È un po’ che non parlo di serie Tv, ma stavo aspettando che finissero per decidere quale meritasse di essere trattata.
Tra le tante che sto guardando, Silicon Valley è tra quelle che mi son piaciute di più e che vorrei consigliarvi.
Ovviamente il post non contiene spoiler, quindi se non l’avete vista e volete sapere di cosa parla, leggete tranquilli che non vi rovino la visione.
Sappiamo tutti cosa è Il Sogno Americano: fare tanti e tanti soldi in pochissimo tempo. Possibilmente con un’Idea del Cazzo che non richieda troppo sforzo.
Le Idee del Cazzo si sono modificate con il tempo e con il trascorrere dei decenni. Si è passati dal fondare società, a speculare in borsa, alle nuove tecnologie, ai computer casalinghi, all’assalto della nuova frontiera di internet, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove l’Idea del Cazzo per eccellenza è inventarsi un App che faccia impazzire tutti e che quindi valga poi milioni di dollari.
Se notate, si è passati da cose grosse e tangibili, a cose minuscole e intangibili, se non pigiando il ditino sullo schermo touch del nostro cellulare.
Le Idee del Cazzo, per loro natura, sono colpi e lampi di genio che al momento in cui vengono nemmeno sembrano tali. Anzi spesso all’inizio sembrano proprio solo Idee del Cazzo, ma vengono realizzate lo stesso e magari senza troppa convinzione. Poi il pubblico, ossia noi che ci riempiamo i telefonini con una sacco di App inutili, decreta che sono cose indispensabili per sopravvivere alla vita quotidiana e le scarica in massa.
Una volta che l’App ce l’hanno tutti, l’Idea del Cazzo è diventata il Colpo di Genio e allora qualcuno di grosso la vuole, in genere è Mark Zuckerberg, e piazza lì qualche decina di milioni per comprarsela e chi ha avuto l’Idea del Cazzo all’inizio, ha finalmente realizzato Il Sogno Americano.
Tutti gli altri sono falliti miseramente.
Per esempio, io ho centinaia di Idee del Cazzo al giorno, scartando quelle che mi portano a ricevere denunce penali, mi faccio male, oppure muoio, rimangono quelle due o tre che, se avessi la voglia e le capacità, le realizzerei e magari farei pure successo, ma non accade mai. Una delle mie Idee del Cazzo l’avete sotto gli occhi e la leggete tutti i giorni.
All’apparenza, il processo di cui ho appena parlato, sembra tutto semplice e immediato. Siamo cresciuti con il mito dello sviluppo nel garage di casa, della convinzione che basti l’Idea del Cazzo per sfondare, quando invece il mito è, appunto, un mito, un miraggio, una cosa che capita una volta su un milione, mentre per i restanti novecentonovantanovemilanovecentonovantanove sfigati ci vuole sudore, olio di gomito, una determinazione incrollabile e soprattutto un sacco di soldi.
Sì, perché quello a cui nessuno pensa e che nessuno dice mai chiaramente, è che per realizzare il Sogno Americano e per fare i soldi ci vogliono i soldi. In genere più ne metti prima, più ne fai dopo.
Silicon Valley parla proprio di questo, della difficoltà di realizzare il Sogno Americano, del corollario di burocrazia e stronzate che l’Idea del Cazzo vincente si porta dietro. Dello scoglio di trovare un nome e un simbolo vincente a livello di marketing, di trovare i finanziatori che paghino per una roba che non esiste permettendoti di svilupparla. Della bagarre che si scatena intorno a chi ha l’Idea del Cazzo, dei milioni di dollari che volano come fossero noccioline, della pressione a cui si è sottoposti quando ci si trova con il fiato sul collo e non si sa che pesci pigliare, che magari uno è pure un genio del computer, ma non sa niente di marketing, strategie e tutte quelle cose che servono per vendere bene un’Idea del Cazzo.
Silicon Valley mette in scena tutto questo con dovizia di particolari, ma con uno stile dissacrante da commedia, senza però sfociare nell’assurdo e nel paradossale, tranne in un paio di occasione veramente spassose, per prendersi gioco del mito della vera Silicon Valley.
L’Eldorado dell’elettronica viene dissezionata e smitizzata, i magnati sono riportati alla loro vera essenza di venditori di fumo i cui soldi hanno permesso loro di darsi un tono e costruirsi un’immagine vincente agli occhi del mondo, tutti così presi dal dimostrare quanto sono enormi, da buttare un sacco di soldi in progetti inutili e mal funzionanti.
I riflettori vengono puntati sul gioco al massacro che chi ci prova deve sopportare, perché come diceva il buon Murphy nella sua infinita saggezza: “Se pensi di aver avuto un’idea buona, altri 10 l’hanno avuta prima di te. Se pensi di aver avuto un’idea ottima, altri 100 l’hanno avuta prima di te. Se pensi di aver avuto un’idea geniale, altri 1000 l’hanno avuta prima di te.”
Ed è proprio così che funziona nella Silicon Valley: vengono finanziate decine di Idee del Cazzo contemporaneamente, nella speranza che qualcuna sopravviva e sfondi e, soprattutto, nella speranza di accaparrarsela prima che lo faccia qualcun altro, ma non per una questione di guadagno o di prestigio, solo per dar fastidio alla concorrenza.
Alla fine è un gioco di bambini cresciuti con a disposizione milioni di dollari da scommettere sulla pelle di chi ci crede. Anche perché ci credono veramente in troppi, sia chi ha le capacità, sia chi non le ha però è convinto di averle.
Vedendo Silicon Valley il primo paragone che viene in mente è The Big Bang Theory. I protagonisti sono cinque nerd che convivono sotto lo stesso tetto, con tutti i problemi del caso, oltre a quelli appena elencati.
In realtà Silicon Valley è molto più serio, i personaggi sono costruiti meglio, non sono delle macchiette sui generis infognate con fumetti e videogiochi, senza alcuna attinenza con la realtà, anche perché Silicon Valley non è una sit-com.
La prima stagione sono solo 8 puntate da 40 minuti l’una, breve, concisa, che arriva subito al punto senza diluire troppo il brodo e senza perdersi in cose inutili per riempire gli episodi.
Secondo me, almeno questa stagione, vale davvero la pena di guardarla e ve la consiglio caldamente.
Spero che la prossima stagione sia all’altezza di questa e non derivi brutalmente nello scontato come tante altre hanno fatto. È appena finita, ma già non vedo l’ora che cominci la seconda.
Tutti i telefilm di cui ho parlato:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
diciamo che mi hai convinto…appena sono un po’ in pari con gli arretrati me la guardo più che volentieri…thanks!
Ahahahaha, grazie. :D
Secondo me è una gran serie Tv, ovviamente quello che ho scritto si legge tra le righe, perché la serie è una metafora di come stanno le cose. Spero che ti piaccia :D
Ehilà è un po’ che manco… ma questo non significa che non leggo il blog ;)
Se si parla di serie tv devo intervenire, perché è la mia malattia! Silicon Valley mi piace molto, finalmente una bella serie sui nerd che non è una sitcom, e invece è molto interessante! Bella bella e anche la tua recensione è molto bella bella! :)
Grazie grazie Monami :D
Non ti preoccupare, non è che devi commentare per forza ;)
Finalmente qualcuno che non mi consiglia di vedere Breaking Bad! Domani la comincio, cercavo giusto qualcosa di nuovo, grazieee :D
Prego, poi dimmi se ti piace.
In caso puoi sempre guardare Breaking Bad che è bello :D