misterioso motivo qui su Nerd’s Revenge (insieme ai proprietari dei cani con l’orchite, visto che “orchite cane” è un altra web search molto gettonata qui) e c’è chi si esalta per il fatto che sono riusciti finalmente a rilevare il bosone di Higgs, dopo cinquant’anni dall’intuizione dello scozzese da cui eredita il nome. In pratica è la traccia di un deposito di energia all’interno del rilevatore. Forse di per se è meno attraente della suddetta Claudia, ma se si pensa che viene cercato da così tanto tempo l’emozione è comprensibile.
“Oh Zzio, cazzo dici, busone a chi?
Figa ma ammazzati tu e la tua particella della minchia, boh?!I ricercatori del Cern
P.S.
Porco dighel!”
Fu così che Higgs si trovò a dover riscrivere la relazione, con aggiunta di alcuni paragrafi.
Raccontava Higgs qualche anno fa: “Non la spedii più a Ginevra perchè sospettavo che non capissero quello che dicevo, così la spedii in America, al Physical Review Letters“. Ecco dunque dove trovare dettagli utili per approfondire.
È interessante invece segnalare le cose deliranti che si leggono su giornali, blog e che si sentono a proposito dai telegiornali. C’è da dire a loro discolpa che l’argomento è difficile da capire e praticamente impossibile da spiegare. Insomma, siccome qualcuno doveva pur farlo, c’è probabilmente chi si è trovato a dover scriverne sotto tortura o minaccia. Mi immagino i giornalisti inscenare improbabili episodi da scolaretti alle elementari. Qualcuno avrà deciso in modo coercitivo: “Dunque vediamo, mmmm… il pezzo sul bosone di Higgs… lo scriverà… lo scriverà…” e tutti che distolgono lo sguardo come per un’interrogazione, si nascondono dietro il compagno davanti e si abbassano per far finta di cercare qualcosa nello zaino per non incrociare lo sguardo del caporedattore… Immagino il poveraccio a cui è toccato l’ingrato compito di raccogliere informazioni per spiegare un argomento che se lo chiedi a un professore di fisica gioca il jolly per non rispondere nemmeno lui.
Il giornalista alla fine, quando si accorge di non avere tempo per prendere un Ph.D. in materia, disperato, si butta sulle fonti più abbordabili che riesce a recuperare, come Nonciclopedia, il “Grande Libro della Scienza” di quando era piccolo, che aveva nascosto da qualche parte in cantina e la storia di Topolino “Zio Paperone e l’avventura nella meccanica quantistica“.
Come è facilmente intuibile gli strafalcioni sull’argomento si sprecano.
Per alcuni è diventato il “bosone di X“, per altri il “bosone di Higgins“, ma poi non spiegano quale sia il legame tra Magnum P.I. e il Modello Standard. In Tv “HHHHHHHHiggs” è diventato il cognome con l’h più aspirata dell’universo (…sarei curioso di sapere come lo chiama Cecchi Gori), roba che dopo averlo pronunciato lo speaker ha gli svarioni per l’eccesso di ossigeno.
La maggior parte comunque ha travisato poi il poco azzeccato soprannome (visto che non c’entra niente con la religione) “la particella di Dio” derivante solo dalla traduzione sbagliata e censurata di un testo divulgativo in inglese, dove veniva chiamata “the goddamn paritcle“: tolto il damn e reso in maiuscolo è diventata in Italia “la paticella di Dio”. Uno strafalcione rocambolesco, da cui sono partiti interi trattati di teologia sull’argomento. In pratica ovunque la scoperta viene spiegata più o meno così:
Il Cern ha dimostrato l’esistenza di Dio, perchè Dio, tantissimo tempo fa, ha creato l’universo in una mega esplosione. Poi siccome aveva già fatto esplodere tutto e si annoiava, ha deciso di farci uno scherzetto e ha nascosto una particella piccolissima da qualche parte. Talmente piccola che abbiamo speso un sacco di tempo e soldi per trovarla. Ma adesso che l’abbiamo trovata abbiamo le prove anche del fatto che Dio esiste, che è un mattacchione e che non è così vendicativo come molti lo hanno dipinto…
Si chiude qui questo post dedicato alle ultime scoperte della scienza, con la promessa di scrivere un giorno qualcosa anche in campo medico o veterinario, magari sui possibili rimedi per l’orchite che affigge i nostri simpatici amici a quattro zampe.